IV IN THE WAKE OF POSEIDON
Il secondo album, In the Wake of Poseidon (EG Records 1970), vide già importanti cambiamenti nella formazione dei King Crimson: di Ian McDonald rimase traccia solo come compositore in un paio di pezzi, mentre Michael Giles e Greg Lake in pratica suonarono solo come session-men. In sostituzione arrivarono Pete Giles al basso, Gordon Haskell, voce in Cadence and Cascade, Mel Collins ai fiati e Keith Tippett al piano (anche se non si considerò mai un membro vero e proprio, e anzi, coltivò altri progetti musicali).
Per conoscere le principali fonti di ispirazione dei testi di questa seconda opera, occorre innanzitutto leggere quanto affermò Peter Sinfield riguardo ad un incontro al ristorante dello Speakeasy con Marc Bolan (1947-1977) 27 e la moglie June:
Tammo de Jongh (1927-1997) era un artista di origini olandesi. Fin dagli anni '60 si stabilì con altri due amici (Thomas Knapp - alias Sebastien Llewelyn Michael - ed Herewood Gabriel) a Kentish Town, nei pressi di Londra, dove diede vita ad una piccola comunità di tipo monastico di stampo New Age. Si facevano chiamare The Green Monks («I monaci verdi»), ma in seguito il gruppo divenne la Graigian Society (o The Community). De Jongh assunse il nome di Anelog.
Come molte comunità hippies dell'epoca essi portavano avanti istanze ecologiste, criticavano l'urbanizzazione selvaggia delle campagne, rifiutavano la visione tradizionale riguardo al lavoro, alla proprietà, allo Stato, alla gerarchia e alla sessualità. Si proponevano di «bilanciare nell'individuo la componente maschile con quella femminile», ed erano a favore di una sessualità inclusiva e polimorfica.
Tra le altre cose, si dedicavano ai Tarocchi e all'opera di Gurdjieff. La comunità si sciolse un paio di anni dopo la morte di Anelog/De Jongh, avvenuta nel 1997 per un infarto. La filosofia di tutti questi personaggi confluì in due testi che uscirono in quegli anni: The purpose of Love (1970), di Richard Gardner, e The Magic Circle of the Soul: The 12 Aspects of the Mind: an Astonishing Revelation about Human Types (scritto nel 1969, ma la 2ª edizione rivista è del 1974), di Tammo de Jongh. La frequentazione con Sinfield ebbe come frutto l'utilizzo di un dipinto di Tammo de Jongh per la copertina del nuovo album.
Realizzato nel 1967, era intitolato The 12 Archetypes or The 12 Faces Of Humankind («I dodici archetipi» o «i dodici volti dell'umanità»). Nella psicologia analitica di Carl Gustav Jung (1875-1961) l'archetipo designa il tema simbolico dell'inconscio collettivo. Gli archetipi sono un numero definito di rappresentazioni, o immagini, che ricompaiono sostanzialmente uguali attraverso le epoche, le culture, le situazioni individuali, e indicano in termini simbolici temi esistenziali universali. Essi sono rintracciabili nei sogni, nella produzione immaginativa degli schizofrenici, nei grandi miti, nelle leggende, nell'arte 29.
Il dipinto venne commissionato a de Jong dall'omeopata John Da Monte (1916-1975). Originario di Gibilterra, si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell'Università di Montpellier, ma fu costretto ad abbandonare gli studi poiché venne chiamato nell'Esercito inglese. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale aveva fatto parte dei servizi segreti, si trasferì in Gran Bretagna per studiare omeopatia con l'amico Thomas Maughan (1901-1962). Oltre ad insegnare le pratiche omeopatiche, Da Monte fu un eminente membro dell'Ordine Druidico, si dedicò alla radiestesia, alla Teosofia, alla psicoterapia, all'Astrologia e alla Kabbalah.
