di Yann Le Coz 1
Premessa
In questi ultimi decenni sono stati scritti diversi articoli e libri (ignorati metodicamente dai media) sulla tremenda crisi dottrinale che a partire dal post-Concilio scuote la Chiesa cattolica fin dalle fondamenta. In essi, vengono illustrati i vari aspetti di questa crisi, come la rivincita del modernismo (condannato da Papa San Pio X nell'Enciclica Pascendi) nei documenti conciliari, il pericolosissimo avvicinamento all'eresia protestante, soprattutto in campo liturgico, e la rottura con il Magistero precedente con l'avvento dell'ecumenismo (condannato da Pio XI nell'Enciclica Mortalium animos) e della collegialità.
La novità di questo articolo sta nel fatto che esso dimostra come certi testi conciliari e le riforme che ne sono scaturite non solo siano eterodossi, ma vadano spesso incontro alle esigenze dei fautori di un'unica religione mondiale, in quanto la religione cattolica anteriore al Concilio, essendo esclusivista (ossia affermando di essere l'unica vera religione voluta da Dio) non è assolutamente compatibile con la religiosità globalista che si vorrebbe imporre all'umanità intera. Il Vaticano II non è dunque solo una rivincita dell'eresia modernista sconfitta all'inizio del XX secolo, ma anche un'opera di «purificazione» del cattolicesimo da tutti quegli elementi che lo rendono inadatto alla religione antropocentrica (leggi satanica) voluta dagli iniziati.
Prefazione a cura dell'Editore
Fin dal 2010, abbiamo attratto l'attenzione dell'Action Familiale et Scolaire sul mondialismo e sui suoi sviluppi. Questo tema è stato oggetto della nostra giornata del 6 novembre 2010, durante la quale sono state discusse le origini di questa ideologia da Christian Lagrave, e il suo sviluppo dal XVIII secolo ad oggi da Arnaud de Lassus (1921-2017). Pascal Bernardin ha invece affrontato la spiritualità globale, e Yann Le Coz ha parlato di alcuni aspetti di questioni attuali.
Tutto ciò è stato raccolto in una pubblicazione 2 che può essere utilmente integrata dall'Histoire du Nouvel Ordre Mondial («Storia del Nuovo Ordine Mondiale») e dal Nouvel Ordre des Barbares («Il Nuovo Ordine dei barbari») 3. Infine, per coloro che desiderano approfondire, dobbiamo ricordare l'importanza del libro di Pierre Hillard intitolato La marche irrésistible du nouvel ordre mondial, destination Babel («L'irresistibile marcia del Nuovo Ordine Mondiale, destinazione Babele») 4.
Sopra: lo scrittore Pierre Hillard e il suo libro La marche irrésistible du nouvel ordre mondial, destination Babel.
Introduzione
Il mondialismo è quell'ideologia che pretende di sostituire una società globale alla sovranità nazionale e, da lì, di instaurare un Governo Mondiale. In riferimento al progresso tecnico, all'estensione mondiale del commercio e alla complessità delle situazioni derivanti dalla globalizzazione - che è una realtà - i fautori di questo sistema ripetono continuamente che grazie al riconoscimento universale dei loro diritti, gli esseri umani si sono finalmente resi conto della dignità di ciascuno di essi e della necessaria marcia dell'umanità verso l'unità.
Sarebbe dunque tempo di rompere con tutti i particolarismi politici, sociali, culturali e religiosi che frammentano l'umanità e le impediscono di procedere sulla strada della pace e della felicità terrena. L'istituzione del sistema mondialista ha iniziato a progredire alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ai nostri giorni, l'allineamento politico, sociale e culturale è stato quasi raggiunto.
La democrazia è la garanzia della felicità dei popoli, e se vi sono ancora dei recalcitranti, ci penseranno certe pressioni internazionali - e persino interventi armati – a mettere ordine. Il pianeta è diviso in regioni, le molteplici organizzazioni internazionali sono già funzionanti e pronte a garantire ufficialmente, al momento opportuno, il Governo Mondiale 5.
Sopra: una transitoria suddivisione del mondo in sei «regioni» in vista di un unico Governo Mondiale.
Resta la scelta della capitale che, secondo i desideri dell'economista, saggista e banchiere francese di origini ebraiche Jacques Attali, sherpa del globalismo, dovrebbe essere Gerusalemme. La diversità istituzionale, culturale e sociale è stata a lungo l'oggetto delle attenzioni del pensiero unico, in modo da pervenire all'uniformità, la regola di ciò che si può pensare o dei modi di agire... In breve, occorre giungere all'uniformità dei costumi, delle mode e dell'arte.
Sopra: Jacques Attali.
