dossier del centro culturale san giorgio

titolo storia del nuovo ordine mondiale

di Pierre Hillard 1

 

postato: 31 agosto 2020

 

mondialismo

 

Pierre Hillard traccia la storia di un movimento ideologico, che ha lasciato la sua impronta sui tentativi in corso di raggruppamento degli Stati all'interno di blocchi regionali per cercare di orientarli verso una forma di governance globale. L'obiettivo di tale manovra non è quello di prevenire i conflitti, ma di estendere il potere finanziario e commerciale del mondo anglo-sassone. L'élite al comando teorizza e sostiene il progetto di un «Nuovo Ordine Mondiale», eretto sulle rovine delle Nazioni Unite. Naturalmente, non si tratta di fare di tutto un fascio dei vari sforzi per porre fine alle divisioni nazionali in una volontà di dominio. Ma è indispensabile studiare questo progetto di globalizzazione politica per non lasciar trasformare l'ideale dell'unione dell'umana in un incubo totalitario.

 

 

La marcia irresistibile verso il Nuovo Ordine Mondiale

 

La ratifica del Trattato di Lisbona da parte dei ventisette Stati europei, l'elezione di Herman Van Rompuy alla presidenza del Consiglio Europeo e di Catherine Ashton, alto rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri e della Politica di Sicurezza, il 19 novembre 2009, hanno segnato uno spartiacque nelle ambizioni globali. L'Unione Europea (UE) si è progressivamente dotata di un volto politico e di un «numero di telefono», per riprendere le parole del politico ebreo Henry Kissinger.

 

riquadro rompuy-ashton-kissinger

 

Certamente, le nuove impostazioni - una forma di rodaggio - sono necessarie per stabilire realmente questa unione regionale. Infatti, la rivalità continua a perdurare tra il Presidente del Consiglio Europeo, il Presidente della Commissione Europea e la presidenza di turno dei sei mesi. Questa situazione ha infastidito profondamente l'amministrazione Obama 2. Tuttavia, dotata di personalità giuridica e di una completa supremazia del diritto europeo sul diritto nazionale, l'Unione europea può ambire (ci riuscirà?) a diventare un attore di primo piano sulla scena internazionale.

 

Sarebbe sbagliato dire che questa nuova vocazione sarà in completa indipendenza dal resto del mondo. In realtà, le élite europeiste, sostenute dall'oligarchia finanziaria, procedono in uno spirito comune con tutte le altre forme di unioni regionali in fase di sviluppo sul pianeta. Infatti, l'Unione Europea è solo una componente di un programma globale che porterà alla comparsa di blocchi continentali, ognuno con una propria moneta, una cittadinanza, un unico Parlamento, ecc... Tutti questi blocchi sono chiamati a costituire un Governo globale. Oggi, siamo già in grado di delineare le Unioni regionali in via di formazione:

  • L'Eurasian Economic Community (CEEA o Eurasec) 3: creata nell'ottobre del 2000, essa riunisce i Paesi dell'ex blocco sovietico (Russia, Kazakistan, Bielorussia, ecc...), e si prefigge l'obiettivo di creare un Unione doganale 4 a partire dal 2010 con l'idea di una moneta regolamentare unica chiamata «Evraz» 5 o «Euras» o «Eurasia» (il nome della moneta potrebbe cambiare) 6.

Eurasec

  • L'Unión de Naciones Suramericanas (UNASUR): fondata nel maggio del 2008, essa intende passare da una logica sub-regionale ad un'identità regionale, con la fusione in un'organizzazione del MERCOSUR e la Comunità andina, ossia riunendo tutti gli Stati del Sud America (tranne la Guiana francese e le isole britanniche Sandwich e Falkland). L'ideale è quello di continuare con successo la creazione di un unico parlamento, una sola moneta 7 e una cittadinanza comune. L'Unión de Naciones Suramericanas mantiene legami con il suo modello europeo nel quadro di un'assemblea parlamentare euro-latina-americana chiamata «EUROLAT» 8.

unasur

  • Il Sistema de la Integración Centroamericana (SICA) 9: fondato nel dicembre del 1991, questo gruppo di Paesi centroamericani perseguono gli stessi obiettivi citati in precedenza, e in particolare la creazione di una moneta unica in seguito al 33° Congresso tenutosi a San Pedro Sula (Honduras) nel dicembre del 2008.

sica

  • Il lancio dell'Organisation of African Unity (OAU) 10, nel 1963 ha contribuito a cambiare marcia, a partire dagli anni 1999-2000, con la creazione nel luglio del 2002 dell'African Union (AU) a Durban, e il del New Partnership for Africa's Development (NEPAD) 11. Gli obiettivi (Commissione, Parlamento Panafricano, Corte Africana dei Diritti dell'Uomo, ecc...) imitano il modello europeo 12.

african union - nepad

  • Il Consiglio della Gulf Cooperation Council (GCC) 13: fondato nel 1981, esso tende ad un'unione sempre più stretta tra gli Stati del Golfo (Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi). Una moneta comune è prevista per gli anni 2010-2011. Il nome suggerito da alcuni è «Khaleeji». Tuttavia, anche se il principio di unità monetaria è certo, il nome di questa moneta non è ancora stato fissato 14.

gulf cooperation council

  • Un'unione asiatica ha preso forma sotto l'egida di tre attori principali: il Giappone (Council on East Asian Community; CEAT), la Cina (Network of East Asian Think Tank; NEAT) e la Corea del Sud (East Asia Forum; EAF). Dal 1° gennaio 2010, la Cina e l'ASEAN (acronimo che sta per Association of South-East Asian Nations) hanno inaugurato la più grande zona di libero commercio mondiale, alla quale si sono aggiunti la Corea, il Giappone, l'Australia e la Nuova Zelanda. Questo insieme dovrebbe permettere di «accelerare il processo di regionalizzazione», come suole ripetere Xu Ningning, il segretario generale del Consiglio Economico China-ASEAN 15.

asean

  • Un'unione del Nord America è stata lanciata nel marzo del 2005 in Texas (a Waco) tra i leader statunitensi, canadesi e messicani, nel quadro del Security and Prosperity Partnership of North America (SPP) 16. L'obiettivo dichiarato è quello di raggiungere teoricamente nel corso del 2010, l'instaurazione di un perimetro politico, economico e militare tra i tre Stati 17. Una moneta chiamata «Amero» o «dollaro nord-americano» (la designazione di questa nuova moneta non è ancora certa) per sostituire il dollaro statunitense e canadese, così come il peso messicano 18. Questo cambiamento comporterà un crollo del dollaro e, di conseguenza, del sistema finanziario e monetario mondiale. Tale crisi sistemica globale (politica, finanziaria, monetaria e geopolitica) giungerà per facilitare l'instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale, come desiderato dagli adulatori del sistema.

spp

  • Infine, è teoricamente previsto per il 2015, l'istituzione di un blocco euro-atlantico unificato politico, economico e militare 19. Siamo in grado di riportare che il 26 marzo 2009 il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione, che tratta lo «stato delle relazioni transatlantiche dopo le elezioni che hanno avuto luogo negli Stati Uniti». Questa risoluzione ha il merito di ricordare tutti gli accordi politici, economici e militari di entrambi i lati della sponda dell'Atlantico per giungere ad un'unione transatlantica 20.

Questa lista non sarebbe completa se non menzionassimo un grande evento ignorato dalla stampa. Infatti, in occasione del vertice dell'Aquila, in Italia, tenutosi dall'8 al 10 luglio 2009, i capi di Stato hanno affrontato vari temi (la crisi economica, i cambiamenti climatici, ecc...). Tuttavia, nel corso di un incontro con i giornalisti, l'allora presidente russo di origine ebraica Dmitrij Medvedev è stato lieto di presentare il prototipo di una moneta globale, sotto forma di un pezzo prodotto in Belgio, sul quale erano incise in lingua inglese le parole «Unity in Diversity» («Unità nella Diversità») 21.

 

dmitrij medvedev - moneta mondiale

Sopra: 2009; Dmitrij Medvedev mostra il prototipo di moneta mondiale.

 

Questa presentazione ha rappresentato un importante punto di svolta. Per la prima volta, un capo di Stato ha presentato una copia di una moneta in grado di essere l'unico riferimento valutario di tutta l'umanità 22. Questo gesto ha completato le affermazioni di Herman Van Rompuy che, durante il suo discorso di accettazione dopo la sua nomina come presidente dell'Unione Europea, non ha esitato a pronunciare queste parole piene di significato: «Il 2009 è anche il primo anno di gestione globale con l'instaurazione del G20 in piena crisi finanziaria» 23.

 

Questa affermazione - fatta da un sostenitore della governance globale - dovrebbe indurci a riflettere e a porci la seguente domanda: come siamo arrivati fin qui? In effetti, la descrizione di queste diverse unioni regionali, più o meno avanzate, nel contesto di un'unica autorità - con la frantumazione interna degli Stati che le compongono 24 - non è un caso. In realtà, questa mutazione è il risultato di un lungo lavoro di fondo da parte delle oligarchie finanziarie 25 e dei gruppi d'élite politici all’interno dei think tank e delle fondazioni.

 

governo mondiale

 

L'oligarchia anglosassone e i suoi prìncipi

 

Purtroppo, l'opinione pubblica ignora i veri attori della politica mondiale. Questi ultimi esercitano i loro talenti più da dietro le quinte che sul palcoscenico politico. Per comprendere meglio la situazione disastrosa in cui i difensori della causa nazionale si trovano all'inizio del XXI secolo, è necessario ricordare le principali caratteristiche e il ruolo di fondamentale importanza del potere finanziario e aristocratico anglo-sassone.

 

Esso è sempre stato uno Stato nello Stato. Possiamo datare la sua presa di potere con l'introduzione della Magna Carta il 15 giugno 1215. Dopo la sconfitta del re Giovanni d'Inghilterra (1166-1216), il 27 luglio 1214 a Bouvines, contro re Filippo Augusto (1165-1223), i baroni inglesi carpirono tutti i privilegi politici e finanziari.

 

monarchi

 

La Corona britannica fu costretta ad agire e a collaborare con una classe che univa la forza, il potere finanziario e le ambizioni commerciali. A partire da quel momento, nacque un'élite avida, rivendicatrice e orgogliosa. Essa fu responsabile dell'esistenza di questi gruppi di pressione (o lobby) che, attraverso canali diversi, come la finanza, l'intelligence o i media, esercita pressioni sul potere politico. Quest'ultimo dipende in larga misura dal sostegno e dal denaro contante e deve obbligatoriamente ascoltare i consigli e le indicazioni di questa casta. I think tanks («istituti di ricerca»), le fondazioni e gruppi d'élite sono la logica continuazione di uno stato d'animo elitario e commerciale.

 

think tanks

 

Questi cenacoli sono diventati il centri inaggirabili di una minoranza attiva che condiziona il futuro anglo-sassone e, passo dopo passo, l'intero Universo. Contrariamente alla concezione politica nazionale che sottopone qualsiasi attività a quella dello Stato, queste organizzazioni politico-commerciali non dipendono da un'autorità nazionale. Ben presto, esso hanno esercitato la loro influenza. Fin dal Medioevo, compagnie come le London Staplers, le London Mercers Company o la British East India Company (nel XVII secolo) sono state la punta di diamante dell'imperialismo britannico. Così, all'interno dell'aristocrazia commerciale ci si è passati la fiaccola della conquista e il controllo della ricchezza da una generazione all'altra.

 

Sopra: da sinistra, i simboli della British East India Company e della London Mercers Company.

 

«Sempre di più», per riprendere un'espressione del giornalista francese François de Closets. La sconfitta francese nel Nord America, che portò al Trattato del 10 febbraio 1763, segnò la nascita e l'inizio della crescita dell'oligarchia britannica. Infatti, la perdita della Nuova Francia ha dato alla Corona britannica tutto un intero continente di immense ricchezze in mano a pochi abitanti.

 

L'incapacità della monarchia francese di popolare vaste aree e di integrarle nella sfera della civiltà greco-romana fece passare tutto questo spazio sotto il controllo anglo-sassone. A loro volta, illuminate dello spirito messianico, le élite conquistatrici americane, in collaborazione con i loro omologhi britannici, furono pronte ad imporre il proprio modello al mondo.

 

françois de closets

Sopra: il giornalista François de Closets.

