CAPITOLO IV
LE DUE COMPONENTI DELL
'IDEOLOGIA MASSONICA

 

 

«La Massoneria speculativa, fin dal XVIII secolo, è stata condivisa dall'Illuminismo e dai Lumi» 47.

 


Esiste forse un'ideologia comune a tutte le obbedienze massoniche? Bisogna rispondere sì: la molteplicità di queste, la diversità dei loro impegni nella vita politica non impedisce loro di trovarsi d’accordo su un fondo ideologico comune.

 

«Lo spirito massonico è uno»

 

Ecco due testimonianze di massoni a questo riguardo:

 

- «La resistenza della Massoneria al tempo, questa perennità attraverso duecento anni di vita tormentata, è un fenomeno di un'attrattiva singolare per un'opera che non vuole poggiare sulla pietra angolare di una Rivelazione divina. Un passato tanto lungo suppone una dottrina stabile e permanente, nonostante le variazioni di interpretazione che gli hanno dato i suoi successivi adepti» 48.

 

- «Si parla di "Massoneria", i massoni tra loro parlano di "obbedienze". Parlano anche dell'"Ordine". Così essi riconoscono che ci sono parecchie Massonerie nel mondo, ma anche che lo spirito massonico è uno» 49.

 

massoni in loggia

 

«Dottrina stabile e permanente», «lo spirito massonico è uno»: come definire tali caratteristiche?

 

Un'ideologia a due componenti: razionalismo e occultismo

 

Nell'esposizione storica precedente abbiamo rievocato due elementi dell'ideologia massonica. Abbiamo mostrato l'origine massonica dei principî del 1789 che non fanno che applicare un'ideologia razionalista, liberale e soggettivista alla vita sociale e politica che conduce alla deificazione dell'uomo.

 

Abbiamo citato la testimonianza del rabbino Toaff sulla presenza nella Massoneria di una «dottrina segreta filosofica e religiosa introdotta dai Rosacroce gnostici all’epoca della loro fusione con i liberi muratori nel 1717»; dottrina che, spiega il rabbino, non è nient'altro che la Gnosi. Si constata così come l'ideologia comune a tutte le Massonerie si divide in due componenti, una apertamente propugnata, l'altra tenuta segreta, un binomio che può essere riassunto in due parole: razionalismo e occultismo.

 

 

Il vocabolario varia a seconda degli autori. Anziché di occultismo, si parlerà spesso di Gnosi, di «misticismo» o di illuminismo. Al razionalismo si assoceranno idee liberali (di cui il razionalismo fa parte), il soggettivismo, il culto dell'uomo, ecc... Alcune citazioni permetteranno di mettere meglio in evidenza la presenza simultanea del razionalismo e dell'occultismo come elementi costitutivi dell'ideologia massonica:
 

- «Da ciò che precede 50, si può comodamente ammettere l'esistenza nella Massoneria di due temperamenti, di due correnti che sembrano contraddittorie, ma che in realtà sono complementari: i razionalisti e gli illuminati. Ciò che li unisce, ciò che li collega è il rituale. La larga interpretazione di quest'ultimo va dal vago simbolismo razionalista (il ricordo o la commemorazione di avvenimenti memorabili) alla spiegazione magica e psichica più disordinata» 51.

 

- «Le logge martineziste furono mistiche, mentre gli altri Ordini della Massoneria erano piuttosto razionalisti; il che può permettere di dire che le società segrete rappresentarono i due aspetti dello spirito ebraico: il razionalismo pratico e il panteismo, un panteismo che, riflesso metafisico della credenza nel Dio unico, finisce talvolta nella teurgia 52 cabalista» 53.

 

- «La Massoneria speculativa, fin dal XVIII secolo, è stata condivisa dall'illuminismo (con le sue componenti: esoterismo, ermetismo e occultismo) e dai Lumi (razionalismo, empirismo e materialismo) prendendo su di sé tutte le ideologie, ma nelle loro modalità che generalmente si accordano con una rappresentazione dinamica. Le correnti neo-platoniche che vedono il mondo in continuo divenire hanno ispirato sia gli illuminati che i razionalisti» 54.

 

uomo deificato dalla massoneria

Sopra: alla Luce dei Misteri massonici l'Uomo viene divinizzato.

 

 

 

CAPITOLO V
LA COMPONENTE RAZIONALISTA DELL
'IDEOLOGIA MASSONICA


 

 

«L'uomo è il punto di partenza di ogni cosa e di ogni conoscenza; egli è la sua sorgente e il suo riferimento» 55.



