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V
LIZARD

Lizard
(EG Records), terzo album dei
King Crimson, uscito
nel dicembre del 1970, vede ulteriori cambiamenti nella band.
Gordon Haskell diventa a tutti gli effetti cantante e bassista,
mentre arriva Andy McCulloch alla batteria.

Robert Fripp, Mel
Collins e Peter Sinfield rimangono al loro posto, ma vi saranno
altri contributi da parte di musicisti della scena jazz e
rock inglese del periodo. Nella seconda facciata dell'LP è
presente uno dei pezzi più complessi del Re Cremisi, la suite
che dà il titolo all'album, che supera i ventitre minuti. Data la
loro difficoltà, le parti cantate del primo movimento (Prince Rupert Awakes) furono interpretate da un illustre ospite, Jon Anderson,
il cantante degli
Yes.

La
copertina, realizzata dall'illustratrice Gini Barris, è
ispirata alle miniature del Book of Kells
37, manoscritto irlandese risalente
al IX secolo. Si tratta di una raccolta dei Vangeli canonici in
lingua latina con decorazioni e illustrazioni assai raffinate,
considerata una vera e propria opera d'arte. Tra le lettere del nome
«KING» sul retro e «CRIMSON» sulla parte anteriore, compaiono alcune
scene, suggerite da Sinfield, relative ai testi delle canzoni.


Raffronto tra
la copertina di Lizard e
alcune illustrazioni del Book of Kells.
Ad esempio,
all'interno della lettera «C» compaiono i personaggi del primo brano
Cirkus; la lettera «R» racchiude la Lady of the Dancing
Water; la «I» di colore verde raffigura i
Beatles, di cui parla
Happy Family; mentre la «S» illustra Indoor Games.

Ma sicuramente è
la lunga suite Lizard il pezzo più importante dell’album. I
versi sono assai criptici e di difficile interpretazione, ma alcuni
elementi possono aiutarci a coglierne almeno in parte il
significato.
Il primo
movimento, cantato da Jon Anderson, si intitola Prince Rupert
Awakes («Il Principe Rupert si risveglia»). Il protagonista
qui è Rupert duca di Cumberland (Praga 1619 - Londra1682),
conte palatino del Reno e duca di Baviera,
detto
«il Principe». Dopo varie
vicissitudini si pose al servizio del re Carlo I d'Inghilterra, suo
zio, diventando prima un abile generale e successivamente comandante
della flotta. Fu fondatore della Royal Society e negli ultimi
anni di vita si occupò di arte (incisioni) e di esperimenti di
chimica 38. Viene inoltre ricordato per
aver fatto conoscere al re nel 1640 quelle che da allora sono note
come le «gocce
del Principe Rupert».
«Queste
particolari gocce vengono ottenute facendo gocciolare del vetro fuso
in acqua, dove raffredda immediatamente. Questa tempra
estrema provoca enormi tensioni nel vetro che danno origine alle
loro particolari proprietà, come ad esempio la possibilità di
resistere a martellate date sulla parte bulbosa della goccia. Invece
anche un piccolo graffio sulla "coda" provoca il rilascio
dell'enorme energia accumulata, causando l'esplosione del vetro in
una fine polvere. Se il meccanismo che è alla base della tempra del
vetro non era noto prima del XX secolo,
l'effetto è invece conosciuto da secoli. Le gocce venivano impiegate
come scherzo: il re faceva tenere nel palmo della mano le gocce per
la parte bulbosa, dopodiché rompeva la coda provocando una piccola
esplosione che lasciava stupefatta la vittima dello scherzo»
39. |


Sopra: Rupert di Cumberland
e le Gocce.
Anche il Principe Rupert compare
nell'illustrazione e precisamente nella lettera «N», ma in maniera
del tutto ironica. La scena mostra quello che sarebbe stato il
super-gruppo rock che Gini Barris sognava: Jimi Hendrix
alla chitarra, Ginger Baker (dei
Cream) alla batteria,
e al flauto Dave Wade, futuro marito di Gini
40. E nel cielo spunta un celebre
personaggio di storie per bambini, l'orsetto Rupert,
che saluta da un aeroplanino.