 

Dopo le guerre della Rivoluzione (prima quella americane e in seguito quella francese), la sconfitta di Napoleone I (1769-1821) nel 1815, il potere anglo-sassone non ebbe più rivali sui mari. La potenza demografica, il popolamento di vasti territori nel Nord America, in Sud Africa, in Australia e nella Nuova Zelanda, il controllo dei punti strategici di tutto il mondo (Gibilterra, Hong Kong, ecc...), il sequestro di terreni in quasi tutti i continenti, le tecnologie avanzate e le performance bancarie hanno permesso a questi aristocratici commercianti di Londra e di New York di realizzare il sogno di dominare il mondo sotto l'egida della City e di Wall Street. Un uomo è stato la figura di questo ideale: Cecil Rhodes (1853-1902).

 

city - wall street

Sopra: da sinistra, la City di Londra e Wall Street, a New York, i centri del potere finanziario anglo-americano.

 

Cecil Rhodes 26

 

cecil rhodes

Sopra: Cecil Rhodes.

 

Questo grande difensore dell'impero britannico emigrò in Sud Africa, dove la sua personalità e le sue smisurate doti intellettuali gli consentirono di fare una fortuna con i diamanti. Egli si rese responsabile della creazione dell'industria dei diamanti De Beers, in collaborazione e con il sostegno del finanziere israelita Nathaniel Mayer Rothschild (1840-1915). La sua fortuna colossale gli aprì le porte della colonia britannica. Cecil Rhodes gettò le basi per lo Stato Sud-Africano (dominio dell'impero britannico) che prese forma alcuni anni dopo la sua morte nel 1910.

 

nathaniel mayer rothschild - de beers

Sopra: un ritratto di Nathaniel Mayer Rothschild e il logo della De Beers.

 

La sua influenza finanziaria e politica gli permise di controllare i territori a cui egli diede il suo nome: Rhodesia. Divisa successivamente in Rhodesia del Nord e Rhodesia del Sud, questi Stati sono poi diventati Zambia e Zimbabwe. Tuttavia, la sua grande idea coloniale fu quella di realizzare un'immensa linea ferroviaria che congiungeva Città del Capo al Cairo. Nella difesa dell'impero Britannico, le linee di comunicazione costituirono una questione cruciale per lo sviluppo delle ricchezze di ogni tipo. Lo sviluppo di canali di comunicazione (in tutte le sue forme 27) è il passaggio obbligato per il buon funzionamento di qualsiasi impero.

 

Questo dettame si è rilevato assai rilevante all'inizio del XXI secolo 28. Le linee di comunicazione sono le arterie che tengono in piedi l'impero commerciale e politico. Al di là del buon funzionamento dell'impero britannico, un ideale più alto tormentava Cecil Rhodes. Infatti, convinto della superiorità della «razza» anglo-sassone, egli progettò una politica volta a garantire questa regola: l'unione di tutti gli anglo-sassoni, o più precisamente, l'introduzione di un blocco composto da impero britannico e da Stati Uniti d'America. Per Rhodes l'insieme doveva costituire il fondamento per la nascita di uno Stato mondiale animato dai principi e dalla filosofia dell'aristocrazia commerciale anglo-sassone.

 

Per raggiungere questo obiettivo, si ritenne necessario reclutare personalità superiori nelle Università, che, animate dallo stesso ideale, furono sostenute nell'occupare i posti-chiave nell'economia, nella finanza, nell'esercito, nell'istruzione, nell'intelligence e nel giornalismo. Così, come un esercito, queste diverse persone, veri gesuiti del mondialismo, puntarono verso lo stesso obiettivo fino a formare lo spirito, nei loro rispettivi Paesi, sviluppando al contempo le strutture politico-economiche che portarono alla nascita di questo stato di commercio globale. Nel loro spirito, questa ambizione titanica e a lungo termine passò attraverso la creazione di «borse di studio Cecil Rhodes» (Rhodes Scholarships).

 

rhodes scholarships

 

Cecil Rhodes non ha avuto il tempo di vedere la realizzazione di questo ideale nel corso della sua vita. Fu solo nel 1904 che i suoi collaboratori lanciarono la prima borsa di studio a suo nome presso la Oxford University. Il sociologo francese Auguste Comte (1798-1857) ha detto che spesso «i morti governano i vivi». Questa formula può essere ampiamente applicata a Cecil Rhodes. Le sue idee hanno plasmato il mondo del XX secolo e l'inizio del XXI.

 

Senza citarli tutti, possiamo rivelare i beneficiari di queste borse di studio: Bob Hawke (1929-2019), primo ministro australiano dal 1981 al 1993; James Woolsey, direttore della CIA dal 1993 al 1995; Wesley Clark, capo del NATO durante il decennio 1990 e uno dei principali attori nella distruzione della Jugoslavia nel marzo del 1999; il presidente Bill Clinton (che ricevette la borsa di studio nel 1968); James William Fulbright (1905-1995), senatore dell'Arkansas e figura importante nella politica degli Stati Uniti 29.

 

riquadro rhodes scholarships

 

La politica di Cecil Rhodes non avrebbe raccolto i frutti che conosciamo senza l'apporto dei suoi collaboratori. Ancora una volta non possiamo citare l'elenco completo presente nell'opera The Anglo-American Establishment di Carroll Quigley (1910-1977). Gli uomini intorno a Cecil Rhodes si caratterizzarono per un fatto importante: essi occuparono i settori chiave della società britannica nella seconda metà del XIX secolo 30. Essi hanno determinato il futuro del mondo in maniera inesorabile. Di questa lunga lista ci limiteremo a segnalare tre personaggi.

 

carroll quigley - the anglo-american establishment

Sopra: lo storico statunitense Carroll Quigley e il suo

libro The Anglo-American Establishment.

 

Alfred Milner

 

alfred milner

Sopra: Alfred Milner.

 

Una delle figure di spicco, successore e figlio spirituale di Cecil Rhodes, fu Alfred Milner (1854-1925), noto anche come Lord Milner. Tra le sue numerose attività come direttore della London Joint Stock Bank, ricordiamo e che egli fu capo di gabinetto di guerra del primo ministro David Lloyd George (1863-1945) durante la Prima Guerra Mondiale. Durante questo conflitto, un evento determinante per le generazioni future si giocò nel mese di novembre del 1917.

 

In effetti, la «Dichiarazione Balfour» (da Arthur James Balfour, un politico inglese) affermò sotto l'egida del governo britannico il riconoscimento di una patria per gli ebrei in Palestina. Questo riconoscimento è stato formalizzato con una lettera indirizzata direttamente al banchiere israelita Walter Rothschild (1868-1937), che era un intermediario per il movimento sionista in Gran Bretagna. In realtà, il vero redattore di questa missiva fu Alfred Milner. Come spiega Carroll Quigley, la «Dichiarazione Balfour» in realtà dovrebbe essere chiamata la «Dichiarazione Milner» 31.

 

george - balfour - rothschild

 

  Philip Kerr

 

philip kerr

Sopra: Philip Kerr.

 

Più noto in seguito come Lord Lothian (1882-1940), egli fu segretario privato di Lloyd George. Inutile dire che egli fu una figura centrale nelle politiche commerciali del primo ministro britannico e fu una cinghia di trasmissione per l'intero «gruppo Milner» 32. Successivamente, egli fu ambasciatore del Regno Unito a Washington.

 

Lionel Curtis

 

lionel curtis

Sopra: Lionel Curtis.

 

Infine, non possiamo non citare Lionel Curtis (1872-1955). Oltre alla sua partecipazione al Trattato di Versailles, egli fu l'autore del «Commonwealth of Nations», la cui attuazione era stata prevista per il 1948. Come rivelato da Carroll Quigley, questa espressione è il risultato di un lavoro il cui scopo era quello di preparare l'impero britannico al cambiamento politico che avrebbe portato ad un'organizzazione globale. Questo lavoro che faceva appello ad un Commonwealth risale al 1916 33. Infine, precisiamo che Lionel Curtis fu determinante nel 1919 nella creazione del think tank britannico, il Royal Institute of International Affairs (RIIA, noto anche come Chatham House).

 

chatam house - riia

 

Il meccanismo mondialista dovrebbe essere studiato come un immenso puzzle. Bisogna rivedere ogni tassello di questo puzzle per poi combinarlo per ottenere una visione d'insieme. Quindi, passiamo ad un'altra parte del sistema, ricordando al lettore che si deve tenere conto di questi diversi elementi per poi ricostruire tutto. Solo allora si può comprendere la «Bestia».

 

puzzle

 

La Fabian Society 34

 

fabian society

Sopra: il logo della Fabian Society: un lupo travestito da agnello!

 

La Fabian Society 35 è un istituto che è stato fondato a Londra nel 1884 sotto la guida del politico inglese Sidney Webb (1859-1947) e di sua moglie, Beatrice Webb (1858-1943), o dello scrittore irlandese George Bernard Shaw (1856-1950). L'avanguardia di questa società si formò sotto l'influenza di un promotore del socialismo, Robert Owen (1771-1858) 36, il quale trasmise le sue idee a John Ruskin (1819-1900), docente presso l'Università di Oxford 37, che a sua volta ha influenzato Cecil Rhodes 38. Altre persone animate da un ideale socialista, come il teologo anglicano John Frederick Denison Maurice (1805-1872), hanno gettato le basi durante il XIX secolo aprendo la strada alla fondazione della Fabian Society.

 

fabian society

 

La scelta del nome «Fabiana» viene spiegato in quanto riferito al generale romano al tempo delle guerre puniche (200 a. C), Fabius Cunctator ossia il «temporizzatore»). Di fronte al generale cartaginese Annibale, l'esercito romano praticò la strategia della guerriglia, che consisteva nel non precipitare le cose per raggiungere il proprio obiettivo. Questo metodo di cambiamento, morbido ma implacabile, è il marchio di fabbrica della Fabian Society.

 

Essa difende il principio di una società senza classi che porterebbe alla sintesi del socialismo (lo stato sociale) e del capitalismo (le forze di mercato), culminanti con la formazione di un'economia monopolistica nel quadro di un Governo Mondiale. Per soddisfare le ambizioni della società, i suoi leader credono nella necessità di procedere passo dopo passo, o, secondo la loro espressione, per «per gradi». L'influenza di questa società è immensa, poiché molti politici inglesi sono membri della Fabian Society 39.

 

Tuttavia, questa influenza è più importante per il fatto che questa societàè stata alla base della creazione nel 1895 della London School of Economics (LSE) sotto la guida di Sidney Webb. Questa prestigiosa scuola di formazione economica, che si è diversificata e in seguito ha formato in uno spirito fabiano generazioni di leader britannici, ma anche molti studenti da entrambi i lati del pianeta. Questi sono spesso diventati i principali attori della vita politica ed economica dei loro rispettivi Paesi.

 

london school of economics

 

Così, l'ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi, il presidente John Fitzgerald Kennedy (1917-1963), la regina Margherita II di Danimarca, Pierre Trudeau (1919-2000), primo ministro del Canada; il lobbista ebreo e membro di diversi gruppi di think tanks Richard Perle (detto «il principe delle tenebre»), il finanziere ebreo George Soros (fondatore dell'Open Society Institute), l'ex consigliere del presidente francese François Mitterrand (1916-1996), Erik Orsenna e il cantante dei Rolling Stones Mick Jagger (ne ha fatto parte per un anno! 40), hanno frequentato i banchi di questa scuola. Quest'ultimo grazie all'azione della Fabian Society ha contribuito alla formattazione di molte menti di tutto il mondo. Tuttavia, l'influenza di questa società è stata variegata, anche attraverso l'azione di uno dei suoi membri più famosi: lo scrittore Herbert George Wells (1866-1946).

 

fabian society

mick jagger

 

Herbert George Wells

 

Impregnato degli ideali fabiani, Wells ha sviluppato le sue opinioni in molti libri. Autore di successi come L'uomo invisibile, La macchina del tempo o La guerra dei mondi, lo scrittore inglese è stato in grado di diffondere le sue convinzioni in un libro pubblicato nel 1928 e intitolato The Open Conspiracy («Aperta cospirazione») 41, sostenendo uno Stato Mondiale senza classi, in cui tutti sono controllati («una nuova comunità umana», secondo le sue stesse parole), in cui viene incoraggiata la drastica riduzione della popolazione mondiale e la pratica dell'eugenetica.

