Il Vaticano, gli ebrei e il nazismo

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Le spregevoli verità del buddismo

titolo conoscere l'inquisizione

di Arnaud de Lassus 1

 

postato: 8 maggio 2014

 

stendardo inquisizione spagnola

Sopra: lo stendardo

dell'Inquisizione spagnola.

 

 

Introduzione

 

Abbiamo due ragioni principali per affrontare il tema dell'Inquisizione:

  • L'Inquisizione fu un'istituzione della Chiesa che è stata attiva, sotto diverse forme 2, principalmente dal XIII secolo al XVII secolo. A questo proposito, la Chiesa è stata ed è tuttora calunniata, innanzi tutto dai suoi nemici, e oggi anche da tanti cattolici disinformati. È dunque necessario ristabilire la verità storica su questo punto essenziale della sua Storia;

  • La questione dell'Inquisizione solleva due quesiti, entrambi di grande attualità:

Prima domanda: esistono i reati di opinione? Questi crimini sono punibili dalla legge?

 

Domanda molto attuale che può essere illustrata da un esempio piuttosto recente. Nella notte tra l'8 e il 9 giugno 1995, alcune bande etniche hanno appiccato il fuoco, a Noisy-le-Grand, nella regione dell'Île-de-France, a diversi edifici pubblici: un complesso scolastico, una scuola, una materna e una palestra. Questi incendi scoppiarono, mentre, da oltre due mesi, veniva diffuso su grande scala dalla Fédération Nationale d'Achat des Cadres (FNAC) 3 e dal Virgin Megastore un singolo del duo rapper NTM nel cui primo verso si afferma: «Mais qu'est-ce qu'on attend pour foutre le feu»?Ma che si aspetta ad appiccare il fuoco»?).

 

ntm

 

Nel clima attuale di libertà di pensiero:

  • L'incendio doloso viene punito (almeno in linea di massima);

  • Questo incitamento ad «appiccare il fuoco», come dicono, non è stato oggetto di alcun procedimento. Tutto è accaduto come se la stessa nozione di reato di opinione fosse scomparsa. Si tratta di una buona cosa?

Seconda domanda sollevata dalla questione dell'Inquisizione: è legittimo ed efficace difendere la verità (religiosa) mediante la forza (dello Stato)?

 

Al tempo dell'Inquisizione la risposta era «sì». Oggi, prevale il parere contrario: si ammette che la verità deve difendersi mediante la forza insita in sé stessa, e che non necessita di alcun appoggio da parte del braccio secolare. Opinione generalmente ammessa, specialmente negli ambienti religiosi, e che sembra contraddire l'atteggiamento di quei fedeli che, nei Paesi cattolici in cui l'errore religioso viene propagato liberamente, perdono la fede per cadere nell'indifferenza religiosa o per aggregarsi alle sétte o al movimento New Age.

 

 

I

L'OPINIONE GENERALE

SULL'INQUISIZIONE

 

 

Tribunali ecclesiastici incaricati di giudicare i processi per eresia, le due Inquisizioni sono abitualmente oggetto di condanne radicali:

 

Voltaire (1694-1778): «Questo tribunale sanguinario, questo monumento terribile del potere monacale» 4;

 

La rivista cattolica Source de Vie:

 

«Non bisogna dimenticare l'Inquisizione. Se i roghi furono meno numerosi di quello che una certa letteratura lascia intendere, uno solo di essi basta tuttavia a dimostrare che queste reazioni sommamente intolleranti e punitive non avevano nulla di cristiano» 5.

 

Ma questi giudizi sollevano immediatamente molteplici domande. Se veramente i tribunali dell'Inquisizione furono così barbari e sanguinari, come spiegare che la Chiesa abbia lasciato che tali istituzioni esistessero per sei secoli? Come spiegare che numerosi inquisitori siano stati canonizzati, molti dei quali sono morti nell'esercizio delle loro funzioni? Citiamo i più conosciuti:

 

San Pietro Martire, dominicano (1205-1252) 6, ucciso da eretici catari nell'esercizio delle sue funzioni;

San Pietro d'Arbués, canonico regolare (1441-1485) 7, ucciso da conversos (ebrei falsamente convertiti al cattolicesimo) nell'esercizio delle sue funzioni;

San Giovanni da Capestrano, francescano (1386-1456); inquisitore per tutta la cristianità 8;

San Pio V, domenicano e Papa (1504-1572) 9.

 

san pietro martiresan pietro d'arbuéssan giovanni da capestrano

Sopra: tre inquisitori canonizzati dalla Chiesa; da sinistra, San Pietro Martire, San Pietro d'Arbués e San Giovanni da Capestrano.

