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I King Crimson: Peter Sinfield e Robert Fripp alla corte di Belzebù

titolo la testimonianza di kirk martin

a cura di Mark Ellis 1

 

postato: 21 novembre 2012

 

kirk martin

 

 

La storia di Kirk Martin è molto eloquente. Anche se non necessariamente tutti coloro che intraprendono una carriera musicale nel metal debbano necessariamente commettere i suoi stessi errori, la sua vicenda mostra come la deriva satanica non sia così lontana e impossibile.

 

L'infanzia

 

Se c'è un uomo che può rappresentare al meglio la redenzione questi è proprio Kirk Martin. Pieno di violenza e di odio - aveva addirittura fatto un patto con lo stesso diavolo - solo Dio poteva trovare il modo giusto di allontanare quest'uomo dall'orlo dell'abisso infernale. «Ho sempre pensato che Dio amasse alcune persone, ma non me», dice ora Martin. Era il quarto figlio adottivo di una buona famiglia che pregava per cena. Impenitente nella sua chiesa a Livonia, nel Michigan, si allontanò rapidamente dalle vie del Signore.

 

A sette anni fu violentato da due ragazzini più grandi di lui che, stando ai suoi ricordi, «frequentavano la chiesa». «Dio non ti ama», gli dissero i suoi molestatori dopo la violenza.

 

«Dio ti odierà se lo dirai a qualcuno. Sarà meglio che non lo dica neanche a tuo padre e a tua madre perché ti odierebbero anche loro».

 

Il piccolo Kirk sanguinò per diversi giorni dopo la violenza, ma non lo disse ai suoi genitori.

 

gallery giovane kirk martin

 

Qualche anno dopo, un amico gli fece fumare della marijuana nello scuola-bus. «Era evidente che mi stavano mettendo nei guai», ammette Martin. «Mentivo, rubavo e picchiavo gli altri ragazzini». Le reazioni del padre erano sempre immediate e severe. «Mi ricordo rannicchiato nell'angolo della stanza e mio padre che mi picchiava a sangue». «Ti picchiamo perché ti amiamo», gli diceva sua madre, che non si era mai accorta di quanto fossero pesanti le mani di suo marito.

 

«Ricordo di tutte le volte che mi sono sentire dire che Dio mi amava... Così, facendo due più due, nella mia giovane mente cominciai a pensare che tutte le cose cattive mi succedevano erano dovute al fatto che Dio mi amava, e io non volevo quel tipo di amore. É stato quello che ha iniziato ad allontanarmi».

 

Quando Kirk aveva undici anni, le autorità accusarono il ministro della chiesa che frequentava dell'appropriazione indebita di 175.000 dollari, e la cosa andava avanti da più di dieci anni. Una settimana dopo il reverendo morì di attacco cardiaco. «Pensai che Dio lo aveva preso perché era cattivo, e che Dio amava anche lui».

 

Con i Frigid Bitch

 

Si arruolò a diciassette anni, ma durò solo per sei settimane. «Mi accorsi rapidamente che avevo un temperamento violento come quello di mio padre», ora confessa. «Litigavo con tutti». Aveva un pugno davvero pesante, i suoi combattimenti erano brevi. Spesso l'avversario cadeva al primo colpo. Ma incontrò un ragazzo tosto della Georgia che non voleva andare al tappeto.

 

«Ricordo di tutte le volte che mi sono sentire dire che Dio mi amava... Così, facendo due più due, nella mia giovane mente cominciai a pensare che tutte le cose cattive mi succedevano erano dovute al fatto che Dio mi amava, e io non volevo quel tipo di amore. É stato quello che ha iniziato ad allontanarmi».

 

Racconta Martin:

 

«Aveva una mascella d'acciaio. Gli dissi che alla prima occasione avrei caricato il fucile e gli avrei sparato in testa. Mi dissero che non potevo più impugnare armi».

 

I suoi superiori ordinarono una valutazione psichiatrica. Appena si sedette nella stanza del reparto psichiatrico, il dottore militare gli chiese: «Cosa succede soldato»? «Odio la gente», rispose Martin. «Vorrei uccidere le persone».

 

Replicò il medico: «Questo è sbagliato perché ovunque andrai ci saranno persone». Martin ritornò per un breve periodo a casa, nel Michigan, ebbe qualche guaio con la giustizia e scappò a Virginia Beach, dove rimase senza fissa dimora per diversi mesi. Adescava «uomini d'affari» con cui andava in stanze d'albergo per gay.

 

«Gli davo tutto ciò che volevano, e poi li picchiavo a sangue e gli prendevo tutti i soldi e le carte di credito. A quei tempi essere gay non era considerata una bella cosa. Poi andai a New York City e rimasi coinvolto in cose davvero brutte. Se fossi stato arrestato avrei perso la libertà per molto tempo».

