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di Hal Lindsey 1

 

postato: 23 ottobre 2017

 

i padri del pensiero moderno

Sopra, da sinistra: Kant, Hegel, Kierkegaard,

Marx, Darwin, Freud e Lenin.

 

Prefazione

 

Diversi articoli, inseriti nella categoria «Apologetica» e incentrati sul problema della Rivoluzione (intesa non come rivolta di piazza, ma come fenomeno metafisico), cercano di dimostrare come i diversi fatti storici più importanti degli ultimi cinque secoli che hanno portato alla situazione attuale non siano il frutto del naturale evolversi della Storia, ma il risultato di un processo a tappe destinato a realizzare sul nostro pianeta l'instaurazione di una «Repubblica, Universale».

 

In essa, l'Uomo liberato dalle pastoie della religione e auto-deificato detronizzerà Dio e prenderà finalmente il suo posto. Questo scritto, anche se non ripercorre esattamente le stesse tappe indicate dagli altri articoli, conferma l'intervento non certo casuale di un buon numero di filosofi, economisti e scienziati che con il loro apporto hanno via via plasmato il pensiero moderno. La direzione è sempre la medesima: non esiste alcuna verità assoluta (o se esiste è inconoscibile), la ragione è assolutamente incapace di conoscere la verità e persino la realtà materiale.

 

Bene e male, verità ed errore sono nozioni soggettive e mutevoli. E infine, l'uomo è un animale come gli altri, solamente più evoluto, e Dio è una sua creazione. Quelle cui stiamo assistendo ai nostri giorni sono le mosse finali di questa rivolta prometeica contro il Creatore e la Sua Legge organizzata da Satana e dai suoi servi sulla Terra. A noi il decidere da che parte stare, se con il Cielo o con l'inferno.

 

 

 

«Poiché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio.» (1 Cor 10, 19).

 

«La nostra filosofia dialettica abolisce tutte le nozioni di verità assoluta e definitiva»

 

- Frederich Engels, in un elogio a Karl Marx.

 

Premessa

 

Washington, novembre 1971:

 

«L'atomica della potenza di cinque megaton fatta esplodere dagli Stati Uniti sotto l'isola Amchita ha dato origine al più vasto terremoto prodotto dall'uomo, ma in apparenza non ha avuto gravi effetti fuori delle immediate vicinanze di Amchitka» 2.

 

Chi ricorda Amchitka? L'esplosione in quella lontana isola ha fatto rassomigliare quella di Hiroshima ad un semplice colpo di mortaretto. Eppure, la nefasta influenza della bomba di Amchitka è stata minore di quella delle bombe-pensiero fatte scoppiare da alcuni uomini del XVIII e XIX secolo che hanno lanciato idee la cui forza d'urto ha scosso il nostro modo di pensare oggi.

 

La contaminazione di queste idee esplosive è stata talmente devastatrice da permeare completamente il pensiero del XIX secolo. Gli uomini che hanno progettato tali bombe pensiero sono il soggetto di questo articolo. Satana ha preso i loro concetti e ne ha intessuto la struttura fondamentale dell'attuale visione storica, educativa, filosofica, sociologica, psicologica, religiosa, economica e politica. Voi, e io, e i nostri figli siamo stati intelligentemente condizionati a pensare in termini che sono contrari alle verità e ai principî cristiani, e senza neanche rendercene conto.

 

lucifero

Lucifero, il ribelle per eccellenza in

un'incisione di Gustave Doré.

 

C'è una sola persona che ha guadagnato in questo radicale condizionamento del modo di pensare dell'umanità, e questa persona è Satana. Egli è stato il vero genio e il vero propulsore dietro ciascuno di questi uomini e dietro le loro idee che stiamo per discutere. Comprendo come sia una seria accusa affermare che questi uomini brillanti, che in molti modi hanno reso contributi significativi al nostro mondo, siano stati strumenti di Satana nel condurre il pensiero degli uomini lontano dalle verità eterne, ma penso che man mano che si svolgeranno le nostre argomentazioni, le conclusioni saranno giustificate.

 

guerra contro dio

Satana invita gli altri angeli ribelli a combattere

contro Dio sotto la sua bandiera.

 

Può darsi che qualcuno trovi il discorso un po' pesante, però è assolutamente essenziale comprendere come siamo giunti alla presente ostilità verso il punto di vista che Dio ha sulla vita. L'analisi di ciascun personaggio e della sua filosofia sarà breve e limitata alle parti specifiche in cui il suo pensiero è venuto in conflitto con la fede cristiana.

