
di
Paolo Baroni
1

Sopra: Eric Harris e
Dylan Klebold si aggirano per la mensa
della Columbine
High School

Quale dei
due Frank Zappa dice la verità? |
«La musica
è solo musica: essa non può fare del
male a nessuno».
-
Frank Zappa,
davanti al Congresso degli Stati Uniti (sotto
giuramento) il 19 settembre 1985.
(San
Antonio Express-News, del 22 dicembre
1988). |
|
«I modi di cui i suoni
colpiscono l'organismo umano sono numerosi e sottili. I suoni forti e le
luci abbaglianti di oggi sono dei potenti strumenti di
indottrinamento […]. Sono consapevole del fatto che la mia
musica trasporta i più giovani perché i grandi battiti sono identici ai
ritmi principali del corpo. E io so che se li porteranno con sé per
il resto della loro vita»
-
Frank Zappa
(Life, del 28 giugno 1968, pag. 92). |
|
Prologo
Uno degli argomenti che quando viene
sollevato provoca sempre una certa reazione tra i difensori della
libertà di espressione musicale (e non solo) è la responsabilità che
si deve attribuire ad alcun generi musicali collegati, almeno in
apparenza, a certi fatti di cronaca nera. Quello che andiamo ad
illustrare è certamente uno dei più emblematici che ha acceso la
disputa tra colpevolisti e innocentisti, tra quelli che pensano che
la musica sia uno dei fattori che possono indurre determinati
individui a macchiarsi di un crimine e coloro che invece ritengono
che in queste circostanze che l'arte non debba assolutamente essere
chiamata in causa. Diamo la parola ai fatti lasciando il giudizio
finale al lettore.
Musica e violenza
Nel febbraio del 2000,
Michael Greene, presidente e amministratore delegato della Recording
Academy, nel corso della 42º edizione dell'Annual Grammy
Awards ha dichiarato:
«La musica è un regalo magico che
dobbiamo nutrire e coltivare nei nostri figli, specialmente ora che
l'evidenza scientifica prova che un'istruzione artistica potenzia
l'apprendimento degli studenti in matematica e in scienze, migliora
l'intelligenza spaziale nei neonati, e infine non dimentichiamo che
l'arte è una soluzione vincente contro la violenza
adolescenziale»! |
Nondimeno, a questa rassicurante
affermazione fanno eco fatti delittuosi che sembrano tristemente
smentire questa attestazione così autorevole. Siamo sicuri che le
cose stiano così? Possiamo veramente affermare in tutta sicurezza
che certe musiche aggressive o ipnotiche non possono risvegliare in
alcuni soggetti pulsioni rabbiose che in casi specifici possono
sfociare nella violenza e talvolta nell'omicidio?
L'eccidio alla Columbine High
School
Il massacro del Liceo Columbine
fu un fatto di cronaca nera, avvenuto il 20 aprile 1999, che
coinvolse alunni e insegnanti di una scuola superiore del distretto
amministrativo di Columbine, non lontano da Denver (nel Colorado):
due studenti della Columbine High School, Eric Harris
e Dylan Klebold, si introdussero nell'edificio scolastico
armati di tutto punto e aprirono il fuoco su numerosi compagni di
scuola e insegnanti. Al termine della sparatoria rimasero uccisi
dodici studenti e un insegnante, mentre ventiquattro furono i
feriti, compresi tre che erano riusciti a fuggire all'esterno della
scuola.
I due autori della strage morirono suicidi a loro volta,
asserragliati all'interno della scuola dopo che la polizia era
intervenuta a circondare la zona. Tale fatto è ritenuto il più
sanguinoso episodio di violenza in una scuola nella storia degli
Stati Uniti dopo quello della Bath School (1927) e,
successivamente, del Virginia Tech (2007) 2.
All'indomani di questa tragedia, in tanti si sono chiesti cosa
poteva avere spinto i due giovani a compiere un gesto di quel tipo.
