CAPITOLO VIII
Passando in rassegna i diversi aspetti dell'organizzazione massonica come si può conoscerla, abbiamo visto la suddivisione del lavoro in:
Esamineremo ora più in dettaglio quest'ultimo metodo d'azione, com'è praticato nella Loggia e al di fuori da essa (l'unico al quale si dedicano i massoni dei Gradi inferiori).
Sopra: Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grand'Oriente d'Italia dal 1999 al 2004.
Il fenomeno della «società di pensiero»
Quando vuole spiegare il suo metodo d'azione, la Massoneria si definisce come una società di pensiero. A che cosa corrisponde questo tipo di società che si è diffusa nei Paesi occidentali, in seguito alla Massoneria, a partire dal XVIII secolo? 149. Si tratta, in effetti, o delle Logge massoniche stesse, o di gruppi che non appartengono organicamente alla Massoneria, ma che funzionano pressappoco come le Logge. Le società di pensiero si distinguono per una doppio attività:
Poiché i prototipi delle società di pensiero sono stati le Logge massoniche, è innanzi tutto in seno alla Massoneria che conviene vederle all'opera.
Sopra: lavori in Loggia...
La Loggia, modello di società di pensiero
- Tre principî: libertà, uguaglianza, fratellanza Per il loro funzionamento interno e la loro azione esterna, le Logge massoniche applicano dei principî che riassumono il motto «libertà, uguaglianza, fratellanza». Tre parole-chiave che in questa sede occorre evidentemente comprendere nel senso che dà loro la Massoneria:
In seno ad ogni società che funziona secondo i principî di libertà, di uguaglianza e di fratellanza, così compresi, si svilupperà una doppia operazione:
- Un quarto principio: la sottomissione incosciente a sobillatori sconosciuti Una società di pensiero che funzioni secondo i soli principî di libertà, di uguaglianza e di fratellanza giungerebbe logicamente ad un tipo di anarchia intellettuale e potrebbe operare solamente un'opera di dissoluzione. Ora, come abbiamo visto, la Massoneria pretende di dissolvere e in seguito di ricostruire, conformemente al suo motto alchemico «Solve et coagula» («Dissolvi e ricostruisci»).
Per ricostruire - e anche per dissolvere con una certa rapidità - una società ha bisogno di un orientamento generale, di una certa unità di direzione. L'orientamento e l'unità di direzione sono assicurati applicando un quarto principio: il principio di organizzazione, già descritto, di sottomissione incosciente a sobillatori sconosciuti 152. È per mezzo di questi quattro principi - libertà, uguaglianza, fratellanza e pilotaggio da parte di sobillatori sconosciuti - che si distingue il funzionamento di una Loggia massonica. Riassumiamo il loro ruolo:
Sopra: massoni del Grand'Oriente d'Italia.
Si immagini la terribile efficacia del meccanismo così concepito:
Spiega lo storico e sociologo francese Augustin Cochin (1876-1916):
Sopra: Augustin Cochin.
Il modello di processo rivoluzionario analizzato si rivela qui ancora più pericoloso dell'ideologia rivoluzionaria; in generale è un fenomeno poco studiato a causa della tendenza che hanno le persone ad interessarsi troppo esclusivamente delle idee e a trascurare i processi.
L'azione esterna delle società di pensiero massoniche
- Obiettivo principale e modalità d'azione corrispondente In un articolo apparso sulla rivista Preuves 156, Fred Zeller (1912-2003), a quel tempo Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia, definiva così l'obiettivo principale e il metodo d'azione esterna delle Logge:
Sopra: il massone Fred Zeller sulla copertina del suo libro di memorie Trois points c'est tout («Tre punti è tutto»).
In un'intervista concessa a Le Nouvel Observateur, Fred Zeller ha insistito nuovamente sullo stesso punto: «Innanzi tutto, la Massoneria, società di pensiero, non è un partito politico, un sindacato o una lega qualsiasi» 157. Si vede l'idea. «L'infiltrazione nell'apparato dello Stato», vale a dire che un'azione diretta sulla politica militante quotidiana non è il metodo d'azione normale della Massoneria (sebbene sia stato frequentemente utilizzato da essa (almeno in Francia).
