PARTE SECONDA

 

 

La teoria delle soglie delle zone

 

Il Dizionario Larousse definisce in modo abbastanza succinto l'aggettivo «subliminale» facendo notare innanzitutto che esso proviene dal latino «sub» («all'entrata di»), e «limen», («soglia»), e presentando la percezione subliminale come «la percezione di un oggetto (immagine, messaggio, pubblicità, ecc...) al limite del suo riconoscimento dal soggetto, a causa dell'allontanamento, dell'illuminazione, ecc...». Poiché il latino «sub» può essere tradotto anche in «al di sotto», si può dire che la percezione subliminale è quella che è localizzata al di sotto la soglia della coscienza. È quindi importante precisare cos'è la soglia della coscienza. Introduciamo dunque il concetto delle zone. Lo schema che segue ci farà comprendere chiaramente il sistema delle «soglie» e delle «zone»:

 

Stimolo

+ (forte)

 

tabella della percezione

 

Stimolo

- (debole o nullo)

 

Commentiamo questa tabella. Uno stimolo è un fattore che agisce in generale su una cellula, su un organo o sull'organismo, provocando una risposta che può essere, ad esempio, muscolare o nervosa. Questo stimolo è debole o nullo (-), o può aumentare progressivamente di intensità fino ad essere forte o molto forte (+). Più la sua intensità sarà elevata, più avrà impatto sui meccanismi sensoriali e genererà una risposta da cui risulterà una rappresentazione cosciente. Secondo Norman F. Dixon, psicologo della University College di Londra e celebre ricercatore in materia subliminale, ci sono tre soglie o piani di percezione:

 

- La soglia di percezione cosciente;

- La soglia assoluta di percezione;

- La soglia di percezione fisiologica.

 

Ogni soglia o piano è circondata da due zone, per cui ci sono in tutto quattro zone. Al di sotto della soglia di percezione cosciente, si trova la prima zona.

 

- Zona 1: È quella della percezione cosciente dove l'individuo è consapevole dello stimolo (che può variare di intensità). Esempi:

1) Qualcuno mi dà un bello schiaffo. I miei meccanismi sensoriali reagiscono e provocano una risposta (ahia! che male!), e io so bene (rappresentazione) che ho preso un bello schiaffo;

2) Ricevo un schiaffo un po' meno forte. I miei meccanismi sensoriali reagiscono e provocano una risposta (la sensazione di male può tramutarsi in sentimento di frustrazione), e io so bene (rappresentazione) che ho ricevuto un schiaffo (ma la reazione è avvenuta più vicino alla soglia della percezione cosciente, poiché lo stimolo era meno forte);

3) Mi arriva un vaso di fiori sulla testa. I miei meccanismi sensoriali reagiscono e provocano una risposta (sono letteralmente suonato!) e ho avvertito bene (rappresentazione) che qualcosa è atterrato sul mio cranio. Quando mi sveglierò, se per disgrazia rimango K.O., identificherò quel «qualcosa» con un oggetto che si chiama «vaso di fiori» (o qualcuno me lo farà sapere).

 

Quando si supera la soglia-limite della Zona 1, o la «soglia della percezione cosciente», si penetra nella zona successiva.

 

- Zona 2: È quella della percezione incosciente che può diventare cosciente (_ _ _O); dunque, in questo caso l'individuo non è cosciente dello stimolo, ma lo può diventare. Esempi:

1) Scrivo una lettera mentre «ascolto» la radio. Ascolto, ma non sento che stanno trasmettendo la mia canzone preferita. È sufficiente che mi distolga alcuni secondi dalle mie attività epistolari e che rivolga la mia attenzione al suono emesso dalla radio per riconoscere la canzone e canticchiare le sue parole. La mia percezione incosciente è diventata cosciente;

2) L'orologio suona dieci rintocchi. Improvvisamente, ne prendo coscienza mentre è al settimo rintocco. Constatando che sono le dieci, posso immaginare anche abbastanza curiosamente i colpi che non ho sentito.

