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dossier del centro culturale san giorgio

a cura di Neovitruvian 1

 

postato: 6 ottobre 2023

 

 

 

I gas serra

 

L'«effetto serra», noto anche come «riscaldamento globale» o «cambiamento climatico», si riferisce al riscaldamento che si verificherebbe quando alcuni gas nell'atmosfera terrestre intrappolano il calore.

 

Sopra: due riviste allarmiste; il National Geographic: «I mari stanno salendo. Come stanno cambiando le nostre coste» (notate la Statua della Libertà semi-sommersa); il Scientific American: «Cambiamento climatico: cosa sta succedendo al nostro pianeta»? La Terra si sta letteralmente sciogliendo...

 

Questi gas, per lo più emessi naturalmente, permettono alla luce del Sole di illuminare il nostro pianeta, ma impediscono al calore di fuoriuscire, come le pareti di vetro di una serra. In primo luogo, la luce del Sole brilla sulla superficie terrestre, dove viene assorbita e quindi irradiata nell'atmosfera sotto forma di calore.

 

Nell'atmosfera, le molecole di gas serra trattengono parte di questo calore perché non sono trasparenti ad alcune lunghezze d'onda della radiazione termica. Quando i gas serra assorbono l'energia termica infrarossa, la loro temperatura aumenta. Il resto fugge nello spazio. Più gas serra sono nell'atmosfera, più calore viene trattenuto. L'anidride carbonica (CO2), insieme al vapore acqueo (H2O), al metano (CH4) e al protossido di azoto (N2O), sono considerati «gas serra».

 

gas serra

Sopra: i gas serra: 1) Anidride carbonica; 2) Metano;

3) Protossido d'azoto; 4) Vapore acqueo.

 

La CO2 viene prodotta e assorbita da varie fonti naturali ed è essenziale per la vita delle piante (e quindi di tutti gli esseri viventi). Ma poiché anche l'attività umana industriale ed automobilistica (automobili, aeroplani, fabbriche, ecc...) emettono CO2, si afferma che i meccanismi naturali della Terra non possono bilanciare tutta questa CO2 extra.

 

fotosintesi clorofilliana

Sopra: questo disegno dimostra che le piante hanno assolutamente bisogno di anidride carbonica per svolgere la fotosintesi clorofilliana.

 

I globalisti sostengono che se la CO2 prodotta dall'uomo e, in misura minore, il protossido di azoto e il metano non sono tenuti sotto stretto controllo dal governo, le emissioni faranno si che una grande quantità di calore venga intrappolata all'interno della serra provocando lo scioglimento del ghiaccio polare terrestre dell'Antartide e della Groenlandia, e l'acqua inonderà le aree costiere del mondo in modo catastrofico. Si prevede inoltre che il riscaldamento globale aumenti il numero delle forti tempeste e delle estreme oscillazioni della temperatura.

 

effetto serra

Sopra: l'effetto serra.

 

effetto serra

 

1970: il primo Earth Day

 

L'Earth Day (la «Giornata della Terra») è un evento annuale a livello mondiale che si svolge ogni anno il 22 aprile. L'evento è stato concepito nel 1969 dall'attivista pacifista John McConnell (1915-2012) durante una conferenza delle Nazioni Unite a San Francisco. Un hippie radicale e assassino di nome Ira Samuel Einhorn (1940-2020), conosciuto come soprannominato «il killer dell'Unicorno», affermò di essere stato un co-fondatore dell'Earth Day.

 

john mcconnell . ita samule einhorn

 

Sebbene i liberal americani oggi sostengono che l'affermazione di Einhorn non sia vera, in effetti egli fu uno dei principali organizzatori degli eventi di Filadelfia dell'Earth Day nel 1970.

 

earth day

 

Un altro dei personaggi-chiave (i personaggi che siamo in grado di vedere...) dietro il lancio dell'Earth Day è stato il senatore liberal Gaylord Nelson (1916-2005), che in seguito è stato riconosciuto per i suoi sforzi con una Medaglia della Libertà presidenziale da Bill Clinton.

 

gaylord nelson - bill clinton

Sopra: il senatore democratico Gaylord Nelson riceve la Medaglia della Libertà dal presidente Clinton per i suoi sforzi in favore del clima.

 

L'Earth Day è stata lanciata nel 1970 con una insolita fanfara e clamore mediatico, incluse le prime pagine in quasi tutti i giornali in America, e uno speciale televisivo della CBS ospitato dal leggendario anchorman Walter Cronkite (1916-2009), alias «l'uomo più affidabile d'America». Oltre ai grandi eventi organizzati a New York e da Einhorn a Philadelphia, le celebrazioni si svolsero in duemila college e Università, in circa diecimila scuole primarie e secondarie e in centinaia di comunità sparse in tutta l'America. Era ovvio che la classe dominante americana, attraverso i suoi media interamente controllati, stava spingendo con forza la nuova «festa comandata».

 

walter cronkite

 

Per quanto riguarda il motivo presunto - la «causa» che ha spinto tante persone ben intenzionate, ma ignoranti - si trattava di «salvare il pianeta» dall'estrazione del petrolio, dall'inquinamento atmosferico, dall'inquinamento delle acque e da varie crisi ancora da scoprire (o inventare). L'«opinione pubblica» artificialmente scatenata da quell'evento ha portato all'istituzione dell'Environmental Protection Agency (EPA) meno di otto mesi dopo.

 

environmental protection agency - epa

 

Come tutte le nuove agenzie governative, l'Environmental Protection Agency è partita in piccolo e con poteri limitati. Oggi, quasi mezzo secolo dopo, questa agenzia è la più dittatoriale ed economicamente distruttiva tra tutte le agenzie di regolamentazione americane. L'Environmental Protection Agency, ormai fuori controllo, è addirittura arrivata al punto di dichiarare come «inquinante» la CO2 (cibo per le piante). Di certo, l'assassino ambientalista e co-fondatore dell'Earth Day Ira Einhorn avrà certamente riso dalla sua cella in carcere.

 

Sopra: il volto rassicurante di Walter Cronkite e la massiccia promozione dei media dell'Earth Day 1970 fu una sicura indicazione di una spinta globalista per qualche programma sinistro.

 

Anni '80: l'effetto serra/il riscaldamento globale

 

Dopo alcuni inverni più rigidi del normale nel Nord America, il tentativo di creare terrore per una vicina era glaciale fu vanificato alla fine degli anni '70 (ne parleremo più avanti). Vedete, la difficoltà nel propagandare la bufala dell'era glaciale era che richiedeva un'espansione meridionale osservabile anno dopo anno della copertura di ghiaccio permanente nelle aree abitate. Questo è essenzialmente ciò che è un'era glaciale. Le persone che vivono nel Nord dovrebbero notare che la neve che scende in inverno improvvisamente non si scioglie in estate. Altrimenti, la paura dell'era glaciale non avrebbe intaccato i cuori delle persone.

 

 In un momento in cui la popolazione mondiale e le emissioni di CO2 (nutrimento per le piante) erano molto più basse di quelle odierne, le preoccupazioni per un'era glaciale sono state improvvisamente sostituite da racconti di un «effetto serra» che avrebbe dovuto provocare il caos entro l'anno 2000.

 

time - grande freddo

Sopra: due numeri della rivista Time degli anni '70 dedicati al grande freddo che di lì a poco avrebbe coperto tutto il pianeta provocando una nuova era glaciale. Contrordine compagni! Via il freddo polare; arriva il caldo tropicale!