 

La prima bomba: Kant

 

immanuel kant

 

Immanuel Kant fu un filosofo tedesco. I suoi viaggi non lo hanno mai portato a più di cento chilometri dalla sua abitazione in Prussia, dov'è vissuto dal 1724 al 1804; eppure il suo pensiero originale ha formulato principî che ancora governano il mondo civile. Fino a quando la filosofia kantiana non incominciò ad influenzare gli intellettuali dell'epoca, la filosofia classica era basata sul processo d'antitesi, nel senso che l'uomo pensava in termini di causa ed effetto.

 

Ciò significa che se A è vero, l'opposto di A non può essere contemporaneamente vero. Secondo la filosofia classica i valori sono assoluti. Il mondo nel suo insieme accettava la possibilità degli assoluti tanto nella conoscenza quanto nella morale. Prima di Kant si poteva ragionare con un altro sulla base di causa ed effetto. Invece quest'uomo e le sue «critiche» incominciarono a porre in questione se le persone debbano in realtà accettare cose che sono al di là dei cinque sensi. Un moderno filosofo francese descrive il pensiero kantiano in questo modo:

 

«Kant ebbe la capacità di andare in maniera definitiva oltre lo scetticismo e il realismo mettendo in rilievo le caratteristiche descrittive ed irriducibili dell'esperienza interna ed esterna come base sufficiente del mondo» 3.

 

critica della ragion pura - kant

Sopra: Critica della ragion pura (Kritik der reinen Vernunft; 1781), l'opera più importante di Immanuel Kant.

 

Nell'analisi del processo di pensiero, Kant propose che nessuno può conoscere alcunché se non per mezzo dell'esperienza. Egli credeva che la libertà individuale ha la sua base sull'ubbidienza alla «legge morale che parla dentro di noi» 4. Kant, perciò, non trovando alcuna base personale per l'accettazione degli assoluti, fece scattare le idee che porteranno alla filosofia di un altro tedesco.

 

La seconda bomba: Hegel

 

hegel

 

Georg Wilhelm Friedrich Hegel prese le idee di Kant e cercò di portarle avanti. Egli è vissuto dal 1770 al 1831 e ha lasciato un'eredità di conseguenze brutali e violente che hanno invaso il nostro secolo. É stato chiamato il dittatore filosofico della Germania. Credeva che un fatto o idea (tesi) lavorando contro un altro fatto (antitesi) poteva produrre un nuovo fatto (sintesi). Questa filosofia è stata la base delle idee comuniste, tanto politiche quanto economiche, di Karl Marx (1818-1883), e del nazionalsocialismo di Adolf Hitler (1889-1945).

 

triade hegeliana

Sopra: la triade hegeliana che

è alla base della dialettica.

 

Hegel ha glorificato lo Stato. Egli insegnava che lo Stato non deve ubbidire alle leggi morali, né i governi debbono mantenere gli impegni presi. Hitler ha seguito questa filosofia alla perfezione. Secondo il pensiero hegeliano, ogni cosa è relativa. Questo dà all'uomo un rapporto con la verità e un rapporto con la vita in cui non ci sono assoluti, ma solo termini di relatività. Quando Hegel introdusse le basi filosofiche per il pensiero relativista e respinse gli assoluti, alterò letteralmente il corso futuro del mondo.

 

Gli assoluti sono verità immutabili per le quali si può passare da cause ad effetti. Nel pensiero relativo si ha da fare con pensieri soggettivi in cui causa ed effetto non trovano posto. Il relativismo è basato sulla mutabilità. Quando si pensa in questo modo si dice : «Bene, qual è la tua impressione in questo momento riguardo a questo problema»? Dopo che Hegel aveva abolito la logica della causa ed effetto non c'era più bisogno di una verità definitiva. Con l'eliminazione di una causa ultima o verità finale, l'uomo poteva tuffarsi in una situazione in cui non c'era più bisogno di credere in un Dio Creatore.

 

relativismo

 

Questa filosofia del pensiero relativista ha subito permeato i più elevati sistemi educativi d'Europa e d'America. Il triste progresso (?) che ne seguiva era semplice: più le persone divenivano culturalmente preparate più respingevano gli assoluti di Dio, della verità, della morale. Anche quelli che avevano una fede genuina in Gesù Cristo trovarono la loro fede indebolita durante gli studi, ma era difficile scoprirne il perché.

 

Francis August Schaeffer (1912-1984), nel suo grande libro Il Dio che è là (Guanda, 1968), mostra che non si trattava tanto del fatto che la verità era attaccata, quanto piuttosto che erano attaccate le stesse basi e gli stessi presupposti della verità.

 

francis august schaeffer - il dio che è là

Sopra: lo scrittore statunitense Francis August Schaeffer e il suo libro Il Dio che è là.