Tale componente può riepilogare a grandi linee:

  • In filosofia: un carattere anti-dottrinale; per i massoni non esistono verità universali;

  • In religione: il naturalismo (ovvero il rifiuto radicale di ogni ordine soprannaturale e rivelato, e il rifiuto pratico di ogni trascendenza, elementi che conducono al culto dell'uomo);

  • Nella morale: l'uomo si crea da sé;

  • In politica: i principî della Rivoluzione Francese, ossia ciò che nell'800 venivano definite «le idee liberali».

libre pensée

Sopra: libertà di pensiero in nome della Scienza e della Ragione.

 

Aspetto filosofico

 

- Uno stato d'animo anti-dottrinale

Uno stato d'animo secondo cui non ci sarebbe né alcun ordine stabile delle cose, indipendente dall'uomo, né una verità universale, né una morale immutabile... Esso corrisponde a ciò che in filosofia viene detto «nominalismo», ed è assai prossimo alla concezione protestante del libero esame 56; per tentare di dargli un carattere rispettabile, i razionalisti e i massoni lo chiamano «libertà di pensiero». Alcune recenti dichiarazioni di Gran Maestri del Grand'Oriente o della Gran Loggia di Francia ne danno un'idea precisa:

 

relativismo- «Il massone [...] è chiamato all'universalità. Quest'uomo universale, è a voi, massoni del 1983, che spetta innanzi tutto di definirlo, e in seguito di costruirlo [...]. Per far ciò, bisogna essere liberi, bisogna essere uomini. Essere uomo significa non avere certezze [...]. La verità di ieri è morta e quella di domani è ancora da costruire. Oggi ci troviamo a dover far fronte a tutti i dogmatismi, a tutti i totalitarismi, alle differenti forme di tecnocrazia e ai miti del superuomo» 57.

 

- «Quando l'insegnamento scolastico e universitario è impartito in funzione di un dogma o semplicemente di verità considerate come definitivamente acquisite, chi può misurare qual è l'offesa recata ai diritti della ragione»? 58.

 

- «Il metodo massonico è la rimessa in causa continua di tutto ciò che è acquisito [...], è la certezza che abbiamo nel più profondo di noi stessi, mediante la nostra iniziazione tradizionale, che siamo incapaci di enunciare una volta per tutte uno verità eterna, una verità assoluta, ma che siamo in grado di scoprire la verità a condizione che abbiamo continuamente la volontà del cercare e di rimettere in discussione le certezze che prima ritenevano consolidate» 59.

 

- «In fondo, i metodi massonici non sono nient'altro che la contestazione permanente; per noi, non esistono verità eterne; non ci sono che tradizioni costantemente rimesse in causa» 60.

 

- «Ci guarderemo dal dimenticare che la Massoneria è, fin dalle sue origini, la nemica di ogni assoluto; essa proclama che la verità non è mai acquisita, che non esiste né in cielo né quaggiù qualcosa di così assoluto per cui valga la pena di utilizzare al suo servizio qualunque mezzo [...]. Tutto è relativo, ogni fine è transitorio, ogni potere è contestabile» 61.

 

Se niente è assoluto, se «tutto è relativo», siamo in presenza di un «relativismo eretto a dogma» 62.

 

relativismo

 

- Il motto «Libertà, Uguaglianza, Fratellanza»

Che la libertà del motto massonico sia prima di tutto e soprattutto la libertà di pensiero precedentemente definita, è ciò che dimostrano innumerevoli testi massonici; eccone un esempio:
 

stella fiammeggiante«La Stella fiammeggiante la cui luce risplende al di sopra del nostro Ordine ci permetterà di veder brillare, al suo chiarore, il motto eterno che abbiamo donato alla Repubblica e al mondo: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza! Questo motto è la parola d'ordine grave, rivoluzionaria e arrogante che ha sostituito l'antico trittico umile, toccante e rassegnato: la Fede, la Speranza e la Carità [...]. La libertà, la fede. Lo stesso slancio di cuore, forse anche lo stesso entusiasmo, ma quale differenza! Da un lato è l'uomo che si eleva, che può, che cerca; dall'altro è la coscienza che si abbassa e che rinnega sé stessa, è l'umiliazione davanti al dogma, è la rinuncia ad ogni affermazione, falsa o vera che sia, è l'abdicazione del pensiero umano. È libero solamente colui che cerca e che riflette [...]. L'uomo che crede non è più libero [...]. L'ideale della religione è la fede del carbonaio, la fede del bambino, la fede dell'ignorante. L'ideale del mondo moderno è l'uomo che esercita in piena libertà di coscienza e di ragione, la ricerca del vero, del bene, della conoscenza, nell'affrancamento da tutti i terrori e da ogni schiavitù [...]. Allo stesso modo, si può opporre l'uguaglianza alla speranza» 63.

 

predica in piazza

Sopra: predica in piazza nel Settecento.