Per i massoni, l'essenziale è di essere all'avanguardia del combattimento delle idee, di condurre un'azione a lungo termine sull'opinione pubblica. Parlando del Convento (assemblea generale) della sua obbedienza tenutosi nel 1978, Michel Baroin, Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia, disse: «Si potranno vederne i risultati fra dieci anni» 158. E dunque, nella sua azione esterna, la Massoneria, in tempi normali, si comporta molto più come un organo di preparazione ideologica all'azione che come un organo di azione politica diretta. Ecco come Copin-Albancelli - che rimase affiliato alla Massoneria per sei anni - spiega la cosa:
Tale è la norma; essa è stata trasgredita abbastanza spesso. E tutte le volte che le società di pensiero massonico si sono trasformate in lega d'azione politica diretta, certi massoni altolocati hanno espresso discrete riserve 161.
- Utilizzazione degli intermediari Le Logge si sforzeranno di trasformare o di costituire in società di pensiero i diversi gruppi che le servono da intermediari. E di fatto possono essere considerate come società di pensiero gli innumerevoli gruppi (sia che si tratti di sindacati, di parlamenti, di consigli d'amministrazione, di gruppi d'Azione Cattolica 162, di consigli di classe... o di corsisti sottoposti alla «dinamica di gruppo») in cui sono applicate certe procedure qualificate come «liberali» (libertà di pensiero) e «democratiche» (membri uguali che si sottomettono tramite la fratellanza all'opinione comune). Basta che qualche persona teleguidata dai massoni appartenga a questi gruppi affinché sia messo in moto il quarto principio (pilotaggio da parte dei sobillatori sconosciuti) e che sia costituito un eccellente intermediario della Massoneria.
CAPITOLO IX
L'occultismo è già stato presentato come una delle due componenti dell'ideologia massonica (l'altra è il razionalismo); gli sono stati associati, nelle citazioni che lo concernono, la magia, il panteismo, la Kabbalah, l'esoterismo e l'ermetismo. Di che cosa si tratta? Tratteremo sommariamente prima dell’occultismo in generale e poi dell'occultismo massonico.
L'occultismo a grandi linee
L'occultismo è definito dal Dizionario Le Robert come «l'insieme delle scienze occulte e delle pratiche annesse». Ci limiteremo al richiamo di alcuni punti fondamentali che costituiscono come i segni dell'occultismo e che permettono di captare facilmente la sua presenza nei movimenti che esso è riuscito ad influenzare. Lasciando da parte altri aspetti importanti del pensiero occultista (l'hypertheos, la manifestazione, la teoria dei cicli, l'illuminazione, l'Androgino Primitivo, ecc...), tratterremo in questa sede solamente i seguenti caratteri: panteismo, reincarnazione, sistema ternario e spiritismo.
- Il panteismo Il panteismo è un sistema di spiegazione del mondo che confonde il Creatore con la sua creazione; ciò permette di eliminare il dogma della creazione e conduce alla deificazione dell'uomo. Nella categoria del panteismo adottato dall'occultismo («panteismo emanazionista»), il mondo è considerato come un'emanazione della divinità. A questo panteismo sono logicamente associati altri due errori: la preesistenza delle anime e la reincarnazione.
- La reincarnazione - La teoria:
Sopra: il ciclo delle reincarnazioni.
Questo «dogma» è incompatibile con la fede cattolica:
Morte del giusto e morte del peccatore.
- Le sue conseguenze
- Il sistema
ternario Esisterebbe un mondo intermedio localizzato tra il mondo fisico e il mondo spirituale:
- La sua confutazione La Chiesa insegna l'esistenza di due universi, spirituale e materiale (e non di tre): «Credo in unum Deum... factorem cæli et terræ, visibilium omnium et invisibilium...». Essa insegna che l'uomo è un composto di due principî, e non di tre, materia e forma, corpo fisico ed anima spirituale; dottrina così definita dal Concilio di Vienna:
- La spiritismo
- Definizione:
- Nocività fondamentale dello spiritismo
- L'insegnamento del Catechismo di San Pio X sullo spiritismo
Panteismo, reincarnazione, sistema ternario, spiritismo: tali sono i quattro «segni» dell'occultismo che ci sembrano al tempo stesso i più importanti e i più facili da riconoscere.