Dalle indagini della polizia sono emersi diversi elementi che fanno
pensare ad un insieme di concause che possono avere spinto i due
diciottenni sull'orlo dell'abisso.
Ma andiamo per gradi.
Innanzitutto, i due giovani, a causa del loro comportamento
antisociale, erano da tempo in cura psichiatrica, ed Harris
assumeva lo Zoloft, un potente farmaco antidepressivo che in
alcuni pazienti può provocare pensieri suicidi o omicidi. In secondo
luogo, sembra che ci fosse di mezzo anche il bullismo. I due
giovani nutrivano per i loro compagni una sorta di disprezzo che ha
preso forma il giorno della strage.

Sopra: Eric Harris
e Dylan Klebold.
Un altro elemento di cui si è
molto parlato sono le presunte simpatie neonazista. Il 20
aprile, giorno del massacro, è anche il compleanno di Adolf
Hitler (1887-1945). I due erano anche accaniti giocatori di
Doom II, un videogame sparatutto ambientato nei
labirinti di una prigione sotterranea nazista. Tutti questi elementi
presi nel loro insieme possono essere parte della motivazione che ha
spinto i due liceali a compiere questa carneficina, ma presi uno ad
uno non spiegano in maniera soddisfacente un simile comportamento.
è vero che certi
psicofarmaci come lo Zoloft possono avere effetti collaterali
perniciosi, ma Harris e Klebold hanno pianificato la loro azione con
freddezza e con calcolo molto tempo prima dei fatti, il che esclude
il raptus omicida. Quanto alle simpatie neonaziste,
ricordiamo che la cosa appare poco credibile visto che Klebold era
ebreo da parte di madre e che al momento della morte portava sullo
stivale sinistro un fregio rosso con falce e martello. Il bullismo,
la subcultura
gothic, una certa emarginazione e il «mal di vivere»,
comune a tanti giovani, sembrano i moventi più credibili in due
ragazzi che odiavano profondamente la società in cui vivevano.
Rimane un ultimo elemento che non abbiamo ancora preso in
considerazione: la musica che ascoltavano.
è certo, infatti, che
Harris e Klebold erano fans sfegatati di due band
industrial rock tedesche: i KFMDM e i
Rammstein.

I KFMDM
 |
I KMFDM sono nati nel 1984. Il
co-fondatore del complesso, Sascha Konietzko (nella
foto, il primo a sinistra), è l'unico
membro fisso del progetto. I temi trattati dai brani di questo
gruppo (fortemente politicizzato a sinistra) sono invariabilmente
gli stessi: il terrorismo, la violenza, il suicidio,
lo stupro, il satanismo e, più esplicitamente, la
guerra. Il loro nome è un acronimo che è tutto un programma:
Kein Mehrheit Für Die Mitleid
(«Nessuna pietà per le masse»). |
|
Inoltre, disegni che
appaiono sulle copertine dei loro CD-ROM testimoniano graficamente
la passione di questa band per i temi succitati.


