di David W. Cloud 1
Dei miei giorni da hippie, ricordo bene il periodo d'oro della leggenda del rock Bob Dylan (nato Robert Allen Zimmerman). La sua hit The Times They Are A-Changin («I tempi stanno cambiando») uscì nel 1964. Avevo iniziato ad ascoltare musica rock nei primi anni '60 e ne ero stato assorbito fino a quando non divenni cristiano nel 1973. Dylan, che fu incluso nella lista delle 100 persone più importanti del XX secolo della rivista Time, contribuì a rendere popolare la fusione tra musica folk e rock. Fu uno dei principali poeti della generazione degli anni '60.
Le sue canzoni ponevano molte domande, ma non aveva risposte. In Blowin' in the Wind («Soffiando nel vento»), si chiedeva cose del tipo: «How many roads must a man walk down before he is called a man»? («Quante strade deve percorrere un uomo prima di essere chiamato uomo»?). Qual è la risposta? «The answer, my friends, is blowing in the wind...» («La risposta, amici miei, sta soffiando nel vento...»). Ciò significa che non conosceva la risposta e non era sicuro che qualcuno la conoscesse. Purtroppo, questa è la filosofia della maggior parte dei fans di Dylan, perché hanno rifiutato la fede in Dio. La vasta influenza di Dylan è stata tutt'altro che divina.
Egli andò a convivere con la cantante folk Joan Baez e introdusse i Beatles alla marijuana 2.
Sopra: Bob Dylan con i Beatles e con Joan Baez.
Dylan
Molte delle canzoni di Dylan parlano di droga, tra cui Lay Down Your Weary Tune («Deponi la tua stanca melodia»), Subterranean Homesick Blues («Nostalgico blues sotterraneo») e Mr. Tambourine Man («Signor Tamburino»).
Il gruppo di supporto di Dylan, noto semplicemente come The Band, si chiamava in precedenza Ronnie Hawkins and the Hawks. I componenti avevano «una reputazione senza pari per quanto riguarda l'assunzione di droghe, la prostituzione e le risse» 4. Sul retro della cover dell'album Desire (Columbia 1976) di Dylan raffigura il cantante mentre fuma marijuana in un angolo, il Tarocco dell'Imperatrice e a la statua di Buddha in basso. Accanto alla statuetta di Buddha ci sono queste parole: «I have a brother or two and a whole lot of Karma to burn [...]. Isis and the moon shine on me» («Ho un fratello o due e un sacco di karma da bruciare [...]. Iside e la Luna splendono su di me») 5. Iside è un'antica divinità solare egizia spesso evocata nel mondo dell'occulto.
Sopra: il retro della cover dell'album Desire.
Nel 1977, Dylan divorziò da Sara Lowndes, sua moglie da dodici anni e madre dei suoi quattro figli. Nel 1986, sposò la sua corista Carolyn Dennis, dopo aver avuto un figlio fuori dal matrimonio. Divorziarono nel 1992. Nel 1978, Dylan partecipò ad uno studio biblico a domicilio con la sua fidanzata Mary Alice Artes.
Sopra: da sinistra, Bob Dylan con Sara Lownes, con Carol Dennis e infine Mary Alice Artes.
Lei aveva «dedicato la sua vita a Cristo» ed era preoccupata di vivere con un uomo non cristiano che non era suo marito. Quindi invitò due pastori assistenti della Vineyard Church di Hollywood (associata alla Vineyard Christian Fellowship sotto la guida del defunto John Wimber) a visitare la casa di Dylan. La testimonianza di Dylan fu la seguente:
Sopra: Bob Dylan nella sua fase di avvicinamento al cristianesimo.
Da questa testimonianza, possiamo vedere l'influenza della teologia della Hollywood Vineyard Church, che si concentra su sentimenti e sulle esperienze, su visioni, su voci, su profezie personali, su guarigioni, sul parlare in lingue e su cose del genere. Ciò era particolarmente vero durante il periodo di massimo splendore dell'influenza di John Wimber (1934-1997). La teologia incentrata sull'esperienza e sulle emozioni non produce stabilità nella vita cristiana. Dylan trascorse tre mesi e mezzo alla School of Discipleship della chiesa di Vineyard, e i suoi tre album successivi, Slow Train Coming, («Il treno lento sta arrivando») del 1979, Saved («Salvato»), del 1980, e Shot of Love («Colpo d'amore»), del 1981, furono album gospel di vario genere.
Dylan non frequentò la chiesa regolarmente e presto smise del tutto. All'inizio degli anni '80, rinnegò la sua fede cristiana e tornò alla sua fede religiosa eclettica e al suo stile di vita rock'n'roll. Il Washington Post, del 21 luglio 1983, affermò che Dylan credeva nella reincarnazione e affermò che «tutti nascono conoscendo la verità». Un articolo del San Luis Obispo Register, del 16 marzo 1983, citò questa affermazione di Dylan: «Chi ha detto che sono cristiano? Come Gandhi, io sono cristiano, sono ebreo, sono musulmano, sono induista. Sono un umanista». Nel 1984, Dylan disse a Kurt Loder della rivista Rolling Stone:
Quando Loder gli chiese se appartenesse a qualche chiesa, Dylan rispose: «Non proprio; ehm, la Chiesa della Mente Avvelenata». Nel 1997, Dylan fece la seguente dichiarazione a David Gates, della rivista Newsweek:
Persino lo storico del rock Steve Turner, che ha tentato di giustificare l'apostasia di Dylan, ha ammesso:
Il 27 settembre 1997, Dylan si è esibito a Bologna davanti a Giovanni Paolo II (1920-2005) in occasione del Congresso Eucaristico. Una folla di 300.000 giovani partecipò al festival. Dylan cantò due canzoni dedicate a Karol Wojtyla. Poi Dylan si tolse il cappello da cowboy e gli diede la mano.
