titolo l'iniziazione alla kabbalah

postato: 7 agosto 2014

 

cabala - kabbalah

 

 

«Non introdurrai questo abominio in casa tua, perché sarai come esso votato allo sterminio; lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è votato allo sterminio» (Dt 7, 26).

 

Quando leggiamo nei rotocalchi di cronaca rosa che questa o quest'altra star di Hollywood si è avvicinata alla Kabbalah non dobbiamo dimenticare in cosa consista l'iniziazione a questa dottrina satanica che conduce all'auto-deificazione. Non a caso, questa pseudo-religione sessualizzante è anche quella praticata dall'élite occulta degli Illuminati che domina Hollywood e tutto il mondo dell'intrattenimento.

 

Premessa

 

Il fatto che un importante ebreo sefardita come Avi ben Mordechai insegni contemporaneamente il misticismo della Kabbalah e il Vangelo dovrebbe farci capire che la Kabbalah e la cabalizzazione del cristianesimo non sono storia passata, ma una realtà attuale. Se non fosse per la diffusione di questa dottrina esoterica fatta dai vari media - anche se viene ancora ritenuta «segreta» - questo scrittore non avrebbe avuto accesso così facilmente a molte informazioni. Non illudetevi: le dottrine che vengono divulgate non sono tutto quello che la Kabbalah contiene, né le persone normali ricevono tutte le informazioni che ottengono coloro che sono all'interno della cerchia degli adepti. La Kabbalah viene divulgata per uno scopo.

 

Scrive il newager Benjamin Creme nel libro The Reappearance of the Christ & The Masters of Wisdom: «Attraverso l'iniziazione massonica e certi gruppi esoterici si giungerà al processo di iniziazione. In questa Nuova Era, milioni di persone potranno accedere alla prima e alla seconda iniziazione attraverso queste istituzioni trasformate e purificate» 2. Nella sua opera Initiation: Human and Solar, la britannica Alice Ann Bailey (1880-1949), terza presidentessa della Società Teosofica, rivela il piano per dispensare l'iniziazione universale all'interno delle chiese cristiane: «Prima che passino molti secoli, gli antichi misteri verranno ripristinati, e si formerà un corpo interno alla Chiesa - il cui nucleo si sta già abbozzando (siamo nel 1922; N.d.T.) - all'interno del quale la prima iniziazione diverrà esoterica, in questo senso, che l'iniziazione stessa, in precedenza molto lunga, sarà la cerimonia più sacra della Chiesa compiuta esotericamente come uno dei misteri rivelati in determinati periodi, svelato a coloro che sono coinvolti» 3.

 

avi ben mordechai benjamin creme alice bailey
Avi ben Mordechai Benjamin Creme Alice Ann Bailey

 

Prima iniziazione

 

Molti riferimenti e insegnamenti del Talmud sono presenti anche nella Kabbalah. Alcuni affermano che l'uno non avrebbe nulla a che vedere con l'altro, o che ciò non costituirebbe un problema. Inoltre, si sostiene che poiché la Kabbalah è considerata una forma di «saggezza orale rabbino studia la kabbalahsegreta» (e lo è ancora), i pre-iniziati dovrebbero raggiungere una certa età prima di poterla studiare. In passato, c'era stata una grande controversia a riguardo dello studio della Kabbalah, anche quando veniva insegnata rispettando certe restrizioni. C'era stato «un plurisecolare divieto rabbinico riguardante la diffusione di certe pratiche cabalistiche fra coloro che erano sotto i quarant'anni e non conoscevano sufficientemente la Bibbia e il Talmud» 4. Altri scrittori ebrei confermano queste asserzioni: «La Kabbalah e il misticismo ebraico non venivano tradizionalmente insegnati alle persone fino all'età di quarant'anni, ossia fin quando non avevano completato la loro istruzione sulla Toràh e sul Talmud» 5. Secondo lo studioso canadese Colin Low, molti adepti avrebbero iniziato a studiare la saggezza cabalistica in tenera età: «Il cabalista Isaac Luria (1534-1572) iniziò lo studio della Kabbalah all'età di diciassette anni, e morì all'età di trentotto! Il suo famoso contemporaneo Moshe Cordovero (1522-1570) iniziò a studiarla all'età di vent'anni» 6. Low spiega che la restrizione relativa all'età non era molto estesa, ma era richiesta dagli ebrei askenaziti (dell'Europa dell'Est). Tuttavia, gli ebrei sefarditi (spagnoli) non erano della stessa opinione. «Questa proibizione è venuta dagli ebrei askenaziti, e non è mai stata applicata dagli ebrei sefarditi. La base storica di questa "regola" proviene dagli oppositori della Kabbalah all'interno del giudaismo che (con successo) tentarono di restringerne lo studio. Alla radice di tutto questo c'è l'eresia del falso messia Sabbatai Zevi (XVII secolo), la quale diede luogo all'apostasia di un gran numero di ebrei che abbandonarono l'ovile ortodosso» 7.

 

In un articolo del 1996, Colin Low ha citato rabbi Ariel Bar-Zadok, un ebreo ortodosso sefardita (come Avi ben Mordechai) che ha dichiarato di essere favorevole ad un'età più bassa: «Non sono solidale con qualunque cosa che non sia la Kabbalah pura e autorevole. Ricorda, "Kabbalah" vuol dire "ricevere". Io sono un rabbino ortodosso sefardita, ordinato a Gerusalemme. Insegno solamente a partire dai testi autentici [...]. A proposito, secondo il Rabbino Capo d'Israele, rabbi Ovadiah Yosef (Yehaveh Da'at 4,47), citando rabbi Moshe Cordovero, una persona deve avere vent'anni e non quaranta per poter studiare la Kabbalah. Questo è l'Halakhai»! 8.

 

Il termine «Halakha» si riferisce al «modo o percorso». «"Halacha" vuole dire "modo" o "percorso". L'Halacha è l'applicazione della Legge (Toràh) nel vivere quotidiano. Il punto di vista tradizionale è che l'Halacha dovrebbe essere deciso da coloro che sono ben informati in tutti gli aspetti della legge ebraica. Poiché l'Halacha di ogni generazione viene deciso dai più grandi studiosi della Toràh - e la Toràh non cambia - di solito c'è stato un piccolo cambiamento nell'Halacha nel passaggio da una generazione all'altra» 9.