Manco farlo apposta, la
sparatoria è avvenuta proprio il giorno dell'uscita del loro album
Adios e il sito web di Harris su AOL era
scritto: «La musica industriale tedesca è migliore di ogni altra
musica». La stessa pagina presentava i testi di alcune canzoni
dei KFMDM, tra cui quello di Stray Bullet («Pallottola
vagante»), dall'album Symbols (TVT REcords 1997). Eccolo:
I am your
holy totem
I am your sick taboo
Radical and radiant
I'm your nightmare coming true
I am your worst enemy
I am your dearest friend
Malignantly Malevolent
I am of divine descent
I have come to rock your world
I have come to shake your faith
Anathematic Anarchist
I have come to take my place
I am your unconsciousness
I am unrestrained excess
Metamorphic restlessness
I'm your unexpectdness
I am your apocalypse
I am your belief unwrought
Monolithic juggernaut
I'm the illegitimate son of god
Stray bullet
From the barrel of love
Stray bullet
From the heavens above
Stray bullet
Ready or not
I'm the illegitimate son of god. |
Sono il
tuo santo totem
Sono il tuo tabù ammalato
Radicale e raggiante
Sono il tuo incubo che si avvera
Sono il tuo peggiore nemico
Sono il tuo amico più caro
Malignamente malevolo
Sono di origine divina
Sono venuto a cullare il tuo mondo
Sono venuto a scuotere la tua fede
Anatemizzato anarchico
Sono venuto a prendere il mio posto
Sono la tua inconsapevolezza
Sono l'eccesso non represso
Inquietudine metamorfica
Sono la tua inaspettatezza
Sono la tua apocalisse
Sono il tuo rozzo credo
Monolitico autotreno
Sono il figlio illegittimo di Dio
Pallottola vagante
Dalla canna dell'amore
Pallottola vagante
Dai cieli sovrastanti
Pallottola vagante
Pronto o no
Io sono il figlio illegittimo di Dio. |
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Foto di gruppo
a scuola, tutti in posa di sparare verso l'obiettivo
fotografico. Il primo in alto a sinistra è Eric Harris, che
indossa un cappellino dei KMFDM. Il ragazzo con gli occhiali
da sole e i capelli lunghi alla sua sinistra e Dylan Klebold. |
 |
Una videata
della pagina web di Eric Harris. L'ultima delle sue
affermazioni è Kill Em AAAllll! («Uccidili
tuttttiii»!), che tra l'altro è il titolo di un album
dei Metallica. |
Un altro brano dei KFMDM che figurava
sul sito di Harris era Son of a Gun («Canaglia»), dall'album Xtort (TVT Records 1996). Eccone il
testo:
Shockwave
Massive attack
Atomic blast
Son of a gun is back
Apocalypse now
Walls of flame
Billowing smoke
Who's to blame?
Forged from steel
Iron will
Shit for brains
Born to kill
Watch out
Son of a gun
Superhero #1
Watch out
Son of a gun
Superhero #1
Chaos, panic
No resistance
Detonations
In a distance
[...]
All are equal
No discrimination
Son of a gun
A simple equation
Son of a gun
The master of fate
Bows to no God
Kingdom or state. |
Onda
d'urto
Attacco massiccio
Colpo di vento atomico
La canaglia è tornata
Apocalisse ora
Muri di fiamme
Fumo fluttuante
Chi è da biasimare?
Forgiato dall'acciaio
Volontà di ferro
Merda per cervi
Nato per uccidere
Fai attenzione
Canaglia
Supereroe nº 1
Fai attenzione
Canaglia
Supereroe nº 1
Caos, panico
Nessuno resistenza
Detonazioni
In lontananza
[...]