 

Dopo quasi quarant'anni, nessuna delle catastrofiche previsioni si è avverata. Il nuovo giorno del giudizio è stato posticipato nel futuro. Creando la truffa di un «effetto serra» provocato dalla CO2, la quale bloccherebbe il calore in modo che non potrebbe sfuggire nell'atmosfera superiore, i poteri globalisti hanno prodotto delle fake news portando il pubblico a credere che un giorno il ghiaccio polare si sarebbe sciolto a causa del «calore intrappolato», inondando così le coste del mondo intero. Dal momento che nessuno vive realmente all'interno della Groenlandia o dell'Antartide, dobbiamo credere agli «scienziati», i quali ci dicono che il ghiaccio polare si sta gradualmente «sciogliendo» e che il problema aumenterà esponenzialmente in futuro.

 

stampa warmista

Sopra: esempi di riviste favorevoli alla tesi del riscaldamento globale; a sinistra in alto, il Time (ottobre 1987): «Il riscaldamento è acceso». Sottotitoli: «Come sta cambiando il clima della Terra». «Perché il buco nell'ozono si sta allargando»; a lato ancora il Time (gennaio 1989): «Terra in pericolo»; in basso a sinistra; The Milwakee Sentinel (giugno 1986) «L'effetto serra potrebbe distruggere tutta la vita»; il Newsweek (luglio 1988): «L'effetto serra»; sottotitolo: «Ci aspettano molte estati calde».

 

stampa warmista

Sopra: altri due esempi; a sinistra, il New York Times (s.d.): «Il riscaldamento globale è iniziato, dice un esperto al Senato»; a lato, una rivista sconosciuta: «Estate senza fine»; sottotitolo: «Vivere con l'effetto serra»; «Il riscaldamento globale è iniziato e noi faremmo meglio a prepararci ai drammatici cambiamenti che sono in arrivo». Terrore allo stato puro!!!

 

Dal 1980 ai nostri giorni: i media operano con regole severe. Mai intervistare uno scienziato contrario al riscaldamento globale

 

Attraverso così tante grandi e «prestigiose» istituzioni dei media mainstream degli Stati Uniti e dell'Europa, c'è stata una totale assenza di voci contrarie sulla questione del riscaldamento globale. Una scrupolosa ricerca negli archivi del poderoso New York Times e del Washington Post ci mostrerà le tesi di tutti i principali sostenitori del riscaldamento globale (come Stephen Schneider, Michael Mann, James Hansen e altri).

 

stephen schneider - michael mann - james hansen

 

ma mai, e intendo mai, nessuna contro-tesi dei più importanti «negazionisti dei cambiamenti climatici» (come Richard Lindzen, John Coleman, Fred Singer e altri). Se i «negazionisti» hanno avuto l'occasione di essere intervistati, è sempre stato un evento ironico con un intervistatore ostile e retoricamente esperto che ha controllato strettamente la direzione della conversazione. Mai le solide argomentazioni dei «negazionisti» sono state presentate per intero, e senza interruzioni contraddittorie.

 

richard lindzen - john coleman - fred singer

 

Anche le principali reti di notizie (ABC, NBC, CBS, PBS, CNN) non hanno mai dato ai «negazionisti» la possibilità di parlare, così come le principali riviste e notiziari online (Time, Newsweek, US News e World Report, The Economist, Huffington Post, ecc...) e riviste scientifiche o naturaliste (Popular Science, Nature, Scientific American, National Geographic, Discover, ecc...).

 

Anche la presunta «conservatrice» Fox News e il Wall Street Journal, sebbene abbiano in qualche occasione permesso un dibattito generale sulla causa e sull'estensione del «problema», hanno fornito solo una copertura limitata agli scienziati che negano del tutto il presunto riscaldamento globale creato dall'uomo. L'esempio più eclatante di censura è stata la decisione nel 1991 dell'ultimo minuto della PBS di fermare l'eccellente documentario britannico The Greenhouse Conspiracy 2 dalla messa in onda su una stazione affiliata. La produttrice della PBS Linda Harrar ha detto a riguardo la sua decisione di bloccare il film:

 

«Non sono sicura che sia utile includere ogni singolo punto di vista».

 

linda harrar

 

Come può essere che clown che si definiscono «scienziati» come Bill Nye e Neil DeGrasse Tyson vengano intervistati come «autorità» sul tema del riscaldamento globale, mentre gli uomini seri di vera scienza, uomini considerati d'élite nei loro campi, vengano ignorati? In che modo PBS e il National Geographic Channel possono mandare in onda «pseudo-documentari» sui cambiamenti climatici, ma non hanno mai trasmesso una serie di film creati da professionisti che sfidano il dogma ufficiale?

 

bill nye - neil degrasse tyson

 

I media hanno la responsabilità morale nei confronti del pubblico di presentare tutti gli aspetti di un dato problema. Chi diavolo sono loro per decidere cosa dovresti e non dovresti vedere? Questa palese selettività costituisce una prova chiara, convincente e innegabile che i capi dei grandi media sono collusi nel negare l'accesso dei «negazionisti» al pubblico. Non può esserci altra deduzione logica.

 

negazionista climatico

 

1987: il Protocollo di Montréal e il buco nell'ozono

 

Anni prima che l'isteria sul «riscaldamento globale» diventasse il problema dominante della vita quotidiana, la crisi più urgente riguardava il fittizio «buco nello strato di ozono», che si diceva essere causato da clorofluorocarburi (CFC) presenti negli spray e nei refrigeranti. Il «buco», ci è stato detto, stava lasciando entrare pericolose radiazioni dannose per la vita. Il Protocollo di Montreal ha accettato di limitare le sostanze chimiche che presumibilmente danneggerebbero lo strato di ozono.

 

clorofluorocarburi - buco nell'ozono

 

L'imbroglio dell'assottigliamento dello strato di ozono non è oggetto di questa esposizione e non vogliamo discostarci dall'argomento principale. Solleviamo questo problema solo perché è davvero affascinante, alla luce dell'isteria che un tempo circondava questa «crisi», di come nessuno ne parli più. Proprio come nel panico per la mini era glaciale degli anni '70, l'isteria dell'ozono sembrò improvvisamente ridursi quando l'«effetto serra» ebbe il ruolo di protagonista.

 

buco nell'ozono bombolette spray

Sopra: secondo la teoria del buco dell'ozono (abbandonata pochi anni dopo in favore dell'effetto serra), la mancanza di questo gas nella stratosfera avrebbe lasciato penetrare i pericolosi raggi ultravioletti.

 

Evidentemente, i pianificatori di alto livello erano, in momenti diversi, non del tutto sicuri su quale bufala ambientalista scommettere. Quando finalmente trovarono un accordo e pensarono di puntare esclusivamente sull'«effetto serra/riscaldamento globale», tutti i media cominciarono ad informare il pubblico che il buco nello strato di ozono aveva improvvisamente smesso di espandersi, come se qualcuno avesse premuto un interruttore. Molto strano!

 

Sopra: 16 settembre 1987. Viene ratificato il Protocollo di Montréal per evitare di allargare il buco nell'ozono.

 

riviste su buco nell'ozono

Sopra: alcune riviste «scientifiche» allertano i lettori sui pericoli derivanti dall'espandersi del buco nello strato di ozono. L'ansia per le bombolette spray killer era molto diffusa negli anni '80 e '90. In seguito, questa paura si è spenta per non distrarre il pubblico dai cambiamenti climatici.

 

E l'allarme per le piogge acide ve lo siete dimenticato?

 

allarme piogge acide

 

1988: le Nazioni Unite fondano l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)

 

Il gruppo di esperti intergovernativi delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è stato formato per raccogliere e valutare le prove sul «riscaldamento globale». Molti dei più influenti sacerdoti del culto del riscaldamento globale siedono in questo gruppo o prestano i loro consigli, e vengono pagati molto bene per farlo.