Il testo parla di
una trasformazione alchemica, di una ricerca verso
l'illuminazione interiore compiuta dal protagonista. Nell'Alchimia,
questo processo passa attraverso varie fasi, da tre a dodici a
seconda delle varie scuole di pensiero, ciascuna associata ad un
colore e caratterizzata da uno o più animali-simbolo.
Lizard
(Fripp, Sinfield) |
Lucertola
(Fripp, Sinfield) |
«I. Prince Rupert Awakes
Farewell the temple master's bells
His kiosk and his black worm seed
Courtship solely of his word
With Eden guaranteed.
For now Prince Rupert's tears of glass
Make saffron sabbath eyelids bleed
Scar the sacred tablet of wax
On which the Lizards feed.
Wake your reasons' hollow vote
Wear your blizzard season coat
Burn a bridge and burn a boat
Stake a Lizard by the throat.
Go Polonius or kneel
The reapers name their harvest dawn
All your tarnished devil's spoons
Will rust beneath our corn.
Now bears Prince Rupert's garden roam
Across his rain tree shaded lawn
Lizard bones become the clay
And there a Swan is born
Wake your reasons' hollow vote
Wear your blizzard season coat
Burn a bridge and burn a boat
Stake a Lizard by the throat.
Gone soon Piepowder's
moss-weed court
Round which upholstered Lizards sold
Visions to their leaden flock
Of rainbows' ends and gold.
Now tales Prince Rupert's peacock brings
Of walls and trumpets thousand fold
Prophets chained for burning masks
And reels of dreams unrolled...».
|
I.
Il Principe Rupert si risveglia
Addio
alle campane del maestro del tempio
Al suo
chiosco e al suo seme del nero verme
Al
corteggiamento esclusivo della sua parola
Con l'Eden
garantito.
Perché
adesso le lacrime di vetro del
Principe Rupert
Fanno
sanguinare le palpebre zafferano sabba
Graffiano la sacra tavoletta di cera
Sulla
quale si nutrono le Lucertole.
Risveglia
il vacuo voto delle tue ragioni
Indossa il
tuo cappotto da stagione della tormenta
Brucia
un ponte e brucia una barca
Appendi
ad un palo una Lucertola per la gola.
Vai
Polonio o inginocchiati
I
mietitori chiamano alba il loro raccolto
Tutti i
tuoi diabolici cucchiai ossidati
Si
arrugginiranno sotto il nostro grano.
Ora gli
orsi errano per il giardino del Principe Rupert
Attraverso il prato ombreggiato dagli alberi della pioggia
Le ossa
della Lucertola diventano argilla
E lì
nasce un Cigno
Risveglia
il vacuo voto delle tue ragioni
Indossa il
tuo cappotto della stagione della tormenta
Brucia un
ponte e brucia una barca
Appendi ad
un palo una Lucertola per la gola.
Presto
andata è la malerba della corte di Piedpowder
Attorno
alla quale lucertole imbottite hanno venduto
Alle
loro plumbee greggi visioni
Della
fine degli arcobaleni e di oro.
Ora il
pavone del Principe Rupert reca storie
Di mura
e di trombe che ne avvolgono a migliaia
Profeti
incatenati per aver bruciato maschere
E di
rotoli di sogni srotolati... |
A questo punto è
opportuno addentrarsi nel testo vero e proprio, attingendo anche
alle ipotesi di Jon Green (con qualche variante a nostro avviso più
credibile). La prima parte della suite vede il «risveglio»
del Principe Rupert. Egli cioè sta cercando l'illuminazione,
ma per fare questo gli è necessario abbandonare la religione
tradizionale con tutte le sue promesse («Eden
garantito»), provenienti solamente da parole (le Sacre
Scritture) 41. Questa rinuncia viene
esplicitata nei versi seguenti:
•
«Farewell
the temple master's bells» («Addio alle campane del maestro
del tempio»); |
•
«Courtship
solely of his word/ With Eden guaranteed» («Al
corteggiamento esclusivo della sua parola/ Con l'Eden
garantito); |
• Le «Prince
Rupert's tears of glass» («le lacrime di vetro del Principe
Rupert») sono un chiaro riferimento alle «gocce del Principe
Rupert», le quali messe vicino agli occhi, se fatte scoppiare
farebbero sanguinare le palpebre. Queste palpebre
rappresenterebbero gli ostacoli che le religioni tradizionali,
come ad esempio quella cristiana e quella musulmana, pongono per
impedire di vedere con i proprî occhi la verità. Perciò,
abbandonare la visione tradizionale può essere un'esperienza
dolorosa («fanno sanguinare le palpebre»)
42. |
• «Scar
the sacred tablet of wax/ On
which the Lizards feed»
(«Graffiano la
sacra tavoletta di cera/ Sulla quale si nutrono le Lucertole»). |
Queste esperienze dolorose vanno a minare le convinzioni fin lì
avute, portano a dubitare dei dogmi e dei sacri testi
(«graffiano la sacra tavoletta di cera») 43,
sui quali si sono sempre basati i sacerdoti (le lucertole).
La lucertola araldica in Alchimia rappresenta l'olio
di Cristo, un agente energetico del colore del fuoco (di cui si nutre). Tra le sue funzioni vi è anche
quella di curare le ferite di Cristo e dei cristiani.
Associare quindi le lucertole ai sacerdoti diventa una logica
conseguenza. Va detto infine che a volte la lucertola viene
identificata con la salamandra. Jon
Green supporta l'ipotesi lucertole=sacerdoti, ma aggiunge anche
un'altra interpretazione: le lucertole potrebbero essere anche
le proprie convinzioni, l'ego che non vuole porsi domande
44.