Tutti sono uguali
Nessuna discriminazione
Canaglia
Un semplice equazione
Canaglia
Il padrone del fato
Non si inchina a nessun Dio
Regno o Stato. |
 |
Fotografia di
Dylan Klebold in cui indossa una maglietta dei KMFDM. |
Il loro brano Sucks,
dall'album Angst («Agonia»; TVT
Records 1993), afferma:
Our records have stickers
With a warning from Tipper
'Cause they're no good for kids
If we'd get her we'd strip her
KMFDM forward the ultimate sound
And a message from Satan
If you turn it around. |
I nostri
dischi hanno adesivi
Con un avvertimento della Tipper 3
Perché non sono adatti per i ragazzini
Se la trovassimo la spoglieremmo
KMFDM invia il suono finale
E un messaggio da Satana
Se lo giri a rovescio. |
 |
Fotogramma
estratto dal videoclip di animazione (molto violento) dei KMFDM
Juke Joint Jezebel. Sulla zampa di un corvo
appare il numero anticristico 666. |
Il giorno successivo al massacro, il
frontman dei KMFDM, Sascha Konietzko, rilasciò una
dichiarazione alla stampa esprimendo il proprio dispiacere per la
sparatoria, dicendo:
«Per prima cosa, i KMFDM vogliono esprimere la
propria profonda e sincera vicinanza ai genitori, alle famiglie e
agli amici dei ragazzi uccisi e feriti a Littleton. Noi siamo
disgustati e sconvolti, così come il resto della nazione, per
quello che è successo ieri in Colorado. KMFDM è una forma d'arte,
non un partito politico. Fin dagli esordi, la nostra musica è stata
una denuncia contro la guerra, l'oppressione, il fascismo e
la
violenza contro gli altri. Sebbene alcuni membri passati della band
sono tedeschi come riportato dai media, nessun membro del gruppo
approva le ideologie naziste» 4. |
Strano modo di denunciare la violenza quello di esaltarla
verbalmente e graficamente... Concludiamo questa parte dedicata ai KMFDM con una frase contenuta nel loro brano Piggybank: «If
I had a shotgun I'd blow myself to hell» («Se avessi avuto un
fucile avrei spedito me stesso all'inferno»).
è esattamente quello
che hanno fatto Harris e Klebold alla fine del loro folle gesto
(vedi foto sotto).

Sopra: i corpi senza
vita di Harris e Klebold.
I
Rammstein
 |
Come abbiamo detto più sopra, il
secondo idolo musicale dei due assassini erano i
Rammstein, un gruppo
musicale industrial metal tedesco formatosi a Berlino nel
1994 e appartenente alla corrente della Neue Deutsche Härte.
Anch'essi sono stati accusati di simpatie neonaziste, anche se hanno
smentito più volte queste voci proclamandosi di sinistra.
|
|
Una delle fotografie più diffuse di
Eric Harris lo ritrae con una t-shirt
di questo gruppo.

Ma la parte più impressionante
riguarda una loro canzone che sembra il copione di ciò che è
successo al Liceo Columbine. Trattasi del brano Weißes
Fleisch («Carne bianca»), dall'album
Herzeleid
(Motor Music Records 1995). Eccone il testo:
Du auf dem
Schulhof
Ich zum Töten bereit
Und keiner hier weiß
von meiner Einsamkeit
Rote Striemen auf weißer Haut
Ich tu dir weh
Und du jammerst laut
Jetzt hast du Angst und ich bin soweit
Mein schwarzes Blut versaut dir das Kleid
Dein weißes Fleisch erregt mich so
Ich bin doch nur ein Gigolo
Dein weißes Fleisch erleuchtet mich
Mein schwarzes Blut und dein weißes Fleisch
Ich werd immer geiler von deinem Gekreisch
Der Angstschweiß da auf deiner weißen Stirn
Hagelt in mein krankes Gehirn
Dein weißes Fleisch erregt mich so
Ich bin doch nur ein Gigolo
Mein Vater war genau wie ich
Dein weißes Fleisch erleuchtet mich
Jetzt hast du Angst und ich bin soweit
Mein krankes Dasein nach Erlösung schreit
Dein weißes Fleisch wird mein Schafott
In meinem Himmel gibt es keinen Gott
Dein weißes Fleisch erregt mich. |
Tu nel
cortile della scuola
Io sono pronto ad uccidere
E nessuno qui sa
Della mia solitudine
Lividi rossi su pelle bianca
Ti faccio male
E tu urli forte
Adesso hai paura e io sono pronto
Il mio sangue nero ti macchia il vestito
La tua carne bianca mi eccita
Io sono solo un gigolo
La tua carne bianca mi illumina
Il mio sangue nero e la tua carne bianca
Divento sempre più eccitato dalle tue grida
Il sudore freddo sulla tua fronte bianca
Grandina nel mio cervello malato
La tua carne bianca mi eccita
Io sono solo un gigolo
Mio padre era esattamente come me
la tua carne bianca mi illumina
Adesso hai paura e io sono pronto
La mia esistenza malata piange per la redenzione
La tua carne bianca diventa il mio patibolo
Nel mio paradiso non c'è nessun Dio.