Resta la questione della religione, per la quale l'ideale mondialista ha sempre mostrato un certo interesse: il primo Parlamento Mondiale delle Religioni risale al 1893! E anche se oggi la politica, l'economia e la finanza mondiale occupano il davanti della scena, le religioni sembrano essere l'oggetto delle preoccupazioni ultime del mondialismo, il quale ha mostrato un particolare interesse per il cattolicesimo in occasione del Concilio Vaticano II (1962-1965) 6.
I Mondialismo e religione
I propositi di eminenti mondialisti potrebbero lasciare credere che l'ideologia globalista sia estranea a questioni religiose o metafisiche. Essa le relegherebbe alla sfera privata. Così si è espresso George Brock Chisholm (1896-1971), ex direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS):
Sopra: George Brock Chisholm.
Abdoulaye Wade, presidente musulmano della repubblica del Senegal, ha affermato in occasione del Summit del 21 settembre 2006 per la cooperazione interreligiosa e per la pace: «L'intolleranza e l'estremismo distruggono il carattere sacro dell'obiettivo reale delle religioni» 8. Nel 2000, in occasione del Summit per la Pace Religiosa, tenutosi all'ONU, l'allora Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan (1938-2018) ha dichiarato: «La religione è spesso stata legata al nazionalismo, ha dato luogo a conflitti e messo i gruppi l'uno contro l'altro».
Una nuova spiritualità per il Nuovo Ordine Mondiale
Da queste citazioni, sarebbe sbagliato concludere che il globalismo sposi una tesi laicista che eviterebbe la questione religiosa. Per guidare l'umanità sulla strada dell'unità e della pace, sarebbe bene adottare - proprio come afferma la Massoneria - una «religione in cui tutti gli uomini concordano, lasciando a ciascuno le proprie opinioni» 9. Le osservazioni di Vincent Peillon 10, deputato europeo socialista di origine ebraica, illuminano perfettamente ciò che questa religione mondiale dovrebbe essere, soprattutto se sostituiamo il termine «repubblica» con «mondialismo»:
Sopra: Vincent Peillon.
Il controllo della spiritualità è uno dei mezzi necessari per dominare il pianeta. La totalità delle organizzazioni che cooperano nella prospettiva mondialista si dichiara «al di sopra» delle religioni. Così la United Religions Initiative («Iniziativa per le Religioni Unite»; URI) afferma di essere un «ponte tra le religioni».
Sopra: logo della United Religions Initiative (URI).
Leland Stewart (1928-2018), creatore e presidente del Council for Unity in Diversity, in una direttiva dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1965, specificò:
Sopra: Leland Stewart.
Robert Muller, ex numero due delle Nazioni Unite, citato da Pascal Bernardin, nel corso di una sua conferenza del 2010, ha aggiunto:
Sopra: Robert Muller.
Il presidente del Senegal, Wade, durante il già citato Summit sulla Cooperazione Interreligiosa per la Pace, ha suggerito di fare riferimento alle origini comuni delle religioni per constatare che provengono tutte da una fonte che «prescrive il bene e incoraggia il perdono e l'amore».
Magma e guazzabuglio New Age
Il desiderio di far prevalere ciò che unisce su ciò che divide, l'aspirazione dell'umanità all'unità sono altrettanti obiettivi dichiarati che animano la «spiritualità» globalista, il sincretismo di pratiche e credenze, di utopie e perversioni intellettuali e sociali. L'uso di concetti tanto astratti quanto irrealistici può trascendere tutte le religioni e mobilitare le masse al di là del particolarismo: solidarietà universale, pace, giustizia, dignità umana, rispetto, amore per la Terra e diritti umani. La firma della Carta della Terra, al termine degli accordi di Rio, ha dato all'ex presidente sovietico Mikhail Gorbachev l'opportunità di recuperare/cantare, non senza enfasi, forti riferimenti del cristianesimo:
Sopra: Mikhail Gorbachev.
Nel giugno del 2000, il messaggio per la pace del Lucis Trust (un'organizzazione che fa capo alla Società Teosofica e che inizialmente si chiamava Lucifer Trust) riassume da solo la direzione di questa spiritualità mondialista:
La lunga marcia della spiritualità globale
Questa spiritualità globale sta guadagnando terreno ogni giorno, come un cancro divoratore. È davvero un lavoro a lungo termine che è stato intrapreso. Le osservazioni di Vincent Peillon 13 rivelano che ci sono voluti cento anni per passare da una Francia spiritualmente e carnalmente cattolica alla situazione che stiamo vivendo. Così Robert Muller, ex Segretario generale delle Nazioni Unite e feroce sostenitore di una spiritualità globalista, si è rivolto ai rappresentanti delle religioni nel corso di uno dei loro incontri:
Per raggiungere questo obiettivo è stato necessario superare il dogmatismo delle religioni, e in particolare quello del cattolicesimo. Julian Huxley (1887-1975), primo segretario dell'UNESCO e fratello di Aldous Huxley (1894-1963), famoso autore di libri di fantascienza e in particolare di The Brave New World, non temeva di mostrare apertamente l'obiettivo perseguito:
Sopra: Julian Huxley.
