XIII

L'ecumenismo, STRUMENTO per la

protestantizzazione della Chiesa

 

 

«La variazione del concetto di ecumenismo è senza dubbio la più importante che sia prodotta nel sistema cattolico dopo il Vaticano II». È con questa osservazione che Romano Amerio (1905-1997) inizia il capitolo sull'ecumenismo nel suo straordinario libro Iota Unum. Al suo seguito, abbiamo messo a confronto la dottrina tradizionale sull'ecumenismo e le nuove concezioni.

 

romano amerio - iota unum

Sopra: lo scrittore cattolico Romano Amerio e il suo libro Iota Unum.

 

Dottrina tradizionale sull'ecumenismo

 

Essa è stata esposta, tra gli altri documenti, nell'Enciclopedia di Papa Pio XI (1857-1939) Mortalium animos, del 6 gennaio 1928, e nelle Istruzioni sul movimento ecumenico, promulgate dal Sant'Uffizio il 20 dicembre 1949. Tale dottrina può essere così sintetizzata:

 

1. «La Chiesa cattolica possiede la pienezza di Cristo, e non può essere perfezionata dalle altre chiese»;

2. «L'unione non dev'essere perseguita con il metodo di una progressiva assimilazione delle varie professioni di fede, e non mediante un adattamento del dogma cattolico ad altre dottrine»;

3. «L'unica vera unione delle Chiese può essere fatta solo mediante il ritorno (per reditum) dei fratelli separati alla vera Chiesa di Dio».

4. «I separati che si riunioscono nella Chiesa cattolica non perdono nulla di sostanziale di ciò che appartiene alla loro confessione particolare, ma al contrario la ritrovano identica e in una dimensione completa e perfetta ("completum atque absolutum"). La dottrina [...] dell'Istruzione comporta quindi che la Chiesa di Roma è il fondamento e il centro dell'unità dei cristiani; che la vita storica della Chiesa, che è la persona collettiva di Cristo, non può svolgersi attorno a diversi centri (le varie confessioni cristiane) che avrebbe un centro più profondo situato al di fuori di ciascuna di esse; e infine, che i separati devono dirigersi verso il centro immobile che è la Chiesa del servizio di Pietro. L'unione ecumenica quindi trova la sua ragion d'essere e la sua finalità in qualcosa che esiste già nella storia, che non è un futuro, e che il separato deve ritrovare» 154.

 

papa pio XI

Sopra: S. S. Papa Pio XI.

 

Vi sono due punti da notare:

  • Esiste una disuguaglianza fondamentale tra la Chiesa cattolica, che possiede la verità e la successione apostolica, e le altre denominazioni cristiane, che non possiedono nessuna delle due;

  • L'unione ricercata implica un centro fisso (la Chiesa cattolica) e un ritorno a questo centro dei «fratelli separati».

Il nuovo concetto di ecumenismo

 

In realtà, questo concetto non è così nuovo; è stato difeso per oltre un secolo dai protestanti. Nella prima metà del XX secolo, ha avuto diversi precursori come Padre Fernand Portal (1855-1926) 155, dom Lambert Beauduin o.s.b. (1873-1960) 156, Padre Marie-Alain Couturier o.p. (1897-1954) 157, Jacques Maritain 158, Padre Yves Congar o.p. (1904-1995), e ha suscitato un movimento di idee a suo favore. Esso è stato così presentato nell'Enciclopedia Cattolica italiana curata da Padre Camillo Crivelli s.j. (1874-1954) prima del Concilio:

 

