dossier del centro culturale san giorgio

titolo omosessualità e abusi sui bambini

di Timothy J. Dailey 1
 

postato: 5 gennaio 2018

 

 

Quello della della pedofilia è rimasto (insieme all'incesto) uno degli ultimi tabù da abbattere. In realtà, la legalizzazione di questo vizio ripugnante è una tappa inevitabile e con una sua logica nel cammino forzato verso la nuova società sognata dalle forze sovversive anticristiane. Dopo la legalizzazione del divorzio (1970), dell'aborto (1978), dei matrimoni gay (2016) - e di fatto dell'adozione di bambini a colpi di sentenze - e dell'eutanasia (2017), va da sé che è tempo ormai di riconoscere i «diritti» dei poveri pedofili, vittime di discriminazioni assurde legate a concetti superati di famiglia e di sessualità. Come insegna la Finestra di Overton, basterà iniziare a parlare in qualche talk-show di «pedofobia», di diritti delle minoranze, ecc..., e con la complicità dei soliti politici «cristiani» (buonisti, corrotti e servi del pensiero unico) anche questa mostruosità avrà cittadinanza nella nostra Italia. É solo questione di tempo... a meno che il Padreterno non permetta questo ennesimo peccato sociale. Dio ce ne scampi! Chi capisce il pericolo faccia qualcosa!

 

Premessa

 

Diversi scandali inerenti l'abuso sessuale (vero o presunto) di ragazzi o bambini da parte di sacerdoti gay hanno investito la Chiesa cattolica. Allo stesso tempo, i difensori dell'omosessualità sostengono che organizzazioni giovanili come i Boy Scout dovrebbero essere costrette ad accettare individui omosessuali fra i loro leader adulti.

 

Similmente, la Gay Lesbian and Straight Education Network (GLSEN), un'organizzazione di attivisti omosessuali che si interessa di scuola e di educazione, è all'avanguardia per quanto riguarda la formazione delle Gay-Straight Alliance (GSA) fra gli studenti. La Gay Lesbian and Straight Education Network incoraggia gli insegnanti omosessuali - anche quelli più giovani - ad essere più aperti a riguardo della loro sessualità, in modo da offrire modelli di comportamento agli studenti «gay».

 

gay lesbian and straight education networkgay-straight alliance

 

In definitiva, le leggi o le politiche che normalmente vietano la discriminazione nel mondo del lavoro basata sull'«orientamento sessuale», non fanno eccezione anche quando di mezzo ci sono i bambini o la gioventù. Molti genitori sono preoccupati che i loro figli possano essere molestati, incoraggiati a divenire sessualmente attivi, o ad essere «arruolati» adottando un'identità e uno stile di vita omosessuale.

 

Gli attivisti gay liquidano tali preoccupazioni - almeno in parte - insistendo tenacemente sul fatto che non ci sarebbe alcun collegamento tra l'omosessualità e l'abuso sessuale di bambini. Tuttavia, nonostante gli sforzi da parte di questi attivisti, finalizzati a separare lo stile di vita gay dalla pedofilia, tra queste due realtà rimane un inquietante collegamento.

 

pedofilia

 

Questo perché, per definizione, gli omosessuali maschi sono attratti sessualmente da altri maschi. Mentre le lesbiche non cercano giovani partner sessuali, l'evidenza indica che un numero sproporzionato di uomini gay cerca maschi adolescenti o ragazzi come partner sessuali. In questo articolo considereremo l'evidenza che collega l'omosessualità alla pedofilia:

  • I pedofili sono invariabilmente maschi: quasi tutti i crimini sessuali ai danni di bambini è commesso da uomini;

  • Un numero significativo di vittime è composto da maschi: oltre un terzo di crimini sessuale è commesso ai danni di bambini maschi;

  • L'errore del 10%: molti studi indicano che, contrariamente alle imprecise - ma universalmente accettate - inchieste sulla sessualità condotte dal ricercatore Alfred Kinsey (1894-1956) 2, gli omosessuali variano tra l'1 e il 3% della popolazione;

  • Gli omosessuali sono spesso presenti sulla scena di crimini sessuali ai danni di bambini: gli individui che rappresentano quell'1-3% della popolazione che è attratta sessualmente da persone dello stesso sesso, commettono un terzo dei crimini sessuali ai danni di minori;

  • Alcuni attivisti omosessuali difendono il collegamento storico tra l'omosessualità e la pedofilia: tali attivisti pensano che la difesa dei boy-lovers sia un'azione giusta e legittima;

  • Il tema della pedofilia abbonda nella cultura letteraria omosessuale: la narrativa gay, così come certi trattati accademici, promuovono l'«intimità intergenerazionale».

Sopra: il biologo e sessuologo Alfred Kinsey (il primo a sinistra), autore negli anni '50 dei famosi Report sulla sessualità degli americani, non solo era omosessuale e pedofilo, ma era anche seguace del mago satanista Aleister Crowley (1875-1947).

 

Gli omosessuali maschi commettono un numero sproporzionato di abusi sessuali sui bambini

 

Gli apologisti dell'omosessualità ammettono che alcuni omosessuali molestano sessualmente i bambini, ma negano che è più probabile che gli omosessuali commettano tali reati. Dopo tutto - essi argomentano - la maggioranza dei casi di molestie ai danni di minori è di natura eterosessuale.

 

Se da una parte queste persone hanno ragione in termini di numeri assoluti, questo argomento ignora il fatto che gli omosessuali comprendono solamente una percentuale molto piccola della popolazione. L'evidenza indica che i maschi omosessuali che molestano ragazzi rappresentano una percentuale pesantemente sproporzionata rispetto a quella degli uomini eterosessuali che molestano ragazze. Per dimostrare questo fatto è necessario collegare diverse statistiche riguardanti il problema dell'abuso sessuale di bambini:

  • I perpetratori sono quasi sempre uomini;

  • Un terzo o più degli abusi sessuali su minori sono commessi contro i ragazzini;

  • Gli omosessuali rappresentano meno del 3% della popolazione. Così, una piccola percentuale della popolazione (i gay), commette un terzo o più delle molestia sessuali su bambini.

vittime della pedofilia

 

Quasi tutti i casi di abuso sessuale su minori riguarda gli uomini

  • Un saggio sui predatori sessuali adulti intitolato Sexual Offending Against Children («Criminali sessuali contro bambini») riporta:

«Spesso si crede che la stragrande maggioranza degli abusi sessuali sia perpetrata da maschi e che i sex offender di sesso femminile costituiscano solo una piccola porzione. In effetti, contro 3.000 sex offender adulti di sesso maschile, attualmente in prigione in Inghilterra e nel Galles, ci sono dodici sex offender di sesso femminile» 3.

 

sexual offending against children

Sopra: la copertina dell'opera Sexual Offending Against Children.

  • La psicoterapeuta Kee MacFarlane (insieme ad altri collaboratori) scrive nel libro Sexual Abuse of Young Children: Evaluation and Treatment Report («Abuso sessuale su giovani bambini: valutazione e rapporto del trattamento»): «La grande maggioranza dei criminali sessuali sembra essere composta da maschi» 4.

kee macfarlane

Sopra: Kee MacFarlane e il suo libro Sexual Abuse of Young Children (1986).

  • Un rapporto dell'American Professional Society on the Abuse of Children («Società professionale sull'abuso dei bambini») afferma: «In campioni sia clinici che non-clinici, la stragrande maggioranza di predatori sessuali è composta da maschi» 5.

  • Uno studio pubblicato sul Journal of Sex Research afferma che «nelle donne la pedofilia non esiste o è estremamente rara» 6.

Una percentuale significativa di vittime di abuso sessuale è composta da ragazzi

  • Secondo il Journal of Child Psychiatry,

«quindici anni fa, si credeva comunemente che le ragazze fossero molto più spesso vittime di abusi sessuali rispetto ai ragazzi in un rapporto approssimativamente di nove contro uno, ma diversi studi contemporanei indicano che oggi il rapporto tra le ragazze e i ragazzi vittima di abuso si è restretto notevolmente [...]. La maggioranza delle ricerche di comunità suggerisce un [...] rapporto [...] nell'ordine di due-quattro ragazze contro un ragazzo» 7.

 

Un altro studio ha messo in luce che «oggi, alcuni autori credono che i ragazzi possono essere abusati sessualmente esattamente come le ragazze» 8.

