Judas Priest

TOP

 

di David W. Cloud 1

 

postato: 19 maggio 2025

 

bob dylan

 

 

Dei miei giorni da hippie, ricordo bene il periodo d'oro della leggenda del rock Bob Dylan (nato Robert Allen Zimmerman). La sua hit The Times They Are A-Changin («I tempi stanno cambiando») uscì nel 1964. Avevo iniziato ad ascoltare musica rock nei primi anni '60 e ne ero stato assorbito fino a quando non divenni cristiano nel 1973. Dylan, che fu incluso nella lista delle 100 persone più importanti del XX secolo della rivista Time, contribuì a rendere popolare la fusione tra musica folk e rock. Fu uno dei principali poeti della generazione degli anni '60.

 

Le sue canzoni ponevano molte domande, ma non aveva risposte. In Blowin' in the Wind («Soffiando nel vento»), si chiedeva cose del tipo: «How many roads must a man walk down before he is called a man»? («Quante strade deve percorrere un uomo prima di essere chiamato uomo»?). Qual è la risposta? «The answer, my friends, is blowing in the wind...» («La risposta, amici miei, sta soffiando nel vento...»). Ciò significa che non conosceva la risposta e non era sicuro che qualcuno la conoscesse. Purtroppo, questa è la filosofia della maggior parte dei fans di Dylan, perché hanno rifiutato la fede in Dio. La vasta influenza di Dylan è stata tutt'altro che divina.

 

bob dylan blowin' in the wind

 

Egli andò a convivere con la cantante folk Joan Baez e introdusse i Beatles alla marijuana 2.

 

bob dylan - the beatles - joan baez

Sopra: Bob Dylan con i Beatles e con Joan Baez.

 

Dylan

 

«visse alcune profonde esperienze con la droga tra il 1964 e il 1965, adottando la formula di Baudelaire per l'immortalità: "Un poeta si rende veggente attraverso un lungo, prodigioso e razionale disordine dei sensi". Egli [...] provò praticamente tutto il possibile per "aprire la sua mente", come dice il suo biografo Tony Scaduto» 3.

 

chales baudelaire

Baudelaire (1821-1867) fu un poeta francese, anticipatore della corrente detta «decadentismo». Spesso, gli appartenenti a questa corrente - i «poeti maledetti» - si lasciavano andare per principio ad ogni genere di esperienza degradante. Da qui il «disordine dei sensi» di Baudelaire. 

 

Molte delle canzoni di Dylan parlano di droga, tra cui Lay Down Your Weary Tune («Deponi la tua stanca melodia»), Subterranean Homesick Blues («Nostalgico blues sotterraneo») e Mr. Tambourine Man («Signor Tamburino»).

 

bob dylan - singoli

 

Il gruppo di supporto di Dylan, noto semplicemente come The Band, si chiamava in precedenza Ronnie Hawkins and the Hawks. I componenti avevano «una reputazione senza pari per quanto riguarda l'assunzione di droghe, la prostituzione e le risse» 4. Sul retro della cover dell'album Desire (Columbia 1976) di Dylan raffigura il cantante mentre fuma marijuana in un angolo, il Tarocco dell'Imperatrice e a la statua di Buddha in basso. Accanto alla statuetta di Buddha ci sono queste parole: «I have a brother or two and a whole lot of Karma to burn [...]. Isis and the moon shine on me» («Ho un fratello o due e un sacco di karma da bruciare [...]. Iside e la Luna splendono su di me») 5. Iside è un'antica divinità solare egizia spesso evocata nel mondo dell'occulto.

 

bob dylan desire

Sopra: il retro della cover dell'album Desire.

 

Nel 1977, Dylan divorziò da Sara Lowndes, sua moglie da dodici anni e madre dei suoi quattro figli. Nel 1986, sposò la sua corista Carolyn Dennis, dopo aver avuto un figlio fuori dal matrimonio. Divorziarono nel 1992. Nel 1978, Dylan partecipò ad uno studio biblico a domicilio con la sua fidanzata Mary Alice Artes.