 

colin low sabbatai zevi ariel bar-zadok
Colin Low Sabbatai Zevi Ariel Bar-Zadok

 

Dal Talmud alla Kabbalah

 

Il collegamento tra gli insegnamenti talmudici e la Kabbalah è confermato nell'«Ipertesto Halacha», di Project Genesis, che è frequentato da ebrei ortodossi e che è collegato a siti come Jewish Roots («Radici ebraiche») o Larry Rowland's Messengers of Truth («I Messaggeri della Verità di Larry Rowland») 10. Ad esempio, nelle meticolose istruzioni riguardanti i capelli delle donne leggiamo nella Mishnah:

  • «Siman75. Si deve porre attenzione ai capelli scoperti (di una donna) e alla voce (il canto) di una donna quando si legge lo Shema, e anche di non leggerlo in presenza di nudità» 11.

Molti paragrafi successivi in questo stesso Siman nella Mishnah del Talmud sono un riferimento allo Zohar, che fornisce istruzioni più particolareggiate.

  • «MB 14: Egli vuole dire che a parte il cappello sulla testa, la donna deve indossare una bandana costituita da un pezzo di materiale chemodestia ebraica deve legare strettamente insieme i capelli in modo da non farli uscire; e per quella piccola quantità di capelli che è impossibile contenere e che potrebbe fuoriuscire dalla bandana, il Rashboh è clemente (vedi Chasam Sofer Siman 36)».

  • «Lo Zohar (un commentario mistico della Toràh di origina mishnaica, compilato da rabbi Shimon bar-Yochai), in "Sidra Noso", è estremamente severo. Non uno dei capelli di una donna dovrebbe essere visibile, in quanto "porta povertà sulla sua famiglia, rende i suoi figli privi di valore rispetto alla loro generazione e causa la presenza di uno spirito cattivo nella sua casa. La cosa è ancora più grave se lei compie questo gesto in pubblico. Perciò, esigiamo che una donna non permetta anche a quelli di casa sua di vedere un solo capello della sua testa. E se lei si comporterà così, è scritto (nei Salmi) che "i suoi figli (saranno) come piante di olivo - che è superiore agli altri alberi - e i suoi figli supereranno tutti gli altri figli; la volontà di suo marito, inoltre, riceverà benedizioni da cima a fondo, sarà benedetto con ricchezza, con i figli e i figli dei suoi figli". Questa è una breve versione delle parole dello Zohar. E il "Magen Avrohom" dice che la donna dovrebbe comportarsi secondo lo Zohar. E il trattato "Yoma" menziona una particolare donna che a causa della sua modestia estrema (quelli di casa non videro mai uno solo dei suoi capelli) che meritò che (sette) Sommi Sacerdoti scendessero da lei» 12.

Nell'opera Jewish Mystical Traditions, Zos Imos spiega la transizione dello studente dall'haggadah talmudica ad esperienze mistiche molto potenti, che si sparsero come un «fuoco» rinnovatore in tutta la Diaspora e portarono allo sviluppo della Kabbalah: «Lo studio di queste misteriose visioni e dei simboli, secondo l'"haggadah" talmudica, o commentario dei "detti" o resoconti del Tanak (le sacre scritture), parla della discesa di quel "fuoco" sull'espositore dei rotoli profetici mentre era in uno stato sacro di contemplazione. In contrasto, tale magia con le lettere ebraichemeditazione potrebbe condurre ad un'"ascesa" (ad imitazione di Elia) che potrebbe condurre fuori strada colui che non è preparato, ma che potrebbe, come nel caso di rabbi Akiva, portare ad un'ascesa e discesa nella "pace perfetta" (Scholem, 1991)». «Questo viaggio del saggio attraverso i regni più elevati (spesso, sette livelli) viene accompagnato dalla preghiera, dal digiuno e dalla recita di salmi sacri. Esso richiede anche la conoscenza dei vari "nomi degli angeli", in modo tale che un "sigillo" o un incantesimo potrebbe essere praticato per facilitare il viaggio (Wald, 1988). L'apice di questa ascesa è la visione del Trono di Gloria, e con essa la "kedushah" o "santificazione" mediante la Presenza Divina. Tuttavia, questa Presenza rimane qualcosa di separato, una realtà così Santa che la visione della sua presenza è la santificazione più elevata, cosicché l'uomo e Dio rimangono distinti, e la visione del "sar ha-panim", il "principe dal volto divino" è la benedizione suprema. Ciò è simboleggiato dal "kavod", o Gloria di Dio.sefer yezirah Questo primo sviluppo venne largamente diffuso in tutto il Diaspora nelle comunità ebraiche. A partire dal X secolo, il "Sefer Yezirah" venne composto, e divenne la guida mistica di ogni ebreo contemplativo nel corso degli ultimi mille anni. In questo libro, troviamo menzione delle dieci Sephirot, il "Libro della Creazione" in cui i percorsi della saggezza e le ventidue lettere degli elementi della natura permettono al saggio di conoscere la divina sapienza. Questo lavoro, insieme alla tradizione della Merkabah, preparò la comparsa di una matura tradizione meditativa, nota come Kabbalah (Bischoff, 1985; Verman, 1992)» 13. Un passo della Prima Lettera di San Giovanni (1 Gv 4, 12) afferma: «Nessuno mai ha visto Dio». Ciononostante, gli iniziati dicono di aver visitato nel corso della loro ascesa il «Trono della Gloria». Il «principe dal volto divino» potrebbe essere il principe del potere dell'aria o Lucifero stesso. Il termine talmudico «haggadah» appena visto è piuttosto notevole. Secondo lo studioso ebreo Hyam Maccoby (1924-2004), «l'Haggada (fondata principalmente sui Midrash) è l'aspetto poetico del fariseismo, e comprende leggende popolari, parabole, fantasie singolari e speculazioni metafisiche» 14. Il pastore giudaizzante Peter A. Michas ritiene che il Nuovo Testamento sia simile agli Halakah e Haggada menzionati più sopra: «Il Nuovo Testamento rientra nel modello dell'opera tradizionale ebraica della Toràh, della Mishnah, dell'Haggadah, dell'Halakah, del Talmud e dei Midrash, ma ispirato da Dio stesso tramite persone comuni» 15. Il summenzionato Merkabah è un riferimento ai mistici che furono i precursori dei cabalisti medievali, e che operarono mediante i poteri planetari (l'Astrologia) 16. L'opera On The Kabbalah And Its Symbolism, di Gershom Scholem (1897-1982), spiega così una porzione del rituale dei cabalisti e il Merkabah dei mistici: «In linea con i principî generali qui esposti, il cabalista si sforza fin da subito di ancorare il rituale del giudaismo rabbinico al mito attraverso la pratica mistica. I primi tentativi riguardano primariamente la liturgia e tutto ciò ad essa collegata. I riti estatici, attraverso cui i primi mistici ebrei merkabah dei tempi talmudici effettuarono l'ascesa dell'anima a Dio, furono sostituiti, attraverso il kavvanah, dal rituale di preghiere che presto rivelò pericoli e abissi insospettati per l'adoratore ingenuo» 17.