 

Aspetto religioso

 

- Naturalismo e anti-cattolicesimo

Poiché per i massoni non esiste alcuna verità universale, non c'è nemmeno una verità universale rivelata. Nelle Logge si può fare riferimento a diverse rivelazioni: alla Bibbia, al Corano, alle Upanisad... a patto di considerarle come scelte personali, materie facoltative e non verità universali che si impongono a tutti gli uomini.

 

In queste condizioni, la Massoneria non può accettare il vero ordine soprannaturale e rivelato cattolico (ossia universale): essa è dunque naturalista, essendo il naturalismo per definizione «un atteggiamento indipendente e repulsivo dell'ordine soprannaturale e rivelato» 64; la Massoneria è fondamentalmente anti-cattolica nel suo pensiero e nella sua azione. Illustriamo mediante alcuni testi recenti l’anti-cattolicesimo espresso dalle due principali obbedienze massoniche francesi.

 

- L'anti-cattolicesimo del Grand'Oriente:

 

«Le Logge massoniche si sono battute affinché la scuola sia obbligatoria, laica e gratuita. Esse hanno lottato e continuano a lottare contro la scuola confessionale, perché quest'ultima genera il rispetto per l'autorità del docente o del dogma, o perché il suo insegnamento conduce alla rassegnazione 65. La rassegnazione è stata ornata di tutte le virtù dalla Chiesa cattolica romana [...]. Per un massone degno del passato del suo Ordine, la rassegnazione è solamente una forma di vigliaccheria [...]. Per l'uomo, riporre il proprio destino tra le mani di Dio equivale ad un atto di dimissioni» 66.

 

Sopra: il crocifisso viene rimosso dalle aule scolastiche,

un segno dell'avanzata del laicismo massonico.

 

- L'anti-cattolicesimo della Gran Loggia

Dal canto suo, la Gran Loggia di Francia manifesta un anti-cattolicesimo meno aggressivo, ma più radicale. L'ex Gran Maestro Pierre Simon (1925-2008) ne fa testimonianza nel suo libro De la vie avant toute chose («La vita innanzi tutto»). «La polemica intorno alla legge Veil è lo scontro tra due mondi» 67: mondo massonico contro mondo cattolico.

 

alphonse aulard

Il massone Alphonse Aulard (1849-1928) ha affermato:

 

«È assurdo continuare a dire: "Non vogliamo distruggere la religione"; quando invece siamo obbligati a confessare che questa distruzione è indispensabile per fondare, razionalmente, la città nuova, politica e sociale. Non diciamo più: "Non vogliamo distruggere la religione", ma diciamo: "Vogliamo distruggere la religione al fine di poter stabilire al suo posto la città nuova"».

 

(cit. in J. Ousset, Pour qu'Il règne, La Cité Catholique, Parigi 1959, pag. 138).

 

In questo scontro, Pierre Simon oppone «un nuovo concetto della vita» 68, «un nuovo codice etico» 69, una nuova idea di famiglia 70 alle concezioni cattoliche corrispondenti. Su ciascuno di questi punti, si tratta di un conflitto prettamente religioso: «Il conflitto tra la contraccezione e i valori religiosi del passato è inevitabile» 71.

 

«Le soluzioni che ci fornisce la morale tradizionale non possono più accontentarci. Esse poggiano su di una sacralizzazione del principio di vita, la cui essenza è superstiziosa e landatura feticista» 72.

 

pierre simon - de la vie avant toute chose

Sopra: l'ex Gran Maestro Pierre Simon e il suo libro De la vie avant toute chose.

 

Per «morale tradizionale», bisogna certamente intendere la morale cattolica...

 

- Massoni deisti e massoni atei

A partire dal naturalismo (il rifiuto dell'ordine soprannaturale e rivelato, che costituisce uno dei caratteri essenziali della Massoneria), due correnti massoniche si sono sviluppate: una deista e l'altra atea, o piuttosto agnostica. La Massoneria anglosassone e le obbedienze che la seguono sono in generale deiste; e poiché costituiscono la maggior parte dei battaglioni massonici 73, si può dire che i massoni, nella loro stragrande maggioranza, sono deisti 74.

 

In compenso, il Grand'Oriente di Francia, dopo essere stato deista, a partire dal 1884 si è rifiutato di prendere posizione circa l'esistenza di Dio 75. Del resto, una simile distinzione è priva di grande importanza pratica, essendo il «Grande Architetto dell'Universo» dei massoni deisti una divinità persa dietro le sue nuvole che non si occupa del mondo in cui viviamo. Come spiega il libro Vérités sur la Franc-maçonnerie 76,
 

«è dunque totalmente inesatto dire che la Massoneria, un tempo religiosa, ha in seguito cessato di esserlo e di nutrire un favore particolare per il Rito Scozzese che, contrariamente al Grand'Oriente, ha conservato nei suoi Statuti l'invocazione al Grande Architetto. Una divinità di quel genere è solamente un autentico manichino. Del resto, i massoni sono sempre stati incapaci di intendersi sulla natura e sulla personalità di questo fantasma. Anche Oswald Wirth, massone di alto Grado, lo ha confessato: "La Massoneria si guarda bene dal definire il Grande Architetto dell'Universo e lascia a ciascuno dei suoi adepti la piena libertà di farsene un"idea conforme alla propria fede e alla propria filosofia"» 77.