 

 

II

LA VECCHIA INQUISIZIONE

ECCLESIASTICA

 

 

Organizzata sotto forma di istituzione permanente da Papa Gregorio IX (1170-1241), con la Bolla Ille humani generis, dell'8 febbraio 1232, l'Inquisizione, che chiamiamo «ecclesiastica» per distinguerla dell'Inquisizione della Spagna creata duecentocinquant'anni più tardi, era un organismo giudiziario che dipendeva direttamente dalla Santa Sede avente funzione di lottare contro le eresie.

 

Avvenimenti all'origine dell'inquisizione ecclesiastica

 

Normalmente, era il Vescovo che aveva il compito di combattere contro l'eresia giacché aveva la responsabilità di salvaguardare la fede e i costumi nella sua Diocesi. Perché Papa Gregorio IX (che regnò dal 1227 al 1241) giudicò utile sovrapporre all'organizzazione diocesana un nuovo potere giudiziario che si incaricava di eseguire una parte del lavoro del Vescovo? Ciò avvenne perché si assistette - principalmente nell'Italia del Nord e nel Sud della Francia - ad una recrudescenza delle antiche eresie che beneficiavano spesso dell'appoggio dei capi politici.

 

Tra queste eresie, la più conosciuta - e la più potente - era quella dei catari (detti anche albigesi perchè provenienti dalla regione francese di Albi). Dal XIII al XVII secolo, l'Inquisizione è stata attiva, innanzi tutto contro i catari, poi contro i valdesi, contro gli hussiti, contro i musulmani e gli ebrei falsamente convertiti e recidivi, e infine contro i protestanti.

 

papa gregorio IXcatari cacciati da tolosa

Papa Gregorio IX e i catari espulsi da Tolosa.

 

L'istituzione dell'Inquisizione

 

Scopo perseguito

L'istituzione dell'Inquisizione aveva principalmente per scopo:

 

La protezione della fede del popolo, facendo cessare la propaganda dell'eresia;
L'emendamento dei colpevoli, tentando a riportare gli eretici alla fede e alla penitenza;
La punizione di coloro che si ostinavano nell'eresia e di quelli che vi ricadevano dopo averla abiurata.

 

Gli inquisitori

L'istituzione dell'Inquisizione poggiava sugli inquisitori. Essi erano dei giudici delegati dal Papa. Nella circoscrizione territoriale di cui avevano la sorveglianza, essi esercitavano una giurisdizione indipendente da quella del Vescovo, limitata unicamente dall'autorità del Sommo Pontefice. In effetti, prima che fosse eretta come istituzione, l'intesa tra il giudice ordinario (il Vescovo) e il giudice delegato (l'inquisitore) si trovava già realizzata in numerose Diocesi. Gli inquisitori erano in generale membri degli Ordini medicanti (principalmente dominicani e francescani). Una tale scelta permetteva di avere dei giudici:

 

Saggi e addestrati in modo speciale;
Retti e poco suscettibili ad essere corrotti (a causa del loro voto di povertà);
Coraggiosi di fronte alle minacce di cui erano oggetto;
Indipendenti dalle autorità locali, religiose e civili.

 

grande inquisitore

Il Grande Inquisitore a

colloquio con Papa Sisto IV.

 

Ci furono alcuni inquisitori abusivi (che in generale vennero condannati, come Robert le Bougre nel XIII secolo). Ma, nell'insieme, gli inquisitori furono all'altezza delle loro funzioni difficili e pericolose.

 

Gli errori perseguiti

Il tribunale dell'Inquisizione non perseguiva l'eretico per un errore di coscienza contro la fede, ma per i suoi atti esterni che mettevano in pericolo la fede del popolo e che turbavano l'ordine pubblico (azione nel foro esterno). Esso si riservava di perseguire il crimine di eresia, non essendo i tribunali civili competenti in questo campo.

 

La procedura

I tribunali dell'Inquisizione hanno introdotto tre novità nella procedura:

 

La prova mediante la testimonianza, che andò a sostituire la prova del fuoco (l'ordalia);
Un'inchiesta segreta (che permetteva ai testimoni di sfuggire ad ogni tipo di pressione e di poter parlare liberamente);
La giuria, costituita da persone competenti e di buona reputazione.