«L'ecumenismo presuppone come base l'uguaglianza di tutte le Chiese che devono affrontare il problema dell'unità. E questo sotto il triplice aspetto psicologico, storico ed escatologico:

a) Psicologicamente, tutte le Chiese devono riconoscersi colpevoli della separazione, e quindi invece di accusarsi a vicenda, devono chiedersi perdono l’un l’altra;

b) Storicamente, nessuna Chiesa, dopo la separazione, può pretendere di essere l’unica Chiesa totale di Cristo, ma solo una parte di questa unica Chiesa: quindi, nessuna di esse può arrogarsi il diritto di costringere le altre chiese a ritornare a se, ma piuttosto tutte devono sentirsi in obbligo di incontrarsi per ricostituire l'Unica e la Santa Chiesa fondata dal Salvatore [...];

c) Escatologicamente 159, la futura Chiesa, risultante dall'unità, non potrà essere identica ad una qualsiasi delle Chiese oggi esistenti. La Santa Chiesa ecumenica, che sorgerà in questa nuova Pentecoste, supererà anche tutte le confessioni cristiane particolari».

 

riquadro ecumenisti

 

 Conclude Padre Crivelli: «Vediamo immediatamente che tali teorie si oppongono alla fede cattolica» 160. L'idea-chiave del nuovo ecumenismo è simboleggiata dall'immagine di specchio andato in mille pezzi: le chiese cristiane (compresa la Chiesa cattolica) vengono messe sullo stesso livello con i frammenti di uno specchio rotto, pezzi di valore identico e che si tratta di riunire per ricostituire lo specchio, o in altre parole la futura Chiesa.

 

Confronto tra i due ecumenismi

 

La tabella che segue riassume confrontandole le caratteristiche del vecchio e del nuovo ecumenismo.

 

VECCHIO ECUMENISMO

NUOVO ECUMENISMO

TIPO DI RIUNIONE

Riunione mediante il ritorno all'unica Chiesa dei cristiani separati da Roma dallo scisma e dall'eresia.

Riunione mediante la ricomposizione in un unico soggetto di tutte le chiese cristiane, considerate uguali tra loro.

DOTTRINA

1) La Chiesa è una

L'unità è uno delle «note» della vera Chiesa (Una, Santa, Cattolica e Apostolica), e non un obiettivo che non è stato ancora realizzato 161.

1) Nessuna chiesa può oggi rivendicare il privilegio di essere l'unica Chiesa di Cristo.

2) «Fuori dalla Chiesa non c'è salvezza» 162.

2) In attesa di unità futura, tutti possono salvarsi normalmente restando nella propria chiesa.

3) Esiste una disuguaglianza fondamentale tra la Chiesa cattolica, che possiede la verità e la successione apostolica, e le altre chiese cristiane che non hanno né l'una né l'altra.

3) C'è uguaglianza tra tutte le Chiese cristiane, frammenti del medesimo valore di un gran tutto da ricomporre.

ATTITUDINE

1) Le chiese protestanti sono considerate molto più come ostacoli alla salvezza che come mezzi di salvezza. Da qui la necessità di accogliere e convertire i cristiani separati da Roma. Pregare per questo scopo.

1) Tutte le Chiese cristiane sono considerate mezzi di salvezza 163.

 

2) Necessità di accogliere e convertire i cristiani separati da Roma. Pregare per questa intenzione.

2) Marcia verso l'unità («conversione al Cristo totale») attraverso attività religiose interconfessionali e nella vita in comune. In attesa di un'unità futura, ciascuno deve rimanere fedele alla propria chiesa e mantenere la propria dottrina cercando di approfondirla. 

 

joseph ratzinger - maria jepsen

Sopra: 1998; il Cardinale Joseph Ratzinger - futuro Benedetto XVI

- intona un canto religioso con la «vescova» luterana Maria Jepsen.

 

Testi recenti che accreditano i diversi aspetti del nuovo ecumenismo

 

Anziché riprodurre i molteplici passi del Decreto conciliare sull'ecumenismo Unitatis redintegratio (del 21 novembre 1964), ci accontenteremo di citare testi più recenti, tratti in particolare dall'Enciclica di Giovanni Paolo II (1920-2005) sull'ecumenismo Ut unum sint, del 25 maggio 1995, un documento che spesso fa riferimento al summenzionato decreto conciliare.

