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di Yann Le Coz 1

 

postato: 16 ottobre 2022

 

 

 

Le ideologie distruggono l'armonia delle relazioni tra le persone perché non sono basate sulla realtà, e sono quindi distruttive per la coesione sociale.

 

 

I

Natura delle ideologie



Ideologia e ideale

 

L'ideale qualifica una cosa considerata in un certo stato di perfezione. Lo strumento ideale è quello che si adatta perfettamente alla sua funzione; una famiglia ideale manifesta qualità ricche di armonia e di prosperità. Avere un ideale non significa accontentarsi di risultati mediocri, ma mirare ad una certa perfezione di cultura, di saggezza, di virtù e di bellezza.

 

Si può perseguire un ideale in diversi campi: artistico, politico, religioso, atletico, ecc...; è sempre cercare una certa perfezione fino al punto di sacrificare anche i proprî interessi egoistici. Le persone che «hanno un ideale» esercitano quasi sempre un'influenza positiva, perché elevano coloro che li circondano e sono capaci di dedizione. Un ideale non è un'ideologia.

 

Spesso accade che gli ideologi scelgano il loro sistema come quello ideale. Ma non è sempre così. Molti ideologi vorrebbero sottoporre gli altri alla loro ideologia, ma essi stessi per primi non lo fanno. Ad esempio, a causa dei suoi interessi personali, Karl Marx (1818-1883) era attento al capitale e accettò il socialista Ferdinand Lassalle (1825-1864) come genero solo dopo aver verificato il suo reddito. Ora, l'ideologia di Marx mira a sopprimere il reddito e il matrimonio.

 

karl marx - ferdinand lassalle

 

Che cos'è un'ideologia?
 

Un'ideologia è un sistema prestabilito di concetti partendo dai quali si analizzano i fatti. Essa è stata definita come «un sistema di pensiero coerente con se stesso, ma non con la realtà». L'ideologo cerca la coerenza e la logica, e fornisce una spiegazione universale del mondo: il suo sistema spiega tutto. Ma le realtà sono molto più vaste e più varie di quanto egli concepisca.

 

L'ideologo parla dell'uomo, ma la sua idea di uomo scarta tutto ciò che c'è di diverso e di vario tra i molteplici tipi umani che esistono nella realtà. Egli parla di classi, per non conservarne a volte che solo due: la classe degli sfruttati e quella degli sfruttatori, senza vedere che, in realtà, le persone hanno mille modi per classificarsi in relazione le une con le altre nelle varie comunità di appartenenza. William Shakespeare (1564-1616) scrive nell'Amleto: «Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia».

 

Una scena di un film di Charlie Chaplin (1889-1977) può dare un'immagine di ciò che è l'ideologia. Si tratta di Charlot e il viaggio; tra bagagli assai diversi, egli sceglie una valigia, senza aver fatto l'esame preliminare degli effetti che vuole metterci dentro. Prende i vestiti dall'armadio e li ammucchia in tutta fretta nella valigia, ma questi sporgono da tutti i lati. Il buon senso richiederebbe di togliere i vestiti o di scegliere una valigia più grande; ma Charlot si intestardisce sulla sua scelta. Quindi comprime e spinge con fatica il bagaglio da cui molti indumenti continuano a traboccare. A questo punto Charlot prende le forbici e taglia ciò che eccede!

 

abiti ingombranti

 

Così fa l'ideologo. Egli costruisce un sistema senza tenere conto di tutta la realtà. Poi cerca di introdurvi delle realtà, e ciò che non entra lo taglia, lo mutila o lo elimina. Di volta in volta, le forbici saranno la ghigliottina (il motto «la libertà o la morte» della Rivoluzione Francese), i lager nazisti, i campi di rieducazione o i gulag sovietici.

 

 

Gli uomini che non rientrano nel sistema disegnato dall'ideologo sono pericolosi, «deviati», sospetti da eliminare. Quando l'ideologo trova un disaccordo tra il suo sistema e la realtà, non corregge il suo sistema: è la realtà che è sbagliata e va «rettificata». Infatti, l'ideologia è un'applicazione particolarmente dannosa dello spirito di sistema spinto all'estremo.