  • Uno studio su 457 predatori sessuali maschi ai danni di bambini pubblicato sul Journal of Sex and Marital Therapy ha rivelato che «approssimativamente un terzo di questi criminali ha diretto la propria attività sessuale contro dei maschi» 9.

abuso sessuale su bambini

 

L'abuso sessuale sui ragazzi è sottostimato

 

Probabilmente, l'attuale percentuale di bambini maschi vittima di abusi sessuali supera le stime. Molti ricercatori riportano i dati diffusi dal Journal of Child Psychiatry, il quale ha evidenziato il fatto che «l'incidenza e la generalità dell'abuso sessuale nei ragazzi è spesso sottovalutata» 10.

  • Il Dr. Robert Johnson, nell'articolo «Medical Aspects of Human Sexuality» («Aspetti medici della sessualità umana»), scrive:

«La stragrande maggioranza dei casi di molestie sessuali sui maschi non viene riportata. Di conseguenza, questi giovani tengono gli incidenti e i loro sentimenti per sé» 11.

 

omopedofilia

  • Un rapporto del Dipartimento di Giustizia sullo sfruttamento sessuale dei bambini spiega la ragione per cui la percentuale di vittime di sesso maschile viene spesso sottovalutata:

«È estremamente probabile che le vittime adolescenti maschi neghino certi tipi di attività sessuale [...]. Essi sono imbarazzati e si vergognano del loro comportamento, e credono giustamente che la società non capirebbe cos'hanno subito [...]. Non importa ciò che fa l'investigatore; in ogni caso, i ragazzi più giovani negherebbero di essere vittime di abusi sessuali» 12.

 

molestie sessuali sui bambini

  • Il Journal of Child Psychiatry aggiunge:

«Solitamente, i ragazzi vengono acculturati in un sistema in cui la fiducia in sé, l'indipendenza e l'abilità sessuale sono doti apprezzate, mentre chi mostra le proprie ferite o l'omosessualità viene denigrato [...]. Ciò può condurre ad una potente repressione o alla cancellazione dell'esperienza avuta che è meglio non raccontare» 13.

 

Gli omosessuali comprendono meno del 3% della popolazione

  • Stando a tre importanti fonti (il General Social Survey, il  National Health and Social Life Survey, e il Censimento degli Stati Uniti), un recente studio demografico valuta che il numero degli omosessuali esclusivamente maschi si aggiri attorno al 2,5% della popolazione americana, mentre il numero di lesbiche corrisponde all'1,4% 14.

  • Uno studio sul comportamento sessuale degli uomini negli Stati Uniti basato sulle ricerche del National Survey of Men (fatto su un campione a livello nazionale rappresentativo di 3.321 uomini di un'età compresa tra i venti e i trentanove anni, pubblicato sulla rivista Family Planning Perspectives), ha scoperto che

«il 2% degli uomini sessualmente attivi in un'età compresa tra i venti e i trentanove anni [...] non aveva avuto alcun genere di attività sessuale con persone dello stesso sesso nel corso degli ultimi dieci anni. Solamente l'1% degli uomini (l'1,3% fra i bianchi e lo 0,2% fra i neri) ha riportato di avere avuto rapporti esclusivamente omosessuali» 15.

  • J. Gordon Muir, scrivendo sul The Wall Street Journal, ha esposto un certo numero di studi secondo cui gli omosessuali rappresentano dall'1 al 3% della popolazione nazionale 16.

  • Nel corso di un'indagine sugli omosessuali sparsi tra le diverse popolazioni, la rivista Archives of Sexual Behavior ha riportato i risultati di una ricerca compiuta su di un campione casuale di residenti nelle Hawaii intervistati al telefono. Lo studio «ha scoperto che solo il 3% di uomini e l'1,2% di donne hanno preso parte ad attività omosessuali o bisessuali» 17. Tuttavia, questo numero relativamente più elevato è da attribuire al fatto che lo studio non si è limitato unicamente agli omosessuali, ma includeva tutti coloro che in un dato periodo della loro vita erano stati impegnati anche in attività omosessuali 18.

Gli omosessuali pedofili sono ampiamente rappresentati nei casi di abuso sessuale su bambini

 

I pedofili omosessuali che molestano sessualmente i bambini rappresentano una percentuale enorme se confrontata alla percentuale totale degli omosessuali a livello nazionale. Un studio pubblicato sul Journal of Sex Research ha reso noto che - come abbiamo già fatto notare più sopra - «approssimativamente un terzo (dei molestatori sessuali di bambini) aveva abusato dei ragazzini, mentre i restanti due terzi avevano stuprato ragazze». Poi gli autori hanno fatto un'osservazione preveggente:

 

«É interessante notare che questo rapporto differisce sostanzialmente dal rapporto che c'è tra i ginefili (gli uomini che che sono sessualmente attratti da donne fisicamente mature) e gli androfili (gli uomini che preferiscono i maschi fisicamente maturi), che è almeno di venti ad uno» 19.

 

contro la pedofilia

Su questo avviso contro la pedofilia è scritto:

«É tempo che fermiamo l'abuso sessuale nascosto».

 

In altre parole, anche se se gli eterosessuali superano in numero gli omosessuali in un rapporto di almeno venti ad uno, i pedofili omosessuali commettono approssimativamente un terzo del numero totale degli abusi sessuali su bambini. Similmente, anche la rivista Archives of Sexual Behavior ha notato che i pedofili omosessuali sono significativamente sovrarappresentati nei casi di abuso sessuale su bambini.

 

La migliore evidenza epidemiologica indica che solamente dal 2 al 4% degli uomini attratti da adulti preferiscono gli uomini 20; al contrario, dal 25 al 40% di uomini sono attratti da bambini 21. Dunque, la percentuale di attrazione omosessuale è da sei a venti volte più alta tra i pedofili 22.

 

Lo squilibrio totale tra le molestie di bambini da parte di omosessuali ed eterosessuali è stato confermato da uno studio pubblicato dalla rivista Archives of Sexual Behavior che ha diviso 260 partecipanti pedofili in tre gruppi: «152 pedofili eterosessuali (attratti unicamente dalle bambine), 43 pedofili bisessuali (attratti sia dai ragazzini che dalle bambine), e 65 pedofili omosessuali (attratti solamente dai ragazzini» 23.

 

pedofilia

 

In altre parole, il 25% dei molestatori era composto da pedofili omosessuali; o il 41% se si includono quelli che molestano sia le ragazze che i ragazzi. Altri studi hanno condotto ad una percentuale insolitamente alta di molestie sui bambini da parte di pedofili omosessuali:

  • Uno studio sulla pedofilia pubblicato sul Psychiatric Journal of the University of Ottawa riporta: «Secondo la letteratura, il rapporto di due a uno di pedofili eterosessuali e omosessuali è stato documentato» 24.

  • Il Journal of Sex Research ha riportato un studio che includeva «199 molestatori di bambine e 96 molestatori di bambini maschi [...]. Ciò indicherebbe una prevalenza proporzionale del 32% di sex offender omosessuali attratti dai ragazzini» 25.

  • Uno studio sui predatori sessuali di bambini maschi apparso sulla rivista Child Abuse and Neglect, ha rivelato che il 14% di essi designa come bersaglio solamente i maschietti, e un ulteriore 28% sceglie le sue vittime sia tra i maschi che tra le femmine, indicando così che il 42% dei pedofili maschi ha preso parte a molestie di natura omosessuale 26.

pedofilia

 

Gli uomini che molestano i bambini sono realmente omosessuali?

 

Gli apologisti gay insistono dicendo che si tratterebbe di uno stereotipo semplicistico della pedofilia. Centrale nei tentativi di disgiungere l'omosessualità dalla pedofilia è l'affermazione secondo cui i pedofili non possono, per definizione, essere considerati omosessuali.

 

Facendo uso di una metodologia discutibile 27, l'organizzazione in difesa dei gay Human Rights Campaign ha pubblicato un documento intitolato Fact Sheet on Sexual Orientation and Child Abuse («Scheda informativa sull'orientamento sessuale e l'abuso sui minori») che afferma: «Di solito, un abusivista sessuale che molesta un bambino dello stesso sesso non viene considerato omosessuale» 28.

 

La base di questa affermazione è l'opinione che i pedofili che molestano i ragazzini non possono essere considerati omosessuali se sono stati sposati o coinvolti sessualmente con donne.

 

human rights campaign

 

L'omosessuale pedofilo: un termine clinico

 

Ciò nonostante, rimane il fatto è che i termini «omosessuale» e «pedofilo» non si escludono reciprocamente: essi descrivono due tipi di attrazione sessuale che si intersecano. Il Webster's Dictionary definisce «omosessuale» un individuo che è attratto sessualmente da persone dello stesso sesso. Il «pedofilo» viene invece definito come «un adulto che è attratto sessualmente dai bambini».

