di Lasha Darkmoon 1
I frutti della Rivoluzione sessuale
Bundeszentrale für gesundheitliche Aufklärung («L'amore, il corpo e giocare al dottore»), un opuscolo pubblicato recentemente dal governo tedesco, contiene queste agghiaccianti parole: «I padri non dedicano abbastanza attenzione al clitoride e alla vagina delle loro figlie. La bambina tocchi pure tutte le parti del corpo del padre, talvolta eccitandolo. Il padre dovrebbe fare lo stesso» 2. I figli ancora in tenera età vengono incoraggiati a concedersi un'«illimitata masturbazione». I loro genitori sono tenuti ad offrire dimostrazioni pratiche, se necessario; è la cosa migliore per produrre precocità sessuale nella loro prole. «I bambini dovrebbero imparare che non c'è alcuna parte del corpo di cui ci si deve vergognare», precisa il succitato opuscolo. «Il corpo è una casa di cui si dovrebbe essere fieri». I bambini, si suggerisce, dovrebbe imparare i movimenti dell'accoppiamento appena giungono all'età di quattro anni, il che equivale virtualmente a dare loro un corso di Kama Sutra appena hanno imparato a camminare. Sembra che la depravazione possa essere insegnata anche quando sembrerebbe essere troppo presto. In Olanda, le cose sono andate anche oltre. Un partito politico, messo in piedi da pedofili già condannati, ha chiesto la legalizzazione della pornografia infantile e del sesso intergenerazionale tra ragazzini di dodici anni e adulti che potrebbero essere benissimo i loro nonni. Ho dimenticato di menzionare la bestialità.
Essi vogliono legalizzare anche il sesso con gli animali 3. Chi è da incolpare per la dipendenza da sesso che vediamo marcire intorno a noi? Questa depravazione, che cresce di giorno grazie ad Internet e ai mass media, è molto più mortale e distruttiva di quella che c'era mezzo secolo fa, prima della Rivoluzione sessuale. Chiaramente, i responsabili per questa nauseante opera di corruzione su grande scala sono le persone che hanno dato via alla Rivoluzione sessuale. Inoltre, sono le persone che controllano i mass media.
Sopra: poster affisso in una classe negli Stati Uniti. Gesù benedice le coppie gay...
Chi controlla i media?
Chi determina l'immaginario e le attitudini che penetrano costantemente nelle menti delle masse? Chi possiede Hollywood? Chi contamina la coscienza del grande pubblico? Chi profana la mente collettiva? Chi muove i fili dei burattini sulla scena politica? Chi sono i cattivi pastori che guidano il gregge fuori strada? In breve, chi sono coloro che stanno lavorando affinché il mondo vada all'inferno? Non risponderò a queste domande. Non voglio osare oltre su questo punto. Se non sapete chi possiede i media - armi e bagagli - state sprecando il vostro tempo leggendo questo articolo.
Arte e sovversione sessuale: l'artista vagino-centrica
Permettetemi ora di riassumere la mia discussione sulla depravazione sessuale, e di iniziare a dire alcune parole sull'arte, un argomento del quale ho una certa preparazione 4. Mi si conceda anche di affrontare il soggetto della pornografia e di considerare il suo ruolo all'interno della corruzione sistematica delle masse 5. Prima di tutto, occorre porsi questa domanda: c'è qualcosa di intrinsecamente ammirevole o di esteticamente gradevole nei dipinti della pittrice britannica Tracey Emin, incentrati sulle gambe aperte e sulla vagina? Di solito, quando gli altri artisti dipingono degli autoritratti ci mostrano il loro volto. Non è il caso della Emin. La sua idea di «autoritratto» è mostrarci il suo utero 6. Considerate solamente questi titoli di dipinti dell'oltraggiosa e priva di talento Tracey Emin e traete le vostre conclusioni su queste volgarità decadentiste che vengono date in pasto al pubblico dagli ebrei che controllano il mondo dell'arte 7: Everyone I Have Ever Slept With («Tutti quelli con cui non ho mai dormito»), Fucking Down An Ally («Calmando un alleato»), Asleep Alone With Legs Open («Addormentata da sola con le gambe aperte»), I’ve Got It All («Ho avuto tutto», ossia sesso e denaro; vedi foto a lato), Weird Sex («Sesso strano»), CV Cunt Vernacular («CV vagina vernacolare»), Is Anal Sex Legal («Il sesso anale è legale»), Masturbating («Masturbandosi»), Get Ready For the Fuck Of Your Life («Preparati per il rapporto sessuale della tua vita»). Con titoli come questi, Tracey Emin potrebbe sbagliare difficilmente.
