musica satanica - significato cover

 

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carlos santana - abraxas

di Paolo Baroni

 

ultima modifica: 20 maggio 2017

 

 

Abraxas (Columbia Records 1970) del chitarrista messicano Carlos Santana è stato un album di grandissimo successo avendo venduto 4.000.000 di copie in tutto il mondo ed essendo giunto al vertice delle classifiche di quell'anno. La rivista Rolling Stone lo pone al 205º posto dei 500 LP più famosi.

 

carlos santana

 

La cover dell'album raffigura una donna di colore mentre parla con un essere alato che sembra essere un angelo. Quest'ultimo un tamburo tra le gambe, mentre la donna, che è completamente nuda, ha tra le gambe una colomba bianca.

 

cover abraxas

 

Vediamo di analizzare la copertina. L'autore è il pittore Mati Klarwein (1932-2002), nato ad Amburgo da famiglia ebraica, vissuto per un certo periodo a New York, ma in seguito naturalizzato francese. Oltre alla copertina di Abraxas, Klarwein prestò la propria opera anche a molti altri musicisti, tra i quali Miles Davis (1926-1991) per Bitches Brew (1970) e Live-Evil (1971).

 

 

mati klarwein

 

Ma riguardo al disco di Santana vediamo quanto veniva raccontato su XL di Repubblica del novembre 2005:
 

«Il quadro utilizzato sulla copertina di "Abraxas" si chiama "L'Annunciazione" ed è stato dipinto nell'estate del 1962 a Maiorca. L'autore aveva ventotto anni ed era reduce da un periodo di studi a Parigi a fianco di artisti come Fernand Léger e Ernst Fuchs. Trasferitosi a New York, Klarwein trasferì nel quadro proprio "l'esplosione elettrica della Grande Mela di quel periodo". Santana scoprì il dipinto otto anni più tardi in un magazzino e pensò che era perfetto per il suo disco: "Quando l'ho visto, ho capito che la musica e i colori sono cibi per l'anima: è come una festa"».

 

annunciazione

 

«Come suggerisce il titolo del quadro, l'ispirazione del dipinto arriva direttamente dalle Sacre Scritture: l'Arcangelo Gabriele rivela alla Vergine Maria la sua prossima maternità. Nella sua discesa sulla Terra l'alato Gabriele stringe tra le gambe delle conga. Fu proprio questo dettaglio a colpire la fantasia di Santana. La scelta delle conga non è casuale: nella tradizione africana le percussioni sono usate per dare annunci di vario genere e sono di fatto un potente mezzo di comunicazione».

 

annunciazione

Sopra:  l'alato Gabriele stringe

tra le gambe delle conga.

 

«Il dipinto venne realizzato con olio e tempere su tela incollata su un asse di legno. "L'idea del dipinto arriva da Dio", ha spiegato Klarwein, "sia Cristo che Buddha sono concepiti in maniera immacolata e il quadro raffigura l'annunciazione di entrambi. Le mie fonti sono state l'arte del Rinascimento e il kitsch orientale". Il Buddha è rappresentato dall'elefante che insemina sua madre attraverso la proboscide per potersi reincarnare in questo mondo come Buddha umano e come Cristo».

 

abraxas

Sopra: l'elefante, che rappresenta Buddha,

insemina la donna con la proboscide.

 

«La modella che raffigura la Vergine Maria è una ragazza della Guadalupa di nome Jill, all'epoca fidanzata di Klarwein. La figura dell'Arcangelo Gabriele venne invece modellata sulle forme di una ragazza di Maiorca che è rimasta appesa al soffitto per ore: "Avevo bisogno della tensione erotica di una modella viva nel mio studio", ha raccontato l'artista, "quella ragazza si era fatta i muscoli scaricando cassette di frutta al mercato". Il logo del disco è stato invece realizzato da Bob Venosa, un artista di Boulder, nel Colorado, assiduo frequentatore del pittore spagnolo Salvador Dalì».

 

abraxas

Sopra: la «Vergine Maria» del quadro di Klarwein.

 

Questa spiegazione contiene molti dettagli veritieri, ma a nostro avviso non da un'interpretazione esaustiva e del tutto corretta dell'immagine. Perché rappresentare una Vergine Maria con la pelle nera e completamente nuda, con una colomba tra le gambe? Perché raffigurare l'Arcangelo Gabriele con il fisico di una prosperosa ragazza, anch'essa nuda? Il fatto è che l'immagine sulla copertina non è altro che una parodia blasfema del mistero dell'Annunciazione.

