titolo medaglia miracolosa

ultima modifica: 21 aprile 2015

 

medaglia miracolosa

 

Santa Caterina Labouré

 

La Medaglia miracolosa venne consegnata dalla Madre di Dio a Santa Caterina Labouré (1806-1876). Quest'ultima, giunta all'adolescenza, dopo l'apparizione in sogno di San Vincenzo de' Paoli (1581-1660), che la invitava ad entrare tra le sue suore, chiese di entrare in una casa delle Figlie della Carità. Il 21 aprile 1830 Caterina entrò come postulante a Chatillon-sur-Seine.

 

In seguito, fu mandata a Parigi per il noviziato, nella Casa Madre situata in rue du Bac. Durante il suo noviziato ebbe altre visioni, come quelle di Gesù Eucaristico e di Cristo Re (giugno 1830). Le apparizioni che hanno avuto nel corso del tempo la maggiore risonanza sono state le apparizioni dell'Immacolata della Medaglia miracolosa. Fu questo un ciclo di almeno cinque apparizioni.

 

santa caterina labouré

 

La prima apparizione

 

la madonna appare a santa caterina labouréScrive Caterina Labouré: «Alle ore 23,30 del 18 luglio 1830, mentre ero a letto addormentata, mi sento chiamare per nome: "Suor Labouré!” Svegliatami, guardo dalla parte da cui veniva la voce, […] e vedo un fanciullino vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Venite in cappella, la Madonna vi aspetta”. Mi venne subito il pensiero: mi sentiranno! Ma quel fanciullino a rispondermi: “State tranquilla, sono le ventitré e trenta e tutti dormono profondamente. Venite che vi aspetto”. Vestitami in fretta, mi diressi verso quel fanciullino […], o meglio, io seguii lui […]. Erano accesi i lumi dappertutto dove noi passavamo, e questo mi sorprendeva molto. Assai più meravigliata, però, rimasi all’ingresso della cappella, quando l’uscio si aprì, appena il fanciullino l’ebbe toccato con la punta di un dito. La meraviglia poi crebbe nel vedere tutte le candele e tutte le torce accese come alla Messa di mezzanotte. Il fanciullino mi condusse nel presbiterio, accanto alla poltrona del Padre Direttore, dove io mi misi in ginocchio, […] giunse il sospirato momento. Il fanciullino mi avverte dicendo: "Ecco la Madonna, eccola"!. Sento il rumore come il fruscio di una veste di seta […]. Fu quello il momento più dolce della mia vita. Dire tutto ciò che provai mi sarebbe impossibile. "Figlia mia - mi disse la Madonna - Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai sempre la sua grazia: manifesta tutto quanto succede in te, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni: rendine conto a che è incaricato della tua anima”».

 

Seconda apparizione

 

«Il 27 novembre 1830 che era il sabato antecedente la prima domenica d'Avvento, alle cinque e mezza del pomeriggio, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore, come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo asanta vergine con il globo quel lato, vidi la Santissima Vergine all'altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, "a la vierge", cioè accollata e con le maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco fino ai piedi, il viso, era abbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo o meglio sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che la metà. Le sue mani, elevate all'altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo, che rappresentava l’Universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò splendente mentre presentava il globo a Nostro Signore. Tutto ad un tratto, le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano raggi luminosi. Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me, e si fece sentire una voce che mi disse: "Questo globo rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia e ogni singola persona…". Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti!… e la Vergine aggiunse: "Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano", facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che la pregano; e quante grazie Ella accorda alle persone che la cercano e quale gioia Ella prova a concederle. In quel momento io ero e non ero… Gioivo. Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale, in alto, a modo di semicerchio, dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole, scritte a lettere d’oro: "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi". Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fa coniare una medaglia su questo modello: tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; specialmente portandola al collo. Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia. All'istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della medaglia. Vi era il monogramma di Maria, ossia la lettera "M" sormontata da una Croce e, come base di questa Croce, una spessa riga, ossia la lettera "I", monogramma di Gesù, Jesus. Al di sotto dei due monogrammi, vi erano i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, circondato il primo da una corona di spine trafitto il secondo da una spada».

 

apparizione della madonna a santa caterina  retro medaglia miracolosa 

 