 

La procedura dell'Inquisizione segnò così un progresso considerevole nel modo di fare giustizia; essa è all'origine di molti elementi delle attuali procedure giudiziarie. Un'altra caratteristica da notare: nel tribunale dell'Inquisizione la prigione preventiva non esisteva. Con una procedura giudiziaria in anticipo sui suoi tempi, messa in pratica da personale competente, la Chiesa ha servito la giustizia evitando in particolare i giudizi sommari contro gli eretici, che spesso finivano negli eccessi... cercando di ottenere la correzione dei colpevoli.

 

«Dai suoi inizi e fino alla sua conclusione, la procedura del tribunale dell'Inquisizione non mostrò una severità implacabile, come si dice da più parti, ma diede innanzi tutto prova di misericordia e di equità. Primariamente, l'inquisitore cercava di procurare l'emendamento dei colpevoli» 10.

 

Le pene

  • Esse erano fissate dall'inquisitore (il giudice ecclesiastico) nei casi meno gravi e comportavano tutta una gradazione: abiti speciali da portare, digiuni, pellegrinaggi e prigione.

  • Nei casi più gravi, l'inquisitore consegnava il condannato al braccio secolare (allo Stato) che fissava la pena (la morte o la prigione).

Sopra: eretici condannati dal Tribunale

dell'Inquisizione a portare abiti speciali.

 

  Ruolo dell'Inquisizione nella lotta contro l'eresia catara

 

Originaria d'Oriente, l'eresia dei catari (detti anche albigesi) devastò il Sud della Francia nel XII e nel XIII secolo. Nella dottrina catara erano presenti i principali elementi dello gnosticismo: la lotta tra un Dio del bene e un Dio del male (manicheismo); al Dio del male (il demiurgo) si deve la creazione della materia; da questo fatto ne deriva che tutto ciò che è materiale è malvagio; il matrimonio e la procreazione erano considerati come abominazioni. I catari credevano nella reincarnazione, nella salvezza tramite il consolamentum dato al momento della morte, e nella suddivisione degli adepti in «perfetti» e «credenti». L'eresia catara beneficiò dell'appoggio di principi e di Vescovi, il che spiega il suo successo. Ecco alcune date più importanti a riguardo della lotta contro questa eresia:

 

  • 1209 - Assassinio a Saint Gilles (Gard) del legato del Papa, Pierre de Castelnau (che è stato beatificato);

  • 1209 - Crociata contro gli albigesi alla quale Papa Innocenzo III (1161-1216) aveva invitato i prìncipi cristiani;

  • 1213 - Vittoria di Simon de Montfort (1165-1218) a Moret contro il conte di Tolosa, compromesso con i catari, e contro il suo alleato, il re d'Aragona;

  • 1226 - Crociata del re di Francia Luigi VIII (1187-1226) che conquistò la Linguadoca e che morì per le ferite riportate in guerra;

  • 1232 - Istituzione dell'Inquisizione;

  • 1244 - Conquista della fortezza catara di Montségur e fine delle operazioni militari;

papa innocenzo IIIsimon de montfortluigi VIII re di Francia

Sopra: Papa Innocenzo III,

Simon de Montfort e re Luigi VIII.

 

Dunque, quattro azioni sono state condotte in parallelo per estirpare l'eresia catara:

  • A partire dal 1203: missione e predicazione (Beato Pierre de Castelnau e San Domenico di Guzman);

  • 1209-1244: azione militare;

  • A partire dal 1229: azione politica (Bianca di Castiglia e il figlio San Luigi IX re di Francia);

  • A partire dal 1232: azione per giudicare e, se possibile, convertire gli eretici (Inquisizione).

Senza la messa in opera di questi mezzi religiosi, militari e politici e l'accordo tra le autorità, l'eresia non sarebbe stata sradicata.

 

  bianca di castigliasan luigi IX re di francia

Sopra; da sinistra, San Domenico,

Bianca di Castiglia e San Luigi IX.

 

I Santi che giocarono un ruolo importante nell'Inquisizione ecclesiastica

 

  • San Raimondo de Penafort (1175-1275), domenicano; non fu inquisitore, ma redasse il primo codice di procedura dell'Inquisizione;

  • San Pietro Martire (morto nel 1252), dominicano, inquisitore in Italia; assassinato tra Como e Milano nell'esercizio delle sue funzioni di inquisitore;

  • San Giovanni da Capestrano (1386-1476), francescano, fu nominato dal Papa inquisitore per tutta la cristianità. Fece vietare in maniera assoluta l'impiego della tortura nei tribunali dell'Inquisizione;

  • San Pio V (1504-1572), dominicano e Papa. Venne nominato nel 1551 commissario del Sant'Uffizio (nuovo nome dell'Inquisizione), e nel 1558, divenne grande inquisitore per Roma e per il mondo intero 11.

san raimondo de penafortpapa san pio V

San Raimondo de Penafort e Papa San Pio V.