 

Ciò era molto più sottile. Oggi, la maggioranza degli studenti che hanno perso la fede in Gesù Cristo, non credono nella possibilità di una verità assoluta. L'idea del relativismo del pensiero è stata portata ai livelli più bassi, fino a quello dell'educazione elementare. Si tratta di un cavallo di Troia di cui pochi genitori cristiani si rendono conto e che ancora meno combattono.

 

La terza bomba: Kierkegaard

 

sören kierkegaard

 

In Danimarca, nel XIX secolo, ebbe i natali un teologo e filosofo, Sören Kierkegaard (1813-1855). Sebbene provenisse da un ambiente cristiano, egli respinse le credenze accettate generalmente dalla chiesa luterana, che in Danimarca è la chiesa più importante. Kierkegaard ebbe grande influenza sulla teologia del suo tempo ed è considerato il padre dell'esistenzialismo moderno.

 

I suoi scritti sono una negazione delle affermazioni fondamentali della fede cristiana e mostrano animosità per coloro che non sono d'accordo con le sue asserzioni intellettuali. Egli è stato il primo a lanciare un sistema di pensiero di cui la disperazione era la corrente di base. In due libri che lo stesso Kierkegaard giudicava «i migliori libri da me scritti», Timore e tremore (1843) e La malattia mortale (1848), gli stessi titoli riflettono questo sentimento di scoraggiamento. Kierkegaard credeva che un uomo arriva ad un punto nella sua vita in cui conclude di non poter trovare alcuna ragione precisa per la verità o per la vita.

 

Per trovare uno scopo si deve compiere un salto di fede che non ha alcun motivo razionale dietro. Negli scritti di Kierkegaard c'è poca stima per quelli che non si pongono sul suo piano intellettuale. É comprensibile che la sua filosofia non accetti alcuna verità cristiana; ad esempio, nel suo volume Timore e tremore scrisse con disprezzo:

 

«Non di rado si sente dire da chi non volendo dedicarsi seriamente agli studi si riempie di luoghi comuni, che una luce risplende sul mondo cristiano mentre le tenebre ristagnano sul paganesimo. Questa affermazione mi è sembrata sempre strana in quanto che ogni profondo pensatore e ogni artista serio anche ai nostri giorni è ringiovanito dall'eterna giovinezza della razza greca» 5.

 

timore e tremore - la malattia moderna

Sopra: le due opere di Kierkegaard Timore e tremore e La malattia mortale che sono i manifesti dell'esistenzialismo.

 

Kierkegaard è stato uno dei principali promotori della filosofia che ha pervaso il mondo intellettuale fino ai nostri tempi. Egli ha introdotto i principî di Kant e di Hegel nella teologia della fede cristiana. L'idea che non c'è alcuna base razionale per cose che non cadono sotto i nostri sensi, ma che dobbiamo compiere un salto irrazionale di fede cieca per scoprire lo scopo della vita, viene fuori dall'insegnamento di Kant.

 

L'idea che non c'è alcuna verità assoluta e che perciò dobbiamo scoprire ragioni relative su cui basare la nostra vita è il risultato dell'insegnamento di Hegel. Questo fu l'inizio del «pensiero esistenzialista». Credo che questo ha formato la cornice filosofica per «le dottrine dei demoni» che secondo San Paolo dovrebbero invadere il mondo negli ultimi tempi prima del ritorno di Cristo.

 

Quando all'inizio del XX secolo giunse il teologo protestante Karl Barth (1886-1968) e sviluppò un «nuovo» sistema di teologia chiamato «neo-ortodossia» (che in realtà non era né nuovo né ortodosso), questo pensiero relativista ed esistenzialista si diffuse in tutta la chiesa cristiana.

 

karl barth

 

La quarta bomba: Marx

 

karl marx

 

Karl Marx, uno degli uomini più influenti a far esplodere le sue idee nella scena mondiale, fu un tedesco nato nel 1818 e proveniente da una lunga linea di rabbini e di studiosi. Suo padre infranse la tradizione religiosa della sua famiglia e, durante la fanciullezza di Karl, divenne protestante. Karl fu uno studioso brillante e, da quanto apprendiamo dai suoi biografi, un uomo che difficilmente riusciva ad avere amici.

 

Violento, melanconico e appassionato, lasciò vivere la moglie e i figli, mezzo affamati, in crudele povertà, mentre egli si dedicava ai suoi studi intellettuali. Marx e l'unico amico stretto che abbia mai avuto, Friedrich Engels (1820-1895), per molti anni collaborarono nel movimento che ha mutato il corso della storia moderna. Conoscendo la vasta catena d'influenza stabilita dai filosofi e dagli scrittori del secolo XIX, non dovrebbe sorprendere sapere che Marx all'Università di Berlino venne coinvolto con la sinistra del gruppo che seguiva la filosofia di Hegel.