 

Vediamo di capirne appieno il significato simbolico. Iniziamo dalla colomba. Il motivo della sua presenza lo si comprende se si considera una canzone dell'album, la cover di un brano dei Fleetwood Mac scritto da Peter Green (1946-2020), la celeberrima Black Magic Woman/Gypsy Queen, ossia «La donna della magia nera/ La Regina dei Gitani» 1. Eccone il testo:

 

«I got a Black Magic Woman.
I got a Black Magic Woman.
Yes, I got a Black Magic Woman,
She's got me so blind I can't see;
But she's a Black Magic Woman and
she's trying to make a devil out of me.

Don't turn your back on me, baby.
Don't turn your back on me, baby.
Yes, don't turn your back on me, baby,
Don't mess around with your tricks;
Don't turn your back on me, baby,
'cause you might just wake up my magic sticks.

You got your spell on me, baby.
You got your spell on me, baby.
Yes, you got your spell on me, baby,
Turnin' my heart into stone;
I need you so bad,
Magic Woman I can't leave you alone».

Ho una donna della magia nera.

Ho una donna della magia nera.

Sì, ho una donna della magia nera,

Mi ha fatto diventare così cieco che non riesco a vedere;

Ma lei è una donna della magia nera e

Sta cercando di farmi diventare un diavolo.

 

Non voltarmi le spalle, bambina.

Non voltarmi le spalle, bambina.

Sì, non voltarmi le spalle, bambina,

Non fare la furba con i tuoi trucchi;

Non voltarmi le spalle, bambina,

Perché avresti appena potuto risvegliare le mie bacchette magiche.

 

Mi tieni sotto incantesimo, bambina.

Mi tieni sotto incantesimo, bambina.

Sì, mi tieni sotto incantesimo, bambina,

Hai fatto diventare il mio cuore pietra;

Ho un tremendo bisogno di te,

Donna della magia non ti posso lasciare.

 

fleetwood mac - black magic woman peter green

Sopra: la cover del singolo

Black Magic Woman e Peter Green.

 

La donna è dunque una bruxa, una strega che pratica la magia nera.

 

black magic woman - santana

Sopra: la cover del vinile del

singolo Black Magic Woman.

 

La colomba che tiene in mezzo alle gambe è uno degli animale che vengono più spesso sacrificati durante i riti vudù. Lo stesso volatile appare anche sulla cover della raccolta di successi di Santana.

 

santana's greatest hits

Sopra: la cover dell'album

Santana's Greatest Hits (1974).

 

E la creatura angelica chi è? La parola «Abraxas», che da il nome all'album, è stata ritrovata su pietre e gemme antiche usate come talismani magici. Il nome si trova anche in diversi manoscritti greci di carattere magico. Esso è presente anche nei testi gnostici dei primi secoli dell'era cristiana. Alcuni Padri della Chiesa, profondi conoscitori dello gnosticismo, consideravano Abraxas un demone, e il suo culto una forma di adorazione satanica.

 

Le fonti dirette sono alcuni testi gnostici facenti parte dei codici di Nag Hammadi (il Vangelo degli Egiziani e l'Apocalisse d'Adamo). Quest'ultimo rotolo ci rivela che Abraxas sarebbe un grandissimo Eone, ossia un'emanazione del creatore supremo. Ecco un paio di raffigurazioni antiche di questo demone con testa di gallo, corpo di uomo, due serpenti come gambe e frusta e scudo nelle mani.

 

abraxas

 

Non si pensi ad un’interpretazione forzata, perché un riferimento è presente già sul disco. Sul retro della copertina, dopo i crediti, compare una breve citazione tratta dal romanzo Demian dello scrittore Herman Hesse (1877-1962).

 

 

Il testo della citazione afferma:

 

«We stood before it and began to freeze inside from the exertion. We questioned the painting, berated it, made love to it; we called it mother, called it whore and stut, called it our beloved, called it Abraxas...» *Excerpt from Demian by Hermann Hesse (Harper & Row).


A voler essere precisi, rispetto al testo originale di Hesse, le frasi vengono riportate al plurale, anziché al singolare, come si può notare anche da questa edizione italiana (Mondadori).