 

Conclusione

 

Si può riassumere ciò che precede nei seguenti punti:

 

L'eresia metteva in pericolo la fede del popolo e l'ordine sociale e morale della nazione cristiana;
Poiché questo pericolo aveva raggiunto un'estensione drammatica nel XIII secolo, la Chiesa creò un organismo speciale: l'Inquisizione ecclesiastica, che funzionò dal XIII al XVII secolo;
Il potere civile e il potere religioso cooperavano nella difesa della società;
I processi, influenzati dal diritto penale di quel tempo, ci sembrano duri. Ma, codificata e controllata, l'Inquisizione non era più inflessibile di quanto lo fossero i tribunali dell'epoca;

Gli inquisitori, salvo rare eccezioni severamente represse da Roma, offrivano serie garanzie morali e intellettuali;

L'Inquisizione ha certamente salvato, almeno per un periodo di tempo, la cristianità dall'anarchia dottrinale e sociale.

 

 

IV

L'INQUISIZIONE SPAGNOLA

(1480-1812)

 

 

Nel 1475, la regina Isabella di Castiglia (1451-1504) chiese a Papa Sisto IV (1414-1484) l'istituzione di una nuova Inquisizione. Essa le venne accordata nel 1478 e fu creata solamente nel 1480. Perché la regina chiese la creazione di una nuova istituzione quando già esisteva la vecchia Inquisizione ecclesiastica? La cosa non si può comprendere se non si conosce la situazione della Spagna a quell'epoca.

 

La situazione della Spagna negli anni 1470-1500

 

A quel tempo, le due principali province di Spagna, la Castiglia e l'Aragona, erano governate da quelli che in seguito vennero chiamati i «re cattolici»: la regina Isabella e suo marito, re Ferdinando II di Aragona. A quel tempo due pericoli minacciavano la Spagna:

  • La presenza musulmana nel Sud;

  • Il pericolo creato, all'interno dei regni di Castiglia e di Aragona, da coloro che venivano appellati conversos, dei falsi convertiti dall'islam e soprattutto dal giudaismo.

isabella di castigliaferdinando d'aragonapapa sisto IV

Sopra: Isabella di Castiglia,

Ferdinando II e Papa Sisto IV.

 

Precisiamo la natura di questi due pericoli.

 

Il pericolo islamico

Nel 1480, i musulmani occupavano tutta la parte meridionale della Spagna. La guerra di riconquista condotta per secoli si concluse solamente dodici anni più tardi, nel 1492, con la presa di Granada, dopo accaniti combattimenti. Fuori dalla Spagna, il potere musulmano era in piena espansione, soprattutto da quando i turchi avevano preso la città di Costantinopoli nel 1453. Nel 1480, essi si impossessarono di Otranto, una città del regno di Napoli, e massacrarono quasi la metà della popolazione civile che contava 22.000 persone (parecchi di queste vittime sono state canonizzate dalla Chiesa).

 

Il pericolo dei conversos

I conversos dal giudaismo rimanevano (per convinzione e segretamente) seguaci della religione ebraica. Essi erano potentissimi sia per le loro immense ricchezze che per il fatto che detenevano la maggior parte delle leve di comando sia nella Chiesa che nello Stato. I conversos godevano il «il vantaggio di andare a Messa la domenica e in sinagoga il sabato» 12. Essi erano pericolosi per diverse ragioni:

  • Per il loro proselitismo presso i cristiani;

  • Perché molti di essi erano dediti alla magia 13;

  • Perché costituivano una nazione nella nazione, e il loro obiettivo era di creare in Spagna una nuova Gerusalemme, ossia un nuovo Israele.

conversos - torquemada

Sopra: conversos dal giudaismo pentiti al cospetto dei re cattolici di Spagna e al Grande Inquisitore Padre Tomàs de Torquemada.

 

I re cattolici, che a quel tempo conducevano una guerra di riconquista contro i mori musulmani, si vedevano così traditi alle spalle da un potente partito anti-nazionale. Si trattava di un doppio pericolo: la minaccia dei mori musulmani all'esterno, e la terribile minaccia dei conversos all'interno. Se non avesse vinto, la nazione spagnola - in via di creazione - sarebbe stata ridotta in schiavitù e avrebbe perso la sua identità cattolica. Per fronteggiare tale pericolo, la regina Isabella chiese al Papa l'istituzione di una nuova Inquisizione che le venne accordata nel 1478, creata effettivamente nel 1480 e affidata nel 1483 al dominicano Padre Tomàs de Torquemada (1420-1498).