Una cosa è certa. La critica delle religioni è rivolta soprattutto al cattolicesimo. È evidente che per il globalismo bisogna prima di tutto combattere la forza di resistenza della Chiesa cattolica, con i suoi dogmi, il suo Credo e la sua certezza di essere l'unica via che conduce alla salvezza eterna.
Le condizioni per una purificazione del cattolicesimo
La sostituzione di una religione con un'altra, spiega Vincent Peillon, suppone che ci siano degli iniziatori. Egli li identifica chiaramente: Massoneria, illuministi, liberali, atei, ecc.... All'inizio si trattava un gruppo eterodosso unito attorno ad un filo comune: il libero pensiero, il libero esame, il liberalismo filosofico. Ma questo gruppo era già dotato - direttamente o indirettamente - di grandi poteri o almeno di una grande influenza.
Sotto un altro aspetto, la sostituzione di una religione con un'altra – necessita di un supporto o di un concorso intellettuale attivo di rappresentanti insigni della religione da eliminare. L'opera di Ralph M. Wiltgen (1921-2007) The Rhine Flows Into the Tiber («Il Reno sfocia nel Tevere»), illustra la diversione di alcuni padri conciliari ed «esperti» per sconvolgere tutti gli schemi preparatori del Concilio. Oggi, l'esistenza di legami assai «fraterni» tra illustri prelati e sostenitori dell'aggiornamento all'interno e all'esterno della Chiesa non è più un segreto.
Sopra: il verbita Ralph M. Wiltgen e il suo libro The Rhine Flows Into the Tiber.
Il Concilio Vaticano II permise di operare la purga del cattolicesimo. Ma questa epurazione è stata messa in atto consapevolmente proprio per raggiungere questo obiettivo? Questa domanda non ha lo scopo di giudicare le intenzioni di Giovanni XXIII (1881-1963); ma due fatti sono incontestabili e conducono una mente lucida a porsi degli interrogativi: da un lato, l'annuncio dell’apertura di un Concilio solo tre mesi dopo l'elezione al trono di San Pietro del Cardinale Roncalli, il che significa che in Vaticano esisteva già una cricca sufficientemente influente da spingere per questa decisione.
D'altra parte, è evidente che tale cricca era già pronta ad intervenire al punto che ben presto, non appena il Concilio venne aperto, esso cambiò orientamento, escludendo tutto il lavoro delle commissioni preparatorie per occupare il campo a modo suo durante i quattro anni di lavori conciliari.
VATICANO II E SPIRITUALITÀ GLOBALE
La spiritualità è nuovamente di moda... Una religione spunta all'orizzonte: si tratta di un movimento di coscienza globale che vuole restituire all'uomo la dimensione spirituale perduta. Il terreno è stato ben preparato: mentalità disorientate, crisi di intelligenza, perdita di orientamento. Il Vaticano II ha seguito gli ideologi e i sistemi che hanno lavorato per distruggere la radiosità universale del cattolicesimo nelle menti e nei cuori, contribuendo così alla creazione del potere mondialista.
Mettendo l'uomo, l'umanità e il mondo al centro dei dibattiti, il Concilio ha laicizzato il cattolicesimo, ha contribuito al graduale emergere di una religione senza Dio, una religione dei diritti umani, di una spiritualità globale. La sua azione trasformatrice del cattolicesimo, associata al «solve et coagula» massonico sembra aver operato la «purga» desiderata da Julian Huxley! Ecco un’interessante testimonianza giornalistica:
Questo estratto entusiasta dice tutto: libertà, fratellanza, uguaglianza (tutto è uguale, il falso è uguale al vero). L'«aggiornamento» (un termine più elegante e meno aggressivo di «purga») è un «modello»: era necessario iniziare con questa operazione, la più difficile! Perché si dovevano cancellare 2.000 anni di dittatura dogmatica imposta a tutto il pianeta.
Il Vaticano II, riduttore del cattolicesimo
- Antropocentrismo del Vaticano II Il testo conciliare Guadium et spes parla da se stesso:
L'uomo è l'unica creatura di Dio creata per se stessa 18. E Paolo VI (1897-1978), nel discorso di chiusura del Vaticano II del 7 dicembre 1965, giunse al punto di affermare:
Esaltare l'uomo per garantire l'unità della razza umana. La Chiesa è «esperta di umanità», ha sottolineato nello stesso discorso Paolo VI. Ad una religione (e quindi ad una società) incentrata su Dio, il Vaticano II ha sostituito una religiosità e una società antropocentrica.
