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titolo i tarocchi e l'occulto

di Cathy Burns 1

 

postato: 4 novembre 2023

 

tarocchi

 

 

Con la rinascita dell'interesse per l'occulto e per il movimento New Age si è registrato un incremento di attrazione per i Tarocchi. Il libro New Age Almanac spiega:

 

«Tuttavia, i Tarocchi iniziarono ad assumere significati occulti e ad essere usati prevalentemente per la cartomanzia e per la divinazione. Il principale responsabile di questo sviluppo dei Tarocchi fu un pastore ugonotto 2 francese, Antoine Court de Gebelin (1719-1784).

 

antoine court de gebelin

 

Negli anni Settanta del Settecento, de Gebelin divenne attivo nei circoli della Massoneria parigina e si unì ai filaleti, un Ordine occulto massonico francese derivato dagli insegnamenti di Martinès de Pasqually (1727-1774). Egli divenne un esperto studioso dell'occulto. Questa prospettiva occulta divenne un elemento essenziale nel pensiero rivoluzionario che avrebbe fatto crollare il governo francese in pochi anni. Grazie ai suoi legami sociali, de Gebelin scoprì i Tarocchi.

 

martinès de pasqually

 

Egli vide immediatamente in essi la simbologia occulta e li collegò all'antico Egitto. Quando quest'ultimo si disintegrò, i sacerdoti svilupparono le carte da gioco per nascondere la loro saggezza ai profani e allo stesso tempo per garantire la loro sopravvivenza. Egli concluse che tali sacerdoti si erano recati a Roma, e i Tarocchi erano entrati in possesso dei Papi, i quali li portarono ad Avignone. Da lì furono diffusi in tutta Europa 3. De Gebelin pubblicò le sue speculazioni nel 1781 nell'8º volume del suo studio del mondo antico, "Monde primitif", in cui iniziò a designare la simbologia occulta del mazzo dei Tarocchi.

 

antoine court de gebelin - monde primitif

Sopra: frontespizio

del libro Monde primitif.

 

Ad esempio, De Gebelin fu quello che diede origine all'idea che i 22 Arcani Maggiori dovessero essere equiparati alle 22 lettere dell'alfabeto ebraico. In un saggio di un socio sconosciuto allegato nel suo resoconto dei Tarocchi, de Gebelin suggerì che queste carte fossero usate come metodo di divinazione.

 

alfabeto ebraico - arcani maggiori

Sopra: le 22 lettere dell'alfabeto ebraico e i 22 Arcani Maggiori.

 

L'idea fu adottata da un indovino conosciuto solo come Etteilla 4, che nel 1783 pubblicò un libro in cui descriveva nel dettaglio una metodologia per la cartomanzia dei Tarocchi, e nel decennio successivo fu l'autore di una serie di libri e opuscoli sulla predizione del futuro utilizzando i Tarocchi e altri mezzi. La cartomanzia con i Tarocchi divenne sempre più diffusa in Francia durante i decenni post-rivoluzionari.

 

etteilla - tarocchi

Sopra: Etteilla e il suo mazzo di Tarocchi.

 

Gli studenti di Etteilla trasmisero la pratica della predizione del futuro con le carte ad Alfonse-Louis Constant, meglio conosciuto con il suo pseudonimo di Eliphas Lévi (1810-1875). Quest'ultimo, la fonte principale della magia rituale moderna, incluse i Tarocchi nei suoi insegnamenti magici e li allineò con il corpo del simbolismo occulto.

 

Attraverso gli scritti molto popolari di Lévi, l'uso dei Tarocchi confluì nei gruppi occulti che fiorirono in Europa alla fine del secolo XIX secolo, e la padronanza del simbolismo dei Tarocchi divenne una parte standard della formazione di ogni mago.

 

eliphas lévi

 

Il più famoso degli abili maestri dei Tarocchi in Francia fu Gerard Encausse (1865-1916), più noto come Papus, che scrisse diversi libri influenti sui Tarocchi e che fu il maggior responsabile nel sollevare un'idea proposta per la prima volta da de Gebelin - anche se fu Jean Alexandre Vaillant (1804-1886) a scrivere una trattazione più approfondita - tracciandola nell'opera "The Tarot of the Bohemians" (1889).

 

gerard encausse - papus

 

In Inghilterra, i Tarocchi furono integrati nel simbolismo del più famoso degli Ordini magici, l'Hermetic Order of the Golden Dawn. Un Grado del programma di avanzamento dell'Ordine includeva l'ideazione da parte dell'adepto di un mazzo dei Tarocchi completo.