Ma per eliminare ogni retaggio del
proprio passato occorre tagliare i legami con l'esterno, cioè
bruciare ponti e barche:
• «Burn a bridge and burn a boat/ Stake a Lizard by the throat»
(«Brucia
un ponte e brucia una barca/ Appendi ad un palo una Lucertola
per la gola»). Ritornando alla metafora lucertola/prete,
la frase in questione diventa «appendi un prete ad un palo
per la gola», in altre parole «impiccalo». Orbene, anche
se qui l'autore stesse parlando in termini metaforici,
intendendo con questa espressione un generico desiderio di porre
fine alla religione cristiana, la cosa non sarebbe da prendere
alla leggera.
Purtroppo, dal Terrore successivo alla Rivoluzione
Francese, fino alla Rivoluzione comunista in Russia del 1917, la
Storia è piena di esempi di menti «illuminate» che, iniziando
con discorsi filosofici, hanno appeso sul serio ad un palo i
cristiani, sacerdoti e non. Si pensi che le stime più
attendibili riportano che nel secolo scorso vi siano stati tra i
40 e i 45.000.000 di martiri cristiani 45.
E pensare che, paradossalmente, alcuni ritengono che la Chiesa
sia stata l'istituzione più oppressiva della Storia, mentre
inspiegabilmente dimenticano i crimini contro l'umanità delle
varie ideologie atee e materialiste. Tra l'altro, l'augurio di Sinfield non è che sia del tutto coerente con il pacifismo da
lui proclamato (solo a parole) in altre sue canzoni (ad esempio,
certe frasi di 21st Century Schizoid Man nell'album
In the Court of the Crimson King o i vari
episodi Peace nell'album In the Wake of Poseidon).
Tornando al testo, questa è la prima fase della
trasformazione alchemica, la nigredo (o
opera al nero), nella quale occorre affrontare le proprie
difficoltà interiori, passare cioè attraverso la «morte» dei
proprî dubbi per poter rinascere spiritualmente. L'uomo cioè
deve accettare la dissoluzione della vecchia natura e deve
essere capace di trovare la verità da solo.