 

A proposito di questa decisione della regina, lo scrittore Joseph de Maistre (1753-1821) ha portato il seguente giudizio:

 

«Mai i grandi mali politici, ma soprattutto mai i violenti attacchi condotti contro il corpo dello Stato possono essere prevenuti o respinti se non con mezzi ugualmente violenti. In tutti i pericoli immaginabili, tutto si riduce alla formula romana: che i consoli sorveglino sulla sicurezza dello Stato. Quanto ai mezzi, il migliore (adatto ad ogni crimine) è quello che si mostra il più efficace. Se vi soffermate sulla severità di Torquemada senza pensare a tutto ciò che essa ha evitato, smetterete di ragionare» 14.

 

Instaurazione della nuova Inquisizione: Torquemada

 

Insediata nella Castiglia nel 1480, la nuova Inquisizione era un organismo giudiziario permanente il cui compito era di lottare contro i crimini pubblici di apostasia e di eresia. Ciò accadde in ragione del fatto che i vecchi tribunali dell'Inquisizione non funzionavano più in questa regione e che altrove avevano perso la loro efficacia. La regina Isabella dovette dunque fare ricorso ad una nuova istituzione. Nel 1483, Papa Sisto V (1521-1590) nominò il domenicano Tomàs de Torquemada primo grande inquisitore di Spagna.

 

Questi fu l'organizzatore dell'Inquisizione. Un cronista contemporaneo, Sébastien de Olmeida, lo definì «il martello degli eretici, la luce della Spagna, il salvatore della patria e l'onore del suo Ordine». Ed è un fatto che l'immagine barbara di questo grande religioso fornita dagli storici è un'invenzione dei nemici della Chiesa cattolica.

 

padre tomàs de torquemadapapa sisto V

Sopra: Padre Tomàs de Torquemada

e Papa Sisto V.

 

Scopi perseguiti

 

Erano al tempo stesso religiosi e politici:

 

Scopi religiosi

  • Proteggere la fede del popolo;

  • Riportare alla fede gli apostati, gli eretici e quelli tra i conversos che erano rimasti giudaizzanti;

  • Punire gli ostinati.

Scopi politici

  • Evitare i disordini della giustizia sommaria;

  • Impedire agli ebrei e ai conversos, agendo di concerto, di mettere mano sulla Spagna e di installare una nuova Gerusalemme;

  • Evitare di essere traditi alle spalle durante la guerra di riconquista contro i mori.

Caratteri della nuova Inquisizione

 

Essi possono essere così riassunti:

  • Gli stessi caratteri della vecchia Inquisizione, ma con una competenza limitata alla Spagna e ai suoi possessi;

  • Una maggiore efficacia (appoggio più grande da parte dello Stato);

  • Al vertice: un Consiglio Supremo che rappresentava la Chiesa e lo Stato;

  • Essa poteva giudicare anche i Vescovi e i Cardinali (a partire dal 1559).

san domenico inquisitore

Sopra: a sinistra: San Domenico da Guzman presiede ad un processo dell'Inquisizione. A destra: lo stesso Santo ordina che vengano bruciati i libri degli eretici.

 

La nuova Inquisizione aveva un'efficacia più grande della vecchia:

  • Perché l'accordo tra la Chiesa e lo Stato era molto più stretto;

  • Perché disponeva di poteri più estesi, potendo giudicare anche Vescovi e Cardinali.

Del resto, l'accordo più stretto tra la Chiesa e lo Stato era manifestato dalla composizione del Consiglio Supremo (la «Suprema») che si trovava al vertice dell'istituzione. Composto da delegati della Santa Sede e da delegati dei re cattolici, tale consiglio comprendeva cinque membri:

  • Il grande inquisitore (che disponeva solamente di un voto);

  • Un dominicano e un membro di un altro Ordine religioso;

  • Due membri del Consiglio reale di Castiglia.

In ordine di dignità, questo Consiglio veniva immediatamente dopo il Consiglio reale di Castiglia. Esso giudicava in ultima istanza, gli appelli in corso di Roma intervenendo solamente in casi molto rari.

 

eretico

Sopra: eretico condannato e consegnato

al braccio secolare (lo Stato).

 

La procedura

 

Quando si installava in una città, il Tribunale dell'Inquisizione veniva aperto con una grande solennità. Esso proclamava un editto di grazia (quaranta giorni) che permetteva ai colpevoli di riconciliarsi con la Chiesa. Le inchieste riguardavano unicamente le persone ostinate, accusate da almeno due testimoni credibili. L'inchiesta era segreta. L'uso della detenzione preventiva era assai limitato, così come lo era il ricorso alla tortura, circoscritto solamente a quegli imputati la cui colpevolezza era quasi certa.