 

Quando si supera la porta o «soglia assoluta di percezione», si finisce nella zona successiva.

 

- Zona 3: È quella in cui la percezione non può diventare cosciente. Così, l'individuo che subisce degli stimoli in Zona 3 non può diventare cosciente di questi, ma può reagire alla loro presenza senza accorgersene (_ _ _O). Lo stimolo di intensità abbastanza debole ha colpito i meccanismi sensoriali che provocano una risposta che resterà nascosta in zone remote della mente. È in questa zona che la maggior parte degli specialisti localizza il campo della percezione subliminale. Un campo più allargato di percezione subliminale ingloba anche la Zona 2. Esempi:

1) Una pubblicità contiene un'immagine o un disegno che non vedo, ma che può determinare la mia scelta;

2) Una rivista propone alcune illustrazioni che contengono dei motivi subliminali che possono influenzare il mio comportamento;

3) Un film propone un'immagine che scorre molto veloce (stimolo estremamente debole) che avrà per scopo quello di farmi vedere questo film sotto un'angolatura diversa.

 

- Zona 4: In questa zona, sotto la «soglia della percezione fisiologica» la percezione è assente, e nessuna risposta può esistere all'esposizione dello stimolo (troppo debole o nullo).

 

Le soglie o piani della percezione possono variare da un individuo all'altro. Ecco perché abbiamo messo la parola «variabile» tra parentesi nello schema. Bisogna tenere conto del suo stato, della sua età, della sua stanchezza e particolarmente del buon funzionamento dei suoi meccanismi sensoriali. Gli stimoli variano di intensità e sono percepiti in diversi modi, soprattutto se sono mescolati alle interferenze occasionate da altri stimoli che sopraggiungono nello stesso momento. Altro punto: se lo stimolo è frequente, la soglia media di riconoscimento sarà più bassa, e se lo stimolo è raro, la soglia sarà più alta. Spiegazione: una persona che riceve uno schiaffo ogni tre minuti avrà una soglia di riconoscimento più bassa (perché si aspetta di ricevere un schiaffo). Invece, la soglia di riconoscimento sarà più alta in quell'individuo che ne riceve uno inaspettatamente. Per ritornare alla Zona 3, notiamo che i ricercatori sono divisi quanto all'efficacia delle tecniche subliminali. Otto Poetzl (1877-1962) ha iniziato le sue ricerche nel 1917. È stato seguito da altri ricercatori come Richard Lazarus, R. A. McLeary, Dixon, Corteen, Dune, Thomas O'Grady, Block, Edelberg, Smith, Klein, per citarne solamente alcuni. Diversi metodi sono stati utilizzati per provare l’efficacia delle tecniche subliminali. Ne citiamo tre:

 

- L'EDR (Electrodermal Response, ossia «risposta elettrodermica») che misura il potenziale elettrico della superficie della pelle in seguito a stimoli subliminali;

- La proiezione di immagini a grande velocità per mezzo del tachistoscopio che permette di produrre immagini subliminali a velocità variabili a piacimento dello sperimentatore;

- L'invio di suoni impercettibili, ma che tuttavia sono percepiti dall'individuo senza che ne prenda conoscenza.

 

tachistoscopio risposta elettrodermica screening elettrodermico

Con un tachistoscopio si flashano immagini ad un soggetto alle cui dita sono stati applicati degli elettrodi collegati ad un computer. La risposta elettrodermica ad immagini o parole subliminali può essere misurata con un semplice screening.