 

golden dawn

Sopra: uno dei simboli usati

dalla Golden Dawn.

 

Due dei membri dell'ordine crearono i mazzi popolari utilizzati nel XX secolo. Arthur Edward Waite (1857-1942) era il membro più erudito della "Golden Dawn". Egli fu responsabile delle traduzioni in inglese di molte opere di Lévi e rivisitò la prima traduzione inglese del testo fatta da Papus.

 

arthur edward waite

 

Ancora più importante, con l'aiuto di un'artista, Pamela Coleman Smith (1878-1951), Waite ideò un nuovo mazzo completo di Tarocchi con tutte le 78 carte (cioè sia gli Arcani Maggiori che quelli Minori), la prima di queste revisione completa in più di cento anni.

 

pamela coleman smith

 

Egli fu anche l'autore di un libro di istruzioni, "The Pictorial Guide to the Tarot" (1910), con il quale chiunque potrebbe prendere un mazzo di carte e padroneggiarne l'uso come base per la predizione del futuro. Fu la combinazione del mazzo e del libro di istruzioni che ha dato a Waite il suo dominio in questo campo per gran parte del XX secolo.

 

arthur edward waite - the pictorial guide to the tarot

 

Il secondo esperto studioso dei tarocchi fu Aleister Crowley, la nemesi dell'Ordine. Nel 1909 Crowley iniziò a pubblicare i segreti della "Golden Dawn", compreso l'insegnamento sui Tarocchi, attraverso una rivista indipendente, The Equinox.

 

aleister crowley - rivista equinox

Sopra: il mago nero britannico Aleister Crowley (1875-1947), considerato da molti come il «padre» del satanismo moderno. A lato, la rivista Equinox, organo ufficiale dell'Astrum Argentum, la sètta esoterica fondata nel 1907 da Crowley.

 

Crowley lavorò con Freida Harris (1877-1962) nella progettazione di un nuovo mazzo di Tarocchi per il quale scrisse un commento molto simile a "The Book of Thot" di Waite. Esso venne pubblicato in edizione limitata nel 1944, ma le carte non furono diffuse fino al 1960 circa.

 

freida harris

 

Solo dopo una nuova edizione di "Book of Thoth", apparsa nel 1969, il mazzo di Crowley iniziò a divenire popolare fino a rivaleggiare con il mazzo di Waite. Scegliendo di dare al suo mazzo il nome della divinità egizia Thoth, Crowley affermò sia la propria preferenza per il simbolismo magico egizio che la sua fiducia nelle affermazioni di de Gebelin sull'origine egizia del mazzo» 5.

 

aleister crowley - book of thoth

 

new age almanac

Sopra: New Age Almanac, il libro di J. Gordon Melton (e altri) da cui è stata tratta la lunga citazione di cui sopra.

 

oswald wirth

Sopra: un personaggio importante non citato da Cathy Burns, ma che merita di essere conosciuto quando si parla di Tarocchi è certamente l'occultista svizzero Osvald Wirth (1860-1943). Egli fu iniziato alla Massoneria il 28 gennaio 1884 nella Loggia La Bienfaisance Châlonnaise del Grand'Oriente di Francia, in cui raggiunse il Grado di Maestro Venerabile. Sulla base dei cosiddetti «Tarocchi di Marsiglia», ne ridisegnò i 22 Arcani Maggiori o Trionfi, cercando di recuperarne l'antico aspetto simbolico, nonché i giusti colori e significati esoterici. Il suo libro, del 1924, è il trattato forse più famoso e completo sui Tarocchi, e il suo mazzo di carte, sebbene non sia il più diffuso, è probabilmente il più rigoroso dal punto di vista esoterico e simbolico. In Italia, il suo libro è stato pubblicato nel 1992 dalle Edizioni Mediterranee.

 

Il Dictionary of Mysticism afferma:

 

«Tarocchi: Un mazzo di carte da gioco, basato su un sistema di simboli occulti disposti in uno schema di 78 carte; di queste, 22 sono le carte dei Tarocchi ("Arcani Maggiori"), e le altre 56 sono le carte dei semi ("Arcani Minori"). Queste carte possono essere utilizzate per la divinazione. Il termine "Tarocco" viene applicato anche per designare tale divinazione» 6.

 

dictionary of mysticism

 

Un'organizzazione occulta afferma che i

 

«Tarocchi sono stati spesso interpretati come un dispositivo per predire il futuro, ma, come rivela Gareth Knight (1930-2022), è anche un profondo e potente sistema di magia del Rinascimento»! 7.