 

bob dylan - sara lownes - carol dennis - mary alice artes

Sopra: da sinistra, Bob Dylan con Sara Lownes,

con Carol Dennis e infine Mary Alice Artes.

 

Lei aveva «dedicato la sua vita a Cristo» ed era preoccupata di vivere con un uomo non cristiano che non era suo marito. Quindi invitò due pastori assistenti della Vineyard Church di Hollywood (associata alla Vineyard Christian Fellowship sotto la guida del defunto John Wimber) a visitare la casa di Dylan. La testimonianza di Dylan fu la seguente:

 

«Una cosa tira l'altra [...], finché non ho avuto questa sensazione, questa visione e questa sensazione. Ho davvero avuto un'esperienza di rinascita, se così vogliamo chiamarla. È un termine abusato, ma è qualcosa con cui le persone possono identificarsi» 6.

 

bob dylan cristiano

Sopra: Bob Dylan nella sua fase

di avvicinamento al cristianesimo.

 

Da questa testimonianza, possiamo vedere l'influenza della teologia della Hollywood Vineyard Church, che si concentra su sentimenti e sulle esperienze, su visioni, su voci, su profezie personali, su guarigioni, sul parlare in lingue e su cose del genere. Ciò era particolarmente vero durante il periodo di massimo splendore dell'influenza di John Wimber (1934-1997). La teologia incentrata sull'esperienza e sulle emozioni non produce stabilità nella vita cristiana. Dylan trascorse tre mesi e mezzo alla School of Discipleship della chiesa di Vineyard, e i suoi tre album successivi, Slow Train Coming, («Il treno lento sta arrivando») del 1979, Saved («Salvato»), del 1980, e Shot of Love («Colpo d'amore»), del 1981, furono album gospel di vario genere.

 

bob dylan album

 

Dylan non frequentò la chiesa regolarmente e presto smise del tutto. All'inizio degli anni '80, rinnegò la sua fede cristiana e tornò alla sua fede religiosa eclettica e al suo stile di vita rock'n'roll. Il Washington Post, del 21 luglio 1983, affermò che Dylan credeva nella reincarnazione e affermò che «tutti nascono conoscendo la verità». Un articolo del San Luis Obispo Register, del 16 marzo 1983, citò questa affermazione di Dylan: «Chi ha detto che sono cristiano? Come Gandhi, io sono cristiano, sono ebreo, sono musulmano, sono induista. Sono un umanista». Nel 1984, Dylan disse a Kurt Loder della rivista Rolling Stone:

 

«Non ho mai detto di essere cristiano. È solo un termine mediatico. Non credo di essere mai stato agnostico. Ho sempre pensato che ci sia un potere superiore, che questo non sia il mondo reale e che ci sia un mondo a venire» 7.

 

kurt loder

 

Quando Loder gli chiese se appartenesse a qualche chiesa, Dylan rispose: «Non proprio; ehm, la Chiesa della Mente Avvelenata». Nel 1997, Dylan fece la seguente dichiarazione a David Gates, della rivista Newsweek:

 

«Ecco il punto tra me e la questione religiosa. Questa è la pura verità: trovo la religiosità e la filosofia nella musica. Non la trovo da nessun'altra parte. Canzoni come "Let Me Rest on a Peaceful Mountain" o "I Saw the Light", ecco quella è la mia religione. Non aderisco a rabbini, predicatori, evangelisti e tutto il resto. Ho imparato più dalle canzoni che da qualsiasi altra entità di questo tipo. Le canzoni sono il mio lessico. Credo nelle canzoni» 8.

 

Persino lo storico del rock Steve Turner, che ha tentato di giustificare l'apostasia di Dylan, ha ammesso:

 

«Il correre dietro alle donne e la sua ubriachezza, che Dylan un tempo considerava come segno della sua vecchia vita, sono apparentemente continuati quasi ininterrottamente» 9.

 

steve turner

 

Il 27 settembre 1997, Dylan si è esibito a Bologna davanti a Giovanni Paolo II (1920-2005) in occasione del Congresso Eucaristico. Una folla di 300.000 giovani partecipò al festival. Dylan cantò due canzoni dedicate a Karol Wojtyla. Poi Dylan si tolse il cappello da cowboy e gli diede la mano.