Animale simbolo di
questa fase solitamente è il corvo nero, ma Sinfield in questo
brano ricorre all'orso:
•
«Now bears Prince Rupert's garden roam/ Across his rain tree
shaded lawn»
(«Ora gli orsi errano per il giardino del
Principe Rupert/ Attraverso il prato ombreggiato dagli alberi
della pioggia»). L'orso
in Alchimia rappresenta la furia primitiva, la materia
grezza difficile da controllare, ma comunque da plasmare.
|
•
«Lizard
bones become the clay/ And there a Swan is born»
(«Le ossa della Lucertola diventano argilla/ E lì nasce un
Cigno»). Le passate convinzioni una volta morte (le ossa della
lucertola) diventano l'argilla, la materia da cui rinascere. In
un'altra possibile interpretazione, se le lucertole
rappresentano gli uomini di chiesa, il concetto che Sinfield
vuole esprimere è che dalla morte della religione tradizionale
può rinascere una nuova «spiritualità».
In
Alchimia, il cigno è l'animale simbolo della fase
successiva della Grande Opera, l'albedo (o opera al bianco).
L'albedo avviene quando il Sole
sorge nel buio della propria coscienza. Viene identificato con
Venere, astro del mattino, noto anche come Lucifero
(«portatore di luce»). Secondo molte dottrine occultistiche,
Lucifero sarebbe una sorta di Prometeo, un portatore di
conoscenza e non il principe dei demoni, l'angelo caduto. Il
cigno diventa contemporaneamente il simbolo della luce del Sole
(natura maschile) che della luce lunare (natura femminile).
Anche la forma allungata del collo ricorda la natura maschile,
mentre il corpo rotondeggiante richiama il corpo femminile. In questo animale abbiamo quindi sia il maschile che il
femminile, cioè l'unione degli opposti. |
• «Gone
soon Piepowder's moss-weed court» («Presto andata è la
malerba della corte di Piedpowder»). In Inghilterra, la
Court of Piedpower era un tribunale speciale istituito
dalla città in occasione di fiere e mercati, nato in epoca
medievale e ormai estinto, preposto a risolvere rapidamente
controversie tra mercanti, furti e atti di violenza sorti
durante questi eventi. Qui sta a rappresentare la religione come
istituzione, che quando pone i suoi giudizi e detta le sue
verità, non ammette repliche. |