 

La «prestigiosa» ossessione delle Nazioni Unite per questo problema non solo dà maggiore credibilità alla «crisi», ma consente a questo organismo mondiale di acquisire sostegno per «salvare il pianeta» dai Paesi più poveri non sviluppati in cambio di pacchetti di aiuti al posto dell'industrializzazione. L'Intergovernmental Panel on Climate Change è una delle forze trainanti che prima promuove questa bufala e poi trova le «soluzioni».

 

intergovernmental panel on climate changeintergovernmental panel on climate change (IPCC)

Sopra: la formidabile influenza dell'ONU e il suo influsso poco conosciuto sui programmi di educazione pubblica globale aggiungono credibilità alle false affermazioni degli allarmisti del clima.

 

Marzo 1989: il disastro petrolifero della Exxon Valdez viene usato per attaccare l'estrazione del petrolio

 

Sebbene questo particolare evento non avesse nulla a che fare con la campagna di propaganda per vendere il riscaldamento globale, esso fu effettivamente usato per attaccare e controllare ulteriormente l'industria petrolifera, uno dei principali obiettivi nascosti dei sostenitori del riscaldamento globale. La fuoriuscita di petrolio dalla superpetroliera Exxon Valdez si è verificata nel Prince William Sound, in Alaska, quando la gigantesca petroliera colpì una scogliera e versò nel mare 41 milioni di litri di petrolio greggio nel corso di pochi giorni.

 

exxon valdez - time

Sopra: il Time, del 24 luglio 1989.

«Viaggio fatale».

 

Fu, al momento, la peggiore fuoriuscita di petrolio nella storia. La posizione remota del Prince William Sound rese difficili gli sforzi per contenere la fuoriuscita di petrolio che si estendeva per centinaia di miglia di costa dell'Alaska e per 10.000 miglia quadrate di oceano. Notte dopo notte, per settimane, i telespettatori furono sottoposti alla vista «straziante» di foche, lontre e uccelli coperti di petrolio. La copertura dell'inchiesta sulla fuoriuscita di petrolio durò per mesi. Certamente, la storia era degna di nota.

 

Il problema era che la prolungata e pesante copertura di un evento in cui nessuno era stato ucciso, e la fustigazione pubblica della Exxon e del capitano della nave, Joseph Hazelwood (1946-2022), erano grossolanamente sproporzionate e ingiuste. Il fatto che i meccanismi naturali di pulizia della natura potessero - e lo fecero - riportare la regione a condizioni originarie entro diversi anni non fu mai riportata. Gli spettatori rimasero con la falsa impressione che un pezzo di Alaska fosse sparito per sempre. La copertura esagerata e spaventosa dell'evento ha inferto un enorme e duraturo colpo alla reputazione dell'industria petrolifera, un duro colpo che sicuramente deve aver soddisfatto i pianificatori della beffa del riscaldamento globale.

 

exxon valdez - joseph hazelwood

Sopra: la superpetroliera Exxon Valdez

e il suo capitano Joseph Hazelwood.

 

Arrivando solo un anno prima del 20º Anniversario dell'Earth Day, la fuoriscita di petrolio dalla Exxon Valdez ha dato agli attivisti verdi (e ai loro padroni nascosti) un'altra ragione per gridare: «Vedete? Ve lo abbiamo detto che dobbiamo abbandonare il petrolio». In effetti, gli assertori del riscaldamento globale stanno ancora parlando della Exxon Valdez e continuano a mentire su come la regione «non si sia mai completamente ripresa». Il contenzioso correlato contro la Exxon si è concluso solamente nel 2016.

 

Sopra: la rivista Newsweek, del 18 settembre 1989, titola in copertina: «Ciò che la Exxon lascia dietro di sé». Sottotitoli: «Il danno è permanente»? «Attraverso il clamore, l'isteria e la confusione».

 

I sostenitori del riscaldamento globale hanno usato le immagini tristi di uccelli e lontre coperti d'olio per protestare implacabilmente contro il petrolio. Le potenti immagini della storia sono state tenute in vita dai media per mesi. Anche oggi, nonostante il fatto che l'area sia pulita come prima della fuoriuscita di petrolio, continuano a portare avanti l'evento. Perché?

 

animali imbtattati di petrolio

 

Aprile 1990: nel 20º Anniversario della Giornata della Terra, l'iniziativa diventa globale

 

La macchina mediatica si è data da fare per promuovere artificialmente il 20º anniversario della Giornata della Terra. Per quanto ci abbiano provato, la «festa» non è mai stata realmente accettata dalle grandi masse d'America. Tuttavia, tra la sinistra politica (persone che credono nel Grande Governo Internazionale) la Giornata della Terra del 1990 è stata un grande evento.

 

È stato un attivista e membro di sinistra del governo, Dennis Hayes, che ha organizzato la grande campagna e ha reso la 20° Giornata della Terra un evento globale. Circa 750.000 persone si sono incontrate in Central Park a New York City (almeno questo è ciò che sostengono gli organizzatori). A Washington DC sono intervenuti in 100.000-250.000 (a seconda del numero dei quali si vuole credere). In tutta l'America e in tutto il mondo, molti altri militanti di sinistra e liberal si sono mobilitati in 141 Paesi diversi per creare una «consapevolezza» globale sulle questioni ambientali.

 

dennis hayes

 

A differenza dell'Earth Day 1970, tenutosi in un'epoca in cui le prime teorie sul raffreddamento globale stavano nascendo, la Giornata della Terra del 1990 si concentrò molto e diede un enorme impulso internazionale alla bufala dell'«effetto serra/riscaldamento globale». Dal clamore suscitato dalla Giornata della Terra del 1990 è arrivata la spinta pianificata per una grande conferenza che si sarebbe materializzata in forma di Summit della Terra organizzato dalle Nazioni Unite del 1992, a Rio de Janeiro.

 

Sopra: la folla manipolata dai media di tutto il mondo ha cercato di «salvare il pianeta». Sopra, l'Earth Day 1990 a Washington DC e a New York.

 

1990-1996: i media bersagliano i bambini con la propaganda ambientalista

 

Il programma televisivo per bambini Captain Planet and the Planeteers è stato trasmesso dal globalista (una persona che vuole un Governo Mondiale) Ted Turner dal 1990 al 1992. Una serie sequel, The New Adventures of Captain Planet è stata successivamente trasmessa dal 1993 al 1996.

 

ted turner

 

Milioni di bambini vulnerabili, ora adulti, sono stati così sottoposti al lavaggio del cervello in giovane età da spaventosi cartoni animati che vedevano Captain Planet dai capelli verdi e i suoi giovani Planeteers combattere contro affari malvagi e «eco-cattivi» come Hoggish Greedly.

 

captain planet and the planeteers

Captain Planet and the Planeters: propaganda

rivolta a bambini indifesi, che oggi sono adulti.

 

In un episodio, Greedly, un cattivo dall'aspetto mostruoso, complotta per bruciare deliberatamente più carbone e petrolio per poter sciogliere il ghiaccio polare e inondare il mondo. Solo Captain Planet and the Planeteers possono fermarlo. Ecco alcuni dei dialoghi spaventosi di quell'episodio:

 

Greedly: «Bruceremo la Terra fino a quando questo posto (il Polo Nord) sarà caldo come ai tropici. Bruceremo tutto il carbone e il petrolio che possiamo trovare.

 

Il socio di Greedly: «Permettimi di mostrarti cosa succederà se lo farai. La combustione libererà tonnellate di anidride carbonica nell'aria. La luce solare che normalmente rimbalzerebbe nello spazio sarà intrappolata dall'aumento di anidride carbonica. È come tirar su i finestrini su un'auto parcheggiata al Sole o come una serra. Dopo alcuni anni, questo riscaldamento globale scioglierà il ghiaccio polare, innalzando il livello del mare in tutto il mondo, modificando le condizioni meteorologiche e peggiorando le tempeste» (musica spaventosa).