 

La prima definizione si riferisce al genere dell'oggetto sessuale desiderato, mentre la seconda riguarda l'età dell'oggetto sessuale desiderato. Un pedofilo «omosessuale maschio», viene definito come una persona che generalmente è (ma non esclusivamente) attratta sessualmente dai ragazzini, mentre un pedofilo «omosessuale donna» è attratta sessualmente dalle ragazzine 29.

 

Il termine «pedofilo omosessuale» fu usato per la prima volta all'inizio del XX secolo dallo psichiatra viennese Richard von Krafft-Ebing (1840-1902), un pioniere nello studio sistematico della devianza sessuale. Krafft-Ebing descrisse i pedofili come individui orientati eterosessualmente, omosessualmente o bisessualmente 30.

 

richard von krafft-ebing

Sopra: psichiatra Richard von Krafft-Ebing.

 

Questa suddivisione è stata accettata dagli stessi pedofili 31, ed è ampiamente attestata dalla letteratura scientifica:

  • Uno studio sui molestatori di bambini apparso sulla rivista Behavior Research and Therapy indica che «un sottogruppo omosessuale ed eterosessuale possono essere delineati tra questi sex offender» 32.

  • The Journal of Sex and Marital Therapy ha pubblicato uno studio sullo stesso tema che ha trattato «le prevalenze proporzionali della pedofilia eterosessuale e omosessuale» 33. Lo studio commentava i risultati di una ricerca secondo cui «la percentuale dei pedofili omosessuali sarebbe del 45,8%». Anche aggiustando per difetto questo dato, «ciò indicherebbe una percentuale molto più alta (34%) di omosessuali fra i pedofili che tra gli uomini che preferiscono partner fisicamente maturi» 34.

larry kramer

«In quei casi in cui i bambini fanno sesso con uomini gay più vecchi di loro, siano essi i loro insegnanti o chiunque altro, scommetto che spesso, molto spesso, il bambino desidera quel tipo di attività, e magari l'ha anche sollecitata».

 

- Larry Kramer, ebreo, attivista per i diritti della comunità LGBT, fondatore di Gay Men's Health Crisis.

 

(cfr. L. Kramer, Reports from the Holocaust: The Story of an AIDS Activist, St. Martin's Press, New York 1981, pagg. 234-235).

  • In una rassegna di studi sulla pedofilia, lo Psychiatric Journal of the University of Ottawa concludeva: «Le scoperte dei precedenti studi portano a pensare che i pedofili possono essere suddivisi in pedofili eterosessuali e in pedofili omosessuali a seconda delle loro preferenze erotiche [...]. Questo dato è stato confermato anche da questo recente studio» 35. L'articolo classificava la pedofilia omosessuale in tre tipi: la pedofilia dell'omosessuale socialmente inadeguato, la pedofilia dell'omosessuale intrusivo, e la pedofilia dell'omosessuale indifferenziato 36.

  • Uno studio sui pedofili condotto dalla rivista Behavior Research and Therapy concludeva:

«La seconda, e forse la più importante osservazione che abbiamo fatto, è che un sottogruppo omosessuale e uno eterosessuale possono essere delineati fra questi aggressori [...]. Categorizzandoli in questo modo, importanti differenze vengono così inquadrate nel modello delle loro preferenze sessuali» 37.

 

abuso sessuale su minore

  • L'International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology si riferisce ai pedofili omosessuali come ad un «gruppo distinto».

«É più probabile che le vittime dei pedofili omosessuali fossero degli estranei, ed è possibile che essi avessero preso parte a comportamenti parafiliaci (sessualmente devianti; N.d.T.) separati da quello riguardante l'aggressione, e che era più che probabile che essi avessero già accumulato condanne per reati sessuali commessi nel passato [...]. Altri studi hanno dimostrato il rischio di commettere lo stesso crimine rispetto a quelli che avevo molestato delle ragazze è molto più grande, e che la percentuale di recidività dei sex offender riguardante vittime maschili è approssimativamente due volte quella dei molestatori di vittime femminili» 38.

 

Gli omosessuali e gli omosessuali pedofili hanno un'ampia varietà di comportamenti sessuali che smentisce le categorie semplicistiche

 

Nonostante questa evidenza, nei loro sforzi di separare nettamente l'omosessualità dalla pedofilia, gli apologisti dell'omosessualismo insistono su una definizione rigida e stretta dei termini «omosessuale» e «pedofilo» che non permette alcuna sovrapposizione di termini. Essi negano che gli omosessuali siano attratti in numero smoderato dai ragazzini.

 

Inoltre, essi affermano che i pedofili non possono essere classificati come «omosessuali» se per un certo periodo hanno avuto relazioni sessuali con donne. Tuttavia, questa rigida definizione non rende giustizia alla natura complessa della pedofilia. Da molto tempo i ricercatori sono consapevoli del fatto che i pedofili manifestano un'ampia varietà di attrazioni sessuali e di comportamenti, spesso per nascondere la loro attrazione lussuriosa per i ragazzini.

 

Uno studio sui sex offender, pubblicato sull'International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, afferma che «la ragione per cui i molestatori sessuali la fanno franca e rimangono inosservati sta nel fatto che essi non si adattano ad un preciso stereotipo» 39. I dati indicano che sia l'omosessualità che la pedofilia stanno intersecando categorie che ammettono una vasta varietà di comportamenti sessuali.

 

pedofilia
 

I maschi omosessuali sono sessualmente attratti da ragazzini minorenni

  • Uno studio apparso su Archives of Sexual Behavior rivela che gli uomini omosessuali sono attratti dai giovani maschi. Lo studio compara le preferenze sessuali sull'età di uomini e donne eterosessuali con quelle di uomini e donne omosessuali. I risultati mostrano che, in netto contrasto con le altre tre categorie, «almeno nove dei quarantotto uomini omosessuali preferisce le due categorie di maschi più giovani, inclusi i ragazzini di quindici anni» 40.

  • Nell'opera The Gay Report, dei ricercatori omosessuali Karla Jay e Allen Young, gli autori riportano alcuni dati che mostrano che «il 73% degli omosessuali osservati per un certo periodo ha avuto rapporti sessuali con ragazzi dai sedici ai diciannove anni o anche più giovani» 41.

karla jay - allen young - the gay report

Sopra: Karla Jay, Allen Young e il loro libro The Gay Report.

 

Viceversa, gli omosessuali pedofili sono spesso attratti da maschi adulti

  • Uno studio sui sex offender che molestano i bambini maschi, apparso sulla rivista Behavior Research and Therapy, rivela che i pedofili omosessuali maschi sono sessualmente attratti da «maschi di tutte le età». Messi a confronto con i non-predatori, i sex offender hanno mostrato una «grande eccitazione» se esposti a diapositive di maschi nudi di ventiquattro anni: «Come gruppo, i molestatori di bambini hanno risposto con un'eccitazione sessuale moderata [...] di fronte alle foto di maschi nudi di tutte le età» 42.

  • Uno studio canadese condotto su individui incarcerati per pedofilia, pubblicato sul Journal of Interpersonal Violence, ha rivelato che alcuni dei sex offender maschi adulti hanno preso parte ad atti omosessuali con altri maschi adulti 43.

  • Molti pedofili, infatti, si considerano omosessuali. Un studio condotto su 229 molestatori di bambini condannati, pubblicato su Archives of Sexual Behavior, ha rivelato che «l'86% dei molestatori di maschi si è descritto come omosessuale o bisessuale» 44.

  • Padre John Harvey (1918-2010), fondatore e direttore di Courage International, un'associazione di supporto per quei cattolici che lottano contro l'attrazione per persone dello stesso sesso, ha spiegato che «il pedofilo differisce dall'omosessuale comune per il fatto che il primo ammira la fanciullezza nell'oggetto delle sue emozioni, mentre il secondo ne ammira la virilità» 45. Tuttavia, queste categorie non sono completamente separate: se da una parte si può essere d'accordo sul fatto che la maggioranza degli omosessuali non è attratta dai ragazzini, la distinzione tra omosessualità e pedofilia omosessuale non è così assoluta. In alcuni casi, l'interesse oscilla tra i giovani adolescenti e gli adulti; in altri, tra bambini e adolescenti; in casi eccezionali, un uomo può essere interessato ai ragazzini in certi periodi e agli adulti in altri momenti 46.

padre john harvey - courage international

Sopra: Padre John Harvey e il logo dell'associazione Courage International.