 

hyam maccoby gershom scholem
Hyam Maccoby Peter Michas Gershom Scholem

 

La Sacra Scrittura ci dice che nessuno ha visto Dio, o è asceso al Cielo, eccetto Gesù Cristo: «Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo» (Gv 3, 13). San Paolo ritiene che il cercatore di Dio sia Gesù Cristo, «il solo che possiede l'immortalità, che abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere» (1 Tm 6, 16). Nonostante l'estremo pericolo spirituale che sono esposti gli studiosi dei Midrash, del Talmud, dell'Haggadah, ecc..., gli allievi di Peter Michas e gli altri leader di Hebraic Roots vengono esortati a studiare questi libri. Certamente, i dirigenti di Hebraic Roots sanno che questi studi hanno a che fare con il misticismo e con l'occultismo pratico.

 

Il cabalista Colin Low afferma che la dottrina delle Sephirot, o la visione esoterica del modo in cui Dio si manifesta, fu stabilita a partire dal XII secolo, e che questa dottrina segreta è quasi identica a quella che viene insegnata oggi. «Fin dal Medioevo, molti sviluppi teosofici hanno avuto luogo, e soprattutto una descrizione dei "processi" all'interno di Dio, e una prospettiva estremamente esoterica della creazione descritta come un processo in cui Dio si manifesta in una serie di emanazioni. Questa dottrina delle "Sephirot" può essere trovata in forma rudimentale nello "Yetzirah", ma già ai tempi della pubblicazione del libro "Bahir" (XII secolo) era giunta ad una forma leggermente diversa da quella assunta oggi» 18. Le dottrine segrete della Kabbalah violano palesemente il comando di Dio: «Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore» (Dt 18, 10-12).

 

le radici ebraiche del cristianesimo

 

L'Adam Kadmon

 

adam kadmonAvi ben Mordechai, che viene lodato da rabbi James Scott Trimm della Society for the Advancement of Nazarene Judaism (SANJ) e dagli altri leader di Hebrew Roots, si spinge fino ad insegnare ai cabalisti che le Sephirot sarebbero un mezzo per ottenere la grazia: «Ma c'è qualcosa di più nell'uso della parola "grazia" che si lega potentemente ad un insegnamento nel giudaismo chiamato "Torat HaSod", il quale descrive un attributo emanato da Dio detto "Tiferet", che è parte di quel qualcos'altro che sono le sette Sephirot più basse dell'Adam Kadmon» 19. Il Tiferet e le sette Sephirot dell'Adam Kadmon menzionati da Avi ben Mordechai sono chiaramente un riferimento agli insegnamenti talmudici e cabalistici. Per capire e sostenere questi insegnamenti occorre essere coinvolti negli insegnamenti del misticismo ebraico: la Kabbalah e l'occulto. Gershom Scholem collega le Sephirot al Merkabah, che era lo sconosciuto e trascendente «mondo degli archetipi», dove per archetipo si intende «il modello originale di cui tutte le cose sono rappresentazioni o copie»: «...e quando queste dieci Sephirot furono rese manifeste, qualcosa di corrispondente a quella forma suprema divenuta visibile ad ogni altra creatura, come è scritto: "Come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra! (Gb 8, 9), ossia, i nostri giorni sono una mera ombra della trascendenza dei "giorni primordiali", e tutti gli esseri creati, l'uomo terreno e tutte le creature di questo mondo, esistono secondo l'archetipo ("dugma") delle dieci Sephirot. Nel linguaggio dei cabalisti, questo mondo degli archetipi è stato spesso chiamato "Merkabah", il "carro di Dio" [...]. Ogni dettaglio nel rituale della Toràh è connesso ad una parte specifica del Merkabah. Queste "parti" formano indubbiamente un organismo misterioso. Ogni comandamento ha un principio elevato e una fondazione segreta che non possono essere dedotte da nessun altro comandamento tranne che da questo in particolare, l'unico che contiene tutti i misteri; ma dal momento che Dio è uno, così tutti i comandamenti formano insieme l'unico potere, quello della vita divina e infinita. La Toràh, come la totalità di questi comandamenti, è radicata in questo mondo divino, il pleroma delle Sephirot» 20.

 

james scott trimm merkabah
James S. Trimm Merkabah

 

come sopra così sottoNella sua introduzione all'opera The Kabbalah Unveiled, Samuel Liddell MacGregor Mathers (1854-1918), uno dei fondatori dell'Hermetic Order of the Golden Dawn, afferma che l'unità delle dieci Sephirot rappresenta l'Adam Kadmon. «Nella loro totalità e unità, le dieci Sephirot rappresentano l'uomo archetipo, ADM QDMVN, Adam Kadmon, il Protogonos. Se si osservano le Sephirot che costituiscono la prima triade, è evidente che esse rappresentano l'intelletto; per tale ragione questa triade è stata chiamata "il mondo intellettuale", OVLM MVShKL, Olahm Mevshekal. La seconda triade corrisponde al "mondo morale", OVLM MVRGSh, Olahm Morgash. La terza rappresenta il potere e la stabilità, ed è perciò chiamata "il mondo materiale", OVLM HMVTBO, Olahm Ha-Mevetbau. Questi tre aspetti stati chiamati "le facce", ANPIN, Anpin. Ecco formato l'Albero della Vita, OTz ChIIM, Otz Chiim; la prima triade che è messa al vertice, mentre la seconda e la terza sono sotto, in maniera tale che le tre Sephirot maschili sono sulla destra, le tre femminili sulla sinistra, mentre le quattro Sephirot che uniscono occupano il centro. Questo è l'Albero della Vita cabalistico dal quale tutte le cose dipendono. Vi è una considerevole analogia tra questo e l'albero Yggdrasil degli scandinavi» 21. L'Adam Kadmon di cui parla Avi ben Mordechai è il l'insegnamento cabalistico dell'«Uomo Primordiale». The Encyclopedia of Hasidism definisce l'Uomo Primordiale come l'Adamo fisico fatto ad immagine dell'Adamo spirituale, un concetto che esprime il principio occulto «come sopra, così sotto». «Uomo primordiale. I primi mistici deducono da Gn 1, 26 ("Facciamo l'uomo a nostra immagine") che l'Adamo fisico fu creato sul modello di un Adamo spirituale che è esistito nel mondo celestiale. (Vedi anche Ez 1, 26: "...una figura dalle sembianze umane"). Più tardi, questa idea divenne parte della prospettiva mistica del cosmo in cui tutto sulla Terra aveva una sua copia nel regno della Divinità» 22.