Il suo ricco patron ebreo, il magnate della pubblicità Charles Saatchi, capì era la persona giusta quando decise di promuovere la carriera di questa presuntuosa imbrogliona mascherata da artista 8. Come i porci di Gadara si gettarono dal dirupo nel precipizio (Mt 8, 28-34), così Tracey Emin e il suo patron precipitano i loro ammiratori nell'abisso senza fine. Essi sono i gonzi del giudaismo organizzato. Seguendo esattamente le indicazioni dei magnati dell'arte (quasi tutti ebrei), queste corrotte e opportuniste prive di talento sanno che diverranno ricche e famose.
La triste verità è che numerose «artiste» donna - quasi tutte femministe fanatiche ed esibizioniste sessuali - non hanno nient'altro da vendere che il loro sesso 9. Ecco altre dieci altre donne vagino-centriche, oltre a Tracey Emin e ad Annie Sprinkle, che usano il sesso per vendere la loro «arte»: Karen Finley, Hannah Wilke, Carolee Schneeman, Andrea Fraser, Sara Lucas, Marlene McCarty, Vanessa Beecroft, Malerie Marder, Katy Grannan e Kembra Pfahler 10. Non essendo in grado di dipingere o produrre oggetti di valore permanente, a queste esibizioniste piace mostrare i loro genitali al mondo e chiamare tutto ciò «arte».
Ecco uno esibizionista di questo genere, l'artista ebrea Carolee Schneeman 11, mentre estrae, durante una performance, un serpente di carta dalla sua vagina. Essa ha affermato in proposito:
Sopra: performance di Carolee Schneeman, mentre estrae un serpente di carta dalla sua vagina.
Chi non aveva idea di ciò che assomigliasse ad una vagina, incontrerebbe non poche difficoltà se tentasse di dedurre il suo aspetto dalla prosa immortale della Schneeman. Chi collabora nel promuovere questo genere di tracotante sproloquio? Non dovete faticare per rispondere a questa domanda. Nel 2001, ARTnews ha elencato i dieci collezionisti più famosi al mondo. Otto di essi erano ebrei. Pensate a queste statistiche sbalorditive: il gruppo umano, che costituisce lo 0,2% della popolazione mondiale, conta nelle sue file l'80% dei collezionisti d'arte più insigni. Su 1.000 persone al mondo, solo due sono ebrei. Ad essere precisi, su 457 persone una è ebrea 13.
Se venissero riuniti 1.000 tra i più ricchi collezionisti d'arte scopriremmo, con stupore, che 800 di essi sono ebrei. Fenomenale, non vi pare? 14. I siti web di alcune delle esibizioniste vagino-centriche menzionate più sopra, come l'«artista» lesbica Annie Sprinkle, sono bloccati dai filtri anti-pornografia. La Sprinkle - un nome d'arte scelto in onore dell'urofilia 15 - è la signora che ha irrigato la sua vagina on stage nel 1991, prima di sedersi a gambe divaricate in modo che il pubblico, prevalentemente maschile, potesse ispezionare la sua cervice con l'aiuto di una pila e di uno speculum. Artista di performance, ex prostituta, ex pornostar, icona femminista e diva lesbica della depravazione, la Sprinkle vorrebbe farci credere che sia una forma d'«arte» masturbarsi on stage con giocattoli sessuali, a gambe spalancate, invitando gli spettatori sbirciare nella sua vagina con una torcia e uno speculum.
Sopra: performance in un teatro di Annie Sprinkle.