 

giovanni paolo II - ut unum sint

Sopra: Giovanni Paolo II e la sua Enciclica Ut unum sint.

 

Uguaglianza nel dialogo (che porta alla parità tra i soggetti del dialogo)

 

- «A questo scopo giovano molto le riunioni miste, con la partecipazione di entrambe le parti, per dibattere specialmente questioni teologiche, dove ognuno tratti da pari a pari» (Unitatis Redintegratio § 9), restano essenziali per il perseguimento della comunione nella fede e in tutta fedeltà con Tradizione Apostolica» 164.

 

- «La verità va cercata in modo rispondente alla dignità della persona umana e alla sua natura sociale, cioè con una ricerca libera, con l'aiuto del Magistero o dell'insegnamento, della comunicazione e del dialogo, con cui, allo scopo di aiutarsi vicendevolmente nella ricerca della verità».

 

- «Nell'intento del Concilio, il dialogo ecumenico ha il carattere di una comune ricerca della verità, in particolare sulla Chiesa» 165.

 

cardinale o'malley - anne robertson

Sopra: nel gennaio del 2014, Mons. Sean Patrick O'Malley, Cardinale e Arcivescovo di Boston, ha ricevuto un'«unzione» (!?) dalla «pastora» metodista Anne Robertson.

 

L'uguaglianza postulata dal dialogo è rafforzata dall'ipotesi del tutto discutibile, ma presentata come un fatto, che a volte le chiese separate da Roma abbiano meglio evidenziato rispetto alla Chiesa cattolica alcuni aspetti del mistero cristiano:

 

«La Chiesa cattolica crede che nell'evento di Pentecoste Dio ha già manifestato la Chiesa nella sua realtà escatologica, che egli preparava "sin dal tempo di Abele il Giusto". Essa è già data. Per questo motivo noi siamo già nei tempi ultimi. Gli elementi di questa Chiesa già data esistono, congiunti nella loro pienezza, nella Chiesa cattolica e, senza tale pienezza, nelle altre Comunità, dove certi aspetti del mistero cristiano sono stati a volte messi più efficacemente in luce» 166.

 

Sopra: Karol Wojtyla incontra il teologo

luterano Oscar Cullman (1902-1999).

 

Non ci sarebbe più un conflitto tra cattolici ed eretici

Il testo seguente lascia supporre che non vi sia quasi alcun conflitto tra dottrina cattoliche e dottrine eretiche:

 

«Occorre passare da una posizione di antagonismo e di conflitto ad un livello nel quale l'uno e l'altro si riconoscono reciprocamente partner» 167.

 

Sopra: il 31 ottobre 2016, la «vescova» Antje Jackelen, «primate» della chiesa luterana in Svezia, ha incontrato il Cardinale Kurt Koch., il quale ha espresso il suo augurio che si arrivi al più presto a poter dare la Comunione anche ai protestanti.

 

Ma è soprattutto nelle indicazioni pratiche, nelle linee guida o nelle direttive pastorali che i recenti testi del Magistero accreditano gli aspetti principali del nuovo ecumenismo.

 

Testi recenti che accreditano il vecchio ecumenismo

 

In maniera del tutto contraddittoria, la stessa Enciclica Ut unum sint contiene passi in cui viene ribadita la dottrina del vecchio ecumenismo (il ritorno dei «cristiani separati» alla Chiesa cattolica accettando tutte le verità che essa insegna e sottomettendosi alla sua disciplina e al suo governo). Leggendo questi testi incoerenti scritti dalla medesima penna ritorna alla mente ciò che più di un secolo fa Papa San Pio X (1835-1914) scriveva nella famosa Enciclica Pascendi Dominici Gregis (dell'8 settembre 1907) parlando degli eretici modernisti:

 

«Quindi avviene che nei loro libri si incontrano cose che ben direbbe un cattolico; ma, al voltar della pagina, si trovano altre che si stimerebbero dettate da un razionalista».