Nei versi successivi, Sinfield è
ancor più chiaro:
•
«Round
which upholstered Lizards sold/ Visions to their leaden flock/
Of rainbows' ends and gold»
(«Attorno
alla quale lucertole imbottite hanno venduto/ Alle loro plumbee
greggi visioni/ Della fine degli arcobaleni e di oro»). Le
lucertole imbottite sarebbero i sacerdoti nei loro paramenti
sacri, che hanno venduto al gregge dei fedeli visioni di
un al di là dorato (si sa che nelle fiabe alla fine
dell'arcobaleno vi è la pentola d'oro dello gnomo)
46.
|
•
«Now
tales Prince Rupert's peacock brings/ Of walls and trumpets
thousand fold («Ora il pavone del Principe Rupert
reca storie/ Di mura e di trombe che ne avvolgono a migliaia»).
Anche il pavone in Alchimia è un animale
significativo: arriva subito prima (o secondo altri subito dopo)
l'albedo. Secondo una scuola di pensiero, la coda del
pavone è segno visibile del mutamento delle sostanze vili in
sostanze superiori, secondo altri invece sta ad indicare il
fallimento del processo alchemico. Per Jon Green le «storie
di mura e di trombe» che porta il pavone sono un'allusione
alla conquista di Gerico narrata nel libro di Giosuè (cap. VI)
dell'Antico Testamento 47. La
Bibbia racconta che il popolo di Israele, guidato da Giosuè,
durante l'assedio per conquistare Gerico, secondo quanto
ordinato dal Signore per sette giorni di fila fece il giro
attorno alle mura della città con l'Arca dell’Alleanza. I
sacerdoti li accompagnavano suonando le trombe. Il settimo
giorno tutti fecero nuovamente il giro, ma per sette volte.
All'ultimo giro i sacerdoti suonarono le trombe e tutto il
popolo si mise a gridare: come aveva promesso il Signore le mura
della città crollarono dalle fondamenta e la città poté essere
presa. Le mura sarebbero perciò quelle dell'ego, che sono
state fatte crollare per giungere in questa fase. |
• «Prophets
chained for burning masks/ And reels of dreams unrolled…»
(«Profeti
incatenati per aver bruciato maschere/ E di rotoli di sogni
srotolati…»). Riportiamo le conclusioni personali di Jon Green:
«Quando le maschere della religione e dell'ego sono bruciate
e il Dio "del popolo" è stato rivelato per l'impostore quale
è, verrà fatta l’esperienza della gnosi (l'incontro
diretto e personale con Dio, l'infinito)»
48. Questi
«profeti incatenati», cioè perseguitati
per aver smascherato la falsità delle religioni tradizionali
sarebbero quindi gli gnostici. Lo gnosticismo è la grande
eresia che insidia il cattolicesimo fin dai primi secoli. Esso
considera il nostro mondo come una creazione imperfetta, opera
di un demiurgo maldestro e malvagio, il Dio dell'Antico
Testamento, che tiene le anime imprigionate nella materia. Solo
pochi «illuminati» possono liberarsi da questa schiavitù e
riconoscere dentro di sé una scintilla divina proveniente dal
mondo originario. La via della salvezza non passa attraverso le
religioni tradizionali, ma attraverso un percorso personale di
conoscenza e di iniziazione (la gnosi). Il vero dio degli
gnostici altri non è che Lucifero. Di conseguenza, il
perpetuarsi di questo mondo di oppressione nella carne per gli
gnostici diventa un dramma da combattere con ogni mezzo: ad
esempio, la sessualità non dev'essere in alcun modo
procreatrice. Nel corso dei secoli, questo nucleo si è
diffuso con alcune varianti attraverso le diverse epoche e
culture: abbiamo avuto il manicheismo, il catarismo, la Teosofia
e ai nostri giorni il Movimento New Age. Di ambiente
gnostico erano i famosi «vangeli apocrifi», ritrovati in Egitto
a Nag Hammadi (e da non confondere con i rotoli di Qumran. Non si tratta quindi di testi
messi da parte dalla Chiesa perché scomodi, ma semplicemente non
presi in considerazione perché derivanti da ambienti non
cristiani. Ad esempio, il Vangelo di Giuda era opera della sètta
dei «cainiti», detti così perché, in opposizione al Dio della
Bibbia, esaltavano tutte le figure che a Lui si opponevano, come
il serpente, Caino, Giuda, ecc... Non siamo perciò di fronte ad
una derivazione del cristianesimo: questa è una visione che ad
esso vi si contrappone radicalmente. Lo gnosticismo seduce ancor
oggi molti animi superbi, intenti a cercare presunte verità
nascoste e destinate solo a pochi eletti. Addirittura, secondo
alcuni Gesù sarebbe semplicemente uno dei più grandi di questi
«illuminati», ma così facendo dimenticano quanto Egli stesso ha
raccomandato: |