 

grande architetto dell'universo»

Sopra, il motto massonico «A gloria del Grande Architetto dell'Universo».

 

Si potrebbe confermare questo carattere indefinito attraverso numerosi altri testi massonici, almeno nei Gradi più bassi, del Grande Architetto dell'Universo:
 

- «Il G.A.D.U. (il Grande Architetto dell'Universo) è anche l'uomo che scopro poco a poco le leggi del cosmo, che doma le forze della natura e che le asserve ai suoi bisogni. È l'uomo che inventa, che modifica, che specula e il cui pensiero non conosce limiti. È l'uomo che vede Dio in sé stesso perché è capace di concepirne l'idea [...]. Il G.A.D.U. è anche la natura stessa, come la vediamo senza conoscerne le cause e lo scopo» 78.

 

- «Il Grande Architetto dell'Universo, al quale bisogna assolutamente credere per aderire alla nostra Loggia, può essere assimilato a Dio da un cristiano o semplicemente al caso se si è atei» 79.

 

gadu

 

- «Un protestantesimo laico»

Priva di dogmi, perché fondata sul libero esame e sulla libertà di coscienza, riferendosi ad una «divinità» indefinita, la «religione» massonica sarà dunque particolarmente accomodante. Spiega l'ex massone Jean Marqués-Rivière (1903-2000):
 

«Questa pseudo-religione [...] accorda solamente dei diritti; i doveri restano teorici. Così, tutti sono soddisfatti a buon mercato; ciascuno può interpretare gli ordini della propria coscienza secondo il suo capriccio. Ho già scritto le parole "protestantesimo laico"; esse mi sembrano un'eccellente definizione» 80.

 

jean marqués-rivière

Sopra: l'ex massone Jean Marqués-Rivière.

 

- Il culto dell'uomo

«Protestantesimo laico», umanesimo senza vera trascendenza, la religione massonica può condurre unicamente al culto dell'uomo e dell'umanità. Ecco tre testi che manifestano questa tendenza:

 

- «Il Dio dei massoni non è né Sostanza, né Causa, né Anima, né Morale, né Creatore, né Padre, né Paraclito, né Redentore, né Satana, né nulla di ciò che corrisponda ad un concetto trascendentale. Ogni metafisica viene evitata, è la personificazione dell'Equilibrio universale, l'"Architetto" che ha tra le mani il Compasso, la Livella, la Squadra, il Martello, tutti gli strumenti di lavoro e di misura. Nell'ordine morale, è la giustizia. Ecco tutta la teologia massonica. Del resto, niente simulacri, niente sacrifici, niente preghiere, niente sacramenti, niente grazie, niente sacerdozio, niente culto. La società massonica non è una chiesa. Essa non afferma nulla che la Ragione non possa comprendere chiaramente e che non rispetti l'umanità [...]. La teologia della Gran Loggia è il contrario della teologia (cattolica)» 81.

 

- «Il progresso massonico è quello che, dell'uomo sottomesso a Dio e a quelli che si dicono i suoi rappresentanti sulla terra, ha fatto un individuo moralmente affrancato e un libero pensatore. Il padre di Camille Pelletan (Eugène Pelletan), deputato di Parigi sotto il Secondo Impero, terminava così nel 1867 un discorso al Corpo legislativo, in favore delle biblioteche popolari e della libera lettura: "É così che riusciremo a realizzare l'ultima parola del progresso: l'uomo sacerdote e re di sé stesso che dipende unicamente dalla sua volontà e dalla sua coscienza". Parole così perfettamente rivelatrici non abbisognano di alcun commento» 82.

 

- «Se mettere l'uomo sull'altare anziché metterci Dio - è il peccato di Lucifero - tutti gli umanisti, dopo il Rinascimento, commettono questo peccato: questo fu uno degli ammonimenti ai massoni quando furono scomunicati per la primi volta da Papa Clemente XII nel 1738» 83.

 

lucifero cade

Sopra: Lucifero si ribella a Dio e precipita sulla Terra.