 

hoggish greedly

Sopra: l'eco-cattivo Hoggish Greedly.

 

Fortunatamente per il mondo, Captain Planet è stato in grado di contrastare la cospirazione di Greedly e «salvare il pianeta», almeno per ora. Come per tutti gli episodi di Captain Planet, il pagliaccio dai capelli verdi ha chiuso lo show con un piccolo discorsetto:

 

Captain Planet: «In tutto il mondo, ogni giorno ne viene aggiunta dell'altra (anidride carbonica). Ecco perché è così importante bruciare meno carburanti che inquinano l'atmosfera e rendono la Terra più calda... Dobbiamo smetterla. Il potere è vostro»!

 

captain planet

 «Il potere è vostro»!

 

Ogni bambino innocente che ha guardato questi cartoni propagandistici è stato influenzato - e forse anche traumatizzato - da queste sfacciate menzogne (che analizzeremo in seguito). Anche le action figures di Captain Planet e un gioco da tavolo dell'University Games vennero distribuite ai bambini. Sebbene il «supereroe» non abbia mai raggiunto il livello di Spider-Man o Superman, milioni di bambini dipendenti dalla TV sono stati effettivamente corrotti, e oggi camminano tra di noi da adulti con un pregiudizio odioso nei confronti dell'industria petrolifera e una grande stima in favore del Grande Governo e di organismi internazionali come le Nazioni Unite.

 

Esattamente come Ted Turner, che ha donato 1 miliardo di dollari all'ONU. E così è avvenuto che milioni di bambini creduloni, in un periodo in cui mancavano della capacità emotiva e intellettuale di resistere ad un così intelligente lavaggio del cervello, sono stati predisposti a credere a queste sciocchezze diventando adulti.

 

statua delle libertà sommersa dalle acque

Sopra: nei primi anni '80, le immagini della Statua della Libertà, semisommersa, come gli esperti prevedevano sarebbe stata nel 2000, furono usate per spaventare i bambini delle scuole in tutta l'America.

 

1992: l'Earth Summit di Rio

 

La propaganda ambientalista degli ultimi due decenni ha fornito ai promotori e ai militanti globalisti la necessaria copertura per organizzare un Summit della Terra a Rio de Janeiro, in Brasile, per «salvare il pianeta». Solo il fatto che le delegazioni di 172 Paesi abbiano partecipato a questa convulsa Conferenza ha convinto molti milioni di persone del fatto che doveva esserci un po' di verità in questo «effetto serra».

 

time - summit rio 1992

Sopra: la rivista Time, del 1º giugno 1992, titola in

copertina: «Rio. Andiamo insieme per salvare la Terra».

 

Per quale ragione altrimenti i funzionari di così tanti Paesi avrebbero partecipato ad un evento del genere? Anche se non sono emersi cambiamenti di politica evidenti, a partire dal Summit della Terra, si è iniziato a configurare il quadro per i futuri protocolli e accordi che oggi vediamo applicati, come l'«Agenda 21» che se messa in pratica minerà il diritto di proprietà e trasferirà un enorme potere ai governi centralizzati e ad istituzioni internazionali come le Nazioni Unite.

 

Per ora, l'importante punto del vertice sulla Terra di Rio è che questo grande raduno ha dato un altro enorme impulso di propaganda ai promotori dell'«effetto serra», una formula che ben presto venne rimpiazzata dal termine «riscaldamento globale».

 

 

rio 1992 earth summit

Sopra: i potenti convocati a Rio per «salvare il pianeta» dal riscaldamento globale e da altre «crisi» ambientali, un evento che i media dell'establishment hanno pubblicizzato su stampa e in TV.

 

1992: il senatore Al Gore pubblica il libro Earth on Balance

 

Mentre il Summit della Terra si concludeva a Rio, il 22 giugno 1992, il senatore democratico degli Stati Uniti e il futuro vicepresidente, Al Gore pubblicò Earth in the Balance: Ecology and the Human SpiritTerra in bilico: ecologia e spirito umano»), un libro in cui domandava un Global Marshall Plan (un «Piano Marshall globale» 3) per «salvare il pianeta». Il libro, altamente allarmista, è stato pubblicizzato dalle stelle dal New York Times e dalla Piranha Press, facendo guadagnare al già ricco senatore un sacco di denaro con i diritti d'autore.

 

Sopra: il senatore (e neo-vicepresidente) Al Gore e il suo libro Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit.

 

Poiché la pubblicazione dell'opera coincise con la campagna elettorale presidenziale, Gore (la futura scelta di Bill Clinton per il suo vice-presidente) e il suo libro pieno di errori furono pubblicizzati enormemente. L'importante contributo di Gore a far avanzare la lunga marcia di questa beffa risiede nel fatto che è diventato il più alto e più visibile funzionario pubblico a mettere il suo nome insieme al «fatto» del riscaldamento globale.

 

bill clinton - al gore

Il presidente Bill Clinton e il suo vice Al Gore.

 

Alto, bello, articolato e pubblicizzato insieme alle stelle da Hollywood e dalle fake news, l'amico onnipresente di Bill Clinton ha venduto brillantemente la sua bufala ad un pubblico più vasto di quanto chiunque avesse fatto prima. Grazie a Gore e ai poteri che lo hanno sostenuto, la credenza nella «crisi del riscaldamento globale» non si limitava più esclusivamente ai vecchi hippy e ai ragazzi del college di sinistra. Con un leader politico «rispettato» e «moderato» come Al Gore molti altri americani hanno iniziato ad accettare il nuovo dogma.

 

time - al gore - bill clinton

Sopra: la copertina della rivista Time, del 20 luglio 1992. L'espansione propagandistica dell'«intellettuale» Al Gore e il suo problema principale, ossia il «riscaldamento globale», sono andati di pari passo.


1997: il Protocollo di Kyoto

 

Il Protocollo di Kyoto è un trattato internazionale che estende gli United Nations Framework Convention on Climate Change («Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici») (UNFCCC), elaborata a Rio cinque anni prima. Proprio come Rio 1992, anche il più sobrio evento di Kyoto (tenutosi a Kyoto, in Giappone) è stato promosso dai media, anche se non così intensamente.

 

united nations framework convention on climate change

 

Le nazioni si impegnarono a Kyoto per ridurre le emissioni di CO2, sulla base di un presunto «consenso scientifico» esplicabile in due punti:

 

Il «riscaldamento globale» era un fatto certo;
Era probabile che la CO2 prodotta dall'uomo stesso ne fosse la causa.

 

kyoto protocol

 

Il Protocollo di Kyoto fu adottato nel dicembre del 1997 e divenne legge internazionale per i Paesi che vi partecipavano nel febbraio del 2005. Sebbene il presidente degli Stati Uniti George Bush (1924-2018) avesse sostanzialmente ritirato gli Stati Uniti dal Protocollo nel 2001, il futuro presidente Barack Obama avrebbe lavorato ancora una volta verso i suoi obiettivi. Lentamente, ma inesorabilmente, queste conferenze internazionali hanno portato il mondo sempre più vicino all'obiettivo finale, che non ha nulla a che fare con «salvare il pianeta».

 

 

Sopra: Kyoto 1997. Al Gore fece il discorso di apertura. Il Protocollo non decise nulla sul breve termine, ma aiutò a porre le basi per quelli a lungo termine.


Dal 2005 fino al presente: la bugia del consenso scientifico

 

Con tutto il Partito Democratico dietro la bufala e impaziente di imporre nuovi regolamenti e tasse per combattere il riscaldamento globale, la macchina della propaganda si è scontrata con il mito del consenso scientifico quasi universale su questo argomento. Nel 2013 è stato pubblicato uno studio fasullo molto pubblicizzato secondo cui il 97% degli scienziati era d'accordo con la «scienza stabilita».