Recentemente, essa è stata invitata da alcuni accademici a mostrare la sua vagina all'Università dell'Illinois, un focolaio di propaganda sionista e di potere; qui la Sprinkle è stata incoraggiata ad offrire agli studenti un «seminario sull'orgasmo», tutto questo naturalmente alla ricerca di un'educazione sempre più elevata 16. A peggiorare le cose, il patetico spettacolo della Sprinkle è stato sponsorizzato dal National Endowment for the Arts, una mini-impero controllato dalla mano ignota del giudaismo organizzato 17.
Se Annie Sprinkle ha acquisito la sua fama permettendo a vecchi sporcaccioni di dare una sbirciatina tra le sue gambe, Hannah Wilke e Karen Finley hanno cercato variazioni in cui i loro genitali potessero essere sfruttati. L'ebrea Wilke, mancando di originalità, ha plasmato dei pezzi di gomma da masticare nella sua vagina e se li è appiccicati in tutto il corpo, chiamandola «arte» 18.
Per non essere da meno, Karen Finley ha deciso di imbrattare il suo corpo nudo con sciroppo di cioccolato 19, esibendosi in atti dal vivo - servendosi di una patata americana - che non descriverò nei dettagli per non mettere in imbarazzo qualche suora che sta leggendo questo articolo. Stupro, flatulenze e mestruazioni sono i gli elementi meno offensivi nel repertorio della Finley 20. Come la Sprinkle, la Wilke e la Schneemann, anche la Finley è ebrea, dato che sua madre o di ascendenze israelitiche 21. Dunque, queste quattro «artiste» giocano con le loro parti intime di fronte al mondo e vengono pagate per farlo da un'organizzazione statale denominata National Endowment for the Arts. Si comincia a discernere un modello sottile; o forse non è così sottile.
L'«artista» Andrea Fraser 22 - che stranamente non è ebrea! - merita il primo premio per la sua chutzpah («insolenza» in yiddish). Forse essa è un'illustrazione del fatto che per quanto in basso possa spingersi una sguaiata ebrea, una volgare shiksa («non ebrea» in yiddish) può affondare nel fango ancora di più. Questa conturbante artista, che come Madonna e altri adulatori gentili pensa che sia necessario muoversi in ambienti ebraici, ha giudica opportuno incontrare un uomo al Royalton Hotel di Manhattan, di proprietà dell'albergatore ebreo Ian Shrager.
Sopra il letto, una videocamera ha ripreso tutto. L'uomo è stato poi persuaso ad intascarsi 20.000 dollari per il privilegio di aver aiutato la vivace Fraser a creare un'«opera d'arte»; quest'ultima è un video pornografico che riprende i due partecipanti mentre si accoppiano su un letto extra-large. Questo video, ora disponibile per i posteri, è stato pretenziosamente chiamato Untitled («Senza titolo») 23. É evidente che non ci troviamo di fronte all'«arte», ma a pura e semplice pornografia.
L'affinità ebraica con la pornografia
É risaputo che un gruppo di ebrei domina l'industria pornografica 24, un affare mondiale che si aggira intorno ai 100 miliardi di dollari l'anno, di cui il 90% è prodotto all'interno degli Stati Uniti. Ogni giorno vengono creati in rete 260 nuovi siti per adulti, ossia più di dieci ogni ora 25. É allarmante notare come il sesso venga utilizzato da molti ebrei americani come un'arma contro il cristianesimo e contro i suoi valori socialmente coesivi come la famiglia. Il sordido pornografo ebreo Al Goldstein (1936-2013) ha dichiarato:
Queste parole ci dicono con chiarezza che dobbiamo conoscere l'odio amaro che un certo numero di ebrei nutre per i Paesi occidentali che li hanno ospitati per così tanto tempo 26. La profonda avversione ebraica per il cristianesimo è leggendaria, e attraversa tutto lo spettro politico, dall'estrema sinistra 27 alla destra neoconservatrice.
