a cura di Wikipedia 1
Premessa
Chi conosce il nostro sito da tempo sa che abbiamo dedicato alla figura di Aleister Crowley numerosi articoli. Qualcuno potrebbe pensare che siamo un po' fissati con il Magus britannico, ma, come dimostra ciò che abbiamo già pubblicato e quel che segue, la sua influenza in tutti i campi della cultura moderna è tangibile persino ai non addetti ai lavori. Come abbiamo ampiamente dimostrato, non solo gli occultisti di professione, ma anche tantissimi gruppi musicali o cantanti si sono ispirati alla vita e alle opere di questo losco figuro.
Lo stesso si può affermare a riguardo di personaggi appartenenti al mondo dell'intrattenimento (registi, attori, ecc...), scrittori e romanzieri, artisti, fumettisti... L'elenco sarebbe lunghissimo. Nell'ampia lista di articoli che abbiamo messo on line mancava, a mio parere, una biografia più completa, qualcosa che integrasse ciò che manca, una via di mezzo tra quel che già abbiamo pubblicato e le voluminose opere dei maggiori biografi del Maestro Therion. Questo articolo non è che la traduzione della voce che Wikipedia in lingua inglese ha riservato a Crowley (la stessa voce in lingua italiana è molto più scarna...).
Sopra: alcuni tra i numerosi discepoli e ammiratori di Aleister Crowley.
L'Autore (o gli Autori) di questo lungo articolo dell'enciclopedia libera on line ha seguito passo passo i vari periodi della vita del Magus sulla scorta dei suoi più importanti biografi e ha cercato di cogliere il suo pensiero. Il risultato è senza dubbio soddisfacente per chi vuole approfondire la sua conoscenza della «Grande Bestia» e non ha dimestichezza con la lingua inglese. In alcuni punti, abbiamo inserito alcuni riquadri contenenti chiarimenti su argomenti che Wikipedia rimanda ad altre pagine. In altri casi abbiamo invece inserito qualche nota di approfondimento curata da noi su alcuni aspetti controversi di questa figura non trattati nell'articolo originale (soprattutto il suo presunto satanismo). Buona lettura.
I GLI ALBORI DELLA SUA VITA
La giovinezza: 1875-1894
Crowley nacque come Edward Alexander Crowley al numero 30 di Clarendon Square, a Royal Leamington Spa, nella contea del Warwickshire, il 12 ottobre 1875 2.
Sopra: la contea del Warwickshire e la casa natale di Crowley al numero 30 di Clarendon Square.
Suo padre, Edward Crowley (1829-1887), studiò da ingegnere, ma si dedicò all'attività redditizia di produzione di birra della famiglia, la Crowley's Alton Ales, gli permise di ritirarsi dagli studi prima della nascita di suo figlio 3. Sua madre, Emily Bertha Bishop (1848-1917), proveniva da una famiglia del Devonshire-Somerset ed ebbe una relazione difficile con il figlio; essa lo descrisse come «la Bestia», un nome in cui il piccolo si riconosceva 4.
Sopra: Edward ed Emily Bertha, i genitori della «Grande Bestia».
La coppia si era sposata all'ufficio del registro di Kensington, a Londra, nel novembre del 1874 5, ed erano cristiani evangelici. Il padre di Crowley era nato quacchero, ma si era convertito agli Exclusive Brethren, una fazione di un gruppo fondamentalista cristiano noto come Plymouth Brethren, insieme ad Emily che si unì a lui in matrimonio. Il padre di Crowley era particolarmente devoto, e passava il suo tempo come predicatore missionario per la sètta, e leggeva un capitolo della Bibbia a sua moglie e a suo figlio ogni giorno dopo colazione 6.
Dopo la morte della loro bambina nel 1880, nel 1881 i Crowley si trasferirono a Redhill, nel Surrey 7. All'età di otto anni, Crowley fu inviato all'H.T. Habershon's Evangelical Christian Boarding School, ad Hastings, e in seguito alla scuola preparatoria Ebor di Cambridge, gestita dal reverendo Henry d'Arcy Champney (1854-1942), che Crowley considerava un sadico 8. Nel marzo del 1887, quando Crowley aveva undici anni, suo padre morì di cancro alla lingua. Crowley descrisse questo momento come una svolta nella sua vita 9, e mantenne sempre un'ammirazione per suo padre, descrivendolo come «il mio eroe e il mio amico» 10.
Sopra: il reverendo Henry d'Arcy Champney.
Ereditando un terzo della ricchezza del padre, egli iniziò a comportarsi male a scuola e fu duramente punito da Champney. La famiglia di Crowley lo ritirò dalla scuola quando sviluppò l'albuminuria 11. In seguito, il giovane Crowley frequentò il Malvern College e la Tonbridge School, più tardi oggetto di disprezzo da parte sua 12. Egli divenne sempre più scettico a riguardo del cristianesimo, facendo notare certe incoerenze nella Bibbia ai suoi insegnanti di religione 13, e andò contro la morale cristiana della sua educazione fumando, masturbandosi e facendo sesso con prostitute con cui contrasse la gonorrea 14.
Sopra: il giovane Crowley all'età di quindici anni.
Inviato a vivere con un tutore dei Plymouth Brethren a Eastbourne, egli seguì corsi di chimica all'Eastbourne College. Crowley sviluppò interesse per gli scacchi, per la poesia e per l'alpinismo, e nel 1894 scalò il Beachy Head prima di visitare le Alpi e unirsi al club scozzese di alpinismo. L'anno seguente tornò sulle Alpi bernesi, scalando l'Eiger, il Trift, lo Jungfrau, il Mönch e il Wetterhorn 15.
All'Università di Cambridge: 1895–1898
Dopo aver adottato il nome di Aleister al posto di Edward 16, nell'ottobre del 1895 Crowley iniziò un corso triennale al Trinity College di Cambridge, dove fu iscritto ai Moral Science Tripos, studiando filosofia. Con l'approvazione del suo tutore personale, egli passò alla letteratura inglese, che non faceva quindi parte del curriculum offerto 17. Crowley trascorse gran parte del suo tempo all'Università impegnato nei suoi passatempi, diventando presidente del club di scacchi e praticando il gioco per due ore al giorno.
Egli prese in considerazione per un po' di tempo una carriera professionale come giocatore di scacchi 18. Crowley abbracciò anche la sua passione per la letteratura e la poesia, e in particolare per le opere dell'esploratore massone Richard Francis Burton (1821-1890) e del poeta romanticista Percy Bysshe Shelley (1792-1822) 19. Molte delle sue poesie sono apparse in pubblicazioni studentesche come The Granta, il Cambridge Magazine e il Cantab 20.
Egli continuò a dedicarsi all'alpinismo, andando in vacanza sulle Alpi per arrampicarsi ogni anno dal 1894 al 1898, spesso con il suo amico scalatore Oscar Eckenstein (1859-1921), e nel 1897 compì la prima salita del Mönch senza guida. Queste imprese gli valsero il riconoscimento delle sue capacità da parte della comunità alpinistica 21. Crowley ebbe la sua prima esperienza mistica significativa mentre era in vacanza a Stoccolma, nel dicembre del 1896 22.
Sopra: Oscar Eckenstein.
Diversi biografi, tra cui Lawrence Sutin, il thelemita Richard Kaczynski e lo studioso di occulto Tobias Churton, credono che ciò sia stato il risultato della sua prima esperienza sessuale tra persone dello stesso sesso, che gli permise di riconoscere la sua bisessualità 23. A Cambridge, Crowley mantenne una vigorosa vita sessuale con donne - in gran parte prostitute - da una delle quali si beccò la sifilide - ma alla fine prese parte ad attività con persone dello stesso sesso, nonostante in Inghilterra l'omosessualità fosse illegale 24.
Sopra: Lawrence Sutin e la sua opera Do What Thou Wilt: A Life of Aleister Crowley.
Sopra: Richard Kaczynski e la sua biografia del Magus Perdurabo: The Life of Aleister Crowley.
Sopra: Tobias Churton e la sua opera Aleister Crowley: The Biography.
Nell'ottobre del 1897, Crowley incontrò Herbert Charles Pollitt (1871-1942), presidente del Cambridge University Footlights Dramatic Club, e i due iniziarono una relazione omosessuale. Ma la coppia si separò perché Pollitt non condivideva il crescente interesse di Crowley per l'esoterismo occidentale, una rottura che Crowley rimpianse per molti anni 25.
Sopra: Herbert Charles Pollitt, uno dei primi amanti di Crowley.
Nel 1897, Crowley si recò a San Pietroburgo, in Russia, sostenendo in seguito di voler imparare il russo perché stava prendendo in considerazione una futura carriera diplomatica 26. I biografi Richard B. Spence e Tobias Churton hanno suggerito che Crowley lo aveva fatto in qualità di agente dell'intelligence britannica, ipotizzando che fosse stato arruolato mentre si trovava a Cambridge 27. Nell'ottobre 1897, una breve malattia scatenò in Crowley diverse considerazioni sulla mortalità e sulla «futilità di ogni sforzo umano», e abbandonò tutti i progetti di una carriera diplomatica per proseguire nel suo interesse per l'occulto 28.
Nel marzo del 1898, egli ottenne The Book of Black Magic and of Pacts («Il libro della Magia Nera e dei patti»; 1910), del massone e occultista Arthur Edward Waite (1857-1942), e poi Die Wolke über dem Heiligtum («La nuvola sul santuario»; 1794), del massone e illuminato Karl von Eckartshausen (1752-1803), coltivando il suo interesse per l'occulto 29.
Sopra: l'occultista statunitense Arthur Edward Waite e il suo libro The Book of Black Magic and of Pacts.
Sopra: il mistico tedesco Karl von Eckartshausen e il suo libro Die Wolke über dem Heiligtum.
Nel 1898, Crowley pubblicò privatamente cento copie del suo poema Aceldama: A Place to Bury Strangers In («Aceldama: un posto in cui seppellire gli stranieri»), ma l'opera non ebbe un particolare successo 30. Nello stesso anno, egli pubblicò una serie di altre poesie, tra cui White Stains («Macchie bianche»), una raccolta decadente di poesie erotiche che fu stampata all'estero per evitare che la sua pubblicazione venisse vietata dalle autorità britanniche 31. Nel luglio del 1898, Crowley lasciò Cambridge, non avendo conseguito alcuna laurea, nonostante gli ottimi voti ottenuti nei suoi esami del 1897 e altri buoni voti avuti poco prima 32.
Sopra: Aceldama: A Place to Bury Strangers In e White Stains.
La Golden Dawn: 1898-1899
Nell'agosto 1898, Crowley era a Zermatt, in Svizzera, dove conobbe il chimico Julian L. Baker, e i due iniziarono a discutere del loro comune interesse per l'alchimia 33. Di ritorno a Londra, Baker presentò Crowley a George Cecil Jones (1873-1960), cognato di Baker, e membro dell'Hermetic Order of the Golden Dawn («Ordine ermetico dell'Alba Dorata»), una società occulta che era stata fondata nel 1888 34. Crowley fu iniziato nell'Ordine esterno della Golden Dawn il 18 novembre 1898 dal leader del gruppo, Samuel Liddell MacGregor Mathers (1854-1918).
Sopra: da sinistra, George Cecil Jones e Samuel Liddell MacGregor Mathers.
La cerimonia ebbe luogo nel Tempio di Iside-Urania della Golden Dawn, presso la Mark Masons Hall di Londra (una Loggia massonica), dove Crowley prese il nome «Frater Perdurabo», che significa «durerò per sempre» 35. I biografi Richard Spence e Tobias Churton hanno suggerito che Crowley entrò nell'Ordine per conto dei servizi segreti britannici per monitorare le attività di Mathers, che era noto per essere un carlista 36.
Sopra: Frater Perdurabo e un labaro della Golden Dawn.
Crowley si trasferì nel suo appartamento di lusso al numero 67-69 di Chancery Lane e presto invitò un membro anziano della Golden Dawn, Allan Bennett (1872-1923), a vivere con lui come suo tutore magico personale. Bennett insegnò a Crowley un sacco di cose sulla magia cerimoniale e sull'uso rituale delle droghe, e insieme eseguirono i rituali della Goezia 37 fino a quando Bennett partì per l'Asia Meridionale per studiare il buddismo 38.
Nel novembre 1899, Crowley acquistò la Boleskine House, a Foyers, sulle rive del lago di Loch Ness, in Scozia. Egli sviluppò un amore per la cultura scozzese, assunse il nome di «Lord Boleskine», e iniziò ad indossare abiti tradizionali delle Highlands, anche durante le visite a Londra 39.
Continuò a scrivere poesie, pubblicando negli anni 1898-1899 Jezebel and Others Tragic Poems, The Tales of Archais, Songs of the Spirit, Appeal to the American Republic, e Jefhthah; la maggior parte ottenne recensioni contrastanti da parte della critica letteraria, sebbene Jefhthah fosse considerato un particolare successo critico 40.
Ben presto Crowley avanzò attraverso i Gradi inferiori della Golden Dawn ed era pronto per entrare nel Secondo Ordine interno del gruppo 41. Egli era divenuto impopolare nel gruppo; la sua bisessualità e il suo stile di vita libertino gli avevano guadagnato una cattiva reputazione, e aveva avuto degli scontri con alcuni dei membri, tra cui il famoso poeta irlandese William Butler Yeats (1865-1939) 42.
Quando la Loggia della Golden Dawn di Londra si rifiutò di far accedere Crowley al Secondo Ordine, il Nostro visitò Mathers a Parigi, che lo ammise personalmente al Grado di Adeptus Minor 43. Alla fine, si giunse ad uno scisma tra Mathers e i membri londinesi della Golden Dawn, che non erano contenti del suo governo autocratico 44. Agendo su ordine di Mathers, Crowley - con l'aiuto della sua amante e collega iniziata Elaine Mary Simpson (1875-1930) - tentò di impadronirsi della Vault of the Adepts («Cripta degli Adepti»), un locale adibito a tempio dai membri del Loggia di Londra sito al numero 36 di Blythe Road, a West Kensington.
Sopra: il palazzo ove un tempo sorgeva la Vault of the Adepts, al numero 36 di Blythe Road, a West Kensington.
Quando il caso fu portato in tribunale, il giudice decise di favorire i membri della Loggia di Londra, poiché avevano pagato l'affitto del locale, lasciando sia Crowley che Mathers isolati dal gruppo 45. Spence suggerisce che l'intero scenario faceva parte di un'operazione di intelligence per minare l'autorità di Mathers 46.
Messico, India, Parigi e matrimonio: 1900–1903
Nel 1900, Crowley viaggiò in Messico attraverso gli Stati Uniti, stabilendosi a Città del Messico e iniziando una relazione con una donna locale. Sviluppando l'amore per questo Paese, egli continuò a sperimentare la magia cerimoniale, lavorando con le invocazioni enochiane del mago elisabettiano John Dee (1527-1608).
Sopra: John Dee ed Edward Kelley evocano l'anima di un defunto in un cimitero.
In seguito, egli affermò di essere stato iniziato alla Massoneria mentre si trovava in quel Paese, e scrisse un'opera teatrale basata sul Tannhäuser di Richard Wagner (1813-1883) e una serie di poesie, pubblicata come Oracles (1905). Eckenstein lo raggiunse più tardi quell'anno stesso, e insieme scalarono diverse montagne, tra cui lo Iztaccihuatl, il Popocatepetl e il Colima, una vetta che dovettero abbandonare a causa di un'eruzione vulcanica 47.
Spence ha suggerito che lo scopo del viaggio potrebbe essere stato quello di esplorare le zone petrolifere messicane per conto dell'intelligence britannica 48. Lasciando il Messico, Crowley si diresse a San Francisco prima di salpare per le Hawaii a bordo del Nippon Maru. A bordo di questa nave egli ebbe una breve relazione con una donna sposata di nome Mary Alice Rogers; affermando di essersi innamorato di lei, scrisse una serie di poesie su questa storia d'amore, pubblicata nel 1903 come Alice: An Adultery 49.
