titolo essere un buon musulmano secondo il corano

di Faoudel 1

 

postato: 17 giugno 2017

 

maometto

Sopra: Maometto stringe tra le mani il Corano.

 

Prefazione

 

Immancabilmente, dopo qualsiasi attentato di matrice islamica, la maggiori reti televisive sono solite proporre al loro pubblico una foresta di talk-show in cui un certo numero politici, giornalisti, opinionisti o esperti di cultura di qualsiasi tendenza sono chiamati a esprimere la loro opinione sull'ultimo fatto delittuoso. Di norma, le opinioni vanno in due direzioni opposte:

  • da una parte c'č chi sostiene che questi attentati sono uno dei risultati diretti della predicazione maomettana sul nostro suolo, e che di conseguenza le forze dell'ordine dovrebbero controllare maggiormente le persone che frequentano le moschee e gli imam che le gestiscono, o che bisognerebbe limitare il flusso dei migranti provenienti da nazioni a maggioranza musulmana, ecc...

  • dall'altra, invece, ci sono i soliti «buonisti» di turno, i quali escludono a priori che la causa principale del terrorismo sia da ricercarsi nel contenuto del Corano stesso. Essi inoltre avvisano che se si andasse in quella direzione si finirebbe inevitabilmente per generare nella popolazione una pericolosa ondata di panico e si correrebbe il rischio di diffondere una discriminazione contagiosa nei confronti di tutti gli islamici che vivono sul nostro territorio. In questo contesto, vengono spesso invitati a presentare la loro testimonianza anche vari rappresentanti delle comunitą islamiche locali, che il pił delle volte prendono le distanze dai musulmani che predicano la jihad. Ma questi musulmani «moderati» seguono il Corano come i loro correligionari pił «radicalizzati» o sono dei pessimi islamici?

talk show

 

  Dal canto loro, i rappresentanti della Chiesa cattolica, tranne qualche rarissimo caso, se invitati a queste trasmissioni o interpellati dai giornalisti, non fanno che ripetere che l'islam non č di per sé una religione violenta, ma che anzi č una religione di pace con la quale bisogna dialogare, o che il terrorismo sarebbe un fenomeno privo di collegamenti con la fede in Alląh, e che comunque l'incitamento alla violenza riguarderebbe una piccola minoranza di esagitati che non rappresentano la comunitą islamica mondiale.

 

bergoglio legge il corano

Sopra: il 29 novembre 2014, Jorge Mario Bergoglio č entrato nella moschea

del sultano Ahmet ad Istanbul, in Turchia, dove il Gran Muftģ gli ha illustrato una copia del Corano.

 

Ma nessuna - dico nessuna - delle parti in causa (da quel che mi risulta) si č mai preso la briga di leggere pubblicamente (sulle reti nazionali) almeno alcuni dei tanti versetti del Corano che dettano i rapporti degli islamici con i «miscredenti». Eppure, a rigor di logica, quando si vuole giudicare una religione lo si dovrebbe fare partendo da due basi fondamentali:

  • la prima č un'analisi del libro sacro di quel credo;

  • la seconda, ciņ che la Storia ha da insegnarci a quel proposito.

Ora, come gią detto, nessuno ha mai osato leggere alla televisione alcuni dei versetti coranici che troverete di seguito. Quanto alla Storia, da sempre considerata maestra di vita, i media sono soliti distorcerla sistematicamente (il «politicamente corretto»), e nel caso particolare dell'islam, a tacere tutto ciņ che essa ha registrato nel corso dei secoli.

 

stampa politicamente corretta censura

 

Eppure non č un mistero che da quando l'islam č sorto (nel VII secolo d. C.), la bandiera con la mezza luna ha iniziato a estendere la sua ombra su un territorio sempre pił vasto, e - si badi bene - non mediante la predicazione pacifica, ma a suon di  spada. E cosģ, dopo aver conquistato il Nord Africa (a quel tempo cristiano), i maomettani si sono mangiati la Spagna (liberata solo nel 1492, dopo 750 anni di occupazione). Dopo di che si sono registrati almeno tre tentativi di invadere l'Europa intera legati ad altrettanti nomi di famose battaglie vinte dai cristiani.