 

gulag

Ecco dove finivano coloro che

non si adeguavano all'ideologia.

 

L'ideologia parte da una realtà, ma la sistematizza

 

La maggior parte degli ideologi parte da una particolare osservazione del realtà. Così Marx fece un'attenta analisi dei meccanismi economici di sfruttamento che ha potuto osservare e sui quali ha poi costruito la sua teoria della lotta di classe. Lo sfruttamento esisteva e anche i gli scontri tra le classi esistevano; ma Marx si comporta come un ideologo pretendendo di spiegare tutta la storia passata e futura attraverso la lotta di classe tra sfruttatori e sfruttati.

 

lotta di classe

 

Eppure ci sono tante altre cose che segnano le relazioni tra gli uomini: la famiglia, le amicizie, le relazioni, il quartiere, lo spirito di corpo; c'è Dio, c'è la patria, c'è l'arte, la gioia e il dolore, la devozione, la fedeltà o l'ambizione... Marx trattiene da tutto ciò solo ciò che aumenta o limita i movimenti della lotta di classe; il resto lo elimina. L'ideologia è un sistema che vuole essere universale, ma che tiene conto unicamente di determinate realtà; le altre vengono messe da parte: non rientrano nel sistema, e quindi si ritiene che non siano di alcun interesse.

 

L'ideologo procede come certi registi teatrali moderni: il palcoscenico è arredato con un ricco decoro e presenziano diversi attori, ma un unico proiettore è orientato su un unico attore che è, per il momento, l'unico interessante. Il resto è volutamente lasciato nell'ombra come se non esistesse. L'espediente è giustificato da una scena breve; ma cosa si direbbe se questo modo di procedere persistesse per tutta la commedia, se la maggior parte degli attori rimanesse permanentemente nell'ombra, invisibile e muta?

 

mao ideologo

 

È vero che qualsiasi osservazione alquanto seria richiede una certa specializzazione: non puoi vedere tutto con un colpo d'occhio. Lo specialista è colui che dirige il suo proiettore su un oggetto e che, per il meglio osservarlo, non vuole vedere le altre realtà che lo circondano. Ma lo specialista sa che non osserva tutto, e che ci sono altre realtà che egli ignora. Non pretende di spiegare tutto basandosi unicamente sulla sua specializzazione. Al contrario, l'ideologo pretende di spiegare tutto a partire da un unico aspetto della realtà.

 

 

II

Applicazioni e proprietà

delle ideologie

 

 

Un'ideologia contemporanea: l'economismo

 

L'ideologia procede sempre in questo modo dando uno sguardo limitato che vuole vedere solamente ciò che rientra nel suo sistema. Il nostro tempo è particolarmente segnato da un'ideologia che potremmo definire «economismo». Trattasi di un sistema di pensiero o di un atteggiamento che pretende di governare gli uomini limitandosi a ciò che riguarda l'aspetto economico delle realtà: il resto viene ignorato.

 

Esso si manifesta nella tendenza a ritenere reale solo ciò che è quantificabile, e che può essere quantificato mediante curve e statistiche. Certo, ci sono percentuali che sono dei buoni indizi, ma non possono rappresentare l'intera realtà. Spesso, il qualitativo è molto più influente del quantitativo. Inoltre, la realtà è fatta anche di mille cose che non hanno prezzo, che non possono essere ridotte a numeri, che non possono rientrare nelle statistiche o inserite all'interno di sistemi economici.

 

lavoratori

Con l'ideologia l'uomo nella sua complessità scompare

per lasciare posto unicamente al lavoratore.

 

Inoltre, dobbiamo notare che molte realtà di natura economica sono dovute da fatti che non hanno nulla a che vedere con l'economia. La vita e la morte, la felicità e l'infelicità non sono fatti economici, non più della fiducia, del coraggio, dell'autorità o della competenza, nonostante tutto ciò non sia privo di conseguenze economiche.