 

Molti pedofili sono attratti dalle donne, si sposano e hanno dei figli

 

Gli attivisti gay asseriscono fermamente che la pedofilia non avrebbe nulla a che fare con l'omosessualità in quanto i pedofili sono interessati sessualmente solo ai bambini, mentre gli omosessuali avrebbero relazioni sessuali unicamente con adulti. Abbiamo già visto che questa visione stereotipata non è corretta per quanto riguardo agli omosessuali. Vi è un'abbondante evidenza che dimostra che, anche se primariamente sono interessati ai bambini, nondimeno i pedofili mostrano un'ampia varietà di comportamenti sessuali, incluse le relazioni con donne:

  • Un studio apparso su Child Abuse and Neglect ha rivelato che il 48% dei sex offender o sono sposati o sono stati sposati per un certo periodo della loro vita 47.

  • Il Journal of Interpersonal Violence ha studiato le preferenze sessuali dei pedofili maschi che hanno abusato sessualmente di bambini. Quando hanno paragonato la risposta sessuale del pedofili mediante il gruppo di controllo, essi hanno improvvisamente scoperto che «sorprendentemente, i due gruppi non differiscono nella loro risposta agli stimoli di nudi femminili» 48.

  • Un studio apparso sullo Psychiatric Journal of the University of Ottawa ha rivelato che «la maggior parte dei pedofili di mezza età ha avuto un'attività sessuale significativa con donne adulte» 49. Il 58% dei pedofili inclusi in uno studio aveva almeno un figlio, mentre un'altra ricerca indicò che «più di due terzi dei pedofili sposati nel campione preso in esame aveva dei figli, con una media di 2-3 figli per soggetto» 50.

  • Un rapporto del Dipartimento di Giustizia mise in luce gli stratagemmi indiretti usati dai pedofili per celare i loro veri desideri:

«I sex offender preferenziali possono essere dei "pilastri della comunità", e spesso vengono descritti come "bravi ragazzi". Quasi sempre essi hanno una via di accesso ai bambini (ad esempio, attraverso i matrimoni, il vicinato o la loro occupazione)» 51.

 

pedofilia

 

Quindi, l'evidenza mostra che i pedofili omosessuali non possono essere unicamente definiti come individui che sono attratti da ragazzi minorenni. Infatti, c'è una considerevole sovrapposizione tra l'omosessualità e la pedofilia.

 

La pedofilia nella cultura gay: il collegamento storico tra la pedofilia e il movimento dei diritti gay

 

Il marxista David Thorstad è un'attivista storico del movimento per i diritti gay 52. Egli è stato il primo presidente della Gay Activists Alliance (GAA) con sede a New York, un gruppo prototipo attivista fondato nel dicembre del 1969. Al suo inizio, il Gay Activists Alliance si oppose alla legge che proibisce agli adulti di avere rapporti sessuali con i bambini 53.

 

Thorstad è anche un pedofilo e membro fondatore della North American Man Boy Love Association (NAMBLA). Thorstad sostiene che c'è un naturale ed innegabile collegamento tra l'omosessualità e la pedofilia. Egli non nasconde la sua amarezza constatando il fatto che - secondo lui - il movimento per i diritti gay ha abbandonato la battaglia in favore della pedofilia. Scrive Thorstad:

 

«Gli appassionati di ragazzini furono coinvolti nel movimento gay fin dall'inizio, e la loro presenza fu tollerata. Diversi gruppi giovanili gay incoraggiarono gli adulti a frequentare le loro feste da ballo [...]. C'era un'atmosfera di tolleranza e di gioia in cui si poteva scoprire la miriade di modi di vivere all'interno della subcultura gay e lesbica» 54.

 

david thorstad

Sopra: David Thorstad; a lato il logo della North American Man Boy Love Association.

 

david thorstad pedofilo

Sopra: Thorstad sorride felice insieme a due delle sue giovani vittime.

 

Nel 1979, il numero inaugurale della rivista Gay Community News pubblicò uno «Statement to the Gay Liberation Movement on the Issue of Man/Boy Love» («Comunicato al movimento di liberazione omosessuale sul problema dell'amore tra uomo e ragazzo») che sfidò il movimento a tornare ad una visione di liberazione sessuale totale. In esso si sosteneva che

 

«l'ultima mèta della liberazione omosessuale è il conseguimento della libertà sessuale per tutti, e non solo per i diritti dei gay e delle lesbiche, ma anche per la libertà di espressione sessuale per i giovani e per i bambini».

 

gay community news

Sopra: la testata della rivista irlandese Gay Community News.

 

Nei primi anni c'era una certa riluttanza ad accettare la pedofilia, soprattutto fra gruppi di attiviste femministe e lesbiche. Nel marzo del 1979, la Lesbian Feminist Liberation (LFL) accusò i «cosiddetti "Man/Boy" lovers di tentare di legittimare l'attività sessuale tra bambini e adulti [...]. Le femministe riconobbero facilmente questo atto come l'ultimo tentativo di rendere appetitoso lo sfruttamento sessuale dei bambini».

 

harry hay

Sopra: Harry Hay (1912-2002), uno tra i primi attivisti per la difesa dei diritti della comunità gay negli Stati Uniti, il quale protestò fortemente contro l'iniziale esclusione della NAMBLA agli eventi LGBT, ma che divenne presto una delle associazioni organizzatrici dalla prima Marcia Gay su Washington nel 1979. Hay affermò: «Il rapporto con un uomo più anziano è proprio quello che a tredici, quattordici anni, i bambini hanno bisogno più di ogni altra cosa al mondo». Hay (vedi foto sopra) ha partecipato ad una Gay Pride Parade a Los Angeles, nel 1986, con la scritta sulla schiena: «NAMBLA cammina con me». Egli lottò fino all'ultimo per l'abbassamento della maggiore età in attesa della legalizzazione della pedofilia.

 

La coalizione si schierò pubblicamente opponendosi all'«abuso sessuale dei bambini da parte di persone eterosessuali od omosessuali» 55. Nonostante questa opposizione, Thorstad dichiarò che a partire dal 1985 i pedofili omosessuali erano stati accettati all'interno del movimento gay. Egli citò James Lynn Kepner (1923-1997), in seguito amministratore dell'International Gay and Lesbian Archives di Los Angeles:

 

«Un punto che sto tentando di far capire agli altri è che se oggi noi rifiutiamo gli amanti di ragazzini nel nostro ambiente faremmo meglio a smettere di sventolare la bandiera degli antichi greci, di Michelangelo, di Leonardo da Vinci, di Oscar Wilde, di Walt Whitman, di Horatio Alger e di Shakespeare. Faremmo meglio a smettere di citarli come parte della nostra eredità, a meno che ampliamo il nostro concetto di ciò che significa essere gay al giorno d'oggi» 56.

 

james lynn kepner

Sopra: James Lynn Kepner.

 

Nel 1985, la North American Man Boy Love Association fu ammessa come membro nel Council of Lesbian and Gay Organizations di New York, così come nell'International Gay Association, divenuta oggi International Lesbian and Gay Association (ILGA). A metà degli anni '90, l'International Lesbian and Gay Association, insieme alla North American Man Boy Love Association e ad altri raggruppamenti pedofili scelse lo status di organizzazione non-governativa (ONG) all'interno delle Nazioni Unite (ONU).

 

Il rinnovato tentativo da parte dell'International Lesbian and Gay Association di essere ammessa all'interno dell'ONU fu nuovamente rifiutato nell'aprile del 2002, in quanto l'organizzazione «non ha documentato di aver eliminato al suo interno i gruppi di pedofili (come il NAMBLA)».

 

international lesbian and gay association

Logo dell'International Lesbian and Gay Association.

 

Il Washington Times riportò che Ishtiaq H. Anrabi, delegato pachistano all'Economic and Social Councile all'ONU, espresse preoccupazione per il fatto che l'International Lesbian and Gay Association stava continuando a mantenere segreti i suoi legami con i gruppi pedofili: «Da più di un anno, l'International Lesbian and Gay Association si rifiuta di offrire la documentazione o di permettere la visione del suo elenco di appartenenze e di dimostrare che i gruppi pedofili sono stati espulsi» 57.

 

ishtiaq h. anrabi

Sopra: il pakistano Ishtiaq H. Anrabi.