 

«Purtroppo, la tortura fu utilizzata dall'Inquisizione. Essa era stata mutuata, con altre caratteristiche, dalle procedure giudiziarie dell'epoca. Ma è sicuramente paradossale constatare che Torquemada è stato presentato come un vero simbolo della tortura, mentre uno dei risultati che egli ottenne fu di limitarne l'uso e di renderla meno dura [...]. La tortura non doveva essere utilizzata che per ottenere una prova assoluta di colpevolezza già stabilita con una certa evidenza; in altre parole, doveva esserci già una prova "semi plena" contro l'imputato.

 

Quest'ultimo doveva essersi contraddetto su materie gravi e la sua malafede doveva essere evidente; o egli doveva avere contro di lui una preponderanza massiccia di testimoni a carico. Inoltre, gli strumenti di tortura non potevano essere utilizzati senza un decreto dei funzionari chiamati "fiscali" e "consultori", senza l'autorizzazione del Vescovo del luogo e il visto del Consiglio Supremo» 15.

 

Le pene

  • Stessa scala di pene come nella vecchia Inquisizione;

  • I colpevoli pertinaci venivano consegnati al braccio secolare (pena di morte);

  • Altre pene: la prigione, le ammende, l'obbligo di indossare abiti speciali, i pellegrinaggi, ecc...;

Il numero delle vittime

 

Ecco i dati presentati nell'opuscolo di Michel Feretti L'église et ses Inquisitions:

 

«Il numero totale delle sentenze emesse dall'Inquisizione non è conoscibile a causa dell'assenza di documenti 16. Secondo il parere di tutti gli storici, la stima di Llorente (340.592 condanne di cui 31.912 esecuzioni) è certamente esagerata. Al contrario, il recente spoglio degli archivi attesta che anche nel suo periodo più repressivo (1480-1504), l'Inquisizione spagnola decretò molte meno condanne e mandò al rogo meno eretici di quanto si creda. Jean Dumont, riprendendo gli studi codificati da Henningsen 17, stima di alcune centinaia in tutta la Spagna le esecuzioni avvenute tra il 1480 e il 1504.

 

Questo periodo è stato quello del Grande inquisitore Tomàs de Torquemada, la cui leggenda ne ha annerito ad oltranza il ritratto. Se è vero che il numero di condanne a morte sotto il suo "regno" accrebbe, lo si deve al numero molto importante di falsi conversos presente ovunque nella società religiosa e civile. Per il periodo che va dal 1560 al 1700, solo l'1% delle sentenze si concluse con la condanna a morte. Dal canto suo, nota Bennassar: "Dopo il 1500, il ricorso alla pena capitale fu eccezionale". Christine Wagner, in un articolo intitolato "L'Inquisition de Tolède face au protestantisme au XVIème siècle" 18, presenta la ripartizione delle sentenze del tribunale inquisitorio di Toledo contro i protestanti durante il XVI secolo. Su trentotto condanne, due eretici furono consegnati al braccio secolare».

 

michel feretti - l'église et ses inquisitions

 

Michel Ferreti affronta poi l'azione dell'Inquisizione nell'America Latina (chiamata all'epoca «Indie occidentali»):

 

«Salvador de Madariaga scrive che "nell'insieme delle Indie, durante tutta la durata della dominazione spagnola, il numero delle vittime che perirono per mano dell'Inquisizione è più [...] vicino a sessanta che a cento. Una media di trenta per secolo. Trenta vittime per secolo in tutto un continente e con una popolazione tanto importante come quella dell'Inghilterra e della Spagna messe insieme"» 19.

 

Queste cifre di devono confrontare con il numero di vittime del Terrore in Francia tra il 1792 e il 1794 (200.000 morti), o con quelle dell'epurazione (degli aderenti o simpatizzanti alla Repubblica di Vichy o dei collaborazionisti dei tedeschi) effettuata sempre in Francia nel periodo 1944-1945 (105.000 esecuzioni secondo il ministro degli Interni Adrian Tixier) 20, o del comunismo nel mondo in settant'anni (più di 100 milioni di vittime, secondo il libro di Stéphane Courtois Le livre noir du communisme, crimes, terreur, répression).

 

il libro nero del comunismo

Stéphane Courtois e la sua opera

Il libro nero del comunismo.