 

É uno degli errori dell'ideologia marxista credere che le situazioni economiche, le «infrastrutture» rispetto alle «sovrastrutture», sarebbero all'origine di ogni realtà umana e morale, quando di fatto il più delle volte accade esattamente il contrario. Ma il marxismo non è l'unica ideologia che tende a spiegare tutto con l'economia. C'è una certa concezione dello Stato e della vita sociale in altre ideologie, che riduce la vita di un Paese alla sola dimensione economica: è una visione riduttiva che mutila il reale e finisce fallendo di fronte alla realtà.

 

homo economicus

 

L'ideologia è sempre riduttiva

 

Tutte le ideologie stanno riducendo i sistemi della realtà. Il materialismo riduce la realtà alla sola materia, l'idealismo riduce l'Universo alle idee, l'economismo elimina tutto ciò che non ha valore economico, l'ateismo elimina Dio dalla vita personale, il laicismo elimina Dio dalla vita sociale.

 

Il marxismo, o materialismo dialettico-storico, vuole spiegare la Storia solo attraverso la lotta di classe, il socialismo riduce le persone alle loro relazioni sociali, lo statalismo riconosce solo lo Stato come fonte di potere, il il liberalismo si aspetta tutto solo dalla libertà, l'evoluzionismo riduce tutto a fenomeni evolutivi, il freudismo riduce l'uomo al sesso, ecc...

 

Si potrebbero citare altre riduzioni ideologiche. C'è un atteggiamento nell'ideologo che assomiglia a quello dei ciclopi della mitologia greca: mostri in forma umana, essi avevano un solo occhio in mezzo alla fronte. Quell'unico occhio permetteva loro di vedere solamente la superficie delle cose, senza poterne discernere il volume, il rilievo, la consistenza e la profondità...

 

ciclope

 

Inoltre, questi ciclopi erano particolarmente crudeli e pericolosi: essi divoravano tutti coloro che passavano alla loro portata. Allo stesso modo, l'ideologo pretende di spiegare e di risolvere tutto sulla base della propria visione limitata e riduttiva; vorrebbe portare tutti a non vedere ciò che egli non vede, ad eliminare tutto ciò che vuole ignorare. I popoli sono sempre le vittime di questa cecità. L'ideologia è la grande divoratrice di uomini e di tutto ciò che è umano 2.

 

ideologia

 

L'ideologia è sempre sistematizzante

 

Un'ideologia tiene conto solo di una parte delle realtà, e tuttavia pretende di spiegare e di organizzare tutto. In ogni ideologia c'è una parte di realtà; ma l'errore dell'ideologia consiste nello scambiare questa parte per il tutto, nel pretendere di applicare il suo sistema ovunque, mentre esso corrisponde solo ad aree limitate.

 

In questo, l'ideologia è totalitaria: essa vuole che tutto rientri nei suoi modelli, e ciò che non vi rientra, lo reprime o lo distrugge. Ad esempio, c'è un'ideologia che si potrebbe definire «democratismo». È la pretesa di fare dell'uso democratico del voto rappresentativo la regola dell'organizzazione di tutto. È vero che una comunità o un'associazione sono realtà nelle quali certe regole concordano in quanto rientrano nei contratti collettivi o individuali precedentemente stabiliti.

 

ideologia totalitaria

 

Ma una famiglia o un'impresa non possono essere piegate a queste regole senza essere distrutte, perché ci sono realtà gerarchiche 3 per natura, che non sopravvivono, e che esistono solo attraverso la complementarietà e l'ordinamento delle persone e delle diverse funzioni. Sarebbe comportarsi come un ideologo distruttivo e totalitario voler piegare le famiglie o le imprese allo stesso funzionamento democratico. Sarebbe anche assurdo e inefficace.

 

È caratteristico degli ideologi porre abitualmente il trionfo della loro ideologia e del loro sistema, al di sopra delle realtà. Nel 1968, i leader studenteschi perseguivano la «rivoluzione mondiale» piuttosto che migliorare i loro studi. Ha detto Jacques Sauvageot (1943-2017), uno dei portavoce della rivoluzione sessantottina in Francia: «Non abbiamo mai creduto nella riforma universitaria». Ciò che conta è l'estensione del movimento rivoluzionario. Nel 1974, l'ispiratore del movimento Lip ha dichiarato:

 

«Non ci interessa il futuro dei 1.300 lavoratori della Lip. L'importante è riuscire a far avanzare la coscienza socialista in Europa» 4.