- Relativismo ed egualitarismo del Vaticano II Fuori dalla Chiesa non c'è salvezza? Tutto questo è finito perché come afferma Gaudium et Spes (del 7 dicembre 1965) «con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo». Pertanto, ogni uomo è la fonte della propria verità. Ogni uomo può diventare un Cristo repubblicano (mondialista), per citare Vincent Peillon. La naturale dignità di ogni uomo è divenuta il fondamento dell'uguaglianza.
Come sottolinea Vincent Peillon, nella religione laica non c'è più bisogno di sacerdoti o di chierici. Ritroviamo questa idea nella collegialità sviluppata dal Concilio: non è necessario insegnare al popolo di Dio, poiché «il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo». É sufficiente «animare» questo popolo e presiedere alle sue riunioni festive o in cui si fa memoria…
Anche se in qualche punto la verità cattolica viene riaffermata, il relativismo porta ad accettare tutto, e quindi a sviluppare una nuova posizione sulla libertà religiosa che diventa un diritto naturale e fondamentale secondo cui ogni uomo dovrebbe essere rispettato e lasciato libero nell'esercizio pubblico di adorare qualsiasi cosa:
Come conseguenza logica di questa affermazione della dignità umana, e quindi della libertà religiosa, che «la Chiesa del Concilio» esercitò pressioni sui governanti di Paesi le cui costituzioni si riferivano esplicitamente al cattolicesimo affinché fosse abrogato qualsiasi riferimento di questo genere. Così la Colombia (nel 1973), il cantone svizzero del Vallese (nel 1974), il Portogallo (nel 1975); la Spagna (nel 1976); il Perù (nel 1980), l'Italia (nel 1984) e tante altre nazioni che, dopo essersi finalmente affrancate dalla tutela del cesaro-papismo e convertite alla tolleranza, poterono unirsi alla cacofonia mondialista. Era essenziale che ciò avvenisse giacché, come afferma la Costituzione Dogmatica Lumen Gentium (del 21 novembre 1964),
- Umanitarismo del Vaticano II Secondo Gaudium et spes,
Se da una parte è vero che ogni uomo è creato ad immagine di Dio, solo il battesimo lo rende realmente figlio di Dio ponendo in lui un «germe divino»; la fratellanza cattolica – e quindi universale - può essere realizzata solo attraverso il battesimo, senza il quale rimane solo una scimmiottatura diabolica.
Il verbo «sussistere» è diverso dal verbo «essere». Questa formulazione ambigua, una pratica comune nei testi conciliari, suggerisce che la Chiesa di Cristo può esistere anche altrove. Questo spiega l'ecumenismo sfrenato e talvolta delirante a cui assistiamo. Con il Vaticano II, la Chiesa, proprio come le altre religioni o credenze, è solamente un'istituzione, un mezzo al servizio di tutti gli uomini.
Laicizzazione del cattolicesimo
Sopra: Padre Roger-Thomas Calmel o.p.
Niente più peccato originale, salvezza, redenzione o sacrificio propiziatorio. Gli uomini della «Chiesa del Concilio» staranno attenti a rimuovere qualsiasi cosa che possa ostacolare l'unità della razza umana. Così riassume un commentatore dell'analisi di Padre Calmel:
Sopra: un estratto dall'Enciclica Mortalium animos (del 6 gennaio 1928), di Papa Pio XI, in cui si condanna in anticipo di quasi quarant'anni l'ecumenismo promosso dal Vaticano II.
Affogata nel magma delle aspirazioni spirituali dei nostri contemporanei, la «Chiesa conciliare» ha sviluppato un ecumenismo umanista: un vago sentimentalismo religioso, il pacifismo, il culto della libertà, un grande interesse per i diritti umani, e infine un deismo senza vincoli. Il risultato di tutto ciò è una religione, o meglio una spiritualità sociale globale che fa riferimento con più o meno fedeltà agli ultimi sette Comandamenti del Decalogo.
Il loro mancato rispetto rende impossibile la vita sociale; essi sono l'espressione di una parte della legge naturale sulla quale tutti si trovano d'accordo, in vista dell'unità. Sarà necessario aiutare l'umanità nella sua marcia verso questa unità, i cui segni certi sarebbero stati, secondo le parole di Giovanni XXIII (1881-1963), «la socializzazione di tutte le cose, la condivisione della ricchezza e la rivendicazione dei diritti umani».
Sopra: il Cardinale Roncalli, futuro Giovanni XXIII, si fuma una sigaretta in compagnia dei socialisti radicali (mangiapreti) francesi negli anni '50.
La religione che collega la terra al Cielo e l'uomo a Dio è stata sostituita da una spiritualità globale, fatta di religiosità e di sentimentalismo, in cui l'ideologia prende il posto della fede, la marcia verso l'unità sostituisce la speranza, e la filantropia rimpiazza la carità.