 

friedrich engels

 

A quell'epoca, la speranza più grande era quella di liberarsi del cristianesimo. Marx nella sua ricerca spirituale fu ispirato ad iniziare un movimento che potesse rinnovare il mondo. Quando Marx ed Engels si misero insieme per formulare il grande piano che avrebbe dovuto trasformare il nostro pianeta pieno di contraddizioni in un'utopia, avevano già deciso che il modo migliore per raggiungere lo scopo era quello di avere una società senza classi.

 

Essi vedevano il proletariato (la classe dei salariati) in uno stato di guerra, di conflitto, con la borghesia (la classe che possedeva la proprietà). Secondo il pensiero marxista, i possessori di proprietà erano gli sfruttatori e gli operai gli sfruttati. Il marxismo applica il principio della dialettica, o l'arte di ragionare, all'inevitabile lotta di classe in una maniera in cui possiamo chiaramente vedere l'influenza di Hegel.

 

dialettica marxista

Sopra: la dialettica marxista in azione.

 

Tre elementi si trovano all'opera: la tesi (o forza positiva) e l'antitesi (la forza opposta) vengono in collisione producendo una nuova idea di forza (una sintesi). Questa collisione crea la dinamica che catapulterà la società in una nuova forma di sviluppo. Marx ed Engels credevano che questa grande e gloriosa lotta di classe avrebbe eliminato le cause di tutti i conflitti del passato nella società. Essi pensavano che la causa di tutte le lotte umane e delle guerre poteva essere identificata in questo male terribile: la proprietà privata.

 

Se la nuova grande classe avesse annientato la proprietà privata non ci sarebbe stato più nulla contro cui combattere e d'allora in poi ognuno sarebbe vissuto felice. Per ricreare il mondo secondo le linee di questa società senza classi, il marxismo si è servito di tutte le armi, non solo di bombe, fucili e carri armati, ma anche delle armi dell'istruzione, della religione, del commercio, dell'economia e della cultura.

 

Il miglioramento materiale della società dev'essere ricercato con tutti i metodi utili alla causa. Il fine giustifica i mezzi. Le mète prestabilite da Marx erano: abolire la proprietà privata, centralizzare tutto il potere nelle mani dello Stato, controllare il mondo. Collettivizzazione, centralizzazione e controllo. Marx credeva che la classe in possesso della proprietà si serviva della religione come di un espediente per opprimere la «classe degli sfruttati». Ciò ha portato alla filosofia del comunismo moderno che ha come punti di partenza: ogni cosa può essere spiegata con la materia (i cosmonauti russi che non hanno visto alcun segno di Dio nella stratosfera); il materialismo è l'inizio e la fine della realtà.

 

«L'intellettuale comunista crede che ogni cosa in esistenza è venuta come risultato dell'incessante movimento tra le forze della natura. Ogni cosa è il prodotto di un continuo accidentale ripetersi di fenomeni. Non c'è alcun piano. Non c'è alcuna legge. Non c'è alcun Dio. Ci sono in natura solo materia e forza» 6.

 

bezbozhnik

Sopra: sulla copertina del mensile satirico e antireligioso Bezbozhnik («Ateo»), del 1919 (nº 22), il comunismo sovietico schiaccia tutte le divinità.

 

Marx giustificava la violenza per raggiungere la nuova società senza classi, sebbene insistesse gli ideali sociali ed economici dell'utopia comunista. Le sue idee e i suoi fini hanno permeato ogni aspetto del pensiero e della vita del XX secolo. L'ex direttore dell'FBI John Edgar Hoover (1895-1972) diceva:

 

«Il comunismo è molte cose: un sistema economico, una filosofia, un credo politico, un condizionamento psicologico, un indottrinamento morale, un modo di vivere organizzato» 7.

 

john edgar hoover

 

É tempo che il mondo comprenda che il comunismo non è stato semplicemente un'altra filosofia politica, ma una religione, una religione che ai suoi devoti promette l'utopia. Lo Stato è adorato al posto di Dio. Il comunismo ha dovuto affrontare questi interrogativi fondamentali: che cosa è l'uomo? Qual è il problema fondamentale dell'uomo? Come può l'uomo essere liberato dal suo problema? Qual è il destino dell'uomo? In tutti questi punti il comunismo ha fornito risposte che sono diametralmente opposte alla verità di Dio.