  • La prima č la battaglia di Poitier, combattuta l'11 ottobre 732, in cui le forze arabo-berbere guidate da Abd al-Rahmān al-Ghāfiqī furono sconfitte dall'esercito franco di Carlo Martello (690-741);

  • La seconda č la battaglia di Lepanto, avvenuta il 7 ottobre 1571, in cui la flotta cristiana della Lega Santa, voluta da Papa San Pio V (1504-1572), inflisse una dura sconfitta navale alla flotta ottomana e liberņ l'Italia (e l'Europa) dal pericolo di essere invasa dal mare;

  • E infine, la battaglia di Vienna, che ebbe luogo tra l'11 e il 12 ottobre 1683, dove con il suo provvidenziale intervento Jan Sobieski (1629-1696), re di Polonia, riuscģ a mettere in fuga l'esercito turco composto da 140.000 uomini che da due mesi assediava la cittą. Se Vienna fosse caduta, l'Europa sarebbe stata rapidamente conquistata dai maomettani, grazie anche al tradimento dei protestanti che collaborarono con l'invasore.

carlo martello

jan sobieski

Carlo Martello Jan Sobieski

 

san pio V - lepanto

Sopra: Papa San Pio V riceve dal Cielo la notizia

dell'avvenuta vittoria della flotta cristiana su quella turca.

 

L'elenco delle battaglie e delle stragi - si pensi solamente agli 813 martiri di Otranto uccisi dai saraceni il 14 agosto 1480, o al genocidio armeno (1,5 milioni di cristiani uccisi dai turchi negli anni 1915-1916) -  sarebbe molto pił lungo, ma credo che mille anni di guerra tra la Croce e la mezza luna siano pił che eloquenti per farsi un'dea dell'aggressivitą di questa falsa religione.

 

genocidio armeno

Sopra: donne armene crocifisse dai turchi nel 1915.

 

Nonostante tali guerre siano state sempre di natura difensiva, il fatto che siano state condotte dalla cristianitą per difendere non solo i territori europei, ma anche la propria identitą religiosa, ne fanno eventi di cui č meglio non parlare vista la laicitą (leggi «anticristianesimo») dell'attuale Europa. Come insegna il famoso proverbio, «chi dimentica la Storia č condannato a ripeterla»...

 

cattedrale di otranto

Sopra: la Cattedrale di Otranto conserva i resti mortali degli 813 cristiani

che preferirono il martirio all'abiura della fede cattolica.

 

E poiché i mass-media si guardano bene dallo spiegare alla gente cosa insegni il Corano a riguardo dei non-musulmani, siamo lieti di presentare questa breve raccolta di versetti inneggianti la jihad (la «guerra santa») contro gli «infedeli». Che la Vergine del Rosario, che con la Sua intercessione gią ci salvņ a Lepanto, apra gli occhi sull'islam a questa generazione di ciechi che rifiutando di vedere ciņ che č davanti ai loro occhi rischiano di perdere la loro libertą, la loro vita e forse la loro anima.

 

  Paolo Baroni

 

Premessa

 

La legittimitą conta nei suoi ranghi diversi musulmani, e il nostro punto di contatto con loro risiede nel rispetto comune della legge naturale com'č stata difesa da persone come lo statista ottomano Ahmed Atif Efendi. Peraltro, numerosi musulmani di Algeria, Tunisia e Marocco ci hanno espresso il loro entusiasmo all'epoca dell'uscita nel nostro sito dell'articolo Antigone, héroļne de la loi naturelle 2.

 

Resta il fatto che il Corano, che č il fondamento dell'islam, rimane molto lontano dal messaggio evangelico d'amore per il prossimo, e persino dall'amore di Dio. Da ciņ la necessitą della lettura dei versetti coranici che seguono. Alląh č un dio di guerra e di castighi, temuto ma non amato perché non ama: gli uomini sono i suoi schiavi e non sono sicuri di essere salvi se non nella lotta contro l'infedele.