Alla luce degli eventi ufficiali degli ultimi decenni, sembra che stiamo assistendo ad un'accelerazione dell'attuazione di questo progetto, un'opera in cui gli uomini della «Chiesa del Concilio» hanno dato e continuano a dare un contributo importante, quando addirittura non ne sono gli artefici attraverso il dialogo interreligioso, le riunioni ecumeniche e la partecipazione a manifestazioni pianificate da organizzazioni internazionali. Ecco alcuni esempi:
Da allora, questo evento, che ha una struttura permanente, viene regolarmente rinnovato in altri Paesi 25.
- 2000: a giugno, viene firmata - anche dalla Chiesa cattolica - la Carta della United Religions Initiative, nell'ambito dell'UNESCO e delle Nazioni Unite 26. Eccone un estratto
Come abbiamo già fatto notare, la United Religions Initiative afferma di non essere «una religione, ma un ponte tra le religioni».
- 2000: nel mese di agosto si è tenuto a New York nel quadro delle Nazioni Unite il Summit per la Pace Religiosa, su iniziativa del Consiglio Mondiale delle Chiese e del Vaticano. Il Cardinale Francis Arinze, rappresentante della Santa Sede, ha letto un messaggio di Giovanni Paolo II (1920-2005):
Sopra: il Cardinale Francis Arinze.
- 2009: il Congresso delle Religioni Mondiali si è riunito ad Astana, nel Kazakistan, per la terza volta su iniziativa e sotto la presidenza di Nursultan Nazarbaev, presidente del Paese, i cui edifici ufficiali sono farciti di simbolismo fraterno. La prima giornata del Congresso è stata dedicata ad una sessione plenaria sul tema «Il ruolo dei leader religiosi nella costruzione di un mondo più tollerante nel contesto attuale della globalizzazione». Il Cardinale Jean-Louis Tauran (1943-2018), presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha letto un messaggio di Benedetto XVI:
Sopra: il presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev e il Cardinale Jean-Louis Tauran.
Il Cardinale Tauran ha anche citato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948, come «una delle espressioni più elevate della coscienza nella storia moderna». Un quarto Congresso si è tenuto ad Astana nel maggio del 2012 27, riunendo circa 350 leader religiosi sul tema «Pace e concordia come scelta umana».
- 1986, 1993, 2002, 2011: gli incontri interreligiosi di Assisi sono stati organizzati dal Vaticano (il primo su iniziativa di Giovanni Paolo II) nell'ambito dell'Anno Internazionale della Pace promosso dalle Nazioni Unite. L'assicurazione fornita dai portavoce del Vaticano che non si trattava di una «concessione al relativismo» non ha neutralizzato il fatto scandaloso che la croce di Nostro Signore sia stata messa sullo stesso piano di totem piumati o di statue di Buddha.
Sopra: Assisi, 27 ottobre 1986. Inviatati da Giovanni Paolo II, i rappresentati delle religioni mondiali si sono riuniti per pregare insieme per la pace.
- La Chiesa cattolica partecipa e collabora regolarmente alle attività del World Council of Churches (WCC ; «Consiglio Mondiale delle Chiese» o «Consiglio Ecumenico delle Chiese») 28, sebbene non ne sia membro. I teologi cattolici frequentano, come membri a pieno titolo, il gruppo Foi et Constitution («Fede e costituzione»), un ramo teologico del World Council of Churches. Collegamenti regolari sono assicurati attraverso il Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani.
Sopra: il logo del World Council of Churches.
- 2013: riunione del Consiglio Mondiale delle Chiese in Canada in vista dell'Assemblea generale del 2013:
A questi esempi si aggiungono altre attività regolari come:
Sopra: nel 1987, durante un viaggio in Arizona (USA), Giovanni Paolo II ha ricevuto una «benedizione» da uno sciamano pellirosse nel corso di un rito pagano.
Tanti contributi ad una spiritualità globale che accompagnano l'implementazione di un Governo Mondiale, dovrebbero garantire all'umanità una pace e una felicità universale, grazie alla quale ogni uomo vivrà conformemente alla propria dignità. L'unità sarà costruita attorno al culto dell'uomo, di cui «Cristo» sarebbe, tra le altre cose, un modello morale suscettibile di universalismo. Una volta «purificato» o aggiornato, il cattolicesimo si adatterà bene alla spiritualità globale. Ma non sarà più cattolico!
Svuotata della propria sostanza, vale a dire dopo aver abbandonato le sue posizioni intransigenti (come richiesto da Julian Huxley), la «Chiesa del Concilio» - per usare un'espressione di Paolo VI - occuperà un posto di rilievo all'interno della religione civica della democrazia mondialista, dimostrando così di essere «un'esperta di umanità», come disse sempre Paolo VI nel suo discorso alle Nazioni Unite. Da qui l'allarme lanciato da Mons. Brunero Gherardini (1925-2017) che ha constatato che a riguardo della regalità sociale di Nostro Signore
Sopra: Mons. Brunero Gherardini.