 

bob dylan - giovanni paolo II

 

L'organizzatore del festival, il Vescovo ausiliare di Bologna, Mons. Ernesto Vecchi (1939-2022), disse di aver invitato Dylan perché è il «rappresentante del miglior rock [...], una musica di natura spirituale». L'Associated Press esclamò:

 

«È la stessa sostanza di cui sono fatte le leggende: il ribelle che ha bussato, bussato, bussato alla porta del paradiso per incontrare l'uomo con le chiavi del regno».

 

mons. ernesto vecchi

 

Dylan si è cimentato anche con l'hasidismo di Chabad Lubavitch, una forma ultraortodossa di ebraismo, il che suggerisce che stesse esplorando le sue radici ebraiche. Bob Dylan, l'ebreo del Midwest che si è allontanato dall'ebraismo mentre perseguiva la sua carriera di cantante e compositore, è apparso alle preghiere in sinagoga il giorno dell'Espiazione dello Yom Kippur ed è stato onorato con una chiamata alla lettura della Toràh 10. Ha frequentato la sinagoga Chabad di Beth Tfloh ad Atlanta, in Georgia. Una folla di altri 900 fedeli ha rapidamente identificato Dylan, il cui nome originale è Shabtai Zisl ben Avraham.

 

bob dylan chabad lubavitch

Sopra: a sinistra, Dylan con i paramenti ebraici; a destra, nel 1983 Bob Dylan (indicato dalla freccia) ha assistito al Bar Mitzvah del figlio presso il Muro del Pianto a Gerusalemme. Negli Stati Uniti, la sètta ebraica dei lubavitcher è molto influente soprattutto sul piano politico.

 

È stato chiamato alla sesta delle sette parti della lettura della Toràh ed è rimasto per il sermone e la cerimonia commemorativa dello Yizkor 11. In un'intervista del 2015 con la rivista AARP, Dylan ha elogiato il pastore battista Billy Graham (1918-2018), predicatore ufficiale alla Casa Bianca, affermando:

 

«Billy Graham è stato il più grande predicatore ed evangelista del mio tempo: quell'uomo poteva salvare le anime, e l'ha fatto. Ho partecipato a due o tre dei suoi raduni negli anni '50 o '60. Era come il rock'n'roll in persona: volatile, esplosivo. Aveva i capelli, il tono, la dizione: quando parlava, scatenava la tempesta. Le nuvole si diradavano.

 

Le anime venivano salvate, a volte più 30 o 40.000 di loro. Se tu fossi andato ad un comizio di Billy Graham a quei tempi, saresti cambiato per sempre. Non c'è mai stato un predicatore come lui. Poteva riempire gli stadi di football come nessun altro [...]. Molto prima che Mick Jagger cantasse la sua prima nota o Bruce suonasse la sua prima chitarra: questa è una parte del rock'n'roll che ho conservato. Dovevo farlo. Ho visto Billy Graham nella foresta e l'ho sentito forte e chiaro» 12.

 

billy graham

 

È un'affermazione strana. Dylan è stato cambiato per sempre negli anni '50 e '60 dalla predicazione di Graham? Dylan, il tossicodipendente che ha insegnato alla generazione degli anni '60 che non ci sono risposte ai misteri della vita (vedi, ad esempio, il brano Blowin' in the Wind), che ha incluso Tarocchi e Buddha sulla copertina di un suo album, che ha fatto una professione di fede in Cristo negli anni '80 per poi rinnegarla? In realtà, Bob Dylan rappresenta una grande percentuale dei convertiti da Billy Graham. Moltissime persone hanno professato la fede in Cristo, ma le prove che ci fosse una reale conversione sono rare. Billy Graham ha apparentemente contribuito a cristianizzare l'America, ma la sua era una casa costruita sulla sabbia.

 

Un patto col diavolo?

 

In un'intervista con il giornalista Ed Bradley (1941-2006), andata in onda sul programma 60 Minutes (CBS News), il 26 giugno 2005, Dylan ha affermato che le sue prime canzoni erano «scritte quasi per magia [...], una sorta di magia penetrante».