Interrogata più tardi, la Labouré, se oltre al globo o, meglio, alla metà del globo, avesse veduto qualche altra cosa sotto i piedi della Vergine, rispose di aver veduto un serpente di color verdastro chiazzato di giallo. Quanto poi alle dodici stelle che circondano il rovescio della medaglia, «è moralmente certo che questa particolarità fu indicata a viva voce dalla Santa, fin dall'epoca delle apparizioni». Nei manoscritti della immacolata madre di dioVeggente si trova anche questa particolarità, che è di molta importanza. Tra le gemme ve ne erano alcune che non mandavano raggi. Mentre ella se ne stupiva, sentì, la voce di Maria che diceva: «Le gemme dalle quali non partono raggi sono simbolo delle grazie che si dimentica di chiedermi». Tra esse la più importante è il dolore dei peccati. La Medaglia dell'Immacolata fu coniata due anni dopo, nel 1832, e fu denominata dal popolo stesso «Medaglia miracolosa» per eccellenza, per il gran numero di grazie spirituali e materiali ottenute per intercessione di Maria. Una esortazione all'apostolato, scritta proprio da Padre Jean-Marie Aladel, confessore di Santa Caterina e primo promotore della coniazione e della diffusione della Medaglia in tutto il mondo. Le sue parole sentiamo le rivolte ad ognuno di noi: «Oh, cresca e si estenda sempre più il culto di Maria concepita senza peccato, questo culto così dolce, così adatto a far discendere sulla terra le benedizioni del Cielo! Oh, se noi conoscessimo il dono di Maria, se comprendessimo il suo grande amore per noi! Portate la Medaglia miracolosa! Portatela voi bambini, questa cara Medaglia, questo dolce ricordo della più tenera fra le Madri. Imparate ed amate ripetere la sua breve preghiera: "O Maria concepita...". Stella del Mattino, Ella sarà felice di guidare i vostri primi passi e di conservarvi nell'innocenza. Portatela voi giovani e ripetete spesso fra i tanti pericoli che vi circondano: "O Maria concepita...". Vergine senza macchia, Ella vi preserverà da ogni pericolo. Portatela voi padri e madri di famiglia e la Madre di Gesù spanderà su di voi e sulle vostre famiglie abbondanti benedizioni. Portatela voi, anziani e malati. Soccorso dei cristiani, Maria accorrerà in vostro aiuto per santificare i vostri dolori e per consolare i vostri giorni. Portatela voi, anime consacrate a Dio e non stancatevi di dire: "O Maria concepita...". Regina dei vergini e delle vergini, Ella farà germogliare nel giardino del vostro cuore i fiori e i frutti che devono essere le delizie dello Sposo e formare la vostra corona nel giorno delle nozze dell'Agnello. E voi pure peccatori anche se foste piombati nell'abisso delle più grandi miserie, anche se la disperazione si fosse impadronita dell'anima vostra, levate lo sguardo verso la Stella del Mare: vi resta la compassione di Maria. Prendete la Medaglia e gridate dal profondo del vostro cuore: "O Maria concepita...". Rifugio dei peccatori, Ella vi tirerà fuori dall'abisso nel quale siete caduti e vi ricondurrà sui sentieri fioriti della giustizia e del bene».

 

Seminiamo la Medaglia con fede nella sua origine divina e con fiducia nella sua miracolosa potenza. Seminiamola con coraggio e con costanza senza rispetto umano, senza stancarci mai. La Medaglia sia la nostra medicina più efficace, il nostro regalo preferito, il nostro ricordo e il nostro grazie più sincero, per tutti. Una delle prime a ricevere la Medaglia miracolosa fu la stessa Santa Caterina Labouré, la quale, quando l'ebbe tra le mani, la baciò, e poi disse: «Ora bisogna diffonderla». Da queste parole dell'umile Santa, la piccola Medaglia prese il via, e rapida come una minuscola cometa, fece il giro del mondo intero. Si pensi che nella sola Francia, nei primi dieci anni, ne vennero coniate e vendute ben settantaquattro milioni. Perché questa prodigiosa diffusione? Per la fama di «Miracolosa» che ben presto si meritò dal popolo. Grazie e miracoli si moltiplicavano via via operando conversioni e guarigioni, aiuti e benedizioni per le anime e per i corpi.

 

Fede e preghiera

 

Le radici di queste grazie sono sostanzialmente due: la fede e la preghiera. Anzitutto la fede: ci dev'essere almeno in colui che dona lala madonna del miracolo appare ad alphonse ratisbonne Medaglia, come avvenne per Alfonso Ratisbonne (1814-1884), ebreo incredulo, che ricevette la Medaglia da un uomo pieno di fede, il barone De Bussières. È chiaro, infatti, che non è il pezzo di metallo della Medaglia, fosse pure di oro zecchino, a operare miracoli; ma è la fede fervida di chi tutto attende da Colei che il metallo raffigura. Anche il cieco nato, di cui ci parla il Vangelo (Gv 9,6), non fu il fango che Gesù adoperò a ottenergli la vista, ma la potenza di Gesù e la fede del cieco. Dobbiamo avere fede nella Medaglia in questo senso, ossia che la Madonna con la Sua onnipotenza misericordiosa si serve di quel minuscolo mezzo per donare le Sue grazie ai figli che glieLe chiedono. E qui ricordiamo l'altra radice delle Grazie: la preghiera. Dagli esempi che abbiamo riferito e che ancora riferiremo appare evidente che la Medaglia fa centro e opera Grazie quando è accompagnata dalla preghiera. Padre Massimiliano Kolbe (1894-1941), quando distribuiva le Medaglie miracolose agli increduli o a persone che non avrebbero pregato, si metteva lui a pregare con ardore e fervore di santo. La Medaglia, sia ben chiaro, non è un magico talismano. No. È uno strumento di Grazia. La Grazia vuole sempre la cooperazione dell'uomo. L'uomo coopera con la sua fede e la sua preghiera. Fede e preghiera, quindi, assicurano la fecondità «miracolosa» della celebre Medaglia. Possiamo dire, anzi, che la Medaglia non opera mai da sola, ma esige la cooperazione dell'uomo chiedendo di essere accompagnata dalla fede e dalla preghiera almeno di qualcuno o di chi dona la Medaglia o di chi la riceve.

 

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