L'organizzatore del festival, il Vescovo ausiliare di Bologna, Mons. Ernesto Vecchi (1939-2022), disse di aver invitato Dylan perché è il «rappresentante del miglior rock [...], una musica di natura spirituale». L'Associated Press esclamò:
Dylan si è cimentato anche con l'hasidismo di Chabad Lubavitch, una forma ultraortodossa di ebraismo, il che suggerisce che stesse esplorando le sue radici ebraiche. Bob Dylan, l'ebreo del Midwest che si è allontanato dall'ebraismo mentre perseguiva la sua carriera di cantante e compositore, è apparso alle preghiere in sinagoga il giorno dell'Espiazione dello Yom Kippur ed è stato onorato con una chiamata alla lettura della Toràh 10. Ha frequentato la sinagoga Chabad di Beth Tfloh ad Atlanta, in Georgia. Una folla di altri 900 fedeli ha rapidamente identificato Dylan, il cui nome originale è Shabtai Zisl ben Avraham.
È stato chiamato alla sesta delle sette parti della lettura della Toràh ed è rimasto per il sermone e la cerimonia commemorativa dello Yizkor 11. In un'intervista del 2015 con la rivista AARP, Dylan ha elogiato il pastore battista Billy Graham (1918-2018), predicatore ufficiale alla Casa Bianca, affermando:
È un'affermazione strana. Dylan è stato cambiato per sempre negli anni '50 e '60 dalla predicazione di Graham? Dylan, il tossicodipendente che ha insegnato alla generazione degli anni '60 che non ci sono risposte ai misteri della vita (vedi, ad esempio, il brano Blowin' in the Wind), che ha incluso Tarocchi e Buddha sulla copertina di un suo album, che ha fatto una professione di fede in Cristo negli anni '80 per poi rinnegarla? In realtà, Bob Dylan rappresenta una grande percentuale dei convertiti da Billy Graham. Moltissime persone hanno professato la fede in Cristo, ma le prove che ci fosse una reale conversione sono rare. Billy Graham ha apparentemente contribuito a cristianizzare l'America, ma la sua era una casa costruita sulla sabbia.
In un'intervista con il giornalista Ed Bradley (1941-2006), andata in onda sul programma 60 Minutes (CBS News), il 26 giugno 2005, Dylan ha affermato che le sue prime canzoni erano «scritte quasi per magia [...], una sorta di magia penetrante».
Sopra: Bob Dylan intervistato da Ed Bradley.
Egli ha anche affermato di aver fatto un patto col diavolo.
Note
1 Traduzione di un estratto (264-269) dall'originale inglese Rock'n'roll War Against God (Way of Life 2015), a cura di Paolo Baroni. 2 Cfr. P. Brown-S. Gaines, The Love You Make: An Insider's Story of the Beatles («L'amore che fai: la storia dei Beatles raccontata da un insider»), McGraw Hill, New York 1983. 3 Cfr. H. Shapiro, Waiting for the Man. The Story of Drugs and Popular Music («Aspettando l'uomo. La storia delle droghe e della musica popolare»), William Morrow and Co., New York, 1968, pag. 144. 4 Cfr. R. Palmer, Rock & Roll. An Unruly History («Rock. Una storia turbolenta), Harmony Books, New York 1995, pag. 3. 5 Cfr. J. Muncy, The Role of Rock: Harmless Entertainment or Destructive Infuence? («Il ruolo del rock: intrattenimento innocuo o influenza distruttiva»), Daring Publishing Group, Canton 1989, pag. 167. 6 Cfr. S. Turner, Hungry for Heaven: Rock and Roll and the Search For Redemption («Affamato di paradiso: il rock e la ricerca della redenzione»), W. H. Allen in association with Kingsway, Londra 1988, pag. 160. Citazione presa da un'intervista di novembre del 1980 con Robert Hillburn, del Los Angeles Times. 7 Cfr. Rolling Stone, del 21 giugno 1984; ripreso in Dylan on Dylan: The Essential Interviews («Dylan su Dylan: le interviste più importanti»), pag. 288. 8 Cfr. D. Gates, «Dylan Revisited» («Dylan rivisitato»), in Newsweek, del 6 ottobre 1997. 9 Cfr. S. Turner, «Watered Down Love» («Amore annacquato»), in Christianity Today, del 21 maggio 2001). 10 https://www.thejc.com/life/the-complex-jewish-past-of-bob-dylan-fsyu8xhc 11 Cfr. A Sheva, «Day of Atonement Draws Dylan to the Torah» («Il giorno dell'Espiazione avvicina Dylan alla Toràh»), in Israel National News, del 24 settembre 2007. 12 Cfr. «Looking Deeper into Dylan» («Uno sguardo più approfondito a Dylan»), in AARP, febbraio-marzo 2015.
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