 

La quinta bomba: Darwin

 

charles darwin

 

 

Quando Charles Darwin (1809-1882), un naturalista inglese del XIX secolo, comparve sulla scena, fece una vera sensazione nel mondo scientifico e non scientifico. Darwin aveva raccolto un'enorme quantità di fatti scientifici e presentò una teoria che riguardava lo sviluppo delle piante e degli animali. Questa teoria, per dirla in parole povere, affermava che le cose viventi si sviluppano in maniera più rapida di quanto si possa comprendere.

 

La Terra non può provvedere spazio e cibo per tutti i prodotti di questi esseri viventi: perciò i membri di ogni specie sono in competizione per avere una possibilità di vivere. Questa competizione produce un processo chiamato «selezione naturale», che porta alla preservazione delle forme di vita meglio adatte a sopravvivere nella lotta per l'esistenza. In breve, questa teoria insegna che le forme più basse avanzano verso forme più elevate in questa lotta per l'esistenza.

 

Quando Darwin trasferì le sue teorie dai regni vegetale e animale a quello dell'uomo ne sprizzarono scintille che accesero i fuochi della cultura fino ai nostri giorni. Da una parte c'era la ferma teoria di Darwin che ogni forma di vita, inclusa quella umana, si evolve da forme inferiori, e dall'altra c'era la Bibbia che nel racconto della Genesi afferma che Dio ha creato l'uomo, gli animali e le piante «secondo la loro specie», intendendo dire che non c'è evoluzione da forme inferiori.

 

trasformismo darwinista

Sopra: la scala evolutiva

dall'australopithecus all'homo sapiens.

 

Conflitto! Engels e Marx ne sarebbero stati felici: uno scienziato che impiega le loro teorie di tesi, antitesi e sintesi. Oggi, sebbene si faccia un gran parlare della teoria dell'evoluzione, perfino alcuni libri di consultazione la situano nella categoria delle notizie storiche. Una nuova serie di libri di consultazione dice:

 

«Il concetto popolare che il darwinismo è semplicemente la teoria dell'evoluzione applicata all'origine dell'uomo non è certamente corretto. La sua novità consiste non nel concetto dell'evoluzione, ma nell'esplosione d'una probabile causa d'evoluzione così chiara e potente da spostare la teoria dalla sfera della speculazione filosofica a quella della vita pratica» 8.

 

Nell'opera The Naked Ape («La scimmia nuda»), un libro che è stato caldamente raccomandato da docenti di scuole superiori e nelle Università ai loro studenti di psicologia, l'autore, lo zoologo inglese Desmond Morris, afferma:

 

«Se accettiamo la storia della nostra evoluzione, allora ci si presenta chiaramente un fatto: siamo sorti essenzialmente come animali rapaci» 9.

 

desmond morris - the naked ape

Sopra: Desmond Morris e il

suo libro The Naked Ape.

 

Questo fa sorgere l'idea che poiché l'uomo non è nulla più di un animale, dovrebbe agire allo stesso modo. Hegel ha introdotto le basi filosofiche perché l'uomo non veda più alcuna necessità di un Dio Creatore. Darwin ha introdotto ciò che sembrerebbe una base scientifica per non credere ad un Dio Creatore davanti al quale l'uomo è responsabile. Il risultato dello scoppio di questa bomba pensiero è il seguente: dato che l'uomo non ha avuto un inizio speciale allora non ha alcuno scopo o destinazione speciale. Questo modo di pensare conduce molti ad affogare in una condotta amorale, nel disorientamento e nella disperazione.

 

La sesta bomba: Freud

 

 

sigmund schlomo freud

 

Sigmund Schlomo Freud (1856-1939), nato nella metà del XIX secolo in Austria, era

 

«molto attratto dalle teorie di Darwin perché offrivano la prospettiva di uno straordinario avanzamento della conoscenza umana» 10.

 

Freud, il fondatore della psicanalisi, era ateo. Le sue idee, i suoi insegnamenti, la sua concezione dell'inconscio sono divenuti talmente fondamentali all'attitudine mentale del XX secolo che «senza di essi gran parte della vita moderna sarebbe inintelligibile» 11. Freud definisce la psicanalisi come «un metodo di trattamento per chi soffre a causa di disordini nervosi» 12.

 

La dottrina che ha promosso questo tipo di trattamento è basata sulle vedute fondamentali di Freud sulla natura umana, vedute che hanno formato la base della società permissiva nella quale viviamo. Oggi, sia che sappiamo qualcosa intorno a Freud, sia che non lo conosciamo affatto; sia che pensiamo a Freud semplicemente come a qualcuno che ha inventato questi «sonni» di cui sentiamo parlare così spesso, sia che abbiamo studiato per anni le sue opere, siamo tutti i prodotti dell'etica freudiana.