 

hg wells - the open conspiracy

Sopra: il fabiano Herbert George Wells e il suo libro The Open Conspiracy.

 

In realtà, fin dall'inizio, Wells ha presentato le sue teorie in un opera sconosciuta il cui titolo corrisponde esattamente alla formula massonica Ordo ab Chao («L'ordine dal caos»): La destruction libératriceLa distruzione liberatrice»). Pubblicato nel 1914, questo libro racconta la storia di una guerra generalizzata, con conseguente creazione di uno Stato Mondiale costituito da dieci blocchi («dieci circoscrizioni», secondo la formula dell'autore 42). In questo libro - apparso nel 1914 - si trova la frase «Nuovo Ordine Mondiale» 43. Successivamente, Wells è tornato in tema nel 1940 con la pubblicazione di un libro dal titolo molto chiaro: The New World Order («Il Nuovo Ordine Mondiale») 44.

 

hg wells - the new world order

 

Tutti i rappresentanti fabiani hanno frequentato e collaborato a stretto contatto o da lontano con il team di Cecil Rhodes e di Lord Milner. Un vero spirito di squadra ha animato queste persone in vista di un obiettivo comune: uno Stato Mondiale. Queste élite anglo-sassoni, che sono la logica conseguenza delle aristocrazie commerciali del Medioevo, hanno continuato a raccogliere le loro forze in altri club come la Pilgrim Society, creata nel 1902 a Londra e a New York 45. La velocità massima è stata raggiunta nel 1910 con la creazione della Round Table.

 

La Round Table e i suoi «figli» 46

 

La creazione della Round Table 47, che in definitiva è l'erede degli ultimi secoli di tradizioni mistiche, finanziarie ed elitarie, fu una tappa decisiva nella preparazione che porta la creazione di uno Stato Mondiale. Infatti, sotto la guida di Lord Milner e dei suoi collaboratori, questo istituto di alto livello è stato creato in collaborazione con l’élite finanziaria statunitense al fine di garantire la preminenza del mondo anglo-sassone che porterà alla creazione di uno Stato Mondiale.

 

round table international

 

Altre Round Table sono state stabilite in tutti i domini dell'impero britannico, ma anche negli Stati Uniti. A seguito delle ambizioni di Cecil Rhodes, alcuni rinomati finanzieri sono entrati a far parte del team di Lord Milner, come l'ebreo Alfred Beit (1853-1906), Sir Abe Bailey (1864-1940) e la famiglia Astor. Altri gruppi si sono aggiunti alla culla della globalizzazione animata dalla Round Table: la banca JP Morgan 48, la banca Lazard (entrambe in mano a finanzieri ebrei) e le potenti famiglie Rockefeller e Whitney 49.

 

 

Prima di continuare lo studio delle «opere buone» della Round Table, è necessario fare il punto. Queste grandi famiglie fautrici del mondialismo, che sono animate da uno scopo comune, sono dilaniate da discordie interne. Possiamo elencarne essenzialmente due. La prima è vecchia come il mondo; si chiama rivalità interna. Gli antagonismi dovute ad ambizioni e la sfrenata ricerca del potere, a cui va aggiunta l'influenza e la ricchezza per occupare i posti migliori da cui poter fare la storia dell'aristocrazia commerciale.

 

Questo fenomeno è vecchio come la storia dell'uomo. Al contrario, il secondo è specifico della Round Table. Infatti, sotto l'apparente unità di intenti si trovano due diverse scuole di pensiero. In entrambi i casi, queste correnti hanno lo stesso obiettivo: lo Stato Mondiale. Tuttavia, in un caso:

  • Una corrente difende il principio della costituzione di un blocco unificato anglo-sassone (impero britannico associato agli Stati Uniti). Questa base anglo-americana rappresenta la spina dorsale che permetterà al resto del mondo di aggregarsi.

  • Nel secondo caso, l'altra corrente non ritiene necessario privilegiare la nascita di un impero anglo-sassone, come punto d'ancoraggio di un mondo unificato. Essa sostiene invece l'emergere di un mondo in cui nessun Paese sarebbe in grado di imporre la sua legge o la sua filosofia politica.

 La sfida per i sostenitori della seconda corrente è di creare una sorta di «purea» generale dell'umanità unificata in un unico e indistinto blocco. Eccoci di fronte all'opposizione tra i sostenitori del globalismo anglo-sassone e i sostenitori del globalismo planetario. La Prima Guerra Mondiale è stato un passaggio da un mondo all'altro.

 

Anche se in questa sede non è possibile discutere in dettaglio il ruolo essenziale dell'élite anglo-americana durante il conflitto 50, siamo in grado di parlare della missione determinante dello svedese ebreo Olof Aschberg (1877-1960), a capo della Nya Banken a Stoccolma. Egli fu il grande finanziere che mediò tra l'élite di Wall Street e la City da un lato e i leader bolscevichi dall'altra. Il suo soprannome era il «banchiere della rivoluzione mondiale».

 

olof aschberg - nya banken

Sopra: Olof Aschberg e la sede della Nya Banken a Stoccolma, da cui il

denaro proveniente da Wall Street entrò nelle tasche di Lenin & compagni.

 

Come ricordato dallo storico Antony Sutton (1925-2002), la banca di Olof Aschberg aveva una filiale a Londra, la Bank of North Commerce, il cui presidente, Earl Gray faceva parte della squadra di Cecil Rhodes e Lord Milner 51. Quest'ultimo ha svolto un ruolo cruciale anche in seno all'oligarchia anglo-sassone. Infatti, oltre alla sua attività appena menzionata, fu Lord Milner che riuscì a convincere il primo ministro Lloyd George a sostenere fortemente la Rivoluzione bolscevica. Questa evoluzione importantissima per il futuro del mondo è stata effettuata a seguito ad una visita a Londra alla fine del 1917, di William Boyce Thompson (1869-1930), accompagnato da Thomas William Lamont (1870-1948), un rappresentante della JP Morgan 52.

 

thompson - lamont

 

Membro del comitato direttivo della Federal Reserve (la FED), Thompson era un funzionario al servizio dell'oligarchia nella Croce Rossa americana presente a Pietroburgo nel 1917. Tale copertura gli permise tra l'altro di fornire la somma enorme, all'epoca, di un milione di dollari ai bolscevichi 53. Sulla via del ritorno a New York, egli si fermò a Londra per presentare un memorandum di Lloyd George in cui si richiedeva sostegno alla Rivoluzione bolscevica. Quest'ultima non sarebbe stata possibile senza l'azione decisiva dell'oligarchia commerciale anglo-americana 54.

 

wall street e il comunismo sovietico

 

La fine della Prima Guerra Mondiale avvenne sotto gli auspici delle potenze commerciali anglosassoni vittoriose e di una Francia umanamente ed economicamente devastata. Il Trattato di Versailles non garantiva la sicurezza della Francia nei confronti di una Germania indebolita e dipendente in gran parte dai prestiti anglo-sassoni concessi alla sua economia. La paralisi della Francia di fronte ai grandi finanzieri anglo-sassoni peggiorò, quando questi ultimi accordarono prestiti attraverso il Piano Dawes (1924) e Young (1928) che, pur ponendo l'economia tedesca sotto il controllo delle banche di Londra di New York 55, contribuirono a rafforzare l'industria tedesca.

 

Infatti, nel corso degli anni '20, dai giganteschi complessi per l'acciaio e dai prodotti chimici, essenziali per la guerra, nacquero la IG Farben e la Vereinigte Stahlwerke. La sconfitta francese nel 1940, deriva in buona parte dalle attività finanziarie anglo-sassoni per il recupero tecnico ed economico della Germania (in particolare per l'acciaio, la benzina e la gomma sintetica) 56.

 

ig farben - vereinigte stahlwerke

Sopra: da sinistra i complessi industriali della IG Farben e della Vereinigte Stahlwerke nella Germania nazista degli anni '30 costruiti con il denaro proveniente da Wall Street. Naturalmente, durante la guerra queste fabbriche non furono oggetto di bombardamenti da parte degli aerei alleati.

 

Il Colonnello Edward Mandell House

 

edward mandell house

Sopra: Edward Mandell House.

 

Parallelamente a questa politica, l'élite anglo-americana decise di preparare a partire dal 1918-1919 una mutazione della Round Table. Infatti, per ragioni di maggiore efficienza, fu deciso di istituire due gruppi di riflessione, in entrambi i lati della sponda atlantica, incaricati di essere i motori della politica estera dei due Paesi. Da parte inglese, ci fu la creazione nel 1919, sotto gli auspici di Lionel Curtis e la collaborazione di Lord Milner del già citato Royal Institute of International Affairs 57. Fu lo stesso Lionel Curtis a sostenere un Commonwealth federale che integrasse gradualmente i vari Paesi del mondo 58.

 

Questi obiettivi furono difesi negli Stati Uniti dall'ebreo Clarence Kirschmann Streit (1896-1986) 59, corrispondente del New York Times alla Società delle Nazioni (borsa di studio Cecil Rhodes, classe 1920), e dal rappresentante statunitense e sionista convinto del «gruppo Milner» Frank Aydelotte (1880-1956) 60.

 

Da parte americana, fu creato il Council on Foreign Relations (CFR) 61 nel 1921, sotto l'egida di un personaggio centrale, il Colonnello Edward Mandell House (1854-1938). Stretto consigliere del presidente Woodrow Wilson (1856-1924) 62, questo personaggio fu il tramite tra il «Gruppo Milner» e i big di Wall Street (JP Morgan, Vanderlip, Rockefeller, Warburg, ecc...). In questo elenco incompleto, si può incontrare il nome importante del banchiere ebreo Paul Warburg (1968-1932), che era a capo della Federal Reserve fin dalla sua creazione nel 1913.

 

riquadro council on foreign relation

 

 Questa banca privata, indipendente dal governo centrale e responsabile dell'emissione della moneta 63, è uno Stato nello Stato. Tuttavia, fu lo stesso Paul Warburg a guidare il Council on Foreign Relations fin dall'inizio. Siamo di fronte ad un groviglio di responsabilità di prim'ordine tra gli oligarchi anglo-sassoni, soprattutto perché torneremo a parlare ancora di Paul Warburg nella prossima sezione, dedicata alla Pan-Europa. L'azione del Colonnello House dev'essere completata citando un capolavoro della mistica mondialista, il suo libro intitolato Philip Dru, Administrator 64. Scritto nel 1912, questo libro evoca un colpo di stato da parte di un funzionario di West Point (Philip Dru, appunto) che impone una dittatura negli Stati Uniti, eliminando la costituzione del Paese.

 

council on foreign relations

 

Come Lord Milner, il Colonnello House non ha esitato a citare le sue convinzioni profonde, sostenendo che il suo eroe ha posto «il socialismo come l'avrebbe sognato Karl Marx». Egli dice, anche nel capitolo LII, di unificare tutto il blocco nordamericano. Si tratta di una cosa acquisita dal lancio ufficiale del progetto di Waco, nel Texas, nel marzo 2005, come abbiamo visto all'inizio di questo articolo. Ẻ evidente che questa élite ha impostato il succedersi degli eventi da non più di cento anni. La rete mondialista ha rafforzato la sua influenza attraverso la nascita di un istituto che svolgerà un ruolo di primo piano, nella costruzione europea: la Pan-Europa.

 

La Pan-Europa: trampolino di lancio del globalismo

 

La creazione della Pan-Europa è dovuta all'azione di un aristocratico austriaco, nato da madre giapponese, Richard Coudenhove-Kalergi (1894-1972). Lo scopo dichiarato di Coudenhove era quello di impedire che gli orrori della Prima Guerra Mondiale potessero avvenire ancora. Questa intenzione era lodevole, ma era l'albero che nasconde la foresta. Infatti, ben presto Coudenhove indicò chiaramente la direzione del suo movimento preparando una relazione presentata alla Società delle Nazioni nel 1925.

 

kalergi - pan-europa

Sopra: Richard Coudenhove-Kalergi e il simbolo della Pan-Europa.

 

Il suo obiettivo era quello di unificare l'Europa, al fine di integrarla all'interno di un'organizzazione mondiale politicamente unificata. Per questo, ricordò nella sua relazione la necessità di creare «continenti politici», tutti volti a creare una federazione delle federazioni, secondo la mente del suo autore 65. Le sue dichiarazioni federaliste concordano con quelle della Fabian Society. Proseguendo nel suo slancio, nel 1926 Coudenhove organizzò la prima conferenza pan-europea di Vienna, sotto gli auspici del suo presidente onorario, Aristide Briand (1862-1932) 66.