 

Personaggi dell'Inquisizione spagnola

 

Conoscere la personalità di coloro che hanno creato e diretto un'istituzione permette di poterla giudicare molto meglio. Da qui l'interesse del libro di William Thomas Walsh intitolato Characters of the Inquisition («Personaggi dell'Inquisizione»). Menzioniamo tre di questi:

  • Tomàs de Torquemada. Abbiamo già parlato di lui. Dopo avere organizzato l'Inquisizione la diresse per dieci anni;

  • Il Cardinale Francisco Jiménez de Cisneros (1436-1517), francescano, Primate di Spagna, riorganizzò l'Inquisizione all'inizio del XVI secolo. Egli fu reggente di Spagna durante la minore età di re Carlo V (1500-1558).

  • San Pietro d'Arbuès, morto nel 1486, canonico regolare, inquisitore per l'Aragona. Venne assassinato nell'esercizio delle sue funzioni. È stato canonizzato da Papa Pio IX (1792-1878) nel 1867.

cardinale francisco jiménez de cisneroscharacters of the inquisition

Sopra: il Cardinale de Cisneros e il

libro Characters of the Inquisition.

 

Risultati ottenuti

  • L'Inquisizione ha salvato la Spagna dal dominio dei conversos; senza l'Inquisizione, la Spagna sarebbe diventata una nuova Gerusalemme in cui i cristiani avrebbero subito la stesso sorte dei palestinesi che ai nostri giorni vivono in Israele;

  • Ha neutralizzato i movimenti illuministi come gli Alumbrados («Illuminati»);

  • Ha scoperto e bloccato l'infiltrazione protestante in Spagna, evitando così le guerre di religione che hanno insanguinato tutta l'Europa per quasi un secolo;

  • All'inquisizione spagnola possono essere applicate queste osservazioni del Cardinale Louis Billot (1846-1931) e di don Victor-Alain Berto (1900-1968), che hanno constatato come essa le abbia messe in pratica:

«Il bene della vera religione si conserva mediante l'esclusione delle false religioni» 21.

 

«È un diritto degli innocenti essere difesi. È un dovere, per le autorità e per i poteri, difendere gli innocenti» 22.

 

cardinale louis billotdon victor-alain berto

Sopra: il Cardinal Billot e

don Victor-Alain Berto.

 

I giudizi sull'Inquisizione di Voltaire e di Joseph de Maistre

 

Voltaire:

 

«Durante il XVI e XVII secolo, non c'è stata in Spagna nessuna di quelle sanguinose rivoluzioni, di quelle cospirazioni, di quei crudeli castighi che si sono visti nelle altre parti d'Europa. Né il duca di Lerme, né il conte Olivarès hanno versato il sangue dei loro nemici sui patiboli. I re non sono stati assassinati come in Francia e non sono morti per mano del boia come in Inghilterra. Infine, senza gli orrori dell'Inquisizione, non ci sarebbe stato nulla da rimproverare alla Spagna».

 

Joseph de Maistre:

 

«Senza gli "orrori dell'Inquisizione", non ci sarebbe niente da rimproverare a questa nazione che grazie all'Inquisizione è sfuggita agli orrori che hanno disonorato tutti gli altri Stati».

 

voltairejoseph de maistre

Sopra: Voltaire e Joseph de Maistre.

 

 

V

CONCLUSIONE

 

Istituita per la difesa della religione e della patria, l'Inquisizione ha salvato la fede della Spagna. Ha risparmiato alla nazione il flagello delle guerre di religione e ha impedito la sua completa rovina. Ecco come lo storico francese Bartolomé Benassar, specialista della storia spagnola, giudica i mezzi utilizzati dall'Inquisizione:

 

«Se l'Inquisizione spagnola fosse stata un tribunale come gli altri, non esiterei a concludere, senza temere alcuna contraddizione e il disprezzo delle idee dominanti, che essa fu superiore a qualsiasi altro tribunale. Non solo la si deve ritenere senza dubbio più efficace, ma anche molto più esatta e più scrupolosa.

 

Una giustizia che praticava un esame attento delle testimonianze, che accettava senza lesinare le ricusazioni, da parte degli imputati, dei testimoni sospetti, una giustizia che ha usato pochissimo la tortura, una giustizia preoccupata di educare, di spiegare all'imputato perché si sbagliava, che rimproverava e che consigliava, le cui condanne definitive colpivano solamente i recidivi» 23.

 

bartolomé benassar

 

 

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Note

 

1 Traduzione dell'originale francese Connaissance de l'Inquisition (estratto dalla rivista Action Familiale et Scolaire, nº 160, pagg. 19-35), a cura di Paolo Baroni.