 

san pio X - pascendi dominici gregis

Sopra: S. S. Papa San Pio X e la sua Enciclica Pascendi Dominici Gregis.

 

Testi inconciliabili

 

I testi che accreditano sia il vecchio l'ecumenismo che quello nuovo sembrano difficili da conciliare. Si devono prendere in considerazione entrambi se si vuole avere un'idea corretta dell'insegnamento sull'ecumenismo. In pratica, le due categorie di testi sopra menzionate non hanno lo stesso peso, poiché è il nuovo ecumenismo che oggi vediamo sistematicamente promosso dai vertici della Chiesa, mentre anche se la dottrina tradizionale viene richiamata qua e là in alcuni paragrafi, essa non viene mai attuata. Si tratta di una dinamica ambigua che troviamo spesso anche nei documenti del Concilio Vaticano II.

 

mortalium animos - unitatis redintegratio

Sopra: l'Enciclica di Pio XI Mortalium animos (del 6 gennaio 1928) e il Decreto conciliare Unitatis Redintegratio (del 21 novembre 1964). Due documenti sull'ecumenismo assolutamente inconciliabili che fanno a pugni tra loro. Il primo afferma che l'unità è già una delle note della vera Chiesa di Cristo, mentre il secondo insegna erroneamente che l'unità dev'essere ancora raggiunta.

 

Effetti del nuovo ecumenismo

 

In un articolo del 1986 intitolato Chrétiens: l'unité n'est pas l'uniformité («Cristiani: l'unità non è l'uniformità») 168, la giornalista cattolica Monique Hébrard 169 ha espresso una sorta di valutazione dell'ecumenismo. Dato che gli orientamenti generali non sono cambiati da allora, tale valutazione rimane valida anche per i nostri tempi. Ne forniamo gli elementi principali, integrandoli se necessario. Scrive Monique Hébrard: «Il raccolto è magnifico! Ed è visibile in diversi settori».

 

La pastorale

 

«In campo pastorale viviamo l'ecumenismo al quotidiano, sia attraverso i matrimoni misti, la catechesi comunitaria, i gruppi di studio biblico e i pellegrinaggi» 170.

 

monique hébrard

Sopra: Monique Hébrard.

 

 In materia liturgica, le cose sono andate molto oltre, afferma Monique Hébrard. Sappiami, in effetti, che la riforma liturgica è stato gestita tenendo conto delle richieste essenziali dei riformatori, tanto che, come abbiamo visto, il già citato professore di Teologia alla Facoltà di Strasburgo, il protestante Gérard Siegwalt, ha potuto scrivere:

 

«Non c'è nulla nella messa attuale rinnovata e riformata che potrebbe veramente disturbare il cristiano evangelico, o che potrebbe turbarlo più di quanto possano infastidirlo certi elementi, reali o assenti, del culto protestante» 171.

 

  Attività caritative

 

«C'è il campo di lavoro quotidiano per la giustizia, per la carità e per diritti umani. Lì cristiani di tutte le fedi vivono insieme concretamente il Vangelo, sia nelle comunità di base dell'America Latina che in altre organizzazioni» 172.

 

 Parlando poi delle azioni degli anglicani Desmond Tutu e sorella Ana, e di quelle di Madre Teresa di Calcutta (1910-1997), Monique Hébrard aggiunge: «Le divergenze dottrinali appaiono quindi assai secondarie». Le stessa giornalista evidenzia quindi uno degli effetti più dannosi del nuovo ecumenismo: relegare la dottrina in secondo piano.

 

desmond tutu - madre teresa

Sopra: l'«arcivescovo» anglicano Desmond Tutu e Madre Teresa di Calcutta,

due personaggi molto impegnati nel dialogo interreligioso.