 

Il tema della pedofilia abbonda nella letteratura gay

 

Il tardo poeta, portavoce della beat generation, Allen Ginsberg (1926-1997) ha illustrato il collegamento ininterrotto tra l'omosessualità e la pedofilia. Molti sanno che Ginsberg fu un illustre poeta omosessuale che fece outing: pochi invece sono al corrente del fatto che egli era anche un pedofilo. Il biografo Raymond-Jean Frontain parla degli articoli di Ginsberg pubblicati sul NAMBLA Bulletin e sul NAMBLA Journal. Egli si chiede come mai i biografi di Ginsberg non abbiano preso in esame i suoi poemi contenenti temi pederastici:

 

«Anche se Shumacher e Barry Miles (il biografo iniziale di Ginsberg) espongono francamente la politica sessuale di Ginsberg, nessuno parla del suo coinvolgimento nella controversa North American Man Boy Love Association [...]. Mi sono riletto i "Collected Poems" e le due raccolte successive di Ginsberg, rimanendo sorpreso dai continui riferimenti ai rapporti anali e alla pederastia che sono emersi» 58.

 

allen ginsberg

«I bambini nudi sono un fattore principale di piacere da secoli, sia per i genitori che per gli spettatori. Quindi, etichettare la pedofilia come qualcosa di criminale è ridicolo».

 

- Allen Ginsberg (1926-1997), ebreo ateo, portavoce della beat generation.

 

(Estratto da un'intervista del 1997 pubblicata sulla rivista The Harvard Gay & Lesbian Review).

 

allen ginsberg - peter orlovsky

Sopra: (da destra) Allen Ginsberg e il suo amante Peter Orlovsky nel 1963.

 

Ginsberg è stato uno dei primi di un numero crescente di scrittori omosessuali nella comunità gay a risentire del fascino della pedofilia. La giornalista Mary Eberstadt, scrivendo sul Weekly Standard, ha documentato come il tabù del sesso con i bambini continua ad erodersi grazie all'impeto degli scrittori omosessuali 59. In maniera rivelatrice, essa offre numerosi esempi di pedofilia contenuti nell'attuale letteratura della narrativa gay. La Eberstadt cita il settimanale The Village Voice, secondo il quale

 

«la narrativa gay è ricca di racconti idilliaci di "relazioni intergenerazionali", il nuovo termine con cui queste storie vengono rispettosamente chiamate» 60.

 

mary eberstadt

Sopra: la gionalista Mary Eberstadt.

 

Altri esempi di narrativa gay che trattano del tema della pedofilia includono:

  • Nell'introduzione della principale antologia omosessuale intitolata Penguin Book on International Gay Writing, dello scrittore gay David Leavitt, si annota realisticamente che «un altro tema "proibito" dal quale gli scrittori europei sembrano sempre meno fuggire è l'amore degli uomini adulti per i ragazzini». Leavitt elogia un libro tematico sulla pedofilia incluso nella succitata antologia come «una forma fresca di narrativa (che) costringe il lettore ad immaginare il mondo da una prospettiva che ordinariamente non approva» 61.

david leavitt - penguin book on international gay writing

Sopra: lo scrittore gay David Leavitt e l'antologia da lui

curata Penguin Book on International Gay Writing (1999).

  • Molti testi inclusi in un'altra antologia, The Gay Canon: Great Books Every Gay Man Should Read («Il canone gay: un grande libro che ogni uomo gay dovrebbe leggere»), di Robert Drake, mette in scena racconti di sesso tra uomo e ragazzino. Uno simile libro è stato elogiato come «un'avventura lirica nei regni dell'amore, della personalità, dell'ambizione e dell'arte [...], una pura gioia da leggere». Il protagonista è il sogno di «un pedofilo: la mente di un uomo nel corpo di un ragazzo» 62. Di un altro romanzo, che contiene descrizioni grafiche della violenza sessuale sui ragazzi, è stato detto che «colpisce dritto al cuore di una delle più grandi fonti [...] dell'angoscia esistenziale gay degli anni '90: cosa fare con gli uomini che amano i ragazzini»? 63.

roberto drake - ther gay canon

Sopra: Robert Drake e l'antologia The Gay Canon (1998).

  • Anche un'altra antologia di narrativa omosessuale intitolata A History of Gay Literature: The Male Tradition («Una storia della letteratura gay: la tradizione maschile»), di Gregory Woods, pubblicata dalla Yale University Press, include «un capitolo piuttosto lungo su "i ragazzi e la fanciullezza", che è apparentemente un resoconto definitivo delle opere letterarie pro-pedofilia» 64. L'Autore appare più interessato ai sentimenti e alle emozioni dell'uomo che a quelli del ragazzo vittima delle sue attenzioni. Egli esplora la questione «se sia giusto o meno a questo riguardo (avere rapporti sessuali con ragazzi) considerarlo come un modo di ritirarsi dalla vita o, al contrario, come una maniera di impegnarsi ad un livello più onesto e meno corrotto» 65.

gregory woods - a history of gay literature: the male tradition

Sopra: Gregory Woods e l'antologia A History of Gay Literature: The Male Tradition (1999).

  • Una percentuale significativa di libri che sono apparsi nella collana di narrativa di best-seller Gay Men's Press, contiene racconti pedofiliaci, inclusi:

- Some Boys («Alcuni ragazzi»; 1969), di Michael Davidson: descritto come le «memorie di un innamorato di ragazzi» che «rievoca i giovani amici dell'Autore nel corso di quattro decenni» 66.

 

 

- For a Lost Soldier («Per un soldato perduto»), di Rudi van Dantzig (1933-2012): la storia di una relazione sessuale tra un soldato e un ragazzino di undici anni, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale 67.

 

rudi van dantzig - for a lost soldier

Sopra: Rudi van Dantzig e il suo libro For a Lost Soldier (1996).

 

- A Good Start, Considering («Un buon inizio, dopo tutto»; 1999), di Peter Ryde: ancora un'altra storia di un ragazzo di undici anni (!) che soffre a causa di un abuso sessuale, ma che viene «liberato» da un adolescente che gli «offre amore e affetto» 68.

 

 

- Terre Haute («Terra alta»), di Will Aitken: accreditato come «un romanzo poetico di risveglio sessuale nel Midwest americano, tracciando il viaggio di un adolescente dall'introspezione al desiderio pericoloso».

 

will aitken - terre haute

Sopra: Will Aitken e il suoi romanzo Terre Haute (1989).

 

- Shiva and Arun (1998), di P. Parivaraj: la storia di due adolescenti indiani che «scoprono presto le gioie del sesso».

- Teardrops on My Drum («Lacrime sul mio tamburo»; 1997), di Jack Robinson: ragazzini scalzi nella Liverpool del 1920 in cerca di «avventura, amore e sesso».

 

shiva and arun - teardrops on my drum

Sopra: le copertine dei libri Shiva and Arun e Teardrops on My Drum.

 

Pubblicazioni pro-pedofilia

 

Gli anni recenti hanno visto la comparsa nelle librerie di pubblicazioni che conferiscono una maschera erudita al fascino della pedofilia nella comunità gay. Tali pubblicazioni tentano di sostenere la causa dell'«intimità intergenerazionale». Il più grande editore gay della nazione, l'Alyson Publications, distribuisce il Daddy's Roommate («Il compagno di stanza di papà»), di Michael Willhoite, e altri libri a tematica gay che propongono l'omosessualità ai bambini e pubblicano libri che difendono i rapporti sessuali tra uomini e ragazzini, inclusi:

 

michael willhoite - daddy's roommate

Sopra: Michael Willhoite e il libro Daddy's Roommate (1991). Esso racconta

la storia quotidiana di un ragazzino che vive con due padri gay.

  • Paedophilia: The Radical Case («Pedofilia: il caso integrale»), di Tom O'Carroll, che contiene informazioni particolareggiate su come avere relazioni sessuali con giovani ragazzi 69.

tom o'carroll - paedophilia: the radical case

Sopra: Tom O'Carroll e il suo libro Paedophilia: The Radical Case (1980).

  • The Age Taboo («L'età tabù»), di Daniel Tsang, un'altra difesa della pedofilia in cui si afferma: «Gli amanti dei ragazzini non sono [...] molestatori di bambini. Chi abusa dei bambini sono [...] i loro genitori che impongono la loro noiosa moralità ai giovani che hanno in custodia» 70.

daniel tsang - the age taboo

Sopra: Daniel Tsang e il suo libro The Age Taboo (1981).

 

The Journal of Homosexuality e la pedofilia

 

Il Journal of Homosexuality è considerato come la principale pubblicazione in lingua inglese del movimento gay. Uno dei più importanti redattori è John DeCecco, uno psicologo alla San Francisco State University che scrive anche sulla rivista filopedofila olandese Paidika. Non deve dunque sorprenderci se nei suoi scritti viene promossa la pedofilia.