 

Si potrebbero moltiplicare i testi in cui la Massoneria afferma il primato dell'uomo sulla Rivelazione, e in cui si esaltano «i benefici di un pensiero liberato dal dogma da una giusta concezione dei poteri della ragione umana» 84, e in effetti viene proposta la deificazione dell'uomo 85. Notiamo en passant che nell'odierno movimento New Age si ritrova questa stessa idea di deificazione dell'uomo grazie allo sviluppo dei poteri della ragione umana.

 

Aspetto morale

 

«Mettere l’uomo sull'altare anziché metterci Dio», rifiutare non solo l'ordine soprannaturale e rivelato, ma anche l'ordine naturale: simili concezioni conducono i massoni a proporre nuovi modelli di società ai quali corrisponde un certo tipo di uomo nuovo.

 

- L'uomo «costruttore del proprio destino»

Innumerevoli testi massonici presentano il tipo di massone ideale: libero da ogni regola, eccetto da quella della Loggia, che sviluppa la propria «autonomia», essendo egli stesso la sua legge, superiore a tutto.

 

«L'uomo è il punto di partenza di ogni cosa e di ogni conoscenza; egli è la sua sorgente e il suo punto di riferimento. Solo oggi può dire ciò che è buono per l'uomo» 86.

 

Spiega la rivista del Grand'Oriente Humanisme (luglio 1975):

 

«Tutto ciò che la nostra memoria ancestrale ha accumulato in fatto di religiosità [...] dev'essere esorcizzato [...]. L'adepto apprende giorno dopo giorno a divenire adatto ad assumere il ruolo di costruttore del proprio destino, senza un superfluo intervento divino».

 

humanisme

Sopra: la rivista massonica Humanisme.

 

La stessa idea emerge in questa presentazione dell'ideale rotariano di André Siegfried (1875-1959):

 

«Dal 1848, esiste questa concezione di fiducia nell'umanità, che le chiede di lavorare essa stessa per la propria salvezza, senza mettersi tra le mani di una gerarchia spirituale o temporale. Prima di questo XIX secolo traspare un XVIII secolo di base, sempre vivente dall'altra parte dell'Atlantico da cui è ritornato a noi con il "Rotary"» 87.

 

andré siegfried

Sopra: il rotariano André Siegfried.

 

- La morale massonica

Se «l'uomo è il punto di partenza di ogni cosa e di ogni conoscenza; egli è la sua sorgente e il suo riferimento», se deve «lavorare per la propria salvezza, senza mettersi tra le mani di una gerarchia», è lui, dunque, che deve elaborare la propria morale. Si ritrova qui la concezione del filosofo tedesco Immauel Kant (1724-1804), per il quale la coscienza non deve nulla a nessuno: essa stessa è la sua regola, la sua legge, la sua sanzione, il suo tribunale supremo 88. Si finisce a ciò che i massoni chiamano la «morale pura» 89 e che presentano così:

 

«La morale insegnata a scuola sarà laica, indipendente da ogni dogma, da ogni dato religioso e metafisico. Le questioni di ordine trascendentale dovranno restare nella sfera privata: la scuola non è abilitata per insegnarle [...]. Essa farà appello alla ragione e rispetterà la libertà del bambino. Non ci sarà nessuna costrizione esterna, di alcun tipo; la coscienza resterà l'unico giudice degli atti, approvandoli o disapprovandoli; una morale senza sanzione e senza obbligo» 90.

 

immanuel kant

Sopra: il filosofo protestante Immanuel Kant.

 

Una morale di questo genere si esprimerà mediante una serie di paroloni con tanto di lettera maiuscola: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza, Solidarietà, Progresso, Emancipazione delle Coscienze, ecc...

 

- Emancipazione delle coscienze mediante la libertà sessuale e l'aborto

Nella pratica, a quale «morale» conduce la concezione dell'uomo liberato da ogni regola e superiore a tutto? Di questa «morale» abbiamo due esempi sorprendenti sotto gli occhi: la soppressione dei più deboli (per mezzo dell'aborto) e l'immoralità (mediante la libertà sessuale eretta a regola d'oro della nuova società). È nota la posizione dei massoni a riguardo dell'aborto, di cui sono stati degli infaticabili propugnatori. In un articolo, Le Point, dell'11 settembre 1978, riassumeva il loro ruolo in questi termini: «I lavori massonici sono spesso all'avanguardia del movimento delle idee. La pianificazione familiare, la contraccezione e l'aborto sono cosa loro».

 

aborto massoneria

 

Il lassismo in materia sessuale costituisce una delle norme del nuovo modello di società presentata dall'ex Gran Maestro della Gran Loggia di Francia Pierre Simon:

 

«La riorganizzazione della società, orientandosi intorno alla critica del feticcio-lavoro, indurrà necessariamente una diminuzione massiccia del tempo di lavoro. La sessualità e l'erotismo esigono del tempo libero; questo tempo sarà dato a ciascuno. La felicità sarà senza Marx e senza Gesù; il matrimonio diventerà una comodità sociale. Il suo problema: non sconfinare nella vita sessuale. Al genitore succederà l'amante» 91.