 

Attività religiose interconfessionali

 

«C'è il campo quotidiano della preghiera [...], non più limitato ad una settimana, ma per tutta la vita dei gruppi e delle comunità monastiche miste (pensiamo a Taizé, ma anche alle comunità di vita del Rinnovamento Carismatico, o ad altre comunità contemplative che in mille modi vivono l'unità» 173.

 

Ed è un dato di fatto che il Rinnovamento Carismatico, nato nell'ambiente illuminista protestante, abbia reso possibile l'espansione del nuovo spirito ecumenico. Padre Laurent Fabre, fondatore della comunità carismatica Chemin Neuf, ha affermato: «Il Rinnovamento Carismatico o sarà ecumenico o non sarà affatto» 174.

 

laurent fabre - chemin neuf

Sopra: Padre Laurent Fabre, fondatore della comunità carismatica Chemin Neuf.

 

Concetto di unità tra i cristiani

 

«L'unità non è l'uniformità, e non lo è facendo una sorta di riduzione al "minimo comun denominatore" con cui si otterrà l’unità. Al contrario! Lascia che ognuno metta radici nella propria realtà ecclesiale e nella sua tradizione per far crescere la parte del Corpo di Cristo che incarna la sua Chiesa, pur rimanendo accogliente verso i doni provenienti dalle altre chiese» 175.

 

Unità nella diversità dottrinale: ecco come il nuovo ecumenismo porta al pluralismo dottrinale.

 

Perdita del senso del nemico

Considerato ormai come un amico con cui dobbiamo fraternizzare, il protestantesimo è stato rivalutato. Scrive Padre Georg May, Preside della Facoltà cattolica di Diritto Canonico dell'Università di Magonza:

 

«In seguito a questo "frutto" particolarmente accarezzato dal Concilio, c'è stata una generale "rivalutazione" del protestantesimo da parte dei cattolici davanti alla quale certi protestanti lucidi non hanno potuto nascondere la loro sorpresa. Il Concilio ha preparato questa stupefacente riabilitazione del protestantesimo nella misura in cui descrive le comunità religiose generate della Riforma con una parzialità difficilmente superabile. Non ne furono messi in rilievo che gli aspetti positivi. Il male immenso che il protestantesimo ha portato sulla Terra e l'aggressività contro la Chiesa cattolica che manifesta ancora oggi laddove le sue manovre non vengono favorite dalla Chiesa cattolica, sono stati omessi. Ora la Chiesa deve pagare caro questo errore dei Padri Conciliari» 176.

 

georg may - l'œcuménisme, levier de la protestantisation

Sopra: Padre Georg May e il suo libro L'œcuménisme, levier de la protestantisation.

 

È stata la perdita del senso del nemico che rese inizialmente possibile il nuovo ecumenismo e che successivamente è stato aggravato da questa nuova attitudine. In un articolo intitolato «Note sur la prière pour les ennemis» («Nota sulla preghiera per i nemici»), Padre Roger Thomas Calmel o.p. (1914-1975) analizzò con queste parole un difetto in cui si deve vedere uno degli effetti più dannoso dell'ecumenismo:

 

«L'atteggiamento dissoluto e malsano di chi non vuole vedere che c'è malvagità nell’empio non è affatto carità, ma una caricatura della carità. Si comincia chiudendo gli occhi sulla realtà, il che probabilmente ci risparmia la fatica di molte emozioni e lotte. Quando abbiamo deciso che le colpe non esistono e abbiamo decretato che non ci sono iniquità ma solo incomprensioni, si economizza sullo sforzo essenziale sia perdonando le offese che combattendo le disuguaglianze. È molto comodo. Chi oserebbe sostenere che tutto ciò è evangelico? Il Vangelo non afferma, al contrario, con tutta la chiarezza possibile, che il conflitto tra il mondo e la Chiesa proviene non da un malinteso, ma da un odio inespiabile»? 177.

 

padre roger thomas calmel o.p.