Fermandosi brevemente in Giappone e Hong Kong, Crowley raggiunse Ceylon, dove incontrò Allan Bennett, che si trovava lì per studiare il shivaismo. La coppia trascorse un po' di tempo a Kandy prima che Bennett decidesse recarsi in Birmania per diventare un monaco buddista nella tradizione Theravada 50. Crowley decise di visitare l'India, dedicandosi alla pratica induista del Rāja Yoga, grazie alla quale sosteneva di aver raggiunto lo stato spirituale del dhyana.
Sopra: Allan Bennett, membro della Golden Dawn e monaco buddista.
Crowley trascorse gran parte del tempo a studiare al tempio Meenakshi di Madura. A quel tempo, egli compose e scrisse anche poesie che furono pubblicate con il titolo The Sword of Song (1904). Egli contrasse la malaria e dovette riprendersi dalla malattia a Calcutta e a Rangoon 51. Nel 1902, egli fu affiancato in India da Eckenstein e da molti altri alpinisti: Guy Knowles, H. Pfannl, V. Wesseley e Jules Jacot-Guillarmod. Insieme, la spedizione Eckenstein-Crowley tentò la scalata del K2, una vetta che non era mai stata scalata.
Sopra: Aleister Crowley al campo base alle pendici del K2.
Sopra: la raccolta di poesie The Sword of Song.
Durante il viaggio, Crowley fu colpito da influenza, malaria e cecità da neve, e anche altri membri della spedizione furono colpiti da malattie. Essi raggiunsero un'altitudine di 6.100 metri prima di tornare indietro 52. Giunto a Parigi nel novembre del 1902, Crowley socializzò con l'amico e futuro cognato, il pittore Gerald Festus Kelly (1879-1972), e attraverso di lui divenne un personaggio fisso della scena artistica parigina. Mentre era lì, Crowley scrisse una serie di poesie sull'opera di un conoscente, lo scultore Auguste Rodin (1840-1917). Queste poesie furono successivamente pubblicate nel 1907 come Rodin in Rime 53.
Sopra: da sinistra, il pittore Gerald Festus Kelly (che divenne cognato di Crowley) e lo scultore Auguste Rodin.
Uno di quelli che frequentavano questo ambiente era il bisessuale William Somerset Maugham (1874-1965), che dopo aver brevemente incontrato Crowley lo usò come modello per il personaggio di Oliver Haddo nel suo romanzo del 1908 The Magician 54.
Sopra: William Somerset Maugham e il suo romanzo The Magician.
Ritornato alla Boleskine House nell'aprile del 1903, in agosto Crowley sposò la sorella di Gerald Rose Edith Kelly (1874-1932) in un «matrimonio di convenienza» per impedirle di contrarre un matrimonio combinato; il matrimonio sconvolse la famiglia Kelly e danneggiò la sua amicizia con Gerald.
Sopra: Rose Edith Kelly.
In viaggio di nozze a Parigi, al Cairo, e poi a Ceylon, Crowley si innamorò di Rose e scrisse diverse cose per dimostrare i suoi sentimenti. Durante la sua luna di miele, le scrisse una serie di poesie d'amore, pubblicate come Rosa Mundi and Other Love Songs (1906), oltre che scrivere nel 1904 l'opera di satira religiosa Why Jesus Wept («Perché Gesù pianse») 55.
II SVILUPPANDO THELEMA
Sopra: le prime righe con cui si apre il Liber AL vel Legis.
L'Egitto e il Libro della Legge: 1904
Nel febbraio del 1904, Crowley e Rose giunsero al Cairo. Sostenendo di essere un principe e una principessa, affittarono un appartamento in cui Crowley allestì una sala del tempio e iniziarono ad evocare antiche divinità egizie, studiando contemporaneamente il misticismo islamico e arabo. 56. Secondo il successivo racconto di Crowley, Rose (divenuta nel frattempo Soror Ouarda) divenne regolarmente delirante e gli disse: «Loro ti stanno aspettando».
Il 18 marzo, ella spiegò che «loro» erano il dio egizio Horus, e il 20 marzo proclamò: «É arrivato l'Equinozio degli dèi». Rose lo condusse nel vicino museo egizio Bulaq, dove gli mostrò una stele mortuaria del VII secolo a. C. conosciuta come la «Stele di Ankh-ef-en-Khonsu»; Crowley riteneva importante che il numero di catalogo dell'oggetto in mostra fosse il 666, il «Numero della Bestia» nella credenza cristiana (Ap 13, 16-18), e negli anni successivi definì il manufatto la «Stele della Rivelazione» 57.
Sopra: la Stele di Ankh-ef-en-Khonsu catalogata con il numero 666.
Secondo le successive dichiarazioni di Crowley, l'8 aprile egli udì alle sue spalle una voce disincarnata che sosteneva di essere quella di Aiwass (o Aiwaz), il messaggero di Horus o Hoor-Paar-Kraat. Crowley disse di aver scritto tutto ciò che la voce gli aveva dettato nel corso dei tre giorni successivi e di averlo intitolato Liber AL vel Legis o The Book of the Law («Il Libro della Legge») 58. Il Libro proclamava che l'umanità stava entrando in un nuovo Eone e che Crowley sarebbe stato il suo profeta.
Aiwass disse che in questo Eone sarebbe stata introdotta una legge morale suprema: «Do what thou wilt shall be the whole of the Law» («Fa ciò che vuoi sarà tutta la Legge»), e che le persone avrebbero dovuto imparare a vivere in armonia con la loro Volontà. Questo Libro e la filosofia che espone sono diventati la pietra angolare della religione di Crowley, Thelema (in greco «Volontà») 59.
Crowley disse che a quel tempo non sapeva esattamente cosa fare del Libro della Legge. Spesso pentito, disse di aver ignorato le istruzioni che il testo gli ordinava di eseguire, tra cui sottrarre la Stele della Rivelazione al museo, fortificare la sua isola e tradurre il Libro in tutte le lingue del mondo. Secondo il suo resoconto, egli invece inviò alcuni dattiloscritti dell'opera a diversi occultisti che conosceva, mettendo da parte il manoscritto e ignorandolo per diversi anni 60.
Sopra: i coniugi Rose e Aleister Crowley.
Il Kanchenjunga e la Cina: 1905–1906
Tornando alla Boleskine House, Crowley arrivò a credere che Mathers avesse iniziato a usare la magia contro di lui e il rapporto tra i due si interruppe 61. Il 28 luglio 1905, Rose diede alla luce il primo figlio di Crowley, una femmina di nome Nuit Ma Ahathoor Hecate Sappho Jezebel Lilith (1904-1906), mentre Crowley stava scrivendo il libro pornografico Snowdrops From a Curate's Garden per intrattenere la moglie che stava riprendendosi dal parto 62.
Egli fondò una casa editrice attraverso la quale pubblicare le sue poesie, nominandola «Society for the Propagation of Religious Truth» («Società per la propagazione della verità religiosa»), una parodia della Society for Promoting Christian Knowledge («Società per la promozione della conoscenza cristiana»), un'associazione protestante. Tra le sue prime pubblicazioni ci fu Collected Works of Aleister Crowley, a cura di Ivor Back 63. Le sue poesie hanno spesso ricevuto ottime recensioni (positive o negative), ma non hanno mai venduto bene.
Nel tentativo di ottenere più pubblicità, egli promise un premio di cento sterline per la migliore recensione delle sue opere. Il vincitore fu J. F. C. Fuller, un ufficiale dell'esercito britannico e storico militare, il cui saggio, The Star in the West (1907), presentò la poesia di Crowley come una delle più grandi mai scritte 64.
Crowley decise di scalare il Kanchenjunga, nell'Himalaya del Nepal, riconosciuta da tutti gli scalatori come la montagna più pericolosa del mondo. Riunendo una squadra composta da Jacot-Guillarmod, Charles Adolphe Reymond, Alexis Pache e Alcesti C. Rigo de Righi, la spedizione fu guastata da molte discussioni tra Crowley e gli altri, che pensavano fosse uno sconsiderato. Alla fine si sottrassero al controllo di Crowley, e con gli altri alpinisti scesero dalla montagna mentre si avvicinava il crepuscolo, nonostante gli avvertimenti di Crowley che fosse troppo pericoloso.
Successivamente, Pache e diversi portatori rimasero uccisi in un incidente, motivo per cui Crowley fu largamente accusato dalla comunità alpinistica 65. Trascorse del tempo a Moharbhanj, dove prese parte ad una specie di safari e scrisse l'opera omoerotica The Scented Garden, Crowley incontrò Rose e Lilith a Calcutta prima di essere costretto a lasciare l'India per aver sparato non mortalmente a due uomini che cercavano di ucciderlo 66.
Visitando brevemente Bennett in Birmania, Crowley e la sua famiglia decisero di visitare la Cina meridionale, assumendo portatori e una tata allo scopo 67. Spence ha suggerito che questo viaggio in Cina sia stato orchestrato nell'ambito di un piano dell'intelligence britannica per monitorare il commercio di oppio nella regione 68. Crowley fumò oppio durante il viaggio, che portò la famiglia da Tengyueh a Yungchang, Tali, Yunnanfu e poi Hanoi.
Lungo la strada trascorse molto tempo scrivendo opere spirituali e magiche e recitando il Bornless Ritual («Rituale del non nato»), un'invocazione al suo Santo Angelo custode, su base giornaliera 69. Mentre Rose e Lilith tornarono in Europa, Crowley si diresse a Shanghai per incontrare la vecchia amica Elaine Simpson, che era affascinata dal Libro della Legge; insieme officiarono rituali nel tentativo di contattare Aiwass.
Crowley quindi salpò per il Giappone e per il Canada, prima di giungere a New York City, dove sollecitò senza successo il supporto per una seconda spedizione sul Kanchenjunga 70. All'arrivo in Gran Bretagna, Crowley venne a sapere che sua figlia Lilith era morta di tifo a Rangoon, cosa per la quale in seguito incolpò Rose per il crescente alcolismo.
Sotto stress emotivo, la sua salute iniziò a soffrire e subì una serie di interventi chirurgici 71. Ebbe relazioni di breve durata con l'attrice Vera «Lola» Neville (1888-1953; nata Snepp) 72 e la scrittrice Ada Leverson (1862-1933) 73, detta «la Sfinge», mentre Rose diede alla luce la seconda figlia di Crowley, Lola Zaza (1906-1990), nel febbraio del 1907 74.
Sopra: da sinistra, Vera «Lola» Neville e Ada Leverson.
Sopra: i coniugi Crowley e la piccola Lola Zaza.
L'Astrum Argenteum e The Holy Books of Thelema: 1907–1909
Insieme al suo vecchio mentore George Cecil Jones, Crowley continuò a officiare i rituali di Abramelin presso l'Ashdown Park Hotel di Coulsdon, nel Surrey.
Crowley affermò che così facendo raggiunse lo samadhi, o unione con la divinità, segnando così una svolta nella sua vita 75. Facendo un uso pesante di hashish durante questi rituali, nel 1909 egli scrisse un saggio intitolato The Psychology of Hashish («La psicologia dell'hashish»), in cui sosteneva che la droga fosse di aiuto per chi si dava al misticismo 76.
Egli affermò anche di essere stato nuovamente contattato da Aiwass tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre del 1907, aggiungendo che l'entità in questione gli aveva dettato altri due testi, il Liber VII e Liber Cordis Cincti Serpente, entrambi classificati in seguito nel corpus de The Holy Books of Thelema («I Libri sacri di Thelema») 77. Crowley scrisse diversi scritti thelemici negli ultimi due mesi dell'anno, tra cui il Liber LXVI, il Liber Arcanorum, il Liber Porta Lucis Sub Figura X, il Liber Tau, il Liber Trigrammaton e il Liber DCCCXIII vel Ararita, che in seguito disse di aver ricevuto da una fonte preternaturale 78.
Crowley affermò che nel giugno del 1909, quando rinvenne alla Boleskine House il manoscritto del Libro della Legge, giunse alla convinzione che Thelema rappresentasse la verità oggettiva 79. Nel frattempo l'eredità di Crowley si stava esaurendo 80. Cercando di guadagnare soldi, egli venne assunto da George Montagu Bennett (1852-1931), conte di Tankerville, per proteggerlo dalla stregoneria; riconoscendo la paranoia di Bennett come basata sulla sua dipendenza da cocaina, Crowley lo portò in vacanza in Francia e in Marocco per riprendersi 81.
George Montagu Bennett.
Nel 1907, egli iniziò anche a frequentare studenti paganti, ai quali insegnò le pratiche magiche 82. L'ebreo Victor Benjamin Neuburg (1883-1940), che Crowley incontrò nel febbraio del 1907, divenne il suo partner sessuale e discepolo più fedele; nel 1908, la coppia visitò la Spagna settentrionale prima di dirigersi verso Tangeri, in Marocco 83. L'anno seguente Neuburg rimase alla Boleskine House, dove lui e Crowley si dedicarono al sadomasochismo 84.
Sopra: Victor Benjamin Neuburg.
Crowley continuò a scrivere in modo prolifico, producendo opere poetiche come Ambergris, Clouds Without Water e Konx Om Pax 85, nonché il suo primo tentativo di autobiografia, The World Tragedy 86. Di fronte alla popolarità raggiunta da brevi racconti horror, Crowley ne scrisse uno, pubblicato in parte 87, e scrisse anche diversi articoli su Vanity Fair, una rivista curata dal suo amico Frank Harris (1856-1931) 88. Scrisse anche il Liber 777, un libro di corrispondenze magiche e cabalistiche prese in prestito da Mathers e da Bennett 89.
Nel novembre del 1907, Crowley e George Cecil Jones decisero di fondare un Ordine occulto come successore dell'Hermetic Order of the Golden Dawn, aiutati da Fuller. Il risultato fu l'Astrum Argenteum. Il quartier generale e il tempio del gruppo erano situati al numero 124 di Victoria Street, nel centro di Londra, e i loro rituali attingevano a piene mani da quelli della Golden Dawn, ma con l'aggiunta di una base thelemica 90.
Sopra: il Sigillo dell'Astrum Argenteum.
I suoi primi membri includevano l'avvocato Richard Noel Warren (1882-1912), il disegnatore Austin Osman Spare (1886-1956), Horace Sheridan-Bickers (1883-1957), il giornalista ukraino di origini ebraiche George Raffalovich (1880-1958), l'avvocato e spia inglese Everard Feilding (1867-1936), l'ingegnere Herbert Edward Inman (1878-1956), Kenneth Ward e Charles Stansfeld Jones (1886-1950), detto Frater Achad 91.
Nel marzo del 1909, Crowley iniziò la produzione di un periodico semestrale intitolato The Equinox. Etichettò questo periodico - che sarebbe diventato l'«organo ufficiale» dell'Astrum Argenteum - come «The Review of Scientific Illuminism» («La rivista dell'illuminismo scientifico») 92. Crowley era diventato sempre più frustrato dall'alcolismo di Rose, e nel novembre del 1909 divorziò per adulterio. Lola Zaza venne affidata alle cure di Rose; la coppia rimase in buoni rapporti e Rose continuò a vivere nella Boleskine House. Il suo alcolismo peggiorò e, di conseguenza, fu chiusa in un ospedale psichiatrico nel settembre del 1911 93.
L'Algeria e i Riti di Eleusi: 1909–1911
Nel novembre 1909, Crowley e Neuburg si recarono in Algeria, visitando il deserto da El Arba ad Aumale, Bou Saâda, e poi Dā'leh Addin, con Crowley che recitava il Corano su base giornaliera. Durante il viaggio, egli invocò i trenta Aethyr della magia enochiana, con Neuburg che registrava i risultati, successivamente pubblicati su The Equinox come The Vision and the Voice.