 

samuel liddell macgregor mathers the kabbalah unveiled
MacGregor Mathers The Kabbalah...

 

La succitata opera di Gershom Scholem On the Kabbalah and Its Symbolism identifica il dio delle Sephirot come Adam Kadmon, il Primo Uomo. Riferendosi alle Sephirot, egli spiega il simbolismo utilizzato che conduce all'inganno secondo cui Dio è l'uomo e l'uomo è il dio nascente. «Ma inadam kadmon della kabbalah nessun altro luogo, credo, c'è il contenuto mitico più evidente che nel simbolismo che identifica questo Dio delle Sephirot con l'uomo nella sua forma più pura, l'Adam Kadmon, l'Uomo Primordiale. Qui, la divinità che può essere conosciuta dall'uomo è l'uomo stesso, il Primo Uomo. Il grande nome di Dio nel suo spiegamento creativo è Adamo, come affermano i cabalisti a proposito della forza della Gematria, o equazione numerica (l'isopsefia) [...]. Il Bahir aveva parlato delle "sette forme sacre di Dio", che corrispondono ognuna ad una parte del corpo umano. Da qui all'Adam Kadmon il passo è breve, una concezione dalla quale l'antropomorfica prospettiva mitica di Dio non ha mai cessato di tracciare una nuova giustificazione [...]. Il pensiero esoterico dello Zohar [...] riguarda principalmente il mondo primordiale dell'uomo, sia come creatura che come l'increato Adam Kadmon. Questo mondo segreto della Divinità manifestato nel simbolo dell'uomo è duplice; è il mondo dell'uomo "interiore", ma è anche il regno che si svela solamente alla contemplazione del credente, e che lo Zohar chiama il "segreto della fede", raza de-mehemanutha» 23. L'Adam Kadmon viene spesso collegato alle luci che emanano dalle orecchie, dalla bocca e dal naso dell'Uomo Primordiale, o Dio. «Nel Pleroma, sorgono gli archetipi di ogni essere - le forme - determinati dalla struttura delle Sephirot, dall'Adam Kadmon e dal Dio creatore che partecipa alla Creazione [...]. Dalle orecchie, dalla bocca e dal naso dell'Uomo Primordiale escono luci che producono configurazioni profondamente ignote, stati dell'essere e mondi interiori che vanno oltre la penetrazione della mente umana, anche nella meditazione. Ma il piano centrale della Creazione è originato dalle luci che risplendono in una strana rifrazione dagli occhi dell'Adam Kadmon. I vasi, che consistono in misture di luci più basse, furono progettati per ricevere la luce possente delle Sephirot dai suoi occhi e servire da vasi e strumenti della Creazione» 24.

 

L'Adam Kadmon viene anche descritto come colui che ha «cinque facce». «...in cinque figure, o configurazioni, che Luria chiama "partsufim", "facce di Dio" o dell'Adam Kadmon, l'Uomo Primordiale ricostruito nel mondo di "tikkun". Queste cinque facce sono l'"arikh", "che soffre da molto tempo"; il Padre; la Madre; lo "ze'l'ir' l'anpin", l'"impaziente"; e il suo complemento femminile, la "Shekhinah...» 25.

 

Una divinità androgina?

 

I cabalisti insegnano che Dio è contemporaneamente maschio e femmina, e quando parlano dell'«uomo» si riferiscono sempre a questi due aspetti. Secondo l'interpretazione cabalistica dei versetti del Libro della Genesi, l'Adam Kadmon è androgino: «Maschio e e femmina li creò» (Gn 1, 27), così come viene detto nel Theosophical Glossary e in The Secret Doctrine di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891): unità maschio e femmina«Adamo, come presunto grande "Progenitore della razza umana", è, come Adam-Kadmon, fatto ad immagine di Dio - e quindi un'immagine priapica. Le parole ebraiche "Zãkhãr" e "Nëqebãh" vengono letteralmente tradotte in "linga" ("fallo") e "yoni", nonostante la loro trascrizione biblica sia "maschio" e "femmina". Come è detto nella Bibbia, "Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò" [...]: l'androgino Adam-Kadmon. Ora, questo nome cabalistico non è quello di un uomo vivente, né quello di un Essere umano o divino, ma dei due sessi od organi procreativi, chiamati in ebraico "Zãkhãr" e Nëqebãh, essendo questi due esseri l'immagine in cui di solito il "Signore Dio" è apparso al suo popolo eletto. Che questo sia così è provato innegabilmente da quasi tutti gli esperti in simbologia e dagli studiosi ebrei, così come dalla Kabbalah. Perciò, in un certo senso, Adamo è Yahwéh» 26. Nel suo libro The Rod of An Almond Tree in God's Master Plan, Peter Michas sostiene che poiché Adamo fu il primo ad essere creato, egli sarebbe un miscuglio di maschio e femmina. «Adamo fu creato come un essere integro, completo nella forma, avente in sé un equilibrio di maschio-femmina e un equilibrio di logica-emozione» 27. In seguito, Michas menziona due Adami: «Poi Dio trasse da Adamo un altro Adamo come compagno (Gn 2, 2-22; Gn 5, 2)» 28. Trattasi di una reminiscenza del concetto hassidico di Adamo nel regno fisico, la cui controparte spirituale è l'Adam-Kadmon che vive nel regno celestiale.