|
Naturalmente, all'indomani dei fatti i
Rammstein - come i
KMFDM - hanno diffuso un comunicato stampa in cui dichiaravano la
loro totale innocenza:
«I membri dei Rammstein esprimono le loro
condoglianze a tutti coloro che sono stati colpiti dai tragici
eventi di Denver. Vorrebbero fare chiarezza sul fatto che non
hanno testi o convinzioni politiche che avrebbero potuto
influenzare certi comportamenti. Inoltre, i membri dei Rammstein
hanno dei figli, che educano con valori sani e non violenti».
Valori sani e non violenti? «Tu nel cortile della
scuola, io sono pronto ad uccidere [...]
Ti faccio male e tu urli forte [...] Divento sempre
più eccitato dalle tue grida...». |
Ma quante facce ha
questa gente? Chi vogliono fare fessi? Pensano forse che non abbiamo
occhi e orecchie?
Dov'è finita la coerenza?
Sulla loro bocca queste parole di cordoglio suonano più come una
macabra barzelletta che come un'affermazione sincera. In realtà, in
un articolo di una rivista legata ad MTV i
Rammstein stessi hanno
ammesso che i giovani possono sentirsi spinti a gesti folli da certe
liriche: «è
possibile che il contenuto dei testi [...] possa
influenzare determinati comportamenti» 5.
Dello stesso parere, anche se parlando in generale, è stata la
rivista Rolling Stone che si è espressa con queste parole:
«Una canzone o un album possono cambiare la vostra vita.
Un grande concerto può trasformarvi sul posto»
6. Di certo Harris e Klebold in un istante
hanno tragicamente «cambiato la vita» di tredici persone (vedi foto
sotto) e infine la loro.

Tutto quanto fà spettacolo
Dopo la strage, qualcuno parlò anche
dell'influenza nefasta esercitata da un personaggio come
Marilyn Manson, anche se poi si scoprì che i due giovani lo
detestavano. Quando gli venne chiesto cosa avrebbe detto ai due
assassini, Manson rispose: «Non gli avrei detto niente... Avrei
ascoltato cosa avevano da dire, cosa che nessuno ha fatto».
Ecco cosa «aveva da dire». Eric Harris, in una lettera rinvenuta
dopo la sua morte, scriveva: «Non vedo l'ora di far saltare o di
sparare a quelli che posso. Chi non mi piace lo ammazzo. Senza
sentire alcun rimorso, nessun senso di vergogna. Non mi importa di
vivere o di morire». Il giorno del massacro, Harris indossava
una maglietta bianca su cui era scritto «Natural selection»
(«Selezione naturale») 7. Forse i
due assassini odiavano Manson, ma come lui professavano il
darwinismo sociale, la filosofia della Church of Satan,
quella secondo cui solo il più forte ha il diritto di vivere, mentre
il debole deve perire. Manson è ritornato sull'argomento nel brano
The Nobodies, un brano incluso nel suo album Holy Wood
(Nothing/Interscope 2000). Il rapper
Eminem si è spinto molto più lontano giungendo a comporre
diversi pezzo cinici sul folle gesto di Harris e Klebold (come
The Way I Am). Ecco un estratto del testo esplicito di I'm Back («Sono tornato»), dal suo album Marshall Mathers (Aftermath
2000):
«I take seven (kids) from (Columbine)
and stand 'em all in line
Add an AK-47, a revolver, a
nine,
A Mac-11 and this ought to
solve this problem of mine.
And that's a whole school of
bullies shot up all of the time
'Cause (I'mmmm) Shady...». |
Prendo sette (ragazzini) dalla
(Columbine) E li metto in fila.