Dopo di un rituale di magia omosessuale in cima alla montagna, Crowley eseguì anche l'evocazione del demone Choronzon che comportava sacrifici di sangue, considerando i risultati come uno spartiacque nella sua carriera magica 94. Ritornato a Londra nel gennaio del 1910, Crowley scoprì che Mathers lo stava citando in tribunale per aver pubblicato i segreti della Golden Dawn in The Equinox; la corte si espresse in favore di Crowley. Il caso fu ampiamente riportato dalla stampa, con Crowley che guadagnò una fama ancora più ampia 95. A Crowley questo piacque, e accettò di apparire come lo stereotipo sensazionalista di satanista e difensore del sacrificio umano, nonostante non fosse nessuno dei due 96.
Sopra: Sigillo attribuito al demone Choronzon.
La pubblicità attirò nuovi membri nell'Astrum Argenteum, tra cui l'occultista Frank Bennett (1868-1930), James Gilbert Bayley, Herbert Close e James Windram 97. La violinista australiana Leila Waddell (1880-1932), detta «Laylah», divenne presto l'amante e la Donna Scarlatta (Soror Cybele) di Crowley 98. Decidendo di estendere i suoi insegnamenti ad un pubblico più vasto, Crowley sviluppò i Riti di Artemide, un'esibizione pubblica di magia e simbolismo con membri dell'Astrum Argenteum che impersonavano le varie divinità.
Sopra: Leila «Laylah» Waddell.
Tale rituale venne eseguito per la prima volta presso la sede dell'Astrum Argenteum, mentre ai partecipanti venne distribuita della frutta contenente peyote per migliorare la loro esperienza. Diversi giornalisti parteciparono e riferirono ampiamente in merito. In ottobre e novembre del 1910, Crowley decise di mettere in scena qualcosa di simile, i Riti di Eleusi, alla Caxton Hall, presso Westminster. Questa volta le rassegne stampa furono contrastanti 99.
Sopra: Crowley mette in scena i Misteri Eleusini.
Crowley subì particolari critiche da parte di Wend Fenton, direttore del quotidiano The Looking Glass, che lo definì «un uomo tra i più malvagi e blasfemi a sangue freddo dei tempi moderni» 100. Gli articoli di Fenton suggerivano che Crowley e Jones fossero coinvolti in attività omosessuali. A Crowley non importava, ma Jones fece causa ai giornali per diffamazione senza successo 101. Fuller interruppe la sua amicizia e il suo coinvolgimento con Crowley a causa dello scandalo 102, e Crowley e Neuburg tornarono in Algeria per ulteriori riti magici 103.
The Equinox continuò a pubblicare, e vari libri di letteratura e di poesia vennero editati anche sotto la sua egida, come Ambergris, The Winged Beetle e The Scented Garden, così come The Triumph of Pan, di Neuburg, e The Whirlpool 104. Nel 1911, Crowley e la Waddell andarono in vacanza a Montigny-sur-Loing, dove il Nostro scrisse in modo prolifico, producendo poesie, racconti, opere teatrali e diciannove testi di magia e misticismo, inclusi i due capitoli finali di Holy Books of Thelema 105.
A Parigi conobbe Mary Desti Sturges (1871-1931), Soror Virakam, che divenne la sua nuova «Donna Scarlatta», e i due che intrapresero operazioni magiche a St. Moritz; Crowley credeva che uno dei capi segreti, Ab-ul-Diz, stesse parlando attraverso di lei 106. Basandosi sulle dichiarazioni della Desti Sturges in trance, Crowley scrisse il Liber IV (Magick o Liber ABA)in due volumi (1912–1913), e all'epoca adottò il termine «magick» (con la «k» finale) per distinguere la sua magia paranormale dalla magia scenica degli illusionisti 107.
Sopra: Mary Desti Sturges e il Liber IV o Liber ABA.
L'Ordo Templi Orientis e le operazioni magiche di Parigi: 1912-1914
All'inizio del 1912, Crowley pubblicò The Book of Lies («Il libro delle bugie»), un'opera di misticismo che il biografo Lawrence Sutin descrive come «il suo più grande successo nel fondere i suoi talenti di poeta, studioso e mago» 108.
Il teosofo e massone tedesco Theodor Reuss (1855-1923) lo accusò successivamente di aver pubblicato in questo libro alcuni dei segreti del suo stesso Ordine occulto, l'Ordo Templi Orientis (O.T.O.). Crowley convinse Reuss che le somiglianze erano casuali e i due divennero amici. Reuss nominò Crowley a capo della filiale britannica dell'Ordo Templi Orientis, la Mysteria Mystica Maxima (MMM), e durante una cerimonia a Berlino Crowley adottò il nome magico di «Baphomet» e venne nominato «X° Supremo Re e Sovrano Gran Maestro Generale d'Irlanda, Iona e tutti i britannici» 109.
Sopra: Theodor Reuss e il sigillo (Lamen) dell'Ordo Templi Orientis.
Con il permesso di Reuss, Crowley iniziò a pubblicizzare la Mysteria Mystica Maxima e a riscrivere molti rituali dell'Ordo Templi Orientis, che si basavano quindi in gran parte su quelli della Massoneria; la sua incorporazione di elementi thelemici provocò controversie all'interno del gruppo. Affascinato dall'enfasi dell'Ordo Templi Orientis sulla magia sessuale, Crowley ideò un rituale magico omosessuale basato sul sesso anale e lo incorporò nel programma per quei membri dell'Ordo Templi Orientis che erano stati iniziati all'XI Grado 110.
Sopra: Aleister Crowley (Baphomet) con le insegne dell'Ordo Templi Orientis.
Nel marzo del 1913 Crowley lavorò come produttore per The Ragged Ragtime Girls, un gruppo di violiniste guidate dalla Waddell, mentre si esibivano al teatro Old Tivoli di Londra. Successivamente, esse si esibirono a Mosca per sei settimane, dove Crowley ebbe una relazione sadomasochistica con l'ungherese Anny Ringler 111. A Mosca, Crowley continuò a scrivere opere teatrali e poesie, tra cui Hymn to Pan («Inno a Pan»), e la Gnostic Mass («Messa Gnostica»), un rituale thelemico che divenne una parte fondamentale della liturgia dell'Ordo Templi Orientis 112.
Estratto dalla «Messa Gnostica».
Churton suggerìsce che Crowley si sarebbe recato a Mosca per ordine dell'intelligence britannica per spiare gli elementi rivoluzionari in città 113. Nel gennaio del 1914, Crowley e Neuburg si stabilirono in un appartamento a Parigi, dove il Nostro fu coinvolto nella controversia che circondava il nuovo monumento dello scultore Jacob Epstein (1880-1959) dedicato ad Oscar Wilde (1854-1900) 114.
Sopra: lo scultore israelita Jacob Epstein e il suo monumento funebre per Oscar Wilde, il famose scrittore finito in carcere per omosessualità.
Insieme, Crowley e Neuburg eseguirono il «Paris Working» di sei settimane, un periodo di intenso rituale che prevedeva un forte uso di droghe in cui invocavano gli déi Mercurio e Giove. Come parte del rituale, la coppia eseguì insieme atti di magia sessuale, a volte affiancati dal giornalista Walter Duranty (1884-1957). Ispirandosi ai risultati dei rituali, Crowley scrisse il Liber Agapé, un trattato di magia sessuale 115. Dopo il «Paris Working», Neuburg iniziò a prendere le distanze da Crowley, provocando una discussione in cui Crowley lo maledisse 116.
Negli Stati Uniti: 1914-1919
Nel 1914, Crowley attraversò un periodo di difficoltà economiche, poggiando in gran parte sulle donazioni dei membri dell'Astrum Argenteum e sui proventi delle quote versate all'Ordo Templi Orientis 117. In maggio egli trasferì la proprietà della Boleskine House alla Mysteria Mystica Maxima per motivi finanziari 118, e in luglio si dedicò all'alpinismo sulle Alpi svizzere. Durante questo periodo scoppiò la Prima Guerra Mondiale 119.
Dopo essersi ripreso da un attacco di flebite, Crowley salpò per gli Stati Uniti a bordo del transatlantico Lusitania nell'ottobre del 1914 120. Arrivato a New York City, egli si trasferì in un hotel e iniziò a guadagnare soldi scrivendo per l'edizione americana della rivista Vanity Fair e prestando il suo contributo freelance alla famosa astrologa Evangeline Adams (1868-1932) 121. In questa città, Crowley continuò a sperimentare la magia sessuale attraverso l'uso della masturbazione, di prostitute e di clienti maschi di uno stabilimento balneare turco; tutti questi incontri sono documentati nei suoi diari 122.
Sopra: astrologa americana Evangeline Adams.
Affermando di essere di origini irlandesi e sostenitore dell'indipendenza irlandese dalla Gran Bretagna, Crowley iniziò a sposare il sostegno alla Germania nella guerra contro la Gran Bretagna. Fu coinvolto nel movimento filo-tedesco di New York, e nel gennaio del 1915 la spia tedesca George Sylvester Viereck (1884-1962) lo assunse come scrittore per il suo settimanale propagandistico The Fatherland, che si proponeva di spingere gli Stati Uniti a rimanere neutrali 124.
Sopra: la spia tedesca George Sylvester Viereck e il settimanale filo-germanico The Fatherland.
Negli anni successivi, i detrattori denunciarono Crowley come traditore della Gran Bretagna per via di questa collaborazione 125. In realtà, Crowley era un agente che lavorava per i servizi segreti britannici per infiltrarsi e minare le operazioni di intelligence della Germania a New York. Molti dei suoi articoli in The Fatherland erano iperbolici, paragonando ad esempio il kaiser Guglielmo II (1859-1941) a Gesù Cristo; nel luglio del 1915, Crowley orchestrò un'acrobazia pubblicitaria - riportata dal New York Times - in cui dichiarò l'indipendenza per l'Irlanda di fronte alla Statua della Libertà; la vera intenzione era di far sembrare ridicola la lobby tedesca agli occhi del pubblico americano 126.
Alcuni sostengono che egli incoraggiò la Marina tedesca a distruggere il Lusitania, informandoli che avrebbe assicurato che gli Stati Uniti sarebbero rimasti fuori dalla guerra, mentre in realtà speravano che l'affondamento della nave avrebbe portato gli Stati Uniti in guerra dalla parte della Gran Bretagna, cosa che avvenne 127. Crowley iniziò una relazione con Jeanne Robert Foster (1879-1970), con la quale visitò la costa occidentale statunitense.
Sopra: Jeanne Robert Foster.
A Vancouver, quartier generale dell'Ordo Templi Orientis del Nord America, egli incontrò Charles Stansfeld Jones e Wilfred Talbot Smith (1885-1957) per discutere della propagazione della filosofia di Thelema nel continente. A Detroit egli sperimentò il peyote al Parke-Davis, quindi visitò Seattle, San Francisco, Santa Cruz, Los Angeles, San Diego, Tijuana e il Grand Canyon, prima di tornare a New York 128. Lì fece amicizia con Ananda Coomaraswamy (1877-1947) e sua moglie Ratan Devi, pseudonimo di Alice Richardson (1889-1958); Crowley e la Richardson avevano già eseguito in passato (nell'aprile del 1916) riti di magia sessuale, dopo di che lei era rimasta incinta e aveva abortito 129.
Più tardi, quell'anno Crowley fece un «ritiro magico» in una capanna sul lago Pasquaney, di proprietà di Evangeline Adams. Lì, fece forte uso di droghe e officiò un rituale dopo di che si autoproclamò il «Maestro Therion» (in greco «Bestia»). Egli scrisse diversi racconti basati sull'opera The Golden Bough («Il ramo d'oro») di Sir James George Frazer (1854-1941), e un'opera di critica letteraria, The Gospel According to Saint Bernard Shaw («Il vangelo secondo san Bernard Shaw») 130.
A dicembre si trasferì a New Orleans, la sua città preferita degli Stati Uniti, prima di trascorrere il febbraio 1917 con alcuni parenti cristiani evangelici a Titusville, in Florida 131. Ritornato a New York, Crowley si trasferì a maggio con l'artista e membro dell'Astrum Argenteum Leon Engers Kennedy (1890-1970), venendo a conoscenza della morte di sua madre 132. Dopo il crollo di The Fatherland, Crowley continuò la sua collaborazione con Viereck, che lo nominò collaboratore del giornale artistico The International. Crowley lo usò per promuovere Thelema, ma presto cessò la pubblicazione 133.
Sopra: ritratto di Crowley in posizione yoga dipinto dal membro dell'Astrum Argenteum Leon Engers Kennedy.
Si trasferì quindi nel monolocale di Roddie Minor (1884-1979), che divenne la sua nuova compagna e Donna Scarlatta. Attraverso i loro rituali, che Crowley chiamava The Amalantrah Workings, credevano di essere stati contattati da un'entità preternaturale di nome Lam.
Sopra: da sinistra, Roddie Minor e l'entità Lam disegnata da Crowley.
La relazione finì presto 134. Nel 1918, Crowley andò in un rifugio magico nel deserto dell'isola di Esopus, sul fiume Hudson. Qui iniziò una traduzione del Tao Te Ching (il testo base del taoismo), dipinse slogan thelemici sulle scogliere lungo il fiume e - come affermò in seguito - sperimentò ricordi di vite passate di Ge Xuan, di Papa Alessandro VI, di Alessandro Cagliostro e del famoso occultista francese Eliphas Levi (1810-1875) 135.
Tornato a New York, si trasferì al Greenwich Village, dove Lea «Leah» Hirsig (1883-1975) divenne prima la sua amante e in seguito la sua Donna Scarlatta 136. Crowley iniziò a dipingere per hobby, esponendo i suoi lavori al Greenwich Village Liberal Club e attirando l'attenzione del quotidiano New York Evening World 137. Grazie all'aiuto finanziario di alcuni massoni simpatizzanti, Crowley risuscitò The Equinox con il primo numero del volume III, noto come The Blue Equinox 138. Egli trascorse metà del 1919 in una vacanza di arrampicate a Montauk prima di tornare a Londra a dicembre 139.
L'Abbazia di Thelema: 1920-1923
Tornato a Londra indigente, Crowley venne attaccato dal tabloid John Bull, che lo etichettò come «feccia» traditrice per il suo operato in favore dello sforzo bellico tedesco; diversi amici che erano a conoscenza del suo lavoro di intelligence lo spinsero a intentare una causa, ma egli decise di non farlo 140. Poiché soffriva di asma, un medico gli prescrisse l'eroina, della quale divenne presto dipendente 141.
Nel gennaio del 1920, Crowley si trasferì a Parigi, affittando una casa a Fontainebleau con Leah Hirsig; essi furono presto raggiunti in un menage à trois da Ninette Shumway (1895-1989), e anche (dopo un accordo) dalla figlia appena nata di Leah, Anne «Poupée» Leah 142.
Sopra: Ninette Shumway e Anne «Poupée» Leah.
Crowley ebbe l'idea di formare una comunità di thelemiti che chiamò l'«Abbazia di Thelema», prendendola in prestito l'Abbaye de Thélème nella satira del racconto Gargantua et de Pantagruel, di François Rabelais (1483-1553).
Dopo aver consultato l'I Ching a scopo divinatorio, egli scelse Cefalù (in Sicilia) come luogo e, dopo essersi arrivato il 2 aprile dello stesso anno, affittò la vecchia Villa Santa Barbara traformandola nella sua Abbazia 143. Trasferendosi in questa specie di comune con la Hirsig, la Shumway e i loro figli Hansi, Howard e Poupée, Crowley descrisse lo scenario come «perfettamente felice... la mia idea di paradiso» 144.
Sopra: gli I Ching, un metodo per la divinazione per gli oracoli di origine cinese.