 

libertà sessuale

 

Questo lassismo sessuale non è nuovo per i massoni. Già negli anni '30, essi animavano in Francia i movimenti naturisti e nudisti 92. «La felicità senza Marx e senza Gesù»: in fondo, questo è l'ideale della nostra società liberale avanzata. Non è forse più massonica di quanto si creda?

 

- La prospettiva del superuomo

A quelli che non si accontentano di una «felicità senza Marx e senza Gesù», viene offerta una prospettiva ancora più attraente: quella dell'evoluzione di un'élite mediante le proprie capacità e la sua volontà di potenza, in direzione del superuomo, di una superumanità. Tali obiettivi sono apertamente proposti da movimenti di chiara ispirazione massonica come la Nuova Destra francese e il movimento New Age. Basterà paragonare due testi:

  • Quello del già citato Michel Baroin, ex Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia: «L'uomo è il punto di partenza di ogni cosa e di ogni conoscenza; egli è la sua sorgente e il suo punto di riferimento»;

  • Un testo di Alain de Benoist, capofila della Nuova Destra neopagana francese:

«(L'uomo) deve trarre da sé l'energia di esistere e quella di superare la sua esistenza. È questo che dà un senso alla sua "presenza nel mondo": la volontà di potere apparire così come l'essenza stessa della vita, considerata come dovere e come energia» 93.

 

alain de benoist

Sopra: Alain de Benoist.

 

Aspetto politico

 

Abbiamo già indicato che la filosofia politica della Massoneria è espressa nei «principî del 1789», e come li si trova nella Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789.

 

- I testi-chiave

Sui diciassette articoli della Dichiarazione, ne tratterremo tre che bastano a definire la filosofia soggiacente:

 

- «Art. nº 3: Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un'autorità che non emani espressamente da essa.

- Art. nº 4: La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l'esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Tali limiti possono essere determinati solo dalla Legge.

- Art. nº 6: La Legge è l'espressione della volontà generale...».

 

Che cosa troviamo in questi testi? Due idee essenziali.

 

- Prima idea: l'uomo è libero in ogni campo; egli dipende solamente da sé stesso

È ciò che si desume dall'art. nº 4: la libertà consiste «nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri». Ritroviamo, insite nell'art. nº 4, la libertà di pensiero e la «morale pura» generata della coscienza dell'uomo, e non fondata su di un ordine trascendente, nozioni massoniche che abbiamo già visto più sopra.

 

libertà massonica

 

- Seconda idea: l'autorità e la legge emanano dall'uomo (considerato collettivamente)

Se l'uomo dipende unicamente da sé stesso, il fondamento delle autorità sociali - qualunque esse siano - e quello della legge non potrà trovarsi che in lui. È ciò che precisano gli articoli nº 3 e nº 6. Nell'art. nº 3 si afferma la teoria della sovranità popolare. La formula cattolica «omnis potestas a Deo»ogni potere viene da Dio») è sostituita da una formula equivalente a «omnis potestas a populo»ogni potere viene dal popolo», dalla nazione, ossia dall'uomo considerato collettivamente).

 

Secondo l’art. nº 6 («La legge è l'espressione della volontà generale»), la legge positiva, quella che votano i parlamenti, anziché essere un prolungamento della legge naturale, non è nient'altro che un'invenzione dell'uomo collettivo, di quell'uomo la cui volontà verrà chiamata «volontà generale».

 

sovranità popolare

Sopra: allegoria della repubblica francese; sulla pergamena

che tiene in mano è scritto «sovranità popolare».

 

- Un ateismo pratico radicale

Così, sul piano individuale come sul piano sociale e politico, tutto poggia sull'uomo, tutto è fondato sull'uomo. Egli non riconosce nessuna autorità che gli sia superiore, nessuna trascendenza. L'ateismo pratico più radicale impregna la filosofia politica dei massoni. Si comprende come essi non abbiano mai cessato di lottare per ottenere, in ogni Paese, la separazione della Chiesa dallo Stato. Così si presenta, dunque, il razionalismo massonico:

  • nessuna verità universale;

  • l'uomo si fa da sé stesso mediante la forza della sua volontà e si crea la sua morale;

  • il regno sociale dell'uomo così divinizzato viene a sostituire il regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo.