Per un certo periodo fece pure parte di Scientology, salvo poi abbandonarla e aiutare altre persone ad uscirne. Nella sua attività usò molti di questi «insegnamenti», anche in diverse combinazioni, a seconda dei problemi dei suoi pazienti 30. Alla base di The Magic Circle of the Soul vi è un pot-pourri di psicologia, di ecologismo, di esoterismo, di teorie sulla liberazione sessuale. La lettura di qualche breve passo di questo libro ci potrà aiutare a capire meglio anche il lavoro dei King Crimson 31.
Per semplicità tralasciamo tutti gli schemi e i dettagli della teoria, rimandando chi ne fosse interessato alla lettura del testo originale.
De Jongh fà poi una descrizione di ciascuno dei dodici archetipi e alla fine arriva a svelare le finalità delle comunità che ha portato avanti:
E a questo punto, se vogliamo mantenerci nella filosofia di de Jongh, vogliamo discriminare chi pratica la «zoofilia», cioè chi ha rapporti con gli animali? Di fronte all'evidente assurdità di certe tesi, abbiamo preferito metterla sul piano del paradosso. Ma togliendo le leggi e le implicazioni morali che in qualche modo frenano gli istinti, a cosa si arriva? In pratica a seguire solamente il motto «fa' ciò che vuoi»! del celebre satanista Aleister Crowley (tra l'altro, un vero e proprio ispiratore di molti musicisti rock). E chi l'ha detto poi che l'istinto naturale sia una cosa positiva di per se stessa? Come definire poi «naturali» comportamenti contro-natura?
Non facciamo gli ingenui, per favore: l'uomo, se abbandonato ai proprî istinti, può compiere qualsiasi nefandezza, senza una legge morale o positiva che lo limiti (o che faccia almeno in parte da deterrente). Inutile illudersi. Per il celebre filosofo inglese Thomas Hobbes (1588-1679) valeva il detto «Homo homini lupus» («L'uomo è come un lupo nei confronti di un altro uomo»). Egli affermava che gli uomini in un ipotetico stato di natura sarebbero spinti a sopraffare gli altri a causa del loro egoismo innato, in una situazione costante di guerra di tutti contro tutti («bellum omnium contra omnes»).
Ma per fortuna la ragione suggerisce all'uomo i principî da cui derivano le leggi del vivere civile. Non occorre quindi ricorrere ai concetti cristiani di peccato originale e di colpa per capire che una vita senza regole comuni, anche solo in ambito sessuale, trasformerebbe il mondo in una giungla, dove i più forti cercherebbero di soddisfare i proprî desideri anche con la violenza, incuranti di chi li dovrebbe subire.
E come spesso accade, chi porta avanti questo tipo di idee, alla fine senza rendersene conto arriva a contraddirsi, dimostrando di avere un metodo di ragionamento del tutto irrazionale. De Jongh, infatti, per quel che riguarda gli uomini non vuole leggi, ma allo stesso tempo invoca regole molto rigide e controlli per la salvaguardia dell'ambiente! Salviamo le querce e gli abeti, ma non i bambini! E, in caso di zoofilia, nemmeno le pecore!
Tornando ai King Crimson, alla luce di quanto scritto in precedenza, ora potremo capire meglio il senso di alcune frasi del brano che dà il titolo all'album, il cui testo venne scritto e riscritto da Sinfield parecchie volte per cercare di esprimere nel miglior modo possibile i concetti di de Jongh e Gardner. E con la scusa dei simboli archetipici, qua e là Sinfield ne approfitta per dare qualche stoccata al cristianesimo. Negli schemi seguenti abbiamo cercato di illustrare come ad ogni coppia di versi del brano corrispondano uno dei personaggi della copertina, uno dei dodici archetipi e una combinazione dei quattro elementi naturali (presi a due a due). Le definizioni degli archetipi sono prese direttamente dal testo di de Jongh.