Le fonti dell'occultismo
- Le tradizioni esoteriche dell'Oriente e dell'Occidente Gli adepti dell'occultismo designano spesso la loro «religione» con l'espressione «pensiero tradizionale». Di quale «tradizione» si tratta? Su questo argomento, rimandiamo alla lettura dell'opuscolo del saggista francese Jean Vaquié (1911-1992) intitolato Le brûlant problème de la Tradition («Il bruciante problema della Tradizione») 173, di cui riportiamo qualche passo.
La Tradizione primordiale (l'insieme delle rivelazioni che furono ricevute dai nostri progenitori e dai patriarchi loro successori), fu, fin dalle origini, la causa di una divisione che si manifestò mediante
Sopra: Jean Vaquié e il suo opuscolo Le brûlant problème de la Tradition.
Questa seconda corrente, che Jean Vaquié definisce «Tradizione inquinata», ha soffocato gli elementi della Tradizione primordiale «sotto l'esuberanza della vegetazione pagana con i suoi componenti umanitari, panteistici e politeisti» 176 e, potremmo aggiungere, demoniaci. È da là che provengono le tradizioni esoteriche d'Oriente e d'Occidente in cui si radica l'occultismo contemporaneo.
La Kabbalah 177
è risaputo che bisogna distinguere due religioni ebraiche: quella mosaica e quella talmudica. Il giudaismo mosaico era fondato sull'Antico Testamento, o almeno su una versione più o meno completa e talvolta modificata di quest'ultimo. Il giudaismo talmudico, pur facendo riferimento all'Antico Testamento, ha per principali libri sacri il Talmud (un codice morale), e quei libri che sono stati codificati nella Kabbalah, e che corrispondono a ciò che si potrebbe definire una filosofia e una teologia dogmatica 178.
Sopra: a sinistra, un trattato talmudico; a desta, lo Zohar, un trattato cabalistico.
Supporto dogmatico dell'ebraismo talmudico, la Kabbalah è essenzialmente un dottrina occultista alla quale si unisce anche una pratica occultista. Essa può essere considerata come «la tradizione esoterica degli ebrei» 179, la «tradizione occulta d'Israele» 180. Scrive l'occultista francese Papus (Gérard Encausse; 1865-1916): «Nella Kabbalah si trova l'esposizione delle regole teoriche e pratiche della Scienza occulta» 181. Si distinguono due tipi di Kabbalah:
Sopra: Papus, fondatore del martinismo.
- Caratteristiche della Kabbalah teorica Trasmessa soprattutto per via orale, la Kabbalah teorica è stata messa per iscritto principalmente in due libri: il Sefer Yetzirah, redatto verso il III-V secolo d.C., e lo Zohar, redatto da Moses de Léon (1250-1305) verso XIV secolo. Essa pretende di basarsi sulla tradizione mosaica, ma in realtà «è la tradizione di Mosé falsata, paganizzata e - si può dirlo - diabolicizzata dagli apporti caldei e persiani» 182.
Sopra: il cabalista Moses de Léon (noto come Moshe ben Shem-Tov) e a lato il trattato cabalistico Sefer Yetzirah.
Come mostrano i succitati libri di Papus e di Padre Emmanuel Barbier, i quattro «segni» dell'occultismo che abbiamo ritenuto opportuno trattare (panteismo, reincarnazione, sistema ternario e spiritismo) si ritrovano nella Kabbalah 184.
- La Kabbalah «tradizione segreta dell'Occidente» Ma la Kabbalah non è solo una forma di occultismo tra le altre. Papus la considera come «la tradizione segreta dell'Occidente» 185, ovvero come la sorgente e l'ispirazione delle tradizioni esoteriche occidentali. Padre Emmanuel Barbier è dello stesso parere. Parlando delle diverse forme occidentali di occultismo, egli scrive:
La Gnosi
La Gnosi (o gnosticismo) è «l'effervescenza sincretista che turbò i primi secoli del cristianesimo» 187. «Il primo degli gnostici, il fondatore della scuola è, senza dubbio possibile, Simon Mago» 188, di cui parlano gli Atti degli Apostoli (At 8, 9-11). Durante i primi quattro secoli, diversi sistemi gnostici si costituirono sulla scia della Gnosi simoniana. Come caratterizzare questi generi diversi di Gnosi?