Essi indossavano vesti particolari ed eseguivano rituali in onore del dio del Sole Ra ad orari prestabiliti durante il giorno, eseguendo occasionalmente anche la Messa gnostica; il resto della giornata era lasciato libero affinché ognuno potesse seguire i proprî interessi personali 145. Mentre intratteneva ampia corrispondenza con molte persone, Crowley continuò a dipingere, scrisse un commento a The Book of Law e revisionò la terza parte del Liber IV 146. Egli impartì un'educazione libertina ai bambini, permettendo loro di giocare tutto il giorno e di assistere ai rituali di magia sessuale 147.
Sopra: Crowley all'Abbazia di Thelema con una «Donna Scarlatta» e relativi figli.
Occasionalmente egli si recava a Palermo per cercare ragazzini che si prostituivano e acquistare forniture, comprese le droghe; la sua dipendenza da eroina arrivò a dominare la sua vita e la cocaina iniziò ad erodere la sua cavità nasale 148. Non c'era nessuna forma di pulizia e cani e gatti selvatici vagavano per tutto l'edificio, che presto divenne malsano 149. Poupée morì nell'ottobre 1920 e poco dopo Ninette diede alla luce una figlia, Astarte Lulu Panthea 150.
Sopra: l'Abbazia di Thelema come appare ai nostri giorni in completo abbandono. Essa è ancora mèta di occultisti seguaci del Magus.
Nuovi seguaci continuarono ad arrivare all'Abbazia per essere istruiti da Crowley. Tra loro c'era la star del cinema americano Jane Wolfe (1875-1958), che arrivò all'Abbazia nel luglio del 1920, dove venne iniziata all'Astrum Argenteum e divenne segretaria di Crowley 151. Un altro fu l'occultista statunitense Cecil Frederick Russell (1897-1987), che spesso litigava con Crowley, che non amava la magia sessuale con persone dello stesso sesso quando gli veniva richiesto, e che se ne andò dopo un anno 152. Più favorevole fu l'occultista australiano Frank Bennett (1868-1930), che trascorse diversi mesi all'Abbazia 153.
Nel febbraio del 1922, Crowley tornò a Parigi per ritirarsi nel tentativo privo di successo di liberarsi dalla sua dipendenza da eroina 154. Si recò quindi a Londra in cerca di denaro, dove pubblicò alcuni articoli su The English Review in cui criticava il Dangerous Drugs Act 1920 (la prima legge del governo inglese contro l'uso di droga) e scrisse un romanzo, Diary of a Drug Fiend («Diario di un tossicodipendente»), completato a luglio. Al momento della pubblicazione, l'opera ricevette recensioni contrastanti; venne stroncata dal Sunday Express, che chiese che fosse bruciata e usò la sua influenza per impedirne ulteriori ristampe 155.
Successivamente, un giovane thelemita inglese di nome Raoul Loveday (1900-1923) si trasferì nell'Abbazia con la moglie Betty May (1893-1955); mentre Loveday era molto devoto a Crowley, la May detestava lui e la vita in comune. In seguito, essa disse che Loveday fu costretto a bere il sangue di un gatto sacrificato e che gli venne chiesto di tagliarsi con un rasoio ogni volta che usavano il pronome «io». Loveday bevve da un ruscello locale inquinato, sviluppando presto un'infezione epatica che causò la sua morte nel febbraio del 1923. Tornando a Londra, la May raccontò la sua storia alla stampa 156.
Sopra: Raoul Loveday e la moglie Betty May.
Il John Bull definì Crowley «l'uomo più malvagio al mondo» e «un uomo che vorremmo impiccare», e sebbene Crowley ritenesse che molte delle accuse formulate contro di lui fossero diffamatorie, non fu in grado di permettersi le spese legali per denunciare il giornale. Di conseguenza, il John Bull continuò nel suo attacco, con le sue storie ripetute sui giornali di tutta Europa e del Nord America 157. Il governo fascista di Benito Mussolini venne a conoscenza delle attività di Crowley e nell'aprile del 1923 gli fu dato un avviso di espulsione costringendolo a lasciare l'Italia; senza di lui, l'Abbazia chiuse i battenti 158.
Sopra: il John Bull (del 24 marzo 1923) definì Crowley «L'uomo più malvagio al mondo».
III
LA PARTE FINALE DELLA SUA ESISTENZA
La Tunisia, Parigi e Londra: 1923-1929
Crowley e la Hirsig si recarono a Tunisi, dove, tormentato dal persistere di cattive condizioni di salute, tentò di nuovo senza successo di liberarsi dall'eroina 159 e iniziò a scrivere quella che definì la sua «autoagiografia», intitolato The Confessions of Aleister Crowley («Le confessioni di Aleister Crowley») 160.
A loro si unì a Tunisi il thelemita Norman Mudd, che divenne consulente delle pubbliche relazioni di Crowley 161. Servendosi di un ragazzo locale, Mohammad ben Brahim, come suo servitore, Crowley andò con lui in un ritiro a Nefta, dove insieme officiarono riti di magia sessuale 162. Nel gennaio del 1924, Crowley si recò a Nizza, in Francia, dove incontrò lo scrittore socialista Frank Harris (1855-1931), si sottopose a una serie di operazioni al naso 163, e visitò l'Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo ed espresse un'opinione positiva del suo fondatore, George Gurdjieff (1866-1949) 164. Indigente, egli arruolò un ricco studente, Alexander Zu Zolar 165 prima di trovare un'altra seguace americana, la Donna Scarlatta Dorothy Olsen (1892-1981).
Sopra: Frank Harris e Dorothy Olsen (Soror Astrid).
Crowley riportò la Olsen in Tunisia per un ritiro magico a Nefta, dove scrisse anche To Man (1924), una dichiarazione del proprio status di profeta incaricato di portare Thelema all'umanità 166. Dopo aver trascorso l'inverno a Parigi, all'inizio del 1925 Crowley e la Olsen tornarono a Tunisi, dove il Nostro scrisse The Heart of the Master («Il cuore del maestro»), il racconto di una visione vissuta in stato di trance 167. A marzo, la Olsen rimase incinta e la Hirsig fu chiamata a prendersi cura di lei; essa abortì, motivo per cui Crowley la ricondusse in Francia. In seguito, la Hirsig prese le distanze da Crowley, che la denunciò 168.
Secondo Crowley, Reuss lo aveva nominato capo dell'Ordo Templi Orientis alla sua morte, ma incontrò l'opposizione di un leader dell'Ordo Templi Orientis tedesco, Heinrich Tränker (1880-1956). Questi convocò la Conferenza di Hohenleuben in Turingia (Germania), alla quale Crowley partecipò. Lì, esponenti di spicco come Karl Germer (1885-1962) e Martha Küntzel (1857-1942) presero le difese della leadership di Crowley, ma altre figure chiave come Albin Grau (1884-1971), Oskar Hopfer ed Henri Birven appoggiarono Tränker, causando uno scisma nell'Ordo Templi Orientis 169. Trasferitosi a Parigi nel 1926, dove ruppe con la Olsen, Crowley ebbe un gran numero di amanti negli anni successivi, con i quali sperimentò la magia sessuale 170.
Per tutto il tempo fu perseguitato da cattive condizioni di salute, in gran parte causate dalla sua dipendenza da eroina e cocaina. 171. Nel 1928, Crowley fu presentato al giovane ebreo inglese Israel Regardie (1907-1985), che abbracciò Thelema e divenne il segretario di Crowley per i successivi tre anni 172. Quello stesso anno Crowley incontrò anche Gerald Yorke (1901-1983), esperto di yoga e buddismo, che iniziò ad organizzare le finanze di Crowley, ma non divenne mai un thelemita 173. Egli strinse amicizia anche con il giornalista omosessuale Tom Driberg (1905-1976); nemmeno Driberg accettò Thelema 174.
Sopra: da sinistra, Israel Regardie e Gerald Yorke.
Fu in questo lasso di tempo che Crowley pubblicò una delle sue opere più significative, Magick in Theory and Practice, che a quel tempo ricevette poca attenzione 175. Nel dicembre del 1928, Crowley conobbe la poetessa e pittrice nicaraguense Maria Teresa Sànchez (1918-1994) 176. Crowley fu espulso dalla Francia dalle autorità, che non amavano la sua reputazione e temevano che fosse una spia tedesca 177. Per potere rimanere in Gran Bretagna con lui, la Sanchez sposò Crowley nell'agosto del 1929 178.
Sopra: Magick in Theory and Practice e Maria Teresa Sànchez.
Abitando a Londra, Crowley riuscì a farsi pubblicare la sua autobiografia The Confessions of Aleister Crowley in una raccolta di sei volumi dalla Mandrake Press, che accettò di pubblicare anche il suo romanzo Moonchild («La figlia della Luna») e il libro di racconti The Stratagem. La Mandrake Press entrò in liquidazione nel novembre del 1930, prima che l'intera opera The Confessions of Aleister Crowley potesse essere pubblicata. 179. Nel frattempo, il proprietario della Mandrake Press, Percy Reginald Stephensen (1901-1965), scrisse, insieme a Israel Regardie, The Legend of Aleister Crowley («La leggenda di Aleister Crowley»), una raccolta e un'analisi degli articoli pubblicati sulla stampa che lo riguardavano 180.
Sopra: Moonchild e The Legend of Aleister Crowley.
Berlino e Londra: 1930-1938 Nell'aprile del 1930, Crowley si trasferì a Berlino, dove scelse la diciannovenne Hanni Larissa Jaegar (1910-1933) come sua partner magica; la relazione fu burrascosa 181. A settembre il Nostro si recò a Lisbona, in Portogallo, per incontrare il poeta Fernando Pessoa (1888-1935). Lì, decise di fingere il suo suicidio con l'aiuto di Pessoa presso la formazione rocciosa di Boca do Inferno 182. Ritornò quindi a Berlino, dove riapparve tre settimane dopo l'inaugurazione della sua mostra d'arte presso la Galleria Neumann-Nierendorf. I dipinti di Crowley si adattarono alla moda dell'espressionismo tedesco; vendette pochi quadri, ma i resoconti della stampa furono ampiamente favorevoli 183.
Sopra: Hanni Larissa Jaegar e Fernando Pessoa.
Nell'agosto del 1931, Crowley scelse Bertha Busch come sua nuova amante; essi ebbero una relazione violenta e spesso si aggredirono fisicamente l'un l'altro 184. Egli continuò ad avere rapporti con uomini e donne mentre era in città 185, e incontrò personaggi famosi come lo scrittore britannico Aldous Huxley (1894-1963) e lo psicanalista ebreo austriaco Alfred Adler (1890-1937) 186.
Dopo aver fatto amicizia con quest'ultimo, nel gennaio del 1932 ospitò il comunista Gerald Hamilton (1890-1970), attraverso il quale fu presentato a molte figure all'interno dell'estrema sinistra di Berlino; è possibile che in quel momento Crowley stesse operando come spia per l'intelligence britannica, monitorando il movimento comunista 187.
Crowley lasciò la Busch e tornò a Londra 190 dove scelse come sua nuova Donna Scarlatta Pearl Brooksmith (1899-1967) 191. Dopo ulteriori interventi chirurgici al naso, nel 1932 il Nostro fu invitato come ospite d'onore al Foyles' Literary Luncheon, e anche dal parapsicologo Harry Price (1881-1948) per parlare al National Laboratory of Psychical Research 192.
In cerca di denaro, egli avviò una serie di procedimenti giudiziari contro persone che credeva lo avessero diffamato, alcuni dei quali si rivelarono efficaci. Ottenne molta pubblicità per la causa intentata contro l'Editore Constable and Co. per aver pubblicato Laughing Torso (1932), di Nina Hamnett (1890-1956) - un libro che secondo lui lo aveva diffamato - ma perse la causa 193.
Il caso giudiziario si aggiunse ai problemi finanziari di Crowley, e nel febbraio del 1935 dichiarò fallimento. Durante l'udienza, venne a galla che Crowley aveva speso tre volte il suo reddito per diversi anni 194. Crowley strinse amicizia con Deidre Patricia Doherty e si offrì di adottare suo figlio, nato nel maggio del 1937. Nato Randall Gair, Crowley lo soprannominò Aleister Atatürk 195. Crowley continuò a socializzare con gli amici, organizzando feste al curry in cui cucinava cibi particolarmente piccanti per loro 196.
Sopra: Aleister Atatürk insieme al Magus e da adulto.
Nel 1936, egli pubblicò il suo primo libro dopo sei anni di inattività, The Equinox of the Gods, che conteneva un facsimile di The Book of the Law e venne considerato il volume III, numero 3, del periodico The Equinox. L'opera vendette bene, e ne seguì una ristampa 197. Nel 1937, Crowley tenne una serie di conferenze pubbliche sullo yoga a Soho 198.
Crowley ora viveva in gran parte grazie alle offerte della Loggia Agape dell'Ordo Templi Orientis in California, guidata dallo scienziato missilistico John Whiteside «Jack» Parsons (1914-1952) 199. Crowley era incuriosito dall'ascesa del nazismo in Germania e influenzato dalla sua amica Martha Küntzel credeva che Adolf Hitler potesse convertirsi a Thelema; quando i nazisti abolirono l'Ordo Templi Orientis tedesco e imprigionò Germer, che poi fuggì negli Stati Uniti, Crowley pensò che Hitler fosse un mago nero 200.
Sopra: The Equinox of the Gods e Jack Parsons.
Seconda Guerra Mondiale e morte
Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, Crowley scrisse alla Divisione di Intelligence Navale offrendo i suoi servizi, ma essa rifiutò di dargli un incarico. All'epoca si associò a una varietà di figure appartenenti alla comunità dell'intelligence britannica, tra cui Dennis Wheatley (1897-1977), Roald Dahl (1916-1990), Ian Fleming (1908-1964) e Maxwell Knight (1900-1968) 201, e dichiarò di essere stato dietro il segno «V di vittoria» usato per la prima volta dalla BBC, ma ciò non è mai stato provato 202.
Nel 1940, la sua asma peggiorò, e con la sua medicina prodotta in Germania non disponibile, tornò ad usare l'eroina, diventandone di nuovo dipendente 203. Mentre i bombardamenti tedeschi colpivano Londra, Crowley si trasferì a Torquay, dove fu brevemente ricoverato in ospedale a causa dell'asma, e si divertì con visite al club di scacchi locale 204. Stanco di Torquay, il Nostro tornò a Londra, dove fu visitato dal thelemita americano Grady McMurtry (1918-1985), cui Crowley assegnò il titolo di «Hymenæus Alpha» 205.
Egli decise che sebbene Germer fosse stato il suo immediato successore, McMurty avrebbe dovuto succedere a Germer come capo dell'Ordo Templi Orientis dopo la morte di quest'ultimo 206. Con l'iniziata dell'Ordo Templi Orientis Lady Frieda Harris (1877-1962), Crowley sviluppò un progetto per realizzare un nuovo mazzo di Tarocchi, progettato da lui e dipinti dalla Harris. I Tarocchi sarebbero stati accompagnati da un libro, pubblicato nel 1944 dalla Chiswick Press in edizione limitata e intitolato The Book of Thoth 207.
Sopra: Grady McMurtry e Lady Frieda Harris.
Sopra: The Book of Thoth e i Tarocchi disegnati da Lady Frieda Harris.
Per aiutare lo sforzo bellico britannico, Crowley scrisse un proclama sui diritti dell'umanità, il Liber Oz, e Le Gauloise, una poesia per la liberazione della Francia 208.
L'ultima pubblicazione di Crowley durante la sua vita fu un libro di poesie, Olla: An Anthology of Sixty Years of Song 209. Un altro dei suoi progetti, Aleister Explains Everything, è stato pubblicato postumo con il titolo Magick Without Tears 210.
Sopra: Olla: An Anthology of Sixty Years of Song e Magick Without Tears.