 

Una dopo l'altra, le persone veramente «intelligenti» e gli scienziati famosi si sono arricchiti e sono stati resi famosi dai media, sottoscrivendo i loro nomi alla grande causa. C'era Bill Nye, lo «scienziato» d'azione affermativa, Neil DeGrasse Tyson, Stephen Hawking (1942-2018), Bill Gates di Microsoft, Mark Zuckerberg di Facebook, scienziati della NASA e altri personaggi assortiti del mondo tecnologico e scientifico. Bene, ora, se così tante persone «intelligenti» credono (o sostengono di credere?) nella «scienza stabilita» del riscaldamento globale, allora solo una persona «ignorante» o «pazza» potrebbe negare la verità, giusto?

 

stephen hawking - bill gates - mark zuckerberg

 

Queste alte e possenti approvazioni di questa strana teoria, combinate con l'atteggiamento infantile di sminuire i «miscredenti» con l'etichetta sprezzante di «climate change denier»negazionista dei cambiamenti climatici»), si sono combinate per creare un ambiente accademico, sociale e politico soffocante in cui persino scienziati addestrati, per non parlare di noi poveri mortali, ora hanno paura di esprimere pubblicamente anche il minimo dubbio sul dogma prestabilito. Solo questa paura è la prova che la grande «causa» di «salvare il pianeta» si basa sul marketing e sul lavaggio del cervello, e non sulla scienza.

 

bill nye

Sopra: lo pseudo-scienziato Bill Nye (nella foto), l'astro-astrofisico «sovversivo» Neil DeGrasse Tyson e il globalista Bill Gates vogliono che chiudiamo le nostre menti e che ascoltiamo solo loro perché sono apparentemente più intelligenti di noi. Purtroppo, invece di usare le proprie facoltà di pensiero critico, molte persone basano il proprio giudizio sulle opinioni di queste «persone intelligenti».

 

Dal 2006 ai nostri giorni: il costante attacco ai bambini

 

In linea con gli obiettivi dichiarati dall'UNESCO - l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura - l'intero establishment scolastico degli Stati Uniti (e dell'Europa occidentale) si è unito al potente movimento per «salvare il pianeta». Ora, quasi tutte le scuole superiori in America hanno un curriculum di «scienze ambientali». Non sono necessarie ulteriori parole. Basta guardare le immagini, tenendo presente che questa è solo una piccola frazione di ciò che viene imposto nelle nostre scuole elementari e nelle sezioni per bambini delle librerie come Amazon.

 

libri per bambini su problemi climatici

Sopra: alcuni tra i tanti esempi di libri destinati ai bambini americani per indottrinarli fin da piccoli sul problema del clima. Le parole d'ordine sono sempre le stesse: «riscaldamento globale», «salvare il pianeta», ecc... Un vero e proprio lavaggio del cervello.

 

2005: il termine «riscaldamento globale» inizia ad essere usato comunemente nei discorsi pubblici

 

Mentre il XX secolo si chiudeva, le letture della temperatura del satellite del sensore remoto (RSS) - che avevano mostrato un leggero aumento del riscaldamento durante la metà degli anni '90 - non registrarono più temperature in aumento. In un primo momento, la pausa nel «riscaldamento globale» è stata spiegata come un'«anomalia» temporanea, non in alcun modo in contraddizione con la teoria.

 

Ciononostante, mentre mesi e mesi di mancato riscaldamento si sono trasformati in anni di inverni molto rigidi, in America e in Europa, gli «scienziati» adattarono la teoria del «riscaldamento globale» sostenendo che anche il freddo estremo può anche essere una manifestazione della «crisi». E quindi, il termine generico «cambiamenti climatici» venne più comunemente usato come supplemento - anche se non necessariamente come rimpiazzo - al termine «riscaldamento globale», un vocabolo che a sua volta aveva sostituito lo sciocco slogan del 1980, conosciuto come «effetto serra».

 

Vedete, le serre reali bloccano il calore principalmente perché i loro tetti in vetro massiccio implementano la luce del Sole mentre intrappolano il calore con una barriera fisica. L'analogia ambientale con le serre doveva essere sostituita con il termine «riscaldamento globale» perché «effetto serra» era semplicemente troppo bizzarro e stupido. Il termine «cambiamento climatico» copre tutto: freddo estremo, caldo estremo, tempeste estreme, pioggia estrema e siccità estreme. Il freddo normale, il caldo normale, le tempeste normali e le piogge normali spiegano tutto come se avessero a che fare con il clima, e non con il clima a lungo termine. Qualunque cosa accada, il termine «cambiamenti climatici» può essere usato per spiegare tutti i tipi di variazioni climatiche.

 

newsweek - cambiamenti climatici

Sopra: a sinistra, un numero del 1996 della rivista Newsweek assicurava ai suoi lettori che le recenti «bufere di neve, inondazioni e uragani» erano dovuti al «riscaldamento globale». Anni dopo, il termine «cambiamenti climatici» è stato creato dagli uomini di marketing dietro questa truffa. A destra, per la stessa rivista anche i tornado sono frutto dei «cambiamenti climatici»...

 

global warming

Sopra: da «effetto serra» a «riscaldamento globale» e a «cambiamenti climatici». Per mantenere a galla la truffa, i pianificatori hanno dovuto continuare a cambiare il nome della crisi per adattarsi ai dati contraddittori.

 

2006: il libro Inconvenient Truth di Al Gore diventa un best seller e un film-documentario

 

Nel 2000, in prossimità della corsa elettorale alle presidenziali, il vicepresidente Al Gore ha perso per poco contro George Bush. L'incredibilmente ambizioso Gore era così avvilito che si è fatto crescere la barba e avvolgere dalla depressione mettendo su 50 kg in un anno. Mio Dio, Al! La fama e il potere significano davvero così tanto per te? Gore finalmente riacquistò il suo status di star pubblicando nel 2006 An Inconvenient Truth («Una scomoda verità»).

 

al gore - an inconvenient truth

Sopra: il mondo è impazzito! Il libro di Al Gore diventa il numero 1 nella lista dei best-seller del New York Times, e colleziona un Academy Award e un Nobel per la pace.

 

Affrontando esclusivamente la «crisi» di ciò che era ormai definito solo «Global Warming» (l'etichetta «effetto serra» non era più efficace perché troppo ridicola), questo libro pieno di errori (ne parleremo più avanti) servì anche da base per una versione cinematografica diretta da Davis Guggenheim e narrata da Al Gore. Il finto film-documentario di Gore è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival del 2006.

 

al gore - an inconvenient truth

Sopra: la locandina del film-documentario An Inconvenient Truth. Sotto c'è un commento di Roger Friedman, di FOXNEWS.com: «Non è importante se tu sei repubblicano o democratico, conservatore o liberal... Il tuo pensiero sarà cambiato in un nanosecondo».

 

al gore - davis guggenheim

Sopra: Al Gore e Davis Guggenheim vincono l'Oscar per il film-documentario An Inconvenient Truth.

 

Sia il libro che il film-documentario sono stati debitamente spinti dalla Piranha Press, tanto che il primo è giunto al vertice nella lista dei best-seller del New York Times, mentre il film-documentario ha vinto due Academy Awards. Aggiungendo l'insulto all'idiozia, Gore, assetato di soldi e di fama, è stato poi insignito del Premio Nobel per la Pace nel 2007 per il suo attivismo ambientalista.