 

Nel 1990, il Journal of Homosexuality ha pubblicato una serie di saggi sulla pedofilia che in seguito è stata pubblicata con il titolo Male Inter-Generational Intimacy: Historical, Socio-Psychological, and Legal Perspectives («Intimità intergenerazionale maschile: prospettive storiche, socio-psicologiche e legali»), redatto da diversi autori, tra cui l'avvocato pedofilo olandese Edward Brongersma (1911-1998).

 

male intergenerational intimacy

Sopra: la copertina di Male Intergenerational Intimacy:

Historical, Socio-Psychological, and Legal Perspectives (1991).

 

Nessuno di questi saggi offre una critica effettiva della pedofilia: l'amore tra uomini e ragazzini viene chiassosamente promosso come un diritto naturale degli omosessuali. Nel 1999, l'attivista omosessuale austriaco Helmut Graupner scrisse un articolo sulla pedofilia per il Journal of Homosexuality nel quale affermava:

 

«Le relazioni uomo-ragazzo e donna-ragazza sono indubbiamente relazioni omosessuali, e costituiscono un aspetto della vita gay e lesbica».

 

john dececco

edward brongersma

helmut graupner

John DeCecco Edward Brongersma Helmut Graupner

 

Graupner sostiene che, come tali, le relazioni sessuali consensuali tra omosessuali adulti e giovani (come un ragazzino quattordicenne) costituiscono «un risultato dei diritti gay» 71. Il fascino per la pedofilia continua ancora ad essere causa di preoccupazione all'interno della comunità gay. L'articolista lesbica Paula Martinac, scrivendo sul notiziario omosessuale Washington Blade, ha affermato:

 

«Alcuni uomini gay sostengono ancora che un adulto che ha relazioni omosessuali con un minorenne consenziente fà un favore a quel bambino (o bambina) aiutandolo a fare "outing". Non è pedofilia - dicono - la pedofilia si riferisce solamente ai bambini più piccoli. Al contrario, il sesso tra adulti e giovani viene visto come un importante aspetto della cultura gay, come se la Storia si fosse data un nuovo appuntamento con l'"amore greco" dei tempi antichi. Questa versione romanticizzata delle relazioni sessuali tra adulti e ragazzini è stato uno degli argomenti principali trattati dalla letteratura gay, e ha fatto la sua comparsa anche in film dedicati al mondo omosessuale» 72.

 

nambla bulletin

Sopra: il NAMBLA Bulletin, ovvero la pedofilia allo scoperto.

 

La Martinac aggiunge:

 

«Quando alcuni uomini gay esaltano il sesso tra adulti e giovani, affermando simultaneamente "noi non siamo pedofili", trasmettono alla società un messaggio incoerente [...]. La comunità lesbica e gay non avrà mai successo nel lotta contro lo stereotipo pedofilo finché noi tutti non smetteremo di giustificare il sesso con i ragazzini» 73.

 

paula martinac

Sopra: la giornalista lesbica Paula Martinac.

 

La vittima diventa carnefice: le conseguenze dell'abuso omosessuale sui minori

 

Il rifiuto risoluto dei legami con la pedofilia all'interno del movimento omosessuale è una questione puramente accademica. Forse il più tragico aspetto del collegamento omosessualità-pedofilia è il fatto che gli uomini che molestano sessualmente i ragazzi troppo spesso inducono le loro vittime all'omosessualità e alla pedofilia. L'evidenza indica che un'elevata percentuale di omosessuali e di pedofili sono stati a loro volta abusati sessualmente quando erano bambini:

  • Gli Archives of Sexual Behavior:

«Una delle scoperte più salienti di questo studio è che il 46% degli omosessuali e 22% delle lesbiche hanno affermato di essere stati molestati da piccoli da una persona dello stesso sesso. Questo dato si contrappone a solo il 7% degli uomini eterosessuali e all'1% delle donne eterosessuali che sono stati molestati da una persona dello stesso sesso» 74.

 

elton john

Nel 2007, la rockstar gay Elton John ha donato circa 4.000 fotografie (parte di una sua collezione personale) per un'esposizione allestita al Baltic Centre For Contemporary Art di Gateshead. Fra di esse figuravano diverse fotografie esplicite con bambini nudi scattate da Nan Godin (vedi foto a sinistra), che sono state confiscate dalla polizia a causa del loro contenuto illegale...

 

elton john family

Ciononostante, Elton John e suo «marito» David Furnish («sposato» nel 2014) sono riusciti ad avere in adozione due bambini maschi, Elijah e Zachary...

  • Uno studio condotto su 279 uomini omosessuali-bisessuali con l'AIDS, pubblicato sul Journal of the American Medical Association, afferma:

«Più della metà dei pazienti ha raccontato di avere avuto un rapporto sessuale con un ragazzino di sedici anni, mentre circa il 20% lo ha avuto con bambini di dieci anni» 75.

 

jeffrey curley

Nel 1997, Jeffrey Curley, un bambino di dieci anni del Massachusetts, fu rapito stuprato e ucciso da due pedofili, Salvatore Sicari e Charlie Jaynes, due vicini di casa. Una volta fatto salire in macchina, i due gli promisero di fargli riavere la bicicletta rubata in cambio di prestazioni sessuali. Di fronte al rifiuto del piccolo, i due lo violentarono e lo uccisero. Sulla macchina e nella casa di Jaynes venne ritrovato del materiale informativo del NAMBLA.  

  • Il noto esperto di abusi sessuali sui bambini David Finkelhor ha rivelato che

«i ragazzi molestati da uomini più vecchi è oltre quattro volte più probabile che vengano coinvolti in attività omosessuali rispetto a quelli che non hanno subito molestie. La scoperta va applicata a quasi metà dei ragazzi che hanno avuto simili esperienze [...]. Inoltre, gli adolescenti stessi spesso collegano la loro omosessualità alla loro esperienza sessuale traumatizzante» 76.

 

david finkelhor

Sopra: David Finkelhor.

  • Un studio pubblicato sull'International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology afferma:

«Nel caso dell'infanzia, le esperienze sessuali avute prima dell'età di quattordici anni, il 40% (del campione di pedofili) ha riportato di essere stati coinvolti "molto spesso" in attività sessuali con un adulto, mentre il 28% ha affermato che questo tipo di attività era accaduto "qualche volta"» 77.

 

«É ora che la società prenda coscienza del fatto che non tutto il sesso che coinvolge i bambini è indesiderato, abusivo e dannoso».

 

- Peter Tatchell

attivista britannico, del Movimento di liberazione omosessuale.

(cfr. The Guardian, giugno 1997).

  • Un  rapporto del National Institute of Justice afferma che

«le possibilità che un bambino vittima di abuso sessuale venga arrestato da adulto per un crimine sessuale è 4,7 volte più alta che per le persone [...] che non hanno sperimentato molestie quando erano bambini» 78.

  • Uno studio condotto da Child Abuse and Neglect ha scoperto che il 59% dei sex offender di bambini maschi è stato a sua volta «vittima di abuso sessuale quando era piccolo» 79.

  • Il  Journal of Child Psychiatry ha notato che «c'è una tendenza fra le vittime ragazzini a riepilogare le molestie subite, diventando a loro volta da adulti i perpetratori e qualcun altro la vittima» 80.

i bambini non si toccano

 

Conclusione

 

Il cerchio dell'abuso è il tragico lascito dei tentativi fatti da parte degli omosessuali di legittimare il sesso con i ragazzini. Per molti, troppi ragazzi siamo in ritardo per proteggerli da coloro che hanno approfittato del loro bisogno d'amore e di attenzione. Molti, troppi una volta divenuti adulti perpetrano successivamente le molestie subite da piccoli prendendo parte all'abuso sessuale di altri ragazzini. Solamente smascherando le bugie, le smentite menzognere e le falsità - incluse quelle diffuse nelle scuole - dai predatori sessuali di  bambini, potremo sperare di costruire un muro di protezione attorno ai bambini indifesi fra noi.

 

baron corvo

Sopra: Frederick Rolfe (1860-1913), più noto come «Baron Corvo», è stato uno scrittore e fotografo inglese.  Rolfe, che diceva di essersi convertito dall'anglicanesimo alla religione cattolica, era un pedofilo omosessuale che vendeva ragazzini veneziani ai suoi ricchi amici inglesi. Nonostante la sua riprovevole condotta, alcuni cattolici (!?) lo hanno presentato in un libro apparso recentemente come un «cattolico integrale».