Nell'aprile 1944 Crowley si trasferì brevemente ad Aston Clinton, nel Buckinghamshire 211, dove ricevette la visita dalla poetessa Nancy Cunard (1896-1965) 212, prima di trasferirsi a Hastings, nel Sussex, dove si stabilì presso la pensione di Netherwood 213. Egli prese come suo segretario un giovane di nome Kenneth Grant (1924-2011), pagandolo con insegnamenti magici anziché stipendiarlo 214. Fu anche presentato a John Symonds (1914-2006), che nominò suo esecutore letterario; Symonds ebbe una cattiva impressione di Crowley, pubblicando successivamente biografie negative su di lui 215.
In corrispondenza con l'illusionista Arnold Crowther (1909-1974), quest'ultimo gli presentò il massone Gerald Gardner (1884-1964), il fondatore della neostregoneria, la Wicca Gardneriana. Essi divennero amici, e Crowley autorizzò Gardner a rilanciare il malandato Ordo Templi Orientis 216.
Sopra: da sinistra, Arnold Crowther e Gerald Gardner.
Un altro visitatore fu Eliza Marian Butler (1885-1959), che intervistò Crowley per il suo libro The Myth of the Magus 217. Anche altri amici e parenti trascorsero del tempo con lui, tra cui la Doherty e il figlio di Crowley, Aleister Atatürk 218.
Sopra: Eliza Marian Butler e il suo libro The Myth of the Magus.
Il 1° dicembre 1947, Crowley morì a Netherwood per bronchite cronica aggravata dalla pleurite e dalla degenerazione del miocardio, all'età di settantadue anni. Il suo funerale si tenne in un crematorio di Brighton, il 5 dicembre; parteciparono circa una dozzina di persone, e il poeta Louis Wilkinson (1881-1966) lesse alcuni brani della Messa Gnostica, da Il Libro della Legge e l'Inno a Pan. Il funerale generò diverse polemiche sulla stampa e venne etichettato dai tabloid come una Messa nera. Le ceneri di Crowley furono inviate a Karl Germer, negli Stati Uniti, che le seppellì nel suo giardino di Hampton, nel New Jersey 219.
Sopra: Aleister Crowley, alias Frater Perdurabo, sul letto di morte.
IV Credenze e pensiero
La religione di Crowley
Il sistema di credenze di Crowley, Thelema, è stato descritto dagli studiosi come una religione 220, e più precisamente sia come un nuovo movimento religioso 221 che come «dottrina magico-religiosa» 222. Esso e stato anche definito come una forma di esoterismo e di moderno paganesimo 223. Sebbene contenesse Il Libro della Legge - che fu composto nel 1904 - come testo centrale, Thelema prese forma come sistema completo negli anni successivi al 1904 224.
Nella sua autobiografia, Crowley affermò che il suo scopo nella vita era stato «portare la saggezza orientale in Europa e ripristinare il paganesimo in una forma più pura», sebbene non era ben chiaro cosa intendesse per «paganesimo» 225. Il pensiero di Crowley non è stato sempre coerente, ed è stato influenzato da una varietà di fonti, che vanno dai movimenti e dalle pratiche religiose orientali come lo yoga e il buddismo indù, al naturalismo scientifico e a varie correnti all'interno dell'esoterismo occidentale, tra cui la magia cerimoniale, l'alchimia, l'astrologia, i Rosicrucianesimo, la Kabbalah e i Tarocchi 226.
Sopra: tre simboli esoterici legati alla magia di Aleister Crowley. Da sinistra: l'Esagramma unicursuale, il Marchio della Bestia e l'Eptagramma unicursauale.
Esso era intriso degli insegnamenti esoterici che Crowley aveva appreso dall'Ordine Ermetico della Golden Dawn, sebbene spinti più avanti con le sue interpretazioni e strategie di quanto avesse fatto la Golden Dawn 227. Crowley incorporò nel suo sistema thelemico concetti e terminologie delle tradizioni religiose dell'Asia meridionale come lo yoga e il Tantra, credendo che ci fosse una somiglianza fondamentale tra i sistemi spirituali occidentali e orientali 228.
La storica contemporanea Alex Owen ha notato che Crowley aderì al modus operandi del movimento decadentista per tutta la vita 229. Crowley credeva che il XX secolo segnasse l'ingresso dell'umanità nell'Eone di Horus, una Nuova Era in cui gli esseri umani avrebbero preso il controllo crescente del loro destino. Credeva che questo Eone seguisse l'Eone di Osiride, in cui religioni paternalistiche come il cristianesimo, l'islam e il buddismo dominavano il mondo, e che questo a sua volta aveva seguito l'Eone di Iside, che era stato un periodo maternalista e dominato dal culto della dea 230.
Sopra: l'Occhio di Horus sul cappello di Crowley ai tempi dell'Argenteum Astrum.
Credeva che Thelema fosse la vera religione dell'Eone di Horus 231, e si considerava anche il profeta di questo nuovo Eone 232. Thelema ruota attorno all'idea che ognuno ha la propria Vera Volontà che dovrebbe scoprire e perseguire, e che ciò esiste in armonia con la Volontà Cosmica che pervade l'Universo 233. Crowley si riferiva a questo processo di ricerca e scoperta della propria Vera Volontà con il termine alchemico «la Grande Opera» o il raggiungimento della «conoscenza e conversazione con il Santo Angelo Custode» 234.
Il suo metodo preferito per farlo era attraverso la performance dell'operazione di Abramelin il Mago, un rituale magico cerimoniale ottenuto da un grimorio del XVII secolo di cui abbiamo già parlato 235. Il codice morale di «Fa' ciò che vuoi» è ritenuto dai thelemiti la legge etica della religione, sebbene lo storico delle religioni Marco Pasi abbia notato che questa non era una struttura anarchica o libertaria, in quanto Crowley vedeva gli individui come parte di un più ampio organismo sociale 236.
Magia (Magick) e teologia
Crowley credeva nell'esistenza oggettiva della magia, che scelse di pronunciare «Magick», una forma arcaica della parola «magia» 237. Nel corso della sua carriera egli fornì diverse definizioni di questo termine 238. Nel suo libro Magick in Theory and Practice, Crowley definisce Magick come «la scienza e l'arte di far sì che il cambiamento avvenga in conformità con la Volontà» 239. Disse anche al suo discepolo Karl Germer che «Magick consiste nell'entrare in comunicazione con individui che esistono su un piano superiore al nostro. Il misticismo consiste nell'elevarsi al loro livello» 240.
Crowley vide Magick come una terza via tra religione e scienza, dando alla rivista The Equinox il sottotitolo di The Method of Science; the Aim of Religion («Il metodo della scienza; lo scopo della religione») 241. All'interno della rivista egli espresse sentimenti positivi nei confronti della scienza e del metodo scientifico 242, e sollecitò i maghi a tenere una documentazione dettagliata dei loro esperimenti magici: «Più scientifico è il resoconto meglio è» 243.
Anche la sua visione della magia fu influenzata dalle opere dell'antropologo scozzese James Frazer (1854-1941), in particolare dall'idea che la magia fosse un precursore della scienza in un quadro evolutivo culturale 244. Tuttavia, a differenza di Frazer, Crowley non considerva la magia come un retaggio del passato che doveva essere sradicato, ma piuttosto credeva che la magia dovesse essere adattata alla nuova era della scienza 245.
Sopra: antropologo James Frazer.
Nello schema alternativo di Crowley, i vecchi sistemi magici dovevano scomparire (secondo la struttura di Frazer) in modo che la scienza e la magia potessero sintetizzarsi nella magick, che avrebbe simultaneamente accettato l'esistenza sia del metodo soprannaturale che di quello sperimentale 246. Crowley adottò deliberatamente una definizione eccezionalmente ampia di magia che includeva quasi tutte le forme di tecnologia come magia, facendo propria un'interpretazione strumentale di magia, scienza e tecnologia 247.
La sessualità ha giocato un ruolo importante nelle idee di Crowley sulla magia e sulla sua pratica 249, ed è stata descritta come centrale per Thelema 250. Egli distinse tre forme di magia sessuale - l'autoerotica, l'omosessuale e l'eterosessuale - e sostenne che tali atti potevano essere usati per focalizzare la Volontà del mago su un obiettivo specifico come il guadagno finanziario o il successo creativo personale 251.
Crowley ha trattato il sesso come un sacramento, con il consumo di fluidi sessuali interpretato come «Eucarestia» 252. Quest'ultima veniva spesso presentata sotto forma di Cake of Light («Torte di Luce»), un biscotto contenente sangue mestruale o una miscela di liquido seminale e vaginale 253. La messa gnostica è la cerimonia religiosa centrale all'interno di Thelema 254.
Sopra: la messa gnostica celebrata all'interno dell'Ordo Templi Orientis.
Le credenze teologiche di Crowley non sono ben chiare. Lo storico Ronald Hutton ha notato che alcuni degli scritti di Crowley potevano essere usati per sostenere che era ateo 255, mentre alcuni sostengono l'idea che egli fosse politeista 256, e altri ancora avrebbero sostenuto l'idea che fosse un monoteista mistico 257. Sulla base degli insegnamenti del Libro della Legge, Crowley descrisse un pantheon di tre divinità prese dall'antico pantheon egizio: Nuit, Hadit e Ra-Hoor-Khuit 258. Nel 1928, Crowley affermò che tutte le divinità «vere» erano «derivate» da questa trinità 259.
Sopra: rappresentazione delle divinità egizie Nuit, Hadit e Ra-Hoor-Khuit.
Lo studioso di religioni Jason Josephson-Storm ha sostenuto che Crowley si basò sui tentativi del XIX secolo di collegare il cristianesimo primitivo al paganesimo, come Frazer nel suo Golden Bough, per sintetizzare la teologia cristiana e il neopaganismo rimanendo critici nei confronti del cristianesimo istituzionale e tradizionale. 260. Sia durante la sua vita che dopo, Crowley è stato ampiamente descritto come un satanista, soprattutto dai suoi detrattori. Crowley dichiarò di non considerarsi un satanista, né di adorare Satana, poiché non accettava la visione del mondo cristiano in cui si crede all'esistenza di Satana come persona 261.
Ciononostante, egli usò l'immaginario satanico, ad esempio descrivendosi come «La Bestia 666», oppure riferendosi alla Prostituta di Babilonia (la «Donna Scarlatta») nelle sue opere, mentre in seguito inviò «cartoline antinatalizie» ai suoi amici 262. Nei suoi scritti, Crowley ha occasionalmente identificato Aiwass con Satana designandolo almeno in un'occasione come «Nostro Signore dio il Diavolo» 263. Lo studioso di religioni Gordan Djurdjevic ha affermato che Crowley «non era enfaticamente» un satanista, «se non altro per il semplice motivo che non si identificava come tale» 264.
Sopra: da sinistra, Gordan Djurdjevic e Jason Josephson-Storm.
Crowley espresse comunque un sentimento anticristiano, affermando di odiare il cristianesimo «come i socialisti odiano il sapone» 265, un'animosità derivante probabilmente dalle sue esperienze tra i Plymouth Brethren 266. Egli venne anche accusato di sostenere il sacrificio umano, in gran parte a causa di un passo nel Liber IV in cui afferma: «Un bambino maschio di perfetta innocenza e di alta intelligenza è la vittima più soddisfacente e adatta», e aggiunge di averne sacrificati circa centocinquanta ogni anno. Secondo alcuni membri dell'Ordo Templi Orientis, si tratterebbe di un riferimento ironico all'eiaculazione, un qualcosa che non è stato realizzato dai suoi critici, riflettendo così la loro «ignoranza e pregiudizi» nei confronti di Crowley 267.
Vita privata
Crowley si considerava una delle figure di spicco del suo tempo 268. Lo storico Ronald Hutton dichiarò che in gioventù Crowley era «un giovane autoindulgente e sgargiante» che «si dedicò ad una deliberata violazione e provocazione delle norme sociali e religiose», pur essendo protetto da «un'opinione pubblica oltraggiata» dalla sua ricchezza ereditata 269. Hutton ha scritto anche che Crowley che aveva sia «un desiderio implacabile» di prendere il controllo di qualsiasi organizzazione cui apparteneva, sia «una tendenza a litigare selvaggiamente» con coloro che lo sfidavano 270.
Sopra: tre fotografie giovanili di Crowley.
Il biografo di Crowley Martin Booth (1944-2004) ha affermato che Crowley era «sicuro di sé, sfacciato, eccentrico, egocentrico, altamente intelligente, arrogante, spiritoso, ricco e, quando gli andava bene, crudele» 271. Allo stesso modo, Richard Spence ha notato che Crowley era «capace di un'immensa crudeltà fisica ed emotiva» 272.
Il biografo Lawrence Sutin ha scritto che Crowley esibiva «coraggio, abilità, energia impavida e notevole attenzione alla volontà», mostrando allo stesso tempo «un'arroganza cieca e piccoli attacchi di bile, e disprezzo per le capacità dei suoi simili» 273. Il thelemita Lon Milo DuQuette ha notato che Crowley «non era affatto perfetto» e «spesso allontanava da sé coloro che lo amavano di più» 274.
Sopra: da sinistra, Martin Booth e Lon Milo DuQuette.
Visione politica
A Crowley piaceva essere oltraggioso e confutare la moralità convenzionale 275, con John Symonds che notava che «era in rivolta contro i valori morali e religiosi del suo tempo» 276. Il pensiero politico di Crowley è stato studiato dall'accademico Marco Pasi, il quale ha notato che per Crowley le preoccupazioni socio-politiche erano subordinate a quelle metafisiche e spirituali 277.
Politicamente parlando, non era né di sinistra né di destra, ma forse la migliore classificazione è quella di «rivoluzionario conservatore», nonostante non fosse affiliato al movimento rivoluzionario conservatore con sede in Germania 278. Pasi descrive l'affinità di Crowley con le ideologie estreme del nazismo e del marxismo-leninismo, che miravano a rovesciare violentemente la società:
«Ciò che Crowley amava del
nazismo e del comunismo, o almeno ciò che lo rendeva curioso rispetto a queste
ideologie, era la posizione anticristiana e rivoluzionaria, e le
implicazioni socialmente sovversive di questi due movimenti. In questi poteri
sovvertitori egli vide la possibilità di un annientamento delle antiche
tradizioni religiose e la creazione di un vuoto che Thelema, in seguito,
sarebbe stata in grado di colmare» 279.
Sopra: il capo
bolscevico Lev Trockij, alias Lev Davidovič Bronštejn
(1879-1940). Crowley gli scrisse una lettera da Tunisi chiedendo che gli fosse affidata
l'estirpazione del cristianesimo dalla faccia della terra (cfr. C.
Wilson,
Aleister Crowley: La natura della Bestia, Gremese Editore, Roma
1990, pag. 127). Crowley descrisse la democrazia come «il culto imbecille e nauseabondo della debolezza» 280, e in un commento a Il Libro della Legge proclamò che «c'è il padrone e c'è lo schiavo; il nobile e il servo; il lupo solitario e la mandria» 281. In questo atteggiamento egli fu influenzato dall'opera di Friedrich Nietzsche (1844-1900) e dal darwinismo sociale 282. Sebbene disprezzasse la maggior parte dell'aristocrazia britannica, si considerava un aristocratico e si faceva chiamare Lord Boleskine 283. Una volta descrisse la sua ideologia come «comunismo aristocratico» 284.
In questa fotografia Crowley, a passeggio con bastone e pipa, sembra più un tipico Lord inglese che un acceso rivoluzionario.
Opinioni su razza e genere
Crowley era bisessuale, ma mostrava preferenza per le donne 285, mentre le sue relazioni omosessuali furono concentrate nella prima parte della sua vita 286. In particolare, egli era attratto dalle «donne esotiche» 287, e sosteneva di essersi innamorato in più occasioni; Kaczynski afferma che «quando amava, lo faceva con tutto il suo essere, ma che la passione era in genere di breve durata» 288.