 

al gore

 

2007: il libro di Al Gore viene traformato in un'opera per bambini e viene letto nelle scuole

 

La Scholastic distribuisce libri alle scuole a livello nazionale (in America). Nel 2007, l'enorme azienda ha contribuito fortemente a spingere il carrozzone del Global Warming in modo sostanziale. Nel sito web di Scholastic.com (2007), scrive Aaron Broder:

 

«"An Inconvenient Truth" per bambini: il best-seller ora disponibile nella versione per bambini. "Le calotte polari ai poli Nord e Sud si stanno sciogliendo, causando un graduale aumento del livello del mare. La scorsa estate è stata una delle più calde mai registrate. Il numero di uragani e di trombe d'aria sta gradualmente crescendo. Qual è la causa di tutta questa insolita attività globale? Due parole: riscaldamento globale". Quest'ultimo è il tema di un nuovo libro per bambini basato su un best-seller per adulti. "An Inconvenient Truth" è stato adattato per bambini di un'età compresa tra gli 8 e i 12 anni» 4.

 

aaron broder

Sopra: Aaron Broder e il logo di Scholastic.

 

Ormai, non si poteva sfuggire alla costante ondata di propaganda sofisticata che veniva data in pasto al pubblico, specialmente ai giovani vulnerabili. La truffa era diventata mainstream, con sempre più scettici che mantenevano i loro dubbi privati in modo da evitare di essere scherniti.

 

2008: viene prodotto un remake del film The Day that Earth Stood Still

 

The Day the Earth Stood Still Il giorno in cui la Terra si fermò») è un adattamento del film di fantascienza del 1951 con lo stesso titolo. Questa volta, il tema del film non era la minaccia della guerra nucleare, ma piuttosto «salvare il pianeta» dalle attività create dall'uomo. Anche se il termine esatto «riscaldamento globale» non è mai stato usato, il pubblico comprese che il tema era quello.

 

Il film è incentrato sul personaggio «Klaatu», un alieno inviato per convincere l'umanità a cambiare il suo atteggiamento nei confronti dell'ambiente o ad affrontare l'annientamento tramite il suo gigantesco robot. Il film, che ha scelto Keanu Reeves come Klaatu, ha beneficiato di un sacco di pubblicità. Durante il weekend di apertura, e nonostante la scarsa risposta della critica, il film ha raggiunto il 1º posto, incassando 30 milioni di dollari dopo essere stato proiettato in 3.560 sale cinematografiche.

 

the day the earth stood still

 

Nonostante le recensioni negative, l'appello al botteghino di Reeves e il clamore mediatico iniziale lo hanno mantenuto tra i primi 10 film per le prime quattro settimane nelle sale. Gli alti e potenti pianificatori dietro lo spauracchio del «riscaldamento globale» comprendono molto bene il potere del film come mezzo per manipolare l'opinione pubblica. E sono stati «in combutta» con l'alta e potente Hollywood di sinistra per molto tempo.

 

2008: la campagna «We can solve it»!

 

Molti milioni di spettatori e lettori sono stati esposti alla campagna pubblicitaria «We Can Solve It»! («Possiamo risolverlo»). Le pubblicità sdolcinate erano caratterizzate da avversari politici «che non sempre sono d'accordo», seduti insieme su una panchina amorosa e concordando sul fatto che la «crisi» del «riscaldamento globale/cambiamenti climatici» doveva essere risolta.

 

we can solve it!

 

I liberal democratici erano a bordo di questo treno sin dall'inizio della truffa. Lo scopo di questa campagna propagandistica era di prendere di mira i repubblicani e i conservatori con la falsa idea che il loro non fosse un movimento politico, ma piuttosto qualcosa che era da «risolvere» nell'interesse di tutti. Ecco il dialogo tra la portavoce dei democratici Nancy Pelosi e il portavoce dei repubblicani Newt Gingrich:

 

Nancy Pelosi: «Ciao. Sono Nancy Pelosi, democratica per tutta la vita e presidente della Camera».

 

Newt Gingrich: «E io sono Newt Gingrich, repubblicano per tutta la vita».

 

Nancy Pelosi: «È difficile che ci incontriamo faccia a faccia, vero Newt»?

 

Newt Gingrich: «Già. Ma siamo d'accordo sul fatto che il nostro Paese deve agire per affrontare i cambiamenti climatici».

 

Nancy Pelosi: «Abbiamo bisogno di forme di energia più pulite e ne abbiamo bisogno velocemente».

 

Newt Gingrich: «Se un numero sufficiente di noi richiedesse un'azione da parte dei nostri leader, potremmo scatenare l'innovazione di cui abbiamo bisogno».

 

Nancy Pelosi: «Vai su wecansolveit.org. Insieme possiamo farlo».

 

nancy pelosi - newt gingrich

Sopra: la democratica Nancy Pelosi

e il repubblicano Newt Gingrich.

 

Un altro confronto televisivo in favore dell'iniziativa «We can solve it»! ha visto il reverendo «conservatore» Pat Robertson (1930-2023) e il reverendo «liberal» Al Sharpton su un divanetto in spiaggia, concordando sulla necessità di affrontare il problema del «riscaldamento globale». Un altro ancora presentava una studentessa democratica e una studentessa di medicina repubblicana, anche loro d'accordo, nonostante i diversi background, sul fatto che il problema del «riscaldamento globale» doveva essere «risolto».

 

pat robertson - al sharpton

Sopra: da destra, Pat Robertson e Al Sharpton.

 

2008-2016: l'elezione e la presidenza di Barack Obama

 

L'elezione del senatore Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti è stato un grande passo avanti per la «causa» nel tentativo di fermare l'inesistente «riscaldamento globale». Dopo quasi un quarto di secolo di graduale modellamento della mentalità pubblica, il truffatore convinto non aveva alcuna necessità di vendere la bufala perché era già stata accettata, in un modo o nell'altro, da poco più della metà di tutti gli elettori.

 

Durante un discorso di Berlino dell'estate 2008 davanti a una folla di 200.000 tedeschi indottrinati, il candidato ha parlato di «riscaldamento globale» e di «innalzamento del livello dei mari» come se fosse un fatto scientifico già stabilito, e ha dichiarato le sue intenzioni di fermare questo pericolo. Fatevi una scorpacciata di queste fandonie presidenziali:

 

«Mentre parliamo, le auto a Boston e le fabbriche a Pechino stanno sciogliendo le calotte polari nell'Artico, riducendo le coste nell'Atlantico e portando la siccità nelle fattorie dal Kansas al Kenya. Stasera, parlo davanti a voi non come un candidato alla presidenza, ma come cittadino, un fiero cittadino degli Stati Uniti e un concittadino del mondo [...].

 

Questo è il momento in cui dobbiamo riunirci tutti insieme per salvare questo pianeta. Se risolviamo il problema non lasceremo ai nostri figli un mondo in cui gli oceani si alzano, la carestia si diffonde e terribili tempeste devastano le nostre terre. Facciamo in modo che ogni nazione - inclusa la mia - agisca con la stessa serietà di propositi e riduca il carbonio che inviamo nella nostra atmosfera. Gente di Berlino - gente del mondo - questo è il nostro momento. Questo è il nostro tempo».

 

barack obama - berlino 2008

Sopra: 24 luglio 2008; Barack Obama

parla alla folla nel centro di Berlino.

 

In un'intervista al San Francisco Chronicle, il candidato Obama dichiarò apertamente che intendeva far andare in bancarotta le compagnie del carbone e aumentare i costi dell'elettricità. Ecco un estratto:

 

«Penso che l'aria pulita sia critica e il riscaldamento globale sia fondamentale [...]. Secondo me, se qualcuno vuole costruire una centrale elettrica a carbone, può farlo. È solo che questa scelta li manderà in bancarotta perché verrà richiesta una somma enorme per tutto quel gas serra che viene emesso [...]. Secondo il mio piano [...] le tariffe dell'elettricità dovranno salire necessariamente alle stelle».

 

barack obama

Sopra: compiaciuto e arrogante Barack Obama parla freddamente di aziende in bancarotta e di tagliare posti di lavoro senza nemmeno battere ciglio.