 

gareth knight

 


La tradizione occulta più diffusa sull'origine dei Tarocchi è quella secondo cui sarebbero stati inventati «durante un grande raduno internazionale di studiosi esoterici in Egitto» 8. Ciò che è ancora più intrigante è che i Tarocchi sono davvero gli antenati dei Tarocchi standard utilizzato ai nostri giorni 9.

 

NOTA

a cura del Centro Culturale San Giorgio

san giorgio

Una delle idee centrali dell'occultismo moderno consiste nella convinzione che le pratiche che gli esoteristi attuano ai nostri giorni siano di origine antichissima (ed ecco il ricorso all'antico Egitto...). Pur ammettendo che la magia è stata praticata dall'uomo fin dalla notte dei tempi, si deve riconoscere che, in realtà, che si parli di simboli o di altri rituali occulti, si tratta, nella maggior parte dei casi, di cose relativamente recenti. De Gebelin, ad esempio, è vissuto, come abbiamo visto, nel Settecento. Sicuramente, nel Rinascimento c'è stato un certo ritorno al paganesimo, grazie soprattutto all'inflluenza nefasta esercitata dalla Kabbalah ebraica. Ma nulla prova una trasmissione diretta dei cosidetti «Misteri» (d'Egitto...!). A dire il vero, la pretesa antichità delle forme di occultismo odierno deriva dall'invidia demoniaca che i figli delle tenebre provano per i riti vetusti della Chiesa cattolica, la quale - unica nella Storia - può realmente rivendicare 2.000 anni di Tradizione ininterrotta.

 

Ad esempio, un libro sui Tarocchi rivela:

 

«Anche le comuni carte da gioco che oggi conosciamo derivano dagli antichi Tarocchi e variano ampiamente a causa del loro utilizzo secolare come strumenti di gioco d'azzardo» 10.

 

carte da gioco

 

 


banner centro culturale san giorgio

 

Note

 

1 Traduzione di un estratto (pagg. 79-86) dall'originale inglese Masonic and Occult Symbols Illustrated (Sharing 2013), a cura di Paolo Baroni.

2 Gli ugonotti erano i calvinisti francesi (N.d.T.).

3 In realtà, come abbiamo visto parlando di Nostradamus, la Francia meridionale (di cui Avignone fa parte) era un covo di ebrei cabalisti dove le pratiche occulte scamparono all'opera della santa Inquisizione, che ovunque estirpò la superstizione. Quindi, non i Sommi Pontefici (absit!), ma gli ebrei di quel tempo e di quella vasta area sono i veri autori dei Tarocchi (N.d.T.).

4 Jean-Baptiste Alliette, meglio noto come Etteilla (1738-1791), fu un esoterista francese. Fu il primo che divulgò la divinazione con i Tarocchi ad un vasto pubblico (1785), e fu perciò storicamente il primo occultista conosciuto che divinò professionalmente con tale strumento. Etteilla pubblicò le sue idee sulla corrispondenza tra Tarocchi, l'astrologia, i quattro elementi classici e i quattro umori, e fu il primo a pubblicare un mazzo revisionato di Tarocchi specificamente disegnati per scopi occulti (1791). L'apparentemente esotico pseudonimo Etteilla era semplicemente la lettura al contrario del suo cognome (tipica pratica cabalista) (N.d.T.).

https://it.wikipedia.org/wiki/Etteilla

5 Cfr. G. Melton, New Age Almanac («Almanacco della Nuova Era»), Visible Ink, Detroit 1991, pagg. 132-133.

6 Cfr. F. Gaynor, Dictionary of Mysticism («Dizionario di misticismo»), Philosophical Library, New York 1953, pag. 181.

7 Cfr. The Llewelling New times, maggio-giugno 1987, nº 873, pag. 40.

8 Cfr. N. Freedland, The Occult Explosion («L'esplosione dell'occulto»), G. P. Putman's and Sons, New York, 1972, pag. 134; vedi anche C. Wilson, The Occult: a History («L'occulto: una storia»), Random House, New York 1971, pag. 115.

9 Cfr. N. Freedland, op. cit., pag. 135.

10 Cfr. D. Chase Doane-K. Keyes, Tarot-Card Spread ReaderLettore di carte dei Tarocchi»), Parker Publishing Company, Inc., New York 1967, pag. 20; vedi anche: M. P. Hall, The Secret Teachings of All Ages («Gli insegnamenti segreti di tutte le epoche»), The Philosophical Research Society Press, Los Angeles 1945, 7ª Edizione, pag. cxxxii.

 

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