Anche in età avanzata, Crowley fu in grado di attrarre giovani donne bohémien come sue amanti, in gran parte a causa del suo carisma 289. Durante i rapporti omosessuali, di solito aveva un ruolo passivo 290 un aspetto che Booth crede «fosse dovuto al suo lato masochista» 291. Crowley sosteneva che gli omosessuali e i bisessuali non avrebbero dovuto reprimere il loro orientamento sessuale 292, affermando che una persona
«non deve
vergognarsi o avere paura di essere omosessuale, se si sente così nel suo
intimo; egli non deve tentare di violare la sua vera natura perché teme l'opinione
pubblica o la moralità medievale o il pregiudizio religioso che vorrebbe
che queste persone si comportino in modo diverso» 293.
Sopra: Aleister Crowley durante uno dei suoi innumerevoli viaggi.
Su altre questioni egli adottò un atteggiamento più conservatore; si oppose all'aborto per motivi morali, credendo che nessuna donna che seguisse la sua Vera Volontà avrebbe mai desiderato abortire 294. Il biografo Lawrence Sutin afferma che «il palese fanatismo è un elemento secondario persistente negli scritti di Crowley» 295.
Sutin pensa che Crowley fosse «un rampollo viziato di una ricca famiglia vittoriana che incarnava molti dei peggiori pregiudizi razziali e sociali di John Bull dei suoi contemporanei di classe superiore», osservando che «rappresentava la contraddizione che si celava in molti intellettuali occidentali dell'epoca: egli sostenne con convinzione diversi punti di vista razzisti, per gentile concessione della società, uniti ad un fascino per le persone di colore» 296.
Sopra: autoritratto del Magus con tanto di firma. Notate come la «A» di Aleister sia di forma fallica...
Crowley insultò il suo caro amico ebreo Victor Neuburg usando epiteti antisemiti. Inoltre, egli aveva opinioni contrastanti sugli ebrei come gruppo. Anche se elogiò la loro poesia «sublime» e dichiarò che essi mostravano «immaginazione, romanticismo, lealtà, probità e umanità», pensava che secoli di persecuzioni avevano portato alcuni ebrei ad esibire «avarizia, servilismo, falsità, astuzia e tutto il resto» 297.
Era anche noto per aver lodato vari gruppi etnici e culturali; ad esempio, pensava che il popolo cinese mostrasse una «superiorità spirituale» rispetto agli inglesi 298 e lodava i musulmani per aver esibito «virilità, schiettezza, finezza e rispetto di sé» 299. Sia i critici di Crowley che i seguaci di Thelema hanno accusato Crowley di sessismo 300. Booth dice che Crowley manifestava una «misoginia generale», qualcosa che il biografo ritiene derivasse dalla cattiva relazione di Crowley con sua madre 301.
Sutin ha notato che Crowley «accettò ampiamente l'idea, implicitamente incarnata dalla sessuologia vittoriana, di donne come esseri sociali secondari in termini di intelletto e di sensibilità» 302. Crowley descrisse le donne come «moralmente inferiori» che dovevano essere trattate con «fermezza, gentilezza e giustizia» 303.
Sopra: Aleister Crowley con Maria Teresa de Miramar, che incontrò nel 1928 e sposò il 16 agosto 1929.
Eredità e influenza
Crowley è rimasto una figura influente, sia tra gli occultisti che nella cultura popolare, in particolare in quella della Gran Bretagna, ma anche di altre parti del mondo. Nel 2002, un sondaggio della BBC ha inserito Crowley settantatreesimo in un elenco dei cento britannici più grandi 305. Lo studioso di occultismo Richard Cavendish (1930-2016) ha scritto di lui: «Grazie al suo talento nativo, all'intelligenza penetrante e alla determinazione, Aleister Crowley è stato il mago più dotato che è emerso a partire dal XVII secolo» 306.
Lo studioso di esoterismo Egil Asprem lo ha descritto come «uno dei personaggi più noti dell'occultismo moderno» 307. Lo studioso dell'esoterismo Wouter Hanegraaff ha scritto che Crowley è stato una rappresentazione estrema del «lato oscuro dell'occulto» 308, aggiungendo che è stato «il più noto mago e occultista del XX secolo» 309.
Il filosofo John Moore ha affermato che Crowley si è distinto come un «Maestro moderno» rispetto ad altre figure di spicco dell'occulto come George Gurdjieff (1872-1949), Pëtr Demianovič Uspenskij (1878-1947), Rudolf Steiner (1861-1925), teosofo e fondatore dell'Antroposofia, o Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della Società Teosofica 310, descrivendolo anche come l'«incarnazione vivente» dell'«uomo faustiano» descritto dallo scrittore tedesco Oswald Spengler (1880-1936) 311.
Il biografo Tobias Churton considerava Crowley «un pioniere della ricerca sulla coscienza» 312. Hutton osserva che Crowley occupa «un posto importante nella storia delle reazioni moderne occidentali alle tradizioni spirituali orientali» 313, mentre Sutin ritiene che Crowley abbia fornito «contributi distintamente originali» allo studio dello yoga in Occidente 314. Thelema ha continuato a svilupparsi e diffondersi anche dopo la morte di Crowley. Nel 1969, l'Ordo Templi Orientis fu riattivato in California sotto la guida di Grady Louis McMurtry 315.
Nel 1985, il suo diritto al titolo venne contestato senza successo in tribunale da un gruppo rivale, la Society Ordo Templi Orientis, guidata dal brasiliano thelemita Marcelo Ramos Motta (1931-1987) 316. Un altro americano thelemita è il regista Kenneth Anger, che era stato influenzato dagli scritti di Crowley sin da giovane 317. Nel Regno Unito, Kenneth Grant ha diffuso una tradizione nota come Typhonian Thelema attraverso la sua organizzazione, la Typhonian O.T.O., in seguito ribattezzata Typhonian Order 318.
Sopra: Marcelo Ramos Motta, leader della Society Ordo Templi Orientis; a lato, il sigillo del Typhonian Order, fondato da Kenneth Grant.
Sempre in Gran Bretagna, un occultista noto come Amado Crowley (1930-2010) dichiarò di essere il figlio di Crowley, ma è stato smascherato da indagini accademiche. Amado sosteneva che Thelema fosse una falsa religione creata da Crowley per nascondere i suoi veri insegnamenti esoterici, che Amado pretendeva di propagare 319. Diverse tradizioni esoteriche occidentali differenti da Thelema furono influenzate anche da Crowley, con Djurdjevic che osservava che «l'influenza di Crowley sull'esoterismo contemporaneo e del XX secolo è stata enorme» 320.
Gerald Gardner, fondatore della Wicca Gardneriana, fece uso di gran parte del materiale pubblicato da Crowley durante la composizione della liturgia rituale gardneriana 321, e anche la strega e pittrice australiana Rosaleen Norton (1917-1979) fu fortemente influenzata dalle idee di Crowley 322. Più in generale, Crowley è divenuto «una figura dominante» nella moderna comunità pagana 323. Lafayette Ronald Hubbard (1911-1986), il fondatore americano di Scientology, fu coinvolto in Thelema nei primi anni '40 (con Jack Parsons), e alcuni autori hanno sostenuto che le idee di Crowley hanno influenzato alcune delle opere di Hubbard 324.
Sopra: la pittrice australiana Rosaleen Norton con uno dei suoi dipinti (quasi sempre demoni...).
Gli studiosi di religione Asbjørn Dyrendel, James R. Lewis e Jesper Petersen hanno notato che nonostante Crowley non fosse un satanista, egli «incarna in molti modi il discorso esoterico pre-satanista su Satana e sul satanismo attraverso il suo stile di vita e la sua filosofia», e con la sua «immagine» è divenuto un'«influenza importante» sul successivo sviluppo del satanismo religioso 325.
Ad esempio, due figure di spicco del satanismo moderno come Anton Szandor LaVey (1930-1997), fondatore della Church of Satan, e Michael Aquino, fondatore del Temple of Set, sono stati influenzati dall'opera di Crowley 326. Crowley ha avuto una grandissima influenza sulla cultura popolare britannica. Dopo il suo periodo a Cefalù, che lo aveva portato all'attenzione del pubblico in Gran Bretagna, apparvero vari «Crowley letterari»; personaggi di finzione basati sulla sua persona 327.
Sopra: a sinistra, Michael Aquino e a destra Anton LaVey. Al centro, il cantante e ballerino Sammy Davis jr., membro della Church of Satan.
Uno dei primi fu il personaggio della poetessa Shelley Arabin nel romanzo di John Buchan (1875-1940) del 1926 The Dancing Floor 328.
Sopra: John Buchan e il suo romanzo The Dancing Floor.
Nel suo romanzo The Devil Rides Out, il già citato scrittore Dennis Wheatley usò la figura di Crowley come base parziale per il personaggio di Damien Morcata, uno spretato corpulento e calvo che si dedica alla magia nera 329.
L'ex adepta della Golden Dawn Dion Fortune (1890-1946), pseudonimo di Violet Mary Firth, usò Crowley come base per i personaggi dei suoi libri The Secrets of Doctor Taverner (1926) e The Winged Bull (1935) 330.
Sopra: Dion Fortune e i suoi due romanzi ambientati nell'antico Egitto, da cui ella credeva provenissero tutti i misteri della magia e dell'occulto.
Egli è stato incluso come una delle figure nella copertina dell'album dei Beatles Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (1967) 331.
Sopra: la cover di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band con il volto di Crowley.
Il suo motto di «Do What Thou Wilt» è stato inciso per volontà di Jimmy Page sul vinile del 3º album (1970) dei Led Zeppelin 332.
Sopra: il motto crowleyamo «Do what thou wilt» inciso sul vinile di Led Zeppelin III.
Il co-fondatore e chitarrista dei Led Zeppelin, Jimmy Page, acquistò la Boleskine House nel 1971, e parte del film della band The Song Remains the Same fu girato nel parco del cottage, che Page ha venduto nel 1992 333.
Sopra: il chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page davanti alla Boleskine House.
David Bowie (1947-2016) ha fatto un riferimento a Crowley e alla Golden Dawn nel testo della sua canzone Quicksand (1971) 334, mentre Ozzy Osbourne e il suo paroliere e bassista Bob Daisley hanno scritto una canzone intitolata Mr. Crowley (1980) 335. Crowley ha iniziato a ricevere attenzione dagli accademici alla fine degli anni '90 336.
Sopra: il singolo del brano Mr. Crowley di Ozzy Osbourne.
Note
1 Traduzione dell'originale inglese Aleister Crowley, a cura di Paolo Baroni. Articolo reperibile alla pagina web https://en.wikipedia.org/wiki/Aleister_Crowley 2 Cfr. M. Booth, A Magick Life: The Biography of Aleister Crowley («Una vita magica: la biografia di Aleister Crowley») Coronet Books, Londra 2000, pagg. 4-5; L. Sutin, Do What Thou Wilt: A Life of Aleister Crowley («Fa' ciò che ti piace: una vita di Aleister Crowley»), St. Martin's Press, New York 2000, pag. 15; R. Kaczynski, Perdurabo: The Life of Aleister Crowley («Esisterò per sempre: la vita di Aleister Crowley»), North Atlantic Books, Berkeley 2010, pag. 14. 3 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 2-3; L. Sutin, op. cit., pagg. 31-23; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 4-8; T. Churton, Aleister Crowley: The Biography («Aleister Crowley: la biografia») Londra 2011, Watkins Books, pagg. 14-15. 4 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 3; L. Sutin, op. cit., pagg. 18-21; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 13-16; T. Churton, op. cit., pagg. 17-21. 5 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 3; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 13-14; T. Churton, op. cit., pag. 17. 6 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 3-4, 6, 9-10; L. Sutin, op. cit., pagg. 17-23; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 11-12, 16. 7 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 6-7; T. Churton, op. cit., pag. 24; R. Kaczynski, op. cit., pag. 16. 8 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 12-14; L. Sutin, op. cit., pagg. 25-29; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 17-18; T. Churton, op. cit., pag. 24. 9 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 15; L. Sutin, op. cit., pagg. 24-25; R. Kaczynski, op. cit., pag. 19; T. Churton, op. cit., pagg. 24-25. 10 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 10; L. Sutin, op. cit., pag. 21. 11 Cfr. L. Sutin, op. cit., pagg. 27-30; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 19, 21-22. Si definisce albuminuria una perdita di albumina con le urine in quantità superiore a un limite fisiologico stabilito. 12 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 32-39; L. Sutin, op. cit., pagg. 32-33; R. Kaczynski, op. cit., pag. 27; T. Churton, op. cit., pagg. 26-27. 13 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 15-16; L. Sutin, op. cit., pagg. 25-26; R. Kaczynski, op. cit., pag. 23. 14 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 26-27; L. Sutin, op. cit., pag. 33; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 24, 27; T. Churton, op. cit., pag. 26. La gonorrea è un'infezione sessualmente trasmessa causata dal batterio Neisseria gonorrhoeæ. 15 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 39-43; L. Sutin, op. cit., pagg. 30, 32-34; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 27-30; T. Churton, op. cit., pagg. 26-27. 16 A proposito della scelta del nome scrive Crowley: «Per molti anni ho detestato essere chiamato "Alick", in parte a causa del suono sgradevole e dell'aspetto della parola, in parte perché era il nome con cui mi chiamava mia madre. Edward non mi sembrava adatto e i diminutivi Ted o Ned erano ancor meno appropriati. Alexander era troppo lungo [...]. In un libro o nell'altro avevo letto che il nome più favorevole per diventare famoso era costituito da un dattilo seguito da una sponda, come alla fine di un esametro: come Jeremy Taylor. Aleister Crowley soddisfò queste condizioni e Aleister è la forma gaelica di Alessandro. Adottarlo avrebbe soddisfatto i miei ideali romantici» (cfr. A. Crowley, The Confessions of Aleister Crowley: An Autohagiography, Arkana, Londra 1997, pag. 139). 17 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 49; L. Sutin, op. cit., pagg. 34-35; R. Kaczynski, op. cit., pag. 32; T. Churton, op. cit., pagg. 27-28. 18 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 51-52; L. Sutin, op. cit., pagg. 36-37; R. Kaczynski, op. cit., pag. 23. 19 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pag. 35. 20 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pagg. 50-51. 21 Cfr. J. Symonds, The Beast 666: The Life of Aleister Crowley («La Bestia 666: la vita di Aleister Crowley»), Pindar Press, Londra 1997, pag. 13; M. Booth, op. cit., pagg. 53-56; L. Sutin, op. cit., pagg. 50-52; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 35, 42–45, 50–51; T. Churton, op. cit., pag. 35. 22 Cfr. J. Symonds, op. cit., pag. 14; M. Booth, op. cit., pagg. 56-57; R. Kaczynski, op. cit., pag. 36; T. Churton, op. cit., pag. 29. 23 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 38; R. Kaczynski, op. cit., pag. 36; T. Churton, op. cit., pag. 29. 24 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 59-62; L. Sutin, op. cit., pag. 43. 25 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 64-65; L. Sutin, op. cit., pagg. 41-47; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 17-18; T. Churton, op. cit., pagg. 33, 24. 26 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 19-20; L. Sutin, op. cit., pag. 37; R. Kaczynski, op. cit., pag. 35; T. Churton, op. cit., pagg. 30-31. 27 Cfr. R. B. Spence, Secret Agent 666: Aleister Crowley, British Intelligence and the Occult («Agente segreto 666: Alister Crowley, i servizi segreti britannici e l'occulto»), Feral House, Port Townsend 2008, pagg. 19-20; T. Churton, op. cit., pagg. 30-31. 28 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 57-58; L. Sutin, op. cit., pagg. 37-39; R. Kaczynski, op. cit., pag. 36. 29 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 58-59; L. Sutin, op. cit., pag. 41; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 40-42. 30 Cfr. J. Symonds, op. cit., pagg. 14-15; M. Booth, op. cit., pagg. 72-73; L. Sutin, op. cit., pagg. 44-45; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 46-47. 31 Cfr. J. Symonds, op. cit., pag. 15; M. Booth, op. cit., pagg. 74-75; L. Sutin, op. cit., pagg. 44-45; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 48-50. 32 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 78-79; L. Sutin, op. cit., pagg. 35-36. 33 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 81-82; L. Sutin, op. cit., pagg. 52-53; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 52-53. 34 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 82-85; L. Sutin, op. cit., pagg. 53-54; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 54-55. 35 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 85, 93-94; L. Sutin, op. cit., pagg. 54-55; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 60-61; T. Churton, op. cit., pag. 35. 36 Cfr. R. B. Spence, op. cit., pagg. 22-28; T. Churton, op. cit., pagg. 38-46. Il carlismo, nella storia della Spagna, è stato un movimento cattolico di stampo tradizionalista che si proponeva di difendere il diritto al trono dei discendenti di Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna. Vista la sua passione per l'occulto, ci sembra alquanto improbabile l'adesione di Mathers ad un movimento fortemente cristiano (N.d.T.). 37 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 98-103; L. Sutin, op. cit., pagg. 64-66; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 54–55, 62–64, 67–68; T. Churton, op. cit., pag. 49. 38 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 103-105; L. Sutin, op. cit., pagg. 70-71; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 70-71; T. Churton, op. cit., pag. 55. 39 Cfr. J. Symonds, op. cit., pag. 29; M. Booth, op. cit., pagg. 107-111; L. Sutin, op. cit., pagg. 72-73; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 68-69; T. Churton, op. cit., pag. 52. Nel linguaggio scozzese «Laird», il titolo assunto da Crowley, significa «Lord». 40 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 114-115; L. Sutin, op. cit., pagg. 44-45; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 61, 66, 70. 41 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 115-116; L. Sutin, op. cit., pagg. 71-72; R. Kaczynski, op. cit., pag. 64. 42 Cfr. J. Symonds, op. cit., pag. 37; M. Booth, op. cit., pagg. 115-116; L. Sutin, op. cit., pagg. 67-69; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 64-67. 