 

«Come sopra, così sotto» è la filosofia esoterica che implica una corrispondenza tra le forze della natura e il movimento delle stelle nel regno celestiale. Le antiche religioni misteriche consideravano il cosmo come se fosse tenuto insieme in una dualitàrebis alchemico perfetta con la Terra. Può essere che Michas abbia acquisito il concetto di corrispondenza occulta attraverso il movimento chassidico Chabad Lubavitch, in cui studiò le radici israelitiche del cristianesimo, come affermato nella prefazione del suo libro: «Finii per andare in un luogo chiamato "Chabad House", che era amministrata dai Lubavitch, i rabbini ortodossi estremisti. Questo fu l'inizio della mia istruzione sulle radici ebraiche della Bibbia. Mano a mano che la mia conoscenza del contesto ebraico della Sacra Scritture cresceva, il mio Dio si rivelava a me in modi che non possono essere spiegati. Comprendo che se Dio non avesse preservato gli ebrei e i loro libri (inclusa la Bibbia), la verità più spirituale e certamente tutta la cultura della Sacra Scrittura sarebbe andata persa nelle tradizioni degli uomini» 29. Ritornando al racconto di Michas della Creazione, la causa della caduta viene spiegata come una mancanza di unità maschile-femminile: «Adamo designò la sua Eva e furono progettati per lavorare insieme come un essere completo [...]. Poiché Adamo ed Eva fallirono nel comportarsi come un'unità, divennero vulnerabili e soccombettero all'oscurità disubbidendo a Dio» 30. Ogni studioso delle Sacre Scritture sa che nel racconto della Genesi, Dio non biasimò Adamo ed Eva per non essere riusciti a «comportarsi come un'unità», ma precisamente per la loro unità nella ribellione contro di Lui. Tuttavia, il filosofo ebreo Jakob Böhme (1575-1624), il cui contributo alla Teosofia è riconosciuto universalmente, riprese la teoria secondo cui l'androgino primitivo Adamo sperimentò una ribellione interna, il femminile contro il maschile... «Il mito giudeo-cristiano e la teologia dell'androginia dell'Uomo Primitivo furono reinterpretati e rivalorizzati con successo da Jakob Böhme. Per questo grande mistico e teosofo, il sonno di Adamo rappresenta la prima caduta: Adamo si disgiunse dal mondo divino e "si immaginò" immerso nella natura; a causa di questo fatto egli si abbassò e divenne terreno. L'aspetto dei sessi è una conseguenza diretta di questa prima caduta [...]. Un'altra idea fondamentale di Böhme, di Gichtel e di altri teosofi era che Sophia, la vergine divina, che era originariamente parte dell'Uomo Primitivo. Quando egli tentò di dominarla, la vergine si disgiunse da lui» 31.

 

Tutta la Storia è vista dalle scuole esoteriche come il ritorno dell'umanità alla condizione di Adam-Kadmon, lo stato androgino perfetto. Come l'archetipo di Adam-Kadmon, così è il concetto di maschio e femmina in un'unica anima. Viene insegnato che ogni anima e spirito iniziano come jakob böhmeun'unità maschio-femmina che si divide, e quando una coppia si unisce in matrimonio, è il riunirsi di quell'anima maschio-femmina. Nello Zohar troviamo il concetto cabalistico di androginia: «Ogni anima e spirito prima della sua entrata in questo mondo, consiste in un maschio e una femmina uniti in un unico essere. Quando esso scende su questa terra, le due parti si separano e animano due corpi diversi. Durante il matrimonio, Colui che è Santo - sia benedetto - che conosce tutte le anime e gli spiriti, li unisce nuovamente com'erano prima, ed essi costituiscono di nuovo un corpo e un'anima, formando ciò che era la sinistra e la destra dell'uno individuale» 32. Gershom Scholem afferma nell'opera Zohar, the Book of Splendor: Basic Readings From the Kabbalah: «È doveroso per un uomo essere "maschio e femmina", sempre, cosicché la sua fede può rimanere stabile, e la Presenza non potrà mai lasciarlo» 33. Il libro The Kabbalah Unveiled spiega l'insegnamento sull'androgino riferendosi all'unificazione dell'aspetto maschile e femminile di Dio. «E quando essi sono uniti insieme, sembrano essere un solo corpo. Da ciò comprendiamo che l'aspetto mascolino, preso a parte, presenta solamente metà del corpo, cosicché tutte le misericordie sono dimezzate; la stessa cosa avviene con l'aspetto femminile. Ma quando i due aspetti sono congiunti, sembrano formare solamente un unico corpo. Ed è così. La stessa cosa vale anche nel matrimonio. Quando il maschio si unisce alla donna, entrambi costituiscono un corpo completo, e tutto l'Universo è in uno stato di felicità, perché tutte le cose ricevono benedizioni dal loro corpo perfetto. E questo è un Arcanum» 34. Nell'introduzione all'opera Kabbalah Unveiled McGregor Mathers afferma: «Ora, noi scopriamo che prima che la Divinità si adattasse, ossia come maschio e femmina, che i mondi dell'Universo non potevano sussistere...» 35.

 

Mathers spiega che le Sephirot contengono lo sviluppo e gli attributi di Dio, con qualcosa di maschile eelohim qualcos'altro di femminile. Lo Spirito Santo viene definito «Ruach» o lo Spirito che significa «femminile» o «Madre». I cabalisti credono che è stata l'unione del Padre (maschile) e della Madre (femminile), l'unione di Dio che «ha generato il Figlio». «Fra queste Sephirot, congiuntamente e separatamente, noi troviamo lo sviluppo delle persone e gli attributi di Dio. Di questi alcuni sono maschio e altri sono femmina. Ora, per qualche ragione a loro nota, i traduttori della Bibbia per mancanza di spazio hanno attentamente evitato e soffocato ogni riferimento al fatto che la Divinità è maschile e femminile. Essi hanno tradotto un plurale femminile con un maschile singolare nel caso della parola "Elohim". Nondimeno, essi hanno lasciato un'ammissione non voluta della loro conoscenza che Dio era al plurale in Gn 4, 26: "Ed Elohim disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza". Ancora (v. 27), come potrebbe essere fatto ad immagine di Elohim, maschio e femmina Adamo, a meno che anche Elohim sia maschio e femmina? La parola "Elohim" è un plurale formato dall'"ALH" singolare e femminile, "Eloh", aggiungendo "IM" alla parola. Ma poiché solitamente "IM" è la terminazione del plurale maschile, e qui è aggiunto ad un nome femminile, esso fornisce alla parola "Elohim" il senso di una potenza femminile che si è unita ad un'idea maschile, e con ciò è in grado di produrre un discendente. Ora, noi sentiamo parlare spesso del Padre e Figlio, ma noi non sentiamo nulla della Madre nelle religioni all'ordine del giorno. Ma nella Qabalah troviamo che l'Antico di giorni si adatta simultaneamente al Padre e alla Madre, e così genera il Figlio. Ora, questa Madre è Elohim. Di solito si dice che lo Spirito Santo è maschile. Ma la parola RVCh, Ruach, Spirito, è femminile, come appare dal passo seguente del Sepher Yetzirah: "AChTh RVCh ALHIM ChIIM, Achath (femminile, non Achad, maschile) Ruach Elohim Chiim: "Uno è lei, lo Spirito dell'Elohim della Vita"» 36.