 

jacques sauvageot

 

Non si potrebbe essere più sprezzanti della realtà: i dipendenti di Lip, i loro posti di lavoro, la loro sopravvivenza; tutto interamente sacrificato all'ideologia. Vediamo oggi gli uomini che perseguono «l'instaurazione del socialismo» o «il trionfo del liberalismo» mentre la realtà sembra loro indifferente. Eppure è la realtà che conta a livello nazionale, un Paese con le sue famiglie, la sua popolazione, i suoi affari, la sua ricchezza e le sue difficoltà, la sua cultura e il suo modo di vivere.

 

Queste realtà, cosa pesano rispetto alle ideologie che si scontrano, per uomini che sembrano dirsi l'un l'altro: «Distruggete questa realtà, affinché il mio sistema trionfi, affinché il mio avversario sia sconfitto»! Sembra di sentire ancora la voce dei nostri «grandi antenati» del 1792 affermare: «Faremo della Francia un cimitero, piuttosto che non rigenerarla a modo nostro».

 

naziskin

 

L'ideologia è fonte di conflitti

 

È proprio dell'ideologia suscitare conflitti, lotte e divisioni. Difendere dei beni, la realtà, la libertà che essa nega, equivale ad entrare in contrasto, ossia in conflitto con l'ideologo che del resto ha una tendenza incoercibile a proiettare il suo atteggiamento totalitario su tutto ciò che si mette di traverso sulla sua strada.

 

Se si oppone ad una realtà che non ha preso in considerazione, si erigerà come l'ideologo dell'opposizione. Allora pretenderà che siano disprezzate le realtà parziali su cui basa il suo sistema. Secondo lui, contrastarlo equivale ad essere complice di tutti coloro che lo combattono... Un ideologo che parla della questione delle trentacinque ore lavorative, cercherà di obiettare che non è ciò che desiderano tutti i dipendenti (una realtà) o che l'azienda rischia di chiudere (un'altra realtà).

 

padrone - lavoratore

 

Chi tenta di dialogare con lui rischia di essere qualificato come un capitalista retrogrado e sfruttatore, al soldo dei monopoli, partigiano dei padroni che nel XIX secolo hanno imposto quattordici ore lavorative al giorno, supponendo l'abolizione della ferie pagate... Il dialogo con l'ideologo è sempre sterile.

 

 

III

Cosa fare concretamente?

 

 

Poiché le ideologie sono totalitarie, mutilanti e distruttive, esse costituiscono per le comunità umane e per le persone un pericolo particolarmente grave dal quale devono essere difese. Ma come farlo?

 

Rifiutare le ideologie

 

La maggior parte delle persone che vedono l'inadeguatezza di un'ideologia tentano di confutarla. Esse cercano di dimostrare che l'ideologia porta al fallimento perché non tiene conto di alcune realtà. Si tratta di uno sforzo encomiabile, ma bisogna comunque essere in grado di farlo, perché molte ideologie sono state confutate mille volte e tuttavia ancora oggi per molti sono valide. Ideologie come il materialismo, il marxismo, l'ateismo e il socialismo sono state smentite in abbondanza dai fatti, eppure sono ancora attuali.

 

no alle ideologie

 

Agire all'opposto dell'ideologo

 

Non si tratta solo di combattere le ideologie ma anche di agire al contrario. Bisogna illuminare l'intero palcoscenico del teatro, e non accontentarsi dell'unico proiettore manipolato dall'ideologo o dal tecnocrate. Occorre concentrare la nostra attenzione su tutte le realtà con cui entriamo in contatto. L'intelligenza è la capacità di cogliere la realtà. Cogliere il reale è preferire le cose e le persone - nella loro multiforme complessità - alle nostre idee.