 

aristide briand

Sopra: Aristide Briand.

 

Fu durante questo convegno, che riunì diverse nazionalità 67, che si decise di scegliere come inno europeo l'Inno alla gioia di Beethoven 68, che in seguito divenne l'inno dell'Unione Europea. Gli obiettivi della Pan-Europa sono esposti in modo molto chiaro all'interno del «principî fondamentali» in cui tra l'altro si afferma:

 

«L'Unione Pan-europea ribadisce il suo impegno per il patriottismo europeo, a coronamento dell'identità nazionale di tutti gli europei. Nel momento dell'interdipendenza e delle sfide globali, solo un'Europa forte e politicamente unita è in grado di garantire il futuro dei suoi popoli e delle entità etniche. L'Unione Pan-europea riconosce il diritto all'autodeterminazione dei gruppi etnici  e allo sviluppo [...] culturale, economico e politico» 69.

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Richard Coudenhove-Kalergi, rifugiatosi negli Stati Uniti, poté insegnare in un seminario intitolato «Research For a Postwar European Federation» («La ricerca per una federazione europea nel dopoguerra»), a favore del federalismo europeo, presso la New York University. Egli tornò in Europa nel 1946, dove contribuì notevolmente alla realizzazione dello dell'Unione parlamentare europea, che successivamente consentì la creazione nel 1949, del Consiglio d'Europa 70.

 

Rafforzando la sua influenza in tutti gli Stati, l'organizzazione europea riunì rappresentanti nazionali incaricati di diffondere gli ideali del suo fondatore 71 che, dopo aver ricevuto nel 1950 il prestigioso Premio europeista Carlo Magno 72, nel 1972 Coudenhove-Kalergi passò le consegne a Ottone d'Asburgo-Lorena (1912-2011), e in seguito ad Alain Terrenoire.

 

riquadro pan-europa

 

premio carlo magno

Sopra: alcune delle personalità che hanno ricevuto il Premio Carlo Magno. Da sinistra, il secondo è il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, il quarto è il presidente francese Emmanuel Macron e l'ultimo è l'ex presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz.

 

Possiamo meglio comprendere l'impatto della Pan-Europa concentrandoci sul nervo della guerra: il denaro. Il finanziamento di questo istituto spiega la profonda complicità dei suoi vertici con gli altri giocatori del globalismo. Oltre a sponsor industriali e finanziari, Coudenhove-Kalergi godette del sostegno del banchiere ebreo Max Warburg (1867-1946), che rappresentava la banca tedesca di Amburgo. Come abbiamo visto sopra, suo fratello Paul (del ramo americano) è stato a capo della Federal Reserve e del Council on Foreign Relations. Si capisce subito che Coudenhove-Kalergi ebbe carta bianca nel cooperare con la comunità finanziaria di Wall Street e con la sua controparte di Londra.

 

max warburg

Sopra: Max Warburg.

 

Questa collusione tra il fondatore della Pan-Europa e gli altri sostenitori della globalizzazione, è stata ancora più grande, poiché Max Warburg era membro del consiglio di amministrazione della IG Farben in Germania, mentre suo fratello, Paul Warburg, era membro della filiale statunitense della IG Farben 73.

 

L'avvento al potere di Adolf Hitler, come ha scritto Antony Sutton, si spiega con l'ampio sostegno dell'industria e della finanza anglo-sassone dato ai loro omologhi tedeschi. In questo caso, il direttore della Reichsbank, Hjalmar Schacht (1877-1970) fu un intermediario di prima mano. La sua azione fu più profonda come ministro dell'Economia del Terzo Reich, dal 1934 al 1939. La ripresa economica della Germania, grazie alla sua azione, permise a Hitler di perseguire una politica che non avrebbe mai potuto esercitare senza raddrizzare il Paese.

 

hjalmar schacht

Sopra: Hjalmar Schacht.

 

Tale pregiudizio avrebbe dovuto condurlo alla pena di morte al processo di Norimberga. Non è successo poiché fu assolto. In realtà, Hjalmar Schacht era fortemente legato alla aristocrazia commerciale anglo-sassone. Suo padre, lo statunitense William Schacht, aveva lavorato per trent'anni presso la filiale della Equitable Life Assurance di Berlino 74.

 

Suo figlio fu così, fin dalla nascita, membro del serraglio del sistema globalista. Ciò è ulteriormente rafforzato quando si sa che fin dal 1918 Hjalmar Schacht era nel consiglio di amministrazione della Nationalbank für Deutschland («Banca Nazionale della Germania»), accanto al banchiere Emil Wittenberg, che fu anche membro del comitato direttivo della prima banca sovietica, fondata nel 1922, la Ruskombank 75, che era diretta dal banchiere svedese Olof Aschber... 76, come visto in precedenza.

 

antony sutton

Sopra: lo storico anglo-americano Antony Sutton e le sue opere Wall Street and the Bolshevik Revolution e Wall Street and the Rise of Hitler, in cui dimostra, documenti alla mano, come le due dittature siano state foraggiate dall'oligarchia finanziaria statunitense.

 

Continuando nelle ricerche si può scoprire che il direttore del dipartimento esteri della Ruskombank, lo statunitense Max May 77, fu vicepresidente della Guaranty Trust Company, una filiale di una delle colonne di Wall Street, la JP Morgan 78. In questo caso, un altolocato rappresentante di Wall Street, in seguito ha lavorato nell'élite bancaria sovietica. E per finire, la collaborazione di Hjalmar Schacht con questo ambiente è stata rafforzata dalla sua amicizia con il capo della Banca d'Inghilterra, Montagu Norman (1871-1950).

 

montagu norman

Sopra: Montagu Norman.

 

Comprendiamo meglio perché Hjalmar Schacht 79 non fu affatto preoccupato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il sostegno dell'aristocrazia commerciale anglo-sassone apolide al comunismo, al nazismo e alla presa del potere del massone Franklin Delano Roosevelt 80, riportato nella trilogia su Wall Street di Antony Sutton, era come una forma di esperimento da laboratorio attivato sul piano locale (in Unione Sovietica, nella Germania nazista e negli Stati Uniti 81).

 

Con un nome diverso, Antony Sutton conclude che queste ideologie, variamente definite «socialismo sovietico», «socialismo collettivo» (il nazionalsocialismo) e «socialismo del New Deal» sono state soltanto una forma di socialismo del monopolio; l'organizzazione ideale deve ora essere creata in tutto il mondo: il «Nuovo Ordine Mondiale». La guerra del 1939-1945 derivò da tutti questo lavorio occulto che ha permesso di scivolare verso un altro mondo.

 

L'introduzione di due blocchi apparentemente antagonisti, è perfettamente obbediente al principio hegeliano della tesi e dell'antitesi. Tuttavia, questi due mondi sono alimentati dalle stesse fonti finanziarie, con cui è stato possibile gettare le basi per consentire il raggiungimento dello Stato Mondiale.

 

Dopo il 1945: il dolce domani

 

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ci troviamo di fronte a tre date importanti nell'immediato dopo-guerra: 1946, 1947 e 1948. Fu il primo ministro britannico Winston Churchill (1874-1965) che riprese l'idea di unificare l'Europa, in un discorso tenutosi a Zurigo, il 19 settembre 1946. Infatti, non esitò a dire: «Dobbiamo costruire una sorta di Stati Uniti d'Europa» 82.

 

Queste parole riportano a Richard Coudenhove-Kalergi che era sostenuto da Churchill. Da parte sua, il fondatore di Pan-Europa si attivò per rilanciare l'ideale europeo, spiegando la storia il suo operato e i suoi progetti da realizzare in un libro, Jai choisi l'Europe («Ho scelto l'Europa»). Per questo libro, Coudenhove ha goduto della prefazione di Winston Churchill...

 

j’ai choisi l'europe

Sopra: il libro di Coudenhove-Kalergi J’ai choisi l'Europe

con la prefazione di Winston Churchill.

 

La secondo data fu la riunione a Montreux, in Svizzera, nell'agosto del 1947, che costituì un passo decisivo verso il rafforzamento delle basi dello Stato Mondiale in via di preparazione. In effetti, diversi rappresentanti europei 83 e degli Stati Uniti 84 favorevoli ai principî del federalismo mondiale, decisero di istituire due organizzazioni sotto l'egida del giurista svizzero Max Habicht (1899-1986) 85, la cui efficacia si fece ampiamente sentire: il World Federalist Movement (WFM) e l'Union of European Federalists (UEF). Il World Federalist Movement ha presentato la suo Magna Carta in occasione della riunione di Montreux sostenendo l'istituzione di principî fondamentali per stabilire uno Stato Mondiale federalista.

 

max habicht

Sopra: Max Habicht.

 

Ẻ chiaro che, decine di anni dopo la loro formulazione, buona parte delle aspettative sono state soddisfatte. Infatti, in quel documento veniva affermato:

 

«In qualità di federalisti mondiali, siamo convinti che la creazione di una Confederazione Mondiale sia il problema centrale del nostro tempo. Fino a quando esso non sarà risolto, tutte le altre questioni – nazionali o internazionali – rimarranno senza una risposta valida. Questa non è tra la libertà d'impresa e l'economia pianificata, tra il capitalismo e il comunismo, ma si deve scegliere tra l'imperialismo e il federalismo».

 

world federalist movement - union of european federalists

 

A seguito di tale dichiarazione vennero proposti, tra l'altro, i seguenti principî: «la limitazione della sovranità nazionale» con «il trasferimento alla Confederazione del potere legislativo, esecutivo e giudiziario», «la creazione di una forza armata sovrannazionale»; e in particolare (una questione che è di grande attualità all'inizio del XXI secolo) il fatto che «una corretta prospettiva federalista dovrebbe integrare gli sforzi a livello regionale e funzionale. La formazione delle unioni regionali – nella misura in cui non sono un fine in se stesse e non sembrano destinate a cristallizzarsi in blocchi – può e deve contribuire al buon funzionamento della Confederazione Mondiale».

 

Alla fine di questa Dichiarazione, si afferma di essere favorevoli alla creazione di un'«Assemblea Costituente Mondiale» 86. Parallelamente alla creazione della World Federalist Movement, a Montreux venne istituita l'Union of European Federalists. Tuttavia, il lavoro di avanguardia era già stato preparato il terreno prima di questa data. Infatti, sotto l'influenza della Pan-Europa di Coudenhove-Kalergi, nel 1934 venne fondata  l'Europa Union, per difendere l'ideale di un'Europa unita sul basata sul principio federale, sul modello svizzero 87.

 

Quattro anni dopo, nel novembre del 1938, fu creato sotto l'influenza del fabiani Lord Lothian e Lionel Curtis, la Federal Union 88. Quest'ultima è un ramo dell'Union of European Federalists, allo stesso modo in cui lo sono le varie «filiali» francese, tedesca, italiana, ecc... Si noti che, come nel principio delle bambole russe, l'Union of European Federalists è un ramo del World Federalist Movement 89. Pertanto, abbiamo un istituto europeo che opera in favore del federalismo che sposa l'operato del World Federalist Movement, ma a livello mondiale.

 

Perché è così importante discutere della missione dell'Union of European Federalists? L'Istituto federale è presieduto dall'inglese Andrew Duff, eurodeputato etichettato come «democratico liberale» 90. Egli è anche membro dell'European Council on Foreign Relations («Consiglio Europeo per le Relazioni Estere; CEDF) 91, creato nel 2007 92, gemello europeo dello statunitense Council on Foreign Relations, fondato nel 1921. Andrew Duff è anche colui che, in stretta collaborazione con la Fondazione Bertelsmann e con il deputato austriaco Johannes Voggenhuber, ha permesso il rilancio del progetto di una Costituzione Europea, dopo la sconfitta nei referendum francesi e olandesi nel 2005 93.

 

duff - voggenhuber

 

Il Trattato di Lisbona non sarebbe stato possibile – o almeno sarebbe stato più difficile – senza il sostegno e la convinzione di Andrew Duff. Inoltre, è chiaro che l'influenza dalla tomba di Cecil Rhodes e di Lord Milner, si è fatto sentire nello sviluppo della Costituzione europea (denominata «Costituzione Giscard», che ha preparato il Trattato di Lisbona) nel periodo 2003-2004. In effetti, il «Gruppo Milner» e i fabiani sono sempre stati favorevoli all'unificazione dell'Europa, a condizione che sia realizzata sotto la direzione anglo-sassone.