L'arroganza e il senso di diritto acquisito di così tanti molti ebrei, i cui valori sembra che Al Goldstein abbia succhiato insieme al latte materno, non cessano mai di stupirmi. Ci assicura rabbi Abraham Isaac Kook (1865–1935):
Dato che rabbi Kook sarebbe il primo ad essere d'accordo sul fatto che i rabbini formano la spina dorsale intellettuale e spirituale del popolo ebraico, si è tentati di chiedersi in primo luogo cosa fà un uomo quando diventa un rabbino. É forse un uomo assetato di Dio? Desidera di salvare le anime e di aiutare gli altri lungo il cammino della salvezza? Il porno-attore ebreo Richard Pacheco non riusciva a decidersi se diventare un rabbino... o una pornostar:
Notate che Pacheco condivideva la visione freudiana e radical-sinistrorsa dell'ebreo Wilhelm Reich (1897-1957), la più stramba e più estrema delle ideologie sessuali sovversive che siano emerse dalla psicanalisi. Gli ebrei più devoti della psicanalisi la considerano anzitutto come un colpo contro la morale sessuale cristiana; e quindi come un attacco strisciante contro il cristianesimo stesso. Per gli ebrei, la psicoanalisi ha messo la cultura occidentale sul divano.
Ecco un'asserzione che illustra il disprezzo ebraico per la cultura cristiana: la cultura del gruppo di non-appartenenza è destinata alla pattumiera della Storia 30. Pacheco non ebbe quella parte, ma continuò ad avere audizioni, perché tutto ciò che desiderava realmente era fare sesso con una splendida shiksas bionda, un'espressione atavica in cui risuona l'odio ebraico per i goyim (i «non-ebrei»); ogni atto sessuale sarebbe stato un gesto di vendetta.
Stupefacente, non trovate? Questo babbeo della Rivoluzione sessuale non sa decidersi se cantare inni a Dio o baciare il fondoschiena del diavolo! Alla fine ha vinto il diavolo. Pacheco decise di costruirsi una carriera nella pornografia, con la benedizione del presidente dell'Anti-Defamation League (ADL) Abraham Henry Foxman (vei foto a lato) che disse: «Quegli ebrei che sono entrati a far parte dell'industria pornografica lo hanno fatto come individui che inseguono il sogno americano» 31. Richard Pacheco (nato nel 1948) era il rampollo di una famiglia ebraica ortodossa di Pittsburg 32. Fin dalla più tenera età egli si sentì attratto dal rabbinato e dalla pornografia in proporzioni uguali. Lottò per anni prima di decidere se divenire un rabbino o una pornostar, pregando la mattina e masturbandosi la sera per divertimento, finché un giorno si accorse che non poteva accrescere il suo numero di orgasmi se si dedicava troppo alle cose spirituali e non si concentrava sul sesso crudo. É quello che fece. Così nacque una stella del porno. Interprete di oltre cento film hard core e vincitore di innumerevoli premi per le sue prodezze sessuali di fronte alla cinepresa, Pacheco fu fortunato nel ricevere l'appoggio fedele della moglie Ashley. Riuscendo in qualche modo e con molta destrezza a gestire la carriera nel porno e l'impegno familiare, Pacheco diminuì considerevolmente i rapporti sessuali con la moglie - si legge su Wikipedia - «dopo che avevano avuto dei figli e l'AIDS era divenuto una minaccia, ma egli egli poteva pur sempre contare sulla sua carriera pornografica che gli dava l'opportunità di continuare ad avere incontri sessuali senza mettere in pericolo la sua vita familiare». Pacheco è stato intervistato dopo il suo ritiro dal porno:
Alla domanda se guardasse ancora dei film per adulti ora che è un cittadino modello, l'ex aspirante rabbino ha risposto: «Non molti. Solo occasionalmente; quando sento il bisogno di masturbarmi, sto attento che mia moglie non sia nei paraggi». Bisogna riconoscerlo a Pacheco. Il suo mentore neo-marxista Wilhelm Reich sarebbe stato orgoglioso di lui. Perché è riuscito a trasformare la spudoratezza in una virtù. Anche se non dev'essere stato molto divertente per la sua povera moglie avere un tipo come questo che vaga per la casa in cerca di una preda sessuale. Nel 1984, Pacheco ha vinto il premio Best Couples Sex Scene come protagonista insieme alla pornostar Nina Hartley 33. Nel 1999, egli è stato insediato nella AVN Hall of Fame insieme alla già citata pornostar femminista Annie Sprinkle 34. Nel 2000, sempre insieme alla Sprinkle, Pacheco ha ricevuto il premio Lifetime Achievement Award dalla Free Speech Coalition («Coalizione per la libertà di espressione») 35, un'organizzazione che aveva conferito lo stesso premio a Nina Hartley solo qualche mese prima (vedi foto a lato). Notate che questi tre astri della lussuria - Pacheco, la Sprinkle e la Hartley - sono tutti ebrei, che la Free Speech Coalition è un'associazione commerciale creata nel 1991 per salvaguardare gli interessi dei pornografi, in gran parte ebrei, e ha le sue sedi nelle enclave ebraiche attorno ad Hollywood. Quindi non ingannatevi: questa squallida industria, fondata sulla concupiscenza onanistica e sul libertinaggio sessuale, è totalmente ebraica. Naturalmente, la Free Speech Coalition nega il fatto che la pornografia crei dipendenza, visto che essa stessa è direttamente responsabile di questa dipendenza e che ci guadagnare sopra. Essa rifiuta anche di considerare la possibilità che i serial-killer e gli stupratori possano in alcun modo essere influenzati da tutto questo erotismo, sebbene la realtà sia abbastanza evidente per convincere chiunque del contrario, eccetto coloro che lucrano dalla vendita di questo veleno. Durante un'importante controversia giudiziaria nel 2002, Ashcroft vs. Free Speech Coalition, la Corte Suprema degli Stati Uniti si è pronunciata in favore della Free Speech Coalition, rendendo così più facile ai pornografi la corruzione degli americani e dei loro figli, e promuovendo uno svilimento generale dei valori; tutti ciò, guarda caso, assecondando i progetti della Scuola di Francoforte di produrre una «cultura del pessimismo» volta ad accrescere l'anarchia e a promuovere rabbia impotente e disperazione. Chiaramente, anche la nuova élite (gli Illuminati) è interessata alla manipolazione mentale e al pervertimento delle masse, e non si fermerà fintanto che non avrà ricostruito il mondo ad immagine di una nuova Sodoma e Gomorra, un incubo distopico.
Conclusione
Si sta tramando un terribile complotto e solo Dio può salvare l'America. Salvare da che? Dal cancro spirituale che la sta consumando. A meno che avvenga presto un miracolo, un inimmaginabilmente e tetro futuro ci attende certamente: un futuro in cui le uniche consolazioni per molti di noi saranno il divertimento violento, le droghe, l'alcol, l'ebbrezza sessuale e il suicidio. La depravazione sembra non avere più limiti, e molti di quelli che navigano in Internet lo hanno spesso scoperto a loro spese.
Le dipendenze sessuali sempre più terrificanti ora rendono i bambini maggiormente indifesi. Molti matrimoni vengono danneggiati o finiscono in rovina a causa dell'intossicazione da pornografia. E non siamo che agli inizi. Ma non ci vorrà molto prima che raggiungiamo il fondo. L'abisso smisurato si spalanca sotto di noi e se sbirciamo in questo baratro morale potremmo essere presi dalle vertigini. Non c'è davvero fine alla depravazione dell'uomo e alle macchinazioni mortifere degli Architetti del Male.