Sopra: Padre Roger Thomas Calmel.

 

La protestantizzazione dei cattolici

Matrimoni misti moltiplicati, una catechesi comune... e dunque ridotta ai soli punti in comune, una liturgia protestantizzata, lo sviluppo dell'illuminismo di origine protestante diffuso dal Rinnovamento Carismatico, le differenze dottrinali considerate secondarie o come elementi che possono arricchire in nome del pluralismo dottrinale, l'oblio dei pericoli per la fede rappresentati dalle idee e dallo stato d'animo dei riformati, il proselitismo protestante, ecc...

 

Questi sono alcuni degli effetti del nuovo ecumenismo. Esso ha largamente contribuito alla perdita della propria identità di molti cattolici, trasformandoli in membri di una sorta di nuova denominazione protestante. Un recente sondaggio ha messo in evidenza questa nuova categoria di cattolici quantificandone il numero: oggi nel movimento protestante ci sono 450.000 cattolici 178. Comprendiamo che studiando questo fenomeno, perché mai il già citato Padre Georg May ha dato ad un suo libro il titolo L'œcuménisme, levier de la protestantisation de l'ÉgliseL'ecumenismo, strumento per la protestantizzazione della Chiesa») 179.

 

jens-martin kruse - bergoglio

Sopra: l'11 gennaio 2018, il pastore luterano tedesco Jens-Martin Kruse,

è stato ricevuto lo scorso 11 gennaio da Francesco I in Vaticano.

 

 

XIV

Altri aspetti della penetrazione

protestante in un ambiente cattolico

 

 

Indichiamo qui solamente l'influenza di alcune correnti di idee e alcuni movimenti.

 

La penetrazione delle idee

 

Il cattolicesimo liberale

La scuola che si autodefiniva «cattolica liberale» cercava di riconciliare i principî della Rivoluzione Francese e i principî cattolici. Essa è stata fondata da Félicité de Lamennais (1782-1854) e, per mezzo di lui, da Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) e dalla Riforma.

 

lamennais - rousseau

Sopra: a sinistra, Félicité de Lamennais, ex sacerdote cattolico, uno dei padri del cattolicesimo liberale, condannato da Papa Gregorio XVI con l'Enciclica Mirari vos. A destra, Jean-Jacques Rousseau, filosofo kantiano, calvinista e figura di primo piano dell'illuminismo.

 

Il modernismo

 

«L'essenza del modernismo è questa: che l'anima religiosa non tragga da una fonte diversa da se stessa l'oggetto e la ragione della propria fede» 180.

 

Anche in questo caso, ci si ricongiunge al principio protestante dell'illuminazione interiore.

 

Lo stato d'animo carismatico

Il Rinnovamento nello Spirito proviene direttamente dall'illuminismo che si è sviluppato nelle chiese protestanti pentecostali. Esso è stato presentato come «il ramo cattolico della corrente pentecostale» 181. Dunque, può essere considerato come una forma di penetrazione protestante in un ambiente cattolico.

 

pentecostali protestanti

Sopra: pentecostali protestanti statunitensi nel 1942.

 

L'azione dei movimenti

 

Taizé

Attività ecumenica guidata da «frati» protestanti, Taizé, fin dagli anni '70, ha dimostrato la sua efficacia nel penetrare il mondo cattolico insinuando idee e diversi aspetti dello stato d'animo protestante.

 

taizé

Sopra: protestanti e cattolici pregano insieme nella comunità monastica

(calvinista) di Taizé al di là delle loro differenze dogmatiche.

 

I movimenti carismatici

Fortemente strutturati, ben organizzati, ai quali è stato affidato un certo numero di parrocchie e centri di pellegrinaggio, i movimenti carismatici cattolici hanno un'influenza crescente, confermando la loro indole tipicamente protestante di cui rendono conto molti studi sull'argomento.