 

Durante le due Guerre Mondiali, i tentativi di unità europea, sotto la guida tedesca, potenza terrestre, non poteva essere accettata da Londra e da Washington, poiché la talassocrazia anglo-sassone si sarebbe trovata esclusa dagli affari nel vecchio continente. Richard Coudenhove-Kalergi l'aveva pienamente compreso, e lo si capisce leggendo i suoi discorsi del 1950. Pertanto, è utile guardare al segretario generale incaricato delle attività di telecomandare la «Costituzione Giscard», l'inglese John Kerr. Il suo curriculum vitæ rivela che egli è stato a capo di una compagnia petrolifera, la Royal Dutch Shell, ed è stato anche ambasciatore negli Stati Uniti per la Gran Bretagna.

 

john kerr

Sopra: John Kerr.

 

I suoi legami con l'aristocrazia commerciale anglo-sassone rivelano anche che Kerr è membro del comitato direttivo per il reclutamento delle élite nel contesto della «Borsa di studio Cecil Rhodes» 94. Come potete vedere, il successo della globalizzazione è solo questione di tempo, ma arriverà. Infine, il Congresso de L'Aia (7-10 maggio 1948), sotto la presidenza onoraria di Winston Churchill, che ha coinvolto circa ottocento militanti pro-europa unita 95, ha posto le basi dell'Europa unita.

 

La figura più di spicco di questo Congresso fu il Segretario Generale, l'israelita Józeph Retinger (1888-1960). I veri protagonisti della storia sono spesso dietro le scene. Questo è il caso del lavoro di Retinger per il Council on Foreign Relations e per il Royal Institute of International Affairs, che è stato determinante nello sviluppo di strutture a livello mondiale 96.

 

józeph retinger

Sopra: il politico polacco Józeph Retinger e una placca che ricorda il suo impegno

pionieristico in favore di un'Europa unita e la creazione del Bilderberg Club.
 

Bilderberg, New Age e Commissione Trilaterale

 

La prima riunione del Bilderberg si è tenuta nei Paesi Bassi, a Oosterbeck, nel maggio del 1954. Si è convenuto che il nome di questo gruppo d'élite fosse il nome dell’hotel in cui soggiornarono i partecipanti. Tuttavia, alcuni dubbi rimangono. Ciò non toglie che la sua creazione fu dovuta in gran parte al lavoro di Joseph Retinger anche se bisogna aggiungere l'«olio» della globalizzazione, come l'imprescindibile David Rockefeller (1915-2017), membro del Council on Foreign Relations, presidente della Chase Manhattan Bank, ecc...).

 

bilderberg

Sopra: il primo meeting del gruppo Bilderberg in Olanda nel 1954.

 

I membri del Bilderberg rappresentano la «crème de la crème» del serraglio politico, economico e finanziario del mondo atlantista. I media occidentali raramente evocano le loro riunioni e ancora meno diffondono le loro relazioni 97. Le regole d'organizzazione e d'intervento dei partecipanti ricordano da vicino direttamente quelle che disciplinano il Royal Institute of International Affairs (un principio chiamato «regole della Chatham House»). Ancora una volta, la famiglia Rhodes e Milner hanno lasciato il segno. In realtà, queste élite all'interno del Bilderberg condizionano largamente il corso della politica, dell'economica e della finanzia.

 

bilderberg - david rockefeller

Sopra: il Daily Mirror, del 13 febbraio 1980 intitolava un articolo sul Bilderberg

«Incontri segreti per modellare il mondo». A lato, David Rockefeller.

 

Il caso del belga étienne Davignon è particolarmente evidente. Vice-presidente della Commissione Europea dal 1981 al 1985, egli è il gran pascià di questo gruppo d'élite. Ed è lui che ha invitato il politico belga Herman Van Rompuy a superare un esame per la carica di presidente del Consiglio Europeo facendo appello ai rappresentanti del Bilderberg, il 12 novembre 2009, in particolare all'ex segretario di Stato statunitense Henry Kissinger a Val Duchesse, alla periferia di Bruxelles 98.

 

Fondamentalmente, egli voleva sapere se Herman Van Rompuy fosse in grado di essere utile al sistema. L'esame lo ha superato visto che è stato ritenuto... abile per il servizio. La scelta del primo presidente del Bilderberg, il principe Bernhard van Lippe-Biesterfeld (1911-2004), di Joseph Retinger e dei suoi affiliati non dipende dal caso. Infatti, il principe tedesco è stato all'inizio degli anni '30 membro delle SS, e più precisamente un membro del Reiterkorp SS (cavalleria) e un membro della Farben Bilder, una filiale della IG Farben. Sposato nel 1937 con l'erede al trono dei Paesi Bassi, la principessa Juliana, sua figlia, la regina Beatrice, è un attiva partecipante alle riunioni del Bilderberg.

 

 

Visto il passato più che torbido del Principe Bernhard, la sua nomina alla direzione del Bilderberg è state anche un modo per ricattarlo. In effetti, è più facile teleguidare una persona verso scopi ben definiti dal momento in cui egli ha degli «scheletri nell'armadio». La scelta del principe tedesco naturalizzato olandese è stata sicuramente di grande importanza perché è stata utilizzata in un altro settore.

 

Dobbiamo parlare di qualcosa che sta a cuore ai teorici del globalismo: l'ecologia. La tutela legittima della fauna e della flora prende una piega sregolata sotto l'azione dei sostenitori del Nuovo Ordine Mondiale. Infatti, la deriva dello spirito porta ad una divinizzazione della natura propria del movimento New Age. Si tratta del principio di «Gaia», che si identifica con la «Terra Madre» 99.

 

dea madre terra gaia

 

Molti istituti diffondono questa svolta filosofica, e in particolare, il World Wild Fund for Nature (WWF), l'Istituzione che promuove la protezione della natura. La sua creazione nel 1961 è stato il lavoro di personaggi membri del serraglio mondialista.

 

wwf

 

Infatti, dobbiamo citare i fratelli Sir Julian (1887-1975) e Aldous Huxley (1894-1963). Quest'ultimo è l'autore di un libro profetico, Brave New World, pubblicato nel 1931, un vero programma di politica globale sotto la finzione della narrativa romantica. Evocando uno Stato Mondiale costituito da un'umanità sottomessa e gerarchizzata a seguito di manipolazioni genetiche, l'Autore trascorre la sua vita facendo uso delle droghe più diverse per realizzare una «forma di misticismo».

 

riquadro huxley

 

Questi deliri caratterizzano questo ambiente toccando anche suo fratello, Julian Huxley, un difensore dell'eugenetica, che nel 1946 divenne il primo presidente della United Nations Educational Scientific and Cultural Organization («Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura»; UNESCO). Questa mentalità, propria dei fratelli Huxley, è dovuta all'influenza del nonno paterno, Thomas Huxley (1825-1895). Questo biologo, feroce difensore dei principî darwinisti 100, trasmise questi concetti ai nipoti, che li hanno fatti conoscere al mondo. Aggiungiamo che la rete e i collegamenti tra la famiglia mondialista sono molto vicini ad uno studente di Thomas Huxley, un certo... Herbert George Wells 101.

 

UNESCO - thomas huxley

Sopra. il logo dell'UNESCO e Thomas Huxley.

 

Questo passaggio di generazione in generazione permette di comprendere meglio la permanenza del mondialismo e del suo crescente potere. Possiamo collegare le azioni passate di questi uomini alla fondazione del WWF nel 1961. In effetti, la sua creazione è dovuta a Julian Huxley 102. Il WWF contribuisce a diffondere questo ideale panteista e costituisce una delle succursali d'azione del mondialismo. È da sottolineare che il primo presidente del WWF è stato un dirigente del Bilderberg, il principe Bernhard 103 (presidente dal 1962 al 1976).

 

Altri presidenti si sono succeduti a capo del WWF, come John Hugo Loudon (1905-1996), che fu come John Kerr presidente della compagnia petrolifera Royal Dutch Shell. Questo conglomerato petrolifero anglo-olandese è un vivaio del Nuovo Ordine Mondiale. Precisiamo anche che il Principe Filippo di Edimburgo, marito della regina Elizabetta II d'Inghilterra, ha diretto il WWF dal 1981 al 1996. Possiamo aggiungere a questo elenco di attori nato da una lunga tradizione politico-commerciale, il ruolo della Commissione Trilaterale. Fondata nel 1973 da David Rockefeller e da Zbigniew Brzezinski (1928-2017) - entrambi membri del Council on Foreign Relations. Brzezinski  è stato il mentore del presidente Barack Obama.

 

riquadro loudun brzezinski

 

Questo istituto raggruppa tre aree geografiche economicamente sviluppate: il Nord America, l'Europa e il Giappone. Brzezinski ha affermato che oggi gli Stati si trovano ad affrontare «problemi - finanziari, economici e strategici - sempre più divisi e sono sempre meno in grado di risolverli, a meno che si consultino tra loro più strettamente nel proprio interesse e in quello del resto del mondo». Per poter affrontare queste sfide, l'Autore fa notare che anche la Trilaterale è stata alla base della creazione del G7 104. Le conoscenze della Trilaterale con il mondo industriale dei think tank si sono messe in luce in particolare con il Transatlantic Policy Network («Rete Politica Transatlantica»; TPN) 105.

 

transatlantic policy network

 

In effetti, il presidente della succursale europea della Trilaterale, Peter Sutherland (1946-2018), è anche il presidente della filiale europea del Transatlantic Policy Network. Questo irlandese è stato anche a capo della famosa banca Goldman Sachs, che ha governato sottobanco la politica economica del presidente Obama, ed è stato commissario della concorrenza dal 1985 al 1989 sotto la presidenza di Jacques Delors 106. Piccola ciliegina sulla torta: Peter Sutherland è anche il direttore della scuola fabiana, la London School of Economics 107. Il quadro si completa con l'aggiunta di John Kerr, che - come abbiamo visto più sopra - è anche membro della Trilaterale Europa 108.

 

riquadro sutherland delors

 

Come possiamo constatare, le élite politiche ed economiche convergono da lungo tempo per costruire un Ordine Mondiale unificato 109. Tuttavia, il quadro sarebbe incompleto se non citassimo le dichiarazioni dei vertici della Chiesa cattolica.

 

goldman sachs

 

Le strutture della Chiesa cattolica al servizio del Nuovo Ordine Mondiale

 

Che si sia credenti o meno, lo studio dei principî che animano la Chiesa dev'essere fatto con obiettività. Bisogna studiare i precetti che essa difende e osservare se le proposte e le azioni siano conformi o meno con il suo corpo dottrinale bimillenario. Nel caso della Chiesa cattolica, il concetto difeso da 2.000 anni è basato sul primato di Dio sull'uomo. La Sacra Scrittura e la Tradizione costituiscono una base intoccabile, il deposito della fede secondo i termini sacri, definiti dal successore di San Pietro, il Papa.

 

L'uomo, ferito dal peccato originale, deve conformarsi ad un'autorità superiore, e seguire tutti i precetti sostenuti dalla Chiesa cattolica. Questi principî sono immutabili. Quando una persona non è d’accordo con questi principî lascia la Chiesa cattolica. Questo è il caso di molte denominazioni protestanti. Tuttavia, un cambiamento fondamentale si è verificato con il Concilio Vaticano II (1962-1965). Questo Concilio è il risultato di una lunga serie di riflessioni che anima molti uomini di Chiesa, ma anche al di fuori della Chiesa fin dal XIX secolo. Dopo una lunga lotta tra i difensori della Tradizione e i progressisti, questi ultimi sono stati in grado di imporre la loro visione durante la grande riforma voluta dal Concilio.

 

concilio vaticano II

Sopra: il Concilio Vaticano II.

 

Per i suoi sostenitori, la Chiesa si deve adattare alle innovazioni politiche, tecnologiche e sociali che contrassegnano l'evoluzione del mondo. Per i difensori della Tradizione è tutto il contrario. È il mondo che deve adattarsi ai principî della Chiesa. Questa umanizzazione della Chiesa, che passa attraverso la promozione dei diritti umani e la sua cooperazione con gli organismi internazionali, sono state chiaramente esposte nel 1963 nell'Enciclica di Giovanni XXIII (1881-1963) Pacem in terris 110.