Note
1 Traduzione dell'originale inglese Sex Plague: The Normalisation of Deviance and Depravity, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web http://www.thetruthseeker.co.uk/?p=89650 2 Cfr. J.-H. Westen, German Government Publication Promotes Incestuous Pedophilia as Healthy Sex Education («Una pubblicazione del governo tedesco promuove la pedofilia incestuosa come sana educazione sessuale»); vedi pagina web 3 Ibid. 4 Vedi L. Darkmoon, The Plot Against Art (Parts 1 and 2) alle pagine web http://www.theoccidentalobserver.net/authors/Darkmoon-ArtI.html http://www.theoccidentalobserver.net/authors/Darkmoon-ArtII.html 5 Ho già trattato il tema della depravazione morale delle masse attraverso pornografia - un'operazione di guerra psicologica progettato dal Nuovo Ordine Mondiale - in maniera dettagliata nel mio articolo Masters of Porn: The Systematic Promotion of Sexual Deviance. 6 http://www.stylist.co.uk/people/tracey-emin-by-tracey-emin-portrait-and-artwork 7 http://www.theoccidentalobserver.net/authors/Darkmoon-ArtI.html 8 http://tzvee.blogspot.co.uk/2008/02/charles-saatchi-bad-taste-art-collector.html 9 http://www.villagevoice.com/2002-04-09/art/pudenda-agenda/ 10 Ibid. 11 http://en.wikipedia.org/wiki/Carolee_Schneemann 12 http://www.caroleeschneemann.com/interiorscroll.html 13 http://www.simpletoremember.com/vitals/world-jewish-population.htm 14 http://www.theoccidentalobserver.net/authors/Darkmoon-ArtII.html 15 Una forma di perversione sessuale in cui l'eccitazione sessuale è associata all'urina. 16 Vedi Illinois University Brings Porn Star to Teach Sex Week, Orgasm Workshop http://www.campusreform.org/?ID=4607 17 Cfr. J. Jacoby, «How the NEA Pollutes American culture» («Come il NEA contamina la cultura americana»), in The Boston Globe, del 24 gennaio 1995; http://www.jeffjacoby.com/3440/how-the-nea-pollutes-american-culture 18 http://en.wikipedia.org/wiki/Hannah_Wilke 19 http://en.wikipedia.org/wiki/Karen_Finley 20 http://blogs.dallasobserver.com/dc9/2009/02/echoes_and_reverberations_kare.php 21 http://en.wikipedia.org/wiki/Karen_Finley#History 22 http://en.wikipedia.org/wiki/Andrea_Fraser 23 http://www.artnet.com/magazineus/features/saltz/saltz2-27-07.asp 24 Il dominio ebraico sulla pornografia è testimoniato da un articolo intitolato «Triple-exthnics», del Dr. Nathan Abrams, un accademico ebreo. Esso è stato pubblicato nell'edizione dell'Inverno 2004 dal prestigioso trimestrale ebraico The Jewish Quarterly. Vedi pagina web http://www.jewishquarterly.org/issuearchive/articled325.html?articleid=38 25 Per la cifra di 100 miliardi di dollari l'anno come reddito totale del porno mondiale, vedi l'articolo di Family Safe Media «Pornography Statistics». La somma di cui si parla è di 97 miliardi di dollari l'anno, ma è una stima del 2006. Da allora, l'ammontare figura ha superato i 100 miliardi. Per le altre cifre citate nel paragrafo, vedi l'articolo di Michael Arrington intitolato «Internet Pornography Stats». 26 http://www.culturewars.com/2003/rabbidresner.html 27 http://www.vdare.com/articles/memories-of-madison-my-life-in-the-new-left 28 http://mailstar.net/shahak2.html 29 http://www.culturewars.com/2003/rabbidresner.html 30 http://www.kevinmacdonald.net/chap4.pdf 31 Cfr. N. Abrams, «Triple-exthnics: Nathan Abrams on Jews in the American porn industry», in Jewish Quarterly, nº 196, Inverno 2004. Vedi pagina web http://www.jewishquarterly.org/issuearchive/articled325.html?articleid=38 32 http://en.wikipedia.org/wiki/Richard_Pacheco 33 http://en.wikipedia.org/wiki/Nina_Hartley 34 http://en.wikipedia.org/wiki/Richard_Pacheco#Pornography_career 35 http://en.wikipedia.org/wiki/Free_Speech_Coalition 36 Questa preghiera fu introdotta da Papa Leone XIII con la Quamquam pluries, il 18 agosto 1889. |