- Elementi di riscontro Per essere certi della correttezza di questa analisi e non essere vittime della paranoia della «cospirazione», è di grande interesse far parlare gli attori e gli stessi osservatori del Concilio.
E poi ci sono le testimonianze dei nemici di sempre. Non possiamo a questo punto esimerci dal riportare un estratto di un noto testo del barone Yves Marie Antoine Marsaudon (1899-1985), massone insignito del 33° Grado del Rito Scozzese, pubblicato mentre il Concilio era ancora in corso:
Ancor prima, gli stessi massoni avevano accolto con grande favore la pubblicazione dell'Enciclica Pacem in Terris (dell’11 aprile 1963), dopo aver sottolineato che in essa Giovanni XXIII evidenziato la necessità di un'autorità mondiale:
Sopra: la luce del Grande Architetto dell'Universo (e non lo Spirito Santo) illumina il Concilio Vaticano II.
Questi pochi riferimenti dovrebbero bastare per fare riflettere tutti coloro che non vogliono vedere, ascoltare o capire: i tre pilastri della pastorale messa in atto dal Concilio Vaticano II 34 coincidono con i «valori» promossi dalla spiritualità globale:
Sopra: Piazza San Pietro, 2006. Benedetto XVI riceve una copia della vita di Maometto da un leader musulmano.
Non si tratta che della controparte della spiritualità conciliare del motto «Libertà, Uguaglianza e Fratellanza» proprio della spiritualità massonica. Se Paolo VI ha parlato di «fumo di Satana» è perché il messaggio evangelico è stato oggetto di molti tagli, per non parlare delle censure! Il Vaticano II sembra aver rispettato rigorosamente i suggerimenti di Julian Huxley: a partire dal Concilio, la Chiesa ha mantenuto «solo le espressioni basilari della religione che può condividere con una vasta fratellanza religiosa e culturale che dovrà includere tutti i culti e tutte le civiltà».
CONCLUSIONE
Un'osservazione: lo snaturamento del cattolicesimo
Questa spiritualità globale, ispirata alla religione dei Diritti dell'Uomo, offre solo un apparente umanesimo. In realtà, essa pone gli uomini e le loro società in balia del principe di questo mondo e dei suoi satelliti. L'avanzata metodica della costruzione mondialista e la progressiva neutralizzazione delle menti sembrano aver eliminato qualsiasi capacità di reazione. Il Vaticano II, relegando i dogmi in soffitta, rifiutandosi di condannare l'errore - poiché tutto è uguale - negando la regalità sociale di Nostro Signore, e conseguentemente laicizzando il cattolicesimo, ha superato oltre ogni aspettativa le aspettative dei nemici della Chiesa.
Il Concilio ha fatto del cattolicesimo una religione molle, ha prodotto una liturgia minimalista, e ha reso i fedeli degli invertebrati, la maggior parte dei quali sembra affetta da una sindrome da immunodeficienza cerebrale. Poiché l'intelligenza non è più nutrita, il dubbio ha sostituito la fede. È un fatto indubitabile che le generazioni di cattolici che hanno potuto conoscere la Chiesa pre e postconciliare possono dare un giusto significato alle espressioni di Mons. Benelli e di Paolo VI «Chiesa conciliare» e «Chiesa del Concilio».
La Chiesa, una santa, cattolica ed apostolica sembra essersi eclissata. Purtroppo, la spiritualità globale e la religione dei Diritti dell’Uomo sono un'arma formidabile nelle mani del potere egemonico mondialista giacché rafforzano la sua capacità di intervento su base permanente sia nella vita pubblica che in quella privata. Queste osservazioni, questi fatti e le riflessioni che ne conseguono - bisogna ammetterlo - sono dolorose. Non dovremmo forse nascondere ciò che è accaduto?
Dobbiamo coprire queste realtà con il mantello di Noè, con il pretesto del rispetto del Quarto Comandamento, della pietà filiale e dell'autorità? La risposta è chiaramente no. Sono in gioco la salvezza delle nostre società e soprattutto la salvezza delle anime. In fondo non facciamo che ripetere gli avvertimenti della Chiesa, e in particolare ciò che scrisse Papa Benedetto XV (1854-1922) nel motu proprio Bonum Sane, del 25 luglio 1920:
Sopra: Papa Benedetto XV.
Quale soluzione?