 

Incredibilmente, sotto l'Environmental Protection Agency di Obama, la CO2 (un elemento indispensabile per la vita delle piante) è stata classificata come «inquinante» – con i media che hanno incoraggiato le sue azioni economicamente distruttive fino in fondo.

 

meno co2

 

L'industria privata è stata quindi sottoposta a regolamentazioni senza precedenti e costosi progetti per combattere un problema fittizio. Fortunatamente, e con grande piacere degli operai del carbone disoccupati, il presidente Donald Trump, che una volta aveva twittato che riteneva che il riscaldamento globale fosse una bufala, nel 2017 abrogò alcune di queste restrizioni.

 

tweet clima donald trump

Sopra: Donald Trump sapeva che erano tutte sciocchezze. Ecco il testo del suo tweet: «Sta nevicando in Texas e nella Louisiana, ci sono temperature molto basse in tutto il Paese e anche oltre. Il riscaldamento globale è una bufala costosa»!

 

Marzo 2009: il principe Carlo d'Inghilterra afferma che ci rimangono solo cento mesi per salvare la Terra

 

La stampa mondiale annunciò l'evento con grande clamore quando quel damerino senza valore dalle orecchie di elefante noto come «il principe del Galles» aggiunse il suo nome al cast di all-star della mitologia del «riscaldamento globale».
 

«"Il principe Carlo: 100 mesi per scongiurare i catastrofici cambiamenti climatici": il principe Carlo ha avvertito ieri sera che l'umanità ha otto anni per salvare il pianeta da un disastro creato dal clima. L'erede al trono ha detto a 150 uomini d'affari a Rio de Janeiro, in Brasile, che "le migliori proiezioni ci dicono che abbiamo meno di 100 mesi per modificare il nostro comportamento prima di rischiare che i cambiamenti climatici catastrofici provochino orrori inimmaginabili".

 

E ha aggiunto: "Qualsiasi difficoltà che il mondo affronterà oggi non sarà nulla in confronto ai gravi effetti del riscaldamento globale sull'economia mondiale, e si tradurrà in vasti movimenti di persone in fuga o inondazioni o siccità, in una produzione incerta di alimenti e in mancanza d'acqua e, naturalmente, aumentando l'instabilità sociale e il potenziale conflitto. Tutto ciò influirà sul benessere di ogni uomo, donna e bambino del nostro pianeta"» 5.

 

Questo avvertimento di 100 mesi ha fissato il nuovo giorno del giudizio a luglio del 2017. Fortunatamente per Carlo, nel 2015, la sua previsione di 100 mesi è stata aggiornata e la fine del mondo sarebbe avvenuta dopo «30 anni» 6.

 

principe carlo - clima

Sopra: il principe Carlo nel 2009: ci restano solo 100 mesi (8 anni) per salvare il mondo! Sei anni dopo, nel 2015, lo stesso principe Carlo: ci restano solo 30 anni per salvare il pianeta! Cos'è cambiato nel frattempo?

 

james hansen - NASA

Sopra: 2009: il Dr. James Hansen, uno scienziato della NASA e un esperto del clima (che abbiamo visto più sopra come un grande sostenitore della teoria del riscaldamento globale): ci restano solo 4 anni per salvare il pianeta. 8, 30, 4 anni... Ma insomma, mettetevi d'accordo!

 

Dicembre 2009: la Conferenza di Copenhagen sul clima

 

La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2009 si è tenuta a Copenhagen, in Danimarca. Un quadro generale per la mitigazione dei cambiamenti climatici oltre il 2012 doveva essere concordato in tale sede. Tale Conferenza ha riconosciuto il «riscaldamento globale» come una crisi e ha dichiarato che dovrebbero essere intraprese azioni per mantenere gli aumenti di temperatura al minimo.

 

Il ridicolo documento non era giuridicamente vincolante e non conteneva alcun impegno per ridurre le emissioni di CO2. Ciononostante, la conferenza è stata molto pubblicizzata, venendo addirittura soprannominata dagli allarmisti «Hopenhagen» («hope» in inglese significa «speranza»), fornendo un ulteriore impulso di propaganda al movimento del «riscaldamento globale».

 

hopenhagen

Sopra: un manifesto che pubblicizza la Conferenza sul clima del 2009 a Copenhagen. L'evento è stato sponsorizzato dalla Coca-Cola Company, una delle multinazionali maggiormente responsabili dell'inquinamento atmosferico. Che ipocrisia!

 

L'ultimo giorno di «Hopenhagen», il presidente americano - che ha corso su una piattaforma di «speranza» con il preciso obiettivo di fermare «l'innalzamento del livello del mare» - si è rivolto ai truffatori e agli sciocchi ivi riuniti. Un altro po' di bugie:

 

«Buongiorno, è un onore per me entrare a far parte di questo illustre gruppo di leader provenienti da nazioni di tutto il mondo. Siamo qui a Copenhagen perché il cambiamento climatico rappresenta un pericolo grave e crescente per il nostro popolo. Come me, siete convinti che questo pericolo sia reale, non una finzione, questa è scienza. Senza controllo, i cambiamenti climatici porranno rischi inaccettabili per la nostra sicurezza, le nostre economie e il nostro pianeta.

 

Quindi la questione che abbiamo di fronte non è più la natura della sfida: occorre conoscere la nostra capacità di raggiungere l'obiettivo. Perché mentre la realtà dei cambiamenti climatici non è in dubbio, la nostra capacità di intraprendere azioni collettive è in bilico. Credo che possiamo agire con coraggio e in modo decisivo di fronte a questa minaccia comune. Ed è per questo che sono venuto qui oggi. Come l'economia più grande del mondo e la seconda fonte di emissioni al mondo, l'America ha la sua parte di responsabilità nell'affrontare i cambiamenti climatici, e intendiamo assumerci questa responsabilità».

 

obama - copenhagen

 

2015: anche Jorge Mario Bergoglio è allarmato per i cambiamenti climatici

 

Il 24 maggio 2015, il cripto-marxista argentino papa Francesco ha pubblicato un'enciclica senza precedenti intitolata Laudato Si', in cui ha cercato di convincere i suoi sacerdoti ad accettare il fatto che il «peccato» contro l'ambiente è reale e ad istruire i fedeli ad unirsi alla chiamata per «l'azione». Sebbene non sia altrettanto influente come nei decenni o nei secoli passati, il sedicente papa ha ancora un enorme seguito internazionale e rappresenta ancora un'autorità morale, anche per i non cattolici.

 

papa francesco - laudato si'

 

L'approvazione senza precedenti di questo papa liberal su ciò che, in sostanza, è una questione politica, ha dato un forte impulso alla spinta per il grande «accordo internazionale sul clima» che doveva avvenire a Parigi nel 2016. Prima di Parigi 2016, questo attivista di sinistra, che si maschera da santo, ha sfruttato spudoratamente la sofferenza delle persone nelle Filippine devastate dalla tempesta collegando in modo subdolo un letale tifone del 2013 con i cambiamenti climatici. Quest'uomo ha dichiarato:
 

«È l'uomo che schiaffeggia continuamente la natura. Abbiamo in qualche modo preso possesso della natura. Penso che abbiamo sfruttato troppo la natura, e che l'uomo sia andato troppo oltre. Gli incontri in Perù non mi hanno soddisfatto, sono rimasto deluso. C'era mancanza di coraggio. Speriamo che a Parigi i rappresentanti abbiano più coraggio per andare avanti».

 

Sopra: Bergoglio incontra l'attivista ambientalista Greta Thunberg il 19 aprile 2019. Sul cartello che stringe la giovane è scritto: «Unisciti alla battaglia per il clima». Il sostegno di papa Francesco alla grande bugia ha dato un enorme impulso alla propaganda e portato molti nuovi «credenti» alla causa del clima.