«Non
li temete dunque, poiché non c'è niente di
nascosto che debba esser rivelato, e nulla di segreto che non si
debba sapere. Quel che vi dico nelle tenebre, ditelo
nella luce del sole; e quello che vi è stato detto
all'orecchio, predicatelo sui tetti»
(Mt 10, 26-27). |
Un altro
significato della parola «reel» è «bobina». Sinfield
ammette che il cambiamento epocale da lui desiderato (i sogni
portati dal pavone) possa essere «un'illusione come in un
film di Hollywood, dove le bobine (delle pellicole) si
srotolano» 49. Questa
prima parte viene anch'essa rappresentata sul retro della
copertina, e precisamente nella lettera «N»
della parola «KING». Qui, infatti,
troviamo il Principe Rupert, stavolta in veste umana,
con tutti gli animali di queste due fasi del processo alchemico.
Sullo sfondo compaiono gli orsi che errano per il giardino
del principe (nigredo) e i cigni che
nuotano nel laghetto (albedo). Dinnanzi a
lui sta il pavone. Anche il dragone
alato che domina il cielo di questa vignetta è un animale
alchemico ed è di solito associato alla nigredo, ma qui
starebbe ad indicare anche la kundalini
50. Nelle discipline orientali la kundalini è una potente forma di energia spesso
rappresentata da un serpente arrotolato alla base della spina
dorsale.

La suite
prosegue poi con una seconda parte solo strumentale dalle forti
connotazioni jazz, intitolata Bolero - The
Peacock's Tale («Bolero - La Storia del
Pavone»). Prosegue poi con la terza parte, The Battle Of Glass
Tears («La Battaglia delle Lacrime di Vetro»), a
sua volta suddivisa in ulteriori tre sezioni. La prima di queste è
la malinconica Dawn Song («Canzone dell’Alba»),
cantata da Gordon Haskell.
II: Bolero - The Peacock's
Tale
(Instrumental)
III: The Battle Of Glass Tears
a) Dawn Song |
II: Bolero – La
Storia del Pavone
(Strumentale)
III: La Battaglia delle Lacrime di
Vetro
a) Canzone dell'Alba |
«Night enfolds her cloak of holes
Around the river meadow
Old moon-light stalks by broken ploughs
Hides spokeless wheels in shadow
Sentries lean on thorn wood spears
Blow on their hands, stare eastwards
Burnt with dream and taut with fear
Dawn's misty shawl upon them
Three hills apart great armies stir
Spit oath and curse as day breaks
Forming lines of horse and steel
By even yards march forward». |
La notte
avvolge il suo mantello di buchi
Attorno al
prato del fiume.
Un antico
chiaro di luna cammina con passi misurati presso terreni
accidentati
Nasconde
nell'ombra ruote senza raggi
Le
sentinelle si affidano a lance di legno spinoso
Soffiano
sulle loro mani, guardano verso oriente
Arse dal
sogno e tese per la paura
Lo scialle
nebbioso dell'alba su di esse
Tre
colline più lontano i grandi eserciti si muovono
Sputano
anatemi e imprecazioni.
Formando
linee di cavalli e acciaio
Dalle
pianure avanzano in marcia. |
b) Last Skirmish
(Instrumental)
c) Prince Rupert's Lament
(Instrumental)
IV: The Big Top
(Instrumental) |
b) L'ultima
Schermaglia
(Strumentale)
c) Il lamento del Principe Rupert
(Strumentale)
IV: La Grande
Vetta
(Strumentale) |
In questo
movimento abbiamo l'attesa di una battaglia. Jon Green ritiene si
tratti di una riferimento alla battaglia di Leignitz, combattuta nel
1241 (all'epoca di Federico II) tra le truppe tedesche
cristiane e gli invasori mongoli, vinta da questi ultimi. Questo
perché il disegno attorno alla lettera «K» del retro di copertina
raffigura un esercito occidentale e uno orientale, che potrebbe
essere quello mongolo. Vi sarebbe quindi una sorta di parallelismo
tra Rupert e Federico II 51.

Nel testo
probabilmente vi è una metafora della battaglia interiore del
protagonista, il quale, anche se nell'incertezza e nel timore per un
esito non scontato, ormai non può più tornare indietro. Interessante
è un particolare affinità di questa illustrazione con una carta dei
Tarocchi, quella de La Torre. Tra le montagne del paesaggio
sotto la «K» appare un fulmine, come nella carta de La Torre.
Quest'ultima rappresenta la Torre di Babele e sta a ricordare la
superbia punita. Quindi, probabilmente è un ulteriore rimando al
fatto che Rupert debba distruggere il proprio ego
51bis. Le ultime
parti sono solamente strumentali, quindi la musica descriverà le
schermaglie di questa battaglia, fino alla Grande Vetta, in cui il
cammino è compiuto.