 

«L'intimo sforzo che facevo guardandolo mi gelò tutto fino al cuore. Rivolgevo domande a quella figura, la accusavo, la accarezzavo, la adoravo. La chiamavo mamma, amante, sgualdrina, la chiamavo Abraxas» 2.

 

herman hesse - demian

Sopra: Herman Hesse e il suo romanzo Demian.

 

Il romanzo di Herman Hesse è un testo incentrato in maniera assai esplicita su idee gnostiche, cioè appartenenti a quella grande eresia che ha attraversato i secoli e costituisce bene o male la base di tutto l'esoterismo. Si tratta dell'idea che il Dio dell'Antico Testamento sia in realtà malvagio e che non sia il vero dio, ma un dio minore (il Demiurgo), che per errore avrebbe creato il mondo, nel quale tiene prigionieri gli uomini. Solo poche persone illuminate, dotate di una scintilla divina, comprenderebbero questa realtà, mentre gli altri sarebbero destinati a perire.

 

Sia chiaro che questa è una spiegazione grossolana, perché ovviamente la Gnosi ha avuto diverse declinazioni nel corso del tempo. Una delle sue caratteristiche prevalenti è però il dualismo, l'idea cioè che principi opposti, come il bene ed il male, siano due facce della stessa moneta, derivati da un tutto divino originario (il pleroma), e che quindi vadano comunque integrati. Questo concetto nel romanzo di Herman Hesse viene spiegato dallo stesso Demian:
 

«Il Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento è un personaggio eccellente, ma non è quello che dovrebbe essere. È il bene, la nobiltà, il bello, è paterno, alto, sentimentale: tutte belle cose, ma nel mondo c'è dell'altro che viene attribuito semplicemente al diavolo, e tutta questa parte del mondo, questa metà viene soppressa e uccisa col silenzio. Allo stesso modo si esalta Dio come padre di ogni vita, ma non si parla della vita sessuale che pure è fondamento della vita, e se mai, la si dichiara diabolica e peccaminosa.

 

Non ho proprio niente in contrario a che si veneri questo Dio Geova, ma io dico che dobbiamo venerare tutto e considerare sacro il mondo intero, non solo la metà ufficiale, artisticamente separata. Accanto al servizio di Dio dovremmo avere anche un servizio del diavolo. A me parrebbe giusto. Oppure dovrebbe procurarsi un Dio che racchiuda anche il demonio e davanti al quale non si abbia da chiudere gli occhi quando avvengono le cose più naturali del mondo» 3.

 


 
Dovrebbe far riflettere il fatto che per cercare una dottrina che consenta la libertà sessuale più assoluta, si arrivi persino ad accettare positivamente il diavolo. Non è un caso che in molte correnti dello gnosticismo fossero infatti presenti veri e propri rituali orgiastici. Il dualismo viene ripreso in un altro capitolo dal personaggio di Sinclair, che costituisce l'io narrante:
 

«"Unire insieme il divino e il diabolico", ripensai come un eco. Poteva essere un punto di partenza. Ci ero avvezzo dai colloqui con Demian negli ultimi tempi della nostra dimestichezza. Demian aveva detto allora che possediamo bensì un Dio da noi venerato, ma egli rappresenta soltanto una metà del mondo arbitrariamente staccata ("il mondo chiaro", ufficiale, lecito).

 

Si deve però venerare il mondo intero o si deve avere un Dio che è anche diavolo o bisogna introdurre accanto al servizio divino anche un servizio diabolico. Ed ecco ora Abraxas, il Dio che era Dio e diavolo insieme» 4.

 

Ricordiamo inoltre che Herman Hesse alla fine della Prima Guerra Mondiale ricorse alla psicanalisi presso un allievo dello psichiatra svizzero Carl Gustav Jung (1875-1961), e poi si affidò allo stesso Jung. E anche Jung aveva un profondo interesse per l'esoterismo (alchimia e gnosticismo), tant'è che, ispirandosi allo gnostico Basilide, nel 1916 scrisse un opuscolo dal titolo Septem Sermones ad Mortuos pubblicato privatamente e destinato più che altro agli amici. Eccone alcuni dei passaggi più significativi, in cui si parla proprio di Abraxas:

 

«Tutto ciò che la distinzione estrae dal pleroma è una coppia di opposti. Perciò a Dio appartiene sempre anche il demonio [...]. Dio e il demonio sono distinti mediante pieno e vuoto, generazione e distruzione. L'effettività è comune a entrambi. L'effettività li unisce. Quindi l'effettività è al di sopra di loro ed è un Dio sopra Dio, poiché nel suo effetto unisce pienezza e vuotezza. Questo è un Dio che voi non avete conosciuto, perché gli uomini lo hanno dimenticato. Noi lo chiamiamo col nome suo Abraxas. Esso è più indistinto ancora di Dio e del demonio. Per distinguere Dio da lui, chiamiamo Dio Helios o Sole [...].