 

Significa conoscere l'obiettivo da raggiungere, i mezzi a nostra disposizione, le persone con cui è necessario agire, le insidie  da evitare e le difficoltà da superare. Siamo convinti che ogni situazione dovrebbe essere studiata, ciascuna considerata per se stessa? Facciamo attenzione alle formule che pretendono di fornire la soluzione a tutti i casi: nessun modello! Abbiamo una panoramica di tutti i fattori che contribuiscono alla prosperità comune, senza trascurarne nessuno?

 

Così, quando si giunge ad apprezzare ciò che favorisce la vita di una società, non ci se deve limitare all'osservazione degli aspetti economici o finanziari... Ciò dev'essere tenuto in considerazione, ovviamente, ma ci sono tante altre realtà che costituiscono la vita: un'organizzazione che riconosca il posto, le responsabilità e i poteri delle diverse comunità intermedie che si interpongono tra le persone e lo Stato, il senso di giustizia, un ambiente sano sia fisicamente che moralmente, famiglie armoniose, vere istituzioni educative formatrici di personalità, leggi coerenti, una moneta solida e una tassazione decente, ecc...

 

tassazione indecente

 

L'unico inventario di tutto ciò che è probabile possa influenzare positivamente la vita di una comunità, qualunque sia la sua dimensione e il suo scopo, e lo sviluppo dei suoi membri, evidenzia il molteplici realtà di cui dobbiamo tenere conto, ed è nostro dovere intervenire il più possibile. Dobbiamo imparare a considerare la realtà, a leggere i fatti e gli eventi e trarne insegnamento: quando osserviamo dei miglioramenti dobbiamo interrogarci sul perché le cose vanno meglio. E se vanno male, quali sono le realtà vitali che sono state trascurate?

 

Quali sono le ideologie che compromettono la salute? È necessario avere una panoramica di tutti i fattori che contribuiscono alla prosperità comune senza trascurare nessuno. Se alcuni fattori sono attualmente al di fuori del nostro controllo (un orientamento del governo, una situazione internazionale, un evento sociale) ci sono sempre tante altre realtà su cui noi possiamo agire in modo che almeno certi elementi positivi compensino ciò che dobbiamo soffrire di dannoso. Se le ideologie dividono, la realtà unisce.

 

 

Essere uniti dalla stessa visione della realtà in cui viviamo è una condizione indispensabile del benessere di ogni persona e della fertilità di ogni comunità. «Ogni regno diviso in se stesso perirà» (Mc 3, 24). Confrontarsi costantemente con la realtà, con l'intelligenza, con la capacità di osservare, di analizzare, di confrontare, di soppesare, di giudicare, ecc..., ci costringe a sottomettersi alle leggi della materia, della natura.

 

Non si domina la natura che ubbidendogli. Accettare le lezioni che vengono dall'esperienza, inchinarsi davanti ai fatti, alle esigenze della professione, nel rispetto delle regole dell'arte; tutto ciò richiede una certa modestia e uno spirito umile. Non puoi barare a lungo con la realtà. Il confronto con le realtà materiali e tecniche, ma anche relazionali e umane, sviluppano un senso del rigore e della verità.

 

realtà virtuale

 


banner centro culturale san giorgio

 

Note

 

1 Traduzione dall’originale francese Idéologies et réalités (Action Familiale et Scolaire, 2ª ed., Parigi 2020), a cura di Paolo Baroni.

2 Oggi vediamo un certo atteggiamento «tecnocratico» che ricorda da vicino il comportamento dell'ideologo e porta a risultati comparabili, anche se in generale meno «totalitari».

3 Che sono ordinate, e il cui ordine interno richiede rispetto («gerarchia», dal greco hieros, ossia «sacro», e archein, vale a dire «mettere in ordine», «ordinare»).

4 L'Autore si riferisce al corso e alle azioni di uno sciopero avvenuto nella fabbrica di orologi Lip a Besançon (nel Doubs). Cominciata all'inizio degli anni '70, la lotta durò fino alla metà del 1976 e mobilitò decine di migliaia di persone in tutta la Francia e in tutta Europa, soprattutto durante la grande marcia della Lip del 29 settembre 1973 che riunisce in una città morta più di 100.000 manifestanti (N.d.T.).

 

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