 

http://www.giovannidallorto.com/saggistoria/rolfe/rolfe.html

 

banner centro culturale san giorgio

 

Note

 

1 Traduzione dell'originale inglese Homosexuality and Child Sexual Abuse, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web

https://www.jesus-is-savior.com/Evils in America/Sodomy/child_abuse.htm

2 Molte persone ignorano il fatto che Kinsey stesso era un omosessuale e un pedofilo:

https://www.lifesitenews.com/opinion/one-womans-quest-to-expose-the-pedophile-alfred-kinsey-and-his-demented-sex

3 Cfr. D. Fisher, «Adult Sex Offenders: Who are They? Why and How Do They Do It»? («Criminali sessuali adulti: chi sono? Perché e come fanno ciò»?); cit. in T. Morrison, Sexual Offending Against Children («Crimini sessuali contro i bambini»), Routledge, Londra 1994, pag. 11.

4 Cfr. K. MacFarlane e al., Sexual Abuse of Young Children: Evaluation and Treatment, The Guilford Press, New York 1986, pag. 9 (Herman and Hirschman, 1981; Lindholm and Willey, 1983).

5 J. Briere e al., The APSAC Handbook on Child Maltreatment («Il manuale dell'APSAC sul maltrattamento del bambino»), Sage Publications, Thousand Oaks 1996), pagg. 52, 53.

6 K. Freund e al., «Pedophilia and Heterosexuality vs. Homosexuality» («Pedofilia ed eterosessualità contro omosessualità»), in Journal of Sex and Marital Therapy, nº 10, Autunno 1984, pag. 198; vedi anche K. Freund, K-R. J. Watson, «The Proportions of Heterosexual and Homosexual Paedophiles Among Sex Offenders Against Children: an Exploratory Study («Le proporzioni di eterosessuali e omosessuali pedofili fra i criminali sessuali contro i bambini: uno studio esplorativo»), in Journal of Sex and Marital Therapy, nº 18, 1992, pag. 34.

7 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, «The Sexual Abuse of Male Children and Adolescents: A Review of Current Research» («L'abuso sessuale nei bambini maschi e adolescenti: un'analisi delle ricerche attuali»), in Journal of Child Psychiatry, nº 33, 1992; cit in B. Finkelman, Sexual Abuse («Abuso sessuale»), Garland Publishing, New York 1995, pag. 300.

8 Cfr. Cfr. K. MacFarlane e al., op. cit., pag. 9 (Groth, 1978; O'Brien, 1980).

9 Cfr. K. Freund e al., art. cit., pag. 197. «La prevalenza proporzionale dei predatori ai danni di bambini maschi in questo gruppo di 457 sex offenders ai danni di fanciulli è del 36%». Vedi anche K. Freund e al., «Heterosexuality, Homosexuality, and Erotic Age Preference» («Eterosessualità, omosessualità e preferenza erotica dell'età»):  «Approssimativamente un terzo di questi individui ha aggredito ragazzi, mentre i due terzi hanno aggredito ragazze. Questo dato è consistente rispetto alle proporzioni riportate in due studi precedenti» (pag. 107).

10 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, art. cit., pag. 315.

11 Cfr. R. L. Johnson, «Long-term Effects of Sexual Abuse in Boys» («Effetti a lungo termini dell'abuso sessuale sui ragazzi»), in Medical Aspects of Human Sexuality, settembre 1988, pag. 38.

12 Cfr. «Understanding and Investigating Child Sexual Exploitation» («Comprendere e indagare sullo sfruttamento sessuale del bambino»), Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Office of Justice Programs, 1997, pag. 12.

13 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, art. cit., pag. 302.

14 Cfr. D. Black e al., «Demographics of the Gay and Lesbian Population in the United States: Evidence from Available Systematic Data Sources» («I dati demografici sulla popolazione gay e lesbica negli Stati Uniti: evidenza proveniente dalle fonti sistematiche di dati disponibili»), in Demography, nº 37, maggio 2000, pag. 141.

15 Cfr. J. O. G. Billy e al., «The Sexual Behavior of Men in the United States» («Il comportamento sessuale dell'uomo negli Stati Uniti»), in Family Planning Perspectives, nº 25, marzo-aprile 1993, pag. 58.

16 Cfr. J. G. Muir, «Homosexuals and the 10 percent Fallacy» («Gli omosessuali e l'errore del 10%»), in The Wall Street Journal, del 31 marzo 1993.

17 Cfr. M. Diamond, «Homosexuality and Bisexuality in Different Populations» («Omosessualità e bisessualità tra le diverse popolazioni»), in Archives of Sexual Behavior, nº 22, 1993, pag. 300.

18 Ibid., pag. 293. Significativamente, un certo numero di studi che sono stati osservati, e che distorcono verso l'alto le percentuali complessive di omosessuali, includono definizioni così vaghe come quelle di chi afferma di non aver avuto «alcun contatto corporeo omosessuale». Per contro, uno studio che è stato limitato a chi si identifica come omosessuale, è giunto alla conclusione che meno del 2% dei maschi intervistati considera il proprio «orientamento sessuale» come omosessuale.

19 Cfr. K. Freund e al., art. cit., pag. 107. In questo e in altri studi precedenti, Freund afferma che probabilmente gli omosessuali non sono più attratti dai bambini di quanto non lo siano gli eterosessuali (pag. 115). Tuttavia, Silverthorn e altri, menzionano i limiti degli studi di Freund e di altri ricercatori: «Gli studi sugli omosessuali con preferenze maschili sono limitati [...]. É possibile che lo studio di Freund (1973) sia stato compromesso dal fatto che gli uomini omosessuali utilizzati nello studio siano stati selezionati tra quelli che sono attratti sessualmente da adulti e non da ragazzini maschi. Lo studio di Bailey (1994) fu limitato in quanto non presentava partecipanti con stimoli oggettivi, ma con partecipanti ai quali era stato semplicemente chiesto di riferire l'età preferita del partner sessuale [...]. Lo studio di Jankowiak (1992) [...] fu limitato in due modi: i partecipanti omosessuali maschi avevano un'età limitata a "professionisti di mezza età", e anche gli stimoli presentati ai partecipanti erano riferiti ad un'età limitata ("l'Università della mezza età")». Silverthorn tentò di correggere queste deficienze, e nel suo studio scoprì che gli omosessuali «preferiscono partner più giovani rispetto a quelli che preferiscono partner donne, incluse le quindicenni» (cfr. Z. A. Silverthorne-V. L. Quinsey, «Sexual Partner Age Preferences of Homosexual and Heterosexual Men and Women», in Archives of Sexual Behavior, nº 29, febbraio 2000, pagg. 67-76).

20 Cfr. ACSF Investigators, 1992; J. O. G. Billy e al., 1993; Fay e al., 1989; Johnson e al., 1992.

21 Cfr. Blanchard e al., 1999; Gebhard e al.,1965; Mohr e al., 1964.

22 Cfr. R. Blanchard e al., «Fraternal Birth Order and Sexual Orientation in Pedophiles» («Ordine fraterno di nascita e orientamento sessuale nei pedofili»), in Archives of Sexual Behavior, nº 29, 2000, pag. 464.

23 Ibid., pag. 461.

24 Cfr. J. M. W. Bradford e al., «The Heterogeneity/Homogeneity of Pedophilia» («L'eterogeneità e l'omogeneità della pedofilia»), in Psychiatric Journal of the University of Ottawa, nº 13, 1988, pag. 225. In un altro punto, lo studio annota: «I ricercatori hanno stimato l'incidenza della pedofilia omosessuale tra il 19 e il 33% delle molestie riportate» (pag. 218).

25 Cfr. K. Freund e al., art. cit., pag. 197.

26 Cfr. M. Elliott, «Child Sexual Abuse Prevention: What Offenders Tell Us» («Prevenzione dell'abuso sessuale sul bambino: cosa ci dicono i predatori»), in Child Abuse and Neglect, nº 19, 1995, pag. 581.

27 La scheda informativa discute uno studio condotto da Carole Jenny e al. in cui si afferma che solamente due su 269 molestatori di bambini potrebbero essere identificati come gay o lesbiche (cfr. C. Jenny e al., «Are Children at Risk for Sexual Abuse by Homosexuals»?, in Pediatrics, nº 94, luglio 1994, pagg. 41-44). Tuttavia, lo studio della Jenny utilizza una tecnica di ricerca atipica: i molestatori di bambini non sono stati intervistati. Invece, i ricercatori hanno preso in considerazione solo le opinioni soggettive degli «informatori» che hanno accompagnato le vittime all'ospedale. Le qualifiche di tali «informatori» necessarie per determinare il comportamento sessuale del molestatore non sono mai state stabilite. È stato comunque determinato in anticipo che i pedofili che molestano i ragazzini non possono essere considerati gay se hanno avuto relazioni sessuali con donne; si tratta è una conclusione scontata che se alcuni pedofili - che spesso hanno amiche, si sposano e hanno dei figli - non verrà identificato come omosessuale. Lo studio della Jenny ha usato questo stretto profilo nonostante il fatto che lo studio stesso ha rivelato che il 22% dei perpetratori era dello stesso sesso della vittima. In questi casi, i molestatori hanno preso chiaramente parte ad una molestia sessuale di natura omosessuale.