 

carismatici

Sopra: 10 giugno 2017, Francesco I celebra la vigilia di Pentecoste

pregando insieme a leader carismatici cattolici e protestanti.

 

 

XV

CONCLUSIONE

 

 

- Al termine di questo studio, non vorremmo che il lettore fraintendesse: la colpa dei mali evocati non è dei protestanti, ma del sistema protestante, di cui essi sono le prime vittime; un sistema inventato da quei geni criminali che furono Lutero e Calvino, e da quelli che li hanano ispirati;

 

- Dove conduce il sistema protestante? Sul piano religioso, ad uno stato d'animo anti-dogmatico e illuministico; a livello morale, al primato della coscienza, che tende a diventare l'unica regola e l'unico fondamento del dovere; politicamente, esso porta alla sovranità popolare, il principio su cui si basano le democrazie moderne; sul piano economico, a quel regime basato sull'usura che viene chiamato capitalismo liberale. L'anti-dogmatismo, l'illuminazione, interiore, il primato della coscienza, la democrazia e il capitalismo oggi appaiono come i segni distintivi del mondo moderno. Quindi, il pronostico di Robert Beauvais «diventeremo tutti protestanti» sembra essere ampiamente giustificato, in termini umani e in generale.

 

- Cosa dovremmo rispondere a coloro che presentano questa triste diagnosi? Che la protestantizzazione non è stata del tutto realizzata, che può essere rallentata, ridotta o addirittura eliminata. Da qui l'interesse di conoscere bene il protestantesimo e i suoi mezzi di penetrazione nell'ambiente cattolico; da qui anche la necessità di reagire contro i gravi problemi derivanti dalla protestantizzazione:

  • La fede-fiduciale che sostituisce la virtù teologica della fede;

  • La nozione di Messa-sacrificio più o meno eliminata;

  • La devozione alla Beata Vergine e ai Santi, prima disprezzata e in seguito abbandonata;

  • L'illuminismo che si propaga servendosi del Rinnovamento Carismatico;

  • Il primato dell'azione sulla contemplazione;

  • L'accettazione, ovviamente, della sovranità popolare;

  • L'adorazione disordinata del lavoro;

  • La riabilitazione dell'usura;

  • Il completo oblio del pericolo per la fede costituito dal proselitismo protestante;

  • L'accoglienza senza riserve di un ecumenismo sul modello protestante.

Sopra: il 23 settembre 2011 Benedetto XVI si è recato in visita ad Erfurt,

in Germania incontrando il vescovo luterano Nikolaus Schneider.

 

Si tratta quindi di agere contra («reagire contro»)... In altre parole di non accettare i principî che vogliamo combattere; agere contra... poggiando sugli aspetti positivi del temperamento italiano, di cui il buon senso non ha mai potuto ammettere l'illuminismo protestante e l'anarchia intellettuale che ne risulta. Ci dispiace per Calvino (il cui pensiero sembra terribilmente segnato dall'ebraismo), ma il genio protestante non è un genio italiano.

 

- È quindi un'opera di salvezza sia nazionale che religiosa combattere contro le influenze protestanti. Nel fare ciò, saremo portati ad apprezzare meglio la nostra identità e i tesori della nostra religione. Cosa dice ci dice quest'ultima? Che ci devono essere le eresie: «Opportet hæreses esse»; e che la Vergine Maria le ha schiacciate tutte: «Cunctas hæreses sola interimisti dum Gabrielis archangeli dictis credidisti» («Solo tu hai distrutto tutte le eresie credendo nelle parole dell'Arcangelo Gabriele») 182.

 

- E non dimentichiamoci di pregare per la conversione dei protestanti. Avendo eliminato l'idea di conversione, il nuovo ecumenismo ha rimosse le preghiere per la conversione degli eretici. Rimettiamole al loro posto, e in particolare la solenne preghiera del Venerdì Santo (versione pre-conciliare):

 

«Preghiamo ancora per gli eretici e gli scismatici, affinché il Signore nostro Dio li liberi da tutti i loro errori, e si degni di ricondurli alla nostra santa madre, la Chiesa cattolica ed apostolica.