 

Impaurito da come si stavano mettendo le cose a causa delle cattive compagnie, Kirk lasciò New York e ritornò nel Michigan. «Feci un passo indietro e mi calmai», racconta Martin. Si rasò i capelli e andò a lavorare in un negozio di generi alimentari per tenere un profilo basso. Martin aveva sempre avuto un talento musicale. A ventitre anni entrò a far parte come chitarrista di una band heavy metal chiamata Frigid Bitch («Cagna Frigida»).

 

gallery kirk martin chitarrista

Sopra: Kirk Martin con i Frigid Bitch.

 

Sesso, droga e rock'n'roll

 

In quel periodo, subito prima e dopo il suo ingresso nella band, Martin cercò di percorrere un cammino spirituale. «Pensai che c'era qualcosa in me che non andava. Morire non mi faceva paura. Essere picchiato non mi faceva nessun effetto». In alcune occasioni urlò verso Dio in attesa di un segno. Nel silenzio, egli giunse ad una conclusione. «Mi hai ignorato; allora io ti odio», disse a Dio. «Non mio ami per come sono fatto. Sono destinato alle tenebre e non c'è via d'uscita. Tornai ad essere un mostro», confessa ora Kirk.

 

«Iniziai a fare uso pesante di acidi e di cocaina, e a vendere droga ai ragazzini». Essere la chitarra solista e l'autore principale dei testi delle canzoni della band gli dava un certo potere. Dice Martin:

 

«Ovunque andavo la gente voleva darmi della droga. Trovare giovani ragazze per appagare i miei appetiti perversi era davvero facile. Mi si gettavano praticamente addosso».

 

La cosa triste è che attorno al gruppo ronzavano ragazzine quattordicenni. Martin ammette che ogni poliziotto della contea avrebbe voluto sbatterlo in cella. Per ironia della sorte, la band provava in uno studio accanto alla stazione di polizia. Anni dopo chiese ad un poliziotto perché non l'avevano mai arrestato. «Arrestavamo la gente per possesso di sostanze stupefacenti, ma non ti abbiamo mai incolpato perché avevamo paura di te», gli rispose il poliziotto. Martin tornò a casa dai suoi genitori per una visita, prima che il suo gruppo partisse per un lungo tour lungo la East Coast.

 

«Mi ero rasato a zero e avevo il corpo ricoperto di tatuaggi», ricorda. «Andiamo in giro per il mondo ad urlare in faccia a tutti quanti di andare a farsi fottere», annunciò provocatoriamente ai suoi genitori. «Cosa ne pensate»? I suoi non seppero cosa rispondere. La band di Martin comprò un bus per handicappati, lo sistemò, e prese verso Sud in cerca di fama e notorietà. Quando furono in Florida, il bus si ruppe. Dopo aver suonato in tutta la Florida, due dei fondatori dissero a Martin che se ne sarebbero andati.

 

«Capii di essere folle e che si erano stufati di me. Pensai che Dio mi stava maltrattando ancora». Martin andò in un campo da baseball deserto si buttò con il viso al suolo e disse: «Ti odio Dio. Gesù, sputo sul Tuo nome. Odio i cristiani e qualsiasi cosa che riguardi il cristianesimo». Poi piantò le dita in terra e cominciò a scavare e fece il suo patto con il diavolo: «Satana, dammi tutto quello che voglio e prenderò all'amo tutti i giovani che riuscirò a beccare. Li manderò all'inferno con la musica».

 

Pochi giorni dopo, il suo manager lo chiamò per dirgli che aveva ottenuto un contratto per il gruppo, qualcosa che Martin inseguiva da anni. Il suo patto con il diavolo era andato a segno! Martin cambiò il nome del gruppo in Hate Plow («Aratro dell'odio») e rimpiazzò velocemente i due membri mancanti.

 

Arriva il successo

 

«La cosa più grande per me era stare sul palco e avere il controllo della situazione, sentirsi adorato dal pubblico e sentirsi dire: "Wow voglio esserci"». Come leader della sua band heavy metal, Kirk Martin mostrava un'immagine selvaggia e aggressiva di sé stesso sul palco. «Vedere centinaia di persone gridare bestemmie era la cosa più affascinante per me». Fuori dal palco la gente lo vedeva cattivo.

 

«Ero così pieno di odio e lo buttavo tutto addosso alla gente. Sulla strada due membri della band si arrabbiarono con me, non mi sopportavano più. Decisero di lasciare la band».

 

Il messaggio musicale di Kirk catturò il pubblico giovane.

 

«Era mia intenzione di dire alla gente di credere in se stessa, di seguire le proprie visioni, i proprî sogni e di distruggere chiunque glielo avesse impedito».

 

Kirk non aveva idea da dove provenisse l'incremento del suo successo.

 

«Mi inginocchiai e iniziai a prendere la terra con le mani e dissi a Satana: "Se mi darai quello che voglio, se mi farai diventare come un dio, se mi darai le donne, la droga, la fama e tutto quanto..., se mi darai il potere di distruggere le persone ti servirò fino alla fine". Dopo due giorni mi offrirono un contratto».

 

Mentre la fama e la fortuna di crescevano, Kirk cercava di tenere un segreto nel profondo...