 

I frutti del freudismo. Sopra: questa copertina della rivista statunitense Sexual Freedom («Libertà sessuale») promuove il «matrimonio di gruppo», una pratica promiscua già in voga nei Paesi scandinavi negli anni Sessanta.

 

Che cosa credeva Freud? Il motivo che è alla base della razza umana è il piacere; ogni cosa inizia e finisce con il sesso. L'uomo è represso dalla società nel compimento di questa inconscia spinta verso il soddisfacimento dei proprî desideri erotici; questa repressione lo rende infelice. La conseguenza del conflitto tra i nostri istinti in cerca di piacere e la repressione esercitata dalla nostra società è la neurosi.

 

«Le dottrine di Freud, e in particolare la sua etica, sono il risultato della sua concezione della razza umana. Non c'è alcuno scopo nell'esistenza dell'uomo. Non c'è alcuna finalità nella presenza dell'umanità sulla Terra. Non c'è nessun Dio... e se è così, tutto è permesso» 13.

 

freud maniaco sessuale

Freud: «Il desiderio sessuale nei confronti della madre diviene sempre più intenso, e il padre viene percepito come un ostacolo; ciò dà luogo al complesso di Edipo». Viene spontaneamente da chiedersi chi fosse malato...

 

Freud ha posto in maniera stabile il fondamento alla permissività estrema. Egli ha messo in evidenza le logiche conclusioni della condotta per l'uomo come la più alta forma della catena evolutiva. Un famoso medico ha scritto:

 

«Intellettuali e i benestanti promuovono e difendono un'estrema permissività senza neanche rendersi conto di essere contaminati dall'etica freudiana, l'etica che dichiara che tutto è permesso, che la sindrome della permissività è la tendenza naturale di un essere umano ad essere libero dalla società e a non essere represso e nemmeno controllato» 14.

 

L'interesse per il sesso, che all'inizio del freudismo americano era scarsamente accentuato, è esploso nel nostro tempo. Ha dell'ironia comunque il fatto che l'influenza dell'etica freudiana si sviluppa velocemente mentre il suo primogenito, la psicanalisi, sembra spegnersi.

 

pornografia

Sopra: la pornografia, uno dei simboli

della società permissivista.

 

Quando la corruzione della

famiglia passa per la TV...

 

I frutti di Freud

 

Noi stiamo raccogliendo i frutti della permissività. Negli Stati Uniti c'è un omicidio delittuoso ogni trentatre minuti. L'America

 

«mantiene il suo alto primato, l'infelice distinzione di guida delle nazioni occidentali più progredite nella percentuale secondo la quale i suoi cittadini si distruggono l'un l'altro [...]. Ciò ha condotto molti scienziati eminenti a cominciare a parlare di una "crisi nazionale" di violenza» 15.

 

Lo schema va dalla permissività alla disintegrazione. Lo stato di disordine nella famiglia americana, incoraggiato nella nostra società permissiva, ha dato la possibilità al fenomeno di sfuggirci di mano. Ogni settimana più di 10.000 ragazzi americani abbandonano le case, le scuole e le istituzioni. Perché? Le onde d'urto causate da queste bombe pensiero incominciano a squarciare in due la nostra società. Un giovane che aveva abbandonato la casa diceva:

 

«Sono stato rovinato da mia madre. Ella avrebbe dovuto dirmi "no" quand'ero piccolo. Ora cerca di correggere l'errore e dice "no" a tutto, ma è troppo tardi» 16.

 

disobbedienza ai genitori

 

Un ufficiale di polizia di un sobborgo molto distinto di Chicago diceva:

 

«Quello che i ragazzi adoperano verso i loro genitori sta diventando una specie di ricatto. Forse i genitori non vorrebbero che i figli rientrassero tardi la sera, ed essi scappano di casa. Alcuni genitori hanno subìto le minacce dei figli da quando questi erano in tenera età. Essi dovrebbero mascherare l'inganno e non cedere» 17.

 

Molti dei nostri manipolatori mentali, i teorici dell'educazione dell'America del XX secolo, non conoscono la differenza tra una società libera e una società permissiva. Un giornalista abbastanza noto scriveva:

 

«Sotto una tutela melliflua, abbiamo sviluppato due generazioni a credere che la disciplina è crudele e che l'ubbidienza è cosa del passato» 18.

 

Il rifiuto di ogni forma di autorità è uno

dei frutti della società permissivista.

 

I fautori delle scuole permissive guardano ora con orrore i risultati che si stanno raccogliendo in forma di violenza e di alienazione dei loro ragazzi e di tragica disintegrazione delle famiglie.