In the Wake of Poseidon («Nella scia di Poseidone») (Fripp, Sinfield)
- 1ª strofa
- Note: Stando a quanto dichiarato dallo stesso Sinfield, «Plato spawn» («la progenie di Platone») rappresenta i pensatori del mondo freddi e senza emozioni, di cui Platone era appunto uno dei primi rappresentanti 32. Secondo l'interpretazione di Jon Green, anch'essa plausibile, potrebbe riferirsi anche ai mistici neoplatonici, i quali, presentando il misticismo come una sorta di scienza, diventano però freddi e dogmatici 33. L'espressione «snare truth in bone and globe» («ottengono la verità nelle ossa e nella sfera») probabilmente allude a rituali di divinazione tramite la sfera di cristallo o il lancio delle ossa.
Il lancio delle ossa, ad esempio, viene praticato in Africa dai sangoma, cioè da sciamani esperti di magia e divinazione, i quali prevedono il futuro lanciando ossicini di animali diversi a seconda di quello che devono scoprire. Ma probabilmente qui sta a rappresentare rituali di divinazione in genere. L'Attrice invece per Sinfield è «tutta emozioni», cioè il tipo opposto rispetto a questi freddi pensatori. Ancora Jon Green sostiene che gli Arlecchini che «inventano giochi inutili» e «fanno scherzi sogghignando in vesti di pappagallo» possano essere i preti, i quali, a causa della loro mancanza di saggezza, non possono fare altro che ripetere come pappagalli quello che leggono (le Sacre Scritture). I «giochi inutili» sarebbero i riti della religione organizzata, seguiti dalle masse dotate di una fede cieca (le due donne che piangono) 34.
- Ritornello
- Note: Il bilanciamento degli opposti (ad esempio, maschile e femminile, positivo e negativo, yin e yang) è uno dei temi ricorrenti in Sinfield (e nell'esoterismo). Qui egli vede il mondo nel tentativo di ritrovare un difficile equilibrio tra gli elementi (Aria, Fuoco, Terra, Aria), che lo riporti cioè, secondo gli insegnamenti dell'alchimia e della Kabbalah, a quello che sarebbe stato originariamente. Il mondo cioè è in una fase cruciale di trasformazione («Balance of change/ World on the scales»). Questo concetto si trova in The Purpose of Love, con cui Richard Gardner intendeva, attraverso gli stessi dodici archetipi,
Dalla fine degli anni '60 fino a più o meno metà degli anni '70, molto diffusa nel mondo hippy e in generale nella cosiddetta «controcultura» era l'idea di una prossima trasformazione del mondo, in concomitanza con l'arrivo del Sole nella costellazione dell'Acquario. Sarebbe cioè sorta una Nuova Era, detta appunto l'Età dell'Acquario, che avrebbe portato la pace universale, nuove forme di coscienza e di spiritualità, e quindi un nuovo modo di vivere. Si pensi ad esempio al musical Hair (1967), che qualche anno dopo (1979) divenne un film con la regia di di Miloš Forman.
I fondamenti della controcultura, anche se molti non lo sanno, derivavano in realtà da dottrine occultistiche come la Teosofia, che teorizzava la fine dell'Età dei Pesci, cioè del cristianesimo (i pesci erano il simbolo usato dai primi cristiani ai tempi delle persecuzioni) e l'arrivo dell'Età dell'Acquario, in cui sarebbe sorto Lucifero, visto come il vero dio. Molte di queste idee, riciclate in una nuova veste esteriore, sono poi sfociate nel movimento New Age. Ma alla fin fine, dopo tutti questi anni, dove sono la pace e l'amore universale? Vatti a fidare delle promesse di Lucifero!
- 2ª strofa
- Note: Per Sinfield il re («Bishop's kings»), un Vescovo o un qualsiasi dominatore, è l’opposto della schiava. Per de Jongh questo patriarca rappresenta la persona rigida, conservatrice, attenta alla forma. Viene associato anche «alle istituzioni, alle cattedrali, alle cerimonie, a posti dove i pensieri e le idee vengono conservati in biblioteche, o come reliquie nei musei, dove vengono prodotti leggi, teorie e dogmi, dove le convinzioni sono mantenute e i rituali vengono rappresentati, ecc... (pag. 14).