 

Le Sephirot

 

kabbalah - yogaCi rivolgiamo nuovamente a McGregor Mathers per un'introduzione al concetto importantissimo di Sephirot dell'«Albero della Vita» cabalistico. «Ora devo spiegare il vero significato dei termini "Sephira" e "Sephiroth". Il primo è singolare, il secondo è plurale. La migliore traduzione della parola è "emanazione numerica". Ci sono dieci Sephirot che sono le forme più astratte dei dieci numeri della scala decimale, ovvero le forme astratte dei dieci numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10. Perciò, come nelle matematiche più elevate, ragioniamo di numeri nel loro senso astratto, così anche nella Qabalah ragioniamo della Divinità partendo dalle forme astratte dei numeri; in altre parole, dal SPIRVTh Sephiroth. Fu da questa antica teoria Orientale che Pitagora dedusse le sue idee simboliche numeriche» 37. Partiremo da una breve analisi delle Sephirot e del Tiferet si trova nel sito web The Ten Sefirot of the Kabbalah 38. Le dieci Sephirot o emanazioni sono collegate tra loro;chakra - albero della vita generalmente, una Sephira si collega a quella più vicina. Chiaramente, nelle dieci Sephirot c'è molto più degli insegnamenti talmudici che di quelli cabalistici. Parte del concetto di Sephirot e di ascesa attraverso i cancelli o scale della saggezza si riferisce al cabalistico Albero della Vita, che è identico agli insegnamenti mistici dei Sufi. A causa della mancanza di spazio, l'elenco che segue non include tutte le loro relazioni, ma presenta paragoni fra certe Sephirot cabalistiche e i chakra della Kundalini rispetto all'Albero della Vita. I paralleli con la Kundalini sono presenti in A Kabbalistic View of the Chakras, di Rebekah Kenton, che spiega i chakra nei termini della Scala di Giacobbe: «I chakras sono i collegamenti tra il corpo fisico e quello psicologico [...]. Le loro riflessioni possono essere percepite anche come dischi turbinosi di fronte al corpo [...]. Il riferimento ai paralleli proviene da "Kundalini Tantra", di Swami Satyananda Saraswati, e tutte le citazioni sono estratte da questo libro» 39. «Dal punto di vista cabalistico è più interessante concentrarsi sull'aspetto psicologico e di coscienza che evolve, e come tali i chakra dovrebbero essere visti sulla Scala del Giacobbe sullo psicologico o yetziratico Albero della Vita» 40. Molto brevemente, senza mostrare tutte le Sephirot, e senza approfondire, considerando i significati segreti di queste emanazioni della divinità dei cabalisti, possiamo giungere alla comprensione dell'uso di questi termini fatto da Avi ben Mordechai. «Tiferet rappresenta l'equilibrio ideale della Giustizia e la Misericordia che necessita al corretto funzionamento dell'Universo. Questa Sephirah unisce tutti i nove poteri superiori».

 

kabbalah e kundalini

La Kabbalah e la Kundalini.

 

- Tiferet: è figlia di Hokhmah e Binah

«Essa è spesso rappresentata come uno sposo o un principe che si sforza di essere unito alla Shekhinah. La loro unione produce l'anima umana» 41. L'analogia con la Sephira Tiferet si riferisce all'unificazione di Hokmah e Binah, che, secondo A Kabbalistic View of the Chakras di Rebekah Kenton, si traduce nel fatto che «la loro unione produce l'anima umana» 42. «Il chackra Manipura (ombelico o plesso solare); Tiferet. Nello stesso modo in cui il Sole irradia continuamente energia ai pianeti [...], Manipura o Tiferet è il Sé, il punto centrale della psiche. Quando la coscienza evolve in Manipura, si acquisisce una prospettiva spirituale. Ciò si riferisce alla posizione di Tiferet come il Regno del Cielo. In Mooladhara e Swadhisthana la coscienza è ancora occupata in faccende personali e vecchi karma irrisolti, ma in Manipura l'individuo inizia a rendersi conto delle possibilità di diventare veramente umano» 43.

 

- Hokhmah: la Saggezza

Attraverso le dieci Sephirot l'iniziato raggiunge la saggezza di Dio: «Hokhmah rappresenta il contemplativo, gli aspetti sintetici del pensiero di Dio. È il punto primordiale della creazione dal quale è originata ogni realtà conoscibile. Ci sono trentadue vie della Saggezza» 44.

 

- Binah: la Comprensione e il Discernimento

Si dice che Binah si unisca con Hokhmah e dia luogo alle sette Sephirot più basse, menzionate anche da Avi Mordechai. «Binah si riferisce terzo occhioall'analitico, distinguendo gli aspetti del pensiero di Dio. Essa è l'elemento femminile e più elevato della Divinità, ed è rappresentata come la madre della Shekhinah. Molti dei simboli associati con la Binah sono dunque identici a quelli della Shekhinah. Avendo ricevuto il seme da Hokhmah, Binah concepisce e da alla luce le sette Sephirot più basse; Ci sono cinquanta "Cancelli della Comprensione" [...]. Superna Madre, Superna Shekhinah [...], Palazzo [...], Utero, Pentimento ("Ritorno", Teshuvah) [...], un fiume che si ramifica in sette ruscelli [...], Superno Giubileo [...], l'Alfabeto ebraico» 45. Secondo Rebekah Kenton, il binomio Binah-Hokhmah ha a che fare con l'apertura del Terzo Occhio: «Il chakra Ajna (il Terzo Occhio); Binah-Hokhmah Ajna è il chakra dell'intelletto più elevato. Ajna è il centro che testimonia dove si diviene osservatori distaccati di tutti gli eventi, inclusi quelli che avvengono all'interno del corpo e della mente. Qui il livello di consapevolezza è sviluppato finché si inizia a "vedere" l'essenza ignota che è posta sotto tutti gli aspetti visibili. Quando Ajna viene risvegliato, il significato e l'importanza  dei simboli brilla nella percezione consapevole e la conoscenzaalbero della vita - fulmine intuitiva sorge disinvoltamente. Fintantoché il chakra di Ajna non si risveglia, siamo nell'inganno. È solamente dopo avere risvegliato il chakra di Ajna che le leggi di causa ed effetto possono essere conosciute. Da quel momento in poi tutto l'atteggiamento filosofico e l'approccio alla vita cambiano [...]. Come abbiamo detto, è molto importante sviluppare le qualità di Binah e Hokhmah all'inizio del viaggio spirituale. Solo coloro che possiedono la Comprensione saranno in grado di giungere alla mèta» 46. «Paradossalmente, il risveglio dei chakra dovrebbe iniziare in alto con Ajna o Terzo Occhio. Si ha bisogno di un grado di Saggezza e di Comprensione, di una certa prospettiva filosofica e di distacco per essere poi capaci di affrontare i fenomeni psichici che seguono il risveglio del chakra più basso. Sembrerebbe che al risveglio del chakra Ajna segua la sequenza del Fulmine, mentre attiva prima Binah e poi l'aspetto di Hokhmah di questo livello. Si dice che Ajna sia solamente una scorciatoia per giungere al Sahasrara o miglioramento intellettuale; da Hokhmah sarà possibile vedere come arrivarci» 47. In Masonic and Occult Symbols Illustrated, Cathy Burns spiega come l'allineamento corretto e il risveglio dei chakra conduca al miglioramento intellettuale e spirituale - l'apertura del Terzo Occhio - o ai poteri psichici avanzati: «Nel mondo della "realtà" propria dell'induismo e dello yoga - come credono molti occultisti e newager - si ritiene che il corpo contenga sette basi di energia, note come chakra. Quando questi centri sono debitamente allineati praticando lo yoga e la meditazione, ha luogo un'"unione" del chakra spinale (il Serpente della Kundalini) con Shiva, localizzato nel chakra frontale (il Terzo Occhio psichico), e questa "unione spirituale" si crede che aumenti i poteri extrasensoriali e psichici» 48. Il Fulmine che accompagna l'apertura del Terzo Occhio ha un significato occulto che si riferisce a Lucifero, e che si trova anche nella Sacra Scrittura: «Gesù disse: "Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore (Lc 10, 18).