Sopra: Simon Mago in un antico bassorilievo medievale.
Altri veicoli delle teorie e delle pratiche occulte
Tra di essi occorrerebbe segnalare principalmente:
- Il manicheismo, il catarismo e l'Ordine del Tempio Il manicheismo è anch'esso un fungo nato dal mycelium gnostico. Ma è storicamente distinto dallo gnosticismo se non fosse che per una vitalità particolarmente lunga, poiché esso si ritrova all'origine della dottrina catara nel Medioevo 190. Nel succitato libro di Padre Nicolas Deschamps s.j. Les sociétés secrètes et la société è presente un'esposizione delle caratteristiche generali di questi tre veicoli dell'occultismo.
Sopra: croce usata dagli eretici catari.
L'occultismo massonico
- Il ruolo della Kabbalah nell'occultismo massonico Se abbiamo insistito sulla Kabbalah è perché essa sembra costituire:
Riprendiamo alcuni testi già citati e
completiamoli con altre testimonianze:
Sopra: il rabbino livornese Elia Benamozegh.
- Rabbino Hirsch Geffen (1879-1977)
Sopra: la tomba di rabbi Hirsch Geffen. Notate l'insegna massonica.
- Bernard Lazare (1865-1903)
Sopra: l'uomo politico ebreo francese Bernard Lazare.
- Albert Pike (1809-1891) e il suo libro Moral and Dogma Tra le personalità massoniche più conosciute del XIX secolo, l'americano Albert Pike (33º Grado) può essere considerato come una delle più importanti. Egli appartenne allo «Scottish Rite of the Southern Jurisdiction», un'obbedienza alla quale furono affiliati numerosi presidenti della Repubblica degli Stati Uniti e membri del Congresso americano.
Il suo libro Moral and Dogma, apparso nel 1871, è considerato nella sua obbedienza come «la base della filosofia massonica» 194. Nelle pagine del suo già citato libro sulla Massoneria americana Behind the Lodge's Door, dedicato a Morals and Dogma, Paul A. Fisher mostra, citando Albert Pike, che la Massoneria è figlia della Kabbalah:
Sopra: l'alto dignitario massonico Albert Pike e il suo libro Morals and Dogma.
- Arthur Edward Waite (1857-1942), massone
Sopra: l'occultista e massone statunitense Arthur Edward Waite.
Altre fonti e veicoli dell'occultismo massonico
Nel suo libro Les sociétés secrètes et la société, probabilmente l'opera più completa sulla Massoneria del XIX secolo, Padre Nicholas Deschamps s.j. ne cita quattro: la Gnosi, il manicheismo, gli albigesi e i Templari. Si tratta di fonti e veicoli dell'occultismo interessanti e da conoscere visto che hanno ispirato certi rituali massonici. Ma l'essenziale si trova già nella Kabbalah.
Dire, con il massone Albert Pike che «la Gnosi è l'essenza e il midollo della Massoneria» 198, e considerare con lo stesso Pike che la Massoneria è figlia della Kabbalah, costituiscono affermazioni perfettamente compatibili se si ammette che la Kabbalah, «tradizione segreta dell'Occidente», è la sorgente principale da cui è stato generato l'occultismo occidentale.
Due testimonianze
Illustreremo l'esposizione sull'occultismo massonico che precede con la testimonianza dell'ex massone Jean Marqués-Rivière e quella del massone svizzero Oswald Wirth (1860-1943).
- La testimonianza di Jean Marqués-Rivière Abbiamo già citato questo ex massone che ruppe con le Logge nel 1931. Nel suo libro La trahison spirituelle de la Franc-maçonnerie, dopo avere descritto la pseudo-religione razionalista dei massoni, che egli qualifica come «protestantesimo laico», Marqués-Rivière affronta la seconda componente dell'ideologia massonica: l'occultismo.