 

Sebbene l'efficacia delle tecniche subliminali non sia completamente provata, ciò non significa che siano state accantonate. Difatti, la pubblicità, il cinema e la televisione le adoperano largamente. Citiamo en passant la pubblicità del Gin Gilbey's, dell'Amaretto, del Campari, del Johnnie Walker, del Fidji, del get it («compralo») del gioco Hūsker Dū 6, del logo di Antenne 2 (all'epoca della campagna presidenziale di François Mittérand) 7, dell'Eau de toilette XS di Paco Rabanne, delle immagini inserite in certi film dell'orrore come il famoso teschio subliminale inserito nella scena finale del film Psycho (del 1960), di Alfred Hitchcock (1899-1980). Esistono anche altri esempi molto più recenti che la prudenza ci detta di non menzionare. Secondo Dixon, la percezione subliminale dovrebbe corrispondere a tre criteri:

 

- La risposta (_ _ _O) deve trovarsi al di sotto della soglia assoluta di percezione;

- Il soggetto dev'essere certo di non avere né sentito, né visto lo stimolo;

- La risposta (_ _ _O) dei meccanismi sensoriali dev'essere diversa da quella che sarebbe stata prodotta da un stimolo in Zona 1 o in zona 2.

 

Esempio: un disegno di stimolo elevato (Zona 1) avrebbe provocato forse una risposta e una rappresentazione cosciente divertente (ad esempio, un brutto drago che sputa del fuoco), mentre in Zona 3, nella percezione subliminale lo stesso disegno deve provocare un'altra reazione, come la paura. Aggiungiamo, per essere completi, che l'utilizzo delle tecniche subliminali non è necessariamente di contenuto negativo. Esso può avere anche delle applicazioni terapeutiche, stimolare le funzioni dell'immaginazione o provocare il rilassamento. Tuttavia, molti di questi metodi detti «terapeutici» sono da prendere con le pinze. Numerosi ciarlatani hanno invaso il mercato proponendo prodotti (audiocassette, CD-ROM, ecc...) che non hanno alcun valore scientifico. È più che evidente che questi truffatori screditano le ricerche sul subliminale.

 

zone del cervello interessate dal subliminale

Questo schema indica la probabile strada seguita dagli stimoli subliminali per arrivare al cervello:

 

1 - Corteccia parietale posteriore;

2 - Corpo genicolato laterale;

3 - Corteccia striata;

4 - Tectum;

5 - Formazione reticolare.

 

Nei casi non subliminali, ossia in Zona 1 e 2, i nervi ottici inviano dei messaggi sia verso il corpo genicolato laterale, che ha la funzione di definire gli oggetti, o verso il tectum, che ha la funzione di localizzarli. In seguito, i messaggi che sono sufficientemente potenti vengono diretti verso le cortecce. Se gli stimoli non sono abbastanza forti, come nel caso dei messaggi subliminali, essi restano bloccati nel corpo genicolato e nel tectum. Tuttavia, siccome gli impulsi subliminali non sono per principio definiti ma localizzati, è stato ipotizzato che essi prendano unicamente la strada del tectum.

 

Immagini camuffate, subliminali o semi-subliminali

 

Ecco alcuni «classici»: Questa testa contratta in una smorfia è stata scoperta dal ricercatore Wilson Bryan Key in una pubblicità del rum Bacardi. È nascosta in uno dei cubetti di ghiaccio.

 

teschio subliminale nel rum bacardi

 

L'immagine camuffata sottostante, che non appare a prima vista alla maggior parte delle persone, è un piroscafo. La superficie orizzontale in basso è il mare, e quella in alto e a destra è il fumo che esce del camino. Il triangolo nero verticale è il lato sinistro della prua della nave. È come se foste a pelo d'acqua e vedeste la barca venire verso di voi (Street, 1931).

 

immagine camuffata - piroscafo

 

Nell'altra immagine camuffata che raggiunge il subliminale, si intravede il volto di Gesù. Bisogna osservare bene, con attenzione. La parte della fronte, proprio al di sotto gli occhi, si trova al centro, in cima all'illustrazione. Il viso, la cui la parte destra è parzialmente nell'ombra, è delimitato dai capelli e dalla barba. La superficie maculata sulla destra è composta dal fogliame sullo sfondo. La grande superficie bianca in basso è la tunica, e la spalla destra è nell'ombra. Scorgerete meglio il viso seguendo con il dito la parte alta della testa al centro dell'immagine. Alcuni vedono immediatamente questa immagine, mentre per altri occorre più tempo.