E poi associa questa figura archetipica al Dio delle grandi religioni, al Papa, al giudice, ecc... Pur trattandosi di simboli psicologici, dai discorsi di de Jongh è quindi evidente la sua avversione per ogni forma di istituzione o di religione organizzata tradizionale.
- 3ª strofa
- Note: Al di là dei riferimenti alle figure archetipiche di de Jongh e di Da Monte, qui Sinfield diventa abbastanza esplicito: «Their children kneel in Jesus till/ They learn the price of nails» («I loro bambini si inginocchiano davanti a Gesù/ finché non imparano il prezzo dei chiodi»). Per de Jongh l'immagine della bambina sta a rappresentare l'innocenza. Sinfield invece ne approfitta per volgere questa figura anche in senso negativo e lanciare questo messaggio: chi si fida di Gesù è un illuso ed è destinato a soccombere.
È noto che la mitezza e l'innocenza vengono infatti esaltate da Gesù Cristo. Questo archetipo in particolare fa venire in mente un paio di passi evangelici:
Al di là del sarcasmo, onestamente questa volta Sinfield non avrebbe neanche tutti i torti: chi vuole seguire Cristo deve metter in conto le sofferenze che avrà in questa vita. In effetti, oggi si ha come l'impressione che molti vogliano far diventare il cristianesimo una sorta di blanda filosofia umanitaria, accomodante e mielosa. Ma Gesù Cristo non l'ha mai voluta così, anzi, è stato molto chiaro:
Ed è questa speranza che ha sempre aiutato moltissime persone ad affrontare con coraggio le peggiori difficoltà. A questo punto non ci resta che concludere l'analisi relativa a quest'album con un'ultima curiosità, relativa al lungo pezzo strumentale intitolato, tanto per restare in tema con Belzebù, The Devil's Triangle. Si tratta di un rifacimento di un brano della suite I Pianeti (op. 32), più precisamente Mars, the Bringer of War, del compositore inglese Gustav Holst (1874-1934), opera influenzata dall'interesse dell'autore per la Teosofia e per l'Astrologia. I King Crimson all'epoca della prima formazione lo eseguivano nei concerti con il titolo Mars, ma non avendo ottenuto il permesso dagli eredi del compositore, furono costretti a cambiarne il titolo. Optarono per The Devil's Triangle, probabilmente anche a causa dell'uso del tritono, noto anche come diabolus in musica 36.
Note
27 Il leader del gruppo glam-rock T-Rex, morto nel 1977; lo Speakeasy era un noto locale di Londra. 28 Citazione tratta da A. Keeling, Musical Guide to In The Wake of Poseidon by King Crimson and McDonald and Giles by McDonald and Giles, 2010. 29 Cfr. Enciclopedia Europea Garzanti, voce «Archetipo». 30 Si veda il saggio di P. Morrell, The Homeopathy of John Da Monte (1916-75); vedi pagina web http://www.homeoint.org/morrell/articles/pm_damon.htm 31 Il libro è reperibile on line a questo indirizzo: http://www.hyperimaging.com/12archetypes/ 32 Le indicazioni di Sinfield riguardanti i personaggi della copertina sono prese da una lettera indirizzata ai fans reperibile sia sull'edizione on line del libro vedi nota nº 31), sia alla pagina web http://www.songsouponsea.com/Promenade/lyrics/gallery/CrimComm10.html 33 Vedasi http://www.songsouponsea.com/Promenade/Poseidon2D.html 34 Ibid. 35 Vedasi http://thehope.tripod.com/rgface12.htm 36 Tra l'altro, secondo Jon Green, il tritono si potrebbe anche collegare a Tritone, figlio di Poseidone.
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