di Jeff Godwin 1
I Beatles furono il primo gruppo rock ad utilizzare le cover dei dischi non solo come un mezzo per attirare l'attenzione degli acquirenti, ma soprattutto per trasmettere in maniera visiva la loro filosofia e il loro stile di vita. La copertina di Sergeant Pepper's Lonely Heart Club Band (Parlophone 1967) rappresenta alla perfezione questo nuovo concetto di reclamizzare la propria immagine. Ogni tentativo di spiegare questa novità non può nemmeno lontanamente descrivere l'impatto che questo tipo di comunicazione ha avuto sul mondo della pubblicità e su quello dell'industria discografica. Come in ogni altro progetto di questa natura, ispirato dall'inferno, c'è più di quanto l'occhio possa vedere. Dietro la facciata sgargiante e psichedelica dell'album, c'è tutta una serie di «indizi» subliminali che sono apparsi anche sugli altri album che i Beatles hanno pubblicato fino al loro scioglimento avvenuto nel 1970. Alla fine degli anni Sessanta, il disc jockey di una stazione radiofonica sparse la voce secondo cui il bassista Paul McCartney era morto, ucciso in un incidente automobilistico
in Inghilterra. Si
diffuse la diceria che il McCartney che appariva sulle fotografie
fosse un sosia. Anche se negò fermamente qualsiasi partecipazione
attiva in questa beffa crudele ai danni di milioni di adolescenti in
tutto il mondo, il leader dei
Beatles John Lennon
non riuscì mai a fornire chiarimenti plausibili su come questa
frottola fosse cominciata. Egli diceva di non aveva idea del perché ogni
copertina dei Beatles
contenesse un nuovo indizio sulla «morte» di Paul. In realtà, tutta
la faccenda porta il marchio del senso dell'umorismo cinico e
sarcastico di Lennon. Tra Lennon e McCartney c'è sempre stata una
forte rivalità
Il misticismo metafisico pagano era la sua particolare ossessione privata. Alcune diavolerie occulte come la Numerologia, i Tarocchi, la Meditazione Trascendentale, lo spiritismo e la divinazione dominarono ogni sua ora di veglia. Tutto il suo tempo, quotidiano, mensile e annuale, era regolato da superstizioni pagane. Yoko Ono contribuì in maniera strumentale allo sviluppo di questo fascino interiore per l'occulto, sebbene la responsabilità finale sia da attribuire unicamente a Lennon. Dopo qualche tentennamento iniziale, egli si immerse precipitosamente nella ricerca della sperimentazione psichica all'interno del piano astrale. Non dimentichiamo che per molti anni, l'ex beatle fece consumo dell'LSD più potente sul mercato. Ma nell'ultima parte della sua vita il palato Lennon per gli allucinogeni era più che pronto per un'altra enorme (e alla fine fatale) dose di dottrina demoniaca. Ciò nonostante, il John Lennon pubblico era totalmente un'altra cosa: pace, amore, moglie, famiglia ed energica fede nella fratellanza universale dell'uomo, il quale siede comodamente nelle mani di un generoso Creatore. Questo era l'immagine di John Lennon che il mondo ha percepito attraverso i media, il tutto condito con una sfumatura e un tocco di stravaganza sul modello del comico Harpo Marx (1888-1964). Tuttavia, Lennon pagò un prezzo molto alto per il suo status di divo mondiale. Egli fu ferito a morte l'8 dicembre 1980, di fronte alla suo lussuoso appartamento situato nel sontuoso Palazzo Dakota, per mano di un ex fan dei Beatles mentalmente disturbato di nome Mark David Chapman.
In una valutazione psichiatrica di Chapman che apparve sul numero di ottobre della rivista Rolling Stone, lo psichiatria Daniel Schwartz e lo scrittore Murray Kempton hanno riportato questi commenti rivelatori:
La polizia descrisse il grassoccio assassino venticinquenne durante il suo arresto come se fosse ipnotizzato. Non vi sembra tutto troppo ovvio? La causa remota della morte orribile di John Lennon è abbastanza chiara, mi sembra. Come lui stesso aveva ammesso, nel corso della sua gioventù Lennon era un violento, un antisociale, un ladro di strada e un teppista con gravi disturbi di carattere emotivo e grossi squilibri. Questi problemi furono in parte causati dall'abbandono del padre Freddie e dalla morte accidentale della madre Julia quando John era ancora un adolescente. Lennon camminava per le strade di Liverpool con i capelli impomatati alla Elvis e con un giubbotto di cuoio nero, imprecando contro i passanti e vomitando commenti brutali e sarcastici contro gli storpi e gli invalidi costretti sulle sedie a rotelle.