 

Il Dio del vangelo ama gli uomini e desidera talmente il loro amore che ha chiesto loro di chiamarlo «Padre», come ce lo ha rivelato il Verbo di Dio, Gesł Cristo (Gesł il Salvatore). Sono salvi coloro che hanno fede in Lui, che vivono il Vangelo e annunciano «la buona novella» dell'amore di Dio e della redenzione dal peccato mediante il sacrificio del Verbo incarnato (Vangelo significa infatti «buona novella»). Ogni persona - cattolico, musulmano, ebreo o ateo - dovrebbe leggere il Vangelo e il Corano prima di parlarne.

 

crocifissione

 

Una traduzione del Corano che proviene delle fonti pił autorevoli dell'islam

 

- La versione delle Edizioni Al Bouraq

La versione che utilizzeremo in questo articolo č Le Saint Coran, la traduction en langue franēaise du sens de ses versets (Edizioni Al Bouraq, Beirut, Libano).

 

- Una traduzione del Corano promossa da re Fahd dell'Arabia Saudita

 

«Il desiderio ardente di veder apparire una traduzione sana ed esente da critiche, ha spinto il Servitore dei Luoghi Santi dell'islam, re Fahd Ibn 'Ad al-'Azļz, allora vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ad emettere l'ordinanza reale n° 19888, del 16/8/1400 H., mediante la quale ha potuto contare sulla Presidenza Generale delle Direzioni delle Ricerche Scientifiche Islamiche, dell'Ifta (delle fatwa-s), della Predicazione e dell'Orientamento Religioso per la responsabilitą e la cura di rivedere una traduzione del Corano 3. [...]. La traduzione del Sacro Corano realizzata dal professor Muhammad Hamidullah č stata accettata a causa della sua chiarezza e della sua fedeltą molto prossima al Testo sacro 4. Firmato: "La Presidenza Generale delle Direzioni delle Ricerche Scientifiche Islamiche, dell'Ifta ', della Predicazione e dell'orientamento Religioso"» 5.

 

re fahd - corano

Sopra: re Fahd (1921-2005) dell'Arabia Saudita e il Corano

che ha fatto tradurre dal professor Muhammad Hamidullah.

 

Il Corano, costituzione suprema spirituale e temporale dei musulmani

 

«Il Corano č una costituzione suprema che organizza la vita - sia spirituale che temporale - dei musulmani che vivono nella Cittą-Stato. A partire da ciņ, il lettore sarą portato a constatare che il testo sacro contiene non solo un insegnamento spirituale fecondo, ma anche una morale molto elevata, sostenuta e difesa da un corpus juris di regole giuridiche precise e dettagliate che fanno di esso una disciplina scientifica molto elaborata» 6.

 

Il sentiero di Alląh, o la lotta contro i nemici di Alląh

 

- Del dovere imperioso di combattere sul sentiero di Alląh

 

- «Oh voi che credete! Lanciatevi nel sentiero di Alląh 7, vi siete appesantiti sulla terra. La vita presenta vi piace pił dell'aldilą? Ora, il godimento della vita presente sarą solamente poca cosa se comparata all'aldilą»! (Sura 9, v. 38).

 

- «Se non vi lancerete nella lotta, (Alląh) vi castigherą con doloroso castigo e vi sostituirą con un altro popolo, mentre voi non potrete nuocergli in nessun modo. Alląh č onnipotente» (Sura 9, v. 39).

 

isalm e corano

 

- Combattere coloro che non seguono il sentiero di Alląh

 

- «Coloro che credono combattono per la causa di Alląh, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana»  (Sura 4, v. 76).

 

- «Combatti dunque per la causa di Alląh - sei responsabile solo di te stesso - e incoraggia i credenti (nel combattimento). Forse Alląh fermerą la violenza dei miscredenti. Allah č pił temibile nella sua forza, č pił temibile nel suo castigo» (Sura 4, v. 84).

 

- Non siete voi che li uccidete, ma č Alląh che li uccide

 

- «O voi che credete, quando incontrerete (l'armata) dei miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle» (Sura 8, v. 15).