 

filippine tifone 2013

Sopra: il papa globalista, con una storia politica di sinistra (la Teologia della Liberazione...), ha lasciato intendere che il tifone del 2013 che ha devastato le Filippine è stato causato dalle emissioni di carbonio.

 

 «È urgente sviluppare una politica in modo che nei prossimi anni riduciamo drasticamente l'anidride carbonica e altre emissioni di gas altamente inquinanti».

 

bergoglio ambientalista

Ormai i vertici della Chiesa cattolica non si occupano più del peccato, della salvezza dell'anima, della grazia santificante, dei Sacramenti, ecc... ma di ambientalismo. Stanno cambiando la religione cristiana rendendola orizzontale. Al vedere questi deliri viene in mente un passo del Vangelo: «Quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra»? (Lc 18, 8).

 

Dicembre 2015: l'Accordo sul clima di Parigi

 

L'Accordo sul clima di Parigi (alias Paris Climate Accord) è stato un accordo all'interno del quadro preesistente delle Nazioni Unite. Le parti dell'Accordo sono destinate ad attenuare le emissioni di gas serra e perseguire fonti di energia alternative, energia green, a partire dal 2020. Nel giugno del 2017, 150 Stati lo hanno ratificato.

 

parigi - clima 2015

Sopra: «Per il pianeta», sulla Torre Eiffel.

 

L'Accordo richiede che ogni Paese riferisca regolarmente sul proprio contributo per mitigare il riscaldamento globale. Anche se non esiste un meccanismo di applicazione internazionale per imporre la conformità, i politici nei Paesi di tutto il mondo ora hanno una base legale per adattare le politiche all'interno delle rispettive nazioni, costose restrizioni che possono essere imposte dalla forza governativa. Questo è ciò che rende lo schema di Parigi così pericoloso.

 

conferenza sul clima - parigi 2015

Sopra: la Conferenza di Parigi del 2015.

 

Poiché la Costituzione degli Stati Uniti richiede una maggioranza di 2/3 al Senato per approvare un trattato, il presidente Obama ha dovuto emettere un Ordine esecutivo illegale per aggirare la legge e intrappolare l'America nell'Accordo di Parigi. La minoranza in diminuzione degli americani che ancora nutrono rispetto per la Costituzione sono rimasti inorriditi dalla presa di potere di Obama.

 

Ma i ministri della propaganda del New York Times e della Piranha Press si sono affrettati a lodarlo per la sua leadership nel combattere la crisi. L'effettiva firma dell'Accordo di Parigi da parte degli Stati Uniti è avvenuta il 22 aprile 2016 (Giornata della Terra). ed ha avuto luogo presso le Nazioni Unite. Nel 2017, il presidente Trump, che una volta correttamente fece riferimento al riscaldamento globale come ad una «bufala», ha da allora attenuato la sua posizione per motivi politici fino a ritirare gli Stati Uniti dall'Accordo.

 

donald trump - riscaldamento globale

Sopra: il presidente Donald Trump intervistato dal canale di informazione CNN: «Non sono un grande credente nel riscaldamento globale».

 

Ciò ha causato una diffusa condanna tra i globalisti negli Stati Uniti e in Europa, oltre che da Obama e da parte di papa Francesco. Nonostante il ritiro di Trump, molti sindaci e governatori democratici in tutta l'America hanno annunciato la loro intenzione di utilizzare il potere dei loro uffici per mettere in atto i costosi obiettivi climatici di Parigi 2016 nelle loro giurisdizioni. Ed è del tutto possibile che un futuro presidente degli Stati Uniti possa tornare sulle posizioni di Obama. La truffa di Parigi è quindi ancora uno schema pericoloso.

 

2016: Leonardo DiCaprio gira un documentario sui cambiamenti climatici

 

Il documentario-farsa della super star di Hoolywood Leonardo DiCaprio sui cambiamenti climatici ha segnato la sua introduzione come nuovo volto del movimento per salvare il pianeta. Il pacchetto di bugie, massicciamente pubblicizzato dalla Piranha Press, è intitolato Before the Flood («Prima del diluvio»).

 

leonardo di caprio - before the flood

Sopra: Leonardo DiCaprio e il

suo documentario Before the Flood.

 

Il film è stato presentato al Toronto International Film Festival a settembre del 2016, prima di essere trasmesso sul National Geographic Channel poche settimane dopo. Per aumentare il pubblico, la propaganda di DiCaprio è stata resa ampiamente disponibile e gratuita su diverse piattaforme. Alla prima europea di Londra nell'ottobre del 2016, DiCaprio ha presentato il film con le seguenti parole:

 

«Siamo andati in ogni angolo del mondo per documentare gli impatti devastanti dei cambiamenti climatici e messo in discussione la capacità dell'umanità di invertire quello che potrebbe essere il problema più catastrofico che l'uomo abbia mai affrontato. Abbiamo una sfida difficile davanti a noi. Tutto quello che abbiamo visto in questo viaggio ci mostra che il clima del nostro mondo è incredibilmente interconnesso e che è vicino al punto di rottura».

 

Bugie! E poi mi scusi un attimo professor DiCaprio?... Quanta «pericolosa» CO2 ha emesso lei e il suo equipaggio volando «in ogni angolo del mondo»?

 

bergoglio - dicaprio

Sopra: 28 gennaio 2016; l'attore Leonardo DiCaprio ricevuto in udienza da papa Francesco per discutere sui problemi legati ai cambiamenti climatici.

 

Per quanto riguarda Al Gore, pochi anni dopo il suo imbarazzante scandalo sessuale - in cui fu accusato di avere obbligato a prestazioni particolari da parte di Molly Hagerty, una massaggiatrice-terapista professionista - e il successivo divorzio da parte della moglie, il suo ruolo Gore come principale volto pubblico della farsa è stato assunto dal più presentabile Leonardo DiCaprio.

 

Sopra: nel 2010, il National Enquirer titolava in prima pagina: «Al Gore è un pervertito e un predatore sessuale». «Intervista esclusiva alla vittima delle aggressioni sessuali». La donna ha aggiunto parlando dell'ex vice-presidente: «Non è quello che la gente pensa che sia. È un uomo malato».

 

bambini non sono ecologici

Sopra: articolo del Times del 2017 intitolato: «I bambini sono carini ma non sono amici dell'ecologia». Sottotitolo: «Un bambino in meno è meglio che non mangiare carne». A proposito spopolamento...

 

 


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Note

 

1 Titolo originale «Scienza proibita: La Bufala del Riscaldamento Globale (Cos'è il Riscaldamento Globale?)». Articolo reperibile alla pagina web

https://neovitruvian.wordpress.com/2018/05/03/scienza-proibita-la-bufala-del-riscaldamento-globale-cose-il-riscaldamento-globale/

2 https://www.youtube.com/watch?v=Z9j54rWnmeo

3 Il «Piano Marshall», ufficialmente chiamato piano per la ripresa europea (in lingua originale «European Recovery Program»), fu uno dei piani politico-economici statunitensi per la ricostruzione dell'Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Annunciato in un discorso del segretario di Stato statunitense George Marshall, il 5 giugno 1947, all'Università di Harvard, questo piano consisteva in uno stanziamento di oltre 12,7 miliardi di dollari (N.d.R.).

4 Cfr. Viking Children's, del 10 aprile 2007, pag. 92.

5 Cfr. The Herald of Scotland, del 12 marzo 2009.

6 Cfr. «Prince Charles says we have just 30 years to save the planet from catastrophe» («Il principe Carlo dice che abbiamo solo 30 anni per salvare il pianeta dalla catastrofe»), in Daily Mirror, del 19 luglio 2015

https://www.mirror.co.uk/news/uk-news/prince-charles-says-just-30-6097895

 

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