Egli maltrattò le sue ragazze, trangugiò
pillole e bevve liquore fino a sbronzarsi;
e tutto questo prima di aver compiuto i vent'anni! Quando la carriera dei
Beatles salì alle stelle, Lennon
poté abbandonarsi alla depravazione e agli appetiti
più egoisti. Orge, prostitute, marijuana, LSD, cocaina, eroina
e meditazione trascendentale.
Per anni, Green è stato alle dipendenze dei Lennon, dormendo al loro seguito in una cuccetta situata nella suite del Dakota per essere prontamente disponibile in ogni orario per un consulto divinatorio. Yoko si rifiutava di prendere la più piccola decisione senza prima aver «chiesto alle carte». Inizialmente Lennon era più scettico, ma dopo avere constatato l'abilità di Green e i successi ottenuti nelle previsioni, abbracciò anch'egli la divinazione. La pratica moderna dei Tarocchi deve tantissimo al mago nero inglese Aleister Crowley (1875-1947), un personaggio inquietante il cui nome spunta in continuazione quando si parla dei rapporti tra rock e satanismo. Crowley spese gran parte della sua vita indagando e redefinendo gli antichi Tarocchi.
Nelle pagine di Dakota Days si legge di un viaggio di Green e Yoko in Sud America per consultare una bruja (una strega). Yoko diede alla bruja 60.000 dollari in cambio di un intero set di incantesimi riguardanti la carriera e la salute. Alla fine del loro viaggio, la strega sacrificò una colomba su di un altare e chiese a Yoko di firmare col sangue una sorta di patto satanico. Terrificata, la moglie di Lennon implorò Green di compiere quel gesto al suo posto; e così, Green firmò con il nome di Yoko. Secondo John Green, il quadretto romantico di John Lennon «marito e padre di famiglia», ripresentato con insistenza dai media, era fondamentalmente falso. Sebbene inizialmente si sia preso cura del piccolo Sean, Lennon si stancò rapidamente della routine e scaricò le proprie responsabilità. Green riporta che l'ex beatle diede un calcio al bambino in un momento di rabbia, e di aver spesso sottoposto la moglie alle crudeltà più incredibili e ad umiliazioni pubbliche, servendosi della sua intelligenza, della sua «acida arguzia» e della sua lingua sarcastica per offenderla.
La vera
ragione del suo ritiro a vita privata fu l'incapacità di scrivere
nuove canzoni e l'impossibilità di porre un rimedio a questo
problema. Per sua stessa ammissione, Lennon era diventato una
creatura umana incredibilmente complessa che aveva raggiunto una
posizione in cui pochi uomini erano giunti, per tutti gli anni Sessanta.
Lennon fu adorato come una divinità. Dall'inizio degli anni Settanta
fino alla sua morte, egli fu rispettato come il più saggio dei
filosofi, meglio di quanto potesse offrire la stessa Bibbia. Ciò
avvenne in un momento storico in cui il nostro mondo era come
affamato di saggezza. John Lennon realmente era un saggio? Gli
uomini veramente saggi non permettono che ogni aspetto della loro
vita sia regolato e dominato da un misero numero, come invece accadde a
Lennon! Volete alcuni esempi? Eccoli. Per l'ex beatle,
il
Si trattava di una frase ripetuta da un ingegnere del suono nello studio in cui Revolution 9 venne registrata, ossia l'Abbey Road Studio #9! Tutto questo potrebbe essere avvenuto per pura coincidenza o potrebbe trattarsi di un ennesimo esempio della follia di John Lennon, se non fosse per Charles Manson. Il guru dotato di grande magnetismo, capo sètta californiana detta The Family, diceva spesso ai suoi adepti di aver captato «voci segrete» provenire dal White Album che gli dicevano di fare a pezzi l'attrice Sharon Tate (1943-1969) e i suoi amici. La carneficina ebbe luogo il 9 agosto 1969! La gente pensò che Charles Manson fosse semplicemente uno psicopatico tossicodipendente quando disse di sentire voci giungere da quel disco. Non sapevano che quell'album contiene realmente dei messaggi! Manson era un ammiratore così sfegatato dei Beatles da tracciare dei paralleli tra la Bibbia e il potere dei suoi déi: i Beatles.