 

Abraxas sta al di sopra del Sole e al di sopra del demonio [...]. Abraxas genera verità e menzogna, bene e male, luce e tenebra, nella stessa parola e nello stesso atto. Perciò Abraxas è terribile.  È splendido come il leone nell'attimo in cui abbatte la preda. È bello come un giorno di primavera. Sì, è il grande Pan in persona e anche il piccolo. È Priapo. È il mostro del mondo sotterraneo, un polipo dalle mille braccia, nodo intricato di serpenti alati, frenesia. È l'ermafrodito del primissimo inizio [...]. È l'amore e il suo assassino. È il santo e il suo traditore» 5.

 

carl gustav jung - septem sermones ad mortus

Sopra: Carl Gustav Jung e il suo

Septem Sermones ad Mortuos.

 

La conseguenza più grave di questo modo di pensare dualistico tipico dell'esoterismo è che, a differenza del pensiero cristiano, il male non è sempre qualcosa da contrastare, ma a volte può essere utile. É l'uomo auto-divinizzatosi che decide cosa sia il bene e cosa sia il male. Lo diceva anche Demian: «Ognuno di noi deve trovare per conto suo che cosa sia lecito e che cosa proibito: proibito per lui» 6.

 

Tornando al disco di Santana, possiamo fare un confronto tra l’annunciazione del Vangelo e il quella di Klarwein. In entrambi una creatura angelica comunica con una donna. Nel primo caso è l'Arcangelo Gabriele che annuncia a Maria SS.ma l'Incarnazione del Verbo; nel secondo, il demone Abraxas si presenta ad una bruxa, ad una strega che pratica la magia nera. Nell'Annunciazione la colomba rappresenta lo Spirito Santo, mentre nella cover di Santana la colomba è il simbolo della magia vudù. La somiglianza tra le due figure è grande, ma il loro significato è opposto.
 

annunciazione abraxas

 

Da notare che il demone punta il dito indice verso l'alto indicando quello che apparentemente sembra un simbolo. In realtà, trattasi dell'Alef, la prima lettera dell'alfabeto ebraico. In questo caso è probabile che si alluda al primo uomo, Adamo (l'Adam Kadmon della Kabbalah), o al concetto cabalistico di Dio (YHWH).

 

abraxas - aleph

 

Diversamente da quanto affermato da XL, riteniamo sia evidente che i personaggi rappresentati nella cover di Abraxas non siano affatto la Vergine Maria e l'Arcangelo Gabriele, ma semmai loro opposti! Concludiamo con questa affermazione di Santana:

 

«L'energia dei diavoli e degli angeli è la stessa energia; dipende da come la usi. Essa alimenta. C'è un detto: se fai scappare tutti i tuoi demoni, gli angeli se ne andranno via con loro. Come sai, l'aureola e le corna sono la stessa cosa. Penso che sia OK per essere spiritualmente arrapati - che per un genio creativo è tutto ciò che conta. I geni non hanno tempo per pensare come la prenderà la gente [...]. Non hanno tempo per pensare se alle persone piacerà o meno. É moralmente giusto? Piacerà a Dio»? 7.

 

 

 

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Note

 

1 Black Magic Woman è un brano inciso dai Fleetwood Mac nel 1968. La traduzione dall'inglese del testo è di Francesco D'Apice, che ringraziamo.

2 Cfr. H. Hesse, Demian, Mondadori, 2007, pag. 94.

3 Ibid., pag 48.

4 Ibid., pag 73.

5 Cfr. C. G. Jung, op. cit.; i Septem Sermones ad Mortuos sono pubblicati in appendice, pagg. 449-463.

6 Cfr. H. Hesse, op. cit., pag. 49.

7 Cfr. Rolling Stone, del 16 marzo 2000, pag. 87.

 

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