 

satana cade come la folgore

«Gesù disse: "Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore"».

 

- La Sephira Yesod è l'equivalente del fallo maschile

«Yesod è il canale attraverso cui Tiferet si sforza di unirsi con Shekhinah e procedere verso le forze creative divine benevole. Questa sephira simboleggia il fallo maschile, santificato attraverso l'alleanza della circoncisione» 49. La spiegazione della Kundalini ha dei parallelismi con ciò che è appena stato detto più sopra per la Sephira Yesod. «Il chakra Mooladhara ("la Base"); Yesod [...] Mooladhara è alla radice del sistema di chakra e le sue influenze sono alla radice della nostra intera esistenza. Nel Tantra, Mooladhara è la sede della Kundalini, la base da cui deriva la possibilità di realizzazione più elevata. Tutte le passioni sono immagazzinate in Mooladhara, tutta la colpevolezza, ogni complesso e ogni agonia hanno la loro radice nel chakra Mooladhara. É molto importante per ognuno di noi risvegliare questo chakra e uscire da esso. I nostri karma più bassi sono nascosti lì, come in incarnazioni più basse, dove tutto l'essere dell'individuo è fondato sulla personalità sessuale» 50.

 

yesod

Yesod è l'equivalente del fallo maschile.

 

- La Shekhinah

Anche nel Talmud ci si riferisce spesso ad essa come all'aspetto femminile di Dio, e si parla della brama degli elementi maschili e femminili della Divinità che devono essere uniti. «La Shekhinah è un concetto talmudico che rappresenta la dimora di Dio e l'immanenza nel mondo creato. Essa è associata al "Keneset Yisrael", lo spirito impersonato dal popolo d'Israele. Secondo una tradizione rabbinica, la Shekhinah era presente durante i vari esili del popolo ebraico. Dunque, la redenzione degli israeliti è inestricabilmente collegata alla cura di un'alienazione presente all'interno di Dio stesso, introducendo un nuovo forte elemento nella tradizionale escatologia messianica ebraica. È attraverso la Shekhinah che le creature umane possono sperimentare il Divino. La passività della Shekhinah è spesso enfatizzata (associata alla sua femminilità), come il destinatario delle forze provenienti dalla Sephira più elevata. La Shekhinah è spesso rappresentata come una sposa o una principessa il cui maschio innamorato è il composto dalle nove Sephirot superiori, rappresentate dal principe/sposo Tiferet. Le frasi erotiche e romantiche del Cantico dei Cantici e l'immaginario profetico sono chiamati a rappresentare la brama degli elementi maschili e femminili della Divinità» 51.

 

kabbalah - yogaIsaac Myer afferma in The Qabbalah, a riguardo degli elementi maschili e femminili delle Sephirot che l'idolatria di Salomone comportava l'adorazione di tali divinità: «Il primo profetismo d'Israele e il bacchismo sono simili in certi aspetti. I cabalisti chiamano lo Spirito Santo la Madre, e la Chiesa d'Israele la Figlia. Salomone fece incidere sulle pareti del Tempio le somiglianze tra i principî maschili e femminili per adombrare questo mistero; tali, si dice, erano le figure del cherubino. Tuttavia, ciò non era in obbedienza alle parole della Toràh. Esse erano simboliche del Superiore, dello spirituale, del primo o Creatore, del positivo o maschile, e dell'Inferiore, il passivo, il negativo o femminile, formato o fatto dal primo» 52. Anche sull'Albero della Vita si trova «il chakra Anahata (il Cuore); Gevurah-Hesed, che comporta l'abilità di determinare il proprio destino e di evadere il fato preordinato» 53. E ogni mossa diretta verso l'alto su questa scala rievoca il Fulmine che appare sull'Albero della Vita unendo tutte le Sephirot. Il Salmo 36 (vers. 23) parla in modo diverso: «Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo e segue con amore il suo cammino». Il chakra Vishuddhi ha dei parallelismi con l'aspetto della conoscenza nella Kabbalah. «L'aspetto più astratto di Vishuddhi è la facoltà del discernimento più elevato [...]. Ogni comunicazione ricevuta telepaticamente può essere esaminata per la sua correttezza e precisione [...], e ci permette di distinguere la realizzazione che entra nella nostra coscienza dai livelli più elevati di conoscenza dai puri farfugliamenti e pensieri della nostra mente inconscia [...]. Quando Vishuddhi viene risvegliato il fluido divino è trattenuto e utilizzato, divenendo il nettare dell'immortalità. Il segreto della giovinezza e della rigenerazione del corpo sta nel risveglio del chakra Vishuddhi. A questo stato di consapevolezza, gli aspetti velenosi e le esperienze della vita vengono assorbiti e trasformati in un stato di beatitudine» 54.