Egli leggeva e citava spesso ai suoi seguaci un passo preso dal Libro dell'Apocalisse. Eccolo: «Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all'assalto» (Ap 9, 7-9). Egli diceva che le facce di uomini con capelli di donne erano ovvi riferimenti ai Beatles, e che le corazze di ferro e il rombo delle ali erano le chitarre elettriche che portavano sui loro toraci, col rumore della loro musica che urlava come carri lanciati in battaglia.
Un demente? é probabile. Una persona sotto un'influenza demoniaca? Indubbiamente. Una coincidenza? Stento a crederlo. C'è solo uno domanda cui non è mai stata data una risposta soddisfacente: com'è possibile o anche solo concepibile che Revolution 9 di John Lennon, scritta e registrata in un altro continente, abbia parlato alla mente contorta di un pazzo che era convinto che quel brano fosse una profezia adempiuta nei Beatles? Revolution 9, Revolution 9... Credo che in questa faccenda ci sia di mezzo la mano di Satana.
Nella Numerologia, il numero 9 è il numero finale, la fine della linea, per così dire, l'ultimo numero di conteggio più alto prima di ricominciare nuovamente con gli altri numeri. È anche il 6 rovesciato, e il numero 6 rappresenta l'uomo. La tragica fine e la raccapricciante ironia tra la vita sciupata di John Lennon e il suo fascino occulto per il numero 9 si realizzò l'8 dicembre 1980, quando venne ucciso a colpi di pistola a New York da Mark David Chapman. In Inghilterra, la patria di John, era già il 9 dicembre! Ecco una rassegna degli indizi, album dopo album, connessi alla diceria secondo cui Paul McCartney era morto.
Da notare che il tipo calvo in alto, il secondo da sinistra, è il Mago Nero Aleister Crowley! Parlando di questa cover, Ringo Starr ebbe a dire: «Abbiamo pensato di raggruppare le persone che ci piacciono e ammiriamo» 6. Sul retro della stessa copertina, al contrario degli altri beatles, McCartney dà la schiena alla macchina fotografica.
In una fotografia stampata all'interno della cover appaiono i Fab Four; McCartney ha una toppa cucita sul braccio sinistro della sgargiante uniforme in cui appare la sigla OPD, che in inglese starebbe per Officially Pronounced Dead («Dichiarato Ufficialmente Morto»).
Sulla retro della stessa copertina, tutti i membri del gruppo indossano uno smoking bianco. Tutti hanno un garofano rosso all'occhiello, tranne McCartney che ne ha uno nero.
In questo modo è iniziata l'era del concept (o communication) album. Da una serie di bravate pubblicitarie inscenate dal gruppo più famoso gruppo del mondo - i Beatles - tutta una nuova generazione di gruppi rock avrebbe raccolto i frutti di questo ingannevole modo di comunicare. L'attenzione del consumatore inconsapevole era stata intensamente spostata sulle cover rock, e non solo sulla musica contenuta nel disco. A partire da quel momento, le tematiche illustrate si sono lentamente evolute fino ad arrivare all'occultismo o al satanismo più integrale, riflesso sulle luccicanti copertine rock. Questo fenomeno orribile crebbe in maniera esponenziale a metà degli anni Settanta, con l'avvento di band come i Black sabbath e i Kiss.
Note
1 Traduzione di un estratto (pagg. 83-95) dall'originale inglese The Devil's Disciples («I disceopoli del diavolo»; Chick Publications, Chino 1985), a cura di Paolo Baroni. 2 Cfr. J. Wenner, Lennon Remembers («Lennon ricorda»), Straight Arrow Books, 1971, pag. 97. 3 Dopo la morte per overdose del loro impresario Brian Epstein, avvenuta nel 1967, McCartney divenne il leader dei Beatles, sovraintendendo le prove, la produzione di film e di album, e la conduzione generale di quella straordinaria macchina da soldi che erano i Beatles. Fino a quella tempo, John Lennon era stato il leader indiscusso del gruppo. 4 Cfr. Rolling Stone, del 15 ottobre 1981, nº 354, pag. 15. 5 Ibid. 6 Cfr. Hit Parader, ottobre 1976, pag. 14.
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