L'atteggiamento peggiore da adottare sarebbe quello di rifiutarsi di vedere la situazione così com'è. Ma dopo averne preso coscienza non bisogna scoraggiarsi, né tanto meno cadere nella disperazione. Dobbiamo reagire. La reazione è fatta di azioni. Ma non una reazione qualsiasi! Esistono diversi tipi di azioni che possono produrre l'effetto di dimostrare pubblicamente l'opposizione a certe misure sovversive e rivoluzionarie. In questi tempi la situazione potrebbe offrire molteplici opportunità per presentare petizioni od organizzare manifestazioni pubbliche.
Ci si potrebbe chiedere se tali azioni possano ottenere realmente dei risultati. In effetti, mediante tali azioni chiediamo ad uno Stato ateo, che rifiuta e combatte il Salvatore, di riconoscere i diritti della Sua religione, e di salvaguardare il Suo onore continuamente calpestato; e ciò mentre la «Chiesa del Concilio» incoraggia e accoglie favorevolmente la laicizzazione degli Stati! Come possiamo immaginare che i nostri slogan, i nostri cartelli e le nostre invettive possano esercitare un'influenza su coloro che detengono il potere su tutta la vita pubblica e sempre di più anche su quella privata?
Inoltre, potremmo interrogarci su quali sono stati i risultati di precedenti azioni come quelle contro l'aborto, le unioni libere, la scuola laica, ecc…? In qualche caso il governo è indietreggiato. Sì. E dopo? Siamo giunti ad un punto tale di decatolicizzazione che persino certi Vescovi «postconciliari» di fronte a tali proteste lanciano preoccupati l'allarme! In questa situazione, in molti casi non si è ottenuto nulla.
Sopra: la scristianizzazione avanza. No al crocifisso nelle aule scolastiche.
Ma allora qual è la soluzione a questa situazione? Abbiamo realmente compreso cosa c'è in ballo e per cosa stiamo combattendo? L'apparato mondialista può contare su innumerevoli ramificazioni e vari aspetti, ma tutti convergenti rispetto allo scopo perseguito. Per contro, i mezzi umani, finanziari e culturali a nostra disposizione ci fanno capire che sarebbe ingenuo o insensato il solo pensare ad una soluzione umana; il male è divenuto cronico, le istituzioni sono state pervertite, le menti e i cuori sono stati anestetizzati dopo decenni di indottrinamento.
- È un esercizio di umiltà al quale siamo invitati perché la soluzione non è nelle nostre mani; dobbiamo pregare e supplicare un intervento di Dio per ricordarci che Egli è l'unico Signore a bordo, che senza di Lui la nave affonderebbe e supplicarlo affinché si degni di consentire il ritorno delle nostre istituzioni al cristianesimo. Ma dobbiamo anche rimanere fedeli fino alla fine, qualunque cosa accada, per preservare la fede, assai indebolita dal dubbio, la speranza, paralizzata dalla paura, e dalla carità compromessa dalla tentazione di ripiegarci su noi stessi.
- La preghiera dovrebbe aiutarci ad avere il coraggio di conservare tutto ciò che il liberal-mondialismo non ha ancora spazzato via o assorbito, e di attuare delle iniziative per salvaguardare e consolidare tutto quel patrimonio cristiano di cui le nostre famiglie sono ancora ricche. Non tutto è completamente fatiscente.
- Ma per fare ciò, è necessario soprattutto capire e far comprendere la posta in gioco, come ha ricordato Padre Joseph Lémann (1836-1915):
Sopra: Padre Joseph Lémann.
È necessario formarsi per comprendere nei particolari questa ideologia distruttiva degli uomini e delle società in cui essi vivono. Non è un gusto morboso che guida questa ricerca, ma il bisogno imperativo di identificare quali sono i beni in causa e i percorsi da intraprendere per «instaurare tutto in Cristo». I nostri figli, i nostri nipoti, le nostre reti di relazioni tra le nostre famiglie, le nostre scuole, i nostri luoghi di culto, i nostri territori, le nostre amicizie, il nostro ambiente lavorativo e il nostro vicinato devono essere i beneficiari di questa formazione.
É una formazione delle menti; le intelligenze sono vittime dell'ideologicamente corretto; il dubbio nasce dalla confusione, dall'incertezza, dalla menzogna, dal fumo. Lo stile di vita e i costumi non possono essere corrette se gli spiriti che hanno perso il senso del vero hanno grosse difficoltà a ritrovare la strada che conduce all'ordine. È ad una riconquista intellettuale che dobbiamo mirare, privilegiando in particolare coloro che hanno possibilità di esercitare un'influenza e agire.
- Si tratta di prepararsi, di preparare i nostri per quel giorno in cui - forse domani - noi o i nostri, dovremo collaborare all'opera di restaurazione della città cattolica, voluta e messa in moto dal Buon Dio. Dunque, le nostre azioni si concentreranno sulla ricostruzione di una società cristiana e sull'attuazione di una politica cristiana. Questa missione non è certamente alla portata di tutti; motivo in più per prepararsi, se si hanno i talenti necessari, per acquisire la virtù della prudenza, la virtù della politica per eccellenza che ci permetta di giudicare cosa fare e cosa evitare.