Aggiungi un AK-47, un revolver, una
calibro nove,
Un Mac-11 e
questo risolverà tutti i miei problemi.
E l'intera scuola di
arroganti tacerà per sempre
Perché sono Shady… |
Conclusione
è naturale che quando
succede qualcosa di inspiegabile e di terrificante che si allontana
anni luce dalla quotidianità la gente si interroghi sulle ragioni
che possono spingere un individuo ad ammazzare a sangue freddo dei
proprî coetanei come fossero animali da abbattere senza pietà. Come
abbiamo detto all'inizio di questo articolo, le cause di questo
comportamento sono molteplici e sarebbe ingiusto e non
corrispondente alla realtà addossare la colpa unicamente alla musica
che Harris e Klebold ascoltavano. Allo stesso tempo però è sbagliato
anche l'atteggiamento di buona parte dei media, i quali hanno
in più occasioni volutamente ignorato o sminuito la pericolosità di
uno degli ingredienti più letali del cocktail avvelenato che
ha intossicato la mente e lo spirito dei due giovani. Quando
succedono fatti di questo genere, i difensori ad oltranza delle
rockstars, i supponenti «sacerdoti» del tempio musicale, si barricano
dietro paroloni come «libertà di espressione», sdoganano ogni
sudiciume qualificandolo come «arte», denigrano ogni forma di
censura etichettandola come «fascista» e accusano chi non la
pensa come loro di essere un fanatico religioso da internare in
una cella di isolamento o un pericoloso fondamentalista che vorrebbe riportare il
mondo nel Medioevo. Essi respingono ogni addebito (anche parziale)
sostenendo che accusare un certo rock di esercitare un
cattivo influsso equivale a demonizzare la musica e i giovani che
l'ascoltano.
Ma tutto questo non sposta di un solo millimetro la
domanda che ci dobbiamo porre senza paraocchi e scevri da
pregiudizi: è possibile che una musica violenta e raccapricciante
possa pungolare una mente instabile fino ad istigarla a commettere
atti insani? E più in generale: che effetto avrà nel tempo sulle
giovani generazioni un'esposizione ininterrotta e senza precedenti
di immagini negative e di suoni angoscianti? Cosa produrrà nei loro
spiriti l'impatto e l'inevitabile assuefazione e desensibilizzazione
all'orrido e a tutto ciò che per sua natura l'uomo aborrisce? Che
«nuova umanità» ci riserva il futuro se ora i giovani si ingozzano
di questa immondizia ore e ore al giorno? Purtroppo, i frutti di
questo indottrinamento sono già davanti ai nostri occhi. Basta avere
il coraggio di guardarsi attorno.

Note
1
Per la stesura di questo articolo ho largamente attinto al
documentario in DVD They Sold Their Souls For Rock n'Roll
(«Essi hanno venduto l'anima per il rock»), Good Fight Ministries,
2004 (versione 10,00 h.).
2
Vedi pagina web
http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_della_Columbine_High_School
3
Il testo di questo brano si riferisce a Tipper Gore, moglie dell'ex
vicepresidente Al Gore, fondatrice e animatrice dell'associazione di
controllo genitoriale P.M.R.C. (Parents
Music Resource Center), il cui scopo era di valutare
sotto il profilo morale ed educativo il contenuto dei prodotti
discografici. Tale associazione ha imposto ai discografici di
apporre etichette che avvisano l'acquirente che il disco che sta per
comprare contiene un linguaggio esplicito.
4
Vedi pagina web
http://www.kmfdmfaq.com/faq.htm#V:8
5
Cfr. MTV News Gallery, del 23 aprile 1999.
6
Cfr. Rolling Stone, The Greatest Concerts of the '90s,
numero speciale, 1999.
7
Cfr. G. Toppo, «10
Years Later: the Real Story Behind Columbine», in USA Today,
del 14 aprile 2009.