2 Quando si parla dell'Inquisizione, si distingue abitualmente l'Inquisizione ecclesiastica, fondata nel 1232, dall'Inquisizione di Spagna, fondata nel 1480. Sarebbe dunque meglio parlare di Inquisizioni al plurale.

3 Società francese, presente anche in Italia, che opera nel campo della grande distribuzione con una catena di filiali internazionali che vende libri, dischi e CD, programmi software, componenti hardware e computer, telefonia cellulare, ecc..., di chiara matrice trozkista.

4 L'anticlericale e liberale Voltaire era stato iniziato alla Massoneria il 7 aprile 1778 a Parigi, nella Loggia delle Nove Sorelle. Ecco spiegato il suo odio per l'Inquisizione e per la Chiesa cattolica.

5 Cfr. Source de vie, febbraio 1992.

6 Vedi la vita di questo Santo nell'opera L'année liturgique, di dom Prosper Guéranger.

7 Vedi la vita di questo Santo nell'opera di William Thomas Walsh Characters of the Inquisition.

8 Vedi la vita di questo Santo nell'opera L'année liturgique, di dom Prosper Guéranger.

9 Vedi la vita di questo Santo nell'opera di William Thomas Walsh Characters of the Inquisition.

10 Cfr. H. Hello, La vérité sur l'Inquisition («La verità sull'Inquisizione»).

11 Cfr. M. Feretti, L'église et ses Inquisitions («La Chiesa e le sue Inquisizioni»), pagg. 37-39.

12 Cfr. W. T. Walsh, op. cit., pag. 145.

13 Buona parte dell'occultismo moderno è sopravvissuto al cristianesimo grazie a quegli ebrei che lo hanno custodito nel segreto. Lo stesso rabbino Geoffrey W. Dennis ha dichiarato in The Encyclopedia of Jewish Myth, Magic and Mysticism: «Virtualmente, ogni forma di misticismo e di spiritualismo occidentale oggi conosciuta, utilizza i miti e gli insegnamenti occulti ebraici: magia, preghiera, angelologia, numerologia, proiezione astrale, interpretazione dei sogni, astrologia, amuleti, divinazione, stati alterati di coscienza, guarigione alternativa e rituali di potere; tutti ciò ha le sue radici nell'occultismo ebraico (cfr. G. W. Dennis, The Encyclopedia of Jewish Myth, Magic and Mysticism, Llewellyn Publications, Woodbury 2007, pag. xi) (N.d.T.).

14 Cfr. J. de Maistre, Lettres à un gentilhomme espagnol sur l'Inquisition («Lettere ad un gentiluomo spagnolo sull'Inquisizione»).

15 Cfr. W. T. Walsh, op. cit., pag. 169.

16 Cfr. B. Bennassar, L'Inquisition espagnole XV-XIX s. («L'Inquisizione spagnola dal XV al XIX secolo»), Hachette, Parigi 1979, pag. 16.

17 Cfr. G. Henningsen, The Withes Advocate, Basque Witchcraft and the Spanish Inquisition («Gli avvocati bianchi, la stregoneria basca e l'Inquisizione spagnola»), University of Nevada Press, Reno 1980.

18 Cfr. C. Wagner, «L'Inquisition de Tolède face au protestantisme au XVIè siècle» («L'Inquisizione di Toledo di fronte al protestantesimo nel XVI secolo»), in Revue d'Histoire et de Philosophie religieuses, PUF, Parigi, n° 2, aprile-giugno 1994, pag. 165.

19 Cfr. S. de Madariaga, Essor de l'Empire espagnol d'Amérique («Progresso dell'Impero spagnolo d'America»), Albin Michel, Parigi 1953, pag. 206.

20 Vedi la dichiarazione fatta dal Colonnello Passy (Capitano Dewavrin), capo del DGER (Direzione Generale degli Studi e Ricerche), a Jean Montigny, ex ministro: «Non vedo nessuna difficoltà a confermarvi che Adrian Tixier, ministro degli Interni, mi ha confidato, nel suo gabinetto, nel febbraio del 1945, che, secondo le informazioni che aveva in suo possesso, c'erano state 105.000 esecuzioni sommarie tra giugno del 1944 e febbraio del 1945» (cfr. Les Écrits de Paris, agosto 1950).

21 Cfr. Cardinale L. Billot, De Ecclesia Christi, q. XIX, art. 1, § 3.

22 Cfr. Don V.-A. Berto, Pour la sainte Église romaine («Per la santa Chiesa romana»), pag. 407.

23 Cfr, B. Benassar, op. cit.; cit. in M. Ferreti, L'Église et ses Inquisitions, pag. 42.

 

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