Note
1 Traduzione dall’originale francese Vatican Il, contribution à la religion mondialiste (Action Familiale et Scolaire, 2a Edizione, Parigi 2019 – R308). Il seguente studio è stato oggetto di una conferenza che è stata trascritta. Sito web Action Familiale et Scolaire: https://www.afs.ovh/ 2 Vedi l'opuscolo AFS nº E065, Histoire du Nouvel Ordre Mondial (ristampato nel 2018, pagg. 44). 3 Vedi l'opuscolo AFS nº E101, Nouvel Ordre des Barbares (ristampa 2018, pagg. 24). 4 Cfr. P. Hillard, La marche irrésistible du nouvel ordre mondial, destination Babel, Ed. FX de Guibert). 5 Opuscolo AFS n. E095, Le mondialisme après le 11.09.2001 («Il mondialismo dopo l'11.09.2001; 2004, pagg. 24). 6 Sul tema «mondialismo e cattolicesimo», raccomandiamo la lettura attenta del libro di Pascal Bernardin intitolato Le crucifiement de St Pierre, la Passion de l'Église («La crocifissione di San Pietro, la Passione»; éd. ND des Grâces). 7 Cfr. Christian World Report, marzo 1991, vol. III, n° 3, pag. 8; luglio 1989, vol I, n° 5, pag. 1). 8 «Contributo all’avvento della pace e dello sviluppo» (ONU). 9 Costituzioni di Anderson (1723). 10 Cfr. V. Peillon, La religion laïque («La religione laica»). 11 Cfr. V. Peillon, Une religion pour la République («Una religione per la repubblica»), Le Seuil, 2010, pag. 34. 12 Cfr. Los Angeles Times, dell’8 maggio 1997. 13 Cfr. V. Peillon, La religion laïque. 14 Cfr. Despatch Magazine, giugno 2001, pag. 33. 15 Discorso tenuto il 20 novembre 1946 durante un'assemblea dell'UNESCO. 16 Così Jeanne Emmanuelle Hutin in Ouest-France, del 7 ottobre 2012. 17 Cfr. Costituzione Pastorale Gaudium et Spes, n° 12, § 1. 18 «L'uomo, il quale in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stesso»… (cfr. Gaudium et Spes, n° 24, § 3). 19 Cfr. Dignitatis Humanæ, n° 1, § 2. 20 Cfr. Lumen Gentium, n° 8. 21 Cfr. Gaudium et spes, n° 3. 23 Cfr. P. T.-R. Calmel, «La passion de l'Église» («La passione della Chiesa»), in Itinéraires, n° 173, 1973. 24 Cfr. One Country, rivista on line della Comunità Internazionale Bahaïe. 25 http://www.onecountry.fr/index.php?page=article&article=154 26 Dal 1993, il Parlamento delle Religioni si è riunito per cinque volte: 1999, 2004, 2009, 2015 e 2018, e ora prevede di incontrarsi ogni tre anni, con la prossima riunione prevista per il 2021. 27 Questo Congresso si riunisce ogni tre anni a partire dal 2003. L'ultima riunione si è tenuta nel 2018. 28 Il World Council of Churches è una ONG, a maggioranza protestante, creata nel 1948, la cui Assemblea Plenaria si riunisce circa ogni sette anni. L'ultima riunione ha avuto luogo nel 2013. 29 Vedi pagina del sito web del Consiglio Ecumenico delle Chiese: 30 Discorso di Benedetto XVI al reverendo Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese, del 16 giugno 2005. 31 Cfr. Mons. B. Gherardini, «Autour de la méthodologie de la réforme» («A riguardo della metodologia della riforma»), in Catholica, n° 113, pag. 31. 32 Cfr. Y. Marsaudon, L'œcuménisme vu par un franc-maçon de tradition («L'ecumenismo visto da un massone di tradizione»), éd. Vitiano, Parigi 1976. http://hiram3330.unblog.fr/2008/09/28/lÉglise-la-franc-maconnerie/ 33 Cfr. Masonic Bulletin, n° 220, maggio 1963. 34 Vedi l'opuscolo AFS n° R306, Vatican II: rupture ou continuité? («Vaticano II: rottura o continuità»?). 35 Cfr. P. J. Lémann, L'entrée des Israélites dans la société française («L'entrata degli israeliti nella società francese), Victor Lecoffre, 1886. Padre Lémann era un ebreo convertitosi al cattolicesimo e divenuto, insieme al gemello Augustin, anche lui sacerdote cattolico.
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