 

«Un paio di ragazzini del mio quartiere più vecchi di me mi avevano molestato e mi avevano sodomizzato quando avevo circa otto anni. Successe più di una volta e non ne parlai mai con nessuno».

 

Più tardi, abusare sessualmente delle donne diventò parte dello stile heavy metal di Kirk. «La cosa peggiore delle mie molestie era che stavo abusando di altra gente».

 

Da Satana a Cristo 2

 

Mentre stava quasi per firmare il suo contratto discografico per il quale aveva venduto la l'anima incontrò un misterioso straniero:

 

«Erano le nove del mattino, stavo bevendo un caffè in una piccola caffetteria, quando un uomo si sedette vicino a me. Di tutti i posti liberi che c'erano si era seduto proprio di fianco a me. Immediatamente iniziai a guardarlo con cattiveria e gli dissi: "Cosa succede papà"? Smise di mescolare il suo caffè, mi guardò e disse: "Cosa succede papà"? Mi misi in piedi di fronte a lui, il mio naso toccava il suo e guardandolo negli occhi lo maledissi e lo offesi nelle forme più cattive.

 

Egli mi disse: "Dio mi ha mandato per dirti che ti ama. Dio vuole anche che ti dica che non è Lui il responsabile, che non è colpa sua se quei bambini ti hanno molestato quando eri solo un bambino". La cosa più sorprendente fu che conosceva i loro nomi e mi disse che Gesù aspettava che tornassi a casa. Saltai dalla mia sedia e lo seguii fin dietro all'angolo, tutt'intorno all'edificio, ma era scomparso».

 

Poco tempo dopo Kirk dormiva sul bus della band quando improvvisamente tremò in maniera violenta, proprio nel mezzo della notte.

 

«Tutto ad un tratto, fu come se una luce meravigliosa venisse dal Paradiso, fu come se lo Spirito di Dio fosse entrato nel bus, e non sapevo perché odiavo così tanto Dio. L'odio scomparve e l'unica cosa che sentivo era amore, mi sentivo accettato, mi sentivo come se fossi ancora quel bambino, prima di essere molestato e dissi: "Gesù, cambiami o distruggimi perché non voglio più essere così". Sentii allora la presenza di Dio, del peccato, dell'odio, della bruttura, e capii che non c'era più posto per il male, e tutto questo iniziò a lasciare il mio cuore».

 

Kirk si addormentò piangendo e quando si svegliò il mattino seguente tutto sembrava diverso. «L'erba era più verde, il cielo più radioso, le nuvole più belle e io ero diverso». Kirk non firmò il contratto per la casa discografica heavy metal. «Avevo tutto quello che avevo desiderato proprio lì di fronte a me e non lo volevo più. Lascia tutto e non tornai mai più». Kirk trovò una chiesa nella sua città natale e iniziò a crescere come cristiano. Un parrocchiano gli consigliò di cercare i giovani che avevano abusato di lui per perdonarli.

 

«Li trovai: "Non so se vi ricordate di me o no"... Gli dissi: "Perché mi avevate fatto questo"? Uno di loro mi disse che lo aveva fatto perché anche lui aveva subito abusi. L'altro mi raccontò che aveva trovato una rivista pornografica ed era per quello che aveva abusato di me e aveva chiesto all'altro di partecipare alla violenza. Donarono il loro cuore a Cristo. Ci sedemmo, piangemmo, ci abbracciammo e pregammo insieme. Così superai tutto questo».

 

Dopo un po', Kirk indirizzò il suo talento verso una nuova direzione, scrivendo e cantando musica per l'adorazione. Ora lui e la sua famiglia viaggiano in giro per la nazione condividendo con gli altri il miracolo che ha cambiato la sua vita.

 

«Mia moglie è proprio un tesoro. La mia famiglia è la testimonianza più grande della bellezza, della pietà e della grazia di Dio, perché non avrei mai pensato di ricevere un dono così grande. Mi sono reso conto che Dio non mi voleva giudicare, e ho iniziato a vedere le benedizioni. Ero intossicato dalle droghe, dal sesso, dalla violenza e dall'odio e usavo la musica come uno strumento per distruggere le persone, e Dio ha rovesciato tutto questo per la sua gloria».

 

kirk e lesley martin famiglia di kirk martin

Sopra: Kirk Martin con la sua famiglia.

 

Intervista a Kirk Martin

sottotitolata in italiano

 

 

 

 

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Note

 

1 Traduzione dall'articolo originale inglese The Heavy Metal Satanist Rescued by Christ («Il satanista metallaro salvato da Cristo»), a cura di Francesco Santia D'Apice. Scritto reperibile alla pagina web

http://blog.godreports.com/2012/09/the-heavy-metal-satanist-rescued-by-christ/

2 Questa seconda parte è la trascrizione di una intervista video a Kirk Martin intitolata He Sold His Soul to the Devil: Then God Stepped In («Ha venduto la sua anima al diavolo: poi Dio è intervenuto»), visionabile alla pagina web

https://www.youtube.com/watch?v=H7dpGWYZMDc

 

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