 

Di un certo interesse a riguardo all'ascesa della scala dell'Albero cabalistico della Vita è questa asserzione di Rebekah Kenton: «Nella Kabbalah, un individuo i cui chakra sono stati risvegliati pienamente e permanentemente dovrebbe essere chiamato "Messia"» 55. Daniele (Dn 8, 23-25) profetizza che negli ultimi giorni un individuo diverrà il dittatore di tutto il mondo (l'Anticristo): «Alla fine del loro regno, quando l'empietà avrà raggiunto il colmo, sorgerà un re audace, sfacciato e intrigante. La sua potenza si rafforzerà, ma non per potenza propria; causerà inaudite rovine, avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. Per la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo e con inganno farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma verrà spezzato senza intervento di mano d'uomo».

 

gesù misericordioso

O Gesù mio, perdonate le nostre colpe, preservateci dal fuoco dell’inferno, portate

in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Vostra misericordia.


banner centro culturale san giorgio

 

Note

 

1 Traduzione dell'originale inglese Kabbalah Initiation, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web

http://watch.pair.com/HRinitiation.html

2 Cfr. B. Creme, The Reappearance of the Christ & The Masters of Wisdom («La riapparizione del Cristo e i Maestri di Saggezza»), Tara Center, 1980, pag. 84.

3 Cfr. A. Bailey, Initiation: Human and Solar («Iniziazione umana e solare»), Lucis Pub., 1922, pag. 9.

4 Cfr. M. Sidlofsky, Kabbalah: A Brief History («Kabbalah: un a storia breve»); www.shamash.org/kavannah/kabbalah.html

5 Cfr. Kabbalah: The Misunderstood Doctrine («Kabbalah: la dottrina fraintesa»; http://baptist1.com/judaism/kabbalah.htm

6 Cfr. C. Low; Kabbalah Faq; February 1996; www.digital-brilliance.com/Kab/index.htm

7 Ibid.

8 Ibid.

9 Cfr. «Torah and Halachic Authority (3/12). What is "Halacha?" How is it determined»?;

vedi http://www.cis.ohio-state.edu/text/faq/usenet-faqs/html/judaism/FAQ/03-Torah-Halacha/faq-doc-45.html

10 Hypertext Halacha; http://www.torah.org/learning/halacha/

11 Ibid., Siman 75, http://www.torah.org/learning/halacha/s75.htm

12 Ibid.

13 Cfr. Z. Imos, Jewish Mystical Traditions («Tradizioni mistiche ebraiche»), 1995;

vedi http://140.190.128.190/merton/zos/jewish.html

14 Cfr. H. Maccoby, Judaism on Trail («Sulle traccie del giudaismo»), pag. 281.

15 Vedi http://www.ez/com/~peterm/HB.GK.RF.HTML

16 Cfr. Dance of the Seven Veils: Jewish Astrology («La danza dei sette veli: l'astrologia ebraica»);

vedi http://ggms.com/asherah/veils.htm

17 Cfr. G. Scholem, On The Kabbalah And Its Symbolism («Sulla Kabbalah e sul suo simbolismo»), Schocken Books, 1965, pag. 133.

18 Cfr. C. Low, «Cabalah.cln»; Kabbalah, http://marlowe.wimsey.com/rshand/streams/thera/canaan.html

19 Così Avi ben Mordechai in una e-mail ad Ed Tarkowski l'8 maggio 1998.

20 Cfr. G. Scholem, op. cit., pagg. 123-124.

21 Cfr. S. L. McGregor Mathers, Introduction to Kabbalah Unveiled («Introduzione alla Kabbalah svelata»);

vedi www.webvs.com/hogd/kabalah_unveiled.html

22 Cfr. Encyclopedia of Hasidism, Rabinowicz, Tzbvi M., pag. 8.

23 Cfr. G. Scholem, op. cit., pag. 104.

24 Ibid., pag. 112.

25 Ibid., pag. 114.

26 Cfr. H. P. Blavatsky, The Secret Doctrine («La Dottrina Segreta»), vol. II, pag. 467.

27 Cfr. P. Michas, The Rod of an Almond Tree in God's Master Plan («Il bastone di un albero di mandorle nel piano principale di Dio»), WinePress Pub., 1997, pag. 48.

28 Ibid., pag. 48.

29 Ibid., pag. 19.

30 Ibid., pagg. 48-49.

31 Cfr. M. Eliade, Encyclopedia of Religion («Enciclopedia della religione»), vol. I, Simon & Schuster MacMillan, New York 1995, pag. 279.

32 The Hebrew Zohar; http://marlowe.wimsey.com/rshand/streams/thera/canaan.html

33 Cfr. G. Scholem, Zohar, the Book of Splendor: Basic Readings From the Kabbalah («Zohar, il libro dello Splendore: letture di base dalla Kabbalah»), Schocken Books, 1995, pag. 10.

34 Cfr. The Kabbalah Unveiled; www.webvs.com/hogd/kabalah_unveiled.html

35 Cfr. S. L. McGregor Mathers, Introduction to Kabbalah Unveiled; www.webvs.com/hogd/kabalah_unveiled.html

36 Ibid.

37 Ibid.

38 Cfr. The Ten Sefirot; www.acs.ucalgary.ca/~elsegal/Sefirot/Sefirot.html

39 Cfr. R. Kenton, A Kabbalistic View of the Chakras («Una visione cabalista dei chakra»);

vedi http://www.kabbalahsociety.org/chakras.htm

40 Ibid.

41 www.acs.ucalgary.ca/~elsegal/Sefirot/Tiferet.html

42 Cfr. R. Kenton, op. cit.

43 Ibid.

44 www.acs.ucalgary.ca/~elsegal/Sefirot/Hokhmah.html

45 www.acs.ucalgary.ca/~elsegal/Sefirot/Binah.html

46 Cfr. R. Kenton, op. cit.

47 Ibid.

48 Cfr. C. Burns, Masonic and Occult Symbols Illustrated («Simboli massonici e dell'occulto illustrati»), Sharing, 1998, pag. 128.

49 www.acs.ucalgary.ca/~elsegal/Sefirot/Yesod.html

50 Cfr. R. Kenton, op. cit.; http://www.kabbalahsociety.org/chakras.htm

51 www.acs.ucalgary.ca/~elsegal/Sefirot/Shekhinah.html

52 Cfr. I. Myer, The Qabbalah; http://marlowe.wimsey.com/rshand/streams/thera/canaan.html

53 Cfr. R. Kenton, op. cit.; http://www.kabbalahsociety.org/chakras.htm

54 Ibid.

55 Ibid.

 

home page