43 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 116; L. Sutin, op. cit., pagg. 73-75; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 70-73; T. Churton, op. cit., pagg. 53-54. 44 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 118; L. Sutin, op. cit., pagg. 73-75; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 74-75; T. Churton, op. cit., pag. 57. 45 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 118-123; L. Sutin, op. cit., pagg. 76-79; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 75-80; T. Churton, op. cit., pagg. 58-60. 46 Cfr. R. B. Spence, op. cit., pagg. 27. 47 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 127-137; L. Sutin, op. cit., pagg. 80-86; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 83-90; T. Churton, op. cit., pagg. 64-70. 48 Cfr. R. B. Spence, op. cit., pagg. 32. 49 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 137-139; L. Sutin, op. cit., pagg. 86-90; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 90-93; T. Churton, op. cit., pagg. 71-75. 50 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 139-144; L. Sutin, op. cit., pagg. 90-95; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 93-96; T. Churton, op. cit., pagg. 76-78. 51 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 144-147; L. Sutin, op. cit., pagg. 94-98; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 96-98; T. Churton, op. cit., pagg. 78-83. 52 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 148-156; L. Sutin, op. cit., pagg. 98-104; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 98-108; T. Churton, op. cit., pag. 83. 53 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 159-163; L. Sutin, op. cit., pagg. 104-108; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 109-115; T. Churton, op. cit., pagg. 84-86. 54 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 164-167; L. Sutin, op. cit., pagg. 105-107; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 112-113; T. Churton, op. cit., pag. 85. 55 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 171-177; L. Sutin, op. cit., pagg. 110-116; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 119-124; T. Churton, op. cit., pagg. 89-90. 56 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 181-182; L. Sutin, op. cit., pagg. 118-120; R. Kaczynski, op. cit., pag. 124; T. Churton, op. cit., pag. 94. 57 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 182-183; L. Sutin, op. cit., pagg. 120-122; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 124-126; T. Churton, op. cit., pagg. 96-98. 58 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 184-188; L. Sutin, op. cit., pagg. 122-125; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 127-129. 59 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 184-188; L. Sutin, op. cit., pagg. 125-133. 60 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 188; L. Sutin, op. cit., pag. 139; R. Kaczynski, op. cit., pag. 129. 61 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 189, 194-195; L. Sutin, op. cit., pagg. 140-141; R. Kaczynski, op. cit., pag. 130; T. Churton, op. cit., pag. 108. 62 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 195-196; L. Sutin, op. cit., pag. 142; R. Kaczynski, op. cit., pag. 132; T. Churton, op. cit., pag. 108. 63 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 190; L. Sutin, op. cit., pag. 142; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 131-133. 64 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 241-242; L. Sutin, op. cit., pagg. 177-179; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 136–137, 139, 168–169. 65 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 201-215; L. Sutin, op. cit., pagg. 149-158; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 138-139; T. Churton, op. cit., pagg. 111-112. 66 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 217-219; L. Sutin, op. cit., pagg. 158-162; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 151-152. 67 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 221; L. Sutin, op. cit., pagg. 162-163. 68 Cfr. R. B. Spence, op. cit., pagg. 33-35; T. Churton, op. cit., pag. 115. 69 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 221-223; L. Sutin, op. cit., pagg. 164-169; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 153-154; T. Churton, op. cit., pagg. 115-118. 70 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 232-235; L. Sutin, op. cit., pagg. 169-171; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 155-156; T. Churton, op. cit., pagg. 118-121. 71 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 235-236, 239; L. Sutin, op. cit., pagg. 171-172; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 159-160; T. Churton, op. cit., pag. 121. 72 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pag. 160. 73 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 246, 239; L. Sutin, op. cit., pag. 179; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 159–160, 173–174. 74 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 236-237; L. Sutin, op. cit., pagg. 172-173; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 159-160; T. Churton, op. cit., pag. 125. 75 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 239-240; L. Sutin, op. cit., pagg. 173-174; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 157-160. 76 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 240-241; L. Sutin, op. cit., pagg. 175-176; R. Kaczynski, op. cit., pag. 179; T. Churton, op. cit., pag. 128. 77 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 251-252; L. Sutin, op. cit., pag. 181; R. Kaczynski, op. cit., pag. 172. 78 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pag. 179; T. Churton, op. cit., pagg. 173-175. 79 Cfr. L. Sutin, op. cit., pagg. 195-196; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 189-190; T. Churton, op. cit., pagg. 147-148. 80 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 243. 81 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 249-251; L. Sutin, op. cit., pag. 180. 82 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 252. 83 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 255-262; L. Sutin, op. cit., pagg. 184-187; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 179-180; T. Churton, op. cit., pagg. 129–130, 142–143. 84 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 267-268; L. Sutin, op. cit., pagg. 196-198. 85 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 244-245; L. Sutin, op. cit., pagg. 179, 181; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 176, 191-192; T. Churton, op. cit., pag. 131. 86 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 246-247; L. Sutin, op. cit., pagg. 182-183; R. Kaczynski, op. cit., pag. 231; T. Churton, op. cit., pag. 141. 87 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 254-255; T. Churton, op. cit., pag. 172. 88 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pag. 178. 89 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 247-248; L. Sutin, op. cit., pag. 175; R. Kaczynski, op. cit., pag. 183; T. Churton, op. cit., pag. 128. 90 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 263-264. 91 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 207. 92 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 265-267; L. Sutin, op. cit., pagg. 192-193; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 183-184; T. Churton, op. cit., pag. 144. 93 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 270-272; L. Sutin, op. cit., pagg. 198-199; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 183-189, 194; T. Churton, op. cit., pag. 148. 94 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 274-282; L. Sutin, op. cit., pagg. 199-204; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 193-199, 194; T. Churton, op. cit., pagg. 149-152. 95 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 282-283; L. Sutin, op. cit., pagg. 205-206; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 205-208; T. Churton, op. cit., pag. 160. 96 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 283-284. 97 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pagg. 201-211. 98 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 285; L. Sutin, op. cit., pagg. 206-207; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 211-213; T. Churton, op. cit., pag. 160. 99 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 286-289; L. Sutin, op. cit., pagg. 209-212; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 217-228; T. Churton, op. cit., pagg. 161-162. 100 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 289; L. Sutin, op. cit., pag. 212; R. Kaczynski, op. cit., pag. 225; T. Churton, op. cit., pag. 163. 101 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 291-292; L. Sutin, op. cit., pagg. 213-215; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 229-234; T. Churton, op. cit., pag. 164. 102 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 293-294; L. Sutin, op. cit., pag. 215; R. Kaczynski, op. cit., pag. 229-234; T. Churton, op. cit., pag. 164. 103 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 289-290; L. Sutin, op. cit., pagg. 213-214; R. Kaczynski, op. cit., pag. 229-230; T. Churton, op. cit., pagg. 163-164. 104 Cfr. L. Sutin, op. cit., pagg. 207-208; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 213-215. 105 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 297. 106 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 297-301; L. Sutin, op. cit., pagg. 217-222; R. Kaczynski, op. cit., pag. 239-248; T. Churton, op. cit., pagg. 165-166. 107 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 301; L. Sutin, op. cit., pagg. 222-224; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 247-250; T. Churton, op. cit., pag. 166. 108 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 302; L. Sutin, op. cit., pagg. 224-225; R. Kaczynski, op. cit., pag. 251. 109 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 302-305; L. Sutin, op. cit., pagg. 225-226; R. Kaczynski, op. cit., pag. 251. 110 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 306 L. Sutin, op. cit., pag. 228; R. Kaczynski, op. cit., pag. 256. 111 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 309-310; L. Sutin, op. cit., pagg. 232-234; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 261-265. 112 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 309-310; L. Sutin, op. cit., pagg. 234-235; R. Kaczynski, op. cit., pag. 264. 113 Cfr. T. Churton, op. cit., pagg. 178-182. 114 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 307; L. Sutin, op. cit., pag. 218; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 266-267. 115 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 313-316; L. Sutin, op. cit., pagg. 235-240; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 269-274. 116 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 317-319; L. Sutin, op. cit., pagg. 240-241; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 275-276. 117 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 321. 118 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 321-322; L. Sutin, op. cit., pag. 240; R. Kaczynski, op. cit., pag. 277; T. Churton, op. cit., pag. 186. 119 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 322; R. Kaczynski, op. cit., pag. 277. 120 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 323; L. Sutin, op. cit., pag. 241; R. Kaczynski, op. cit., pag. 278; T. Churton, op. cit., pagg. 187-189. 121 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 323-324. 122 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 325; L. Sutin, op. cit., pagg. 243-244. 123 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pag. 341. 124 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 326-330; L. Sutin, op. cit., pagg. 245-247; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 283-284. 125 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 247. 126 Ibid., pagg. 247-248. 127 Cfr. R. B. Spence, op. cit., pagg. 82-89; T. Churton, op. cit., pagg. 195-197. 128 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 330-333; L. Sutin, op. cit., pagg. 251-255; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 288-291, 295-297; T. Churton, op. cit., pagg. 198-203. 129 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 333; L. Sutin, op. cit., pagg. 255-257; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 298-301. 130 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 333-335; L. Sutin, op. cit., pagg. 257-261; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 304-309. 131 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 336-338; L. Sutin, op. cit., pagg. 261-262; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 309-313. 132 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 338; L. Sutin, op. cit., pag. 263; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 313-316. 133 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 339-340; L. Sutin, op. cit., pagg. 264-266; R. Kaczynski, op. cit., pag. 320. 134 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 342-344; L. Sutin, op. cit., pagg. 264-267; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 320-330. 135 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 344-345; L. Sutin, op. cit., pagg. 267-272; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 330-331. 136 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 346-350; L. Sutin, op. cit., pagg. 274-276; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 338-343. 137 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 344-345; L. Sutin, op. cit., pagg. 274-276; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 340-341. 138 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 351; L. Sutin, op. cit., pag. 273; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 342-344. 139 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 351-352; L. Sutin, op. cit., pag. 277; R. Kaczynski, op. cit., pag. 347. 140 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 355-356; L. Sutin, op. cit., pag. 278; R. Kaczynski, op. cit., pag. 356; T. Churton, op. cit., pag. 246. 141 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 357; L. Sutin, op. cit., pag. 277; R. Kaczynski, op. cit., pag. 355. 142 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 356-360; L. Sutin, op. cit., pagg. 278-279; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 356-358; T. Churton, op. cit., pag. 246. 143 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 360-363; L. Sutin, op. cit., pagg. 279-280; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 359-359; T. Churton, op. cit., pagg. 246-248. 144 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 365. 145 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 368; L. Sutin, op. cit., pag. 286; R. Kaczynski, op. cit., pag. 361. 146 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 365-366; L. Sutin, op. cit., pagg. 280-281; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 365, 372. 147 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 367. 148 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 366, 369-370; L. Sutin, op. cit., pagg. 281-282; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 361-362; T. Churton, op. cit., pagg. 251-252. 149 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 368; L. Sutin, op. cit., pagg. 286-287. 150 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 366, 372-373; L. Sutin, op. cit., pag. 285; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 365-366; T. Churton, op. cit., pag. 252. 151 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 371-372; L. Sutin, op. cit., pagg. 286-287; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 362-365, 371-372. 152 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 373-374; L. Sutin, op. cit., pagg. 287-288; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 366-368. 153 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 376-378; L. Sutin, op. cit., pagg. 293-294; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 373-376; T. Churton, op. cit., pagg. 255-256. 154 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 379; L. Sutin, op. cit., pagg. 290-291; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 377-378; T. Churton, op. cit., pagg. 258-259. 155 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 380-385; L. Sutin, op. cit., pagg. 298-301; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 379-380, 384-387; T. Churton, op. cit., pag. 259. 156 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 385-394; L. Sutin, op. cit., pagg. 301-306; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 381-384, 397-392; T. Churton, op. cit., pagg. 259-261. 157 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 394-395; L. Sutin, op. cit., pagg. 307-308; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 392-394; T. Churton, op. cit., pagg. 261-262. 158 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 395-396; L. Sutin, op. cit., pag. 308; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 396-397; T. Churton, op. cit., pagg. 263-264. 159 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 399-401; L. Sutin, op. cit., pag. 310; R. Kaczynski, op. cit., pag. 397; R. Churton, op. cit., pag. 270. 160 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 403; L. Sutin, op. cit., pagg. 310-311; R. Kaczynski, op. cit., pag. 398. 161 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 403-406; L. Sutin, op. cit., pagg. 313-316; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 399-403; R. Churton, op. cit., pagg. 270-273. 162 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 405-406; L. Sutin, op. cit., pagg. 316-318; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 403-405; R. Churton, op. cit., pagg. 273-274. 163 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 407-409; L. Sutin, op. cit., pagg. 315-316; R. Kaczynski, op. cit., pag. 405; R. Churton, op. cit., pag. 274. 164 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 317. 165 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 410-412; L. Sutin, op. cit., pagg. 319. 