 

immagine camuffata - gesù cristo

 

Ecco un'incisione pubblicata nel 1872 intitolata The Puzzled Fox («La volpe perplessa»). Essa è stata realizzata dai celebri artisti americani Nathaniel Currier (1813-1888) e James Merritt Ives (1824-1895). Il sottotitolo di questa incisione è il seguente: «Trovate il cavallo, l'agnello, il cinghiale, i volti di uomini e di donne». Li trovate? Ecco alcune indicazioni: il cavallo è al centro con la testa verso destra. Il cinghiale è tra le zampe del cavallo (si vede solamente la testa). I volti di uomini e di donne sono numerosi...

 

currier e ives - la volpe perpplessa

 

Alcune figure camuffate sono state realizzate anche da celebri artisti, come Salvador Dalì (1904-1989) e il suo «Mercato degli schiavi con l'apparizione del busto invisibile di Voltaire». Il busto di Voltaire (1694-1778) è formato in gran parte dalla superficie bianca al centro, un po' a sinistra nell'immagine. I suoi occhi sono anche i visi di due religiose, e le sue guance sono il loro grande colletto bianco. Quando avrete visto le religiose e il busto di Voltaire, queste immagini si presenteranno alternativamente.

 

mercato degli schiavi con l'apparizione del busto invisibile di voltaire - salvador dalì

 

Due «inediti»: questa immagine illustra il caso degli «organismi geneticamente modificati» (OGM). Essa mostra quattro provette per la sperimentazione dove dovrebbero trovarsi unicamente dei frutti e delle verdure geneticamente manipolati. Qual'è tuttavia il lettore che avrà notato che la terza provetta contiene la testa di una pecora? Forse un'allusione a Dolly e una denuncia della clonazione?

 

ogm - pecora dolly

 

Ecco la copertina del romanzo di D. A. Fowler intitolato Spirale. Una giovane donna è seduta davanti ad uno specchio di forma ovale e scrive a macchina. Lo specchio riflette una tenda di colore chiaro, leggermente socchiusa che si trova dietro di lei. Esso riflette anche il suo volto, il suo abito (la cui camicetta è di colore chiaro). Una tovaglietta, dello stesso colore, è sotto la macchina da scrivere e deborda dal tavolo.

 

L'insieme rappresenta un teschio; lo specchio ovale forma il cranio, l'illusione delle orbite è creata dalla testa della donna e dal suo riflesso, il naso dalla tenda socchiusa, i denti dalla macchina da scrivere e il mento dalla tovaglietta. Questa immagine genera un sentimento di angoscia e di spavento, sentimento che tesse infatti l'atmosfera di questo romanzo. Qui, il subliminale raggiunge l'arte. Notiamo che questo disegno è un rifacimento dell'inizio del secolo intitolato «Tutto è vanità», dipinto da un artista sconosciuto.

 

d. a. fowler - spirale - teschio tutto è vanità - teschio

Da sinistra, la copertina del romanzo horror Spirale, di D. A. Fowler. A destra, il quadro «Tutto è vanità».

 

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Note

 

6 Nel periodo natalizio del 1973, un gioco denominato Husker Du venne reclamizzato da una TV commerciale statunitense per mezzo della scritta «get it» («compralo») flashata per quattro volte per 1/60º di secondo (cfr. A. Athens, «Beward Here Come the Mind Manipulators», in Family Health, dicembre 1978, pag. 39).

7 Il volto del Presidente socialista appariva per un istante nel logo dell'emittente francese Antenne 2 durante la campagna elettorale che precedette le presidenziali del 1988 (cfr. P. Baroni, I princìpi del tramonto, Ed. Il Cerchio, Rimini 1997, pag. 28).

 

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