 

- «Chi in quel giorno volgerą loro le spalle - eccetto il caso di stratagemma per (meglio) combattere o per raggiungere un altro gruppo - incorrerą nella collera di Alląh e il suo rifugio sarą l'inferno. Quale triste rifugio»! (Sura 8, v. 16).

 

- «Non siete voi che li avete uccisi: ma č Alląh che li ha uccisi» (Sura 8, v. 17).

 

corano - islam

 

- Il vero musulmano č quello che combatte sul sentiero di Alląh

 

- «Non sono eguali i credenti che rimangono nelle loro case (eccetto coloro che sono malati) e coloro che lottano, con la loro vita e i loro beni, per la causa di Alląh. A questi Alląh ha dato eccellenza su coloro che non combattono e una ricompensa immensa» (Sura IV, v. 95).

 

- «Coloro che mantengono fede agli impegni presi, coloro che sono pazienti nelle avversitą e nelle ristrettezze, e nella guerra, ecco coloro che sono veritieri, ecco i timorati» (Sura 2, v. 177).

 

- «I veri credenti sono coloro che credono in Alląh e nel suo profeta senza mai dubitarne e che lottano con i loro beni e le loro persone per la causa di Alląh: essi sono i sinceri» (Sura 49, v. 15).

 

- «Coloro che credono in Alląh e nell'Ultimo Giorno non ti chiedono dispensa, quando si tratta di lottare con i loro beni e le loro vite. Alląh conosce coloro che (lo) temono» (Sura 9, v- 44).

 

- «Non hai visto coloro ai quali fu detto: "Astenetevi dal combattere 8, eseguite l'orazione 9 e pagate la decima"? 10. Quando fu loro ordinato di combattere, ecco che una parte di loro fu presa da un timore per gli uomini, come timore di Alląh o ancora maggiore, e dissero: "O Signor nostro, perché ci hai ordinato la lotta? Se potessi rinviarci il termine"! Di': "Č infimo il godimento di questo mondo, l'altra vita č migliore per chi č timorato (di Alląh). Non subirete neanche un danno grande come una pellicola di dattero» (Sura 4, v, 77).

 

- «Vi č stato ordinato di combattere, anche se non lo gradite. Ebbene, č possibile che abbiate avversione per qualcosa che invece č un bene per voi, e puņ darsi che amiate una cosa, che invece vi č nociva. Alląh sa mentre voi non sapete» (Sura 2, v. 216).

 

- «Coloro che credono, che sono emigrati e che lottano sul sentiero di Alląh con i loro beni e le loro vite, hanno i pił alti gradi presso Alląh. Essi sono i vincenti» (Sura 9, v. 20).

 

- «Combattete per la causa di Alląh contro coloro che vi combattono, e non trasgredite, perché Alląh non ama coloro che trasgrediscono» (Sura 2, v. 190).

 

- «O profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento, e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Perché in veritą č gente che nulla comprende» (Sura 8, v. 65).

 

corano - islam

 

- Quelli che sono uccisi sul sentiero di Alląh hanno la ricompensa

 

- «E non dite che sono morti coloro che sono stati uccisi sulla via di Alląh, ché invece sono vivi e non ve ne accorgete» (Sura 2, v. 154).

 

- «E se sarete uccisi sul sentiero di Alląh, o perirete, il perdono e la misericordia di Alląh valgono di pił di quello che accumulano» (Sura 3, v. 157).

 

- «Combattano dunque sul sentiero di Alląh, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Allah, sia ucciso o vittorioso, daremo presto ricompensa immensa» (Sura 4, v. 74).

 

- «Non considerare morti quelli che sono stati uccisi sul sentiero di Alląh. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore, lieti di quello che Alląh, per sua grazia, concede. E a quelli che sono rimasti dietro loro, danno la lieta novella: "Nessun timore, non ci sarą afflizione"» (Sura 3, vv. 169-170).

 

shariah

Sopra: sul cartello in primo piano č scritto: «La shariah dominerą il mondo». Per chi non lo sapesse, la shariah č la legge coranica che i musulmani vorrebbero imporre a tutto l'Occidente.