166 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 412-417; L. Sutin, op. cit., pagg. 319-320; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 413-415; R. Churton, op. cit., pagg. 287-288. 167 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 418; L. Sutin, op. cit., pag. 323; R. Kaczynski, op. cit., pag. 417; R. Churton, op. cit., pag. 289. 168 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 419-420; L. Sutin, op. cit., pagg. 322; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 417-418; R. Churton, op. cit., pag. 291-292, 332. 169 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 423-444; L. Sutin, op. cit., pagg. 324-328; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 418-419; R. Churton, op. cit., pagg. 291-292, 332. 170 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 425-426; L. Sutin, op. cit., pagg. 332-334; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 416-427, 430-433. 171 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 429-430. 172 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 423-444; L. Sutin, op. cit., pagg. 336-337; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 432-433; R. Churton, op. cit., pag. 309. 173 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 427-428; L. Sutin, op. cit., pag. 335; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 427-429; R. Churton, op. cit., pag. 299. 174 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 428-429; L. Sutin, op. cit., pagg. 331-332; R. Kaczynski, op. cit., pag. 423; R. Churton, op. cit., pagg. 296-298; M. Pasi, Aleister Crowley and the Temptation of Politics («Aleister Crowley e la tentazione della politica»), Acumen 2014, pagg. 72-76. 175 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 431; L. Sutin, op. cit., pag. 339; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 426, 428-429; R. Churton, op. cit., pagg. 308-309. 176 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 430-431; L. Sutin, op. cit., pagg. 340-341; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 433-434; R. Churton, op. cit., pag. 310. 177 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 432-433; L. Sutin, op. cit., pag. 341; R. Kaczynski, op. cit., pag. 438; R. Churton, op. cit., pagg. 306, 312-314. 178 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 434-435; L. Sutin, op. cit., pagg. 342, 345; R. Kaczynski, op. cit., pag. 440; R. Churton, op. cit., pag. 318. 179 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 436-437; L. Sutin, op. cit., pag. 344; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 440-443; R. Churton, op. cit., pag. 317. 180 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 438-439; L. Sutin, op. cit., pag. 345; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 442, 447; R. Churton, op. cit., pag. 321. 181 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 439; L. Sutin, op. cit., pagg. 351-354; R. Kaczynski, op. cit., pag. 448; R. Churton, op. cit., pagg. 333, 335. 182 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 440; L. Sutin, op. cit., pagg. 354-355; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 449-452; R. Churton, op. cit., pagg. 336-337; M. Pasi, op. cit., pagg. 95-106. 183 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 441-442; L. Sutin, op. cit., pagg. 360-361; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 455-457; R. Churton, op. cit., pagg. 337, 346-349. 184 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 445; L. Sutin, op. cit., pag. 360; R. Kaczynski, op. cit., pag. 450; R. Churton, op. cit., pag. 345. 185 Cfr. L. Sutin, op. cit., pagg. 355-357. 186 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 355; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 448-449. 187 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 445-446; L. Sutin, op. cit., pag. 361; R. Kaczynski, op. cit., pag. 457; R. Churton, op. cit., pag. 349; M. Pasi, op. cit., pagg. 83-88. 188 Cfr. J. Swift, «Confessed Genius Loses Weird Suit», in The United Press, del 13 april 1934. 189 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 372. 190 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 446. 191 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 453; L. Sutin, op. cit., pagg. 366-367; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 470-471; R. Churton, op. cit., pagg. 360-361. 192 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 363-364. 193 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 447-453; L. Sutin, op. cit., pagg. 367-373; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 466, 468, 472-481; R. Churton, op. cit., pagg. 358–359, 361–362. 194 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 454-456; L. Sutin, op. cit., pag. 374; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 483-484; R. Churton, op. cit., pag. 363. 195 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 458-460; L. Sutin, op. cit., pagg. 373-374; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 481, 489, 496; R. Churton, op. cit., pag. 362, 370. 196 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 461. 197 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 467; L. Sutin, op. cit., pagg. 380-381; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 490–491, 493, 497–499. 198 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 467. 199 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 466; L. Sutin, op. cit., pag. 375. 200 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 468-469; L. Sutin, op. cit., pagg. 375-380; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 384-385; R. Churton, op. cit., pag. 365-366. 201 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 471-472. 202 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pagg. 511-512; R. Churton, op. cit., pagg. 380-383, 392-396. 203 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 476. 204 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pagg. 509-510; R. Churton, op. cit., pag. 380. 205 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pag. 527; R. Churton, op. cit., pag. 403. 206 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 478-479. 207 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 474-475. 208 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pagg. 517-518, 522. 209 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 474-475. 210 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 474. 211 Ibid., pag. 474. 212 Cfr. T. Churton, op. cit., pag. 417. 213 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 475. 214 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pagg. 533-535. 215 Cfr. T. Churton, op. cit., pag. 481; R. Kaczynski, op. cit., pagg. 540-541. 216 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pagg. 542-544. 217 Ibid., pagg. 544-545. 218 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 483; L. Sutin, op. cit., pagg. 417-419; R. Kaczynski, op. cit., pag. 548; R. Churton, op. cit., pag. 417-418. 219 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 484-485. 220 Cfr. G. J. Medway, Lure of the Sinister: The Unnatural History of Satanism («Il richiamo del sinistro: la storia innaturale del satanismo»), New York University PressMedway, New York-Londra 2001, pag. 44; W. Hanegraaff, Western Esotericism: A Guide for the Perplexed («Esoterismo occidentale: una guida per chi è perplesso»), Bloomsbury Press, Londra2013, pag. 42; E. Asprem, Arguing with Angels: Enochian Magic and Modern Occulture («Discutere con gli angeli: magia enochiana e cultura occulta moderna»), State University of New York Press, Albany 2013, pag. 87; G. Djurdjevic, India and the Occult: The Influence of South Asian Spirituality on Modern Western Occultism («L'india e l'occulto: l'influenza della spiritualità del Sud Asia sull'occultismo occidentale»), Palgrave Macmillan, New York City 2014, pag. 4. 221 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 88; E. Doyle White, Lucifer Over Luxor: Archaeology, Egyptology, and Occultism in Kenneth Anger's Magick Lantern Cycle («Lucifero sopra Luxor: archeologia, egittologia e occultismo nella Lanterna Magica di Kenneth Anger»), pag. 1 https://discovery.ucl.ac.uk/1503457/1/73-630-2-PB.pdf 222 Cfr. G. Djurdjevic, op. cit., pag. 91. 223 Cfr. E. Doyle White, op. cit., pag. 1. 224 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 88. 225 Cfr. R. Hutton, The Triumph of the Moon: A History of Modern Pagan Witchcraft («Il trionfo della Luna: un a storia della stregoneria moderna pagana»), Oxford University Press, New York 1999, pag. 178. 226 Cfr. M. Pasi, op. cit., pag. 23. 227 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 86. 228 Cfr. G. Djurdjevic, op. cit., pag. 36. 229 Cfr. A. Owen, «The Sorcerer and His Apprentice: Aleister Crowley and the Magical Exploration of Edwardian Subjectivity» («Lo stregone e il suo apprendista: Aleister Crowley e l'espolrazione magica della soggettività edwardiana»), in H. Bogdan, M. P. Starr, Aleister Crowley and Western Esotericism («Aleister Crowley e l'esoterimo occidentale»), Oxford University Press, Oxford-New York 2012, pagg. 15–52. Con il termine «decadentismo» si intende un movimento artistico e letterario sviluppatosi in Francia e poi diffusosi nel resto d'Europa, tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento, che si contrappone alla razionalità del positivismo scientifico e del naturalismo. Di questa corrente fecero parte i famosi «poeti maledetti» come Paul Verlaine, Arthur Rimbaud, Charles Baudelaire, e altri poeti come Gabriele D'Annunzio e Baron Corvo. 230 Cfr. N. Drury, «The Thelemic Sex Magick of Aleister Crowley» («La magia sessuale thelemica di Aleister Crowley»), in N. Drury, Pathways in Modern Western Magic («Sentieri nella moderna magia occidentale»), Concrescent Scholars, Richmond 2012, pag. 210; E. Doyle White, op. cit., pag. 3. 231 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 88. 232 Cfr. G. Djurdjevic, op. cit., pag. 251. 233 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 174; N. Drury, op. cit., pag. 209. 234 Cfr. E. Asprem, op. cit., pagg. 88-89. 235 Ibid., pag. 89. 236 Cfr. M. Pasi, op. cit., pag. 49. 237 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 174; E. Asprem, op. cit., pag. 89; E. Doyle White, op. cit., pag. 4. 238 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 174. 239 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 174; L-M. DuQuette, The Magick of Aleister Crowley: A Handbook of Rituals of Thelema («La magia di Aleister Crowley: una guida dei rituali di Thelema»), Weiser, San Francisco 2003, pag. 11; E. Doyle White, op. cit., pag. 6. 240 Cfr. T. Churton, op. cit., pag. 417. 241 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 140; H. Bogdan-M. P. Starr, Aleister Crowley and Western Esotericism («Aleister Crwley e l'esoterismo occidentale»), Oxford University Press, Oxford-New York 2012, pag. 4. 242 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 150. 243 Cfr. E. Asprem, op. cit., pagg. 151-152. 244 Ibid., pagg. 145, 149. 245 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 150. 246 Cfr. J. Josephson-Storm, The Myth of Disenchantment: Magic, Modernity, and the Birth of the Human Sciences («Il mito del disincanto: la magia, la modernità e la nascita delle scienze umane»), University of Chicago Press, Chicago 2017, pag. 170. 247 Ibid., pagg. 172-173. 248 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 180. 249 Ibid., pag. 173. 250 Cfr. N. Drury, op. cit., pag. 216. 251 Ibid., pag. 213. 252 Cfr. G. Djurdjevic, op. cit., pag. 44. 253 Cfr. N. Drury, op. cit., pag. 210. 254 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 99. 255 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 174. 256 Ibid., pag. 180. 257 Ibid., pag. 176. 258 Ibid., pag. 178. 259 Ibid. 260 Cfr. J. Josephson-Storm, op. cit., pag. 165. 261 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 175; A. Dyrendal, «Satan and the Beast: The Influence of Aleister Crowley on Modern Satanism» («Satana e la Bestia: l'influenza di Aleister Crowley sul satanismo moderno»), in H. Bogdan-M. P. Starr, op. cit., pagg. 369-370. 262 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 175. 263 Cfr. R. van Luijk, Children of Lucifer: The Origins of Modern Religious Satanism («Figli di Lucifero: le origini del satanismo moderno»), Oxford University Press, Oxford 2016, pag. 309. 264 Cfr. G. Djurdjevic, op. cit., pag. 58. 265 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 176. 266 Ibid., pag. 175. 267 Cfr. G. J. Medway, op. cit., pagg. 120-121. 268 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 172. 269 Ibid. 270 Ibid., pag. 172. 271 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 125. 272 Cfr. R. B. Spence, op. cit., pag. 10. 273 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 148. 274 Cfr. L-M. DuQuette, op. cit., pag. 9. 275 Cfr. J. Moore, Aleister Crowley: A Modern Master («Aleister Crowley: un maestro moderno»), Mandrake, Oxford 2009, pag. 33. 276 Cfr. J. Symonds, op. cit., pag. vii. 277 Cfr. M. Pasi, op. cit., pag. 23. 278 Ibid., pagg. 49-50. 279 Ibid., pagg. 52-53. 280 Cfr. M. Morgan, «The Heart of Thelema: Morality, Amorality, and Immorality in Aleister Crowley's Thelemic Cult» («Il cuore di Thelema: moralità, amoralità ed immoralità nel culto thelemico di Aleister Crowley»), in The Pomegranate, The International Journal of Pagan Studies, 2011, pag. 166. 281 Cfr. M. Pasi, op. cit., pag. 49. 282 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 129; R. Churton, op. cit., pag. 401; M. Pasi, op. cit., pag. 48. 283 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 109. 284 Cfr. M. Pasi, op. cit., pag. 50. 285 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 174; M. Booth, op. cit., pag. 67; Cfr. R. B. Spence, op. cit., pag. 19. 286 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 174. 287 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 130. 288 Cfr. R. Kaczynski, op. cit., pag. 91. 289 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 350. 290 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 63; L. Sutin, op. cit., pag. 159. 291 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 63. 292 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 174. 293 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 128. 294 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 176; L. Sutin, op. cit., pag. 145. 295 Cfr. L. Sutin, op. cit., pagg. 223-224. 296 Ibid., pagg. 2, 336. 297 Cfr. M. Booth, op. cit., pagg. 268-269. 298 Ibid., pag. 137. 299 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 180. 300 Cfr. M. Hedenborg White, The Eloquent Blood: The Goddess Babalon and the Construction of Femininities in Western Esotericism («Il sangue eloquente: la dea Babalon e la costituzione delle femminilità nell'esoterismo occidentale»), Oxford University Press, Oxford-New York 2020, pag. 5. 301 Cfr. M. Booth, op. cit., pag. 61. 302 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 28. 303 Ibid., pag. 114. 304 Cfr. M. Pasi, op. cit., pag. 225. 305 Cfr. M. Pasi, op. cit., pag. 225; T. Churton, op. cit., pag. 3. 306 Cfr. R. Cavendish, Crowley and After. A History of Magic («Crowley e dopo. Una storia della magia»), Sphere Books, Londra 1978, pag. 167. 307 Cfr. E. Asprem, op. cit., pag. 85. 308 Cfr. J. W. Hanegraaff, «Foreword» («Prefazione»), in H. Bogdan-M. P. Starr, op. cit., pag. ix. 309 Ibid., pag. 41. 310 Cfr. J. Moore, op. cit., pag. 5. 311 Ibid., pag. 40. 312 Cfr. T. Churton, op. cit., pag. 88. 313 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 171. 314 Cfr. L. Sutin, op. cit., pag. 93. 315 Cfr. H. Bogdan-M. P. Starr, op. cit., pag. 7. 316 Ibid. 317 Cfr. B. Landis, Anger: The Unauthorised Biography of Kenneth Anger («Anger: una biografia non autorizzata di Kenneth Anger»), HarperCollins, New York 1995, pagg. 26-34; E. Doyle White, op. cit., pagg. 1-3. 318 Cfr. D. Evans, The History of British Magick After Crowley («La storia della magia britannica dopo Crowley»), Hidden Publishing 2007, pagg. 284-350. 319 Ibid., pagg. 229-283. 320 Cfr. G. Djurdjevic, op. cit., pagg. 35-36. 321 Cfr. R. Hutton, op. cit., pagg. 285-306. 322 K. Richmond, «Through the Witch's Looking Glass: The Magick of Aleister Crowley and the Witchcraft of Rosaleen Norton» («Attraverso le lenti della strega: la magia di Aleister Crowley e la stregoneria di Rosaleen Norton»), in H. Bogdan-M. P. Starr, op. cit., pagg. 307-334. 323 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 180. 324 Cfr. H. B. Urban, «The Occult Roots of Scientology? L. Ron Hubbard, Aleister Crowley, and the Origins of a Controversial New Religion» («Le radici occulte di Scientology? L. Ron Hubbard, Aleister Crowley e le origini di una nuova controversa religione» ), in H. Bogdan-M. P. Starr, op. cit., pagg. 335-368. 325 Cfr. A. Dyrendal-J. R. Lewis, J. A. Petersen, The Invention of Satanism («L'invenzione del satanismo»), Oxford University Press, Oxford-New York 2016, pag. 39. 326 Cfr. A. Dyrendal, «Satan and the Beast: The Influence of Aleister Crowley on Modern Satanism» («Satana e la Bestia: l'influenza di Aleister Crowley sul satanismo moderno»), in H. Bogdan-M. P. Starr, op. cit., pagg. 369-394. 327 Cfr. N. Freeman, «The Black Magic Bogeyman 1908–1935» («Il mago nero bohemien 1908-1935»), in C. Ferguson-A. Radford, The Occult Imagination in Britain: 1875–1947 («L'immaginazione occulta in Inghilterra 1875-1947»), Routledge, Abingdon-New York 2018, pag. 103. 328 Ibid., pag. 103. 329 Ibid., pagg. 106-107. 330 Ibid., pag. 105. 331 Cfr. H. Bogdan-M. P. Starr, op. cit., pag. 7. 332 Ibid. 333 Cfr. «House of the unholy» («La casa dell'empio») https://www.scotsman.com/arts-and-culture/house-unholy-2480850 334 Cfr. H. Bogdan-M. P. Starr, op. cit., pag. 7. 335 Cfr. C. M. Moreman, «Devil Music and the Great Beast: Ozzy Osbourne, Aleister Crowley, and the Christian Right» («La musica del diavolo e la Grande Bestia: Ozzy Osbourne, Aleister Crowley e la destra cristiana»), in The Journal of Religion and Popular Culture, nº 3, 2003, pag. 1; K. Granholm, Ritual Black Metal: Popular Music as Occult Meditation («Rituale Black Metal: la musica pop e la meditazione occulta») https://correspondencesjournal.com/issue-1-1/ 336 Cfr. R. Hutton, op. cit., pag. 171.
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