 

Ricordando il progresso scientifico e tecnologico conduce ad intensificare la cooperazione e a rafforzare la loro unione in seno al genere umano; ci si prefigge di rafforzare il bene comune universale che, secondo l’Enciclica, i singoli Stati non possono assicurare. E per questo, il documento aggiunge con tanta logica:

 

«Il bene comune universale pone ora problemi a dimensioni mondiali che non possono essere adeguatamente affrontati e risolti che ad opera di poteri pubblici aventi ampiezza, strutture e mezzi delle stesse proporzioni; di poteri pubblici cioè, che siano in grado di operare in modo efficiente su piano mondiale. Lo stesso ordine morale quindi domanda che tali poteri vengano istituiti».

 

giovanni XXIII - pacem in terris

 

Pur desiderando che questo potere sovranazionale o mondiale non venga stabilito con la forza, l'Enciclica approva la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo del 1948, tranne alcune obiezioni. E aggiunge:

 

«Non è dubbio però che il documento segni un passo importante nel cammino verso l'organizzazione giuridico-politica della comunità mondiale» 111.

 

Questo cambiamento di rotta dei vertici Chiesa cattolica è la caratteristica di tutti i successori di Pietro dopo il Vaticano II. Nel suo messaggio di Natale del 2005, Benedetto XVI ha affermato 112:

 

«Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell'edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici. Il suo amore guidi i popoli e ne rischiari la comune coscienza di essere "famiglia" chiamata a costruire rapporti di fiducia e di vicendevole sostegno. L'umanità unita potrà affrontare i tanti e preoccupanti problemi del momento presente: dalla minaccia terroristica alle condizioni di umiliante povertà in cui vivono milioni di esseri umani, dalla proliferazione delle armi alle pandemie e al degrado ambientale che pone a rischio il futuro del pianeta».

 

benedetto XVI

 

Ẻ quindi del tutto logico che Benedetto XVI abbia chiesto l'istituzione di un'«autorità politica mondiale», nella sua Enciclica Caritas in veritate 113, del 29 luglio 2009. Ricordando l'interdipendenza mondiale, Joseph Ratzinger ha puntualizzato sulla

 

«urgenza della riforma sia dell'Organizzazione delle Nazioni Unite che dell'architettura economica e finanziaria internazionale, affinché si possa dare reale concretezza al concetto di famiglia di nazioni» 114.

 

benedetto XVI - caritas in veritate

 

Verso un'assemblea parlamentare mondiale

 

La creazione di grandi unioni politiche regionali disciplinate da leggi comuni che costituiscano le varie componenti dello Stato Mondiale devono essere rappresentate in un'unica assemblea. Tutto ciò è già in atto nell'«United Nations Parliamentary Assembly» (UNPA) 115. Questa ambizione è la logica continuazione del sogno di unificare il mondo sostenuto dai teorici della globalizzazione (Fabian Society & Co.) Nulla sembra casuale. Gli eventi, i personaggi e le istituzioni del passato producono i loro frutti, conducendo a completare la Torre di Babele. Pertanto, l'azione di World Federalist Movement, di cui abbiamo visto la creazione, nel 1947, a Montreux, continua logicamente la sua opera.

 

united nations parliamentary assembly

Sopra: logo dell'United Nations Parliamentary Assembly.

 

Così, il World Federalist Movement è all'origine, nel 1992, dell'elaborazione del primo documento importante che chiedeva l'istituzione di un'Assemblea parlamentare Mondiale presso le Nazioni Unite 116. Molteplici riunioni e conciliaboli si sono successivamente svolti nel Senato canadese, nel Parlamento Europeo, nel Millenium Forum del 2000 a New York, al XII Congresso dell'Internazionale Socialista, ecc... Ed infine la creazione nel settembre del 2003 di The Committee for a Democratic UN («Comitato per un'ONU democratica»). Siamo obbligati a fornire la versione tedesca, perché, come vedremo, le autorità politiche tedesche svolgono un ruolo di primo piano: il Komitee für eine Demokratische UNO (KDUN) 117.

 

kdun - governo mondiale

Sopra: attivisti del KDUN manifestano in favore di un Parlamento Mondiale.

 

Il Komitee für eine Demokratische UNO è la figura principale all'interno di un comitato esecutivo 118 che lavora per un Parlamento Mondiale. In effetti, il suo operato è sostenuto da un altro istituto già menzionato, il World Federalist Movement. A questo dobbiamo aggiungere la Gesellschaft für bedrohte Völker («Associazione dei Popoli Minacciati»), un istituzione tedesco che lavora per l'emancipazione dei gruppi etnici e che lavora fianco a fianco con l'Unione Federale delle Comunità Etniche Europee (UFCE) 119, e una ONG britannica, la 2020 Vision Ltd. 120.

 

gesellschaft für bedrohte völker

 

Il Komitee für eine Demokratische UNO, con sede a Berlino, annuncia fermamente nei suoi statuti la volontà di costruire una società cosmopolita e di promuovere l'integrazione continentale 121. All'interno del consiglio di questa istituzione, ci sono rappresentanti del mondo scientifico e politico. Ẻ interessante notare che tutte le correnti politiche tedesche sono presenti, ad eccezione delle ex comuniste (Die Linke) 122.

 

All'interno di questa commissione, troviamo un personaggio chiave: il tedesco Armin Laschet. Quest'uomo politico è all'origine della relazione redatta nel 2003, in cui si chiedeva di dare un seggio permanente all'Unione Europea 123, dopo l'adozione del «Trattato Giscard» (chiamato poi «Trattato di Lisbona»). La sua influenza è stata decisiva perché lo troviamo anche a capo del comitato direttivo del Premio Carlo Magno 124.

 

armin laschet

Sopra: Armin Laschet.

 

Inoltre, la presenza nel Parlamento Europeo del deputato tedesco Jo Leinen, alla direzione del Komitee für eine Demokratische UNO, è particolarmente significativo perché ha giocato un ruolo importante nell'adozione del Trattato di Lisbona 125. Nel mese di aprile del 2007, il Komitee für eine Demokratische UNO ha lanciato una campagna in favore di un Parlamento Mondiale sotto la guida del suo presidente, Andreas Bummel.

 

Autore di un libro intitolato International Entwickeln Demokratie («Sviluppare la democrazia internazionale») 126, egli è un ex membro del partito liberale, il cui presidente Guido Westerwelle è diventato ministro degli Esteri nel governo Merkel da settembre del 2009. Bummel è anche socio della Gesellschaft für bedrohte Völcker, diretta da Tilman Zülch (membro del comitato direttivo del Komitee für eine Demokratische UNO) e del World Federalist Movement di New York 127.

 

riquadro mondialisti

 

Tutti questi attori agiscono per promuovere la nascita di un nuovo organismo mondiale. Come indicato nei documenti ufficiali:

 

«L'Assemblea Parlamentare delle Nazioni Unite potrebbe inizialmente essere composta da delegati di parlamenti nazionali e regionali che riflettono la loro composizione politica. Tale assemblea includerebbe quindi i membri dei partiti di minoranza che non fanno parte del governo. In una fase successiva, l'Assemblea Parlamentare delle Nazioni Unite potrebbe essere eletta direttamente. Essa sarebbe un corpo unico e legittimo che rappresenta la voce dei cittadini sulle questioni internazionali. I partecipanti ritengono che la campagna dell'Assemblea Parlamentare delle Nazioni Unite, una volta stabilita, deriverebbe da un semplice organo consultivo incaricato da un Parlamento Mondiale, dei diritti reali di informazione, di partecipazione e di controllo» 128.

 

world parliament now!

Sopra: «Un parlamento mondiale adesso»!

 

Queste ambizioni, senza complessi del Assemblea Parlamentare delle Nazioni Unite prospereranno ancora di più se si ricorda il sostegno dato da Benedetto XVI alla creazione di una «autorità politica mondiale». Inutile dire che i leader di questa istituzione hanno accolto con entusiasmo l'Enciclica Caritas in veritate 129.

 

Conclusione

 

Questa breve descrizione della storia dei fautori del mondialismo che vanno dal Medioevo fino al XXI secolo dimostra che questa tendenza è molto antica. Essa si basa su un'avidità senza limiti e sul perseguimento di un ideale di controllo completo della ricchezza globale. Questa tendenza ha acquisito un maggior slancio man mano che il clero mondialista, successore di Nimrod (il re che fece costruire la Torre di Babele), è riuscita ad imporre il suo pensiero di un Nuovo Ordine Mondiale. Dopo la caduta del Muro di Berlino, gli eventi stanno accelerando, e anche la crisi. Il prossimi decenni saranno decisivi per la razza umana, in quanto il globalismo, secondo la dottrina di queste élite, è un messianismo accelerato.

 

torre di babele

 


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Note

 

1 Articolo reperibile alla pagina web

https://www.voltairenet.org/article164319.html

Pierre Hillard è laureato in Scienze Politiche e professore di relazioni internazionali. Le sue ricerche riguardano principalmente la strumentalizzazione dell'Unione europea nella costituzione di un blocco euro-atlantico.

2 Cfr. C. Forelle«U.S. Move Sows Confusion in EU» («La mossa degli Stati Uniti semina confusione nella UE»), in The Wall Street Journal, del 2 febbraio 2010.

3 Sito ufficiale della CEEA: http://www.evrazes.com/

4 Cfr. R. Novosti, L'Union douanière, créée par la Russie, le Kazakhstan et la Biélorussie («L'Unione doganale, creata dalla Russia, dal Kazakistan e dalla Bielorussia»)

https://fr.sputniknews.com/ex_urss/20091219/185700918.html

5 Cfr. R. Novosti, «Eurasie: le président kazakh prône la création d'une monnaie unique, l'"Evraz"» («Eurasia: il presidente del Kazakistan chiede la creazione di una moneta unica, l'"Evraz", 11 marzo 2009

https://fr.sputniknews.com/business/20090311/120507319.html

6 Cfr. R. Novosti, «CEEA: la création d'une monnaie unique au menu d'entretiens russo-kazakhs» («CEEA: la creazione di una unica moneta nei colloqui tra la Russia e il Kazakistan»), 14 marzo 2009

https://fr.sputniknews.com/world/20090314/120559770.html

7 Il 26 novembre 2008, durante un incontro a Caracas, alcuni Paesi del Sud America hanno deciso di preparare il terreno con la creazione del «Fondo di stabilizzazione e di riserva», vale a dire un'unità denominata «SUCRE» (Sistema di compensazione Unità Regionale). Questa unità si riferisce anche ad Antonio José de Sucre (1795-1830) che fu un tenente al servizio di Simon Bolivar.

8 Sito ufficiale della Assemblea parlamentare euro-latino-americana:

https://www.europarl.europa.eu/intcoop/eurolat/default_fr.htm

9 Sito ufficiale del SICA: https://www.sica.int/

10 Sito ufficiale dell'OAU: http://www.africa-union.org/root/ua/index/index.htm

11 Sito ufficiale del NEPAD: https://www.nepad.org/

12 Vedi descrizione dell'African Union sul sito web del ministero francese degli Affari Esteri.

13 Sito ufficiale del GCC: https://www.gcc-sg.org/en-us/Pages/default.aspx

14 Cfr. «Proposed GCC Currency Name "Too General"» («Proposta di denominazione della moneta GCC "troppo generica"), in Trade Arabia, del 16 dicembre 2009.

15 Cfr. «La Chine espère populariser le yuan au sein de l'ASEAN («La Cina spera di diffondere lo yuan all'interno dell’ASEAN»), in Les Echos, del 31 dicembre 2009.

16 Sito ufficiale della SPP: https://www.everycrsreport.com/reports/RS22701.html

17 Cfr. P. Hillard, La marche irrésistible du Nouvel Ordre Mondial («La marcia irresistibile del Nuovo Ordine Mondiale, Editions François-Xavier de Guibert, 2007, pag. 21.

18 Ibid., pagg. 86-87.

19 Cfr. P. Hillard, La décomposition des nations Européennes: De l'union euro-Atlantique à l'Etat mondial («La decomposizione delle nazioni europee: dalla comunità euro-atlantica allo Stato mondiale»), Editions François-Xavier de Guibert, 2005, pag. 137; La marche irrésistible du Nouvel Ordre Mondial, pag. 79.