28 Cfr. Fact Sheet on Sexual Orientation and Child Abuse, Human Rights Campaign, 2001: disponibile alla pagina web

http://hrc.grassroots.com/family/soandchildabusefact

La scheda informativa discute il succitato studio di Carole Jenny e al., che afferma che, come abbiamo visto, sostiene che solo due di 269 molestatori di bambini può essere identificato come gay o lesbica (cfr. C. Jenny e al., art. cit., pagg. 41-44). Ma come abbiamo fatto notare, il metodo utilizzato dalla Jenny è più che discutibile.

29 Notare che in questo caso che la definizione universalmente accettata di «bambino» viene impiegata per indicare un individuo che è tra l'infanzia e l'età della maturazione.

30 Cfr. J. M. W. Bradford e al., art. cit., pag. 218.

31 Cfr. «(Pedophiles) Can Be of Either Sex or any (Sexual) orientation, i.e., Homosexual, Heterosexual or Bisexual. Paedophilia: Some Questions and Answers («[I pedofili] possono essere di un altro sesso i di [alcun] orientamento sessuale, ad esempio, omosessuale, eterosessuale o bisessuale: alcune domande e risposte»), Paedophilic Informational Exchange, Londra 1978; cit. in S. L. Goldstein, «Investigating Child Sexual Exploitation: Law Enforcement's Role» («Indagando sullo sfruttamento sessuale del bambino»), in FBI Law Enforcement Bulletin, nº 53, gennaio 1984, pag. 23.

32 Cfr. W. L. Marshall e al., «Sexual Offenders Against Male Children: Sexual Preferences» («Predatori sessuali contro bambini maschi: preferenze sessuali»), in Behavior Research and Therapy, nº 26, marzo 1988, pag. 390.

33 Cfr. K. Freund e al., art. cit., pag. 194.

34 Ibid., pag. 197.

35 Cfr. J. M. W. Bradford e al., art. cit., pag. 217.

36 Ibid., pagg. 218, 219.

37 Cfr. W. L. Marshall e al., art. cit., pag. 390.

38 Cfr. J. Bickley-A. R. Beech, «Classifying Child Abusers: Its Relevance to Theory and Clinical Practice» («Classificando i molestatori di bambini: la sua rilevanza nella teoria e nella pratica clinica»), in International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, nº 45, 2001, pag. 56.

39 Cfr. K. A. Danni e al., «An Analysis of Predicators of Child Sex Offender Types Using Presentence Investigation Reports» («Un'analisi dei tipi di molestatori sessuali dei bambini che usano rapporti investigativi preliminari»), in International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, nº 44, 2000, pag. 491.

40 Cfr. Z. A. Silverthorne-V. L. Quinsey, art. cit., pag. 73.

41 Cfr. K. Jay-A. Young, The Gay Report: Lesbians and Gay Men Speak Out about Sexual Experiences and Lifestyles («Il rapporto gay: lesbiche e omosessuali parlano apertamente delle loro esperienze sessuali e dei loro stili di vita»), Summit Books, New York 1979, pag. 275.

42 Cfr. W. L. Marshall e al., art. cit., pag. 383.

43 Cfr. W. L. Marshall e al., «Early Onset and Deviant Sexuality in Child Molesters» («Primo inizio e sessualità deviante nei molestatori di bambini»), in Journal of Interpersonal Violence, nº 6, 1991, pagg. 323-336.

44 Cfr. W. D. Erickson, «Behavior Patterns of Child Molesters» («Modelli di comportamento dei molestatori di bambini»), in Archives of Sexual Behavior, nº 17, 1988, pag. 83.

45 Cfr. J. F. Harvey, o.s.f.s., The Homosexual Person: New Thinking in Pastoral Care («La persona omosessuale: un pensiero nuovo nella cura pastorale»), Ignatius Press, San Francisco 1987, pag. 221.

46 Ibid., pag. 219.

47 Cfr. M. Elliott, art. cit., pag. 581.

48 Cfr. W. L. Marshall e al., «Sexual Offenders Against Male Children: Sexual Preferences», pag. 383.

49 Cfr. J. M. W. Bradford e al., art. cit., pag. 219.

50 Ibid., pag. 224.

51 Cfr. Understanding and Investigating Child Sexual Exploitation, pag. 5.

52 Thorstad è co‑autore, con John Lauritsen, dell'opera The Early Homosexual Rights Movement (1864‑1935) («Gli inizi del movimento per i diritti degli omosessuali - 1864-1935»), Times Change Press, New York 1974.

53 Cfr. D. Thorstad, «Man/Boy Love and the American Gay Movement» («L'amore tra uomo e ragazzo e il movimento omosessuale americano»), in Journal of Homosexuality, nº 20, 1990, pag. 252.

54 Ibid., pag. 253.

55 Ibid., pag. 258.

56 Ibid., pag. 266.

57 Cfr. G. Archibald, «U.N. Group Keeps Ban on Gay Lobby» («Un gruppo dell'ONU mantiene il suo divieto a riguardo della lobby gay»), in Washington Times, del 1º maggio 2002.

58 Cfr. R.-J. Frontain, «The Works of Allen Ginsberg» («Le opere di Allen Ginsberg»), in Journal of Homosexuality, nº 34, 1997, pag. 109.

59 Cfr. M. Eberstadt, «"Pedophilia Chic" Reconsidered» («La "pedofilia elegante" riconsiderata»), in The Weekly Standard, nº 6, dell'8 gennaio 2001.

60 Ibid., pag. 21.

61 Ibid., pag. 22.

62 Ibid.

63 Ibid.

64 Ibid., pag. 23.

65 Ibid. Il grassetto è dell'Autrice.

66 Ibid., pag. 23.

67 Ibid.

68 Dal sito web della Gay Men's Press; www.gmppubs.co.uk/cgi-bin/web_store/web_store.cgi

69 Cfr. T. O'Carroll, Paedophilia: The Radical Case, Alyson Publications, Boston 1982.

70 Cfr. D. Tsang, The Age Taboo: Gay Male Sexuality, Power, and Consent, Alyson Publications (Boston)Gay Men's Press (Londra), 1981, pag. 144.

71 Cfr. H. Graupner, «Love Versus Abuse: Crossgenerational Sexual Relations of Minors: A Gay Rights Issue»? («Amore contro abuso: relazioni sessuali intergenerazionali dei minori: un esito dei diritti gay»?) in Journal of Homosexuality, nº 37, 1999, pagg. 23, 26.

72 Cfr. P. Martinac, «Mixed Messages on Pedophilia Need to be Clarified, Unified» («I messaggi variegati sulla pedofilia devono essere chiarificati, unificati»), in Washington Blade, del 15 marzo 2002.

73 Ibid.

74 Cfr. M. E. Tomeo e al., «Comparative Data of Childhood and Adolescence Molestation in Heterosexual and Homosexual Persons» («Dati comparativi delle molestie sulla gioven tù o sull'adolescenza nelle persone eterosessuali e omosessuali»), in Archives of Sexual Behavior, nº 30, 2001, pag. 539.

75 Cfr. H. W. Haverkos e al., «The Initiation of Male Homosexual Behavior» («L'iniziazione nel comportamento maschile omosessuale»), in The Journal of the American Medical Association, nº 262, del 28 luglio 1989, pag. 501.

76 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, art. cit., pag. 316.

77 Cfr. G. A. Sawle-J. Kear-Colwell, «Adult Attachment Style and Pedophilia: A Developmental Perspective» («Stile di affetto adulto e pedofilia: una prospettiva di sviluppo»), in International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, nº 45, febbraio 2001, pag. 6.

78 Cfr. C. Spatz Widom, «Victims of Childhood Sexual Abuse - Later Criminal Consequences» («Vittime di abusi sessuali nell'infanzia - conseguenze criminali successive»); «Victims of Childhood Sexual Abuse Series» («Vittime di abusi sessuali infantili in serie»), NIJ Research, in Brief, marzo 1995, pag. 6.

79 Cfr. M. Elliott, art. cit., pag. 582.

80 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, art. cit., pag. 319. Watkins menziona numerosi studi che confermano che tra il 19% ed il 61% dei sex offender maschi è stato precedentemente vittima di un abuso sessuale.

 

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