 

Uccidere i miscredenti

 

- «(I miscredenti) vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Alląh. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati, eccetto coloro che si rifugiano presso gente con la quale avete stabilito un accordo, o che vengono da voi con l'angoscia di dovervi combattere o combattere la loro gente» (Sura 4, vv. 89-90).

 

- «(E ricordate) quando Alląh vi promise che una delle due schiere (sarebbe stata) in vostro potere; avreste voluto che fosse quella disarmata! Invece Alląh voleva che si dimostrasse la veritą (delle sue parole) e (voleva) sbaragliare i miscredenti fino all'ultimo» (Sura 8, v. 7).

 

- «La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Alląh e al suo profeta e che seminano la corruzione sulla terra č che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherą in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso» (Sura 5, v. 33).

 

- «E quando il tuo Signore ispirņ agli angeli: "Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterņ il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi"»! (Sura 8, v. 12).

 

- «Non si addice ad un profeta prendere prigionieri, finché non avrą completamente soggiogato la terra. Voi cercate il bene terreno, mentre Alląh vuole (darvi) quello dell'altra vita. Alląh č eccelso, saggio» (Sura 8, v. 67).

 

- «Quando (in combattimento) incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati 11, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo č (l'ordine di Alląh). Se Alląh avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farą sģ che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Alląh» (Sura 47, v. 4).

 

- «E non credano di poterci sfuggire, i miscredenti. Non potranno ridurci all'impotenza. Preparate, (per la lotta) contro di loro, tutte le forze che potrete (raccogliere) e i cavalli addestrati, per terrorizzare il nemico di Alląh e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Alląh conosce. Tutto quello che spenderete per la causa di Alląh vi sarą restituito e non sarete danneggiati» (Sura 8, vv. 59-60).

 

nemici dell'islam

Sopra: ecco cosa succede ai nemici dell'islam: teste decapitate e mani recise.

 

Uccidere l'associatore 12: il cristiano, l'ebreo e l'idolatra

 

- «O voi che credete, i politeisti sono impuritą: non si avvicinino pił alla santa moschea dopo quest'anno 13. E non temete la miseria, perché Allah, se vuole, vi arricchirą della sua grazia. In veritą Alląh č sapiente, saggio. Combattete coloro che non credono in Alląh e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Alląh e il suo profeta hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura (ebrei e cristiani: N.d.T.), che non scelgono la religione della veritą, finché non versino umilmente il tributo 14, e siano soggiogati. Dicono i giudei: "Esdra č figlio di Alląh"; e i nazareni dicono: "Il Messia č figlio di Alląh". Questo č ciņ che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti gią prima di loro furono miscredenti. Li annienti Alląh. Quanto sono fuorviati! Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e il Messia figlio di Maria, come signori all'infuori di Alląh, quando non era stato loro ordinato se non di adorare un Dio unico. Non vi č dio all'infuori di Lui! Gloria a Lui, ben oltre ciņ che gli associano!» (Sura 9, vv. 28-31).

 

- «Uccideteli (gli infedeli) ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione č peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla santa moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa č la ricompensa dei miscredenti» (Sura 2, v. 191).

 

- «Altri (infedeli) ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere» (Sura 4, v. 91).

 

- «Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Alląh č perdonatore, misericordioso» (Sura 9, v. 5).

 

- «Combatteteli (gli infedeli) finché non ci sia pił persecuzione e il culto sia (reso solo) ad Alląh. Se desistono, non ci sia ostilitą, a parte contro coloro che prevaricano» (Sura 2, v. 193).

 

islam religione di pace

Sopra: l'islam, una «religione di pace»...

 

Fingere amicizia con gli infedeli per proteggersi

 

- «I credenti non si alleino con i miscredenti, preferendoli ai fedeli. Chi fa ciņ contraddice la religione di Alląh, a meno che temiate qualche male da parte loro. Alląh vi mette in guardia nei suoi stessi confronti. Il divenire č verso Alląh. Di': "Sia che nascondiate quello che avete nei cuori sia che lo manifestiate, Alląh lo conosce. Egli conosce tutto quello che č nei cieli e sulla terra. Alląh č onnipotente» (Sura 3, vv. 28-29).