20 Cfr. Résolution du Parlement européen sur l'état des relations transatlantiques après les élections qui ont eu lieu aux États-Unis (2008/2199 (INI)), Réseau Voltaire, 23 marzo 2009.

https://www.voltairenet.org/article159650.html

21 Cfr. «La Russie et la Chine proposent une monnaie commune globale» («La Russia e la Cina hanno proposto una moneta comune globale»), Réseau Voltaire, 11 luglio 2009

https://www.voltairenet.org/article160992.html

22 La rivista The Economist, di gennaio del 1988, ha annunciato il lancio per il 2018 di una moneta mondiale chiamata «Phœnix» («Fenice»).

23 Discorso di accettazione di Herman von Rompuy, Réseau Voltaire, 19 novembre 2009

https://www.voltairenet.org/article164178.html

24 Le rivendicazioni etniche e religiose, come l'opposizione tra regioni ricche e povere, accelerano la decomposizione degli Stati nel mondo. Questo fenomeno si spiega in particolare con il trasferimento dell'autorità suprema alle unioni politiche regionali, a scapito degli Stati, che non hanno più alcuna ragion d'essere. La disintegrazione degli Stati sarà globale. Già alcuni leader degli Stati federali degli Stati Uniti, come il Texas e il Vermont, vogliono la secessione. Per quanto riguarda l’Europa, il Belgio con le Fiandre o la Spagna con la Catalogna sono in grave pericolo. Queste affermazioni regionalistiche, che possono frammentare gli Stati, sono necessarie per raggiungere la realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale.

25 Fin dagli inizi di gennaio del 1973, la Francia ha condiviso il diritto di creare denaro mediante le banche private. Ad esempio, per finanziare la costruzione di alloggi, lo Stato ha avuto accesso a prestiti dalla banca centrale che creava la moneta. Successivamente, lo Stato ha rimborsato il prestito, mentre la banca distruggeva le banconote, ma, soprattutto, non pagava gli interessi. Ma lo Stato vietò di prendere denaro in prestito dalla banca centrale, con l'articolo nº 25 della legge Pompidou-Giscard d'Estaing, del 3 gennaio 1973. Privandosi della possibilità di creare moneta, lo Stato si rivolse allora a soggetti privati, che fanno pagare gli interessi ad un prezzo molto elevato. Pertanto, questa politica ha impedito una vera e propria politica sociale che rende gli investimenti pubblici inaccessibili facendo, allo stesso tempo, aumentare il debito pubblico. Questo principio è stato sancito nel Trattato di Maastricht (1992) all'articolo nº 104, che è stato inserito nell'articolo nº 123 del Trattato di Lisbona. Ora, gli Stati membri dell'Unione Europea sono totalmente in balia dell'oligarchia finanziaria.

26 Una gran parte di questo capitolo si basa sull'opera The Anglo-American Establishment (GSG Associates, 1981), dello storico americano Carroll Quigley (1910-1977), tra gli altri, professore alla Georgetown University. Egli è stato soprattutto docente di... Bill Clinton.

27 Il lancio, nel luglio 2009, di un progetto nel Nord Africa e nel Medio Oriente per l'energia solare da distribuire in Europa fu realizzato mediante il DESERTEC. La filiale tedesca del Club di Roma, il centro aerospaziale tedesco e il principe Hassan bin Talal di Giordania hanno fortemente contribuito al progetto. Indirettamente, questa politica energetica contribuirà ad integrare ulteriormente questi Paesi del Sud del Mediterraneo con l'Unione Europea, e quindi all'area euro-atlantica nel contesto dell'interdipendenza.

28 Ẻ il caso del «Corridoio di Nasco» con l'emergere del blocco nordamericano

http://www.nascocorridor.com/

29 I beneficiari delle borse di studio Cecil Rhodes negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Australia, nel Sud Africa, ecc..., sono presentati sui siti web delle rispettive scuole.

30 A partire dalla seconda metà del XIX secolo, il gruppo di Cecil Rhodes controllava il quotidiano Times di Londra, riservato alle élite politiche ed economiche inglesi, per lo più membri di questa grande aristocrazia commerciale. Questo meccanismo si chiama lavorare a porte chiuse.

31 Cfr. C. Quigley, The Anglo-american Establishment, pag. 169.

32 Il termine «gruppo Milner» viene utilizzato per riferirsi a diverse figure politiche, economiche, militari e giornalistiche che si rifanno agli ideali di Alfred Milner e del suo mentore, Cecil Rhodes.

33 Cfr. C. Quigley, op. cit., pag. 133.

34 Per questa parte abbiamo attinto all'opera di Edward R. Pease intitolata The History of the Fabian Society (EP Dutton & Co., 1916), più volte ristampata.

35 Sito ufficiale della Fabian Society

http://fabians.org.uk/

36 Robert Owen prese spunto dai principî del filosofo Platone, in particolare dal suo libro La Repubblica, difendendo l'ideale di una società guidata dall'élite aristocratica in cui veniva eliminato il matrimonio e favorita la riproduzione dei migliori. Questa teoria si è propagata nel tempo. Troviamo questi concetti in Brave New World, di Aldous Huxley, in 1984, di Orwell o anche in alcune opere di Herbert George Wells, uno dei principali membri della Fabian Society.

37 L'Università di Oxford è divenuta un centro di reclutamento elitario tramite la borsa di studio Cecil Rhodes.

38 Ricordatevi che tutto è collegato.

39 Nei primi anni del XXI secolo, 200 parlamentari britannici appartenevano alla Fabian Society, come l’ex primo ministro Tony Blair (promotore della politica economica denominata «la terza via», principio fabiano per eccellenza) o Gordon Brown.

40 Non sembra avervi trovato soddisfazione... :-)

41 Libro pubblicato nel 1928, e ristampato nel 1931 con il titolo What Are We to Do With Our Lives? («Che cosa dobbiamo fare delle nostre vite»?).

42 Il titolo originale dell'opera è The War That Will End War («La guerra che porrà fine alla guerra»).

43 Cfr. H. G. Wells, La destruction libératrice, Grama, Bruxelles, 1995, pag. 134: «Ẻ stato in un'atmosfera di incredulità che iniziò la riunione per introdurre il nuovo ordine mondiale».

44 Ristampato nel 2007 da Filiquarian Publishing.

45 La maggior parte dei leader economici dell'amministrazione Obama proveniva dalla Pilgrim Society.

46 Cfr. C. Quigley, op. cit., pag. 82, pag. 117 e ss.

47 Sito ufficiale della Round Table: https://www.commonwealthroundtable.co.uk/

48 La JP Morgan Company, un pilastro della finanza anglo-sassone, è stata fondata da John Pierpont Morgan (1837-1913).

49 A questo riguardo, vedi le opere straordinarie dello storico Antony Sutton (1925-2002), ricercatore alla Hoover Institution e alla Stanford University, in cui egli descrive il sostegno di Wall Street a tre eventi: Wall Street and the bolshevik revolution, Arlington House, 1974; Wall Street and FDR e Wall Street and the rise of Hitler. Dobbiamo anche aggiungere una serie in tre volumi: Western technology and soviet economic development 1917-1930; Western technology and soviet economic development 1930-1945, e Western technology and soviet economic development 1945 to 1965, mostrando con una documentazione di prima mano il sostegno economico e finanziario dell'Occidente all'Unione Sovietica e ai suoi alleati.

50 Invitiamo il lettore ad interessarsi a Basil Zaharoff (1850-1936) che ha fatto fortuna vendendo armi alle parti in conflitto nella Guerra 1914-1918.

51 Cfr. A. Sutton, Wall Street and the Bolshevik Revolution («Wall Street e la rivoluzione bolscevica»), pag. 57.

52 Ibid., pag. 83.

53 Ibid., pag. 82. Ẻ interessante notare che Harry Hopkins (1890-1946), che più tardi divenne l'eminenza grigia del presidente Roosevelt, è stato l'intermediario tra gli americani della Croce Rossa, guidata da William Boyce Thompson, a Pietroburgo nel 1917, e la sua rappresentanza di Washington (ibid., pag. 72).

54 Ibid., pag. 89-100. Il memorandum di William Boyce Thompson presentato a Lloyd George può essere letto integralmente a pag. 197 e ss, del paragrafo del libro di Sutton intitolato «Documento 4».

55 Cfr. W. Engdahl, Pétrole, une guerre d’un siècle («Petrolio, una guerra di un secolo»), éditions Jean-Cyrille Godefroy, 2007, pag. 94 e ss.

56 Cfr. A. Sutton, Wall Street and the Rise of Hitler («Wall Street e l’ascesa di Hitler»); vedi capitoli da I a V, e in particolare a pag. 47.

57 Cfr. C. Quigley, op. cit., pag. 182.

58 Oltre alla Gran Bretagna e ai suoi domini, Lionel Curtis non esitò ad aggiungere la Francia, la Scandinavia, l'Irlanda, l'Egitto, l'India, il Belgio, i Paesi Bassi, il Canada e gli Stati Uniti. Questi progetti sono stati presentati nel suo libro pubblicato in un'edizione nel 1938: The Commonwealth of God (cit. in C. Quigley, op. cit., pag. 282-283).

59 Cfr. C. Streit, Union Now: A Proposal for a Federal Union of the Democracies of the North Atlantic («Unione ora: una proposta di unione federale delle democrazie del Nord Atlantico»), Harper & Brothers Publishers, 1939.

60 Cfr. C. Quigley, op. cit., pag. 283.

61 Cfr. «Comment le Conseil des relations étrangères détermine la diplomatie US» («Come funziona il Council on Foreign Relations nel determinare la diplomazia degli Stati Uniti»), Réseau Voltaire, 25 giugno 2004

https://www.voltairenet.org/article14344.html

62 Il Presidente Wilson lo chiamava il «il mio alter ego».

63 Cfr. A. Sutton, Wall Street e FDR, pag. 92 e ss.

64 Si veda il nostro libro La marche irrésistible du Nouvel Ordre Mondial, pagg. 14, 80-81. 80-81. Philip Dru, Administrator, della Edward Mandell House, è stato ripubblicato dalla Robert Welch University Press nel 1998.

65 Cfr. A.-M. Saint Gille, La Paneurope, Presses de l'Université de Paris Sorbonne, 2003, pagg. 130-131.

66 L'impegno di Aristide Briand accanto alla Pan-Europa, in favore dei principî regionalisti e federalisti in un quadro politico unitario globale, permette di capire meglio il discorso del rappresentante francese all'Assemblea Generale della Società delle Nazioni, del 5 settembre 1929, in cui chiedeva un «legame federale» tra gli Stati europei.

67 Il rappresentante britannico nel corso di questa conferenza pan-europea del 1926, A. Watts, era un membro del Royal Institute of International Affairs del «gruppo Milner» (cfr. A.-M. Saint Gille, op. cit., pag. 148).

68 Cfr. «Richard de Coudenhove-Kalergi (1894-1972)», PanEurope-France

http://www.pan-europe.org/old/kalergi.htm

69 La Pan-Europa ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di tutti i testi per la tutela dei gruppi etnici. Vedasi il nostro libro Minorités et régionalismes dans l'Europe Fédérale des Régions (Minoranze e regionalismi nell'Europa federale delle regioni»), Editions François-Xavier de Guibert, 4a edizione, 2004; e in questo libro il capitolo intitolato «L'union Charlemagne», pag. 75 e ss.