Nei quattro campi presi in considerazione (filosofico, religioso, morale e politico), l'opposizione tra le posizioni cattoliche e quelle del razionalismo massonico si rivela totale. Già all'inizio dell'800, Joseph de Maistre (1753-1821) aveva ben compreso ciò che stava accadendo:

 

«La generazione presente è testimone di uno dei più grandi spettacoli che abbia mai visto l'occhio umano: è il combattimento ad oltranza tra il cristianesimo e il filosofismo 94. La lizza è aperta, i due nemici sono alle prese e l'Universo guarda» 95.

 

joseph de maistre

Sopra: il filosofo e politico francese Joseph de Maistre.

 

Parte Prima

Parte Terza


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Note

 

47 Cfr. D. Béresniak, Juifs et francs-maçons («Ebrei e massoni»), Éditions Bibliophane, 1994, pag. 33. L'Autore è un israelita.

48 Cfr. G. Martin, Manuel d'histoire de la franc-maçonnerie («Manuale di Storia della Massoneria»); cit. in L. de Poncins, La franc-maçonnerie contre la France, pag. 12. Martin è massone.

49 Cfr. G. Vinatrel, Communisme et franc-maçonnerie («Comunismo e massoneria»); cit. in L. de Poncins, Christianisme et franc-maçonnerie, pag. 172. L'Autore è massone.

50 L'Autore viene dal parlare del ruolo delle scienze occulte nella Massoneria.

51 Cfr. J. Marqués-Rivière, op. cit., pag. 228. Jean Marqués-Rivière era un ex massone che nel 1931 ruppe con la Massoneria e da allora ne denunciò i pericoli. Secondo la testimonianza di Léon de Poncins (in Christianisme et franc-maçonnerie, pag. 52) egli «apportò informazioni preziose sulla vita e sull’attività delle Logge massoniche».

52 Secondo il Dizionario Le Robert, la teurgia è una «magia che fa ricorso alle divinità celesti e agli spiriti superiori di cui l'uomo utilizza i poteri».

53 Cfr. B. Lazare, L'antisémitisme, son histoire, ses causes («L'antisemitismo, la sua storia, le sue cause»), pag. 167. In questo libro, lo storico ebreo Bernard Lazare (1865-1903) riporta notizie precise sull'azione politica delle forze ebraiche, specialmente nel XVIII e XIX secolo.

54 Cfr. D. Béresniak, op. cit., pagg. 33-34.

55 Così Michel Baroin, ex Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia.

56 In un articolo intitolato «La vraie nature du protestantisme» («La vera natura del protestantesimo»), pubblicato su Le Figaro, del 30 maggio 1974, il pastore Richard-Molard definì il protestantesimo come una religione «senza dogma fisso, senza morale immutabile e senza regola definitiva».

57 Così Georges Marcou, Gran Maestro della Gran Loggia di Francia, nella rivista confidenziale di questa obbedienza (1983, n° 48) ; cit. in J. Ploncard d'Assac, Lettres politiques, n° 87.

58 Così Jacques Mitterrand, ex Gran Maestro del Grand'Oriente, nel suo libro La politique des francs-maçons («La politica dei massoni»), 1973, pag. 134.

59 Così Richard Dupuy, ex Gran Maestro della Gran Loggia di Francia, al Convento annuale della sua obbedienza nel 1968.

60 Così Pierre Simon, ex Gran Maestro della Gran Loggia di Francia, in Le Monde, del 1º luglio 1970.

61 Così Michel Baroin, ex Gran Maestro del Grand'Oriente, durante una trasmissione su Radio-France, il 4 febbraio 1979, e riprodotta nel corriere settimanale di Pierre Debray, del 22 febbraio 1979.

62 Espressione utilizzata dal giornalista Henri Tincq per definire l'ideologia massonica (cfr. Le Monde, del 16 novembre 1985).

63 Parole pronunciate dal massone Jammy Schmidt, oratore al Convento del 1925 del Grand'Oriente; cit. in J. Marqués-Riviére, op. cit., pag. 170.

64 Vedi il capitolo intitolato «Le Naturalisme» del libro di J. Ousset Pour qu'Il règne.

65 65 Cfr. J. Mittérand, op. cit., pag. 19; cit. in L. de Poncins, Christianisme et franc-maçonnerie, pag. 15. Jacques Mittérand fu per due volte Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia. Ecco il testo molto simile di un insegnamento dispensato il 23 settembre 1898 dal Grand'Oriente all'epoca del suo Convento annuale: «Per l'esattezza, non è il libero insegnamento che combattiamo. È l'insegnamento, la dottrina clericale. In una parola, ciò che combattiamo è l'eterno nemico [...]. Occorre restituire allo Stato, in nome della vera libertà, il monopolio dell’educazione» (cfr. J. Lemaître, La franc-maçonnerie, pag. 17).

66 Cfr. J. Mitterand, op. cit., pag. 142.

67 Cfr. P. Simon, De la vie avant toute chose, Mazarine, 1979, pag. 211. La Legge Veil ha liberalizzato l’aborto in Francia (N.d.T).