 

corano - islam

 

Mostrare durezza verso i miscredenti soggiogati

 

- «O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Alląh č con i timorati» (Sura 9, v. 123).

 

- «Non siate dunque deboli e non proponete l'armistizio mentre siete preponderanti. Alląh č con voi e non diminuirą (il valore) delle vostre azioni» (Sura 47, v. 35).

 

- «Se quindi li incontri (gli infedeli) in guerra, sbaragliali facendone un esempio per quelli che li seguono, affinché riflettano» (Sura 8, v. 57).

 

- «Maometto č il messaggero di Alląh e quanti sono con lui sono duri con i miscredenti e compassionevoli fra loro» (Sura 48, v. 29).

 

madonna del santo rosario

 

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Note

 

1 Traduzione dell'originale francese Źtre un bon Musulman selon le Coran, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web

http://www.viveleroy.fr/Etre-un-bon-Musulman-selon-le-Coran

2 http://www.viveleroy.fr/Antigone-heroine-de-la-loi

3 Cfr. Le Saint Coran, la traduction en langue franēaise du sens de ses versets, Introduction, Éditions Al Bouraq, Beirut, 2011, pag. IV.

4 Ibid., pag. V.

5 Ibid., pag. VI.

6 Ibid., pag.III.

7 Nota dell'Editore: «"Nel sentiero di Alląh": al servizio di Alląh, nelle buone opere. Tale comando comprende in primo luogo la guerra e la lotta contro i nemici di Alląh, e in secondo luogo ogni opera devota» (Sura 2, 154).

8 Nota dell'Editore: «Combattere la guerra contro gli infedeli».

9 Sull'orazione: «L'as-Salat č l'ufficio religioso che comporta un insieme, o ciclo, di atti devozionali a carattere rituale e che consiste nell'osservare le seguenti posizioni: in piedi, inclinati, dritti, prosternati e seduti. In ogni posizione, il fedele č tenuto di pronunciare determinate formule. Questo ufficio religioso, che il fedele č tenuto a compiere quotidianamente, non ha un equivalente nelle altre religioni» (cfr. Sens de quelques termes, pagg. VII-VIII).

10 Sull'elemosina «Az-Zakkat: si sarebbe tentati di tradurlo con la parola "elemosina". Ma lo zakkat nell'islam non si limita all'atto di generositą o di caritą. Esso č piuttosto un atto di adorazione per il versamento di contante le cui regole sono dettagliate nel Corano e nella Sunna. Il vocabolario non dispone di un termine equivalente, il che spiega la nostra preoccupazione di mantenere la denominazione araba». (cfr. Sens de quelques termes, pag. VIII).

11 Nota dell'Editore: «Li avete soggiogati: ossia quando li avete indeboliti con un gran numero di morti e di feriti».

12 Per l'islam, associatore č colui che associa ad Alląh altre divinitą, come ad esempio la SS.ma Trinitą dei cristiani (N.d.T.).

13 Nota dell'Editore: «"Dopo quest'anno": nell'anno 8 dell'Egira, la Mecca fu annessa allo Stato islamico; ma č solamente dopo un anno il Profeta mandņ questa proclamazione in cui promulgava che, oramai, i politeisti non avrebbero pił potrebbero servirsi della Ka'aba per il loro culto idolatra. L'esclusione di questi pellegrini colpģ l'economia della cittą santa. Alląh ha rassicurato i musulmani della Mecca contro il loro timore di una carestia».

14 Il «tributo» (jizya) č il tributo di capitolazione con il quale giudei e cristiani riconoscevano lo Stato islamico. Il pagamento della jizya conferiva loro lo status di dhimmīy («protetti») e con il quale ottenevano il diritto di vivere in pace e in sicurezza nello Stato islamico. Ai tempi del profeta, l'ammontare della jizya annua era pari a dieci dirham (circa 30 grammi d'argento) per ogni uomo adulto (donne, bambini, schiavi e poveri erano comunque esenti) e corrispondeva a dieci giorni di mantenimento alimentare (N.d.T.).

 

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