Dopo avere ricordato l'esistenza di «esseri delle tenebre che si travestono in angeli di luce» 200, e che finiscono per incontrare gli adepti dell'occultismo, Jean Marqués-Rivière non esita ad affermare:
Da qui la conclusione:
- La testimonianza del massone Oswald Wirth
Massone eminente, fondatore e direttore della
rivista Le symbolisme, Oswald Wirth fece nei suoi libri L'idéal
initiatique e Le livre du Compagnon alcune precisazioni
sull'iniziazione massonica 204:
Sopra: il massone e occultista svizzero Oswald Wirth.
Riassunto dell'occultismo massonico
Riassumiamo le seguenti caratteristiche dell'occultismo massonico:
Note
147 Cfr. A. Cochin, La Révolution et la Libre pensée («La Rivoluzione e il libero pensiero»), Plon, 1924. 148 Ciò che Eckert definiva «azione guerriera» e «azione pacifica». 149 Fu lo storico Augustin Cochin il primo ad intraprendere lo studio metodico delle società di pensiero. I suoi due principali libri, Les sociétés de pensée et la démocratie («Le società di pensiero e la democrazia») e La Révolution et la libre pensée («La Rivoluzione e il libero pensiero»), sono indispensabili per lo studio di questo fenomeno. Un ottimo riassunto del pensiero di Cochin è presente nell'ultimo capitolo intitolato «La théorie du jacobinisme», del libro di François Furet intitolato Penser la Révolution Française (Gallimard, 1978). 150 Cfr. «Augustin Cochin et la Révolution», in Spectacle du Monde, n° 206, pag. 113. 151 Ordine che codifica i Comandamenti di Dio, o Decalogo. 152 Si tratta di alcuni membri appartenenti ad una società superiore che partecipano - senza essere conosciuti come tali - ai lavori in Loggia concertandosi tra loro. 153 Secondo la formula di San Paolo «omis potestas a Deo», «ogni potere proviene da Dio» (Rm 13, 1). 154 Cfr. A. Loubier, La Franc-maçonnerie cette inconnue («La Massoneria questa sconosciuta»), pag. 25. Esempio di riduzione: il passaggio dal Dio della Rivelazione al Dio dei filosofi; poi da questo al Grande Architetto dell'Universo. Esempio di dottrina immaginata: l'evoluzionismo di Darwin e ciò che ha colmato il vuoto così creato. 155 Cfr. A. Cochin, La Révolution et la libre pensée; cit. in A. Loubier, op. cit., pag. 26. 156 Cfr. Preuves, n° 11, 3º trimestre 1972. 157 Cfr. Le Nouvel Observateur, del 24 maggio 1976. 158 Cfr. Le Point, dell'11 settembre 1978. 159 Con questa espressione, l'Autore designa le società segrete di livello superiore. 160 Cfr. P. Copin-Albancelli, op. cit., pag. 67. 161 Nel testo precitato, Fred Zeller ha osservato: «Oggi dobbiamo liberarcene» (sottinteso «della politica politicante»). 162 Vedi questa osservazione di Joseph Folliet, apparsa sulla Chronique sociale, del 30 settembre 1958: «In certi gruppi d'Azione Cattolica, in particolare sul piano locale, ho potuto verificare le osservazioni fatte da Augustin Cochin sulle società di pensiero che precedettero la Rivoluzione Francese - e particolarmente la tendenza alla chiusura del gruppo su sé stesso attorno ad un'ortodossia ideologica. Non parlo qui, beninteso, dell'ortodossia cattolica, ma di un'ortodossia di gruppo aggiunta, ispirata da un piccolo gruppo centrale i cui membri si trovano, gli uni rispetto agli altri, in uno stato di costante rilancio» (cfr. J. Madiran, Structures et techniques des sociétés de pensée dans le catholicisme, supplemento ad Itineraires, n° 79, gennaio 1964). 163 Testo del rabbino Elio Toaff; cit. in L. de Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 157. 