 

bob dylan - ed bradley

Sopra: Bob Dylan intervistato da Ed Bradley.

 

Egli ha anche affermato di aver fatto un patto col diavolo.

 

Ed Bradley: «Voglio dire che sei ancora in giro, ancora a cantare queste canzoni... sei ancora in tour».
Bob Dylan: «è vero, ma non la considero una cosa scontata».
Ed Bradley: «Perché ancora lo fai? Perché sei ancora in giro»?
Bob Dylan: «Beh, torniamo al discorso del destino. Ho fatto una specie di patto di ferro con lui... sai, un sacco di tempo fa. Sto cercando di ritardare la fine».
Ed Bradley: «E qual'era il tuo patto»?
Bob Dylan: «Arrivare... dove sono adesso».
Ed Bradley: «O forse dovrei chiedere con chi hai fatto il patto»?
Bob Dylan: «Con... con... con il capo, il comandante in capo»!
Ed Bradley: «Su questa terra»?
Bob Dylan: «Su questa terra... e nel mondo che non possiamo vedere» 10.

 


Qualcuno potrebbe sostenere che Dylan si riferisse ad un patto stretto con Dio, ma la cosa non ha senso. Come mi ha scritto Brian Snider a questo proposito: «Chi mai fa un patto con Dio per diventare una rockstar? Tutti sanno che quel patto lo fai con il diavolo. Giù al crocevia». Snider si riferisce alla vecchia storia dei chitarristi blues di vendere l'anima al diavolo al crocicchio, qualcosa di cui Robert Johnson (1911-1938) e altri bluesman hanno cantato. Un patto con il diavolo spiegherebbe la strana vita di Dylan.

 

robert johnson

 

 

 

 

Judas Priest  

 


banner centro culturale san giorgio

 

Note

 

1 Traduzione di un estratto (264-269) dall'originale inglese Rock'n'roll War Against God (Way of Life 2015), a cura di Paolo Baroni.

2 Cfr. P. Brown-S. Gaines, The Love You Make: An Insider's Story of the BeatlesL'amore che fai: la storia dei Beatles raccontata da un insider»), McGraw Hill, New York 1983.

3 Cfr. H. Shapiro, Waiting for the Man. The Story of Drugs and Popular Music («Aspettando l'uomo. La storia delle droghe e della musica popolare»), William Morrow and Co., New York, 1968, pag. 144.

4 Cfr. R. Palmer, Rock & Roll. An Unruly History («Rock. Una storia turbolenta), Harmony Books, New York 1995, pag. 3.

5 Cfr. J. Muncy, The Role of Rock: Harmless Entertainment or Destructive Infuence? («Il ruolo del rock: intrattenimento innocuo o influenza distruttiva»), Daring Publishing Group, Canton 1989, pag. 167.

6 Cfr. S. Turner, Hungry for Heaven: Rock and Roll and the Search For Redemption («Affamato di paradiso: il rock e la ricerca della redenzione»), W. H. Allen in association with Kingsway, Londra 1988, pag. 160. Citazione presa da un'intervista di novembre del 1980 con Robert Hillburn, del Los Angeles Times.

7 Cfr. Rolling Stone, del 21 giugno 1984; ripreso in Dylan on Dylan: The Essential Interviews («Dylan su Dylan: le interviste più importanti»), pag. 288.

8 Cfr. D. Gates, «Dylan Revisited» («Dylan rivisitato»), in Newsweek, del 6 ottobre 1997.

9 Cfr. S. Turner, «Watered Down Love» («Amore annacquato»), in Christianity Today, del 21 maggio 2001).

10 https://www.thejc.com/life/the-complex-jewish-past-of-bob-dylan-fsyu8xhc

11 Cfr. A Sheva, «Day of Atonement Draws Dylan to the Torah» («Il giorno dell'Espiazione avvicina Dylan alla Toràh»), in Israel National News, del 24 settembre 2007.

12 Cfr. «Looking Deeper into Dylan» («Uno sguardo più approfondito a Dylan»), in AARP, febbraio-marzo 2015.

 

home page