Preghiamo: Dio onnipotente ed eterno, che salvi tutti gli uomini e non vuoi che alcuno perisca, volgi i tuoi occhi sopra le anime che furono sedotte dagli inganni del diavolo; affinché, deponendo l'eretica perversità, i loro traviati cuori vengano a ravvedimento, e ritornino all'unità della tua verità. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen».

 

maria santissima

 

Parte Quinta

Parte Settima


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Note

 

154 Cfr. R. Amerio, Iota unum, Nouvelles éditions Latines, pagg. 452-453.

155 Promotore di un tentativo di riavvicinamento nel 1896 tra la chiesa anglicana e Roma.

156 Su dom Beauduin vedi L. Bouyer, Dom Lambert Beauduin, un homme d'Église («Dom Lambert Beauduin, un uomo di Chiesa»), édition Castermann.

157 Uno dei promotori della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani (1935).

158 Vedi il suo libro L'humanisme intégral («L'umanesimo integrale»), apparso in Francia nel 1936 e tradotto in italiano da don Giovanni-Battista Montini, il futuro Paolo VI. Sul pensiero di Maritain, vedi il libro di Padre Julio Meinvielle (1905-1973) De Lammenais à Maritain (pubblicato da La Cité catholique). Partito bene, Maritain finì su posizioni liberali e moderniste.

159 Ossia dal punto di vista dei risultati da ottenere in futuro.

160 Cfr. Le Courrier de Rome, novembre 1992.

161 Questa unità può indubbiamente approfondita (vedi il Canone della Messa romana), ma è sempre esistita.

162 Su questo punto di dottrina, vedi la Lettera della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio all’Arcivescovo di Boston, dell'8 agosto 1949.

163 Esse sarebbero dei mezzi di salvezza, in particolare per via delle verità che insegnano.

164 Così Giovanni Paolo II, in un discorso tenutosi il 5 giugno 1989 nella cattedrale luterana di Turku, in Finlandia.

165 Cfr. Giovanni Paolo II, Enciclica Ut unum sint, § 33.

166 Ibid., § 14.

167 Ibid., § 29.

168 Articolo apparso su La Croix, del 21 gennaio 1986.

169 Nota soprattutto per i suoi libri pieni di entusiasmo sul Rinnovamento nello Spirito.

170 Cfr. M. Hébrard, art. cit.

171 Cfr. «L'intercommunion» («L'intercomunione»), in Documentation catholique, n° 1555, del 18 gennaio 1970, pag. 96.

172 Cfr. M. Hébrard, art. cit.

173 Ibid.

174 Cfr. M. Hébrard, Les nouveaux disciples («I nuovi discepoli»), pag. 284.

175 Cfr. M. Hébrard, art. cit.

176 Cfr. P. G. May, L'œcuménisme, levier de la protestantisation de l'Église, Action Familiale et Scolaire, Parigi, pag. 4.

177 Cfr. P. R.-T. Calmel, «Note sur la prière pour les ennemis», in Itinéraires, n° 71, marzo 1963.

178 Vedi, a questo riguardo, Le Figaro e Le Monde del 19 ottobre 1995, La Croix, del 20 ottobre, e Famille chrétienne, del 26 ottobre dello stesso anno.

179 Sulla protestantizzazione del cattolicesimo, segnaliamo il libro di don Grégoire Célier intitolato La dimension œcuménique de la Réforme liturgique («La dimensione ecumenica della riforma liturgica»), éd. Fideliter-Clovis.

180 Cfr. R. Amerio, op. cit., pag. 42.

181 Cfr. Tychique, n° 50, luglio 1984. Tale rivista viene pubblicata dalla comunità carismatica Chemin Neuf.

182 Dall'Ufficio dell'Annunciazione.

 

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