70 Cfr. «Richard de Coudenhove-Kalergi (1894-1972)», PanEurope-France

http://www.pan-europe.org/old/kalergi.htm

71 Sito ufficiale della associazione Pan-Europa https://paneuropa.org/

72 Vedi il suo discorso profetico nell'allegato nº 11 dell'opera La Décomposition des nations européennes («La decomposizione delle nazioni europee»), e in particolare il passo in cui Coudenhove chiedeva l'istituzione di un'«Unione Atlantica», una federazione «a tre», come lui stesso la definì, in cui «l'Inghilterra sarà il ponte tra l'Europa e l'America». Questo è esattamente ciò che è perseguito dalle autorità di Bruxelles e di Washington, con un'accelerazione a partire dal 1990. Vedi l'elenco completo dei beneficiari del Premio Carlo Magno sul sito web del suo Comitato:

https://www.karlspreis.de/en/

73 Cfr. A. Sutton, Wall Street and the Rise of Hitler, cap. II,  «The Empire of IG Farben», pag. 33.

74 Cfr. A. Sutton, Wall Street and the Bolshevik Revolution, pagg. 125-126.

75 Ibid., pag. 126.

76 Ibid., pag. 60.

77 Ibid., pagg. 61-62.

78 Ibid., pag. 50.

79 Si dovrebbe inoltre aggiungere che Hjalmar Schacht fu responsabile dell'esistenza della Bank of International Settlements («Banca dei regolamenti internazionali»). Antony Sutton riferisce anche della riunione decisiva del 20 febbraio 1933, a casa di Hermann Goering, che contribuì, in presenza di Adolf Hitler, a raccogliere fondi per finanziare il partito nazista. I più grandi proprietari dell'industria tedesca erano presenti e sborsarono i fondi necessari (Krupp von Bohlen, Albert Voegler von Loewenfeld, ecc...). Tutto è stato fatto sotto la guida di Hjalmar Schacht (cfr. A. Sutton, Wall Street and the Rise of Hitler, pag. 108).

80 Antony Sutton cita, tra gli altri, l'influenza di Gerard Swope (1872-1957), presidente della General Electric Company, che ha consentito la politica socialista del presidente Roosevelt (cfr. A. Sutton, Wall Street and FDR, pag. 86).

81 Carroll Quigley, nel suo libro Tragedy and Hope. A History of the World in Our Time (GSG and Associates, 1966, pag. 938), mette a nudo  l'infiltrazione all'interno dell'apparato politico degli Stati Uniti da parte di JP Morgan.

82 Il primo ministro britannico fece commenti, nel suo discorso a Zurigo, che sono in linea con la globalizzazione, a giudicare questi brani: «L'Unione europea ha fatto molto per raggiungere questo obiettivo e questo movimento deve molto al conte Coudenhove-Kalergi e a quel grande patriota e statista francese qual'era Aristide Briand [...]. Abbiamo il nostro Commonwealth britannico. L'organizzazione del mondo non si indebolisce, ma piuttosto si rafforzate e in esso, in realtà, trova il suo principale sostegno. E perché non vi è un gruppo europeo per dare alla gente, distante gli uni dagli altri, un senso di patriottismo e una sorta di cittadinanza comune? E perché un gruppo europeo non dovrebbe occupare il suo posto tra gli altri gruppi, e contribuire a governare la nave dell'umanità»? Chiedendo una riconciliazione franco-tedesca, Churchill disse con spirito fabiano: «Bisogna che il nostro obiettivo permanente sia quello di aumentare e rafforzare il potere delle Nazioni Unite. Dobbiamo creare la famiglia europea, dandole una struttura regionale, sotto questo organismo mondiale, e questa famiglia sarà poi definita Stati Uniti d'Europa» (cfr. G. C. Marshall, Points de repère, Losanna 1973).

83 L'influenza federalista si fece sentire attraverso personaggi europei come Denis de Rougemont, Brugmans Henri e Alexandre Marc.

84 Da parte statunitense, a partire dal 1924, Rosika Schwimmer e Lola Lloyd difesero la causa delle donne (diritto di voto, ecc...) organizzando la prima assemblea costituente mondiale, che doveva essere eletta dal popolo, per redigere una Costituzione mondiale. Questa iniziativa fu rilanciata nel 1937, a Chicago, con una campagna per il Governo Mondiale. Sarebbe molto interessante sapere chi è stato il finanziatore di tali progetti. Successivamente, altri americani hanno prepararono le menti per un mondo unito: Emery Reves, autore di Anatomy of Peace, difendeva l'idea di un Governo Mondiale (Reves è stato anche l'agente letterario di Winston Churchill); il politico Wendell Wilkie, con il suo libro One World, l'avvocato Grenville Clark, autore di World Peace Through World Law, il giornalista Norman Cousins, il giornalista e senatore democratico Alan Cranston e il filosofo Robert Hutchins.

85 Vedi la presentazione del World Federalist Movement sul suo sito web

http://www.wfm-igp.org/about/

86 Dichiarazione di Montreux, del 23 agosto 1947.

87 Si veda il nostro libro La Fondation Bertelsmann et la gouvernance mondiale (éditions François-Xavier de Guibert, 2009, pagg. 95-96), e «Geschichte der Europa-Union Deutschland» («Storia dell'Europa Union Germania»), sul sito web della Europa-Union Deutschland

https://www.europa-union.de/ueber-uns/geschichte

88 Cfr. «The History of Federal Union» («La storia dell'Unione Federale»), sul sito web dell’associazione

http://federalunion.org.uk/about/history.shtml

89 Cfr. «Regional Federalism» («Federalismo regionale»), sul sito web del World Federalist Movement

http://www.wfm-igp.org/site/wfm/regional%2Bfederalism

90 Vedi il sito web ufficiale di Andrew Duff

https://andrewduffmep.org.uk/

91 Cfr. «ECFR's Board and Council», sul sito web dell'European Council on Foreign Relations

https://www.ecfr.eu/council#tres

92 Cfr. «Création accélérée d'un Conseil européen des relations étrangères» («Creazione accelerata di un Consiglio delle relazioni estere»), Réseau Voltaire, 3 ottobre 2007

https://www.voltairenet.org/article151889.html

93 Cfr. P. Hillard, La Fondation Bertelsmann et la gouvernance mondiale, pag. 92 e ss.

94 Cfr. «Trustees», sul sito web della Trust Rhodes

https://www.rhodeshouse.ox.ac.uk/trustees.htm

95 Tra i molti partecipanti, si possono citare Richard Coudenhove-Kalergi, Konrad Adenauer, Denis de Rougemont, Alcide de Gasperi, François Mitterrand, ecc...

96 Cfr. T. Meyssan, Histoire secrète de l’Union européenne («Storia segreta del l'Unione Europea»), Réseau Voltaire, 28 giugno 2004

https://www.voltairenet.org/article14369.html

97 Un'eccezione: il canale belga RTL ha trasmesso durante il suo telegiornale un esterno della riunione Bilderberg nel giugno del 2000 nella sua riunione tenutasi al Genval Brabant Wallon. Sono apparsi Dominique Strauss-Kahn e la regina Beatrice dei Paesi Bassi.

98 Cfr. A. Rettman, «Top Candidate Debates EU Tax at élite Dinner», in EU Observer, del 16 novembre 2001

https://euobserver.com/institutional/28993

99 Il film Avatar, di James Cameron, uscito nel dicembre 2009, è il prototipo dello stesso spirito «Gaia». Una tribù dotata di molte qualità paragonata agli esseri umani venuti a sfruttare il loro pianeta, prende forza dalla natura, in particolare da un albero, un vero e proprio dio che fornisce tanta energia quanta se ne prende.

100 Thomas Huxley era conosciuto come «il mastino di Darwin».

101 Cfr. J. Bergman, «H. G. Wells: Darwin's Disciple and Eugenicist Extraordinaire» («H. G. Wells: discepolo di Darwin ed eugenista straordinario»), in Journal of Creation, dicembre 2004

https://answersingenesis.org/sanctity-of-life/eugenics/hg-wells-darwins-disciple-and-eugenicist-extraordinaire/

102 Cfr. «WWF in the 60's» («Il WWF negli anni '60»), sul sito web del World Wild Fund

https://wwf.panda.org/knowledge_hub/history/sixties.cfm

103 Cfr. «Presidents: Past and Present» («Presidenti: passato e presente»), sul sito web del World Wild Fund

https://wwf.panda.org/organization/presidents/

104 Cfr. Le Figaro, del 25 gennaio 1999.

105 Cfr. P. Hillard, La Fondation Bertelsmann et la gouvernance mondiale, cap. XXVIII.

106 Cfr. «Peter Sutherland, Directeur général du GATT et de l'OMC de 1993 à 1995» («Peter Sutherland, direttore generale del GATT e dell'OMC dal 1993 al 1995»), sul sito della World Trade Organization

https://www.wto.org/french/thewto_f/dg_f/ps_f.htm

107 Cfr. «Peter Sutherland», sul sito web della Commissione Trilaterale

http://www.trilateral.org/membship/bios/ps.htm

108 Cfr. «Membership» («Appartenenza»), sul sito web della Commissione Trilaterale

http://www.trilateral.org/memb.htm

109 Tra i vari settori coinvolti nella costruzione del Nuovo Ordine Mondiale, possiamo citare il caso della Codex Alimentarius, il cui scopo è quello di apportare modifiche o soppressioni dei prodotti che entrano nella composizione dei prodotti alimentari (vitamine, minerali, ecc...).

110 Vedi testo integrale dell'Enciclica sul sito web della Santa Sede

http://www.vatican.va/content/john-xxiii/it/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem.htm

111 Ibid.; vedi i punti 130-145.

112 Cfr. «Messaggio Urbi et Orbi di Sua Santità Benedetto XVI», del 25 dicembre 2005

http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/urbi/documents/hf_ben-xvi_mes_20051225_urbi.html

113 Vedi testo integraledell'Enciclica sul sito web della Santa Sede

http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20090629_caritas-in-veritate.html

114 Ibid., § 67.

115 Vedi il sito ufficiale della «Campagne pour la création d'une Assemblée parlementaire des Nations Unies» («Campagna per l'istituzione di un'Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite»

https://fr.unpacampaign.org/

116 Cfr. D. Heinrich, «The Case For a United Nations Parliamentary Assembly» («Il caso di una Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite»), in World Federalist Movement, ottobre 1992.

117 Vedi il sito Ufficiale della Komitee für eine Demokratische UNO

https://www.democracywithoutborders.org/

118 Cfr. «Comité exécutif» («Comitato esecutivo») della Campagna per l'istituzione di un'Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite

https://fr.unpacampaign.org/about/steeringcommittee/

119 L'Istituto tedesco è la fonte dei testi fondamentali a favore dei gruppi etnici in Europa, la Carta delle lingue regionali o minoritarie e la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze. Consulta il nostro libro Minorités et régionalismes, pag. 142 e ss.

120 Vedi il dito ufficiale di 2020 Vision Ltd.

http://www.2020vision.ltd.uk/

121 Cfr. «Satzung für das Komitee für eine Demokratische UNO»Statuto del Comitato per un'ONU democratica»)

https://www.democracywithoutborders.org/

122 Cfr. «Associates des KDUN» («Associati del KDUN), sul sito web del Komitee für eine Demokratische UNO

https://www.democracywithoutborders.org/

123 Cfr. «Rapport sur les relations entre l'Union européenne et l'organisation des Nations Unies» («Rapporto sulle relazioni tra l'UE e le Nazioni Unite»), 2003-2049 INI, relatore Armin Laschet, 16 dicembre 2003.

124 Segnaliamo nel comitato direttivo del Premio Carlo Magno anche la presenza di Hans-Gert Pöttering, Presidente della Fondazione Konrad Adenauer, ex Presidente del Parlamento Europeo, ma anche ex presidente dell'Europa-Union Deutschland, una filiale dell'Unione Federalisti Europei (UEF), creata a Montreux nel 1947), diretta nel 2010 dal deputato inglese al Parlamento Europeo Andrew Duff.

125 Cfr. P. Hillard, La Fondation Bertelsmann et la gouvernance mondiale, pag. 93 e ss.

126 Cfr. A. Bummel, Internationale Demokratie entwickeln, Horizonte Verlag, 2005.

127 «Cfr. G. Wustmann, «Der Andreas Bummel Vorsitzende Komitee für eine Demokratische UNO» («Andreas Bummel presidente del comitato per un'ONU democratica), 11 febbraio 2008

http://vereinte-nationen.suite101.de/article.cfm/portrait_andreas_bummel

128 Cfr. «A propos du projet APNU» («A proposito del progetto APNU»), sul sito web della Campagna per l'istituzione di un'Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite

https://fr.unpacampaign.org/187/unpa-activist-visits-canada-researcher-calls-for-government-to-support-proposal/

129 Cfr. «Etude: la création d'un Parlement mondial serait "pleinement en harmonie avec la doctrine papale"» («Studio: la creazione di un Parlamento Mondiale sarebbe «pienamente coerente con la dottrina pontificia"»), 28 luglio 2009, Campagna per la creazione di un'Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite

https://fr.unpacampaign.org/news/395.php

 

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