164 Cfr. J. Vaquié, Occultisme et foi catholique («Occultismo e fede cattolica»), A.F.S., Parigi 1990, pag. 28. 165 Ibid., pag. 29. 166 Cfr. P. E. Barbier, op. cit., pag. 50. 167 Cfr. J. Vaquié, op. cit., pag. 16. 168 Ibid., pag. 20. 169 Cfr. G. Dumeige, La foi catholique («La fede cattolica»), Orante, 1961, § 265. Il Concilio di Vienna (il 15º Concilio Ecumenico), si è tenuto tra il 1311 e il 1312. 170 Cfr. P. A. Boulenger, La doctrine catholique («La dottrina cattolica»), éd. Emmanuel Vitte, 1923, pag. 299. 171 Ibid., pag. 300. 172 Cfr. Grand catéchisme de Saint Pie X («Catechismo Maggiore di San Pio X), 3ª parte, cap. II, I. 173 Cfr. Lecture et Tradition, n° 167, gennaio 1991. 174 Cfr. J. Vaquié, op. cit., pag. 20. 175 Ibid., pag. 22. 176 Ibid., pag. 25. 177 Fonti utilizzate: il già citato libro di Padre Barbier, Les infiltrations maçonniques dans l'Église, e il libro La Cabbale: Tradition secrète de l'Occident (La Kabbalah: Tradizione segreta dell'Occidente»), di Papus (Gérard Encausse). L’occultista francese Papus fu il fondatore dell'Ordine Martinista. 178 Cfr. P. E. Barbier, op. cit., pag. 122. 179 Ibid., pag. 112. 180 Cfr. Papus, La Cabbale: Tradition secrète de l'Occident, Parigi 1903, 4ª di copertina. 181 Ibid., pag. 17. 182 Cfr. P. E. Barbier, op. cit., pag. 119. 183 Ibid., pag. 120. 184 Insieme agli altri temi caratteristici dell'occultismo. Menzioniamo in particolare questo: «L'introduzione dei sessi in Dio è uno dei tratti più notevoli della Kabbalah» (cfr. Papus, op. cit., pag. 31). 185 Questa frase è il sottotitolo del suo libro sulla Kabbalah. 186 Cfr. P. E. Barbier, op. cit., pag. 112. 187 Cfr. J. Vaquié, op. cit., pag. 1. 188 Ibid., pag. 2. 189 Vedi, a questo riguardo, l'articolo di Jean Vaquié intitolato Occultismo e fede cattolica nella sezione occultismo del nostro sito. 190 Cfr. J. Vaquié, «Le retour offensif de la Gnose» («Il ritorno offensivo della Gnosi»), in Lecture et Tradition, n° 110, novembre-dicembre 1984, pag. 15. 191 Cfr. E. Benamozegh, Israël et l'Humanité («Israele e l'umanità»); cit. in L. de Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 107. 192 Cfr. New Age, maggio 1940, pag. 290; articolo del rabbino Hirsch Geffen intitolato «The Antiquity of Symbolism» («L'antichità del simbolismo»); cit. in P. A. Fisher, op. cit., pag. 241. New Age è la rivista mensile dello «Scottish Rite of Freemasonry of the Southern Jurisdiction» (un'obbedienza americana). 193 Cfr. B. Lazare, L'antisémitisme, son histoire, ses causes («L'antisemitismo, la sua storia, le sue cause»), éd. de la Vieille Taupe, pag. 167. 194 Cfr. New Age, gennaio 1950, pag. 27; cit. in P. A. Fisher, op. cit., pag. 41. 195 Cfr. P. A. Fisher, op. cit., pag. 44. 196 Ibid., pag. 47. 197 Cfr. P. N. Deschamps s.j., op. cit., vol. I, pagg. 283 a 317. 198 Cfr. P. A. Fisher, op. cit., pag. 42. 199 Cfr. J. Marqués-Rivière, op. cit., pagg. 226, 232, 233. 200 Ibid., pag. 236. 201 Ibid., pag. 238. 202 Ibid., pag. 242. 203 Ibid., pag. 252. 204 è chiamata qui «iniziazione» l'ammissione ai misteri della Massoneria ottenuta progressivamente quando l'adepto passa da un Grado al Grado superiore. 205 Cfr. O. Wirth, L'idéal initiatique, pagg. 8, 10, 36, 58; cit. in L. de Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 122. 206 Cfr. O. Wirth, Le livre du compagnon; cit. in L. de Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 123. 207 Cfr. S. S. Leone XIII, Lettera al popolo italiano, 1892. 208 Cfr. S. S. Leone XIII, Lettera Enciclica Humanum genus, del 20 aprile 1884
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