 

Evoluzione verso la rivoluzione: Lenin

 

lenin

 

Le bombe ideologhe pensiero si avvicinano sempre più alla nostra epoca. Lenin (1870-1924) è morto una cinquantina d'anni fa, lasciando alle generazioni seguenti un'eredità di brutalità e di violenza. Probabilmente più d'ogni altro Lenin è il fondatore del comunismo moderno. Egli ha preso una filosofia e vi ha aggiunto l'azione. Lenin non era un uomo privo di senso comune.

 

Aveva avuto le migliori qualifiche come studente in Legge e divenne un solido marxista. Aveva una sola credenza fondamentale: l'ateismo. Si riferiva alla religione come all'«oppio dei popoli». Lenin si servì del terrore, dell'assassinio e della polizia segreta per abbattere ogni opposizione alle sue idee rivoluzionarie, e come risultato divenne dittatore della Russia sovietica.

 

religione oppio dei popoli

 

Egli credeva che una rivoluzione per essere vittoriosa dovrebbe essere controllata da un piccolo gruppo di rivoluzionari ben preparati e totalmente fedeli, e con la potenza delle sue convinzioni è riuscito a creare una forza che avrebbe superato i limiti nazionali e unito i socialisti in una classe universale. Il piano di questo gruppo non si considererebbe completo senza una vittoria del comunismo su scala mondiale. Nel 1917 Lenin dichiarava:

 

«Noi distruggeremo tutto, e sulle rovine costruiremo il nostro tempio! Sarà un tempio per la felicità di tutti. Ma noi distruggeremo l'intera borghesia, la ridurremo in polvere [...]. Io sarò senza pietà verso tutti i contro­rivoluzionari».

 

terrore comunista

Ecco il tempio della felicità

costruito da Lenin...

 

A partire dal 1917 la Storia è stata testimone di ciò che Lenin intendeva dire: Ungheria, Cecoslovacchia, Germania Orientale, i Balcani, Cuba, Cina, Cambogia, Vietnam, America Latina, Africa... Nella filosofia comunista l'uomo è trattato con la logica fredda della «sopravvivenza del più idoneo». Siccome non c'è alcun Dio e l'uomo non ha nessun destino o scopi speciali, ma si tratta solo di un problema di movimento, si può disporre dell'uomo senza farne un caso di coscienza. La vita individuale è senza importanza. Lo Stato è tutto.

 

Demoni in prima linea

 

Ci sono delle epoche in cui Satana opera apertamente nel sistema mondiale per mezzo dei governi e dei capi delle nazioni. Spesso si è affermato, anche da parte di gente che ha scarsa conoscenza degli esseri soprannaturali o poca fede in essi, che Adolf Hitler fosse posseduto da demoni. Tuttavia, il grado d'influenza esercitata sul corso della storia tedesca da un altro uomo strano e poco noto, che per propria ammissione era posseduto da demoni, è un fatto strabiliante accettato dal giornalista e storico statunitense William Lawrence Shirer (1904-1993):

 

«Probabilmente non c'è alcuna esagerazione nel dire - come ho sentito affermare più di un seguace di Hitler - che Chamberlain è stato il fondatore spirituale del Terzo Reich» 19.

 

william shirer

 

Ed ecco la descrizione che Shirer fa di Houston Stewart Chamberlain (1855-1927), uno degli Inglesi più strani che sia mai vissuto, l'uomo che ha ispirato Hitler e il suo insano regno di terrore e di potere:

 

houston stewart chamberlain«Ipersensitivo, neurotico e soggetto a frequenti collassi nervosi, Chamberlain aveva la capacità di vedere demoni, che secondo il suo stesso racconto, lo spingevano inflessibilmente a cercare nuovi campi di studio e a portare avanti i suoi scritti prodigiosi. Una visione dopo l'altra l'obbligava a passare dalla biologia alla botanica, alle belle arti, alla musica, alla filosofia, alla biografia, alla Storia. Una volta, nel 1898, mentre ritornava da un viaggio in Italia, la presenza di un demonio divenne così impetuosa che egli abbandonò il treno a Gardone, si chiuse in una camera d'albergo per la durata di otto giorni e, dopo aver abbandonato un certo lavoro sulla musica su cui si era rivolto fino a quel momento il suo interesse, si mise a scrivere febbrilmente su un soggetto di biologia fin quando non ebbe il germe del tema che avrebbe formato il motivo dominante di tutti i lavori successivi: la razza e la Storia. Dato che era stimolato da demoni, i suoi libri (su Wagner, Goethe, Kant, il cristianesimo e la razza) furono scritti nella morsa d'una terribile febbre, in una vera trance, uno stato di voluta intossicazione, tanto che, come egli dice nella sua auto­biografia, "Lebenswege", era spesso incapace di riconoscerli come proprio lavoro.