68 Ibid., pag. 255.

69 Ibid., pag. 199.

70 Ibid., pag. 222.

71 Ibid., pag. 145.

72 Ibid., pag. 233.

73 Ricordiamo che negli Stati Uniti ci sono contro più di 3 milioni di massoni, mentre in Francia ce ne sono circa 70.000.

74 Leone XIII constata il fatto nella sua Enciclica Humanum genus: «Sebbene, presa nel suo insieme, la sètta faccia professione di credere nell'esistenza di Dio...».

75 Fu nel 1884 che il Grand'Oriente di Francia modificò l’articolo nº 1 dei suoi Statuti, in modo da sopprimere ogni riferimento a Dio. Ecco come suonava l'antica redazione: «La Massoneria [...] ammette per principio l'esistenza di Dio, l'immortalità dell’anima e la solidarietà umana. Essa considera la libertà di coscienza come un diritto proprio di ogni uomo e non esclude nessuno a causa delle sue credenze». Ed ecco la nuova redazione: «La Massoneria, considerando le concezioni metafisiche come proprie del campo esclusivo del giudizio individuale dei suoi membri, si rifiuta di emettere qualsiasi affermazione dogmatica» (cfr. J. Lemaitre, op. cit., pag. 58).

76 Éd. R.I.S.S., 1935, pag. 86.

77 Cfr. O. Wirth, L'idéal initiatique, èd. Le Symbolisme, 1927, pag. 2.

78 Rapporto del Consiglio Federale della Gran Loggia (Bollettino ufficiale, n° 20, 1923); cit. in J. Marqués-Rivière, op. cit., pag. 213.

79 Così Claude Collin, Consigliere Generale della Gran Loggia di Francia per la regione Mediterranea; cit. in Le Méridional, del 12 settembre 1988.

80 Cfr. J. Marqués-Rivière, op. cit., pag. 226.

81 Testo del massone Marcel Cauwell al Convento della Gran Loggia nel 1924; cit. in J. Marqués-Rivière, op. cit., pagg. 209-210.

82 Testo del senatore Goblet d'Aviello, membro del Grand'Oriente del Belgio, parlando il 5 agosto 1877 alla Loggia «des Amis Philanthropiques» di Bruxelles; cit. in L. de Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 120.

83 Cfr. J. Mitterand, op. cit., pag. 162.

84 Testo del massone Vasset al Convento della Gran Loggia di Francia del 1924; cit. in J. Marqués-Rivière, op. cit., pag. 21.

85 Vedi, a questo riguardo, J. Marqués-Rivière, op. cit., 3ª parte, cap. I.

86 Così Michel Baroin, ex Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia, durante una trasmissione mandata in onda da Radio-France il 4 febbraio 1979.

87 Cfr. Le Figaro, del 25 maggio 1953; cit. in J. Ousset, op. cit., pag. 248.

88 Ecco, a questo proposito, un passo estratto dal libro di Mons E. Julien (1856-1930) intitolato Bossuet et les protestants (pag. 324): «Per dare un fondamento alla morale, Kant si è accontentato di trasporre nell'ordine pratico il soggettivismo soprannaturale del suo maestro Lutero. Tutto avviene all'interno dell'uomo, e benché tutto supponga l'intervento di un Dio giusto e buono, tutto accade come se Dio non esistesse e non avesse nulla da chiedere all'uomo. La coscienza non deve nulla a nessuno: essa stessa è la sua regola, la sua legge, la sua sanzione, il suo tribunale supremo».

89 «Lo scopo della Massoneria [...] ha per base essenziale la morale pura, la solidarietà e la libertà di coscienza». Brano estratto da un discorso tenuto alla Loggia «des Trois H» di Le Havre; cit. in J. Marqués-Rivière, op. cit., pag. 155.

90 Testo del Convento della Gran Loggia di Francia del 1925; cit. in J. Marqués-Rivière, op. cit., pag. 161.

91 Cfr. P. Simon, op. cit., pag. 243.

92 Cfr. Vérités sur la Franc-maçonnerie, éd. R.I.S.S., pag. 115.

93 Cfr. A. de Benoist, Nietzsche, morale et grande politique («Nietzsche, la morale e la grande politica»), GRECE, Parigi 1973, pag. 41.

94 Uno dei termini che designano il razionalismo massonico.

95 Cfr. J. du Perron, Droite et gauche, Tradition et Révolution («Destra e sinistra, tradizione e rivoluzione»), pag. 365. Facciamo notare che il de Maistre, in gioventù era stato membro dell'Ordine Martinista, un obbedienza massonica, e che non rinnegò mai tale appartenenza (N.d.T.).
 

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