Sopra: il Tarocco della Torre.
Tra le lettere che rimangono segnaliamo la
lettera «G» sul retro, di cui però non siamo riusciti a trovare il
significato. Ma tanto per cambiare, non poteva mancare un diavolo
ghignante… (vedi immagine sotto).
Se qualcuno nutrisse ancora qualche dubbio
interpretativo, ecco una lettera destinata ai fans in cui
Sinfield tra le altre cose, spiega alcuni temi di Lizard:
«"Prince
Rupert Awakes" verte su come la religione organizzata
condiziona e restringe le menti delle persone.
Nel regno di Carlo I i cavalieri dai capelli lunghi che amavano gli
scherzi, guidati dal Principe Rupert, inventarono giocattoli di
vetro a forma di lacrima che quando venivano lasciati cadere
esplodevano. Gli austeri puritani della domenica dai capelli corti,
cioè quelli che andavano in chiesa, che distorcevano la Bibbia, non
si divertivano. Strano come la Storia ripeta se stessa! Le
lucertole sembrano vecchie prima del tempo e cambiano colore per
adattarsi all'ambiente circostante…»
52. |
Sinfield ci
perdoni, ma non sono i camaleonti quelli che cambiano colore a
seconda dell'ambiente circostante?



Note
37
Vedasi
http://it.wikipedia.org/wiki/Libro_di_Kells
38
Informazioni tratte dall'Enciclopedia Europea Garzanti. Vedi
anche
http://it.wikipedia.org/wiki/Rupert_del_Palatinato
39
Vedi
http://it.wikipedia.org/wiki/Gocce_del_principe_Rupert
40
Vedi pagina web
http://www.aber.ac.uk/en/media/Newsletter-200911.pdf
https://www.aber.ac.uk/~viawww/news/2009/lizard.shtml
e anche
http://www.thedorkreport.com/king-crimson-lizard/
41
Vedi
http://www.songsouponsea.com/Promenade/wildernessA.html
42
Vedi
http://www.songsouponsea.com/Promenade/LizardB.html#Tears
43
Ibid.
44
Vedi
pagina web
http://www.songsouponsea.com/Promenade/wildernessC.html e
http://www.songsouponsea.com/Promenade/LizardD.html
45
Dato riportato da un articolo di Antonio Socci pubblicato su Il
Giornale, del 18 aprile 2003, che cita uno studio della World
Christian Encyclopedia di David B. Banett. Per un ulteriore
approfondimento si veda, sempre di Antonio Socci, «I nuovi
perseguitati. Indagine sulla intolleranza anticristiana nel nuovo
secolo del martirio»;
http://www.antoniosocci.com/libri/i-nuovi-perseguitati/
46
Vedi
pagina web
http://www.songsouponsea.com/Promenade/LizardD.html;
http://www.songsouponsea.com/Promenade/wildernessD.html
47
Vedi
http://www.songsouponsea.com/Promenade/wildernessD.html#Walls
48
Vedi
http://www.songsouponsea.com/Promenade/wildernessD.html#Masks
49
Vedi Crimso Communication, 1971, an 11 page letter;
vedi pagina web
http://www.songsouponsea.com/Promenade/lyrics/gallery/CrimComm11.html
50
Vedi
http://www.songsouponsea.com/Promenade/GnosisF.html
51
Vedi
http://www.songsouponsea.com/Promenade/LizardH.html
51bis Vedi
http://www.songsouponsea.com/Promenade/wildernessIApocalypse.html#Tower
52
Questo estratto è ripreso dall'ultima pagina di Crimson
Communication del 1971, una lettera destinata ai fans in
cui venivano date notizie sul gruppo e sulle canzoni. Anche questa è
reperibile qui:
http://www.songsouponsea.com/Promenade/lyrics/gallery/CrimComm11.html