 

Ma fu sul Terzo Reich, che giunse non prima che fossero passati sei anni dalla sua morte e del quale aveva previsto la venuta, che si esercitò realmente l'influenza di questo inglese. Le sue teorie razziali e la sua ardente convinzione sul destino dei tedeschi e della Germania furono fatte proprie dai nazisti, che riconobbero in Chamberlain uno dei loro profeti. Durante il regime di Hitler la stampa produsse una valanga di libri, opuscoli e articoli che esaltavano il "fondatore spirituale" della Germania nazionalsocialista» 20.

 

Le profondità di Satana

 

Esaminando le filosofie degli uomini e dei movimenti che hanno influenzato gli ultimi due secoli, ho cominciato a comprendere che ci sono realmente delle cose profonde dietro i modelli di pensiero dei nostri giorni, introdotte dai numerosi costruttori di munizioni filosofiche del passato. Si tratta degli uomini che hanno preparato l'accesso alle «verità» di oggi.

 

La maggior parte dell'istruzione secolare estranea a ciò che ha relazione con la forma cristiana si basa su questi concetti. Quando pensiamo alla moralità nel mondo, non c'è alcun modo per stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato perché non c'è modo di trovare una relazione con Dio. La moralità diventa un sistema basato sui sondaggi Gallup. Ecco dove siamo. Questo è il modo di pensare divenuto dominante nel mondo civilizzato.

 

relativismo

 

Il sistema mondiale ha creato un'atmosfera di pensiero che cerca di conquistare subdolamente un appiglio nel pensiero del credente. Una volta fatto questo, una forte pressione viene esercitata per spingerlo lontano dal punto di vista che Dio ha della vita. Ringraziamo Dio che «le armi della nostra guerra non sono carnali (cioè frutto di risorse umane), ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; poiché distruggiamo i ragionamenti e ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciamo prigione ogni pensiero traendolo all'ubbidienza di Cristo» (2 Cor 10, 4-5).

 

Se soltanto manteniamo l'occhio della fede centrato sulla capacità di Gesù di lavorare dentro di noi e manteniamo la nostra fiducia in Lui perché ci insegni la Parola di Dio, scopriamo che «colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo (cioè nel sistema mondiale)» (1 Gv 4, 4).

 

ss.ma trinità

 

 


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Note

 

1 Estratto (pagg. 89-100) dall'opera Satana è vivo e vegeto sulla Terra, ultimo pianeta, cap. VI (Crociata del libro Cristiano, Firenze 1976).

2 Cfr. Los Angeles Times, dell'8 novembre 1971.

3 Cfr. M. Merleau-Ponty, The Structure of Behavior («La struttura del comportamento»), Beacon Press, Boston 1963.

4 Cfr. Lincoln Library, The Frontier Press Co., 1970.

5 Cfr. S. Kierkegaard, Fear and Trembling, 1843.

6 Cfr. C. Skousen, The Naked Communist («Il comunista nudo»), Ensign Publishing Co. Salt Lake City 1961.

7 Cfr. J. E. Hoover, Masters of Deceit («Maestri di falsità»), Holt, Rinehart and Winston, Inc., New York 1958. Hoover era sì un fervente anti-comunista, ma anche un affiliato alla Massoneria (Federal Lodge No. 1, Washington D.C. e Justice Lodge No. 46 in Washington, D.C.), e giunse al 33º Grado del Rito Scozzese (N.d.R.).

8 Cfr. Lincoln Library.

9 Cfr. D. Morris, The Naked Ape, Mc­Graw-Hill, New York 1969.

10 Cfr. A. A. Brill, The Basic Writings of Sigmund Freud («Gli scritti fondamentali di Sigmund Freud»), Random House, New York 1938.

11 Cfr. F. Alexander, Fundamentals of Psychoanalysis («Fondamenti della psicanalisi»), W. W. Norton & Co., New York 1948.

12 Cfr. S. Freud, A General Introduction to Psychoanalysis («Un'introduzione generale alla psicanalisi», Garden City Publishing Co., Garden City 1943.

13 Cfr. B. Sokoloff, The Permissive Society («La società permissiva»), Arlington House, New Rochelle 1971.

14 Ibid.

15 Cfr. Time, del 24 aprile 1972.

16 Cfr. U.S. News and World Report, del 24 aprile 1972.

17 Ibid.

18 Cfr. Los Angeles Times, del 21 aprile 1972. L'autore dell'articolo era James Kilpatrick.

19 Cfr. W. L. Shirer, The Rise and Fall of the Third Reich («L'ascesa e la caduta del Terzo Reich»), Simon and Schuster, New York 1960.

20 Ibid.

 

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